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INDICE 4. CALCOLO DEI CARICHI TERMICI ESTIVI ED INVERNALI DEGLI AMBIENTI IMPIANTO IDRICO SANITARIO...32

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Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 1 di 37 INDICE

1.GENERALITÀ ... 3 

1.1  OGGETTO DEL PROGETTO ... 3 

1.2  NORMATIVA DI RIFERIMENTO ... 4 

1.2.1  GENERALITÀ ... 4 

1.2.2  CORPO LEGISLATIVO ... 4 

1.2.3  CORPO NORMATIVO ...11 

2.DATI GENERALI DI PROGETTO ...16 

2.1  DATI GENERALI ...16 

2.2  CONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE ESTERNE ...16 

2.3  CONDIZIONI INTERNE NEI VARI AMBIENTI (TEMPERATURA/UMIDITA RELATIVA) ...17 

2.4  AFFOLLAMENTI ...17 

2.5  PARAMETRI DI RINNOVO FORZATO DELLARIA ...18 

2.6  CARICHI SENSIBILI GENERATI ALLINTERNO DEI LOCALI ...18 

2.7  TEMPERATURE DEI FLUIDI TERMOVETTORI ...19 

2.8  PARAMETRI ED INTERVENTI ACUSTICI ...19 

2.9  CARATTERISTICHE DELLENERGIA ELETTRICA ...21 

2.10  DATI DI PROGETTO PER LE RETI IDRICHE ANTINCENDIO E DI SCARICO ...22 

2.11  ACCORGIMENTI ANTISISMICI ...22 

3.DIMENSIONAMENTI ...23 

3.1  DIMENSIONAMENTO DELLE RETI DI TUBAZIONI ...23 

3.1.1  DIAGRAMMA TUBAZIONI IN ACCIAIO UNI8863 SERIE LEGGERA - PER ACQUA A 7°C ...24 

3.1.2  DIAGRAMMA TUBAZIONI IN ACCIAIO UNI8863 SERIE LEGGERA - PER ACQUA A 60°C ...25 

3.1.3  DIAGRAMMA TUBAZIONI IN ACCIAIO UNI8863 SERIE LEGGERA - PER ACQUA A 80°C ...26 

3.2  DIMENSIONAMENTO VASI DI ESPANSIONE (SECONDO RACCOLTA R–EDIZIONE 2009) ...27 

3.3  DIMENSIONAMENTO DELLA CENTRALE DI TRATTAMENTO ARIA ...28 

3.4  CRITERI DI DIMENSIONAMENTO RETI DI DISTRIBUZIONE ARIA ...28 

3.4.1  DIAGRAMMA PER IL CALCOLO DELLE PERDITE DI CARICO IN CONDOTTI CIRCOLARI RETTILINEI ...29 

3.4.2  DIAGRAMMA PER TRASFORMAZIONE DA CONDOTTO RETTANGOLARE A CONDOTTO CIRCOLARE AVENTE UGUALE PERDITA DI CARICO ...30 

4.CALCOLO DEI CARICHI TERMICI ESTIVI ED INVERNALI DEGLI AMBIENTI. ...31 

5.IMPIANTO IDRICO SANITARIO ...32 

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Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 2 di 37

5.1  RETE DI ALIMENTAZIONE E DI DISTRIBUZIONE DELLACQUA FREDDA E CALDA ...32 

5.2  DETERMINAZIONE DELLE PORTATE MASSIME CONTEMPORANEE DI ACQUA FREDDA E CALDA ...32 

6.CALCOLO DEI PREPARATORI DACQUA CALDA SANITARIA ...35 

7.DIMENSIONAMENTO DELLIMPIANTO COLLETTORI SOLARI. ...36 

8.VERIFICHE DI LEGGE PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA. ...37 

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Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 3 di 37 1.GENERALITÀ

1.1 OGGETTO DEL PROGETTO

Il presente progetto ha per oggetto gli impianti termomeccanici a servizio dell’Edificio E del complesso universitario della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università Cà Foscari a Mestre.

