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I.1 TEORIE SUL CORPO ASTRALE.

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Academic year: 2022

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Libro Primo: Teoria

I

I L C ORPO DI L UCE

I.1 Teorie sul Corpo Astrale

I.2 Principali Differenze tra Corpo Fisico e Corpo di Luce I.3 Proprietà e Qualità del Corpo Astrale

I.4 L'Essenza Microcosmica

I.1 TEORIE SUL CORPO ASTRALE. Le numerose teorie filosofiche sulla Dimensione Astrale dovrebbero essere rigorosamente evitate non appena ci si proponga di cominciare un serio studio per lo sviluppo del proprio Corpo di Luce. Inevitabilmente, tutto ciò che si sente dire, si legge o si pensa sull'Astrale, finisce per condizionare negativamente ogni minima possibilità di successo. Lo stesso uso di questo manuale tecnico è essenzialmente stupido e contro senso: come si può immaginare di tentare di dominare (o quantomeno scoprire) le Dimore Spirituali facendosi condizionare il cervello e lo spirito da macchie d'inchiostro su carta! Tuttavia, per giustificare questo saggio, intenderemo tentare di influenzare il meno possibile, illustrando esclusivamente gli aspetti tecnici e filosofici che, nella nostra personale esperienza di studenti ed insegnanti, si sono rivelati comuni.

I lettori, dal canto loro, tenteranno di usare questo scritto come un trattato teorico/pratico qualsiasi, cercando di assimilarne i contenuti e di dimenticarne consciamente ogni riga prima di cominciare un qualsiasi esperimento.

In alcun caso, comunque, questo libro dovrà venire impiegato quale manuale di riferimento. Lo studente è inoltre stimolato ad usare gli esempi pratici e le nozioni teoriche da noi esposte quale chiave generica d’impiego basandosi però solo sulle proprie esperienze dirette ed andando a verificare personalmente ogni assunto prima di considerarlo esauriente. Desideriamo inoltre chiarire, preliminarmente, che tutto ciò che è riportato in questo saggio, relativamente alla Dimensione Astrale, non è in alcun modo connesso con superstizioni e concetti tradizionalmente noti sotto il nome di spiritismo, telecinesi, e fantasie o teorie affini. Il termine "fantasma", o

"spettro", può essere ben impiegato per descrivere il Corpo Astrale, ma solo circa il suo significato etimologicamente originario. In ogni caso è necessario tenere ben presente che, sebbene nessuno può affermare con certezza e produrre prove dell'esistenza dei piani ultrafisici come quello astrale, la natura si comporta come se le cose descritte nel presente saggio esistano veramente. Questa è dunque l'unica cosa importante: facendo una data cosa si ottiene un dato effetto; è ininfluente sapere se si sta agendo su realtà o fantasia, e poi, chi può sancire cos'è la realtà?

I.2 PRINCIPALI DIFFERENZE TRA CORPO FISICO E CORPO DI LUCE. I Chakram del corpo fisico sono generalmente atrofizzati in un individuo adulto. Alcuni metodi iniziatici, mediante cerimonie energeticamente molto complesse, dissigillano o riaprono tali centri nervosi e li riempiono di corrente sottile che li attiva. Oltre agli indubbi benefici fisici che tale attivazione comporta, l'apertura e l'iniziazione di alcuni di questi Chakram produce un istantaneo ispessimento dell'Aura ed un controllo molto definito su questa. Il Corpo Astrale è essenzialmente un modellamento molto raffinato di quest’Aura e la capacità astrale è appunto la capacità di usare tale corpo analogamente a quello fisico, dopo avervi trasferito la propria coscienza e consapevolezza. A grandi linee, poiché il Corpo Astrale agisce nella Dimensione Astrale a lui affine, formata presumibilmente di "molecole" dello stesso tipo, ha un comportamento analogo a quello del corpo fisico; come si vedrà oltre, analizzando alcune basilari formule di fisica astrale, le possibilità totali sono però estremamente elevate, venendo a diminuire (fino a tendere a zero) alcune limitazioni intrinseche della terza dimensione quali,

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ad esempio, la densità dei corpi, la forza di gravità e la massa. Per averne preliminarmente l'idea in un esercizio di meditazione, s’immagini l'incremento di possibilità che darebbe la condizione di non avere quasi più peso, unito alla capacità di dimensionare il proprio corpo e plasmare gli oggetti o addirittura inglobarli in sé con la stessa facilità con cui si mettono in tasca, e così via. Ma attenzione! Con le possibilità aumentano anche le difficoltà ed il tempo necessario all'educazione, nonché i possibili pericoli: come sarà più approfonditamente analizzato nell'ultimo capitolo, al di là delle minacce volontarie e di tutte le insidie ambientali, per una mentalità troppo legata ai canoni della dimensione fisica anche le proprie creazioni apparentemente innocue e statiche possiedono un coefficiente di pericolosità elevatissimo dato dalla loro natura e derivazione energetica.

I.3 PROPRIETÀ E QUALITÀ DEL CORPO ASTRALE. La minima densità del Corpo Astrale fa sì che questo sia estremamente più duttile del corpo fisico e risponda più prontamente alla Volontà del suo proprietario.

Le limitazioni, strettamente legate alle caratteristiche della Dimensione Astrale, sono davvero poche se raffrontate a quelle del suo corrispettivo fisico, ed i suoi impieghi hanno una gamma estremamente flessibile.

Come si vedrà, è possibile spaziare da applicazioni di tipo mistico-speculativo per arrivare sino ad un’efficace forma di iatricia e taumaturgia astrale basata sulla corrispondenza stretta tra i due piani, attraverso tutta una serie di esperienze soggettive (oggettivabili con la debita tecnica) che toccano ogni possibile branca delle Scienze Occulte. E' possibile, e ci si auspica che lo studente sperimenti in tal senso, creare ad esempio un completo laboratorio alchemico permanente sul Piano, e frequentarlo, ampliandolo e modificandolo, periodicamente, con risultati analoghi a quelli ottenibili sul Piano Fisico, ma di ovvia maggior praticità sia dal lato economico, quanto da quello della segretezza. Oggettivando poi i risultati, sarà possibile rendere la disponibilità tanto di questi, quanto del laboratorio stesso, ad uno in particolare o ad una cerchia di frequentatori del Piano. I sensi del Corpo Astrale sembrano funzionare in modo alquanto alterato rispetto a quelli fisici: hanno una gamma percettiva differente ed è perciò necessario un certo periodo di sperimentazione ed addestramento prima di poter agire sul Piano con la padronanza e la sicurezza desiderata. Il Corpo di Luce, ad esempio, a differenza di quello fisico, anche quando la coscienza vi è stata completamente trasferita, non possiede la sensibilità tipica al dolore: questa caratteristica è, intuibilmente, tanto un vantaggio quanto uno svantaggio. Inoltre, a complicare ulteriormente le cose, la succitata gamma percettiva è solo potenzialmente uguale per tutti; per meglio comprendere il concetto, si consideri l'udito di un cane rispetto a quello di un uomo e la vista di un presbite rispetto a quella di un sano: la differenza di acutezza percettiva è nel primo esempio dovuta alla differenza di specie, e nel secondo è dovuta ad una debolezza o deficienza. Ovviamente, quando l'esperienza astrale è indotta e quando non si è formato propriamente il Corpo Astrale e non è stata trasferita appieno la coscienza ed i suoi sensi, le impressioni che si ricevono sono quasi esclusivamente di natura emotiva ed emozionale, senza direttamente influenzare la vista, l'udito o il tatto. Non appena però si sia compiuto il processo di trasferimento della coscienza dal corpo fisico a quello di Luce allora è possibile aprire i propri "occhi astrali" e percepire la Visione nitidamente e con eguale se non maggiore vividezza dell'omologo senso fisico. Gli altri quattro sensi invece, pur mantenendo analoga veridicità, si comportano in modo estremamente più raffinato e preciso.

