• Non ci sono risultati.

ATTIVITA DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO GUIDA OPERATIVA PER LA SCUOLA SINTESI A CURA DEL D.S.

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "ATTIVITA DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO GUIDA OPERATIVA PER LA SCUOLA SINTESI A CURA DEL D.S."

Copied!
7
0
0

Testo completo

(1)

SI RIMANDA, AL TERMINE DI QUESTA LETTURA SINTETICA, ALLA PRESA VISIONE COMPLETA DEL DOCUMENTO INTEGRALE “GUIDA OPERATIVA PER LA SCUOLA”

per le attività di alternanza scuola – lavoro scaricabile sul sito M.I.U.R. - ISTRUZIONE

1. Orientamenti europei e quadro normativo nazionale (pag. 3)

La Commissione Europea ha indicato gli obiettivi per lo sviluppo di un’ISTRUZIONE e FORMAZIONE PROFESSIONALE di ECCELLENZA sollecitando la promozione di:

- apprendimento basato sul lavoro;

- partenariati fra istituzioni pubbliche e private;

- mobilità attraverso il programma ERASMUS PLUS.

Viene precisato il significato della parola ALTERNANZA riferito a tutte quelle tipologie di azioni che combinano e alternano la FORMAZIONE attuata in AZIENDA con l’ISTRUZIONE impartita nelle SCUOLE.

Il potenziamento dell’offerta formativa in alternanza scuola – lavoro trova puntuale riscontro nella legge 107/2015 che ha inserito organicamente questa strategia didattica nell’offerta formativa di tutti gli indirizzi di studio delle scuole superiori.

IL RUOLO DELL’ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO QUINDI NE DEVE USCIRE DECISAMENTE RAFFORZATO.

Definizione di STAGES – TIROCINIO – ALTERNANZA:

STAGES: è a tutti gli effetti considerato un sinonimo della parola tirocinio.

TIROCINIO: è il periodo di apprendimento che lo studente percorre in un contesto lavorativo, quindi rappresenta un momento dell’alternanza, cioè la fase pratica dell’alternanza stessa.

ALTERNANZA: l’insieme completo dei periodi di formazione in aula e dei periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro.

Normativa fondamentale sull’alternanza scuola – lavoro:

 Legge 53/2003;

 Dlgs 77/2005;

 Dpr 87 – 88 – 89/2010;

 Direttive 4/2012 e 5/2012;

 Legge 128/2013;

 Legge 107/2015 commi 33 – 43 art.1

2. Finalità dell’alternanza scuola – lavoro (pag. 11)

Tali finalità sono chiaramente indicate nel Dlgs 77/2005 e sono tuttora valide.

Possono essere così sintetizzate:

- attuare modalità di apprendimento flessibili;

- favorire l’orientamento dei giovani per valorizzare le vocazioni personali;

- realizzare un organico collegamento tra scuola e mondo del lavoro;

- correlare l’offerta formativa allo sviluppo territoriale.

L’AUTONOMIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE PUO’ TROVARE NEI PERCORSI DI ALTERNANZA UNA DELLE SUE ESPRESSIONI PIU’ CONCRETE.

(2)

3. Raccordo tra scuola, territorio e mondo del lavoro (pag.13) Tale forma di raccordo si sviluppa attraverso i seguenti canali:

a.) Ricognizione dei fabbisogni formativi sul territorio

Innanzitutto bisogna prevedere la PROGETTAZIONE di un PERCORSO di ALTERNANZA che presuppone la definizione dei FABBISOGNI FORMATIVI sulla base della conoscenza del territorio e dell’evoluzione del mondo del lavoro.

b.) Forme di accordo scuola, territorio e mondo del lavoro

Gli accordi possono nascere da incontri svolti tra i diversi soggetti del territorio e possono condurre a partenariati stabili di durata pluriennale.

Per la stipula dell’accordo risulta fondamentale il ruolo del dirigente scolastico.

Le collaborazioni hanno come obiettivo la CO – PROGETTAZIONE dei percorsi formativi che impegnano congiuntamente scuola e mondo del lavoro.

c.) Registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro

La legge 107/2015 amplia notevolmente la rete delle collaborazioni legate all’alternanza estendendone l’accesso agli ordini professionali, ai musei, a settori culturali e artistici, a enti sportivi. Per facilitare l’individuazione dei partner è prevista la costituzione presso le CAMERE DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO e AGRICOLTURA (CCIAA) di un apposito REGISTRO NAZIONALE PER L’ALTERNANZA articolato in due sezioni: una aperta e consultabile gratuitamente dove sono visibili imprese, enti pubblici e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza e un’altra speciale, contenente elementi identificativi delle imprese.

