Università degli studi di Macerata
Facoltà di Scienze della Formazione
Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria
elaborato finale individuale per il L Attività di
SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÁ DELL’INTEGRAZIONE
Università degli studi di Macerata
Facoltà di Scienze della Formazione
Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria –
A.A. 2011-2012, II sem
rato finale individuale per il Laboratorio per l’Handicap e le Attività di Sostegno (prof. Dellabiancia)
1° lavoro di gruppo
SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÁ DELL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA
Lennelli Brenda Valeriani Francesco
spec. sostegno
per l’Handicap e le (prof. Dellabiancia)
SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÁ DELL’INTEGRAZIONE
lavoro di:
Lennelli Brenda matr. 58039
Valeriani Francesco matr. 57487
INTRODUZIONE
Il presente lavoro necessita di una premessa.
Gli autori non hanno esperienze dirette nel campo della disabilità, in nessun ambito (scolastico e non); di conseguenza abbiamo basato le nostre fonti sulla normativa, le dispense messe a disposizione dal docente durante le prime lezioni (inclusi gli elaborati di fine laboratorio dell’anno scorso) e i racconti di esperienze da parte di terzi.
Ciò che ne è risultato è quindi un lavoro teorico, più compilativo che
sperimentale; una ricerca sulle tendenze generali in merito, dai cui risultati poi abbiamo formulato ipotesi.
La metodologia seguita è stata appunto quella appena descritta; da un sommario lavoro di ricerca siamo andati a confrontarci su quali fossero i temi più toccati e ne abbiamo ricavato delle domande che li inquadrassero singolarmente nel rapporto e ruolo che avevano per un’efficace integrazione scolastica dell’alunno disabile.
Ne è risultata una scheda di valutazione molto snella, proprio perché ad ogni tema/elemento da noi ritenuto importante corrisponde una sola domanda, con la quale si analizza qual è il miglior rapporto che esso ha in un contesto di
integrazione; questo è anche lo stesso motivo per il quale la riteniamo una scheda altamente flessibile ed assolutamente non esaustiva, poiché un’analisi
quantitativa andrebbe sempre corredata da una qualitativa (osservazioni di aspetti peculiari, scambi nel team docenti e con i genitori….).
Per questo non riteniamo il nostro lavoro scarno o troppo semplice; sicuramente non ci siamo dilungati in particolari né abbiamo analizzato ogni possibile risvolto di ogni aspetto, ma abbiamo pensato ad una scheda il cui risultato non fornisca un giudizio unico ed esaustivo, bensì un indicatore.
In tal modo la nostra scheda viene più a caratterizzarsi come di rilevazione della qualità dell’integrazione scolastica, e non di una sua valutazione: un singolo strumento da usare in concomitanza con altri, ma che da solo direbbe ben poco, quindi da integrare in un sistema di riferimento ben più ampio e completo.
SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÁ DELL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA
Ogni domanda contiene 3 risposte: barrare la risposta scelta e, al termine della compilazione, contare la maggioranza di risposte A, B o C e leggere il livello corrispondente.
AREA 1 – SOGGETTI E RISORSE UMANE
> Il Dirigente Scolastico è interessato al tema dell'integrazione del disabile?
a) si limita al rispetto delle legge vigenti in materia
b) se ne interessa, ma non in maniera prioritaria (fondi sufficienti, mancanza di promozione d'iniziative)
c) si interessa direttamente della questione promuovendo un'integrazione efficace (riserva fondi adeguati per gli studenti disabili, propone progetti ad hoc nelle stesura del POF, svolge e fa svolgere corsi
di aggiornamento sul tema della disabilità)
> Il personale ATA è coinvolto nel processo d'integrazione del disabile?
a) il personale ATA non si occupa di questo processo
b) il personale ATA conosce in maniera superficiale il disabile, presta occasionalmente il suo aiuto
c) il personale ATA conosce bene il disabile e la sua patologia ed è formato professionalmente sulla disabilità
> Che considerazione hanno i docenti curricolari dell'alunno disabile?
a) La maggioranza dei docenti ritiene che sia esclusiva competenza dell'insegnante di sostegno e partecipano in modo superficiale alla didattica speciale
b) La maggioranza dei docenti si rapporta con l'insegnante di sostegno a titolo informativo e collabora solo in alcuni aspetti
c) La maggioranza dei docenti considera il disabile come un vero e proprio alunno della classe e provvede alla sua integrazione
> In che modo i genitori del disabile sono coinvolti dalla scuola (previa disponibilità di collaborazione)?