I.4 L'ESSENZA MICROCOSMICA. Il Corpo di Luce, o Astrale, è anche detto "Corpo del Desiderio", appartenendo a quel piano emozionale, o astrale, superiore al piano materiale e inferiore al piano ideale o metafisico. Esso è creato dall'irradiazione pranica dei Chakram, in special modo da quella del Sahsrara che in tutti gli esseri umani ha l'aspetto di un Cono di Luce, o "campana bianca", e formato dalla vibrazione peculiare degli stessi centri nervosi quando siano stati debitamente iniziati. Il Sahsrara Chakra, anche chiamato pseudo- chakra o "Loto dai Mille Petali", è posto lungo l'asse verticale del corpo umano, al di sopra della cosiddetta fontanula e ad una distanza variabile dalla testa, direttamente proporzionale al reale grado di iniziazione posseduto. Esso provvede, tra l'altro, come si diceva, a dare sostanza e consistenza all'energia del corpo, costituendo una sorta di ombrello conico intorno all'uomo, un’essenza microcosmica che è poi modulata dalla vibrazione intenzionale o automatica degli altri Chakram unitamente ad altri fattori energetici quali, ad esempio, quelli originati dall'attrito dell'aria sulla pelle o dal contatto con particolari campi magnetici naturali o artificiali.

Gli altri Chakram, a coppie, oltre a veicolare il tracciato di Kundalini e ad assolvere numerosi compiti che esulano dal presente trattato, permettono, dopo la debita iniziazione ed attivati dal corretto Mudra, di plasmare e di recepire, comunicando poi con l'organismo e la mente, ogni funzione attiva e reattiva, e trovano applicazione nel modulare in modo più o meno sottile le energie fondamentali nelle attività di relazione dell'individuo: il

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Muladhara sovrintende alle funzioni-chiave delle energie sessuali base quali, ad esempio, la funzione riproduttiva (creativa nel maschio e generativa nella femmina); lo Svadishtana raggiunge le emozioni intense della sessualità che partono dalla mente e colpiscono il fisico quali le immaginazioni erotiche e l'eccitazione fantastica; nel Manipura risiedono tutte le emozioni forti e rozze, a partire dal coraggio e dalla paura per finire con la passione, mentre nell'Anhatta si rinvengono tutte quelle emozioni intense più eteree quali, ad esempio, l'amore e la gioia estatica o l'orrore; il Vishudda Chakra ha stretta relazione con la facoltà di esprimere attraverso la propria aura od imprimere in quella altrui e nell'Akasha tutte quelle sensazioni di simpatia o antipatia, attrazione o repulsione; l'Ajna ugualmente, ma in modo estremamente sottile, domina le vibrazioni che evocano immagini altamente impressive ed espressive.

II

I L P IANO A STRALE

II.1 La Dimensione di Luce II.2 L'Energia Universale

II.3 Relazione tra Energia ed Impressioni Mentali II.4 Energie Statiche e Dinamiche sul Piano Astrale II.5 L'Essenza Macrocosmica

II.6 L'Albero della Vita

II.7 Gli Aethyr e le Torri di Guardia II.8 Dimore Angeliche e Demoniche

II.1 LA DIMENSIONE DI LUCE. La cosiddetta Dimensione Astrale costituisce, a differenza di quanto si crede, una vera e propria dimensione parallela a quella fisica, ma altrettanto vera e reale. Essa non è frutto dell'immaginazione, di un "sogno ad occhi aperti" o di una fantasia, ma un concreto stato alternativo soggettivo- oggettivo dell'essere con proprietà del tutto analoghe, anche se differenti, a quelle della dimensione fisica. La luce astrale, o Akasha, vibra molto più intensamente dei corrispondenti fotoni, e possiede un coefficiente plastico maggiore. Inoltre, la densità delle molecole di quella che può venire considerata la "materia" del Piano Astrale, è costante e perciò non vi è, per esempio, una distinzione tanto netta come sul piano fisico, tra i diversi stati di aggregazione. I gas, i fluidi ed i solidi, nella Dimensione di Luce, hanno quindi pari densità e forza di coesione, o meglio, si comportano come se così effettivamente fosse. Non sono stati condotti sufficienti studi scientifici per stabilire quale sia la qualità che permette una simile distinzione fra i differenti stati della materia astrale, ma alla luce dell'esperienza, è estremamente facile, ad esempio, passare attraverso un muro astrale col proprio corpo, o deviare un flusso d'acqua dal suo naturale corso.

II.2 L'ENERGIA UNIVERSALE. Nell'Akasha vibrano molte e innumerevoli energie caratteristiche, le quali hanno uguale comportamento rispetto alla cosiddetta Luce Astrale: esse possono venire plasmate ed indirizzate dalla volontà ed influenzano conseguentemente gli oggetti presenti sul piano. Vi sono due differenti, e secondo noi altrettanto valide (nel senso che probabilmente la realtà è nel mezzo), teorie circa l'origine di queste energie:

la prima, quella tradizionale e più antica, riferisce che tali forze sono prodotte dal riflesso astrale che nasce dai

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campi energetici dei corpi celesti e dalla loro interdipendenza; la seconda, più moderna ed estremamente più fantasiosa, vuole che esista un universo parallelo, di antimateria, popolato da forze analoghe ma di segno opposto. Quando si parla di Pianeti, Intelligenze, Segni, e così via, s’intendono peculiari vibrazioni energetiche che, sul Piano Astrale, appaiono totalmente oggettive. In effetti, tali forme hanno vita propria, proprio carattere, sebbene non si evolvano nel senso tipicamente materiale del termine: non nascono, non crescono e non muoiono.