Il DS, avvalendosi di tale registro, può individuare le imprese e gli enti pubblici/privati con cui stipulare convenzioni, ma può continuare a stipulare accordi o convenzioni anche con enti che non compaiono nel registro.

Al termine dell’A.S. il DS stende una relazione sulle convenzioni stipulate.

d.) Protocolli d’intesa

In attesa che il registro nazionale diventi operativo, le scuole si avvalgono delle collaborazioni già esistenti oppure ne attivano di nuove, facendo riferimento anche a Protocolli d’Intesa del MIUR.

Vedere approfondimento sito MIUR:

http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/dg-ifts/protocolli-di-intesa e.) Laboratori territoriali per l’occupabilità

Tali laboratori, per i quali il nostro istituto si è candidato, sono previsti dalla legge 107/2015 (art. 1 comma 60).

Al momento restiamo in attesa di conoscere se la nostra candidatura – in rete con tutti gli IIS della città – sia stata accolta.

f.) Altre esperienze territoriali

Si fa riferimento ad altre modalità per effettuare l’alternanza, tra cui compaiono queste iniziative: la

“Bottega scuola” che valorizza i mestieri tipici dei settori artigianali, la “Scuola impresa” che permette di commercializzare beni o servizi prodotti durante le attività didattiche, prevedendo anche possibilità di vendita on line e altre numerose buone pratiche, tra le quali spiccano:

- progetto DESI (avviato in Emilia nel settore della MECCANICA E MECCATRONICA) - progetto UNIONCAMERE.

(3)

4. Progettazione didattica delle attività di alternanza scuola – lavoro (pag. 20)

La buona riuscita dei percorsi di alternanza richiede la presenza di alcuni elementi indispensabili di COORDINAMENTO e di CO – PROGETTAZIONE che vanno opportunamente inseriti nella DIMENSIONE CURRICOLARE della scuola e in quella ESPERIENZIALE delle aziende, attraverso un vero e proprio sistema integrato.

In particolare, nell’ambito di tale attività di progettazione assumono un’autentica rilevanza i seguenti elementi:

a. RUOLO DEL C.T.S.

I dipartimenti disciplinari devono sapersi raccordare con il C.T.S., prevedendo nello specifico anche un GRUPPO DEDICATO ALL’ALTERNANZA. Secondo queste linee guida, il C.T.S. riveste un ruolo fondamentale per l’apertura della scuola all’esterno e il C.T.S. può contribuire a migliorare la dimensione organizzativa della scuola, poiché esso svolge un ruolo di raccordo sinergico tra gli obiettivi educativi della scuola, le innovazioni della ricerca scientifica e tecnologica e le esigenze del territorio.

b. COERENZA CON IL P.O.F. della SCUOLA

La PROGETTAZIONE DEI PERCORSI DI ALTERNANZA ASSUME – con la legge 107/2015 – una DIMENSIONE TRIENNALE e mira a sviluppare le COMPETENZE richieste dal profilo previsto dal corso di studi.

Ciò implica la capacità – da parte dei docenti – di preparare adeguatamente gli alunni ad affrontare l’esperienza di alternanza che prevede – al termine del biennio – il raggiungimento delle competenze minime scolastiche, affinché l’alternanza stessa possa essere davvero proficua e valorizzare adeguatamente il ciclo di studi dell’allievo.

Definizione di competenza: comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale o informale.

L’ALTERNANZA SI CONFIGURA QUINDI COME VALORE AGGIUNTO PER IL PROGETTO EDUCATIVO PREVISTO DALL’ISITITUTO.

c. TEMPI E METODI DI PROGETTAZIONE

L’attività di alternanza si configura come un percorso unico e articolato; per garantire l’unitarietà del progetto di alternanza rispetto alla sua attuazione a cura dei singoli consigli di classe, è necessario che questo piano di lavoro, inserito nel POF, sia redatto a LIVELLO DIPARTIMENTALE. Le linee guida specificano ancora che la programmazione dell’alternanza non è un’esperienza isolata ma un’azione congiunta, da svolgere in una prospettiva triennale!

d. PROGETTAZIONE DEL CURRICULUM INTEGRATO DELL’ALUNNO

La progettazione richiede l’uso di strumenti adeguati (banche dati imprese, schede per le diverse tipologie di aziende) ma soprattutto dotazione di un chiaro profilo degli studenti, in modo da coordinare gli interventi in funzione delle loro caratteristiche! Bisogna sviluppare nei ragazzi la cultura del lavoro fondata sull’esperienza diretta e cercare di indirizzarli verso attività che sappiano coinvolgerli, il più possibile in sintonia con le caratteristiche di quel determinato allievo. Sotto questo aspetto si precisa la dimensione curricolare della progettazione e attività dell’alternanza: questo significa che TUTTI I DOCENTI E TUTTE LE DISCIPLINE sono

(4)

A fine percorso infatti è prevista anche la CARTA DEI SERVIZI E DEI DOVERI DEGLI STUDENTI IN ALTERNANZA SCUOLA LAVORO che dà allo studente la possibilità di esprimere una valutazione sull’efficacia e sulla coerenza dei percorsi realizzati con il proprio indirizzo di studi.

