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4. CONCLUSIONI 4.1. I DUE COMUNI A CONFRONTO

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4. CONCLUSIONI

4.1. I DUE COMUNI A CONFRONTO

Figura 64 I siti attestati nei due comuni siti di età imperiale

siti di età altomedievale

siti dei secoli centrali del medioevo

siti basso medievali

Dopo aver analizzato singolarmente i territori di Fucecchio e Cerreto Guidi storici passiamo ad un confronto tra i due comuni.

Come prima cosa si può osservare che, per il periodo preso in esame, i dispongono di una diversa quantità di informa

possibile individuare 304 siti

4.1. I DUE COMUNI A CONFRONTO

I siti attestati nei due comuni.

siti dei secoli centrali del medioevo

singolarmente i territori di Fucecchio e Cerreto Guidi storici passiamo ad un confronto tra i due comuni.

Come prima cosa si può osservare che, per il periodo preso in esame, i due territori

ersa quantità di informazioni: mentre per il territorio di Fucecchio è 304 siti, in quello di Cerreto Guidi ne sono attestati solo 68

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singolarmente i territori di Fucecchio e Cerreto Guidi nei diversi periodi

due territori entre per il territorio di Fucecchio è Guidi ne sono attestati solo 68.

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Questa differenza dipende dalla diversa quantità di fonti di cui disponiamo per i due comuni: mentre il territorio di Fucecchio è stato oggetto di molte ricerche storiche, quello di Cerreto Guidi non è mai stato studiato in maniera approfondita per il periodo che qui prendiamo in esame.

Anche dal punto di vista archeologico per Fucecchio si possono ricordare alcuni scavi d’emergenza o ricognizioni, invece per quello di Cerreto Guidi si può parlare solo di rari rinvenimenti occasionali di materiale archeologico.

La scarsità di indagini per i periodi romano e medievale in questo comune è forse

riconducibile al grande interesse che ha suscitato lo studio del periodo mediceo, di cui rimane la grande villa al centro del paese.

Nonostante la limitata mole di dati a nostra disposizione possiamo comunque fare alcune osservazioni sull’assetto dell’insediamento nei due comuni.

Nel territorio di Fucecchio si può notare che i siti del periodo medievale sono concentrati soprattutto in alcune zone, che perlopiù corrispondono oggi al centro storico di Fucecchio e alle sue frazioni (Massarella, Cappiano, Torre, Galleno, S. Pierino); invece una rarefazione degli insediamenti si nota in corrispondenza del padule e della zona boschiva delle Cerbaie. Il padule, infatti, rimase una zona acquitrinosa e malsana fino al XIV secolo, quando passò dal dominio della Repubblica di Lucca a quella di Firenze e venne in parte bonificato e in parte usato come riserva di pesca. Ma fino ad allora le popolazioni tesero ad allontanarsi da questa zona paludosa e fondarono insediamenti lungo la cintura collinare circostante (alture di Massa Piscatoria e Ultrario). Una piccola porzione del padule interessa anche il territorio del comune di Cerreto Guidi, nelle vicinanze della frazione di Stabbia.

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Figura 65 La valle dell'Arno in un dipinto di Leonardo da Vinci. In basso a sinistra la zona del Padule di Fucecchio.

(A.E. Popham "The Drawings of Leonardo")

Le Cerbaie invece erano una zona boschiva già dal XII secolo, come testimoniano i documenti che ricordano i boschi sulle colline a nord-ovest di Fucecchio come “ boschi demaniali della Curia imperiale”, dove venivano praticati la caccia e il pascolo previo pagamento di un censo ai signori che vi esercitavano la giurisdizione.

Nel territorio di Cerreto Guidi invece non si notano concentrazioni particolari di insediamenti, che risultano distribuiti su tutto il territorio, a eccezione della porzione di padule che confina con il territorio di Fucecchio.

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Figura 66 Le zone del Padule e delle Cerbaie.

Passando all’analisi vera e propria delle diverse forme insediative innanzitutto notare che non ci sono gr

presentano nei secoli centrali del Medioevo riorganizzazione della cura d’anime per dell’organizzazione poderale.

Partendo dai castelli, si può

concentrano sulle alture e sui versanti collinari.

signorili o di popolamento e quasi mai di castelli esclusivamente militari e strategici. Le zone del Padule e delle Cerbaie.

Passando all’analisi vera e propria delle diverse forme insediative nei due comuni possiamo innanzitutto notare che non ci sono grandi discrepanze tra i due territori e che entrambi

nei secoli centrali del Medioevo lo sviluppo del fenomeno dell’incastellamento riorganizzazione della cura d’anime per pievi, la diffusione delle ville e la nasci

dell’organizzazione poderale.

può notare che sono diffusi in entrambi i territori comunali concentrano sulle alture e sui versanti collinari. Si tratta per la maggior parte di castelli

opolamento e quasi mai di castelli esclusivamente militari e strategici.

