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Giovanni Berlinguer Inventario ( )

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Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio

L’archivio di

Giovanni Berlinguer

Inventario (1930 - 2015)

a cura di Sebastian Mattei

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L’archivio di

Giovanni Berlinguer

Inventario (1930 - 2015)

a cura di Sebastian Mattei

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Indice

Nota biografica ... 4

Nota archivistica ... 11

Inventario serie 1. Carte personali ... 14

serie 2. Scritti e pubblicazioni ... 25

serie 3. Attività politica ... 111

serie 4. Attività accademica e professionale ... 118

serie 5. Attività congressuale e soggiorni all’estero ... 141

serie 6. Materiali per lo studio e la ricerca ... 152

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Nota biografica

1. La famiglia Berlinguer tra Sassari e Roma: l’infanzia in Sardegna, gli studi e l’ingresso in politica (1924-1969) Giovanni Berlinguer nacque a Sassari il 9 luglio 1924, figlio secondogenito di Mario e Mariuccia Loriga.

Un albero genealogico, quello dei Berlinguer, con radici nobiliari profonde, ben radicate nella storia del capoluogo logudorese1. Il padre Mario, avvocato e pubblicista, aveva ereditato lo studio legale di famiglia insieme al fratello Aldo. Di posizioni repubblicane e demoliberali, aveva abbracciato presto la causa antifascista e nel 1924 era stato eletto senatore del Regno nelle liste del Partito democratico italiano di Giovanni Amendola2. La madre Mariuccia era figlia dell’igienista Giovanni Loriga, medaglia d’oro della Società italiana di medicina del lavoro – che aveva contribuito a fondare – e dell’Opera nazionale invalidi di guerra. Nel 1930 Loriga fu delegato del governo italiano alla conferenza di Johannesburg sulla silicosi, quindi collaboratore del Bureau international du travail a Ginevra presso la Società delle nazioni3. Insieme al nome di battesimo, il giovane Berlinguer avrebbe ereditato dal nonno materno l’interesse per la scienza e molti degli interessi cui egli avrebbe dedicato i suoi studi e le sue ricerche negli anni della maturità.

La vicinanza dei Berlinguer ai circoli antifascisti sassaresi – nutriti «più di dignitosa estraneità che di solerte opposizione al regime»4 – condizionò l’infanzia di Giovanni e del fratello Enrico, di due anni più grande, trascorsa «in quel relativo isolamento proprio di chi era ai margini del regime, stretto nella cerchia dei legami familiari e delle amicizie scelte»5. Un ambiente «di borghesia illuminata e colta – come lo ha descritto Chiara Valentini, biografa di Enrico – con forti tradizioni risorgimentali, di ispirazioni liberal- socialista, e dove la politica è il pane quotidiano»6. La spensieratezza giovanile e i precoci interessi politici dei fratelli Berlinguer si scontrarono presto con il dramma domestico della malattia della madre: Mariuccia Loriga morì di encefalite epidemica nel 1936 a soli 42 anni, dopo un lungo periodo di infermità e poche settimane prima del dodicesimo compleanno del figlio Giovanni. Un evento drammatico che avrebbe scosso i Berlinguer e riempito la loro casa di un’«aria di tragedia», come avrebbe affermato il professore Salvatore Brigaglia, docente di Enrico, con riferimento alle «facce assenti, disperate dei due ragazzi»7. Scavando tra le memorie della sua infanzia sassarese, Giovanni avrebbe ricordato le letture dei «vecchi libri della biblioteca politica di nonno Enrico conservati da zio Ettore […]: l’edizione del Manifesto dei

1 Cfr. FONDAZIONE GRAMSCI (d’ora in poi FG), Archivio Giovanni Berlinguer (d’ora in poi AGB), La famiglia Berlinguer, relazione di Manlio Brigaglia al convegno dell’Università di Sassari su Enrico Berlinguer, 18 giu. 2004, fasc. 1, b. 1.

2 Durante la campagna elettorale, contrassegnata anche in Sardegna dalle violenze perpetrate dagli squadristi del regime, il futuro senatore del Regno era caduto vittima di un attentato a Ploaghe, al termine di un comizio, cfr. FRANCESCO M.

BISCIONE, Berlinguer, Mario, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 34, 1988, pp. 376-378: 377. Per una biografia di Mario Berlinguer, si veda MASSIMILIANO PANIGA, Mario Berlinguer: avvocato, magistrato e politico nell’Italia del Novecento, Milano, Franco Angeli, 2017.

3 MARIO CRESPI, Loriga, Giovanni, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 66, 2006, pp. 136-138: 137-138. Per ricostruire l’attività scientifica di Loriga, si veda Guido Baccelli, Gaetano Pieraccini, Paolo Zacchia, Angelo Celli, Bernardino Ramazzini, Ferdinando Palasciano, Luigi Carlo Farini, Luigi Sacco, Luigi Devoto, Giovanni Loriga, Giambattista Grassi, rievocati da Vittorio Puntoni [et al.], Roma, Istituto italiano di medicina sociale, 1967.

4 GIOVANNI BERLINGUER, Le parole, le idee, i libri, gli amici d’allora, in Enrico Berlinguer, a cura di Carlo Ricchini, Eugenio Manca, Rocco Di Biasi, Ugo Baduel, Luisa Melograni, Roma, Editrice L’Unità, 1985, pp. 29-30: 30.

5 PIERO CRAVERI, Berlinguer, Enrico, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 34, 1988, pp. 359-376: 359.

6 CHIARA VALENTINI, Enrico Berlinguer, Milano, Feltrinelli, 2014, p. 23.

7 Ivi, pp. 25-26.

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comunisti accompagnata dal saggio di Antonio Labriola […], le Memorie di Garibaldi, I doveri dell’uomo di Mazzini, i testi anarchici di Bakunin e Max Nordau»8.

Con la caduta del fascismo, Mario Berlinguer tornò alla politica attiva9. Si trasferì a Roma con la famiglia, dove Giovanni avrebbe iniziato gli studi all’Università di Roma, terminati nel 1952 con il conseguimento della laurea in medicina. Il percorso accademico subì alcuni rallentamenti a causa degli incarichi ricoperti nell’Unione internazionale degli studenti, organizzazione studentesca fondata a Praga il 27 agosto 1946, in cui Berlinguer fu prima segretario, poi presidente, tra il 1949 e il 1953. Il soggiorno cecoslovacco si concluse bruscamente – come avrebbe affermato lo stesso dirigente del Pci molti anni più tardi – quando il governo italiano decise di ritirargli provvisoriamente il passaporto10.

Rientrato definitivamente in Italia, Berlinguer operò all’interno della Federazione romana del Pci, presiedendo dal 1954 la ricostituita Commissione culturale11. A Roma si occupò di studiare le questioni sanitarie più incombenti della città, legate alla mortalità e alle emergenze igieniche nelle borgate, al cattivo funzionamento delle strutture ospedaliere, ai problemi di salute dei lavoratori. Collaboratore assiduo degli organi di stampa del partito, il 29 luglio 1955 contestò duramente il romanzo Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini con un articolo su «L’Unità», sostenendo si trattasse di una «cronaca falsificata» della vita nelle borgate capitoline in cui «tutto trasuda disprezzo e disamore per gli uomini»12. L’episodio è ricordato spesso, ancora oggi, come emblematico della disapprovazione con cui gran parte del mondo intellettuale vicino al Pci accolse l’opera pasoliniana13.

Nella seconda metà degli anni Cinquanta Berlinguer avviò un proprio percorso professionale canalizzato su due direttrici – una politica, una professionale – che non avrebbero mai viaggiato su binari paralleli, bensì si sarebbero incrociate e sovrapposte più volte. Oggi è difficile, infatti, immaginare un suo curriculum accademico che non tenga conto del suo impegno nel partito e nelle istituzioni. Sviluppò un ventaglio di interessi ampio e trasversale, tale da abbracciare più ambiti di studio, dalla medicina sociale alla biologia, dalla fisiologia del lavoro industriale alla parassitologia, dalla storia della medicina alla bioetica.

8 GIOVANNI BERLINGUER, Le parole, le idee, i libri, gli amici d’allora, in Enrico Berlinguer, a cura di Carlo Ricchini, Eugenio Manca, Rocco Di Biasi, Ugo Baduel, Luisa Melograni, Roma, Editrice L’Unità, 1985, pp. 29-30: 30.

