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Droga, chiesti oltre 3 secoli di carcere Pina Ferro

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Academic year: 2022

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Droga, chiesti oltre 3 secoli di carcere

Pina Ferro

Oltre tre secoli di carcere a carico di 30 persone. Pene severe quelle chieste, ieri, dal pubblico ministero Marco Colamonici al termine della requisitoria a carico degli imputati nel processo “Omnia” che hanno scelto il rito dell’abbreviato. L’udienza, dinanzi al giudice per le indagini preliminari Pietro Indinnimeo si è svolta nell’aula bumker del carcere di Salerno. Il filone è quello dello spaccio di sostanze stupefacenti; gli imputati rispondono anche di associazione (aspetto questo di cui si è occupato il pubblico ministero Silvio Marco Guarriello che ha tenuto la requisitoria la scorsa udienza). Nel dettaglio, la pubblica accusa, a carico degli imputati che hanno scelrto rito dell’abbreviato (che preve uno sconto di pena di un terzo, ha chiesto al Gup Indinnimeo la condanna a: 6 anni in continuazione con altre condanne per Sabino De Maio, attuale collaboratore di giustizia; 22 anni per Segio Bisogni, Francesco Mogavero e Luigi Giuliano; 20 anni per Marco Imparato, Biagio Parisi, Guglielmo Di Martino, Giuseppe Dell’Angelo, Marco Comunale e Sabato Di Lascio; 10 anni per Leopoldo Ferullo, Alberto Sabato, Raffaele Sorriento, Cristian Pecoraro, Alda Di Benedetto, Alberto Sabato e Alfonso Telese;

12 anni per Cosma Palma e Luca Sorriento; 8 anni per Salvatore Di Lieto; 5 anni per Santo Pecoraro; 4 anni per Donato Ippolito, Mario Funiciello, Angelo Brillante, Giuseppe De Sio, Lucia De Sio, Paolo Podeia, Leonard Virga e Antonio Capone; 2 anni a Anna Iuliano. Nel collegio difensivo tra gli altri Luigi Gargiulo, Luigi Capaldo, Giuseppe Russo, Stefania Pierro, Fiorenzo Pierro.Per tutti gli altri la decisione è sul rinvio a giudizio. La sentenza a metà del mese di gennaio. Il blitz scattò all’alba dello scorso 8 marzo da parte dei carabinieri della compagnia di Battipaglia coordinati dalla Procura di Salerno. L’obiettivo del sodalizio era quello di

“piazzare” lo stupefacente cedendolo agli abituali assuntori.

Modo questo per fare cassa ed avere sempre denaro disponibile,

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ma bisognava farlo usando la testa. Chi non capiva come doveva muoversi veniva in qualche modo aggredito verbalmente e non solo.Il traffico di sostanze stupefacenti venne fuori sia da alcune intercettazioni telefoniche che dalle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia tra cui Paolo Podeia e Raffaele Del Pizzo. L’associazione erà capeggiata da Sabino De Maio, Luigi Giuliano, Francesco Mogavero e Sergio Bisogni ed operava attraverso dei sottogruppi sia nel comune di Montecorvino che in tutta l’area limitrofa ed aveva collegamenti con il napoletano, l’avellinese e anche con zone extra regionali. Infatti, alcuni carichi di droga sarebbero douti arrivare dalla Spagna. Le direttive dei capi erano chiare a tutti i componenti dei vari sottogruppi (Rovella, Acerno, Battipaglia, Bellizzi, Olevano sul Tusciano, Pontecagnano, Salerno ).

Nocera Inferiore.Scacco matto ai pusher: condannati

NOCERA INFERIORE. Avevano trasformato il quartiere Montevescovado in un droga market a cielo aperto e ora arrivano nuove condanne. Dopo tre patteggiamenti 8accentati nel 2013) a tre anni di reclusione per il 34enne Salvatore Pirozzi, il 28enne Michele Tramontano e il 46enne Domenico Vicidomini. Il giudice monocratico del tribunale nocerino ha condannato altri quattro coinvolti nell’inchiesta “Scacco matto” e ha assolto uno degli imputati. Il 36enne Francesco Pirozzi è stato condannato a otto anni di reclusione, il 27enne Alfonso D’Alessio a quattro anni e il 28enne Gaetano De Cesare e il 45enne Benito Di Palma a tre anni. Assolta la 42enne Anna Venturino.