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ei due comuni possiamo i due territori e che entrambi l fenomeno dell’incastellamento, la

ville e la nascita

n entrambi i territori comunali e che si Si tratta per la maggior parte di castelli opolamento e quasi mai di castelli esclusivamente militari e strategici.

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Figura 67 I castelli nei due comuni nei secoli centrali del M Galleno 3; Ultrario 4; Flesso 5; Camarini 6; Salamarzana 7 Collegonzi 10; Castello di Colle alla Pietra 11

I due comuni sembrano differire per il diverso numero delle pievi attestate: infatti n il territorio di Fucecchio sia più esteso di quel

due pievi, mentre nell’altro comune Sempre a Fucecchio, inoltre

basso medievale, come invece accade a S. Salvatore che controllava

chiese dei comuni circostanti.

comuni nei secoli centrali del Medioevo (Merlaia 1; Castello Vecchio di Massa Piscatoria 2, Galleno 3; Ultrario 4; Flesso 5; Camarini 6; Salamarzana 7;Castello di Musignano 8; Castello di Cerreto 9; Castello di

Castello di Colle alla Pietra 11).

I due comuni sembrano differire per il diverso numero delle pievi attestate: infatti n il territorio di Fucecchio sia più esteso di quello di Cerreto Guidi, vi sono documentate

nell’altro comune ne sono ricordate quattro.

inoltre, si può notare che non vi sono attestate nuove invece accade a Cerreto, forse a causa della presen

va tutto il territorio e aveva sotto la sua giurisdizione anche alcune chiese dei comuni circostanti.

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Merlaia 1; Castello Vecchio di Massa Piscatoria 2, Castello di Musignano 8; Castello di Cerreto 9; Castello di

I due comuni sembrano differire per il diverso numero delle pievi attestate: infatti nonostante , vi sono documentate solo

nuove chiese nel periodo forse a causa della presenza dell’abbazia di

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Figura 68 Confronto della distribuzione

LEGENDA

PIEVI VILLE

Legate alle pievi dal pagamento delle decime erano Si possono però notare alcune differe

Fucecchio le ville sembrano concentrarsi intorno alle due pievi, quella di Cappiano e quella di Massa Piscatoria, a Cerreto le ville son

La rete poderale appare molto m

medioevo non sono documentati questi tipi di insediamenti

Medioevo. A Fucecchio invece già nei secoli centrali sono presenti sei poderi sparsi s territorio, che arrivano fino a ventitré nel tardo Medioevo.

distribuzione di pievi e ville nei secoli centrali del Medioevo nei due comuni.

l pagamento delle decime erano le ville, attestate in entrambi i comuni. alcune differenze nella loro distribuzione sui territori

Fucecchio le ville sembrano concentrarsi intorno alle due pievi, quella di Cappiano e quella di Massa Piscatoria, a Cerreto le ville sono sparse in tutta l’area comunale.

ppare molto meno sviluppata a Cerreto Guidi, dove per i secoli centrali del evo non sono documentati questi tipi di insediamenti e solo tre sono attestati nel tardo edioevo. A Fucecchio invece già nei secoli centrali sono presenti sei poderi sparsi s

o a ventitré nel tardo Medioevo.

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dioevo nei due comuni.

le ville, attestate in entrambi i comuni. loro distribuzione sui territori: mentre a

Fucecchio le ville sembrano concentrarsi intorno alle due pievi, quella di Cappiano e quella di o sparse in tutta l’area comunale.

Cerreto Guidi, dove per i secoli centrali del sono attestati nel tardo edioevo. A Fucecchio invece già nei secoli centrali sono presenti sei poderi sparsi sul

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Figura 69 Confronto della distribuzione di poderi e v

LEGENDA

VILLE PODERI

Infine si può notare una differenza

mentre nei comuni confinanti sono documentate varie

attestata solo una, quella del sito di Donicato Abbazia, localizzata nelle vicinanze del Borgonuovo di Fucecchio.

L’assenza di altre attestazioni non significa però necessariamente la reale assenza sul territorio del sistema curtense, ma è probabilmente da mettere in relazione alla scarsità di scritte e di indagini archeologiche avviate sul territorio d

Confronto della distribuzione di poderi e ville nel tardo Medioevo nei due comuni.