9 Iscritto al Partito d’azione, nel giugno 1944 ricoprì per pochi giorni la carica di commissario aggiunto all’epurazione. Nel 1945 fu chiamato a far parte della Consulta nazionale. Con lo scioglimento del Pd’az passò al Partito socialista italiano, nelle cui liste fu eletto al Senato nella I Legislatura repubblicana. Dal 1953 al 1968 fu deputato alla Camera, membro delle commissioni Giustizia (1956-1959, 1963-1968) e Affari costituzionali (1959-1963). Per una sua biografia politica e personale, si veda MASSIMILIANO PANIGA, Mario Berlinguer: avvocato, magistrato e politico nell’Italia del Novecento, Milano, Franco Angeli, 2017.

10 FG, AGB, Dichiarazione del senatore Giovanni Berlinguer e risposta a Carlo Ripa di Meana, settembre 1990, b. 31, fasc. 160.

11 FG, AGB, Circolare della Commissione culturale della Federazione romana del Pci (Roma, 18 marzo 1954), b. 13, fasc. 125.

12 GIOVANNI BERLINGUER, Il vero ed il falso delle borgate di Roma, in «L’Unità», 29 luglio 1955.

13 Pasolini e Berlinguer ebbero comunque modo di chiarirsi, stando a quanto ha affermato quest’ultimo in un’intervista rilasciata nel 2003 agli studenti dell’Istituto “Galileo Ferraris” di Roma, cfr. Pier Paolo Pasolini a Monteverde. “La luce è sempre uguale ad altra luce…”, a cura di Luciana Capitolo, Maria Paola Saci, Maristella Sofri, Progetto “Imparare dal territorio” dell’Istituto tecnico industriale e Liceo scientifico tecnologico “Galileo Ferraris”, con il patrocinio del Municipio XVI, Roma, 2003, disponibile online: https://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/mun_12_Pasolini.pdf. Berlinguer tornò più volte sull’episodio, rivedendo ampiamente le sue posizioni originarie nei confronti dello scrittore emiliano, cfr. GIOVANNI

BERLINGUER, Il «lamento» civile, in «Nuova generazione», a. XIX, n. 15, 31 ottobre 1976, pp. 15-16; ID., PIERO DELLA SETA, Borgate di Roma, Roma, Editori riuniti, 1976, pp. 319-323. Dopo l’assassinio di Pasolini, fu lo stesso deputato comunista a presentare, nel 1978 e nel 1979, due interrogazioni al ministro di grazia e giustizia circa i motivi che avevano impedito la riapertura delle indagini giudiziarie sull’omicidio in seguito «alle circostanziate segnalazioni indirizzate al giudice dall’avvocato Antonino Marazzita e rese note dall’informazione giornalistica», CAMERA DEI DEPUTATI. Assemblea, Resoconto stenografico.

Interrogazioni a risposta scritta, Berlinguer Giovanni, Codrignani Giancarla e Fracchia - Al ministro di grazia e giustizia, VII Legislatura, 367° seduta, 20 novembre 1978, pp. 23747-23748.

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Dal 1° novembre 1955 fu assistente volontario presso la cattedra di igiene all’Università di Siena.

Conseguì l’abilitazione alla libera docenza in medicina sociale nel 1958 e, nello stesso anno, diede alle stampe il suo primo volume monografico, Automazione e salute: problemi medico-sociali del progresso tecnico, edito per la “Collana di studi sui problemi medico-sociali” dell’Istituto italiano di medicina sociale. Negli anni a seguire la sua produzione letteraria sarebbe cresciuta regolarmente: nel 1959 pubblicò La medicina è malata (Bari, Laterza), con Severino Delogu; nel 1960 uscì la prima edizione di Borgate di Roma (Roma, Editori riuniti), inchiesta sulle problematiche sociali e sanitarie nei quartieri della Capitale, scritto a quattro mani con Piero Della Seta; nel 1961, sempre per Editori riuniti, pubblicò La macchina uomo, mentre è dell’anno successivo l’inchiesta su Malattie e igiene del lavoro degli autoferrotranvieri (Roma, Istituto italiano di medicina sociale); nel 1964 fu la volta di Aphaniptera d’Italia: studio monografico (Roma, Il Pensiero scientifico) e di La sanità pubblica nella programmazione economica: 1964-1978 (Roma, Leonardo edizioni scientifiche). Alle monografie edite si aggiungevano un numero consistente di interventi sulle riviste specialistiche nazionali ed estere, nonché una lunga serie di partecipazioni a convegni in ambito scientifico e culturale.

Nel 1958 Giovanni sposò la regista e sceneggiatrice Giuliana Ruggerini, da cui avrebbe avuto tre figli, Luisa, Mario e Lidia. Dopo la nascita della primogenita, il padre Mario sfogò la propria preoccupazione per l’instabilità professionale del figlio in una lettera al filosofo Guido Calogero, sostenendo che solo l’insegnamento avrebbe potuto porvi rimedio, «sia ai fini della carriera universitaria, sia per ragioni economiche»14. Dopo essere stato supplente di Antonio Tizzano presso l’Università di Napoli15, Berlinguer avrebbe dunque assunto l’incarico di assistente del parassitologo Ettore Biocca presso l’Università di Roma. Nel 1964 conseguì l’abilitazione alla docenza di igiene. Per l’assegnazione di una cattedra, tuttavia, avrebbe dovuto aspettare.

L’anno successivo entrò in Consiglio provinciale a Roma, un impegno che durò per i successivi cinque anni e lo vide tra i banchi dell’opposizione alle giunte guidate dai presidenti democristiani Ettore Ponti e Girolamo Mechelli.

2. Medicina e politica: la carriera accademica, il Pci e l’attività parlamentare (1969-1991)

Nel 1969, terminata l’esperienza di consigliere provinciale, gli fu assegnata la cattedra di medicina sociale presso l’Università di Sassari. Il nuovo e prestigioso incarico coincise con il ruolo di responsabile per la ricerca scientifica nella Sezione culturale del Pci e con l’ingresso nel Comitato centrale del partito, di cui Berlinguer avrebbe fatto parte fino al suo scioglimento, nel 1991. Sono eventi cruciali nella carriera politica e accademica del medico sassarese, cui avrebbe affiancato la consueta produzione libraria sui temi scientifici affrontati nelle sue ricerche. Già nel 1968 aveva pubblicato Sicurezza e insicurezza sociale, lavoro edito da Leonardo edizioni scientifiche e «basato sui saggi elaborati nel periodo 1963-1967», in cui Berlinguer raccolse alcuni suoi contributi – «nati in diverse occasioni, ma scritti fin dall’inizio con l’intenzione di ordinarli in volume» – sul tema della sicurezza sociale16. L’opera non ebbe la medesima fortuna di altre precedenti. Per molto tempo, tuttavia, restò il lavoro cui l’autore si sentì più legato, tanto da definirla, con affetto quasi paterno, «un figlio sfortunato fra altri che hanno avuto successo»17.

14 ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO, Fondo Calogero, Mario Berlinguer, b. 56, ora in MASSIMILIANO PANIGA, Mario Berlinguer:

avvocato, magistrato e politico nell’Italia del Novecento, Milano, Franco Angeli, 2017, pp. 391-392.

15 Sull’attività scientifica di Antonio Tizzano, si veda VITTORIO PUNTONI, VITTORIO DEL VECCHIO, In memoria di Antonio Tizzano, 23 febbraio 1905 - 19 gennaio 1964, in «Nuovi annali d’igiene e microbiologia», a. XV, n. 6, dicembre 1964, pp. 685-689.

16 GIOVANNI BERLINGUER, Sicurezza e insicurezza sociale, Roma, Leonardo edizioni scientifiche, 1968, pp. IX-XI.

17 ID., Medicina e politica, Bari, De Donato, 1973, pp. 9-10: 9.

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Nel 1969 pubblicò Psichiatria e potere (Roma, Editori riuniti) – successivamente tradotto in spagnolo e portoghese – e curò la raccolta di saggi La salute nelle fabbriche (Bari, De Donato), ristampata più volte tra il 1973 e il 1975.

