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Alternanza scuola – lavoro
anno scolastico 2016/2017
Parte 2
“Francesco Alberghetti”
PROFESSIONALE PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO –TECNICO INDUSTRIALE LICEO SCIENTIFICO
Via Pio IX, 3 - tel. 0542 691711 - fax 44296 - 40026 - Imola BO - Codice fiscale 02103431207
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
Ambienti di lavoro, viabilità
Rumore, vibrazioni, rischi determinati da attrezzature di lavoro
Microclima, illuminazione
Movimentazione manuale dei carichi, movimenti ripetuti degli arti superiori,
rischio chimico, biologico, cancerogeno, mutageno,
Dispositivi di protezione individuale
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Rischio dovuto a sostanze inquinanti che interagiscono con l’organismo umano e che possono provocare patologie acute croniche e irreversibili.
RISCHIO CHIMICO
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D.Lgs. 81/08
TITOLO IX – SOSTANZE PERICOLOSE
CAPO I – PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI
(n° 12 articoli da art. 221 a art. 232)
Questo Titolo tratta di un fattore di rischio che non è circoscritto alle sole industrie chimiche o ai soli ambienti di lavoro ma è
praticamente dappertutto.
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Perché è nato il GHS (Globally Harmonized System) dell’ONU
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Il REACH ( R egistration, E valuation, A uthorisation of C hemicals) è un sistema integrato di registrazione,
valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche che mira ad assicurare un maggiore livello di protezione della salute
umana e dell'ambiente. Circa 30.000 sostanze e prodotti chimici dovranno infatti essere soggetti ad un esame sulla loro
pericolosità e inseriti in un database comune a tutti gli Stati membri.
Attraverso il REACH sarà possibile ottenere maggiori e più complete informazioni su:
le proprietà pericolose dei prodotti manipolati
i rischi connessi all'esposizione
le misure di sicurezza da applicare.
Regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 18 dicembre 2006 7
Agenti chimici
Tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato.
Attività che comporta la presenza di agenti chimici Ogni attività lavorativa in cui sono utilizzati agenti chimici, o se ne prevede l’utilizzo, in ogni tipo di procedimento, compresi la produzione, la manipolazione, l’immagazzinamento, il trasporto o l’eliminazione e il trattamento dei rifiuti, o che risultino da tale attività lavorativa.
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Agente cancerogeno
Un cancerogeno è un agente capace di provocare l’insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza nei soggetti esposti, anche a distanza di anni dal momento della cessazione dell’esposizione stessa.
Agente mutageno
Un mutageno è un agente che aumenta l’insorgere di mutazioni genetiche. Tali mutazioni sono una modificazione permanente di un frammento del materiale genetico di un organismo, il DNA, molecola di base dei cromosomi e portatrice delle informazioni genetiche. Una esposizione a questo tipo di agenti può indurre difetti genetici ereditari e queste mutazioni possono altresì portare all’insorgere di tumori.
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INSORGENZA DEL RISCHIO CHIMICO
Un rischio chimico si concretizza nel momento in cui sul posto di lavoro si realizzano le condizioni per cui risultano contemporaneamente presenti i due fattori di rischio:
• Presenza di agenti chimici pericolosi (fattori di rischio chimico):
• Presenza di condizioni di esposizione (fattori di rischio espositivo)
RISCHIO CHIMICO DERIVANTE DA ESPOSIZIONE AD
AGENTI CHIMICI PERICOLOSI
RISCHIO
PRESENZA DI AGENTI CHIMICI
PERICOLOSI (ciclo tecnologico)
PERICOLO
PRESENZA DI CONDIZIONI DI
ESPOSIZIONE (modalità operativa)
ESPOSIZIONE
X =
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RISCHIO CHIMICO
RISCHI PER LA SICUREZZA:
RISCHI INFORTUNISTICI
RISCHI PER LA SALUTE:
RISCHI IGIENICO AMBIENTALI
RISCHI DI:
Incendi, esplosioni, contatto con sostanze aggressive e/o corrosive (ustioni chimiche,
corrosione di materiali e degrado di impianti ecc)
RISCHI DI:
Esposizione a sostanze tossiche e/o nocive e, se assorbite, con
potenziale compromissione dell’equilibrio biologico (intossicazione e malattia
professionale)
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RISCHIO CANCEROGENO
Un cancerogeno è un agente capace di provocare l’insorgenza del cancro, o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta, il quale è caratterizzato da una proliferazione incontrollata di cellule che provocano l’insorgenza di tumori in diversi organi; gli organi più frequentemente colpiti sono il seno, la prostata, i polmoni, l’apparato digerente, la pelle, il cervello e le cavità nasali.