Il DS, al termine di ogni anno scolastico, redige una scheda di valutazione sulle strutture con le quali sono state stipulate le convenzioni. Per fare questo sarà inevitabilmente necessario il supporto e la consapevolezza di quanto svolto da parte di TUTTO IL CONSIGLIO DI CLASSE.

La CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE sviluppate attraverso la metodologia dell’alternanza può essere acquisita negli scrutini intermedi e finali. In ogni caso tale certificazione deve essere acquisita entro la data dello scrutinio di ammissione agli esami di stato e inserita nel curriculum dello studente.

In esito ai risultati degli esami di Stato, a conclusione del percorso triennale di alternanza, la scuola attesta le competenze acquisite dallo studente.

e. PERCORSO FORMATIVO PERSONALIZZATO

La personalizzazione dei percorsi è fondamentale per il successo dell’attività di alternanza.

5. Organizzazione dei percorsi di alternanza scuola – lavoro (pag. 29)

Ai sensi del Dlgs 77/2005 l’attuazione dei percorsi di alternanza avviene sulla base di apposite CONVENZIONI attivate con le STRUTTURE OSPITANTI la cui tipologia è stata notevolmente allargata dall’art. 1 comma 34 della L 107/2015; le strutture ospitanti infatti possono essere molteplici: imprese, camere di commercio, enti pubblici e provati, ordini professionali, musei, enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale, enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI.

6. Requisiti delle strutture ospitanti (pag.30)

Ogni struttura ospitante deve essere in possesso di determinati requisiti:

- capacità strutturali, ovvero spazi adeguati;

- capacità tecnologiche;

- capacità organizzative.

7. Convenzioni (pag. 31)

Nelle convenzioni le scuole fanno riferimento alle finalità del percorso di alternanza con particolare attenzione alle attività da svolgersi durante l’esperienza di lavoro, alle norme e alle regole da osservare, all’indicazione degli obblighi assicurativi, al rispetto della normativa sulla privacy e sulla sicurezza dei dati, alla SICUREZZA dei LUOGHI DI LAVORO. Dalla convenzione infatti in particolare deve risultare un’adeguata informazione e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro!

Occorrono infine i DOCUMENTI DI ACCOMPAGNAMENTO i cui modelli fac – simile sono proposti nella versione integrale delle seguenti linee guida. In particolare in allegato (a partire da pagina 62) è possibile trovare:

- modulo per patto formativo (pag. 66) - modulo per la convenzione (pag. 69)

- modulo per la valutazione dei rischi per l’attività di alternanza (pag. 74) 8. Funzione tutoriale (pag. 33)

Le figure professionali che risultano strategiche a seguire lo studente nella sua attività di alternanza sono:

- il docente tutor interno - il tutor formativo esterno

affiancati da un docente funzione strumentale per l’alternanza e/o da un referente di progetto come punto di raccordo tra gli operatori interni ed esterni per coordinare le attività previste dai singoli progetti.

(5)

Tra i vari ruoli del tutor interno si sottolinea quanto segue:

- elabora il percorso formativo personalizzato, insieme al tutor esterno;

- assiste e guida lo studente nei percorsi di alternanza;

- aggiorna il Consiglio di classe sullo svolgimento dei percorsi;

- assiste il DS nella redazione della scheda di valutazione.

E’ opportuno che i tutor siano adeguatamente FORMATI sugli aspetti METODOLOGICI, DIDATTICI, PROCEDURALI E CONTENUTISTICI delle attività di alternanza. Il rapporto numerico tra tutor e allievi deve essere adeguato a garantire un efficace supporto (non si specifica un numero).

9. Impresa formativa simulata (pag. 35)

E’ una delle modalità di realizzazione dell’alternanza scuola – lavoro attuata mediante la costituzione di un’azienda virtuale animata dagli studenti che svolge un’attività di mercato in rete (e – commerce) e fa riferimento a un’azienda reale (azienda tutor o madrina) che costituisce il livello di riferimento da emulare in ogni fase o ciclo di vita aziendale.