a) I genitori vengono sostanzialmente esclusi da tutto ciò che avviene all'interno della scuola e vengono contatti soltanto in casi limite
b) I genitori non vengono considerati dei soggetti attivi nel processo educativo-scolastico
c) Esiste un rapporto proficuo, efficace, produttivo e dialogico tra scuola e genitori
> L'insegnante di sostegno:
a) non è formato professionalmente in maniera adeguata e si interessa poco del caso
b) è formato ma manifesta superficialità nel processo educativo-didattico c) possiede un titolo formativo specifico, svolge corsi d'aggiornamento, facilita il processo d'integrazione e si prodiga in ogni aspetto del processo educativo-didattico
> Previa sensibilizzazione sul tema della disabilità all'interno della scuola, come si comporta la maggioranza del gruppo classe con il disabile?
a) ignora l'alunno o non lo tratta con rispetto
b) coinvolge raramente il disabile, in special modo quando è l'insegnante a proporlo
c) integra spesso l'alunno nelle attività ludiche e lo considera come un suo pari
AREA 2 – DOCUMENTI ED ORGANI UFFICIALI
> Che rilevanza ha l'integrazione nel P.D.F redatto?
a) Non viene considerata
b) Viene considerata ma è una finalità secondaria c) E' una delle principali finalità
> Nel G.L.H. partecipano attivamente tutti i soggetti interessati?
a) non tutti i soggetti partecipano agli incontri
b) tutti i soggetti partecipano ma solo alcuni lo fanno attivamente c) tutti i soggetti interessati partecipano attivamente
> Nel P.E.I. che rilevanza viene attribuita all'integrazione?
a) non sono presenti attività mirate b) sono presenti poche attività mirate
c) sono presenti progetti, attività laboratoriali e lezioni ad hoc
AREA 3 – PRASSI
> Quanto effettivamente partecipa l’alunno disabile all’insegnamento curricolare e alle lezioni quotidiane?
a) poco o niente: quasi sempre le sue attività hanno poco a che fare, in temi e obiettivi, con quelle della programmazione curricolare, inoltre vengono quasi sempre svolte fuori dall’aula solo con l’insegnante di sostegno
b) l’alunno svolge più attività con l’insegnante di sostegno che coi suoi compagni, in aula o fuori, fermo restando alcuni momenti di compartecipazione e la vicinanza delle attività prescritte nel P.E.I. con quelle della programmazione del resto della classe
c) le attività dell’alunno prescritte nel P.E.I. e svolte quotidianamente sono bilanciate rispetto alle sue esigenze e alla programmazione curricolare di classe, e vi è un’equilibrata partecipazione insieme ai compagni
> È stata perseguita la continuità tra vari insegnanti di sostegno e/o ordini e gradi di scuola?
a) no; i vari insegnanti di sostegno non si sono parlati, nemmeno tramite la documentazione ufficiale, e la continuità tra una scuola e l’altra non è stata curata
b) gli insegnanti di sostegno si sono bene o male parlati, ma o in via ufficiale o non tenendo conto di ciò che era stato fatto; la continuità è stata curata tramite attività di rito, poco significative (visita della nuova scuola, presentazione degli insegnanti)
c) i vari insegnanti di sostegno hanno instaurato un dialogo e i nuovi hanno lavorato tenendo in considerazione gli anni precedenti; la continuità è stata
efficace e significativa per far sì che sia la nuova scuola sia l’alunno disabile si adattassero al nuovo anno scolastico insieme
> Le condizioni spazio-temporali (orario delle lezioni, barriere architettoniche, organizzazione dell’edificio e dei mobili in classe…) e strumentali (materiali utili nell’azione didattica) sono adeguate all’alunno disabile?
a) no, nulla è organizzato o predisposto in favore dell’alunno disabile, se non peggio (le barriere architettoniche sono ostacolanti, la posizione del banco in classe gli impedisce di lavorare bene o partecipare adeguatamente alla lezione…)
b) sono state fatte delle modifiche e predisposizioni nell’ambiente e negli strumenti, ma la loro efficacia si aggira intorno alla sufficienza; si potrebbe fare ed avere di meglio
c) tutta la scuola si è attrezzata affinchè l’organizzazione della giornata, lo spazio fisico e i materiali a disposizione dell’alunno siano realmente rispondenti alle sue esigenze ed efficaci per ciò di cui egli ha bisogno
RISULTATI
Maggioranza di risposte A >> l’integrazione scolastica dell’alunno non si realizza affatto o si realizza a livelli minimi e comunque non sufficienti, a livello
progettuale e/o concreto.
Maggioranza di risposte B >> l’integrazione scolastica dell’alunno si realizza ad un livello medio di efficacia: alcune iniziative possono essere corrette, altri particolari totalmente ignorati, oppure il tutto in generale è ad un livello che sì funziona, ma potrebbe essere progettato e sviluppato in maniera nettamente più efficiente.
Maggioranza di risposte C >> l’integrazione scolastica è realizzata in modo efficiente, se non il migliore possibile; vi è attenzione nella fase progettuale da parte della scuola (intesa come organo generale) e le iniziative, nella pratica, riescono efficacemente, realizzando uno stato di benessere dell’alunno disabile e una sua reale e considerata presenza, sempre, nell’ambito scolastico.