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BENESSERE ORGANIZZATIVO

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Academic year: 2022

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(1)

BENESSERE ORGANIZZATIVO

Un’organizzazione può considerarsi in buona salute se risponde ai seguenti

indicatori di benessere, rilevabili a

livello individuale

(2)

INDICATORI DI BENESSERE

Soddisfazione per l’organizzazione

Gradimento per l’appartenenza ad un’organizzazione ritenuta di valore

Voglia di impegnarsi per l’organizzazione

Desiderio di lavorare per l’organizzazione, anche oltre il richiesto

(3)

INDICATORI DI BENESSERE

Sensazione di far parte di un team

Percezione di puntare, uniti, verso un obiettivo Percezione di una coesione emotiva del gruppo

Voglia di andare al lavoro

Quotidiano piacere nel recarsi al lavoro

(4)

INDICATORI DI BENESSERE

Elevato coinvolgimento

Sensazione che, lavorando per l’organizzazione, siano soddisfatti anche bisogni personali

Speranza di poter cambiare le condizioni negative attuali

Fiducia nella possibilità che l’organizzazione abbia la capacità di superare gli aspetti negativi esistenti

(5)

INDICATORI DI BENESSERE

Percezione di successo dell’organizzazione

Rappresentazione della propria organizzazione come capace di realizzare i suoi obiettivi

Rapporto tra vita lavorativa e privata

Percezione di un giusto equilibrio tra lavoro e tempo libero

(6)

INDICATORI DI BENESSERE

Relazioni interpersonali

Soddisfazione per le relazioni interpersonali costruite sul posto di lavoro

Valori organizzativi

Condivisione dell’operato e dei valori espressi dall’organizzazione

(7)

INDICATORI DI BENESSERE

Immagine del management

Fiducia nelle capacità gestionali e professionali della dirigenza (credibilità) e apprezzamento delle qualità

umane e morali della dirigenza (stima)

(8)

INDICATORI DI BENESSERE

Voglia di impegnarsi per l’organizzazione Percezione di successo dell’organizzazione

Immagine del management

Valori organizzativi

Relazioni interpersonali Soddisfazione per l’organizzazione

Rapporto tra vita lavorativa e privata

Voglia di andare al lavoro

Sensazione di far parte di un team

Speranza di poter cambiare le condizioni negative attuali

(9)

Gli indicatori di malessere, se presenti, segnalano che l’organizzazione

necessita di un piano d’intervento

INDICATORI DI MALESSERE

(10)

INDICATORI DI MALESSERE

Insofferenza nell’andare al lavoro

Esistenza di una difficoltà quotidiana a recarsi al lavoro

Assenteismo

Assenze dal luogo di lavoro per periodi più o meno prolungati e comunque sistematici

(11)

INDICATORI DI MALESSERE

Disinteresse per il lavoro

Scarsa motivazione che può o meno esprimersi anche attraverso comportamento di scarso rispetto di regole e procedure e nella qualità del lavoro

Desiderio di cambiare lavoro

Desiderio chiaramente collegato all’insoddisfazione per il contesto lavorativo e/o professionale in cui si è inseriti

(12)

INDICATORI DI MALESSERE

Alto livello di pettegolezzo

Il pettegolezzo raggiunge livelli eccessivi, tale da divenire quasi un sostituto dell’attività lavorativa

Risentimento verso l’organizzazione

Il dipendente prova rancore-rabbia nei confronti della propria organizzazione fino ad esprimere un desiderio di rivalsa

(13)

INDICATORI DI MALESSERE

Aggressività inabituale e nervosismo

Espressione di aggressività, anche solo verbale, eccedente rispetto all’abituale comportamento della persona, che può manifestarsi anche al di fuori dell’ambito lavorativo;

irritabilità

Disturbi psicosomatici

(14)