Il complesso in oggetto è costituito da n.6 piani (più un vano tecnico posto in copertura):

 piano interrato: spogliatoi, servizi igienici, magazzino, lavaggio automatico, guardaroba, deposito biancheria, locali tecnici, autorimessa, deposito biciclette;

 piano terra: palestra, sale comuni, reception, sala da pranzo, camere/alloggi, sala studio;

 piano primo: camere/alloggi, sale da pranzo, sale studio;

 piano secondo: camere/alloggi, sale da pranzo, sale studio;

 piano terzo: camere/alloggi, sale da pranzo, sale studio;

 piano quarto: camere/alloggi, sale da pranzo, sale studio;

 piano tecnico in copertura locali tecnici.

Si precisa sin d’ora che l’edificio riceve i fluidi termo-frigovettori, l’acqua di consumo e l’acqua antincendio dalle centrali tecnologiche generali del Complesso Universitario nel quale esso è inserito, e che quindi è dotato solo di sottocentrale.

Gli impianti oggetto della progettazione si possono così riassumere:

1. sottocentrale termica-frigorifera-idrica;

2. linee generali di distribuzione fluidi;

3. impianto di riscaldamento e raffrescamento generale a ventilconvettori e aria primaria;

4. impianto di solo riscaldamento a radiatori/ventilconvettori per i locali senza presenza continua di persone;

5. impianti raffrescamento e di ventilazione integrativi;

6. impianti di raccolta-riutilizzo acque pluviali, idrici, di scarico e ventilazione;

7. impianti antincendio;

8. impianti elettrici a servizio dei termomeccanici, regolazione automatica.

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Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 4 di 37 1.2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO

1.2.1 GENERALITÀ

Gli impianti devono essere realizzati rispettando le seguenti disposizioni legislative e normative; ad esse si farà riferimento, per quanto di competenza, anche in sede di collaudo finale.

Gli impianti devono inoltre essere conformi in ogni loro parte e nel loro insieme alle leggi, norme, prescrizioni, regolamentazioni e raccomandazioni emanate dagli enti agenti in campo locale, preposti dalla legge al controllo ed alla sorveglianza della regolarità della loro esecuzioni, come ad esempio:

 Normative ISPESL, ASL e ARPA;

 Disposizioni dei vigili del fuoco di qualsiasi tipo;

 Regolamenti e prescrizioni comunali relative alla zona di realizzazione dell’opera

Si precisa che l’Appaltatore deve assumere in loco, sotto la sua completa ed esclusiva responsabilità, le necessarie informazioni presso le sedi locali ed i competenti uffici dei vari Enti e di prendere con essi ogni necessario accordo inerente la realizzazione degli impianti.

1.2.2 CORPO LEGISLATIVO

Leggi generali (appalti, lavori pubblici, ecc.)

 D.P.R. n. 207 del 5 ottobre 2010 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati– regolamento di esecuzione del D.Lgs. 12/04/2006 n. 163;

 D.Lgs. n. 163 del 12 aprile 2006 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – codice dei contratti pubblici;

 D.P.R. n. 380 del 6 giugno 2001 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati- testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. (testo A). Nota: in questo Decreto è da escludere il Capo V “Norme per la sicurezza degli impianti”;

 D.M. n. 145 del 19 aprile 2000 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – regolamento recante il capitolato generale d’appalto dei lavori pubblici;

 D.M. n.107 del 09/05/2001 – Procedure e modalità per la presentazione dei progetti e per l’erogazione dei finanziamenti relativi agli interventi per alloggi e residenze per studenti universitari di cui alle leggi 14 Novembre 2000, n.338 e 23 Dicembre 2000, n.388

 Tutti i documenti dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) aventi attinenza con l’appalto di cui si tratta;

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Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 5 di 37

 Leggi regionali o provinciali.

Leggi per l’ambiente

 L. n. 68 del 22 maggio 2015 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – Disposizioni in materia di delitti contro l'ambiente;

 D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati–

norme in materia ambientale;

 D.M. 6 aprile 2004 n. 174;

 Leggi regionali o provinciali:

 Piano di tutela delle acque: norme tecniche di attuazione (Regione Veneto).