La collaborazione con Editori riuniti proseguì anche nel 1970, con la stampa di Politica della scienza, dalle cui pagine Berlinguer sottolineò l’utilità di una convergenza tra scienza e politica, intesa «non come un’esigenza di “incontro al vertice”, ma come un processo che deve coinvolgere, insieme a tutti i lavoratori della ricerca, stimolati nella loro attività creatrice, milioni di uomini, interessati sempre più direttamente ad assicurare alle forze progressive la guida delle immense potenzialità positive della scienza e della tecnica»18. Il richiamo all’unità dei professionisti della scienza non era, tuttavia, da tradursi in esaltazione dello “scientismo”, poiché egli ritenne sempre che non fosse possibile «trattare i problemi scientifici prescindendo dalle strutture della società in cui essi si presentano»19. Berlinguer sarebbe tornato sul tema dei rapporti tra politica e scienza nel 1973 quando, sollecitato da più parti, decise di raccogliere alcuni dei suoi contributi più significativi in Medicina e politica, volume di discreto successo edito da De Donato nella collana “Temi e problemi”, ristampato nel 1974 e nel 1976, tradotto in lingua spagnola dalla casa editrice messicana Círculo de estudios nel 1977. L’opera scaturì dalla volontà di redigere un «testo organico di medicina sociale», insegnamento che – segnalava l’autore nella premessa al volume – andava diffondendosi nelle università, raggiungendo un pubblico più ampio rispetto a quello composto da soli specialisti. Gli impegni politici sorti nel corso della ricerca, tuttavia, avevano impedito un impegno così oneroso in termini di tempo. Berlinguer pensò, quindi, di raccogliere alcuni saggi su temi analoghi e pubblicarli con l’editore barese in attesa di dedicarsi in futuro a un volume di respiro più ampio20. Alle elezioni politiche del 7 e 8 maggio 1972, infatti, Giovanni Berlinguer fu candidato alla Camera dei deputati nella circoscrizione di Cagliari, risultando eletto per la prima volta. Insediatosi a Montecitorio, partecipò ai lavori della Commissione VIII Istruzione e belle arti fino al 10 luglio 1974, per poi concludere la legislatura nella Commissione XIX Igiene e sanità pubblica.

Collaboratore assiduo dell’Istituto Gramsci, fu tra gli animatori del convegno “Scienza e organizzazione del lavoro”, svolto a Torino nel giugno 1973 sulla scia di una considerevole serie di iniziative intorno ai problemi dello sviluppo politico, economico e sociale dell’Italia che l’istituto aveva patrocinato tra il 1956 e il 197121. Nella relazione generale svolta con Adalberto Minucci, Berlinguer analizzò lo stato del modello organizzativo che per tutto il Novecento aveva caratterizzato l’industria occidentale, raccogliendo le riflessioni gramsciane su “americanismo” e “rivoluzione passiva”, denunciando la crisi di quegli elementi di fordismo e taylorismo più duri da eradicare, osservando come in Italia le tendenze al rinnovamento dell’organizzazione del lavoro si fossero scontrate con una crisi più ampia, in cui convergevano fattori economici, sociali e politici22. È interessante constatare come Berlinguer, nella sua analisi critica del

18 ID., Politica della scienza, Roma, Editori riuniti, 1970, p. 52.

19 FABRIZIO RUFO, Giovanni Berlinguer: un medico, uno scienziato, un politico, in «La Rivista del Centro studi ‘Città della scienza’», 4 maggio 2016, disponibile online: http://www.cittadellascienza.it/centrostudi/2016/05/giovanni-berlinguer-un-medico-uno- scienziato-un-politico/.

20 GIOVANNI BERLINGUER, Medicina e politica, Bari, De Donato, 1973, pp. 9-10.

21 Nel discorso di apertura al convegno, Franco Ferri fece riferimento al «convegno del 1956 sui problemi della tecnica e dell’organizzazione nelle fabbriche italiane» e ai successivi incontri «del 1962 sulle “Tendenze del capitalismo italiano”, del 1963 su “Programmazione economica e rinnovamento democratico”, del 1965 sulle “Tendenze del capitalismo europeo”, del 1970 sul “Capitalismo italiano e l’economia internazionale”, del 1973 su “Imprese pubbliche e programmazione

democratica”», FRANCO FERRI, Il significato del convegno. Discorso di apertura, in ISTITUTO GRAMSCI, Scienza e organizzazione del lavoro. Atti del convegno tenuto a Torino l’8-9-10 giugno 1973, a cura di Franco Ferri, vol. I, Roma, Editori riuniti, 1973, pp. 3-9: 3.

22 GIOVANNI BERLINGUER, ADALBERTO MINUCCI, Scienza e organizzazione del lavoro. Relazione generale, in ISTITUTO GRAMSCI, Scienza e organizzazione del lavoro. Atti del convegno tenuto a Torino l’8-9-10 giugno 1973, a cura di Franco Ferri, vol. I, Roma, Editori riuniti, 1973, pp. 13-61.

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capitalismo italiano e internazionale, non trascurasse le problematiche ambientali derivanti da una politica di sfruttamento intensivo delle risorse naturali. In un Pci ancora diviso sull’argomento e ben lontano dall’abbracciare la battaglia ecologista, il professor Berlinguer fu tra i primi a interessarsi alle conseguenze dell’azione umana sull’ambiente; una sensibilità riscontrabile nel suo contributo all’Almanacco Pci ’73, intitolato Il massacro capitalista23, ma anche nei numerosi saggi che avrebbe dedicato al tema nel corso degli anni Settanta. Nel suo archivio, inoltre, sono conservate le bozze dattiloscritte di un lavoro dal titolo Ecologia e comunismo, concluso nel 1972, ma mai pubblicato24.

Nel 1975 Berlinguer ottenne la cattedra di igiene del lavoro della Facoltà di medicina dell’Università di Roma, ateneo al quale il dirigente comunista fu storicamente legato e in cui avrebbe esercitato a lungo.

Iniziò una fase molto produttiva sotto ogni punto di vista, di cui ci sono giunti contributi importanti che rappresentano delle vere e proprie pietre miliari nella bibliografia di Giovanni, quali Malaria urbana:

patologia delle metropoli (Feltrinelli, 1976), il già citato Borgate di Roma, scritto con Piero Della Seta (Editori riuniti, 1976), Gli infortuni sul lavoro dei minori, inchiesta condotta con Luca Cecchini e Ferdinando Terranova (Il Pensiero scientifico, 1977).

Alle consultazioni politiche del 20 e 21 giugno 1976 Berlinguer fu rieletto alla Camera dei deputati, dove venne confermato nella Commissione XIX Igiene e sanità pubblica. La legislatura fu caratterizzata dal cosiddetto “governo della non sfiducia” o “governo di solidarietà nazionale”, che ottenne la fiducia in Parlamento anche grazie all’astensione del Pci, da poco passato sotto la guida del fratello Enrico.

Presieduto da Giulio Andreotti, fu sfiduciato nel 1978 in concomitanza con il rapimento di Aldo Moro.

Il 18 gennaio 1977, nel corso dei lavori della Camera per l’elaborazione di una legge che normasse l’interruzione di gravidanza, Berlinguer sottolineò le difficoltà nel «valutare appieno il rapporto fra natura, scienza e storia nella vita dell’uomo», richiamandosi ai dubbi, alle «oscillazioni e accentuazioni diverse anche nel pensiero marxista e nel pensiero gramsciano», denunciando, tuttavia, che se il legislatore fosse stato frenato da tali controversie, avrebbe corso «il rischio di scivolare verso astratte ideologie o, peggio, di navigare, come è successo molto spesso, malgrado l’elevatezza del tema e del tono di questa discussione parlamentare, nei mari delle citazioni e delle declamazioni, spesso smarrendo la bussola»25. Un discorso indicativo della sviluppata sensibilità etica del parlamentare comunista che lo avrebbe condotto negli anni successivi a un’analisi più approfondita dell’argomento, ampiamente dibattuto in campo internazionale, ma ancora poco trattato dagli specialisti italiani della sanità.

Tra le tante discussioni affrontate in aula in quegli anni, spiccava quella sul Servizio sanitario nazionale, il sistema di accesso universale alle cure che avrebbe sostituito il vecchio impianto mutualistico. Il dibattito avrebbe coinvolto molte voci autorevoli di medici-politici, tra cui Alessandro Seppilli, Augusto Giovanardi, Giulio Maccacaro e lo stesso Berlinguer, «protagonisti – come hanno scritto Chiara Giorgi e Ilaria Pavan –, oggi per lo più dimenticati, di quella stagione»26. Berlinguer seguì attentamente ogni passaggio dell’iter legislativo; nella dichiarazione di voto pronunciata alla Camera espresse «una valutazione complessivamente positiva» sul documento finale: «questa legge rappresenta una grande prova per il paese. Possiamo essere fieri che il Parlamento abbia saputo fare il suo dovere, sia pure con

23 GIOVANNI BERLINGUER, Il massacro capitalista, in Almanacco Pci ‘73, a cura della Sezione centrale di stampa e propaganda del Pci, Roma, Partito comunista italiano, 1972, pp. 224-231.