INDICATORI DI MALESSERE

Sentimento di inutilità

La persona percepisce la propria attività come vana, inutile, non valorizzata

Sentimento di irrilevanza

La persona percepisce se stessa come poco rilevante, non determinante per lo svolgimento della vita lavorativa dell’organizzazione

(15)

INDICATORI DI MALESSERE

Sentimento di disconoscimento

La persona non sente adeguatamente riconosciuti né le proprie capacità né il proprio lavoro

Lentezza nella performance

I tempi per portare a termine i compiti lavorativi si dilatano con o senza autopercezione del fenomeno

(16)

INDICATORI DI MALESSERE

Confusione organizzativa

Il dipendente non ha chiaro «chi fa cosa», senza che, a volte, ciò determini disagio e desiderio di porvi rimedio

Mancanza di propositività

E’ assente sia la disponibilità ad assumere iniziative, sia il desiderio di sviluppo delle proprie conoscenze professionali

(17)

INDICATORI DI MALESSERE

Aderenza formale alle regole e anaffettività lavorativa

Pur svolgendo i propri compiti e attenendosi alle regole e procedure dell’organizzazione, il dipendente non partecipa emotivamente ad esse

(18)

INDICATORI DI MALESSERE

Insofferenza nell’andare al lavoro

Assenteismo

Disinteresse per il lavoro

Desiderio di cambiare lavoro Alto livello di pettegolezzo

Risentimento verso l’organizzazione

Aggressività inabituale e nervosismo

Disturbi psicosomatici

Sentimento di inutilità

Sentimento di irrilevanza

(19)

Qualsiasi organizzazione complessa

è sempre caratterizzata da costrittività organizzative necessarie in tutti quegli aspetti dell’attività lavorativa

dove devono prevalere

il bene e l’interesse comune e collettivo su quello personale, manifestato dal singolo lavoratore.

REGOLE E BENESSERE

(20)

Naturalmente esiste un limite sopra il quale l’insieme delle costrittività organizzative viene percepito come un

elemento fortemente negativo e stressogeno da parte dei lavoratori.

• le regole devono essere chiare, spiegate e condivise

• le regole devono essere utili e la loro utilità deve essere facilmente riconducibile agli obiettivi

dell’organizzazione

• le regole non possono essere immutabili per principio, deve sempre essere data la possibilità di individuarne altre di migliori, purché condivise.

REGOLE E BENESSERE

(21)

COME ACCRESCERE IL BENESSERE ORGANIZZATIVO Si deve porre attenzione al benessere organizzativo quale

elemento di cambiamento culturale.

In tutte le amministrazioni pubbliche e nella scuola in

particolare, la complessità dei problemi da affrontare è in aumento.

L’inadeguatezza degli strumenti tradizionali di gestione delle risorse umane è evidente e crescono le esigenze di

individuare nuove modalità di sviluppo e di intervento.

BENESSERE ORGANIZZATIVO

(22)

In un sistema ad alta intensità di lavoro intellettuale, la convivenza organizzativa

non può svolgersi soltanto sotto la dimensione del governo gerarchico e delle scansioni procedurali:

una variabile altrettanto fondamentale è rappresentata dal sentire individuale e dalle relazioni informali tra le persone

che interagiscono nello stesso ambiente di lavoro

BENESSERE ORGANIZZATIVO

(23)

Variabili critiche

• Caratteristiche dell’ambiente nel quale il lavoro si svolge (salubre, confortevole e accogliente)

• Chiarezza degli obiettivi organizzativi e coerenza tra enunciati e pratiche organizzative. Si devono definire obiettivi espliciti e

chiari ed assicurare coerenza tra enunciati e prassi operative.