Tale modalità può costituire una parte del percorso complessivo di alternanza, ma non può considerarsi esaustiva, soprattutto per scuole che posseggono un’ampia e radicata tradizione di raccordo con il territorio.

Il percorso dell’impresa simulata prevede comunque SEI FASI DISTINTE molto complesse che prevedono il coinvolgimento di tutto il consiglio di classe, esso inoltre non esclude il tirocinio presso aziende situate nel territorio.

10. Attività di alternanza con riferimento alla normativa sull’apprendistato (pag. 39)

Viene messa in evidenza la SOSTANZIALE DIFFERENZA tra ALTERNANZA e APPRENDISTATO, in particolare:

- l’alternanza è una metodologia didattica e si svolge sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica, il giovane che sviluppa esperienze in azienda rimane giuridicamente uno studente;

- l’apprendistato invece, come previsto dal Dlgs 81/2015 (art, 43 c 5) è un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato all’occupazione e alla formazione dei giovani (art 41 e segg .Dlgs 81/2015).

L’apprendistato quindi non è previsto rispetto a quanto richiesto alle scuole dagli obblighi normativi in termini di attività di alternanza scuola – lavoro poiché richiede la presentazione di una specifica domanda individuale.

11. Salute e sicurezza degli studenti in alternanza scuola – lavoro nelle strutture ospitanti (pag. 44) Ai sensi dell’art. 2 comma 1 lettera a) del Dlgs 81/2008 gli studenti che svolgono attività di alternanza sono equiparati allo status di lavoratori. La scuola è tenuta quindi a verificare le condizioni di sicurezza connesse all’organizzazione dell’alternanza e ad assicurare le relative misure di prevenzione e di gestione. In pratica gli studenti devono essere IL PIU’ POSSIBILE TUTELATI sul versante oggettivo attraverso la selezione di strutture ospitanti sicure e sul versante soggettivo tramite un’adeguata informazione degli allievi.

Bisogna fare riferimento al MANUALE: “GESTIONE DEL SISTEMA SICUREZZA E CULTURA DELLA PREVENZIONE NELLA SCUOLA” – ed 2013 a cura dell’INAIL e del MIUR – (in particolare capitolo 15 pag 229 “Gestione degli stage e dell’alternanza scuola – lavoro”).

Infine, per quanto riguarda la sorveglianza sanitaria, si ritiene opportuno prevedere specifici accordi affinché molti adempimenti si possano considerare assolti mediante VISITA PREVENTIVA da parte del MEDICO COMPETENTE della scuola.

(6)

12. Valutazione e certificazione delle competenze in alternanza scuola – lavoro (pag. 46) a. Valutazione degli apprendimenti

Nei percorsi di alternanza risultano particolarmente funzionali tecniche di valutazione che permettano l’accertamento sia del PROCESSO, sia del RISULTATO. Bisogna attribuire valore anche ai COMPORTAMENTI e agli ATTEGGIAMENTI dello studente, tendendo quindi a valutare la maturità complessiva della persona.

b. I soggetti coinvolti e gli strumenti per la valutazione degli apprendimenti

Alla valutazione concorrono diversi contesti (scuola – lavoro) e diversi soggetti (docenti, formatori, studenti) per cui è opportuno identificare le procedure di verifica e i criteri di valutazione. La valutazione degli apprendimenti, a conclusione dell’anno scolastico, viene attuata da tutti i docenti del Consiglio di classe, tenuto conto delle attività di valutazione in itinere svolte dal tutor esterno.

La valutazione del percorso in alternanza è parte integrante della valutazione finale dello studente e incide sul livello dei risultati di apprendimento conseguiti nell’arco del secondo biennio e dell’ultimo anno.

c.La certificazione come elemento di valorizzazione delle esperienze formative

Tale certificazione si configura come attività per la validazione degli apprendimenti non formali e informali, secondo quanto previsto dal Dlgs 13/2013.

Sempre la legge 107/2015 (art. 1 commi 28 e 136) prevede che nel CURRICULUM di ciascun STUDENTE, da inserire nel PORTALE UNICO DEI DATI DELLA SCUOLA, le scuole includano le esperienze condotte in regime di alternanza ai fini della MAPPATURA DELLE COMPETENZE e della loro valutazione nell’ambito degli esami di stato. Per l’esame di stato le commissioni predispongono la terza prova scritta tenendo conto anche delle competenze acquisite in ambito di alternanza e certificate congiuntamente dalla scuola e dalla struttura ospitante.

d. Trasversalità e rilevanza della certificazione

La certificazione facilita la mobilità, sostiene l’occupabilità e promuove l’autovalutazione dell’allievo.