Per comprendere meglio la loro natura, potremo dire che le loro azioni sono piuttosto re-azioni, nel senso che non appena interagiamo con tali intelligenze, l'energia della nostra azione viene modificata dal loro carattere e ci viene rimandata indietro. Piuttosto che nomi, essi possono venir considerati quali verbi. Ugualmente, se si possiede la tecnica necessaria, possiamo, tramite i nostri Chakram, produrre agenti astrali con caratteristiche e potenzialità analoghe a quelli già esistenti.

II.3 RELAZIONE TRA ENERGIA ED IMPRESSIONI MENTALI. L'energia universale, in quanto oggettiva, qualitativamente e quantitativamente parlando, provoca nella nostra mente delle sensazioni definite.

Tali sensazioni sono però soggettive: dipendono infatti dalla cultura e dal bagaglio cognitivo dello sperimentatore. La medesima vibrazione energetica produrrà sensazioni differenti da individuo ad individuo: il significato sarà perciò oggettivo, transculturale, ma il simbolo sarà ineluttabilmente legato alla forma mentis dello sperimentatore. E' come dire che la stessa vibrazione marziale potrà produrre nelle menti di differenti osservatori tanto l'immagine di Marte, quanto quella di Thor, o quella di un Cinque Rosso (o di una "V"), e così via.

II.4 ENERGIE STATICHE E DINAMICHE SUL PIANO ASTRALE. In questa dimensione, come riferito nel paragrafo 2, le varie correnti energetiche pur avendo vita ed esistenza propria, sono costanti nel tempo. Esse possono essere classificate in statiche e dinamiche: le prime sono quelle la cui vibrazione è talmente bassa di frequenza che appaiono simili agli oggetti solidi sul piano materiale. La loro qualità è quella di non poter venire modificate dall'energia dello sperimentatore; ed in effetti non possono nemmeno trasmettere sensibili modificazioni ad altri oggetti energetici. Le seconde, che potrebbero venire assimilate ad oggetti aeriformi del piano materiale, hanno una frequenza di vibrazione velocissima, molto forte, tale da modificare sensibilmente gli altri oggetti con cui vengono in contatto; ed inoltre, proprio come i gas, sono del tutto instabili. Infine, com'è ovvio, esiste una classe intermedia, paragonabile ai fluidi, la cui qualità è dunque non proprio statica ma nemmeno dinamica. Naturalmente, come premesso, tutte queste definizioni, a causa della povertà della lingua umana, ben poco chiaramente esprimono le caratteristiche di tali oggetti: l'unico modo per giungere alla comprensione di queste energie è la conoscenza diretta, l'esperienza soggettiva.

II.5 L'ESSENZA MACROCOSMICA. Molto è già stato detto sul Mondo delle Emozioni o Piano Astrale.

Rimane solo da puntualizzare un ultimo, ma fondamentale, concetto: ogni esperienza astrale è talmente oggettiva nel suo significato intrinseco, da varcare, potenzialmente, i confini tipici del mondo fenomenico di tempo e di spazio. Ciò significa in pratica che, se costruiamo un laboratorio alchemico astrale, e lo rendiamo permanente sfruttando l'energia di una qualche fonte più longeva di noi, tale insieme di oggetti sarà visibile ed utilizzabile anche da altri, a patto che essi possiedano il nostro medesimo codice soggettivo di interpretazione e codificazione delle energie. Questo concetto dovrebbe, unitamente alle esperienze pratiche, fornire l'esatta misura del Piano Astrale. L'essenza macrocosmica, ovviamente, non si limita a questo, comprendendo com'è già stato più volte osservato, anche il Piano Fisico e quello Mentale. Questi due ulteriori piani però hanno diretto riflesso su quello di Luce, ed interagiscono con esso: le loro emanazioni formano dunque un tutt'uno con le energie proprie del piano che più interessa ai lettori di questo saggio. Se volessimo, incidentalmente, visualizzare in simboli l'essenza Macrocosmica, potremmo descriverla come un Albero della Vita tridimensionale riposto in una sfera, contornato dai tre Veli del Negativo. A guisa di scatola, intorno a queste sfere, vi sono le quattro Torri di Guardia alle pareti con la Tavoletta dello Spirito quale pavimento e soffitto. Oltre questa "scatola", bidimensionalmente, si potranno rinvenire i trenta Aethyr, sempre più rarefatti e posti al confine del Piano Spirituale, o Mentale ed estesi oltre tale confine. Tale descrizione, volutamente convenzionale, non trova d’accordo coloro che sostengono che i vari sistemi siano solo una differente classificazione del medesimo Piano.

Eppure, dopo una personale investigazione, si nota che le diverse zone secondo la descrizione polisistemica che ho fornito, pur appartenendo indubbiamente alle Dimore Astrali, non risultano sovrapposte nello Spazio, ma solo

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nel Tempo: e viaggiando in linea retta, si ha l'impressione che la costruzione sia proprio come l'ho descritta, e che spostandosi ci si possa mettere in comunicazione e passare tra i differenti "mondi". In definitiva, come rimarcato altrove, non è importante che le cose stiano davvero così: per le esperienze astrali che altro non sono che il fenomeno o l'impressione che il noumeno o essenza lascia nella nostra mente e nei nostri sensi, l'importante è che in tal modo effettivamente appaia e funzioni.

II.6 L'ALBERO DELLA VITA. L'Otz Chiim, o Albero della Vita, un glifo medievale cabalistico ideato per riassumere i concetti più disparati enunciati nei testi fondamentali della Religione Ebraica sotto forma di simboli ed allegorie, si presta magnificamente quale mappa del Piano Astrale. Per la brevità di questo saggio è inutile fornire una pur succinta descrizione dell'Albero che può essere facilmente ed efficacemente studiata su altri testi specifici. Basti qui riaffermare che la visione di tale Glifo, pur essendo essenzialmente soggettiva, è originata da vibrazioni energetiche oggettive, uguali per tutti. Il sistema cabalistico dell'Albero della Vita è stato poi, recentemente ampliato in misura notevole, ad opera dei capi dell'Ordine Ermetico dell'Alba d'Oro e di Aleister Crowley, risultando in una mappa di corrispondenze estremamente più estesa, sistematicizzata e maggiormente aderente alle differenti culture e tradizioni. In pratica, tutte quelle differenziazioni soggettive esistenti nelle descrizioni della Qabalah Luranica sono state quasi del tutto superate verso un’universalità multiculturale e polisistemica.

II.7 GLI AETHYR E LE TORRI DI GUARDIA. Le quattro Torri di Guardia elementali del sistema del Dr.