In campo professionale alcuni di questi agenti possono essere identificati nella esposizione ad alcuni agenti chimici, ma certamente hanno una notevole influenza fattori individuali quali il consumo di alcool, l’alimentazione, il tabagismo, fattori genetici.
Il cancro può quindi risultare da una interazione di diversi agenti cancerogeni e compare normalmente molto tempo dopo l’esposizione; tutto ciò rende più difficile una valutazione del rischio cancerogeno dovuto ad agenti chimici cui si può essere esposti nel luogo di lavoro.
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Categoria 1
Sostanze note per gli effetti cancerogeni sull’uomo. Esistono prove sufficienti per stabilire il nesso casuale tra l’esposizione ad una sostanza e lo sviluppo di tumori
Categoria 2
Sostanze che dovrebbero considerarsi cancerogene per l’uomo. Esistono elementi sufficienti per ritenere verosimile che l’esposizione possa determinare l’insorgere della neoplasia in generale sulla base di: adeguati studi a lungo termine effettuati sugli anomali e altre informazioni specifiche.
Categoria 3
Sostanze da considerarsi con sospetto per i possibili effetti cancerogeni sull’uomo. Le informazioni disponibili non sono sufficienti per stabilire la correlazione diretta tra esposizione e comparsa delle neoplasia.
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LIQUIDI
POLVERI o FIBRE: particelle solide i varie dimensioni sospese nell’aria: più sono piccole, più entrano nei polmoni in modo permanente
FUMI: miscela di polveri fini e gas prodotti dalla combustione
NEBBIE: particelle liquide disperse nell’aria e derivate da vapori, atomizzazioni, ecc
GAS: sostanza che è sempre gassosa a temperatura ambiente
COME SI PRESENTANO ?
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COME ENTRANO NEL CORPO UMANO ?
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corrosione;
irritazione;
reazioni allergiche;
soffocamento, asfissia;
avvelenamento/intossicazione;
effetti negativi sul feto;
disturbi dell’apparato riproduttivo
cancro.
POSSIBILI DANNI:
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Sono più di 40000 gli agenti potenzialmente
cancerogeni per l’uomo identificati dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC).
In Europa stime documentate degli esposti ad agenti cancerogeni per motivi professionali sono state prodotte dal sistema CAREX (CARcinogen EXposure), creato da un gruppo internazionale di esperti.
Gli agenti cancerogeni e mutageni sono in grado di provocare alterazioni genetiche e/o neoplasie nei soggetti esposti.
Sono tutte note a livello mondiale e raggruppate in tabelle con le varie indicazioni di tossicità. Il monitoraggio è continuo.
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• Le etichette chimiche sono un’importante fonte di informazione sulla loro pericolosità.
• I prodotti chimici sono etichettati allo scopo di informarci sui rischi a cui siamo esposti e sui danni a cui possiamo andare incontro per la nostra salute, per l’ambiente e per i nostri beni.
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IN ETICHETTA:
pittogramma di pericolo: una composizione grafica
comprendente un simbolo e altri elementi grafici, ad esempio un bordo, motivo o colore di fondo, destinata a comunicare informazioni specifiche sul pericolo in questione
indicazione di pericolo: frase attribuita a una classe e categoria di pericolo che descrive la natura del pericolo di una sostanza o miscela pericolosa e, se del caso, il grado di pericolo
consiglio di prudenza: una frase che descrive la misura o le misure raccomandate per ridurre al minimo o prevenire gli
effetti nocivi dell'esposizione a una sostanza o miscela pericolosa conseguente al suo impiego o smaltimento.
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VECCHI
NUOVI
PITTOGRAMMI
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CAMBIAMENTI CON LA NUOVA NORMATIVA
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VECCHIE ETICHETTE
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NUOVE ETICHETTE
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ETICHETTATURA
La nuova etichettatura dei prodotti
SIMBOLI PITTOGRAMMI - NUOVA ETICHETTATURA
Esplosivo (E) Esplosivo (E)
Indica che la sostanza è facilmente soggetto ad esplosioni in
determinate condizioni.