24 FG, AGB, Ecologia e comunismo, Editori riuniti, 1972, b. 41, fasc. 204.

25 CAMERA DEI DEPUTATI. Assemblea, Resoconto stenografico. Proposte di legge (seguito della discussione): Norme sull’aborto [et al.], Berlinguer Giovanni, relatore per la maggioranza per la XIV Commissione, VII Legislatura, 75a seduta, 18 gennaio 1977, pp.

4273-4279: 4275.

26 CHIARA GIORGI, ILARIA PAVAN, “Un sistema finito di fronte a una domanda infinita”. Le origini del Sistema sanitario nazionale italiano, in «Le Carte e la storia», a. XXIV, n. 2, 2018, pp. 103-119: 105.

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molti ritardi e con qualche incertezza»27. La legislatura terminò prematuramente nel 1979 dopo alcuni tentativi della Democrazia cristiana – rimasti vani – di comporre un nuovo esecutivo. In seguito alle consultazioni del 3 e 4 giugno 1979, Giovanni Berlinguer fu rieletto alla Camera, partecipando alle attività della Commissione VIII Istruzione e belle arti. Un incarico in linea con i nuovi impegni di partito, che lo vedevano a capo della Sezione scuola e università.

Il 1983 fu un anno di cambiamenti per Berlinguer, divenuto consigliere comunale a Roma – carica che ricoprì fino al 1985 – e segretario regionale del Pci nel Lazio, avvicendandosi alla guida della Sezione scuola e università con Aureliana Alberici28. Alle elezioni politiche del 26 e 27 giugno fu candidato al Senato ed eletto nel Collegio di Iglesias. A Palazzo Madama entrò a far parte della 7a Commissione permanente Istruzione pubblica, dove operò per l’intera legislatura. Confermato al Senato anche alle consultazioni successive – questa volta fu eletto nel Collegio di Livorno –, si alternò tra i lavori della 13a Commissione permanente Territorio, ambiente, beni ambientali (1° agosto 1987 - 27 settembre 1989) e quelli della 12a Commissione permanente Igiene e sanità (27 settembre 1989 - 22 aprile 1992). Dall’8 novembre 1988 al 31 dicembre 1989, inoltre, partecipò alle attività della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro nelle aziende.

3. Dopo il Pci: l’attività politica dopo la Bolognina, l’impegno nelle organizzazioni internazionali, la bioetica (1991-2015) Nel 1991, in seguito alla “svolta della Bolognina”, Berlinguer aderì al Partito democratico della sinistra, entrando a far parte della Direzione nazionale del partito. Seguì, nel 1998, il passaggio ai Democratici di sinistra, dove fu tra gli esponenti più autorevoli della corrente “Per tornare a vincere”, guidata da Fabio Mussi. Nel 2001 fu candidato alla Segreteria, quale rappresentante dell’ala sinistra del partito. Al Congresso di Pesaro – il secondo nella storia dei Ds, tenutosi dal 16 al 18 novembre – la sua proposta ottenne il 34,1% dei voti, contro il 61,8% del candidato “centrista” Piero Fassino. Nonostante la sconfitta alle elezioni politiche dello stesso anno e i dissidi interni che ne scaturirono, Berlinguer restò nei Ds fino al maggio 2007 quando, divenuti sempre più evidenti i segnali di un imminente scioglimento, si unì a Mussi e ad altri esponenti che confluirono in Sinistra democratica.

In occasione delle elezioni del 12 e 13 giugno 2004 per il rinnovo del Parlamento europeo, Berlinguer fu candidato nella Circoscrizione dell’Italia centrale per la lista Uniti nell’Ulivo, risultando eletto con 148.000 preferenze. Aderì al Partito socialista europeo e, in qualità di deputato più anziano, si trovò a presiedere l’assemblea nelle sedute che precedettero l’elezione dei presidenti Josep Borrell nel 2004 e Hans-Gert Pöttering nel 2007. A Strasburgo fu membro della Commissione per la cultura e l’istruzione e della Delegazione alla commissione parlamentare mista Ue-Messico, figurando in qualità di membro sostituto nella Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, nella Delegazione per le relazioni con il Mercosur e in quella per le relazioni con l’Iran.

Gli anni Novanta coincisero con un maggiore impegno di Berlinguer all’interno delle istituzioni nazionali per la salute: fu responsabile del primo Piano sanitario nazionale dal 1992 al 1995 e membro del Consiglio sanitario nazionale dal 1994 al 1996. Si caratterizzarono, tuttavia, per lo studio intensivo della bioetica e, più in generale, delle questioni etiche attinenti alla professione scientifica. Un interesse nato sul finire degli anni Ottanta e reso pubblico in occasione del convegno della Fondazione Gramsci di Roma

“Questioni di vita. Scienza, etica e diritto”, tenutosi dall’11 al 13 marzo 1988. In quella occasione, Berlinguer coniò per la prima volta la distinzione tra “bioetica quotidiana” e “bioetica di frontiera”, tema

27 CAMERA DEI DEPUTATI. Assemblea, Resoconto stenografico. Progetto di legge (discussione e approvazione): Istituzione del Servizio sanitario nazionale, Dichiarazione di voto di Giovanni Berlinguer, VII Legislatura, 386a seduta, 16-23 dicembre 1978, pp. 26152-26154.

28 Enrico, se tu fossi qui fra noi, intervista di Pasquale Nonno a Giovanni Berlinguer, in «Europeo», 24 novembre 1984, pp. 31- 34: 34.

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che avrebbe avuto ampia diffusione negli anni a venire, anche in campo internazionale29. Presso la Fondazione Gramsci fu istituita, dunque, una sezione espressamente dedicata agli studi di bioetica, presieduta dallo stesso Berlinguer. Egli compose, sempre nel 1988, il saggio Bioetica della riproduzione, contenuto nel volume Figli della scienza: la riproduzione artificiale umana, curato da Valentina Lanfranchi e Sandro Favi per la collana “I Cirri” di Editori riuniti30. L’attenzione per le problematiche etiche della procreazione anticipò la pubblicazione nel 1991 di Questioni di vita: etica, scienza, salute, basato sulla discussione aperta nell’omonimo convegno del Gramsci, con cui Berlinguer fornì un primo contributo di carattere generale sul rapporto tra etica e salute. Tra i contenuti più importanti vi furono i riferimenti al quadro normativo italiano in materia e alla sensibilità delle figure professionali sanitarie verso i diritti del paziente, analizzati, come di consueto, sia da un punto di vista medico che politico. «Uno dei grandi pregi del libro di Giovanni Berlinguer – avrebbe sostenuto Paolo Vineis nella sua recensione al volume – è proprio il continuo riferimento ad entrambi questi piani, come peraltro in altri testi dello stesso autore.

Per questo il libro è da consigliare ai giovani medici e agli studenti»31.

Dal 1992 al 1995 fu vicepresidente del Comitato nazionale per la bioetica (Cnb), organo consultivo istituito presso la Presidenza del Consiglio il 28 marzo 1990, con «funzioni di consulenza presso il Governo, il Parlamento e le altre istituzioni, […] di informazione nei confronti dell’opinione pubblica sui problemi etici emergenti con il progredire delle ricerche e delle applicazioni tecnologiche nell’ambito delle scienze della vita e della cura della salute»32. Nel 1993 Berlinguer fondò il Corso di perfezionamento in bioetica presso l’Università “La Sapienza”33, mentre è del 1997 l’uscita di Etica della salute34. Nelle vesti di presidente del Cnb – incarico ricoperto nel triennio 1999-2001 – prestò molta attenzione alle questioni di “bioetica quotidiana”, ampiamente trattate nell’omonimo volume del 2000, tradotto in inglese nel 200335.

Congedatosi dalla docenza ordinaria nel 1999, moltiplicò il suo impegno nelle organizzazioni internazionali. Si è già detto della sua esperienza di deputato al Parlamento europeo per il quinquennio 2004-2009, cui si aggiunse l’impegno nel Comitato internazionale di bioetica dell’Unesco (2001-2007) e nella Commissione sui determinanti sociali della salute dell’Organizzazione mondiale della sanità (2005- 2008). Fu relatore del primo progetto che avrebbe portato alla Dichiarazione universale sulla bioetica e i diritti umani dell’Unesco nel 2005. Professore onorario della Universidad autonoma de Santo Domingo (1992), doctor honoris causa della Université de Montréal (1996) e dell’Università di Brasilia (1996), nel 2001 fu insignito della medaglia di benemerito della scienza e della cultura italiana dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, mentre nel 2002 fu designato quale professore emerito dell’Università

“La Sapienza”.

Morì a Roma il 6 aprile 2015, dopo una lunga malattia, all’età di 90 anni.