Infine si può notare una differenza importante tra i due comuni e il territorio circostante: mentre nei comuni confinanti sono documentate varie curtes, in quelli da noi analizzati attestata solo una, quella del sito di Donicato Abbazia, localizzata nelle vicinanze del

L’assenza di altre attestazioni non significa però necessariamente la reale assenza sul territorio del sistema curtense, ma è probabilmente da mettere in relazione alla scarsità di

indagini archeologiche avviate sul territorio dei due comuni.

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importante tra i due comuni e il territorio circostante: , in quelli da noi analizzati ne è attestata solo una, quella del sito di Donicato Abbazia, localizzata nelle vicinanze del

L’assenza di altre attestazioni non significa però necessariamente la reale assenza sul

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4.2. CONCLUSIONI GENERALI

L’analisi dei comuni di Fucecchio e Cerreto Guidi consente di affermare che in questa zona del medio Valdarno sono confermate le tendenze insediative riscontrate nelle ricerche

realizzate nel resto della regione.

Relativamente alle fonti, nel territorio preso in esame, come per il resto della Toscana70, si può notare la carenza di documenti scritti per i periodi tardoantico e altomedievale e come solo a partire dai primi anni dell’XI secolo si disponga di una documentazione più ricca. A differenza di altre zone della regione, però, i due comuni sono del tutto privi di

sistematiche indagini archeologiche che sarebbero fondamentali per poter confrontare questo territorio con i quadri di sintesi elaborati per il resto della Toscana settentrionale o più in generale della nostra regione71.

Figura 70 Grafico delle attestazioni da fonti scritte e archeologiche nei due comuni per i diversi periodi.

70 Ginatempo, Giorgi 1996, pp. 7-52. 71 Cantini 2012, pp. 163-173. 0 50 100 150 200 250 Attestazioni di I secolo a.C.- II secolo d.C. Attestazioni periodo tardo antico Attestazioni periodo altomedievale Attestazioni periodo centrale del Medioevo Attestazioni periodo tardomedievale Fucecchio Cerreto

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Wickham per il periodo di passaggio tra tardoantico e Medioevo suggerisce quattro possibili modelli di trasformazione del popolamento: collasso dell’insediamento tardoantico, come nel Chianti; continuità dell’insediamento sparso, come nella Lucchesia e sull’Amiata;

concentrazione della popolazione in villaggi; risalita in altura per ragioni non dipendenti dalla necessità di difesa72.

Per quanto riguarda la nascita dei castelli, invece, la Toscana presenta situazioni diversificate. Alcuni castelli si sviluppano a partire da preesistenti ville o curtis, come nel caso di

Montarrenti73.

Altri nascono su nuovi siti d’altura mai frequentati prima, come ad esempio il castello di S. Silvestro, che sembra rispecchiare il modello elaborato da Toubert per la Toscana meridionale e il Lazio, secondo il quale i castelli nacquero per cause demografiche, economiche e

signorili, e solo in misura minore per motivi difensivi.

L’incastellamento appare come lo sbocco di uno slancio più antico nell’occupazione del suolo iniziato nel IX secolo e si configura quindi come il risultato di una lenta crisi degli

insediamenti sparsi e della concentrazione della popolazione in villaggi fortificati, che divennero poli di accentramento del territorio. I promotori di questo cambiamento furono i signori locali74.

La ricerca archeologica condotta nella Toscana meridionale sembra dimostrare una grande diffusione di castelli fondati su insediamenti preesistenti, spesso centri curtensi (Montarrenti, Miranduolo, Poggibonsi, Donoratico, Scarlino e Rocchette Pannocchieschi) e una minore presenza di castelli di tipo toubertiano75.

Non risultano invece attestate in questo territorio le ville, estremamente diffuse nelle campagne della Toscana settentrionale.

Per quanto riguarda i territori di Fucecchio e Cerreto Guidi le prime notizie della nascita dei castelli risalgono al X-XI secolo, proprio come è documentato per il resto della Toscana. Qui i castelli sono tutti localizzati su alture o su versanti collinari e sembrano sorgere su siti, mai ricordati prima nelle fonti scritte. Un solo castello sembra nascere su un sito già abitato in passato: quello di Cappiano, nel territorio di Fucecchio, dove già nell’VIII secolo era attestata la pieve di S. Giovanni Battista con un piccolo insediamento.

72 Wickham 2005, pp. 484-485. 73 Brogiolo, Chavarria 2005, pp. 111-125. 74 Toubert 1995, pp.23-99. 75 Valenti 2010 pp. 140-155.

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Lo sviluppo della rete dell’incastellamento non sembra poi modificare le tipologie insediative precedenti: sopravvivono infatti le ville e i poderi, che mantengono il ruolo di poli accentrativi della popolazione.