Leggi per il contenimento e il risparmio dell’energia

 D.M. del 26 giugno 2015 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – Decreto requisiti minimi;

 D.M. del 26 giugno 2015 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – Decreto relazione tecnica;

 D.M. del 26 giugno 2015 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – Decreto linee guida e nuovo APE 2015;

 D.lgs. n. 102 del 04 luglio 2014 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE;

 D.M. del 26 giugno 2009 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici;

 D.P.R. n. 59 del 2 aprile 2009 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati- Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia;

 D.Lgs. n. 115 del 30 maggio 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati– attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE;

 D.M. 11 Marzo 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Attuazione dell’articolo 1, comma 24, lettera a) della L. 24 dicembre 2007, n. 244, per la definizione dei valori limite di fabbisogno di energia primaria annuo e di trasmittanza termica ai fini dell’applicazione dei commi 344 e 345 dell’articolo 1 della L. 27 dicembre 2006, n. 296;

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Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 6 di 37

 D.Lgs. n. 311 del 29 dicembre 2006 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati– disposizioni correttive ed integrative al D.Lgs. n. 192/2005;

 D.Lgs. n. 192 del 19 agosto 2005 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati- attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia;

 D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati- regolamento di attuazione dell’art. 4 comma 4 della L. n. 10 del 9 gennaio 1991;

 L. n. 10 del 9 gennaio 1991 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati, relativa al contenimento dei consumi energetici per usi termici negli edifici;

 Leggi regionali o provinciali.

Leggi per le fonti energetiche rinnovabili e alternative

 D.Lgs. n. 28 del 3 marzo 2011 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati–

Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE;

 D.M. del 2 marzo 2009 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati- Disposizioni in materia di incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare, relativo all'estensione del premio incentivante per gli impianti fotovoltaici abbinati ad un uso efficiente dell'energia;

 D.M. del 3 marzo 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati–

disposizioni in materia di detrazioni per le spese di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, ai sensi dell’art. 1, comma 349, della L. n. 296 del 27 dicembre 2006;

 Circolare n. 46 E del 19 luglio 2007 (Agenzia delle entrate);

 Delibera n. 90 del 11 aprile 2007 (Autorità per l’energia elettrica e il gas);

 D.M. del 19 febbraio 2007 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – disposizioni in materia di detrazioni per le spese di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, ai sensi dell’art. 1, comma 349, della L. n. 296 del 27 dicembre 2006;

 D.Lgs. n. 387 del 29 dicembre 2003 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati- attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità;

 Leggi regionali o provinciali.

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Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 7 di 37 Leggi specifiche di settore

 D.M. del 14 gennaio 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati–

approvazione delle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni;

Leggi sull’abbattimento di barriere architettoniche

 D.P.R. n. 503 del 24 luglio 1996 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici;

 D.P.R. n. 236 del 14 giugno 1989 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Regolamento di attuazione dell'articolo 1 della L. 9 gennaio 1989, n.13 "Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata";

 Leggi regionali o provinciali.

Leggi sulla sicurezza degli impianti, cantieri e luoghi di lavoro

 D. 4 febbraio 2011 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all'articolo 82, comma 2), lettera c), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81;

 D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – attuazione dell’art. 1 della L. n. 123 del 3 agosto 2007 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;

 D.M. n. 37 del 22 gennaio 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Regolamento ….., recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici;

 D.Lgs. n. 25 del 2 febbraio 2002 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – attuazione della Direttiva 98/24/CE sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro;

 D.M. del 10 marzo 1998 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro;

 L. n. 46 del 5 marzo 1990 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati–

norme per la sicurezza degli impianti (per i soli art. 8,14,16 non abrogati)

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Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 8 di 37 Leggi antisismiche

 Direttiva 9 febbraio 2011 - Indicazioni per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale tutelato, con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni, di cui al D.M. 14 gennaio 2008 e relativa Circolare contenente Istruzioni per l’applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008. Le NTC e la relativa circolare costituiscono il riferimento generale per tutto quanto indicato nel presente documento;

 Circolare n.617 del 2 febbraio 2009 - Istruzioni per l’applicazione delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008;

 D.M. del 14 gennaio 2008 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati–

approvazione delle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni; con relative circolari di chiarimenti ed istruzioni;

 Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica” (G.U. supplemento n. 72 dell’8 maggio 2003);

 Nota esplicativa del Dipartimento della Protezione Civile del 4 giugno 2003;