Evitare urti, scintille, fiamme e calore.
Facilmente infiammabile (F)
Facilmente infiammabile (F)
Indica che la sostanza è altamente infiammabile (punto di infiammabilità inferiore a 21°C), che a contatto con l’
aria forma gas infiammabili o che si infiamma a contatto con l’ aria.
Evitare contatto con fiamme, scintille e fonti di calore.
In alcuni casi evitare il contatto con l’
aria.
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SIMBOLI PITTOGRAMMI - NUOVA ETICHETTATURA
Altamente infiammabile
(F+)
Estremamente infiammabile
(F+)
Sostanze altamente volatili con punto di infiammabilità inferiore a 0°C e con punto di ebollizione inferiore a 35°C.
Evitare il contatto con fiamme,
scintille e fonti di calore. Conservare in recipienti ben chiusi.
corrosivo corrosivo
Sostanza che per contatto possono corrodere tessuti viventi o altri materiali.
Evitare l’ inalazione dei vapori e il contatto con pelle e occhi.
La nuova etichettatura dei prodotti
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SIMBOLI PITTOGRAMMI - NUOVA ETICHETTATURA
Tossico (T) Tossicità acuta (T/T+)
Sostanza altamente tossica per la salute umana, che può addirittura causare la morte o effetti irreversibili.
Evitare qualsiasi tipo di contatto con la sostanza e in caso di malessere contattare subito il medico.
Altamente tossico (T+)
Gravi effetti per la salute umana
Sostanze che comportano gravi rischi per la salute umana come tumore, modifiche del DNA, impossibilità di riprodursi, ecc..
Evitare qualsiasi tipo di contatto con la sostanza e in caso di malessere contattare subito il medico.
La nuova etichettatura dei prodotti
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SIMBOLI PITTOGRAMMI - NUOVA ETICHETTATURA
Nocivo (Xn) Irritante (Xi)
Pericolo per la salute (Xn)
Sostanza nociva alla salute umana. In alcuni casi causa effetti irreversibili.
Evitare l’ ingestione, l’ inalazione e il contatto con la pelle. In caso di
malessere consultare subito il medico.
Pericoloso per l’ambiente (N)
Pericoloso per l’ambiente (N)
Sostanze nocive per l’ ambiente acquatico e/o terrestre.
Evitare la dispersione nell’ ambiente.
Smaltire secondo le norme apposite.
La nuova etichettatura dei prodotti
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ETICHETTATURA ANCHE DEGLI IMBALLAGGI
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SCHEDA DI SICUREZZA
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La SCHEDA DI SICUREZZA è un documento informativo redatto dal produttore della sostanza che contiene le informazioni utili per operare in sicurezza (leggere attentamente le indicazioni prima di maneggiare un prodotto):
SEZIONE 1
ELEMENTI DI IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO E DEL PRODUTTORE
Nome ….……….
Produttore …..………
Telefono di emergenza ……….
SEZIONE 2
COMPOSIZIONE - INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI
Ingredienti ……….
Concentrazione …..………
Rischi ..………
SEZIONE 3
INDICAZIONE DEI PERICOLI
Rischi per l’uomo ….……….
Sintomi di esposizione …..………
60 SEZIONE 5
MISURE ANTINCENDIO
Estinguere con ……….
Non usare ………
Indossare ……….
SEZIONE 6
MISURE IN CASO DI FUORIUSCITA
Ventilare la zona ……….
Indossare ………
Neutralizzare con ………
Assorbire con ………
SEZIONE 7
MANIPOLAZIONE E STOCCAGGIO
Manipolazione ……….…………
Stoccaggio ……….
SEZIONE 4
MISURE DI PRONTO SOCCORSO
Contatto con gli occhi ………
Contatto con la pelle ………
Inalazione ………
Ingestione ………
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61 SEZIONE 9
PROPRIETÀ FISICHE E CHIMICHE
SEZIONE 10
STABILITA’ E REATTIVITA’
SEZIONE 11
INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE SEZIONE 8
CONTROLLO DELL’ESPOSIZIONE/
PROTEZIONE INDIVIDUALE
Protezione delle mani ………
Protezione degli occhi ………
Protezione vie resp. ………
Protezione piedi ………
Stabilità ……….