I protagonisti di questa operazione, secondo l’accusa, avevano creato, tra i viali che immettono ai prefabbricati pesanti, la loro roccaforte. La fiorente attività di spaccio di cocaina,

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eroina e hashish è stata stroncata dai carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore. L’operazione dei militari fu denominata “Scacco Matto” con gli uomini dell’Arma che, il 21 maggio del 2013, cinsero d’assedio il quartiere mentre dall’alto un elicottero sorvolava la zona per sgominare il giro di spaccio. L’inchiesta è ancora una volta del pm Roberto Lenza. Le indagini si protrassero per due mesi, dal febbraio ad aprile scorso, e consentirono di disarticolare il gruppo di spacciatori che rifornivano non solo giovani nocerini ma acquirenti provenienti anche da altri comuni del comprensorio.

Cocaina, hashish ma anche eroina, sostanza che da tempo era scomparsa dal mercato locale e che i tossicodipendenti si procuravano quasi esclusivamente a Scampia. Al blitz del maggio di tre anni fa si giunse dopo meticolose indagini, scattate dopo alcuni blitz

Francesco Pirozzi Benito Di Palma Gaetano De Cesare

Alfonso D’Alessio Anna Venturino

messi a segno dai carabinieri nel quartiere della periferia

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ovest di Nocera Inferiore e che avevano portato al sequestro di armi e droga, ma anche all’arresto in flagranza di reato di alcuni spacciatori. In particolare, erano stati arrestati in seguito ai primi controlli Domenico Marco Fezza, Carmine Antonio

Desiderio, Domenico Pirozzi e Gaetano De Cesare, i primi due furono trovati in possesso di droga, gli ultimi due di armi da fuoco. Oltre agli appostamenti e alle intercettazioni telefoniche e ambientali i militari, per raccogliere prove e monitorare le attività del gruppo, hanno puntato una telecamera sul circolo “San Giuseppe”. Le immagini hanno documentato decine di episodi di spaccio che avvenivano alla luce del sole, dalle 15 alle 20, sotto gli occhi dei passanti e dei fedeli anche giovanissimi che frequentano la vicina parrocchia. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati complessivamente 200 grammi di hashish, 40 grammi di eroina e 20 grammi di cocaina, nonché due pistole clandestine con relativo munizionamento e sono stati segnalati 21 assuntori.

L’operazione “Scacco Matto” fu eseguita a poche settimane di distanza da altri due blitz antidroga messi a segno dai carabinieri a Nocera Inferiore: “La Zia” che aveva portato dietro le sbarre un gruppo di spacciatori attivo nel centro storico e “Crucifix” che aveva stroncato l’attività di spaccio a Piedimonte.

Nocerina. “Condanne” della

giustizia sportiva per i

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fondi neri

Fondi neri Nocerina: arrivano le ultime maxi-squalifiche

Il Tribunale Federale Nazionale, Sezione Disciplinare proscioglie dagli addebiti loro rivolti Aquino Orlando e Guarro Antonio; dichiara non doversi procedere nei confronti di Servi Andrea per le ragioni di cui in narrativa; in parziale accoglimento del deferimento con le precisazioni di cui in motivazione, infligge le seguenti sanzioni: Faiella Alfonso anni 4 (quattro) di inibizione; Citarella Giovanni e Citarella Christian anni 2 (due) di inibizione; Iovino Bruno mesi 6 (sei) di inibizione; Babatunde Olalekan Ibrahim, Cuomo Luigi, Giraldi Francesco, Giuliano Ferdinando, Marsili Massimiliano, Pignatta Luciano Ariel, Serrapica Giovanni mesi 2 (due) di squalifica; Borrelli Luca, Franzese Francesco, Iannelli Christian, Magliocco Roberto, Margarita Daniel Alfredo, Oliva Giovanni, Olorunleke Mathew, Pepe Marco, Perricone Aldo, Rana Luigi, Riccio Stefano e Tomacelli Giuseppe mesi 1 (uno) di squalifica.

Agro. Due Torri 2, condannati

a 20 anni di carcere

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Mario Tedesco

AGRO NOCERINO/VESUVIANO. Estorsioni nel settore del calcestruzzo, condannati a 20 anni complessivi quattro imputati.

Termine la prima tranche delal seconda edizione dell’inchiesta

“Due Torri 2” che lo scorso maggio portò all’arresto di cinque persone.