John Dee, sono un’elaboratissima sintesi delle zone più rarefatte del Macrocosmo. Insieme con la Tavoletta dell'Unione e con i trenta Aethyr, attraversano i confini tra i mondi e si estendono in tutto il Creato.

Diversamente dall'Albero della Vita cabalistico, gli elementi del sistema di Dee e Kelly tagliano verticalmente i Piani, senza netta distinzione tra Superiore ed Inferiore, Angelico e Demonico. Il mondo invisibile è quindi rappresentato in modo essenzialmente scientifico e razionale, senza la pedante preoccupazione di distinguere nettamente tra Bene e Male. L'acuto sperimentatore sa bene che tutto è relativo e che nemmeno dio è assoluto.

Sfortunatamente è necessaria una grande dose di coraggio e di equilibrio per passare indenni tramite l'invocazione delle Dimore Enochiane, ed anche quando apparentemente sembra che le conseguenze indesiderabili siano state evitate, un beffardo Guardiano di Aethyr è in agguato. Gli studiosi di ogni estrazione non sono ancora riusciti a fornire una soddisfacente spiegazione sull'origine di tale sistema, o sulla provenienza delle Chiavi o della lingua in cui tali invocazioni sono composte. E' stato solo possibile appurare, per esclusione, che non si tratta di un gergo convenzionale, di simbolismi arbitrari, di una truffa o di un’invenzione umana:

l'unico concetto positivo che i migliori intelletti dell'esoterismo ed i più fervidi accademici che si sono appassionati ed applicati allo studio del complicatissimo ed intricato edificio enochiano è che funziona. Non si capisce come, non si sa perché, ma funziona. Dunque, attenzione.

II.8 LE DIMORE ANGELICHE E DEMONICHE. Alla conclusione di questo capitolo sul macrocosmo, abbiamo ritenuto necessario prestare una particolare attenzione alle energie positive e a quelle negative.

Analogamente a ciò che accade nel microcosmo, anche nell'universo vi sono particolari vibrazioni di intensità tale da contagiare e modificare energie di minore forza. Come già rilevato, essendo bene e male relativi (il buon vecchio Aleister diceva che, ad esempio, il caldo è buono per il caffè ma cattivo per il gelato), è solo necessario conoscere l'ubicazione di tali energie irresistibili e quindi comportarsi di conseguenza. Nonostante ciò che si tramanda nelle sezioni orrorifiche dei testi tradizionali, le Qliphoth non rappresentano un pericolo reale; l'unico problema, anche se temporaneo, è costituito dagli Aethyr: quando si invoca un particolare cerchio, qualcosa succede sempre. L'energia è solitamente talmente tanto forte che, pur con le dovute precauzioni, essa è in grado di condizionare le persone, le cose e gli eventi per numerosi giorni. L'importante è poter usare tali forze per i propri legittimi scopi, prevedendone i risultati, buoni o cattivi che siano.

III

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L O S POSTAMENTO AL DI LA' DI T EMPO E S PAZIO

III.1 La Dimensione Tempo sul Piano Astrale III.2 La Dimensione Spazio sul Piano Astrale

III.3 Il Rapporto tra Fisica nella Terza Dimensione e Fisica Astrale

III.1 LA DIMENSIONE TEMPO SUL PIANO ASTRALE. Il fattore "tempo", sul piano fisico, dipende esclusivamente dall'educazione e dalle convenzioni degli umani. Regolandoci col Sole, siamo abituati a dividere l'anno in trecentosessantacinque giorni, in quattro stagioni, in dodici mesi, e le giornate in dodici ore di luce e dodici ore di buio. Eppure tutti ci rendiamo conto quanto il Tempo sia invece una dimensione del tutto soggettiva influenzata dall'ambiente e dalla nostra momentanea occupazione: i popoli dell'emisfero meridionale del pianeta hanno una concezione del tempo estremamente più compressa di quelli che abitano nelle regioni del nord; in pratica, essi hanno più "pazienza". Sul Piano Astrale, al di là della soggettività con cui si influenza l'incedere degli attimi e che, come sul piano fisico, dipende da quanto la nostra attenzione è coinvolta e da come ci

"sentiamo", esiste ovviamente anche il "fattore ambientale". Come al solito, per avere ben chiaro il concetto, è necessaria una sperimentazione personale, anche se esistono dei parametri oggettivi che devono venire considerati. Sull'Albero della Vita, a seconda del "mondo" (o "piano") in cui ci troviamo, il tempo risulta comunque estremamente più veloce che sul piano fisico, mentre nei pressi di una Piramide di una Torre di Guardia enochiana tale dimensione sarà molto più dilatata. A questa norma generale fanno eccezione gli Aethyr:

in questo caso non è possibile dare una regola valida per tutti e trenta i cerchi. Si potrà passare da dimore quali ZAX, ove "tutto è qui e subito" (cioè non esiste tempo e spazio), ad ambienti come LIL o TEX dove la dimensione si contrae a tal punto che sarebbe bene puntare una sveglia per tornare prima di stancarsi troppo.

Questo è il punto: perdere troppe energie sul Piano Astrale può davvero costare caro. Ci si potrebbe trovare nella sgradevole situazioni in cui si è troppo stanchi per lottare adeguatamente o fronteggiare in modo efficace un pericolo emergente; oppure si potrebbe dimenticare alla deriva, non protetto, un oggetto creato (dimenticando cioè di riassorbirlo propriamente) o addirittura il proprio Corpo, così da lasciarlo preda di qualsiasi intelligenza come una larva qualunque.

III.2 LA DIMENSIONE SPAZIO SUL PIANO ASTRALE. Diversamente dal Tempo, nella Dimensione di Luce, lo Spazio rappresenta (con l'eccezione dell'Aethyr ZAX) un fattore che facilita enormemente la vita allo sperimentatore. Infatti, al di là delle allucinazioni e dei miraggi, architettati da qualche demone, per confonderci, lo Spazio astrale è del tutto relativo alla Volontà: in pratica, esso non esiste (o almeno non esiste quale componente limitativa come sul piano fisico). Sarà dunque possibile procedere a velocità straordinaria, o trasferirsi immediatamente da un luogo all'altro (anche se ciò non è affatto consigliabile per i principianti), oppure spostarsi con una precisione incredibile miniaturizzando il proprio Corpo Astrale. Tutto ciò che sarebbe possibile sul piano fisico variando a volontà le dimensioni spaziali si realizza all'istante sul Piano Astrale senza illusioni (o delusioni).