Condizioni da evitare ………
Prodotti di decomposizione ………
Aspetto ……….
pH ………
t evaporazione ………
t infiammabilità ………
Può causare irritazione
della pelle /occhi ………
Effetti dannosi ………
62 COPIA DELLA SCHEDA DI SICUREZZA È BUONA NORMA CHE SIA MESSA A DISPOSIZIONE DEL REPARTO DI UTILIZZAZIONE.
SEZIONE 13
CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTO
SEZIONE 14
INFORMAZIONI DEL TRASPORTO
SEZIONE 15
INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE SEZIONE 12
INFORMAZIONI ECOLOGICHE
Biodegrabilità ……….
Tossicità per pesci …....………
BOD …….………
COD …….………
SEZIONE 16
ALTRE INFORMAZIONI
Note sullo smaltimento ……….
ADR classe ……….
IMDG classe ………
Etichetta ………
Frasi di rischio R ..………..………
Consigli di prudenza S ……….
Legge n° ………...………
Direttiva CEE ….. ………...…
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DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE COLLETTIVA
DPC
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
DPI
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UTILIZZO AGENTI CHIMICI
I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI……ALCUNI OBBLIGHI
UTILIZZARE I DPI PREVISTI, CONTROLLANDO IL FUNZIONAMENTO E LA SCADENZA. L’utilizzo dei DPI è obbligatorio dove previsto.
LEGGERE IL FOGLIETTO TECNICO ALL’INTERNO DELLA CONFEZIONE PER INFORMARSI ANCHE SULLE OPERAZIONI DI CONSERVAZIONE, MANUTENZIONE E PULIZIA DEI DPI.
NON UTILIZZARE I DPI QUANDO SONO POSSIBILI ALTRE MODALITA’ DI RIDUZIONE DEL RISCHIO ALLA FONTE.
SOSTITUIRE IMMEDIATAMENTE I DPI DETERIORATI.
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MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
DPI UTILIZZO
GUANTI MONOUSO per la manipolazione di liquidi o solidi tossico- nocivi non corrosivi
GUANTI ACIDO-
RESISTENTI per la manipolazione di sostanze corrosive
GUANTI TERMICI per la manipolazione di oggetti ad alte temperature
MASCHERINE durante la lavorazione con sostanze volatili
OCCHIALI PROTETTIVI
durante la lavorazione con liquidi corrosivi o irritanti per gli occhi
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UTILIZZO AGENTI CHIMICI
REGOLE DI IGIENE
LAVARSI LE MANI CON SAPONI IDONEI
RIPORRE GLI INDUMENTI SECONDO LE PROCEDURE ED USARE, NEL CASO, LAVAGGI DIFFERENZIATI
NON FUMARE, MANGIARE, BERE DURANTE L’UTILIZZO DI SOSTANZE PERICOLOSE E NEI LOCALI IN CUI LE STESSE SONO USO
PROTEGGERE E MEDICARE IMMEDIATAMENTE ANCHE LE PIÙ PICCOLE FERITE
NON RIPORRE ATTREZZATURE, INDUMENTI E DPI UTILIZZATI DURANTE IL
LAVORO ASSIEME AGLI INDUMENTI CIVILI
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RISCHIO BIOLOGICO
Rischio dovuto alla esposizione ad agenti biologici (microrganismo, coltura cellulare, endoparassita umano) che potrebbero provocare infezioni, allergie o intossicazioni.
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Rischio biologico = Rischio indotto da:
Organismi viventi
Materiale organico e fluidi biologici
Attività in locali a particolare rischio Contaminazione da rifiuti a rischio
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CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEI MICRORGANISMI PATOGENI
La maggior parte dei microrganismi patogeni utilizza una combinazione di tossicità ed invasività
Invasività capacità di un organismo di proliferare nei tessuti fino a raggiungere numeri così elevati da inibire le funzioni dell’ospite. Un microrganismo, anche se non produce tossine, può determinare una malattia grazie alle sue proprietà invasive Patogenicità
capacità di un microrganismo di indurre una malattia
Tossicità
capacità di un organismo di svolgere il suo ruolo patogeno attraverso la produzione di tossine che inibiscono le funzioni della cellula e la uccidono
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QUALI CONSEGUENZE PER LA SALUTE?