 Decreto del Dipartimento della Protezione Civile del 21.10.2003 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - “Disposizioni attuative dell’art. 2, commi 2, 3 e 4 dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003” (G.U. n. 252 del 29 ottobre 2003)

Leggi per l’acustica

 D.M. 16 Marzo 1998 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Tecniche di rilevamento e di misurazione dell'inquinamento acustico;

 D.P.C.M. 5 Dicembre 1997 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici;

 D.P.C.M. 14 Novembre 1997 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore;

 L. 26 Ottobre 1995, n. 447 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Legge quadro sull'inquinamento acustico.

Leggi particolari per impianti termomeccanici

 Decreto Ministeriale del 1 dicembre 1975 –INAIL (ex I.S.P.E.S.L.) raccolta “R” per l’acqua calda ed H per l’acqua surriscaldata e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati;

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Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 9 di 37 Principali leggi e decreti di prevenzione incendi

 D.M. 20 dicembre 2012 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi;

 D.M. 7 agosto 2012 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare, ai sensi dell'articolo 2, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151;

 D.P.R. n. 151 del 1 agosto 2011 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell'articolo 49, comma 4-quater, del decreto-L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 luglio 2010, n. 122;

 Circolare Ministero dell’Interno Prot. n. 5643 del 31 marzo 2010 e successive modifiche ed integrazioni - GUIDA TECNICA su “Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili”;

 D.Lgs. 9 Aprile 2008, n. 81 (Titolo V - “segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro” ed allegati da XXIV a XXXII) e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati;

 D.M. 9 Maggio 2007 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Direttive per l'attuazione dell'approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio;

 D.M. 10 marzo 1998 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro;

 D.M. del 30.11.1983 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi

 D.M. del 15 Settembre 2005 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati–

Regola tecnica di prevenzione incendi per i vani degli impianti di sollevamento ubicati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi;

 D.M. n. 246 del 16 Maggio 1987 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati– Norme di sicurezza antincendio per gli edifici di civile abitazione

 D.M. 9 Aprile 1994 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati- Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l'esercizio delle attività ricettive turistico-alberghiere

 D.M. del 1 Febbraio 1986 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati – Norme di sicurezza antincendio per la costruzione e l’esercizio di autorimesse e simili;

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Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 10 di 37

 Lettera Circolare VV.F. n. 1324, 07 febbraio 2012 e successive modifiche ed integrazioni - Guida per l'installazione degli impianti fotovoltaici - Edizione Anno 2012

 D.M. 31 luglio 2012 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati–

Approvazione delle Appendici nazionali recanti i parametri tecnici per l’applicazione degli Eurocodici;

 Regolamento (UE) n. 305/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2011 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati, che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio;

 D.M. del 9 marzo 2007 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati–

Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei VV.F.;

 D.M. del 16 febbraio 2007 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione;

 D.M. del 15 marzo 2005 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo;

 D.M. del 31 marzo 2003 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Requisiti di reazione al fuoco dei materiali costituenti le condotte di distribuzione e ripresa dell'aria degli impianti di condizionamento e ventilazione

 Lettera - Circolare 23 luglio 2012 - Prot. n. 0009663 e successive modifiche ed integrazioni - Validità dei rapporti di prova di resistenza al fuoco emessi in base alla circolare n. 91 del 1961. Chiarimenti applicativi;

 Linee di indirizzo per la riduzione della vulnerabilità sismica dell'impiantistica antincendio – dicembre 2011;

 Circolare 18 agosto 2006 e successive modifiche ed integrazioni - La sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro ove siano presenti persone disabili: strumento di verifica e controllo (check-list);

 D.M. 07 ottobre 2005 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati– Norme tecniche e procedurali per la classificazione ed omologazione di estintori portatili di incendio;

 D.M. 3 Novembre 2004 e successive circolari, chiarimenti, modifiche ed integrazioni ed allegati - Ministero dell'Interno. Disposizioni relative all'installazione ed alla manutenzione dei dispositivi per l'apertura delle porte installate lungo le vie di esodo, relativamente alla sicurezza in caso d'incendio.