III.3 IL RAPPORTO TRA FISICA NELLA TERZA DIMENSIONE E FISICA ASTRALE. Ogni legge della Fisica materiale trova riscontro nella Fisica astrale, tenendo naturalmente presente le differenze delle variabili T ed S che si evincono dai paragrafi precedenti. Ovviamente un manuale di Fisica astrale sarebbe alquanto inutile, essendo il Piano in oggetto estremamente soggettivo e del tutto pratico. Per ogni definizione, comunque, sarebbe opportuno tenere presente la Relatività di Einstein: "A che ora Zurigo si ferma a questo treno?"

Libro Secondo: Pratica

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IV

T ECNICHE P ER L A F ORMAZIONE D EL C ORPO A STRALE

IV.1 Alcuni Esercizi Preliminari

IV.2 Costruzione del Corpo e Trasferimento della Coscienza IV.3 Relazione tra Tipi e Funzioni del Corpo Astrale

IV.1 ALCUNI ESERCIZI PRELIMINARI. E' necessario che i seguenti esercizi siano seguiti con la più scientifica precisione e la più pura volontà. Per coloro che non hanno dimestichezza con il metodo in oggetto, una maggiore attenzione al significato del seguente elenco è vivamente richiesta. (a) Cominciate gli esercizi sempre alla medesima ora, con lo stomaco vuoto e senza fretta. (b) Osservate sempre voi stessi. (c) Prima di ogni esercizio sfogate la mente ed il corpo.(d) Abbiate cura di registrare accuratamente e di rivedere i risultati ed i progressi. Per prima cosa procuratevi una sveglia meccanica da poche lire, possibilmente rumorosa, con la lancetta dei secondi. Smontatela e toglietene il vetro, dipingendo il quadrante con il colore blu o nero opaco e la lancetta dei secondi in giallo o verde lucido. Eliminerete, badando a non rovinare il meccanismo, le lancette dei minuti e delle ore. Quindi create su cinque diversi cartoncini A4 i diversi Tattwa (un quadrato giallo, un triangolo rosso, un cerchio blu, una mezza luna argentea o grigia, ed un ellisse nero), colorati e disegnati perfettamente. Un ulteriore cartoncino bianco lucido e perfettamente pulito completerà il corredo per questi esercizi preliminari. Il primo e più importante esercizio sarà quello di smettere di pensare. Dopo un breve colloquio con voi stessi, sedetevi in una posizione stabile e in un luogo silenzioso; concentratevi sulla lancetta della sveglia e con il mantra e la respirazione opportuna (Aum Tat Sat Aum e il quadruplice respiro possono andare) cercate di svuotare la vostra mente. Dopo una ventina di giorni (e di esercizi) l'ottimale risultato sarà in media di 15 secondi senza alcun pensiero estraneo e di 40 secondi con massimo cinque brevi interruzioni della concentrazione. Il secondo esercizio, che potrete cominciare a sperimentare dopo un paio di giorni dall'inizio del primo, consiste nell'entrare in una stanza (ovviamente non del tutto sconosciuta: se troppo familiare, potrete cambiare la disposizione degli oggetti ogni volta e, dopo almeno 12 ore, cominciare l'esercizio), guardare bene l'ambiente e, chiudendo gli occhi, rivisualizzarlo. Su 30 oggetti, dopo una decina di giorni, sono ammessi massimo cinque errori od omissioni. Un esercizio analogo consiste nel ripercorrere all'indietro, sempre con gli occhi chiusi, il percorso fatto e le cose o persone viste subito dopo essere arrivati a casa. Una variante di questo esercizio che, come i precedenti, risulterà maggiormente preciso più riuscirete a concentrarvi sulla sveglia, è invece di immaginare di uscire dalla stanza e girare per l'appartamento o in strada. Lo scopo di queste esperienze, l'avrete immaginato, è aumentare la vostra capacità di concentrazione e di visualizzazione: tenetelo presente al fine di aumentare le probabilità di successo. L'ultimo esercizio richiede che il primo sia stato efficacemente completato: sotto una luce artificiale, nel buio, ponete un Tattwa sul foglio bianco e fissatelo per circa trenta secondi. Mantenendo gli occhi fissi, togliete il Tattwa e il disegno, per effetto della permanenza della luce sulla retina, sarà ancora visualizzato nei colori complementari sulla carta bianca. Non distraetevi e cercate di mantenere il Tattwa ben definito e vivido il più a lungo possibile. Per quanti sforzi facciate, entro un minuto, un minuto e mezzo, il disegno scomparirà: allora concentratevi con più forza, ovviamente escludendo ogni pensiero il più possibile, e la figura ricomparirà, forse un po’ sbiadita, ma ricomparirà: quella è l'immagine astrale del Tattwa.

IV.2 COSTRUZIONE DEL CORPO E TRASFERIMENTO DELLA COSCIENZA. Se gli esercizi preliminari sono stati portati a buon fine, non dimenticatevi mai del primo e dell'ultimo, anche quando affronterete le esperienze seguenti: almeno una volta al mese e per una settimana riprendeteli con vigore,

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aumentando la dose se per caso vi accorgete che l'attenzione o l'efficacia diminuisce. Comunque, con le solite attenzioni, sceglietevi un periodo quieto e tranquillo di almeno un'ora al giorno, preferibilmente di sera o pomeriggio, ma quando non siete troppo stanchi. Dopo una decina di minuti di colloquio preliminare, di "sfogo"

della vostra mente, cominciate a concentrarvi sulla lancetta dei secondi della solita sveglia. E' importante che tentiate di escludere tutti i pensieri, il più possibile. Quando, aiutati dalla corretta respirazione, vi riterrete sufficientemente calmi, proiettate una replica del vostro corpo davanti a voi (questa è la tecnica classica e più comune, ci sono molti altri metodi ed anche migliori, ognuno si scelga quello che preferisce). Vi è però una variante all'esercizio, che consigliamo caldamente ai delusi. Tentate di sdoppiare il vostro corpo; tenete presente che la volontà di muoversi, quell'impulso elettrico-nervoso dal cervello ai muscoli, fa effettivamente muovere il Corpo Astrale. Dunque, con gli occhi fisici chiusi, tentate alcuni movimenti, dando l'impulso e trattenendo i muscoli. Dopo alcuni tentativi, provando a vedere con gli occhi astrali, vi sembrerà che i vostri arti astrali si muovano, rispondendo alla vostra volontà: come è già stato detto, non importa che ciò sia vero perché tutto funziona come se effettivamente fosse vero. Con il progredire delle esperienze, riuscirete a "staccare" il vostro Corpo Astrale e la coscienza da quello fisico; quando vi sentirete sicuri e padroni, tentate di "sentire" il vostro corpo: provate i vostri sensi. Battete le mani, i piedi, saltate e, cosa davvero difficile, voltatevi e guardate il vostro fisico, ormai senza coscienza, adagiato sulla sedia o sul letto dove l'avete lasciato. Fatto ciò, avrete vinto la vostra battaglia; ora potrete cominciare a sperimentare i piani e, se vorrete, a provare ad interagire col mondo fisico (è generalmente molto divertente apparire agli amici, o osservarli in segreto). E' stato scientificamente provato che la tensione muscolare fa emettere al cervello particolari onde registrabili da apparecchi più sofisticati della macchina per EEG: al solito, l'esoterismo è almeno un passo avanti alla scienza ufficiale, sempre.