29 FABRIZIO RUFO, Tra scienza e politica, per una società più giusta, in GIOVANNI BERLINGUER, La salute, tra scienza e politica. Scritti (1984-2011), Roma, Donzelli, 2016, pp. IX-XXXII: XXI.

30 Cfr. GIOVANNI BERLINGUER, Bioetica della riproduzione, in Figli della scienza: la riproduzione artificiale umana, a cura di Valentina Lanfranchi, Sandro Favi, Roma, Editori riuniti, 1988.

31 PAOLO VINEIS, Contro il cinismo in medicina, in «L’Indice dei libri del mese», a. VIII, n. 8, ottobre 1991, p. 44

32 Cfr. http://bioetica.governo.it/it/il-comitato/presentazione.

33 FABRIZIO RUFO, Tra scienza e politica, per una società più giusta, in GIOVANNI BERLINGUER, La salute, tra scienza e politica. Scritti (1984-2011), Roma, Donzelli, 2016, pp. IX-XXXII: IX.

34 GIOVANNI BERLINGUER, Etica della salute, Milano, Il Saggiatore, 1997.

35 ID., Bioetica quotidiana, Firenze, Giunti, 2000. È di tre anni più tardi l’edizione americana Everyday bioethics: reflections on bioethical choices in daily life, Amityville (NY), Baywood, 2003. Per un resoconto delle attività svolte dal Cnb durante la presidenza Berlinguer, cfr. ID., ELENA MANCINI, Un bilancio dell’attività del Comitato nazionale per la bioetica nel triennio 1999-2001, in «Politeia», a. XIX, n. 69, 2003, pp. 70-78.

(11)

Nota archivistica

L’archivio di Giovanni Berlinguer è stato donato alla Fondazione Gramsci dagli eredi nel 2016. Le carte prelevate dall’abitazione privata del dirigente del Pci si presentavano sprovviste di strumenti di corredo e non ordinate. Alcuni nuclei documentari evidenziavano, tuttavia, una certa organizzazione disposta dallo stesso soggetto produttore. Avviata il 18 aprile 2016, la procedura per il conseguimento della dichiarazione di interesse storico da parte della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio si è conclusa con successo il 18 luglio 2016.

Nelle novanta buste che componevano il fondo originario era conservata documentazione personale e di lavoro compresa nell’arco cronologico 1944-2009: materiali per lo studio e la ricerca, corrispondenza, schemi delle lezioni, rassegna dei suoi articoli ordinati per anno, attestati di merito, carte congressuali. A questo nucleo documentario iniziale, più consistente, si sono aggiunte in seguito alcune integrazioni minori, attraverso versamenti effettuati dalla famiglia Berlinguer e da Fabrizio Rufo, che del professore fu allievo e collaboratore. Si è giunti, così, a un fondo complessivo di 140 buste totali.

Le unità documentarie si presentavano in buono stato, anche nei casi di incartamenti più datati, ad eccezione di poche carte usurate dall’esposizione agli agenti atmosferici; la maggior parte di queste esibiva i segni tipici del contatto con l’acqua o della conservazione in luogo umido. Si tratta, tuttavia, di rare anomalie a cospetto di un nucleo documentario in buono stato. I fascicoli che presentavano cartelline consumate sono stati ricondizionati. Molti di essi presentavano un titolo originale che è stato quasi sempre confermato.

Una prima mappatura delle carte è stata portata a termine dagli archivisti della Fondazione Gramsci subito dopo l’acquisizione dell’archivio da parte dell’ente conservatore. Uno studio successivo e più approfondito è stato compiuto da Luciano Governali, il quale, tra il 2017 e il 2018, ha prodotto un elenco più dettagliato della documentazione ed effettuato alcune proposte di ordinamento che sono confluite nella struttura attuale dell’inventario. Di Governali si ricordi, inoltre, la relazione tenuta nell’ottobre 2018 al convegno della Sapienza36.

Nel corso delle attività di riordino si è tenuto conto dei criteri di ordinamento accennati dallo stesso soggetto produttore. Già nelle prime fasi di ricognizione delle carte, infatti, fu evidente che Berlinguer avesse curato e indirizzato la sedimentazione dei propri documenti in maniera logica. Una metodicità molto chiara, ad esempio, nella sss. 2 Fascicoli annuali (in s. 2 Scritti e pubblicazioni, ss. 1 Articoli e rubriche su periodici), un vero e proprio “archivio nell’archivio”, in cui il soggetto produttore ha ordinato per singolo anno gli articoli scritti per quotidiani e riviste, corredati da interventi pubblici, dattiloscritti, atti parlamentari e corrispondenza. Anche le carte riguardanti le rubriche “La scienza e le idee” e “Ieri e domani”, tenute dal professore rispettivamente su «Rinascita» e «L’Unità», si presentavano già ordinate cronologicamente.

La serie Scritti e pubblicazioni, la più consistente del fondo, fornisce spunti che sono indicativi circa le modalità di conservazione adottate da Berlinguer nel corso degli anni. Scrittore e divulgatore infaticabile, durante la fase di elaborazione dei saggi e dei volumi soleva raccogliere e classificare i materiali preparatori ai fini della ricerca, compilando in alcuni casi degli elenchi numerati delle fonti consultate. Tale metodo di lavoro è ricorrente e si è dimostrato di notevole aiuto per collocare la ingente mole di materiale documentario – ritagli di stampa, appunti, dattiloscritti, note bibliografiche – prodotto a corredo delle

36 LUCIANO GOVERNALI, L’archivio di Giovanni Berlinguer, relazione tenuta al convegno “Giovanni Berlinguer e le riforme del 1978”, organizzato dalla Fondazione Gramsci e dall’Università Sapienza, con il patrocinio della Regione Lazio (Roma, 23 ottobre 2018).

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ricerche. Quei materiali di cui non si è riusciti a intuire l’affiliazione, conservati in fascicoli tematici spesso privi di una chiara connotazione temporale, sono confluiti nella serie 6. Materiali per lo studio e la ricerca.

Le carte riguardanti le attività di Giovanni Berlinguer presentano una peculiarità evidente, che rispecchia la natura stessa del soggetto produttore, i suoi interessi, le sue passioni: è impossibile, infatti, tracciare una linea divisoria netta tra l’impegno politico, la produzione scientifica e l’ambito culturale in cui egli era solito muoversi. L’archivio diviene, in tal senso, testimonianza viva della poliedricità unanimemente riconosciuta a Berlinguer, il quale fu uomo di scienza, intellettuale e, al tempo stesso, dirigente politico;

tre “facce” della sua personalità che non viaggiarono mai in parallelo, bensì si incrociarono e si sovrapposero continuamente nell’arco del suo operato, fin dagli anni giovanili.

La singolarità del soggetto produttore ha delle ripercussioni archivistiche ben definite e si riflette nelle sue memorie documentarie. Occorre precisare, dunque, che la serie 3. Attività politica e la serie 4. Attività accademica e professionale non devono essere intese quali ripartizioni a sé stanti. La contaminazione tra le due attività è tale che non deve sorprendere la coesistenza di entrambi gli elementi all’interno dell’archivio, delle stesse serie, nonché dei singoli fascicoli. Berlinguer si occupò di scienza, di cultura, di scuola e università anche – se non soprattutto – nel partito e nelle aule parlamentari. Allo stesso modo, la componente politica non fu mai esclusa dal suo impegno negli organi accademici, negli istituti di ricerca e nelle organizzazioni internazionali. Una commistione che emerge con evidenza nella serie 5. Attività congressuale e soggiorni all’estero: nonostante si sia cercato di distinguere, infatti, tra i viaggi effettuati come delegato politico e quelli finalizzati alla partecipazione a eventi medico-scientifici, nella medesima unità archivistica sono rintracciabili appunti, relazioni, diari e rassegne stampa in cui i due aspetti – quello politico e quello scientifico – convivono coerentemente.