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Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 11 di 37 1.2.3 CORPO NORMATIVO

Norme Generali

Devono essere rispettate tutte le norme UNI, UNI EN, UNI EN ISO, CEI, anche se non menzionate espressamente e singolarmente, riguardanti ambienti, classificazioni, calcoli, dimensionamenti, macchinari, materiali, componenti, lavorazioni che in maniera diretta o indiretta abbiano attinenza con le opere di cui si tratta nel presente progetto. Vengono comunque richiamate nel seguito del presente paragrafo, per motivi di praticità e chiarezza, ma non certo a titolo esaustivo, alcune (le più significative) fra le norme sopra citate, di riferimento per i lavori in oggetto.

In mancanza di normativa nazionale, o comunque in caso di particolari esigenze, si farà riferimento a normative straniere (ad esempio ASHRAE, DIN, ISO, NFPA, ecc.), che saranno espressamente richiamate nel seguito.

Norme specifiche di settore

 UNI 8199:1998. Acustica – Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione. Linee guida contrattuali e modalità di misurazione.

 UNI 10349:1994. Riscaldamento e raffrescamento degli edifici - Dati climatici;

 UNI/TS 11300-1:2014. Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell'edificio per la climatizzazione estiva ed invernale;

 UNI/TS 11300-2:2014. Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria;

 UNI/TS 11300-3:2010. Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 3: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva;

 UNI/TS 11300-4:2012. Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 4: Utilizzo di energie rinnovabili e di altri metodi di generazione per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria;

 UNI EN ISO 13370:2008. Prestazione termica degli edifici - Trasferimento di calore attraverso il terreno - Metodi di calcolo;

 UNI EN ISO 13789:2008. Prestazione termica degli edifici - Coefficienti di trasferimento del calore per trasmissione e ventilazione - Metodo di calcolo;

 UNI EN ISO 13790:2008. Prestazione energetica degli edifici - Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento e il raffrescamento.

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Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 12 di 37

 UNI 10200:2015. Impianti termici centralizzati di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria - Criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale ed acqua calda sanitaria;

 UNI CEI EN 15900:2010. Efficienza energetica dei servizi - Definizioni e requisiti.

 UNI CEI EN ISO 50001:2011. Sistemi di gestione dell'energia - Requisiti e linee guida per l'uso.

 UNI EN ISO 6946:2008. Componenti ed elementi per edilizia - Resistenza termica e trasmittanza termica - Metodo di calcolo;

 UNI EN ISO 10211:2008. Ponti termici in edilizia - Flussi termici e temperature superficiali - Calcoli dettagliati;

 UNI 10351:2015. Materiali e prodotti per edilizia - Proprietà termoigrometriche - Procedura per la scelta dei valori di progetto;

 UNI 10355:1994. Murature e solai - Valori della resistenza termica e metodo di calcolo;

 UNI EN ISO 10456:2008. Materiali e prodotti per l'edilizia - Proprietà igrometriche - Valori tabulati di progetto e procedimenti per la determinazione dei valori termici dichiarati e di progetto;

 UNI EN ISO 13786:2008. Prestazione termica dei componenti per l'edilizia - Caratteristiche termiche dinamiche - Metodi di calcolo;

 UNI EN ISO 13788:2013. Prestazione igrometrica dei componenti e degli elementi per l'edilizia - Temperatura superficiale interna per evitare l'umidità superficiale critica e la condensazione interstiziale - Metodi di calcolo;

 UNI EN ISO 14683:2008. Ponti termici in edilizia - Coefficiente di trasmissione termica lineica - Metodi semplificati e valori di riferimento.

 UNI EN 410:2011. Vetro per edilizia – Determinazione delle caratteristiche luminose e solari delle vetrate;

 UNI EN 673:2011. Vetro per edilizia – Determinazione della trasmittanza termica (valore U) – Metodo di calcolo;

 UNI EN ISO 10077-1:2007. Prestazione termica di finestre, porte e chiusure oscuranti – Calcolo della trasmittanza termica – Parte 1: Generalità;

 UNI EN ISO 10077-2:2012. Prestazione termica di finestre, porte e chiusure oscuranti – Calcolo della trasmittanza termica – Metodo numerico per i telai;

 UNI EN ISO 12631:2012. Prestazione termica della facciate continue – Calcolo della trasmittanza termica.