IV.3 RELAZIONE TRA TIPI E FUNZIONI DEL CORPO ASTRALE. Scoprirete presto che potete facilmente plasmare il vostro Corpo di Luce in forme animali o artificiali. Ovviamente, ogni forma ha il suo scopo: permette di interagire con un particolare sub-piano della dimensione astrale. Assumere, ad esempio, una peculiare forma divina, vi aiuterà non solo ad assorbire le caratteristiche di quel dio e ad agire come lui, ma vi porrà in grado di comunicare più agevolmente col suo particolare piano. Propriamente, il canale microcosmico della forza rappresentata dal dio viene aperto, ed è posto in comunicazione e relazione col corrispondente canale macrocosmico. Per la proprietà imitativa esistente tra i piani ("Come sopra, così sotto"), se il vostro Corpo Astrale avrà i capelli lunghi, i vostri capelli fisici cresceranno più velocemente del normale. Le applicazioni della differente formulazione del Corpo di Luce sono infinite: nella sua progettazione e nelle successive modifiche, che possono essere compiute quando e quanto sia necessario, bisogna però tenere conto di ogni possibile particolare ed accessorio, poiché la caratteristica qualità e quantità della forza promanante dal Corpo, nonché l'efficacia delle sue applicazioni, dipendono strettamente dalla sua forma e da come questa è da noi interpretata.

V

T ECNICHE P ER L A P ROIEZIONE N ELLA L UCE

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V.1 Porte e Finestre Astrali V.2 Gli Arcani dei Tarocchi V.3 Gli Yi King

V.4 I Tattwa

V.5 I Quadrati delle Torri di Guardia V.6 Uso delle Chiamate Enochiane

V.1 PORTE E FINESTRE ASTRALI. Oltre che tramite l'Ascesa ai Piani, il metodo più semplice per l'esplorazione del Piano Astrale, fin dai primi esperimenti e prima ancora di aver forgiato totalmente il proprio Corpo di Luce e di avervi ivi trasferito la propria coscienza, e quello di utilizzare le cosiddette "Finestre Astrali".

Ogni glifo universale, ogni simbolo ed ogni tipica espressione grafica dell'esoterismo, può essere utilizzato quale particolare finestra per ispezionare il particolare sub-piano (una sorta di zona astrale al di là del tempo e dello spazio) a cui si riferisce. Naturalmente, come già precisato in precedenza, è necessario che, almeno parzialmente, il simbolo sia compreso dallo sperimentatore e che appartenga alla sua personale cultura o a quella della sua tradizione. Diversamente, a quanto risulta da numerosi tentativi che a noi sono pervenuti, l'esperienza si ridurrà ad una visione di tipo analogo a quella psicoanalitica con l'ovvio e comprensibile valore. Come negli esercizi, è necessario concentrarsi sul glifo finché esso non è fisso nella nostra visione interiore. A questo punto, con un diretto sforzo della volontà, si tenterà di aprire il simbolo come se fosse il portellone di una finestra. Non abbiate fretta e non abbandonatevi al nervosismo se nei primi tentativi, anche dopo un paio d'ore di intensa concentrazione, non accade nulla: dovrete apprendere come aprire, come far leva sull'asse di questa particolare finestra, e allora riuscirete e vi sembrerà una cosa molto naturale. Dal fondo scuro nella cornice della finestra aperta appariranno subito delle immagini, dapprima sfuocate, poi via via più nitide e complete. Vi accorgerete che potrete addirittura usare una tecnica quasi televisiva mediante un semplice sforzo della volontà, riuscirete ad approfondire in modo completo tramite la visione il significato del simbolo che avrete aperto. Questa è una tecnica di indagine estremamente soddisfacente e che, sebbene poco versatile, si presta allo scopo di dare fiducia allo sperimentatore e fornirgli la confidenza necessaria col Piano Astrale ancor prima d'aver completato il suo addestramento anzi, se usata con la debita cura, ne facilita il percorso. Nello stesso modo in cui vengono usate le finestre astrali, è possibile usufruire di porte, semplicemente proiettandosi col Corpo Astrale, varcando il confine, attraverso la cornice del simbolo appena aperto. In questo modo l'esperienza è estremamente completa, e del tutto flessibile ad ogni esigenza: il glifo funziona da mirino, è l'indirizzo verso il quale si desidera andare.

Molti viaggiatori, per proiettarsi efficacemente, utilizzano il Segno di Horus o dell'Entrante e per schiarire la visione eseguono i Segni di LVX. Queste tecniche, comunque, sono strettamente legate all'addestramento esoterico dell'individuo, e non è possibile fornire regole valide per tutti. Crowley, ad esempio, osservava che, esaurito ogni possibile espediente tecnico conosciuto e non riuscendo a penetrare una particolare zona, l'azione più assurda e volutamente incoerente (come recitare una poesia dei tempi della scuola) conduceva all'effetto desiderato. Quando la logica è inefficace, la teoria del Piano Astrale ci insegna che l'illogicità libera la nostra mente dalle autocensure inconscie distraendola.

V.2 GLI ARCANI DEI TAROCCHI. Come gli altri glifi adatti alla proiezione sul Piano Astrale, gli Arcani Maggiori o Atu del Libro di Thoth devono essere totalmente conosciuti nelle forme, nei colori e nei significati simbolici dallo sperimentatore prima di ogni serio tentativo. Essi sono, com'è facilmente comprensibile, le Porte o Finestre dello studente del Piano Astrale più potenti ma anche più difficili da usare. Fissare nella mente la complessa simbologia di un Arcano Maggiore è estremamente difficile, anche perché bisogna evitare di cedere alla tentazione di ridisegnare con la fantasia il glifo: esso va contemplato nel suo insieme e l'immagine deve essere salda e stabile nella mente prima di tentare di aprirla. Con gli Arcani Minori, sebbene la profondità e l'ampiezza della visione o dell'esperienza risultante sia decisamente minore rispetto a quella degli Atu, l'intero processo risulta molto più semplificato a causa dell'estrema semplicità della figura. L'esperienza risultante dalla proiezione attraverso un Arcano Maggiore è quella del sentiero corrispondente sull'Albero della Vita; ogni buon

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manuale cabalistico, congiuntamente con un buon testo sui Tarocchi, potrà fornire ampie indicazioni sulla natura del particolare piano. Naturalmente il testo dovrebbe essere consultato brevemente prima dell'esperimento, così da non rischiare di influenzare il subconscio dello studente. Circa gli Arcani Minori invece, corrispondendo a gruppi di quattro alle dieci Sephiroth, si ottiene la visione parziale dell'energia cosmica relativa al particolare aspetto simboleggiato da ogni carta, come il suo titolo può sommariamente indicare.