GLI AGENTI BIOLOGICI POSSONO PROVOCARE TRE TIPI DI MALATTIE:
INFEZIONI
ALLERGIE
AVVELENAMENTO o EFFETTI TOSSICILOGICI
Provocate da parassiti, virus o batteri
Provocate dall’esposizione a muffe, polveri di natura organica (polveri di farina), polveri di origine animale, enzimi ed acari
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VACCINAZIONI OBBLIGATORIE E CONSIGLIATE (su prescrizione del medico competente)
Insegnanti Operatori sanitari
Polizia, Vigili Urbani Operatori ecologici Addetti agli animali Agricoltori, operai
Epatite B, influenza, rosolia, parotite
epidemica, morbillo, varicella, tubercolosi Meningite , influenza, rosolia, parotite epidemica, varicella,
Epatite B, tetano, tubercolosi Epatite B, epatite A, tetano
Rabbia, tubercolosi, brucellosi, tetano Tetano
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Titolo X del D.Lgs. 81/08
ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI ALLEGATO XLIV
Attività in industrie alimentari
Attività nell’agricoltura
Attività nelle quali vi è contatto con gli animali e/o con prodotti di origine animale
Attività nei servizi sanitari, comprese le unità di isolamento e post mortem
Attività nei laboratori clinici, veterinari e diagnostici, esclusi i laboratori di diagnosi microbiologica
Attività in impianti di smaltimento rifiuti e di raccolta di rifiuti speciali potenzialmente infetti
Attività negli impianti per la depurazione delle acque di scarico
Elenco esemplificativo di attività lavorative che
possono comportare la presenza di agenti biologici.
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Uomo e animali: Desquamazione epidermide, trasmissione microrganismi per contatto diretto o indiretto o per via aerea (influenza, polmoniti, tubercolosi, varicella, ecc.)
Impianti condizionamento aria: Acqua di condensa, umidificatori, torri di raffreddamento (batteri termofili,
endotossine batteriche, legionelle, batteri Gram negativi) Acqua: Rete distribuzione acqua, serbatoi (Legionelle, batteri Gram negativi, protozoi)
Arredi: Tappezzeria, tappeti, poltrone, piante, ecc.
Polvere: Miscela contenente microrganismi, terriccio, acari, muffe, ecc.
In ambienti INDOOR
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Agenti biologici Virus, batteri (stafilococchi, legionelle), funghi (Aspergillus, Alternaria,ecc.), allergeni indoor (acari, peli animali, muffe, blatte) Fonti di pericolo Impianti di climatizzazione e idrici in cattivo stato di
manutenzione
polvere di arredi, tendaggi, moquette.
Via di esposizione Contatto diretto e indiretto Inalazione
Effetti sulla salute Infezioni, allergie Monitoraggio
ambientale
monitoraggio microbiologico dell’aria per la carica microbica totale (carica psicrofila e mesofila) e carica fungina (muffe e lieviti)
monitoraggio delle superfici di scrivanie, scaffali
monitoraggio ambientale di legionella
monitoraggio ambientale degli allergeni indoor nella polvere
Prevenzione e protezione
Adeguata pulizia degli ambienti
Frequente ricambio dell’aria
Adeguata manutenzione degli impianti di climatizzazione e idrici
Monitoraggi ambientali periodici per controllare la qualità dell’aria
In ambienti INDOOR: in ufficio
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Agenti biologici Virus, batteri (coliformi, stafilococchi, legionelle), funghi (Aspergillus, Alternaria,ecc.), allergeni indoor (acari, peli animali, muffe, blatte)
Fonti di pericolo Impianti di climatizzazione e idrici in cattivo stato di manutenzione
presenza di rifiuti potenzialmente infetti nelle camere e nei servizi igienici
polvere di arredi, materassi, tendaggi, moquette.
Via di esposizione Contatto diretto e indiretto, Inalazione Effetti sulla salute Infezioni, allergie
Monitoraggio ambientale
monitoraggio microbiologico dell’aria per la carica microbica totale (carica psicrofila e mesofila) e carica fungina (muffe e lieviti)
monitoraggio delle superfici di comodini, armadi, superfici
monitoraggio ambientale di legionella
monitoraggio ambientale degli allergeni indoor nella polvere Prevenzione e
protezione
Pulizia e disinfezione di camere, locali comuni e servizi igienici
Adeguata rimozione della polvere
Frequente ricambio dell’aria
Adeguata manutenzione degli impianti di climatizzazione con sostituzione periodica dei filtri
adeguata manutenzione degli impianti idrici con periodici trattamenti di disinfezione
monitoraggi ambientali periodici per controllare la qualità dell’aria e dell’acqua
Uso di guanti e indumenti di lavoro nell’effettuare i servizi ai piani o di lavanderia
Uso di mascherina in caso di soggetti allergici alla polvere 79
Agenti biologici
Virus (papillomavirus), batteri (coliformi, stafilococchi, legionelle), funghi (dermatofiti), endoparassiti, allergeni (muffe, acari)
Fonti di pericolo
Superfici di attrezzi ginnici, panche, armadietti, pavimenti Impianti idrici e di climatizzazione
Via di
esposizione
Contatto diretto e indiretto Inalazione
Effetti sulla salute
Infezioni respiratorie, infezioni cutanee (verruche), micosi cutanee (piede d’atleta), allergie
Monitoraggio ambientale
monitoraggio microbiologico dell’aria
monitoraggio delle superfici (panche, armadietti, ecc.)