 UNI 9795:2013. Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio - Progettazione, installazione ed esercizio;

(15)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 13 di 37

 UNI 10779:2014. Impianti di estinzione incendi - Reti di idranti - Progettazione, installazione ed esercizio;

 UNI 11224:2011. Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di rivelazione incendi;

 UNI EN 12831:2006. Impianti di riscaldamento negli edifici. Metodo di calcolo del carico termico di progetto.

 UNI EN ISO 7730:2006. Ergonomia degli ambienti termici - Determinazione analitica e interpretazione del benessere termico mediante il calcolo degli indici PMV e PPD e dei criteri di benessere termico locale;

 UNI 10339:1995. Impianti aeraulici ai fini del benessere. Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d’offerta. l’offerta, l’ordine e la fornitura;

 UNI 10375:2011. Metodo di calcolo della temperatura interna estiva degli ambienti;

 UNI EN 12792:2005. Ventilazione degli edifici - Simboli, terminologia e simboli grafici;

 UNI EN 13779:2008. Ventilazione degli edifici - Requisiti di prestazione per i sistemi di ventilazione e condizionamento;

 UNI EN 15242:2008. Ventilazione degli edifici - Metodi di calcolo per la determinazione delle portate d'aria negli edifici, comprese le infiltrazioni;

 UNI EN 15251:2008. Criteri per la progettazione dell'ambiente interno e per la valutazione della prestazione energetica degli edifici, in relazione alla qualità dell'aria interna, all'ambiente termico, all'illuminazione e all'acustica;

 UNI EN 15780:2011. Ventilation for buildings - Ductwork - Cleanliness of ventilation systems.

 UNI 5634:1997. Sistemi di identificazione delle tubazioni e canalizzazioni convoglianti fluidi;

 UNI 11169:2006. Impianti di climatizzazione degli edifici - Impianti aeraulici ai fini di benessere - Procedure per il collaudo;

 UNI EN 12599:2012. Ventilazione per edifici. Procedure di prova e metodi di misurazione per la presa in consegna di impianti installati di ventilazione e di condizionamento dell'aria;

 UNI EN 15239:2008. Ventilazione degli edifici - Prestazione energetica degli edifici - Linee guida per l'ispezione dei sistemi di ventilazione;

 EN 15240:2008. Ventilazione degli edifici - Prestazione energetica degli edifici - Linee guida per l'ispezione dei sistemi di climatizzazione.

 UNI EN 378-2:2012. Impianti di refrigerazione e pompe di calore - Requisiti di sicurezza e ambientali - Parte 2: Progettazione, costruzione, prove, marcatura e documentazione;

 UNI EN 378-3:2012. Impianti di refrigerazione e pompe di calore - Requisiti di sicurezza e ambientali - Parte 3: Installazione in sito e protezione delle persone;

(16)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 14 di 37

 UNI EN 378-4:2012. Impianti di refrigerazione e pompe di calore - Requisiti di sicurezza e ambientali - Parte 4: Esercizio, manutenzione, riparazione e riutilizzo;

 UNI 11135:2004. Condizionatori d'aria, refrigeratori d'acqua e pompe di calore - Calcolo dell'efficienza stagionale.

 UNI EN 806-1:2008. Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il convogliamento di acque destinate al consumo umano - Parte 1: Generalità;

 UNI EN 806-2:2008. Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il convogliamento di acque destinate al consumo umano - Parte 2: Progettazione;

 UNI EN 806-3:2008. Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il convogliamento di acque destinate al consumo umano - Parte 3: Dimensionamento delle tubazioni - Metodo semplificato;

 UNI EN 806-4:2010. Specifiche relative agli impianti all'interno di edifici per il convogliamento di acque destinate al consumo umano - Parte 4: Installazione;

 UNI EN 1717:2002. Protezione dall'inquinamento dell'acqua potabile negli impianti idraulici e requisiti generali dei dispositivi atti a prevenire l'inquinamento da riflusso;

 UNI 9182:2014. Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda - Criteri di progettazione, collaudo e gestione.

