• Non ci sono risultati.

Lo stenogramma inedito della relazione

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Lo stenogramma inedito della relazione"

Copied!
3
0
0

Testo completo

(1)

216 Lo stenogramma inedito della relazione Kantemir i ital’janskaja kul’tura (Gruppo di studi della letteratura russa del XVIII secolo, Puškinskij dom,

<gennaio 1934>)

Come ricordato nel primo capitolo, negli anni ’30 Pumpjanskij insegnò al Conservatorio di Leningrado e qualche anno più tardi diventò docente alla facoltà di filologia dell’Università Statale nella medesima città (Infra pp. 52, 53). A Leningrado conobbe Grigorij A. Gukovskij che lo invitò a partecipare al gruppo di studi della letteratura russa del XVIII secolo dell’Accademia delle Scienze di Pietroburgo (Puškinskij dom) allora composto, fra gli altri, da Aleksandr S. Orlov e Pavel N. Berkov. Lo stenogramma della relazione di Pumpjanskij Kantemir i ital’janskaja kul’tura (Kantemir e la cultura italiana) del 1934 qui proposto dimostra che queste frequentazioni durarono anche negli anni ’30I. Sempre in quel periodo Gukovskij chiese inoltre a Pumpjanskij di prendere parte al suo manuale di storia della letteratura del XVIII secolo, poi uscito nel 1939; in esso il nostro scrisse il secondo capitolo dedicato a Kantemir e Trediakovskij (Pumpjanskij 1939a)II. Il manuale Russkaja literatura XVIII veka. Učebnik dlja vysšich učebnych zavedenij (Letteratura russa del XVIII secolo. Manuale per gli istituti superiori) fu salutato positivamente da una recensione del 1940 firmata da Pavel N. Berkov, in cui tuttavia l’autore non mancò di notare che il capitolo composto dal critico di Vil’na si distingueva nettamente dai restanti contenuti del volume:

Интересная и ценная, как и каждая из немногочисленных работ этого недавно скончавшегося выдающегося ученого, глава эта, однако, не связана никак с остальным корпусом книги. Она остается оригинальной инкрустацией в этой книгеIII . (Berkov 1940: 105) I

SPFA AN, f. 150 (Institut russkoj literatury AN IRLI), op. 1 (1934), protokoly zasedanij otdelov IRLI za 1934 g., d. n. 6.

II

V’è tuttavia da sottolineare che il capitolo che Pumpjanskij pubblicò nella storia della letteratura di Gukovskij fu assai semplificato, visto il pubblico di studenti a cui era destinato. Il capitolo fu poco più tardi rielaborato e uscì postumo in due capitoli separati dell’edizione accademica della Istorija russkoj literatury (1941). Si vedano Pumpjanskij 1941a e Pumpjanskij 1941b.

III

«Questo interessante e valido capitolo – come tutti i non molti lavori di questo insigne studioso da poco mancato –, tuttavia, non è in alcun modo legato al restante corpus del libro. Esso rimane un’originale incrostazione interna a questo volume.»

(2)

217 Da una parte, queste affermazioni di Berkov confermano pienamente la sua perplessità sull’approccio metodologico intrapreso da Pumpjanskij, perplessità che lo studioso settecentista aveva già manifestato qualche anno prima nel 1934 proprio in occasione dell’intervento Kantemir e la cultura italianaIV. Dall’altra parte, la dura critica di Berkov intendeva affossare quelle tendenze di studi che non si limitavano alla mera disamina dei fenomeni e delle dinamiche nazionali della letteratura russa, giacché le pagine di Pumpjanskij su Kantemir e Trediakovskij si aprono al contesto letterario europeo (la pubblicistica moralista inglese di Steele e Addison, le satire di Boileau) e all’attività traduttoria di Trediakovskij (l’Argenis di J. Barclay, Le Voyage de L’Isle d’Amour dell’abate P. Tallemant, Les Aventures de Télémaque di F. Fénelon, L’Histoire romaine di C. Rollin) (Pumpjanskij 1939a: 50, 51, 66-75, 79-81) e mettono in luce i ricchi riferimenti letterari e artistici. Evidentemente una prospettiva di ricerca di questo tipo aveva suscitato qualche dubbio proprio per l’‘eccessiva’ attenzione verso le dinamiche europee.