V.3 GLI YI KING. Gli esagrammi cinesi di saggezza, tratti dal Libro dei Mutamenti, insieme ai glifi del Piano Enochiano possiedono una rara caratteristica: la maggior parte delle volte funzionano anche se estranei alla cultura (e completamente sconosciuti nel significato) dello sperimentatore. Essi sono formati da sei linee continue o spezzate, rappresentanti concetti analoghi allo Yin e allo Yang, certamente interculturali. Inoltre, rispetto a tutti gli altri simboli impiegabili, la loro estrema semplicità grafica e facilità di proiezione è inversamente proporzionale alla ricchezza e alla qualità della visione.

V.4 I TATTWA. La rappresentazione grafica orientale dei cinque elementi può essere efficacemente sfruttata per approfondire lo studio ed il significato del Piano Elementale. Come negli esercizi preliminari, dipingendo con colori fluidi e brillanti su cartoncini lisci perfettamente bianchi i vari simboli, si può facilmente procedere alla loro visualizzazione mentale ottenendo rapidi e soddisfacenti risultati. Un ulteriore risultato che, alla lunga, la proiezione attraverso i Tattwa fornisce, è un efficace ausilio al dominio delle componenti elementali delle forze cosmiche e del Piano Astrale. Inoltre, sempre allo scopo di padroneggiare al meglio il corso di studi dei cosiddetti "Gradi Elementali" delle diverse scuole iniziatiche, è possibile esercitarsi nella visione dei Tattwa con figure composte da un Tattwa principale ed un Tattwa secondario, o Sub-Tattwa, disegnato all'interno. Questa speciale figura composta, ha il vantaggio di fornire la visione o la proiezione in piani elementali molto raffinati e con fenomeni estremamente vicini a quelli osservabili nel fisico, similarmente a quanto accade con l'uso delle Torri di Guardia, ma in modo molto più semplice da padroneggiare e gestire.

V.5 I QUADRATI DELLE TORRI DI GUARDIA. Molto è già stato detto sul Mondo Enochiano, un sistema estremamente complesso eppure grandemente affascinante e misterioso: i motivi del suo funzionamento, perfetto in ogni situazione, è a tutt'oggi sconosciuto anche agli occultisti più eruditi ed avanzati. In questo contesto, rimandando lo studente per i dettagli tecnici e la filosofia del sistema a testi specifici, è sufficiente spiegare come, desiderando penetrare nel profondo le zone più sottili delle Dimore Elementali, Planetarie, e Zodiacali, la proiezione attraverso una piramide (o in una zona) enochiana sia particolarmente efficace e veloce. Molto tempo viene speso preliminarmente, nello studio del sistema, alquanto elaborato e a prima vista artificioso, e nell'individuazione della giusta Piramide tronca a base quadrata, o nella selezione della zona adatta se si desidera indirizzarsi meno precisamente. Le Torri di Guardi Enochiane quindi, costituiscono una completa e minuziosa mappa delle dimore invisibili, non solo con tutte le strade ed i vicoli della città Astrale, ma anche, volendo, indicante ogni edificio e piano ed appartamento del luogo. E' dunque ben ripagato lo sforzo iniziale dello sperimentatore che desideri non solo addentrarsi nelle zone più remote ed intime, ma anche prendere visione, fare conoscenza o addirittura interagire con le energie e le intelligenze del Piano.

V.6 USO DELLE CHIAMATE ENOCHIANE. Allo scopo di indirizzare la propria visione o il proprio viaggio astrale sui Piani Enochiani, è possibile usufruire di particolari invocazioni in una lingua sconosciuta, che non è un gergo o un’invenzione, ma un vero e proprio linguaggio evoluto con tanto di grammatica e sinonimi.

Nel corso del tempo sono stati scritti alcuni vocabolari ed un paio di grammatiche, anche se non è stato possibile rintracciare le radici o la provenienza di questa lingua, pur notando alcune similitudini con gli altri dialetti indoeuropei. Per ciò che a noi interessa, è sufficiente notare come le 19 (o venti con la "Chiamata" degli Aethyr) Chiavi funzionino sempre e con precisione allo scopo di schiudere particolari zone delle dimore invisibili.

Recentemente la scienza ufficiale ha scoperto che determinati movimenti muscolari in combinazione con la respirazione, facciano 'sì che il nostro cervello emetta particolari onde: probabilmente lo sforzo nel pronunciare un’invocazione ci fa produrre delle onde in grado di porci in relazione con le energie del Piano Enochiano e tanto basta.

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VI

P ERICOLI E D IFESE A STRALI

VI.1 Pericoli delle Energie Statiche VI.2 Pericoli delle Energie Dinamiche VI.3 Possibili Precauzioni e Rimedi VI.4 Cenni di Taumaturgia Astrale

VI.1 PERICOLI DELLE ENERGIE STATICHE. Sul Piano Astrale sono presenti innumerevoli personaggi, ambienti e quasi ogni oggetto che può essere rinvenuto sul piano fisico. Tutto ciò che si trova nella Dimensione di Luce ed è inanimato, non solo all'apparenza ma sostanzialmente, e non è stato da noi prodotto, è una cosiddetta energia statica: energia, perché sensibile tanto attivamente quanto passivamente; statica, non già perché immobile, in quanto per la peculiare dimensione tempo del Piano Astrale è possibile l'immediata molteplice trasformazione di ogni oggetto, ma poiché non dotata di intelligenza, e dunque impossibilitata a dirigere il proprio flusso selettivamente. Di solito, tali energie statiche non comportano alcun pericolo per lo sperimentatore, avendo potenzialmente quale massima caratteristica offensiva ed ostruzionistica quella di rappresentare una barriera invalicabile per tutti i viaggiatori o, quantomeno, per coloro al di sotto di un determinato grado di Iniziazione. A volte ci si trova di fronte ad oggetti che hanno la medesima funzione (e magari anche l'aspetto) di un muro di cinta o di una qualsiasi fortificazione del piano fisico. Possono non esserci note o direttamente comprensibili le ragioni di una tale limitazione e di un simile confine, ma l'effetto che esse hanno è quello di precluderci una data area e solitamente, queste frontiere sono presiedute da uno o più Guardiani, di cui ci occuperemo in dettaglio nel successivo paragrafo. Eppure, per motivi facilmente intuibili, alcune di queste energie statiche possiedono caratteristiche anomale ed il loro campo magnetico è particolarmente penetrante o assorbente. In definitiva può capitare che, venendo incautamente a contatto con un oggetto dall'apparenza banalissima ed innocua, parte della nostra energia venga mutata, trasformata in modo affatto desiderabile o, peggio, risucchiata e vampirizzata, risultando in un più o meno grave shock accompagnato dal consueto catalogo di ossessioni e turbamenti psicofisiologici. Il meccanismo di questi fenomeni è empiricamente alquanto semplice da comprendere: si immagini il Corpo Astrale, risultante di onde cerebrali promananti da centri nervosi del corpo e quindi un campo magnetico, come un recipiente di liquido da cui nulla può uscire se non è spinto fuori da qualcos'altro che ne prende il posto. Essendo l'Universo un ambiente in continua mutazione ma tendente sempre all'equilibrio assoluto, se immettiamo energia maligna nel nostro campo benigno con forza sufficiente da espellere parte o tutta l'energia originaria, otterremo un campo magnetico con proporzioni bene-male alterate a vantaggio del male, mentre all'esterno di questo campo si disperderà o potrà essere raccolta in un campo diverso dal nostro l'energia benigna fuoriuscita.