monitoraggio di legionella , degli allergeni indoor Prevenzione e
protezione
Evitare contatto diretto con: superfici degli attrezzi ginnici, panche degli spogliatoi, sanitari
Utilizzare tappeti personali
Usare salviettine con disinfettanti per detergere le superfici degli attrezzi ginnici dopo l’uso degli operatori o dei frequentanti
Ventilazione e ricambio d’aria
Pulizia e sostituzione dei filtri dell'impianto di condizionamento.
Accurata pulizia e disinfezione delle superfici.
Asciugarsi accuratamente dopo la doccia
Astenersi dal frequentare centri sportivi quando si è ammalati e rispettare idonei tempi di convalescenza a guarigione avvenuta.
In ambienti INDOOR: nei centri sportivi
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Agenti biologici Virus (papillomavirus), batteri (coliformi, stafilococchi, legionelle), funghi (dermatofiti, ), endoparassiti (Giardia, Cryptosporidium)
Fonti di pericolo Acqua delle vasche e dei ristagni
Superfici di panche, armadietti, pavimenti, docce Impianti idrici e di climatizzazione
Via di esposizione Contatto diretto e indiretto
Ingestione accidentale, Inalazione
Effetti sulla salute Infezioni intestinali, infezioni cutanee (verruche), infezioni localizzate (otiti), micosi cutanee (piede d’atleta)
Monitoraggio ambientale
monitoraggio microbiologico dell’aria e dell’acqua
monitoraggio delle superfici (panche, armadietti, ecc.)
monitoraggio di legionella Prevenzione e
protezione
clorazione dell’acqua
indossare sempre ciabattine di gomma personali; non camminare a piedi scalzi sui bordi delle piscine, nelle docce e negli spogliatoi.
gli asciugamani e gli accappatoi non vanno mai scambiati
dopo la doccia, asciugarsi sempre con cura poichè funghi e verruche si sviluppano più facilmente in ambienti umidi
ventilazione e ricambio d’aria
pulizia e sostituzione dei filtri dell'impianto di condizionamento.
accurata pulizia e disinfezione delle superfici.
uso di guanti e mascherina da parte degli addetti alla manutenzione 81
Organismi viventi - AGENTI BIOLOGICI
Microrganismi
Tetano
Muffe
Epatite A
Epatite B Tifo
Terreno - oggetti
Pareti - Intonaci
Feci - Reflui
Sangue
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Organismi viventi - PARASSITI
Parassiti
Pulci
Pidocchi
Zecche Scabbia
Locali
abbandonati e/o con presenza di rifiuti e animali infestanti (topi, gatti, piccioni)
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Organismi viventi - ANIMALI INFESTANTI
Infestanti
Topi/Ratti
Piccioni
Calabroni Vespe
Locali
abbandonati e/o con presenza di rifiuti o cumuli di materiali
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MATERIALE ORGANICO
Materiale organico
Sangue
Deiezioni e tessuti umani
Rifiuti sanitari
Laboratori e
Reparti ospedalieri Deposito rifiuti
Depuratori/fogne
Stabulari
Ricerca veterinaria
Deiezioni, tessuti e sangue animali
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ATTIVITA’ IN SITI A RISCHIO BIOLOGICO
Siti a rischio
Isolamento infettivi
Sale operatorie
Laboratori di ricerca (agenti cl. 4 -3)
Attività in normali locali di reparto, laboratori analisi, ambulatori NON devono essere considerate a rischio
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MISURE IGIENICHE Capo II art. 273
COSA PROTEGGERE ED IN CHE MODO
All’inizio di ogni attività lavorativa a rischio occorre proteggersi in modo adeguato
Il lavoratore deve essere correttamente informato e
formato sul corretto uso di tutte le misure di prevenzione e protezione in relazione della mansione svolta
Ogni dispositivo risulta sicuro ed efficace nell’impedire il contatto tra microrganismi e l’uomo solo se possiede determinate caratteristiche, definite da norme tecniche e dal marchio
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COSA FARE ALLA FINE DELL’ATTIVITA’ A RISCHIO?