 UNI EN 752:2008. Connessioni di scarico e collettori di fognatura all'esterno degli edifici;

 UNI EN 12056-1:2001. Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici. Requisiti generali e prestazioni;

 UNI EN 12056-2:2001. Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici. Impianti per acque reflue, progettazione e calcolo;

 UNI EN 12056-3:2001. Sistemi di scarico funzionanti gravità all'interno degli edifici. Sistemi per l'evacuazione delle acque meteoriche, progettazione e calcolo;

 UNI EN 12056-4:2001. Sistemi di scarico funzionanti gravità all'interno degli edifici. Stazione di pompaggio di acque reflue, progettazione e calcolo;

 UNI EN 12056-5:2001. Sistemi di scarico funzionanti gravità all'interno degli edifici. Installazione e prove, istruzioni per l'esercizio, la manutenzione e l'uso.

 UNI 8211:1981. Impianti di riscaldamento ad energia solare. Terminologia, funzioni, requisiti e parametri per l'integrazione negli edifici;

 UNI/TR 11328-1:2009. Energia solare - Calcolo degli apporti per applicazioni in edilizia - Parte 1:

Valutazione dell'energia raggiante ricevuta.

 UNI 5634:1997. Sistemi di identificazione delle tubazioni e canalizzazioni convoglianti fluidi;

 UNI 8065:1989. Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile;

(17)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 15 di 37

 UNI EN 14336:2004. Impianti di riscaldamento negli edifici - Installazione e messa in servizio dei sistemi di riscaldamento ad acqua calda.

 Norme per le canalizzazioni ASAPIA: Guide tecniche 1 e 2;

 UNI 8199 del novembre 1998. Acustica – Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione – Linee guida contrattuali e modalità di misurazione;

 ASHRAE STANDARD 111 – Practives for measurement, testing, adjusting and balancing of building heating, ventilation, air-conditioning and refrigeration systems;

 ASHRAE STANDARD 129 – Measuring Air Change Effectiveness;

Altre norme di prevenzione incendi e prescrizioni del locale Comando dei Vigili del Fuoco.

Norme UNI e CEI specifiche di prodotto

Queste norme sono riportate nei capitoli del presente elaborato relativi alle specifiche tecniche e modalità di esecuzione dei vari componenti.

(18)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 16 di 37 2.DATI GENERALI DI PROGETTO

Vengono qui di seguito indicati i dati tecnici assunti a base dei dimensionamenti nel progetto definitivo degli impianti termomeccanici.

2.1 DATI GENERALI

Località: Mestre - VE (45° latitudine Nord)

Altitudine: 2 m s.l.m.

Zona climatica: E

Gradi giorno: 2.345

Categoria edificio: E 1 (1) ed E 1 (3)

Destinazione Edifici adibiti a residenza continuativa ed adibiti ad albergo, pensione ed attività similari

2.2 CONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE ESTERNE

Estate Inverno

Temperatura 33 °C - 5 °C

Umidità relativa 50,9% 75%

N.B.

Le condizioni esterne estive alla base dei calcoli (alla luce delle esperienze delle recenti stagioni estive, particolarmente calde per lunghi periodi) sono più gravose di quanto previsto dalla UNI 10339 (31°C).

(19)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 17 di 37 2.3 CONDIZIONI INTERNE NEI VARI AMBIENTI (TEMPERATURA/UMIDITA RELATIVA)

Inverno Estate

Destinazioni d’uso Tmin UR Tmax UR

(°C) (%) (°C) (%)

Camere / Alloggi 20 N.C. 26 ~ 50

Sale comuni / Sale studio 20 N.C. 26 ~ 50

Sale da pranzo 20 N.C. 26 ~ 50

Palestra 20 N.C. 26 ~ 50

Corridoi / Reception 20 N.C. 26 ~ 50

Spogliatoi e locali comuni al piano

interrato (solo riscaldati) 20 N.C. N.C. N.C.

Servizi igienici (solo riscaldati) 20 N.C. N.C. N.C.

Locali tecnici elettrici N.C. N.C. < 35* N.C.

Cabina elettrica N.C. N.C. ≤ 35* N.C.

Locale UPS N.C. N.C. ≤ 26* N.C.

Locale centro stella N.C. N.C. ≤ 30* N.C.

N.C. = parametro non controllato.