L’archivio consta oggi di 140 buste e 710 fascicoli, si articola in sei serie, con relative ripartizioni in sottoserie e sottosottoserie:

s. 1 Carte personali 16 maggio 1930 - 04 maggio 2015

ss. 1 Rubrica internazionale [1950] - 2007

ss. 2 Agendine tascabili 1957 - 2009

s. 2 Scritti e pubblicazioni 22 agosto 1944 - 2011

ss. 1 Articoli e rubriche su periodici 22 agosto 1944 - 03 luglio 2009

sss. 1 Ieri e domani, «L’Unità» aprile 1968 - 16 settembre 1992

sss. 2 Fascicoli annuali 22 agosto 1944 - 03 luglio 2009

ss. 2 Non pubblicati, da revisionare e in corso di stampa 15 febbraio 1951 - 18 settembre 2008

sss. 1 Storia dei pionieri della scienza in Italia 15 febbraio 1951 - 29 marzo 1968

sss. 2 L’organizzazione sanitaria nei paesi socialisti 16 novembre 1958 - 1973

sss. 3 “Ecologia e comunismo” ottobre 1963 - 26 novembre 1981

sss. 4 Crisi e riforma della sanità italiana febbraio 1966 - 02 giugno 1970

sss. 5 “Scritti sardi” luglio 1970 - 14 agosto 1983

ss. 3 Recensioni 09 luglio 1956 - 24 gennaio 1994

ss. 4 Saggi in periodici e volumi collettanei 1957 - 2006

sss. 1 Saggi e relazioni, organizzati per tematiche dicembre 1954 - giugno 2002

sss. 2 A caro prezzo: le disuguaglianze nella salute. 2° Rapporto dell’Osservatorio italiano sulla salute globale (Ets, 2006) 28 settembre 1995 - 20 aprile 2006

ss. 5 Rapporti con le case editrici 09 maggio 1958 - 2009

sss. 1 «Federazione medica» 15 ottobre 1986 - 03 maggio 1989

ss. 6 Curatele e prefazioni [1968] - 2003

sss. 1 Scienza e organizzazione del lavoro. Atti del Convegno tenuto a Torino l’8-9-10 giugno 1973 (Editori riuniti, Istituto Gramsci, 1973) [1968] - 24 gennaio 1974

ss. 7 Monografie 1968 - 2011

(13)

sss. 1 La strage degli innocenti: indagine sulla mortalità infantile in Italia (La Nuova Italia, 1972) 1970 -

[1971]

sss. 2 Gli infortuni sul lavoro dei minori (Il Pensiero scientifico, 1977) 28 giugno 1967 - 31 luglio 1976

sss. 3 La professione del medico (Feltrinelli, 1982) dicembre 1957 - 09 marzo 1982

sss. 4 La malattia (Editori riuniti, 1984) 1975 - 31 luglio 1987

sss. 5 Le mie pulci (Editori riuniti, 1988) luglio 1959 - 25 gennaio 2006

sss. 6 I duplicanti (Laterza, 1991) 25 maggio 1982 - 20 luglio 1992

sss. 7 Etica della salute (Il Saggiatore, 1994) 19 giugno 1991 - 1999

sss. 8 La merce finale: saggio sulla compravendita di parti del corpo umano (Baldini & Castoldi, 1996)

04 novembre 1983 - 1999

sss. 9 Bioetica quotidiana (Giunti, 2000) 1979 - 17 maggio 2005

sss. 10 Storia della salute: da privilegio a diritto (Giunti, 2011) 21 maggio 1973 - 2011

ss. 8 Scritti su Giovanni Berlinguer 05 maggio 1995 - [2000]

s. 3 Attività politica 16 aprile 1946 - 10 marzo 2010

ss. 1 Unione internazionale degli studenti 16 aprile 1946 - 10 marzo 2010

ss. 2 Dopo il Pci: Pds, Ds e Sinistra democratica 13 marzo 1992 - 02 aprile 2010

s. 4 Attività accademica e professionale 04 dicembre 1952 - 06 febbraio 2012

ss. 1 Università degli studi di Roma “La Sapienza” 04 dicembre 1952 - 27 settembre 2009

sss. 1 Carriera accademica 04 dicembre 1952 - 27 settembre 2009

sss. 2 Amministrazione 20 settembre 1991 - 23 gennaio 2001

sss. 3 Progetti di ricerca 31 marzo 1957 - 09 giugno 2008

sss. 4 Schemi delle lezioni e materiale didattico 1960 - [2002]

sss. 5 Corso di perfezionamento in bioetica 15 maggio 1989 - 2002

ss. 2 Università degli studi di Sassari 28 novembre 1965 - 23 novembre 1982

ss. 3 Istituto superiore di sanità [1981] - luglio 1999

ss. 4 Attività di ricerca in ambito europeo [gennaio 1985] - 18 dicembre 2007

ss. 5 Presidenza del Consiglio dei ministri. Comitato nazionale per la bioetica 28 marzo 1990 - 01 dicembre 2007

ss. 6 Organizzazione mondiale della sanità. Commissione sui determinanti sociali della salute 1995 - febbraio 2010

ss. 7 Unesco. Comitato internazionale di bioetica 03 febbraio 2000 - 08 aprile 2008

s. 5 Attività congressuale e soggiorni all’estero 10 maggio 1959 - 2010

ss. 1 Corsi e conferenze internazionali in ambito medico, scientifico e culturale 1961 - 24 febbraio 2005

sss. 1 “Religion, science and the environment”, ciclo di convegni 02 marzo 2001 - 24 febbraio 2005

ss. 2 Cicli di lezioni e soggiorni all’estero, organizzati per area geografica 20 maggio 1963 - 16 ottobre 2007

ss. 3 Visite all’estero come delegato politico [1968] - 10 dicembre 1990

ss. 4 Convegni e giornate di studio in Italia 1983 - 24 novembre 2004

s. 6 Materiali per lo studio e la ricerca 1953 - giugno 2014

ss. 1 Scritti di altri autori 1953 - 14 gennaio 2005

ss. 2 Temi di ricerca 03 maggio 1959 - giugno 2014

sss. 1 Storia della Resistenza e del Primo maggio ottobre 1943 - [2000]

sss. 2 Storia della malaria settembre 1959 - 1998

(14)

serie 1

Carte personali

16 maggio 1930 - 04 maggio 2015 69 FASCC.

La serie comprende le carte afferenti alla sfera più intima di Berlinguer, a cominciare dalla documentazione riguardante la storia della sua famiglia, le testimonianze dell’infanzia trascorsa in Sardegna e del rapporto con il fratello Enrico.

La corrispondenza – il più delle volte intrattenuta con collaboratori dell’ambito lavorativo – rappresenta solo una piccola parte degli scambi epistolari presenti nell’archivio. Al fine di mantenere inalterato l’assetto previsto dall’autore, si è provveduto a riunire nei due fascicoli Corrispondenza personale e di lavoro solo quelle unità documentarie che, all’inizio della lavorazione dell’archivio, si presentavano sotto forma di carte sciolte. È bene ricordare, dunque, che non si tratta di una entità esaustiva di tutta la corrispondenza.

Sono presenti, inoltre, le carte giudiziarie e processuali che hanno riguardato Berlinguer nel corso della sua attività politica e accademica, le onorificenze ricevute da cariche istituzionali e di ateneo, le poche fotografie – spesso prive di datazione – e una unica lettera tra quelle pervenute alla famiglia, inviata dopo la morte del professore, avvenuta nell’aprile 2015.

Le due sottoserie Rubrica internazionale e Agendine tascabili riguardano, invece, alcune tipologie documentarie che dovevano essere di uso comune per il soggetto produttore, quali agende e rubriche, nelle quali confluiscono dati afferenti tanto alla sua attività politica quanto a quella professionale.

Busta 1

1. La famiglia Berlinguer (736)

Contributo di Giovanni Berlinguer a un instant book sul fratello Enrico, 11 giu. 2009; “La famiglia Berlinguer”, relazione di Manlio Brigaglia al convegno dell’Università di Sassari su Enrico Berlinguer, 18 giu. 2004; “Intervista di Rina Gagliardi a Giovanni Berlinguer”, feb. 1988; dattiloscritto di Giovanni Berlinguer sul fratello Enrico e sulla loro infanzia, 26 mar. 1985; Enrico, se tu fossi qui fra noi, intervista di Pasquale Nonno a Giovanni Berlinguer, in «L’Europeo», 24 nov. 1984; “Lo sport non è l’oppio dei popoli, ma bisogna poterlo anche praticare”, intervista a Enrico Berlinguer, ott. 1979; documenti del Collegio araldico con cenni storici sulla famiglia Berlinguer, [1965] - [1973]; lettera a “Iole” (si tratta probabilmente della zia di Giovanni, Jole Berlinguer), 31 gen. 1934; I due match di domenica alla Torres, ritagli de «L’Isola», con copia originale del periodico, 28 apr. 1931; Concerto Buya, in «Libertà», 16 mag. 1930;

fotografia in b/n di Enrico Berlinguer, [s.d.]; documentazione in copia riguardante alcuni antenati della famiglia Berlinguer, tra cui la copia della tessera del Partito repubblicano italiano appartenuta al nonno Enrico (1850-1915), lug. 1903.