Gli indumenti ed i dispositivi di protezione individuale al termine di ogni attività lavorativa devono essere rimossi secondo un preciso ordine:
1. Stivali e sovrascarpe monouso 2. Guanti
3. Tuta
4. Occhiali protettivi 5. Maschera filtrante
Una volta rimossi i DPI devono essere adeguatamente lavati e disinfettati all’interno dell’azienda e riposti in armadi deputati alla loro conservazione o, in caso di materiale monouso,
smaltiti secondo le procedure previste.
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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E’ BENE PERTANTO RICORDARSI CHE E’
FONDAMENTALE PER L’IGIENE PERSONALE:
Lavarsi accuratamente le mani subito dopo ogni possibile contaminazione…
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Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
Ambienti di lavoro, viabilità,
Rumore, vibrazioni, rischi determinati da attrezzature di lavoro
Microclima, illuminazione
Movimentazione manuale dei carichi, movimenti ripetuti degli arti superiori,
rischio chimico, biologico, cancerogeno, mutageno,
Dispositivi di protezione individuale
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Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)
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Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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Esempio di marcatura di guanti di protezione
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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Esempio di marcatura di indumenti di protezione
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PROTEZIONE DELLA TESTA
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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PROTEZIONE DELLA TESTA
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PROTEZIONE DEGLI OCCHI E/O VOLTO
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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PROTEZIONE DEGLI OCCHI E/O VOLTO
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PROTEZIONE DEGLI OCCHI E/O VOLTO
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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PROTEZIONE DEGLI OCCHI E/O VOLTO
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PROTEZIONE DELL’UDITO
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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PROTEZIONE DELL’UDITO
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PROTEZIONE DELL’UDITO
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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PROTEZIONE DELL’UDITO
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PROTEZIONE MANI - BRACCIA
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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PROTEZIONE MANI - BRACCIA
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PROTEZIONE MANI - BRACCIA
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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PROTEZIONE MANI - BRACCIA
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PROTEZIONE DEI PIEDI
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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PROTEZIONE DEI PIEDI
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PROTEZIONE DEL CORPO
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
118
PROTEZIONE DEL CORPO
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PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
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PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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Esistono diverse maschere e filtri adatte a diversi usi; un codice colore indica quali sostanze sono compatibili con i vari dispositivi di protezione
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
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Polveri: FFP1 - FFP2 - FFP3 Vapori organici: A1 - A2
Vapori inorganici (Cloro): B Vapori acidi (anidride solforosa) E
Ammoniaca K
Filtro combinato per diverse sostanze
PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
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PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
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OBBLIGHI DEI LAVORATORI
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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OBBLIGHI DEI LAVORATORI
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DISPOSITIVI ANTICADUTA
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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DISPOSITIVI ANTICADUTA
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DISPOSITIVI ANTICADUTA
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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DISPOSITIVI ANTICADUTA
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Protezione per lavori su strada
INDUMENTI AD ALTA VISIBILITA’
Gli indumenti sono destinati a fornire un’alta
visibilità dell’utilizzatore in situazioni pericolose in qualunque condizione di luce diurna e alla luce dei fari dei veicoli nell’oscurità.
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FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
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ADDETTO AL TAGLIO LEGNO
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FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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ADDETTO AL TAGLIO LEGNO
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ADDETTO AL TAGLIO VETRO
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FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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ADDETTO AL TAGLIO LEGNO
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ADDETTO VENDITA
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FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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ADDETTO VENDITA
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CASSIERA
Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro:
FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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E se il lavoratore non indossa i DPI…???
……. Può essere licenziato!!!
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FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
…….poi magari si fa anche così…….
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10 mosse per un tirocinio in sicurezza
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FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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10 mosse per un tirocinio in sicurezza
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FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI
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10 mosse per un tirocinio in sicurezza
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FORMAZIONE SPECIFICA LAVORATORI