• Riconoscimento e valorizzazione delle professionalità

• Comunicazione intraorganizzativa circolare

BENESSERE ORGANIZZATIVO

(24)

Variabili critiche

• Condivisione delle informazioni. L’amministrazione mette a disposizione dei dipendenti le informazioni pertinenti il loro lavoro

• Prevenzione degli infortuni e dei rischi professionali

• Clima relazionale franco comunicativo e collaborativo

• Equità di trattamento, di assegnazione di responsabilità, di

promozione del personale e di attribuzione dei carichi di lavoro

BENESSERE ORGANIZZATIVO

(25)

Variabili critiche

• Apertura all’innovazione tecnologica e culturale

• Stress: vengono tenuti sotto controllo i livelli percepiti di fatica fisica e mentale

• Gestione delle conflittualità manifeste o implicite

BENESSERE ORGANIZZATIVO

(26)

rilevazione e miglioramento del benessere organizzativo

• individuazione dei ruoli nel processo di rilevazione e miglioramento del benessere

• definizione della procedura di rilevazione e d’intervento

• predisposizione degli strumenti di rilevazione

• raccolta dei dati

• elaborazione dei dati

• restituzione dei risultati

• definizione del piano di miglioramento

• monitoraggio e verifica del piano di miglioramento

BENESSERE ORGANIZZATIVO

(27)

Contenuti e strumenti del piano di miglioramento

• struttura e ruoli organizzativi

• processi organizzativi

• cultura organizzativa

• politiche di gestione e sviluppo delle risorse umane

• innovazione tecnologica

• comunicazione interna e esterna

• modifica di prassi e procedure

BENESSERE ORGANIZZATIVO

(28)

La scuola è un’organizzazione con una struttura atipica se confrontata con altre realtà.

Nel corso degli ultimi anni si sono avuti notevoli mutamenti

• il miglioramento dell’organizzazione del lavoro può portare benessere organizzativo

• il processo deve nascere all’interno dell’istituzione scolastica

• non esistono modelli precostituiti, ogni scuola deve innescare il proprio processo di miglioramento, partendo da un’analisi approfondita della sua situazione, delle prassi e delle consuetudini interne

BENESSERE ORGANIZZATIVO

(29)

E’ importante armonizzare le attese dei lavoratori con le esigenze, le priorità, le criticità individuate, con i vincoli di natura contrattuale o normativa e con le istanze espresse

dagli allievi e dalle loro famiglie

BENESSERE ORGANIZZATIVO

(30)

un contesto lavorativo caratterizzato da un buon livello di organizzazione,

capace di tutelare e di valorizzare le persone,

favorisce la crescita dell’istituzione scolastica in termini di qualità, coerenza, sviluppo

con evidenti vantaggi in termini di di credibilità.

BENESSERE ORGANIZZATIVO

(31)

DIRETTIVA DEL MINISTRO DELLA FUNZIONE PUBBLICA SULLE MISURE FINALIZZATE AL MIGLIORAMENTO DEL

BENESSERE ORGANIZZATIVO

NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

(32)

Le amministrazioni sono invitate, adottando le opportune forme di relazioni sindacali, a valutare e migliorare il benessere all’interno della

propria organizzazione rilevando le opinioni dei dipendenti sulle dimensioni che determinano la qualità della vita e delle relazioni nei luoghi di lavoro e realizzando opportune misure di miglioramento

per:

DIRETTIVA E FINALITA’

(33)

valorizzare le risorse umane, aumentare la motivazione dei collaboratori, migliorare i rapporti tra dirigenti e operatori, accrescere il senso di appartenenza e di soddisfazione dei lavoratori per la propria amministrazione;

rendere attrattive le amministrazioni pubbliche per i talenti migliori;

migliorare l’immagine interna ed esterna e la qualità complessiva dei servizi forniti dall’amministrazione;

diffondere la cultura della partecipazione, quale presupposto

dell’orientamento al risultato, al posto della cultura dell’adempimento;

realizzare sistemi di comunicazione interna;

prevenire i rischi psico-sociali di cui al decreto legislativo N.626/94.

DIRETTIVA E FINALITA’

(34)

34

L’attenzione al benessere organizzativo come elemento di cambiamento culturale

In tutte le amministrazioni pubbliche la complessità dei problemi da affrontare è in aumento.