Ieri mattina, il giudice dell’udienza preliminare Pietro Indinnimeo ha condannato a sette anni e quattro mesi di reclusione (contro gli otto anni chiesti dal pm Vincenzo Senatore) il 46enne Francesco Marra di Poggiomarino/Scafati, sei anni e sei mesi (un mese in più di quello chiesto dall’accusa) il 48enne Alfonso Masullo di Cava de’ Tirreni, due anni e 10 mesi di reclusione (contro i sei anni chiesti dalla Dda) al 70enne Biagio Palumbo di Poggiomarino e due anni e otto mesi (la richiesta era di otto anni) al quarantottenne imprenditore, originario di Nocera Superiore, Mario Tedesco.

Il giorno precdente era stato disposto il rinvio a giudizio per Antonio Gaetano Galluccio di Tufino, per il 59enne Salvatore Attanasio di Capaccio, per il 53enne Leonardo Pinto di Nocera Inferiore, per la 35enne Maria Pisa domiciliata a Scafati, per Walter Passon originario di Udine; per il 38enne Patrizio Ferrara di Cava de’ Tirreni e per il pentito cavese Gerardo Adinolfi.

Secondo il teorema accusatorio gli indagati erano legati al

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boss Mario Fabbrocino ed il loro modus operandi era tipico dell’associazioni a delinquere di stampo camorristico. Non solo minacce ma anche incendi e sequestri di persona per convincere le vittime a pagare quanto pattuito.

A magg

Biagio Palumbo

Francesco Marra

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Alfonso Masullo

io scorso, grazie alle indagini delal direzione investigativa antimafia e dei carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore scattarono le manette per cinque persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alla commissione, mediante violenza, di incendi, estorsioni rapina con sequestro di persona, furti ricettazione e concorrenza illecita nel settore del «mercato del calcestruzzo».

L’operazione nasce dall’inchiesta Due Torri ed è per tale motivo che è stata ribattezzata Due Torri 2.

Nello specifico le indagini effettuate per quanto concerne l’affaire dell’assegnazione degli appalti hanno permesso di far luce sugli episodi criminosi commessi in danno di alcuni imprenditori. Come sottolineato dal sostituto procuratore, Vincenzo Senatore, non c’è nessun attinenza per il resto con l’inchiesta Due Torri e nessun coinvolgimento di politici (come si è verificato in relazione per la questione degli appalti).

A capo del gruppo – sempre secondo l’ipotesi investigativa – vi era l’imprenditore Mario Tedesco, classe 1967 di Nocera Superiore, che opera in tutta Italia, con ramificazioni anche all’estero, in particolare in Marocco, dal 2002. Le indagini sono state avviate dal Ros nel 2008 dopo l’incendio di numerosi mezzi d’opera, d’ingente valore, della Società

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Nocerina Beton di Nocera Inferiore, aggravata da episodi minatori ai suoi titolari.

Tedesco è stato condannato per un solo episodio estorsivo e Palumbo solo per un furto, venendo, a vario titolo, assolti o il reato caduto in prscrizione per le altre imputazioni contestate.

Per gli altri due, sostanzialmente confermata l’ipotesi accusataria.

Angri. Stangata ai pusher degli atleti

Era il 19 aprile del 2006 quando la Pro- cura di Torre Annunziata svelò il traffico di anabolizzanti a cavallo tra la Campania e la Calabria: arrivano le condanne per i protagonisti di quel blitz che coinvolse atleti, carabinieri e insospettabili.

Stangata per il titolare della palestra “Michelangelo” di Angri Giovanni Cascone che dovrà scontare due anni e tre mesi di carcere oltre a pagare 12mila euro di multa. Emiliano Sponza, 40enne carabiniere di Angri, dovrà scontare due anni e due mesi oltre a 6mila e 500 euro di multa. Car- melo Tropeano, 56 anni, il titolare della palestra “Lillo body line” di Siderno, in Calabria dovrà in- vece scontare due anni e un mese oltre a 6mila euro.

Alberico Di Cecco, 38 enne, carabiniere, residente in provincia di Chieti e Michele Scotto D’Abusco, ischitano, 29 anni, ciclista professionista (nel 2009 licenziato dalla squadra “Lampare-Caffitabici club azzurro”di Beppe Saronni in quanto trovato positivo all’esame antidoping in una gara in

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Francia) dovranno scontare due anni e un mese
oltre a 650 euro di
multa. Clemente
Cavaliere, 33 anni,
di Montoro Superiore, ciclista professionista
tesserato nel 2009
con la società