Com’è noto il Settore di studi della letteratura russa del XVIII secolo (Puškinskij dom), fondato da A.S. Orlov, G.A. Gukovskij e P.N. BerkovV, organizzava – e a tutt’oggi organizza – incontri periodici in cui venivano ospitati studiosi che proponevano al pubblico presente una loro relazione. Probabilmente nel gennaio 1934 (sui documenti ufficiali non viene riportata una data precisa) Pumpjanskij prese parte a una di queste riunioni e lesse l’intervento Kantemir i ital’janskaja kul’tura (Kantemir e la cultura italiana). A noi non è giunto il testo di tale relazione, ma nel primo numero del periodico «XVIII vek», uscito nel 1935, Pumpjanskij dette alle stampe i suoi Saggi sulla letteratura russa del XVIII secolo in cui ritroviamo proprio la prima parte dedicata a Kantemir (Pumpjanskij 1935: 83-102), la quale corrisponde senza dubbio a una variante della versione a stampa dell’intervento del 1934 di cui qui proponiamo le discussioni.

All’incontro del gennaio 1934 presero parte 14 studiosi fra cui Viktor Žirmunskij (presidente di turno), Michail Alekseev, Pavel Berkov, Tat’jana Den, Vladimir

IV

SPFA AN, f. 150 (Institut russkoj literatury AN IRLI), op. 1 (1934), protokoly zasedanij otdelov IRLI za 1934 g., d. n. 6, ll. 15, 15ob, 16.

V

(3)

218 Peretc. Le discussioni che seguirono alla lettura di Pumpjanskij furono molto vivaci e dimostrano come la questione intorno ai rapporti fra Kantemir e la cultura europea, specie quella italiana, fossero al centro di un acceso dibattito. Interessante è rilevare la dura chiosa di Berkov che dichiarò «pericoloso» il saggio del nostro.

Vale la pena segnalare che la collaborazione di Pumpjanskij con il Puškinskij dom non riguardò soltanto il gruppo del XVIII secolo, ma si estese anche ad altri settori: nel 1938 il critico lesse l’intervento Tvorčestvo Trediakovskogo (L’opera di Trediakovskij) alla Sezione di letteratura russa modernaVI (alla discussione presero parte, fra gli altri, Boris Tomaševskij, Boris Ėjchenbaum, Grigorij Gukovskij); Tvorčestvo Trediakovskogo fu rielaborato per il capitolo uscito postumo nella Istorija russkoj literatury (Pumpjanskij 1941b); successivamente il 16 gennaio 1939 in uno degli incontri della Commissione puškiniana il nostro presentò una relazione dal titolo Iz nabljudenij nad «Evegeniem Oneginym» (Alcune riflessioni sull’«Evgenij Onegin») (Nikolaev 2000c: 671), il 27 aprile 1939 lesse la relazione Francuzskie romantiki i vtoroj aleksandrinskij stich Puškina (I romantici francesi e il secondo verso alessandrino di Puškin) (Ibidem: 671) e sempre con i membri della Commissione collaborò alla redazione del periodico «Puškin: Vremennik Puškinskoj komissii», in cui dette alle stampe il suo Mednyj vsadnik i poėtičeskaja tradicija XVIII veka (Pumpjanskij 1939). Vediamo ora il testo dello stenogramma.

VI

SPFA AN, f. 150, Institut russkoj literatury IRLI, op. 1 (1938), ed. chr. 1, d. n. 32, 2 nojabrja 1938 g., stenogramma zasedanija Otdela novoj literatury po obsuždeniju glavy dlja «istorii russkoj literatury» «Tvorčestvo Trediakovskogo», napisannoj L.V. Pumpjanskim, ll. 23.

Riferimenti

Documenti correlati

Pumpjanskij, Literatura barokko in Istorija nemeckoj literatury v 5-ti tomach, AN SSSR, Moskva, t.. Pumpjanskij, Vtoraja silezskaja škola in Istorija nemeckoj literatury

«Kantemir i ital‟janskaja kul‟tura» (Gruppo di studi della letteratura. russa del XVIII secolo, Puškinskij dom, &lt;gennaio 1934&gt;)

16 In generale, il sistema di rimandi e citazioni di questa seconda fase che è caratterizzata da una, seppur parziale, riscoperta e valorizzazione dell‟opera

La generazione di Belyj e del critico del pensiero sociale Razumnik Vasil‘evič Ivanov-Razumnik (1878-1946), ovvero quella generazione nata intorno al 1880 che Belous

Questa volta, però, fatte salve le esitazioni e le minimizzazioni dei leader coerentemente sempre dalla parte del manganello, la reazione della politica nelle sue più alte

G RONDONA , Integrazione del contratto di utenza tramite delibera dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas: un problema (ancora) aperto, cit., p.. Delineati alcuni contorni

Anche il Martirio di San Sebastiano (tav. 2.1), con il Santo legato a un nodoso albero, dalle cui radici spunta una rosa, e i due soldati armati – uno con l’ar- co poggiato a

La prassi consolidata della scuola francese di raccogliere informazioni sugli allievi è oggetto di un’interessante ricerca condotta da Merle (1994). All’inizio dell’anno