L’insoddisfazione per gli strumenti tradizionali di gestione del personale è

evidente e crescono le esigenze di individuare nuove politiche di sviluppo e di intervento.

In un sistema ad alta intensità di lavoro intellettuale, la convivenza organizzativa non può svolgersi soltanto sotto la dimensione del governo gerarchico e delle scansioni procedurali: una variabile altrettanto fondamentale è rappresentata dal

sentire individuale e dalle relazioni informali tra le persone che interagiscono nello stesso ambiente di lavoro.

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35

L’attenzione alle variabili critiche

Per assicurare il benessere organizzativo le amministrazioni devono prestare attenzione alle seguenti variabili:

a. Caratteristiche dell’ambiente nel quale il lavoro si svolge

L’amministrazione allestisce un ambiente di lavoro salubre, confortevole e accogliente.

b. Chiarezza degli obiettivi organizzativi e coerenza tra enunciati e pratiche organizzative L’amministrazione definisce obiettivi espliciti e chiari ed assicura coerenza tra enunciati e prassi operative.

c. Riconoscimento e valorizzazione delle competenze

L’amministrazione riconosce e valorizza le competenze e gli apporti dei dipendenti e

stimola nuove potenzialità, assicurando adeguata varietà dei compiti ed autonomia nella definizione dei ruoli organizzativi nonché pianificando adeguati interventi di formazione.

d. Comunicazione intraorganizzativa circolare

L’amministrazione ascolta le istanze dei dipendenti e stimola il senso di utilità sociale del loro lavoro.

e. Circolazione delle informazioni

L’amministrazione mette a disposizione dei dipendenti le informazioni pertinenti il loro lavoro

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f. Prevenzione degli infortuni e dei rischi professionali

L’amministrazione adotta tutte le azioni per prevenire gli infortuni e i rischi professionali g. Clima relazionale franco e collaborativo

L’amministrazione stimola un ambiente relazionale franco,

comunicativo e collaborativo

h. Scorrevolezza operativa e supporto verso gli obiettivi

L’amministrazione assicura la scorrevolezza operativa e la rapidità di decisione e supporta l’azione verso gli obiettivi

i. Giustizia organizzativa

L’amministrazione assicura, nel rispetto dei Contratti Collettivi Nazionali di

Lavoro, equità di trattamento a livello retributivo, di assegnazione di responsabilità, di promozione del personale e di attribuzione dei carichi di lavoro

l. Apertura all’innovazione

L’amministrazione è aperta all’ambiente esterno e all’innovazione tecnologica e culturale

m. Stress

L’amministrazione tiene sotto controllo i livelli percepiti di fatica fisica e mentale nonché di stress

n. Conflittualità

L’amministrazione gestisce l’eventuale presenza di situazioni conflittuali manifeste o implicite

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Il processo per la rilevazione e il miglioramento del benessere organizzativo

Per accrescere il benessere organizzativo le amministrazioni devono seguire processo articolato nelle seguenti fasi:

a.individuazione dei ruoli nel processo di rilevazione e miglioramento del benessere b.definizione della procedura di rilevazione e d’intervento

c.predisposizione degli strumenti di rilevazione d.raccolta dei dati

e.elaborazione dei dati f.restituzione dei risultati

g.definizione del piano di miglioramento

h.monitoraggio e verifica del piano di miglioramento.

(38)

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Contenuti e strumenti del piano di miglioramento

Sulla base delle rilevazioni condotte, le amministrazioni, sentite le organizzazioni sindacali, devono adottare un piano di miglioramento del benessere organizzativo che può riguardare uno o più dei seguenti aspetti:

a.struttura e ruoli organizzativi b.innovazione tecnologica

c.processi organizzativi d.cultura organizzativa

e.politiche di gestione e sviluppo delle risorse umane f.comunicazione interna e esterna

g.modifica di norme e procedure

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