13. Valutazione delle attività di alternanza scuola lavoro in sede di scrutinio (pag. 51)

La certificazione delle competenze sviluppate attraverso la metodologia dell’alternanza può essere acquisita negli scrutini intermedi e finali del secondo biennio e dell’ultimo anno, ma in ogni caso deve essere acquisita entro la data dello scrutinio di ammissione agli esami di Stato e inserita nel curriculum dello studente. Per quanto riguarda la frequenza dello studente alle attività di alternanza, in attesa dell’emanazione della “Carta dei diritti e dei doveri dello studente in alternanza” si ribadisce che è necessaria la frequenza di almeno tre quarti del monte ore previsto dal progetto.

14. Monitoraggio e valutazione dei percorsi di alternanza scuola – lavoro (pag. 52)

Per il corrente a.s. 15/16 il monitoraggio dei percorsi di alternanza è assegnato agli Uffici Scolastici Regionali e si prevede una SPECIFICA VALUTAZIONE sulle attività di alternanza scuola – lavoro predisposte dalle scuole.

L’attività di monitoraggio e valutazione è ulteriormente rafforzata dalla redazione, da parte del DS, della scheda di valutazione sulle strutture con le quali sono state stipulate le convenzioni, evidenziando la specificità del loro potenziale formativo e le eventuali difficoltà incontrate nella collaborazione.

(7)

15. Risorse finanziarie (pag. 54)

Il MIUR prevede l’utilizzo combinato dei seguenti fondi, che saranno assegnati alle istituzioni scolastiche attraverso l’applicazione di svariati parametri (popolazione scolastica, progettualtà innovativa, scuole polo selezionate per determinati progetti, nel nostro caso progetto Traineeship):

- risorse provenienti dalla ex legge 440/97;

- fondi appositamente dedicati dalla legge 107/2015;

- risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE).

16. Rendicontazione delle attività di alternanza scuola – lavoro (pag. 59)

La fase di rendicontazione delle attività di alternanza EFFETTIVAMENTE SVOLTE costituisce un passaggio delicato e importante per la successiva erogazione dei finanziamenti. Tale erogazione infatti viene anticipata solo in minima parte, il saldo viene erogato alle scuole che dimostrano di avere effettivamente portato a termine le attività progettate.

Da pagina 61 in avanti del DOCUMENTO INTEGRALE è possibile prendere visione dei seguenti allegati:

- pag 62 modello di presentazione progetto di alternanza scuola – lavoro;

- pag 66 modulo per patto formativo;

- pag 69 modulo per la convenzione;

- pag 74 modulo per la valutazione dei rischi per l’attività di alternanza;

- pag 75 es. di scheda di valutazione studente a cura della struttura ospitante;

- pag 79 es. di scheda di valutazione percorso di alternanza a cura dello studente;

- pag. 83 griglia delle attività dell’impresa formativa simulata;

- pag. 87 attestato di certificazione delle competenze;

- pag 94 link di riferimento alla buone pratiche messe in atto dalle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura in campo di alternanza scuola – lavoro.

Alessandria, 15.11.2015

Il Dirigente Scolastico:

Dott.ssa Maria Elena Dealessi

Riferimenti

Documenti correlati

- L’alternanza scuola-lavoro è soggetta all’applicazione del D.lgs. 2 soggetti in alternanza scuola lavoro, su proposta dell’Istituto Tecnico Economico “C. Matteucci”

Scelte le competenze, ciascuna di esse viene declinata nelle prestazioni che ci si attende che lo studente possa eseguire durante l’esperienza di alternanza:

- Quali cambiamenti nella progettazione didattica e nella valutazione degli apprendimenti sono richiesti alle scuole per portare avanti progetti di alternanza scuola lavoro.. -

□  Miglioramento e implementazione delle pratiche e dei materiali (in particolare con riferimento alla. progettazione centrata

monitoraggio/valutazione della qualità delle attività svolte in alternanza, che consentano una reale acquisizione di abilità e competenze professionali degli studenti con

ore: 15:30 Principi fondamentali della dinamica - Laboratorio virtuale. « Le nostre interazioni col mondo esterno sono regolate dalle leggi della

Un’ onda sonora può essere rappresentata ponendo su un grafico la densità delle molecole d’aria (o la pressione) in funzione della posizione in un dato istante.... SUONI PURI

Sono inoltre numerosi i progetti che vedono l'Associazione coinvolta nella diffusione della cultura digitale per il lavoro (e4job), e del pensiero logico e