16 maggio 1930 - 11 giugno 2009 con documentazione antecedente in copia 2. Corrispondenza personale e di lavoro (1952-1967)

(460)

(15)

Corrispondenza con Giuseppe Alberti, Massimiliano Aloisi, Piero Alonzo, Lucio Aromando, Luciano Badiali, Orazio Barbieri, Paolo Boringhieri, Giovanni Canalis, Umberto Chiappelli, Antonio Maria Colini, Andrea Conti, Tommaso Di Salvo, Ambrogio Donini, Batore Dore, Emilio Fario, Mario Figà-Talamanca, Cesare Frau, Terenzio Marfori, Adolfo Occhetto, Gianuario Olia, Alfredo Parlavecchio, Giuseppe Pazzona, Salvatore Pirastu, Luigi Ruggieri, Friedrich Scholl, Carlo Sganga, Enzo Spaltro, Mario Spinella, Antonio Tizzano, Libera Venturini Callegari e altri.

28 novembre 1952 - 14 marzo 1967 3. Corrispondenza personale e di lavoro (1973-2011)

(337)

Corrispondenza con Augustín Albarracín, Giorgio Assennato, Alexis Benos, Bruno Bertolini, Kitt Bohn- Willeberg, Giorgio Cugurra, Annalisa De Santis, Catalina Eibenschutz, Irene Figà Talamanca, Gianluca Grassi, Lilia Hartmann, Christian Hervé, Zsuzsanna Jakab, Hikota Kogushi, Nancy Krieger, Tom Madden e Donna Bergen, Marisa Malagoli Togliatti, Karin Munck, Vicente Navarro, Maurizio Salvi, Leonardo Santi, Oscar Luigi Scalfaro, René Simard, Stefano Somogyi, Salvatore Speziale, Ernando Uchoa Lima, Karel Van Damme, Vincenzo Maria Vita, Derek Yach e altri, con richieste di interessamento e materiale di studio allegato.

03 marzo 1973 - 13 gennaio 2011 4. Procedimento penale contro Gioacchino Benedetti, Fernanda Testa e Giovanni Berlinguer (801)

Decreto nel procedimento penale della Pretura unificata di Roma contro Gioacchino Benedetti, Fernanda Testa e Giovanni Berlinguer «per aver diffuso notizie false e tendenziose per turbare l’ordine pubblico»

(cit.), con ritagli di stampa sull’evento.

18 maggio 1958 - 20 novembre 1958 5. Curriculum vitae ed elenchi delle pubblicazioni

(714)

Raccolta dei curriculum vitae compilati da Giovanni Berlinguer nel corso degli anni ed elenchi delle sue pubblicazioni.

1963 - febbraio 2000 6. Diplomi e pergamene

(746)

Titoli di “professore emerito” conferiti a Giovanni Berlinguer dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (16 nov. 2001), dal Ministero dell’educazione superiore della Repubblica di Cuba e dall’Istituto superiore di scienze mediche de L’Avana (10 lug. 2000), dall’Università autonoma di Santo Domingo (6 ott. 1982); diploma di medaglia d’oro ai benemeriti della scienza e della cultura da parte del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, 6 giu. 2001; titolo di dottore “honoris causa” da parte dell’Università di Brasilia e dell’Università di Montréal, 13 giu. 1996 - 27 apr. 1999; diplomi conferiti a Giovanni e Giuliana Berlinguer da parte di istituti e autorità dell’Unione Sovietica, 1977.

22 luglio 1977 - 16 novembre 2001 7. Onorificenze

(739)

(16)

Targa celebrativa donata a Giovanni Berlinguer in occasione della sua nomina a membro onorario della Fondazione Souza Marques di Rio de Janeiro, 25 set. 1991; cofanetto in legno contenente una medaglia onorifica rilasciata dall’Università degli studi di Perugia, senza alcuna indicazione sulla data di conferimento.

23 settembre 1991 con materiale non datato Busta 2

8. Causa civile Giardina/Berlinguer (501)

Documentazione sulla causa civile indetta dagli eredi del ministro della sanità Camillo Giardina contro Giovanni Berlinguer: atti giudiziari, corrispondenza di Berlinguer con avvocati e consiglieri, appunti manoscritti, atti parlamentari e ritagli di stampa sulla vaccinazione antipoliomielite, in particolare sul ritardo con cui fu introdotto in Italia il vaccino sviluppato da Albert Sabin.

08 maggio 1992 - 02 marzo 2005 con documentazione antecedente in copia 9. Fotografie

(730)

Fotografie di Giovanni Berlinguer con collaboratori, studenti e partecipanti a convegni, spesso senza riferimento di luoghi e data. Si segnalano uno scatto con Tom Madden (Assisi, 2006 ca.) e una foto con un gruppo di ragazzi all’uscita di un ristorante di Bologna.

2006 10. Post mortem

(735)

Lettera di Giuseppe Costa alla famiglia Berlinguer e allegata comunicazione di Vicente Navarro per i membri dell’Associazione internazionale di politica sanitaria (Iahp), timbro postale del 4 maggio 2015.

04 maggio 2015

sottoserie 1. Rubrica internazionale

[1950] - 2007 11. “Indirizzi”

(416)

Indirizzi civici di studiosi e ricercatori internazionali ricavati dalle liste dei partecipanti a convegni, meeting e conferenze.

[1950] - 2007 Busta 3

12. “Organizzazioni internazionali”

(699)

(17)

Elenchi di nominativi e contatti di delegati internazionali; corrispondenza con Amasa Stone Bishop e Branislav Gosovic, 10 ago. - 19 set. 1979.

10 agosto 1979 - 19 settembre 1979 con documentazione non datata 13. “E-mails”

(707)

Raccolta degli indirizzi e-mail di studiosi e collaboratori.

12 febbraio 2000 - 02 marzo 2003 14. “Africa”

(650)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità africane; corrispondenza con Pierre Ngom e Rene Loewenson.

16 giugno 1991 - 06 aprile 2001 15. “Argentina”

(651)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità argentine; corrispondenza con Mario Epelman, Serafina [Salerno?] e l’Università nazionale di Salta.

16 giugno 1986 - 10 dicembre 1992 16. “Australia”

(652)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità australiane; corrispondenza con John Powles, 3 mag.

1984; copia di «Global health reform», periodico dell’Istituto australiano di sanità internazionale presso l’Università di Melbourne, n. 1, apr. - mag. 1999.

1982 - maggio 1999 17. “Austria”

(653)

Lettera di Helmut Wintersberger del Centro europeo per la formazione e la ricerca in azione sociale di Vienna.

11 dicembre 1985 18. “Bangladesh”

(654)

Lettera di Mushtaque Chowdhury e Abbas Bhuiya.

07 gennaio 1998 19. “Belgio”

(655)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità belghe.

s.d.

20. “Bolivia”

(18)

(656)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità boliviane.

s.d.

21. “Brasile”

(659)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità brasiliane; corrispondenza con Francesco Ripa di Meana, Roberto Venosa, Celia Maria de Almeida, Giancarlo Summa, Everardo Duarte Nunes, David Capistrano da Costa Filho, Marcio dos Santos Melo, Ruben Alcântara e Carolina Martuscelli Bori, 16 ago. 1978 - 28 feb. 1992; attestati di partecipazione al I Congresso brasiliano di salute collettiva (Rio de Janeiro, 22-26 settembre 1986).

16 agosto 1978 - 15 maggio 1993 22. “Bulgaria”

(657)

Lettere di Raina Gheorghieva.

16 aprile 1990 con documentazione non datata 23. “Canada”

(658)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità canadesi; corrispondenza con Denis Lazure, 14 mar. 1984.

14 marzo 1984 - marzo 1990 24. “Cecoslovacchia”

(659)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità cecoslovacche; corrispondenza con Josef Grohman, 3 gen. 1989 - 10 feb. 1991.

03 gennaio 1989 - 10 febbraio 1991 25. “Cile”

(660)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità cilene; corrispondenza con Magdalena Echeverría Tortello, Jaime Sepúlveda Salinas e Carlota Rios Garcia, 26 ott. 1985 - 24 nov. 1990.

26 ottobre 1985 - 24 novembre 1990 26. “Colombia”

(661)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità colombiane; corrispondenza con Mario Hernández, Alberto Vasco Uribe e altri, 28 lug. 1983 - 24 gen. 1992.

28 luglio 1983 - 2005 27. “Costa Rica”

(662)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità costaricane; corrispondenza con Jaime Sepúlveda Salinas, Josita Profeta, Herman Vargas Martínez, Luis Felipe Bekker, 1° nov. 1978 - 12 set. 1983; nota di Giovanni

(19)

Berlinguer sulla situazione politica in Costa Rica indirizzata alla Sezione esteri e alla Direzione del Pci, con ritagli di periodici costaricani, 2-7 feb. 1979.