In questo territorio, quindi, il modello insediativo si allontana da quello toubertiano: i castelli non hanno, infatti, una funzione di accentramento della popolazione che porta alla scomparsa delle altre tipologie di insediamenti, ma i castelli, le ville e i poderi sembrano convivere ed essere tutti in egual modo poli di accentramento della popolazione.

Per quanto riguarda l’organizzazione ecclesiastica nei due comuni si può notare, come evidenziano anche ricerche svolte nel resto dell’Italia, che la maggior parte delle pievi e delle chiese sorse su un precedente insediamento e in relazione alla rete stradale76. Infatti già la prima pieve attestata a Fucecchio, quella di Cappiano, sorgeva nelle vicinanze del ponte sull’Usciana, un importante infrastruttura della via Francigena.

Lo stesso vale per l’Abbazia di S. Salvatore che, quando fu edificata, era situata nel

Borgonuovo di Fucecchio, vicino al ponte sull’Arno, alla via Francigena e alla strada per Pisa, e per le chiese tardomedievali attestate nel comune di Cerreto Guidi, che sorsero proprio in corrispondenza della viabilità minore che collegava questo territorio alla via Francigena. L’unico elemento di novità rispetto alle ricerche svolte nel resto della Toscana sembra riguardare la rete poderale: mentre i primi poderi iniziano ad essere attestati dal XIII secolo e sono considerati una conseguenza del conflitto tra i Comuni e le famiglie aristocratiche77, a Fucecchio la rete poderale è presente già dal XII secolo.

Il territorio di Cerreto invece segue la tendenza del resto della regione, con poderi che iniziano ad essere attestati solo nel tardo Medioevo.

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Brogiolo, Chavarria 2005, pp. 128-143.

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Figura 71 Chiese, pievi e viabilità (S. Quirico 1; S. Liberata 2; S. Lorenzo 3; S. Martino 4; S. Jacopo 5; S. Maria 6; Pieve di Cappiano 7; Abbazia di S. Salvatore 8).

LEGENDA

Via Francigena

Viabilità minore di Cerreto Guidi Pievi e Chiese

Concludendo, possiamo affermare che il territorio di Fucecchio nel Medioevo era

caratterizzato da un insediamento costituito da più poli demici che si concentravano perlopiù nei territori delle attuali frazioni di Fucecchio (Massarella, Cappiano, Torre e Galleno), per l’inospitalità dell’area acquitrinosa del padule e di quella boschiva delle Cerbaie.

Gli insediamenti fortificati non hanno avuto quindi una funzione esclusiva di accentramento della popolazione, che continuò ad abitare anche le ville e i poderi.

Simile è la situazione insediativa del comune di Cerreto Guidi: anche il suo territorio infatti era caratterizzato da un insediamento organizzato in ville, poderi e castelli diffusi su tutto il

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territorio, a eccezione della porzione di territorio paludoso a nord-ovest del comune che rimase disabitata fino alla sua bonifica nel periodo mediceo.

Allo stato attuale degli studi è difficile stabilire con precisione se i territori dei due comuni siano caratterizzati da un insediamento di tipo sparso o accentrato, poiché non si conosce l’esatto significato dei termini “villa” e “podere”.

Se con il termine villa si indicava un villaggio vero e proprio, l’insediamento sarebbe definibile come accentrato e caratterizzato da una griglia insediativa abbastanza stretta; al contrario, se con villa si intendeva un insediamento costituito da poche case o da case disposte a maglie larghe, l’interpretazione sarebbe ribaltata e potremmo propendere per una maggiore diffusione dell’insediamento di tipo sparso.

Lo stesso problema si presenta per il significato del termine podere, che solo nel XIII-XIV secolo indica con sicurezza l’unità fondiaria della società rurale collegata alla mezzadria, mentre non si conosce il suo preciso significato nel XII secolo, quando sembra attestato per la prima volta nel territorio di Fucecchio.

Sarebbe auspicabile, per giungere a una corretta ricostruzione dell’organizzazione del popolamento in questi territori, poter organizzare scavi programmati e ricognizioni

archeologiche, che consentirebbero di verificare il silenzio delle fonti sulla fase altomedievale e il reale significato dei termini villa e podere, ampiamente diffusi dal primo alto Medioevo.

Figura

Figura 64  I siti attestati nei due comuni       siti di età imperiale
Figura 65 La valle dell'Arno in un dipinto di Leonardo da Vinci.
Figura 66 Le zone del Padule e delle Cerbaie.
Figura 67  I castelli nei due comuni nei secoli centrali del M Galleno 3; Ultrario 4; Flesso 5; Camarini 6; Salamarzana 7 Collegonzi 10; Castello di Colle alla Pietra 11
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