VI.2 PERICOLI DELLE ENERGIE DINAMICHE. Per ciò che attiene alle cosiddette energie dinamiche, ossia ogni intelligenza presente sul Piano Astrale, il discorso è estremamente più complesso del precedente, avendo a che fare con vita organizzata e libera. Le energie dinamiche non sono solo i Guardiani, i Messaggeri, gli Angeli, i Demoni, gli Animali e quant'altro di animato è presente sul piano, ma anche altri viaggiatori presenti nel medesimo momento e spazio. Da questi ultimi è bene comunque guardarsi: molti tipi di attacchi astrali sono compiuti approfittando dei nostri esperimenti dai nostri nemici più potenti e più forti di noi. L'ottimo "Psichic Self Defence" della Sorella Dion Fortune, è sicuramente il più esaustivo manuale di difesa astrale. In ogni caso,

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ogni qual volta si incrocia un'altra figura animata, che potrebbe anche essere un semplice fantasma, o residuo temporaneo senza volontà, oppure una larva, e cioè una scoria con l'istinto del vampiro, è sempre opportuno metterla alla prova con i Segni di L.V.X., o proiettandole addosso un pentagramma attivo e fiammeggiante di bando dello spirito. Nella stragrande maggioranza dei casi, se l'energia dinamica incontrata non è per noi positiva, o non è compatibile col nostro campo magnetico, si disperderà nel nulla, annichilita dal pentagramma, lasciandoci libero il campo. I Segni di L.V.X. infine, dovrebbero costringere l'entità a palesarsi nel bene e nel male e, in quest'ultimo caso, a rimanere innocua per qualche tempo permettendoci di passare indenni. I condizionali sono usati perché l'efficacia di tali azioni, che non possono venire considerate veri e propri rimedi, dipende solo dalla nostra capacità tecnica e dalla potenza della nostra energia. Il Piano Astrale non è quasi mai popolato da figure potentissime, ma l'eccezione è sempre dietro l'angolo, e lo scontro con essa può risultare in fastidiosi problemini.

VI. 3 POSSIBILI PRECAUZIONI E RIMEDI. La migliore precauzione da usarsi contro le energie statiche è quella di non entrare in contatto con esse, almeno finché non si ha la possibilità di effettuarne una precisa identificazione. Ciò nonostante, in alcuni rari casi, è possibile che tali oggetti possiedano un campo magnetico davvero forte, capace di risucchiarvi senza possibilità di opporre resistenza. Nei pochi attimi a disposizione, prima dell'annichilimento della vostra energia, dovrete vibrare il nome divino appropriato alla sfera del Piano Astrale in cui vi trovate e proiettare tra voi e l'oggetto in questione una barriera fiammeggiante, una sorta di scudo che impedisca il fluire dell'energia. Un discorso analogo può essere fatto per le intelligenze e per tutte le altre energie dinamiche: vi sono metodi, generalmente cabalistici, per svelare la vera identità di chi si trova al vostro cospetto: con gli appropriati nomi divini ed i corretti pentagrammi elementali o gli esagrammi planetari, l'entità sarà costretta ad ubbidirvi, svelandovi l'inganno ed apparendovi per ciò che veramente è. Domande e tests cabalistici di particolare difficoltà inoltre, quando l'intelligenza sarà stata addomesticata, vi permetteranno di controllare la veridicità delle sue successive affermazioni. Ricordate, in ogni caso, che sul Piano Astrale, l'uomo è Re, e tutte le altre entità sono a lui soggette, per la virtù e la potenza di Nomi e Simboli.

VI.4 CENNI DI TAUMATURGIA ASTRALE. Come sopra, così sotto. Ogni affezione del corpo fisico, per il principio della corrispondenza tra i vari piani, può essere curata semplicemente modificando il proprio Corpo Astrale. Ovviamente, tali modifiche debbono essere permanenti e subconscie: non è utile continuare ad immaginare, sforzandosi, il proprio Corpo Astrale in una certa forma; è necessario che davvero il Corpo sia

"sano", e che costantemente, anche quando la vigilanza della coscienza si allenta (ad esempio durante le ore dedicate al riposo), la perfezione e la salute siano presenti. Viceversa, le affezioni del corpo fisico, in modo automatico, hanno un riflesso sull'Aura di una persona: è così possibile diagnosticare particolari mali psicofisici.

Il colore, la densità e la regolarità dell'Aura di un soggetto, sono chiari indizi di particolari problemi che affliggono il corpo o la mente: un'Aura molto frastagliata, con i contorni sfuocati o addirittura tanto sbiaditi da confondersi con la luce dell'ambiente, indica uno stato di malessere psicologico, una depressione anche fisica ed una probabile malattia non ancora manifestata a livello cellulare. Un individuo col mal di fegato, ad esempio, avrà la zona astrale corrispondente di un colore scuro e poco brillante, non luminoso. Con l'intervento di un terapeuta abbastanza esperto e potente, è possibile riparare l'Aura, facendola ritornare all'originario colore giallo-verdastro, od oro negli Iniziati d'alto rango, con contorni netti ed uniformi. Questa riparazione, soprattutto se ripetuta (quando necessario) nel tempo, per il principio della corrispondenza tra i Piani, avrà un rapido riflesso sul fisico e sulla mente. In definitiva, ogni guarigione è possibile, a patto che il terapeuta possieda la necessaria potenza e capacità di modulare la sua energia per modificare l'Aura del paziente secondo necessità.

Finis Coronat Opus

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