“Aerospace engenee-
ring” dovrà
scontare due anni
e un mese oltre a
850 euro di multa.
Il 19 aprile del
2009 erano state
eseguite nell’ambito di questo blitz
undici ordinanze di custodia cautelare,
tra cui c’erano due carabinieri cinque indagati tra cui un medico di Pomigliano
d’Arco e due palestre finirono sotto sequestro. Il blitz “Michelangelo” aveva preso il nome da una delle palestre chiuse. In manette erano finiti i titolari di due palestre ad Angri e Siderno (Reggio Calabria), tre ciclisti professionisti – uno di Chieti, uno di Pisa e un terzo di Pomigliano d’Arco – un ciclista amatoriale, un podista e un direttore di squadra. L’indagine, coordinata dal pm Immacolata Sica, e condotta dai carabinieri di Sant’Antonio Abate e Castellammare di Stabia, era partita agli inizi del 2005, quando i carabinieri eseguirono perquisizioni in casa dei titolari della palestra di Angri, la ‘’GC&SC’’, di Giovanni e Salvatore Cascone, padre e figlio di 72 e 39 anni, indagati per possesso e spaccio di droga. Furono trovati pochi grammi di cocaina, ma nella struttura sportiva fu rinvenuta una cospicua quantità di anabolizzanti e sostanze dopanti provenienti da Cina, Giappone, Stati Uniti e Germania. Padre e figlio furono arrestati e con loro finì in manette anche un piccolo boss locale, Pietro Galasso. Dalle intercettazioni telefoniche fu poi indagato un ciclista professionista del Molise, che aveva preso contatti con Pietro Galasso per l’acquisto di cocaina. L’indagine quindi, è proseguita negli ambienti dell’attività agonistica del ciclismo fino a condurre i carabinieri agli arresti e ai sequestri eseguiti nel 2009.

C a s c o n e p a d r e e f i g l i o , t i t o l a r i d e l l a p a l e s t r a

“Michelangelo”, erano stati rinchiusi nel carcere di Poggioreale. Ai domiciliari erano finite sei persone. Si trattava di Daniele Masiani, 55 anni, residente in Campi Bisenzio, ex direttore sportivo della società di ciclismo professionistico “V.c.a. Otc-Jessica- Pratesicolz”. Emiliano Sponza, 34enne carabiniere di Angri, via Nazionale amico

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fidato di Salvatore Cascone, l’intermediario tra quest’ultimo e gli acquirenti di anabolizzanti. Carmelo Tropeano, 50 anni, il titolare della palestra “Lillo body line” di Siderno, in Calabria. Carmine Galletta, 37 anni, ciclista amatoriale di Pomigliano D’Arco, assumeva anabolizzanti e riforniva i suoi amici. Anche Leo- nardo Guidi, 31 anni, della provincia di Pisa, ex ciclista professionista iscritto alla federazione nazionale ciclisti, assumeva anabolizzanti. Arre- stato anche Maurizio Vandelli, modenese, 48 anni, ciclista professionista e x t e s s e r a t o c o n l a s o c i e t à “ a r b o r e s c h &

frischeybl”.Vandelli, ricercato, si è costituito. Per tre persone, infine, era stata stabi- lita la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. Si tratta di Alberico Di Cecco, 38 enne, carabiniere, residente in provincia di Chieti. Michele Scotto D’Abusco, ischitano, 29 anni, ex ciclista professionista recentemente e Clemente Cavaliere, 33 anni, di Montoro Supe- riore, ciclista professionista tesserato con la società “aerospace engeneering”. Il periodo di riferimento per le indagini andava da febbraio a maggio 2005. Il nuovo filone d’indagine aveva dato subito buoni frutti, al punto da venire chiuso in circa 4 mesi con la denuncia complessiva di 17 persone, a vario ti- tolo orbitanti attorno alla palestra “Michelangelo” di proprietà di Cascone padre e figlio, contattati da atleti professionisti e dilettanti di molte regioni d’Italia, i quali a loro volta acquistavano quantitativi anche per altri atleti a loro vicini. Alla stessa maniera, altri ciclisti facevano sistematicamente ricorso a Cascone in prossimità di gare, così come Masiani, direttore sportivo di massimo livello, at- traverso il Cascone si procurava farmaci verosi- milmente da somministrare ad atleti della squadra da lui diretta. Numerosi sono stati i sequestri di far- maci dopanti nel corso delle indagini, medicinali somministrati agli atleti in maniera indiscriminata che in più occasioni hanno provocato seri danni alla salute.

Ieri per loro sono arrivate le condanne per sette dei

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protagonisti mentre per gli altri quattro l’iter giudiziario ha preso un percorso alternativo.

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