01 novembre 1978 - 12 settembre 1983 28. “Cuba”

(664)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità cubane; corrispondenza con Alfredo Guevara, 5 lug. 1991 - 25 feb. 1993.

05 luglio 1991 - 25 febbraio 1993 29. “Danimarca”

(665)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità danesi.

s.d.

30. “Ecuador”

(666)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità ecuadoriane; materiale illustrativo e informativo del Fronte unitario dei lavoratori (Fut), [1987]; corrispondenza con l’Istituto Julio César García, 18 nov. 1985 - 2 apr. 1986.

02 aprile 1986 - 1989 31. “El Salvador”

(688)

Appunti manoscritti, biglietti da visita e indirizzi civici di personalità operanti in El Salvador.

s.d.

32. “Finlandia”

(667)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità finlandesi.

[post 2006]

33. “Francia”

(668)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità francesi; corrispondenza con Geneviève Paicheler, Jean- Olivier Mallet e Jacques Fabry, 26 giu. 1986.

1982 - 18 settembre 1986 34. “Germania”

(669)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità tedesche; corrispondenza con Jens-Uwe Niehoff, Alfons Schröer, 11 gen. 1987 - 6 nov. 1989.

11 gennaio 1987 - 06 novembre 1989 35. “Giappone”

(670)

(20)

Biglietto da visita e indirizzi civici di personalità giapponesi; corrispondenza con Shinsaku Otsu, Tetsunojo Uehata, H. Kinoshita, giu. 1978 - 3 set. 1981.

giugno 1978 - 03 settembre 1981 36. “Gran Bretagna”

(671)

Appunti manoscritti, biglietti da visita e indirizzi civici di personalità britanniche; corrispondenza con John Harris, Stella Lowry, Pittu Laungani, 4 lug. 1991 - 14 feb. 2002.

04 luglio 1991 - 2005 37. “Grecia”

(672)

Appunti manoscritti, biglietti da visita e indirizzi civici di personalità greche; corrispondenza con Orestes N. Manousos, Savas Robolis, Takis Panayotopoulos, Theodoros D. Mountokalakis, John E. Kyriopoulos, Angela Demirou, Lycurgos L. Liaropoulos, apr. 1989 - 9 mar. 1992; programma di un evento sulla pianificazione dei servizi sanitari e sul rapporto economia, società e salute, svoltosi probabilmente in Grecia, 16-18 set. [1988].

[1988] - 09 marzo 1992 38. “India”

(673)

Appunti manoscritti, biglietti da visita e indirizzi civici di personalità indiane; documento dell’Ambasciata d’Italia a Nuova Delhi con elenco di diplomatici e operatori economici italiani attivi sul territorio indiano, 15 mar. 1988.

15 marzo 1988 con documentazione non datata 39. “Islanda”

(674)

Biglietto da visita di Ingileif Jónsdóttir del Dipartimento di immunologia dell’Ospedale universitario nazionale di Reykjavik.

s.d.

40. “Israele”

(675)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità israeliane.

s.d.

41. “Jugoslavia”

(676)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità jugoslave.

s.d.

42. “Messico”

(677)

(21)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità messicane; corrispondenza con Catalina Eibenschutz, Asa Cristina Laurell, Eduardo L. Menéndez, Maria Teresa Döring H., Miguel Arenas Vargas, Luis Felipe Bojalil, Marta Bórquez, Marcela Narezo, Octavio Rodriguez Araujo, 18 mar. 1979 - 10 set. 1991.

18 marzo 1979 - 10 settembre 1991 43. “Nicaragua”

(678)

Corrispondenza con Mario Epelman, 5 mag. - 27 dic. 1982; appunti manoscritti, tracce di intervento e programma di alcuni incontri tenutisi a Managua durante la visita di Giovanni Berlinguer in Nicaragua, 3-8 ago. 1981; indirizzo civico di Fabio Salamanca Toruño, [s.d.].

22 luglio 1981 - 27 dicembre 1982 44. “Norvegia”

(680)

Biglietti da visita di Øivind Larsen (Università di Oslo) e Erik Solheim (Partito della sinistra socialista di Norvegia).

s.d.

45. “Olanda”

(681)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità operanti nei Paesi Bassi.

s.d.

46. “Palestina”

(682)

Indirizzo civico di Najwa Makhoul dell’Università ebraica di Gerusalemme.

s.d.

47. “Panama”

(683)

Indirizzi civici di personalità panamensi.

s.d.

48. “Perù”

(684)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità peruviane; lettera di Josée Hulshof dell’Ambasciata d’Olanda a Lima, 22 dic. 1988.

22 dicembre 1988 49. “Portogallo”

(685)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità portoghesi; lettera di Paula Martinho da Silva, 23 feb.

1998.

23 febbraio 1998 50. “Repubblica Dominicana”

(22)

(663)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità dominicane; corrispondenza con Josefina Padilla, Julio Ravelo Astacio e Claridiana de Rosario, 2 gen. 1984 - 17 set. 1990.

02 gennaio 1984 - 17 settembre 1990 Busta 4

51. “Romania”

(686)

Annotazione dell’indirizzo di Mircea Malita; lettere di Gheorghe Brătescu, 14 mag. - 14 ago. 1990.

14 maggio 1990 - 14 agosto 1990 52. “Russia”

(687)

Appunti manoscritti, biglietti da visita e indirizzi civici di personalità russe; corrispondenza con Vijay Kaushik e Vladimir [Naumov?], 1° gen. 1993 - 10 giu. 2005.

01 gennaio 1993 - 10 giugno 2005 53. “Spagna”

(679)

Appunti manoscritti, biglietti da visita e indirizzi civici di personalità spagnole; corrispondenza con José Joaquín O’Shanahan, Catalina Eibenschutz, Carlos A. Gonzalez, Ramon Espasa i Oliver, 28 lug. 1978 - 14 mag. 1991.

28 luglio 1978 - 14 maggio 1991 54. “Sri Lanka”

(689)

Appunti manoscritti, biglietti da visita e indirizzi civici di personalità operanti in Sri Lanka; lettere di Sarath Muttetuwegama, 10 apr. 1980 - 8 giu. 1985.

10 aprile 1980 - 08 giugno 1985 55. “Svezia”

(690)

Appunti manoscritti, biglietti da visita e indirizzi civici di personalità operanti in Svezia; corrispondenza con Francesco Gamberale, Christer Hogstedt, 23 ago. 1985 - 21 giu. 1990.

23 agosto 1985 - 21 giugno 1990 56. “Svizzera”

(691)

Appunti manoscritti, biglietti da visita e indirizzi civici di personalità operanti in Svizzera.

[1995 - 1998]

57. “Thailandia”

(692)

Biglietto da visita di Chitr Sitthi-Amorn dell’Università Chulalongkorn di Bangkok.

s.d.

(23)

58. “Turchia”

(693)

Appunti manoscritti, biglietti da visita e indirizzi civici di personalità operanti in Turchia; corrispondenza con Ata Soyer.

27 febbraio 1998 - 21 aprile 1998 59. “Ungheria”

(694)

Biglietti da visita di Tomás Lőrinc e József Kovács.

s.d.

60. “Uruguay”

(695)

Biglietti da visita e indirizzi civici di personalità operanti in Uruguay; lettera di Jorge Lorenzo e Mario De Pena del Sindacato medico dell’Uruguay, 3 gen. 1996.

03 gennaio 1996 con documentazione non datata 61. “Usa”

(696)

Appunti manoscritti, biglietti da visita e indirizzi civici di personalità operanti negli Stati Uniti d’America;

corrispondenza con Larry Casalino, Tom Madden, Carlo M. Cipolla, William S. Susman, Benjamin Wainfield, Moyses Szklo, Franklin Wallick, Barry Commoner, 8 feb. [1978] - 8 lug. 2002.

08 febbraio [1978] - 08 luglio 2002 62. “Venezuela”

(697)

Appunti manoscritti, biglietti da visita e indirizzi civici di personalità operanti in Venezuela;

corrispondenza con Germán Yépez Colmenares, Mario Bronfman e Mario Testa, 16 apr. 1979 - 27 giu.

1991; informazioni su un viaggio di Giovanni Berlinguer in Venezuela, set. 1979.

16 aprile 1979 - 27 giugno 1991 63. “Vietnam”

(698)

Biglietti da visita di personalità operanti in Vietnam.

s.d.

sottoserie 2. Agendine tascabili

1957 - 2009

64. Agendine tascabili (1957-1963) (740)

Riferimenti

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