* = temperatura massima estate e inverno

Tolleranze

Temperatura ± 1°C

Umidità relativa ± 10 %

2.4 AFFOLLAMENTI

Destinazioni d’uso Persone/mq

Camere / Alloggi 1 ÷ 2 persone secondo il tipo di stanza

Sale comuni / Sale studio 0,12

Sale da pranzo Secondo il layout dell’arredo

Palestra 0,17 Corridoi / Reception 2 persone totali (solo reception)

(20)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 18 di 37 2.5 PARAMETRI DI RINNOVO FORZATO DELLARIA

Destinazioni d’uso Rinnovi d’aria forzati

Camere / Alloggi 1 vol./h oppure 40 m3/h per persona

Sale comuni / Sale studio 1 vol./h oppure 40 m3/h per persona

Sale da pranzo 1 vol./h oppure 40 m3/h per persona

Palestra 60 m3/h per persona

Corridoi / Reception 1 vol./h

Spogliatoi e locali comuni al piano

interrato (solo riscaldati) 2,5 vol./h

Servizi igienici (solo riscaldati) 10 vol./h di estrazione

2.6 CARICHI SENSIBILI GENERATI ALLINTERNO DEI LOCALI

Destinazioni d’uso Illuminazione Apparecchiature

(Watt/mq) (Watt/mq)

Camere / Alloggi 15 15

Sale comuni / Sale studio 15 30

Sale da pranzo 15 50

Palestra 15 15

Corridoi / Reception 15 -

Locali tecnici elettrici di piano - 1 kW

Cabina elettrica - 6 kW

Locale UPS - 2 kW

Locale centro stella - 4 kW

(21)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 19 di 37 2.7 TEMPERATURE DEI FLUIDI TERMOVETTORI

Fluido Temperatura

Acqua calda proveniente da centrale generale 75°C

Acqua refrigerata proveniente da centrale generale 6°C

Acqua calda per riscaldamento prodotta in sottocentrali 70°C Acqua refrigerata per raffrescamento prodotta in sottocentrale 7,5°C

Circuito batterie CTA, invernale/estivo 60°C / 7,5°C

Circuito radiatori e ventilconvettori solo riscaldamento 60°C Circuito ventilconvettori invernale/estivo (compensata con l’esterno) 50°C / 10°C

Acqua calda sanitaria produzione/distribuzione 60°C / 40°C

2.8 PARAMETRI ED INTERVENTI ACUSTICI

Il progetto prevede materiali, macchinari, componenti ed accorgimenti atti in linea generale a conseguire gli obiettivi proposti, in ordine ai livelli di rumore generati, questi ultimi da verificarsi mediante opportune misure in posizioni di riferimento (come più oltre descritto).

Per quanto concerne le prescrizioni di legge si deve fare riferimento alla legge quadro sull’inquinamento acustico (Legge 447/95) con il relativo decreto di attuazione, D.P.C.M. 14 novembre 1997

“Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”, che stabilisce i limiti di emissione e di immissione di rumore.

In tab. 1 sono riportati i valori limite di immissione di rumore stabiliti dal D.P.C.M. 14 novembre 1997.

Tab.1 – Valori limite assoluti di immissione* (D.P.C.M. del 14 novembre 1997)

CLASSE DESCRIZIONE Limite diurno

Leq (A)

Limite notturno Leq (A)

I

Aree particolarmente protette - la quiete ne rappresenta un elemento base per l'utilizzazione. Ne sono esempio: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, residenziali rurali, di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.;

50 40

(22)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 20 di 37 Tab.1 – Valori limite assoluti di immissione* (D.P.C.M. del 14 novembre 1997)

CLASSE DESCRIZIONE Limite diurno

Leq (A)

Limite notturno Leq (A)

II

Aree prevalentemente residenziali - aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, limitata presenza di attività commerciali, assenza di attività industriali ed artigianali;

55 45

III

Aree di tipo misto - aree urbane interessate da traffico veicolare locale e di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali e di uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali, aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici;

60 50

IV

Aree di intensa attività umana - aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, elevata presenza di attività commerciali ed uffici, presenza di attività artigianali, aree in prossimità di strade di grande comunicazione, di linee ferroviarie, di aeroporti e porti, aree con limitata presenza di piccole industrie;

65 55

V Aree prevalentemente industriali – aree interessate da

insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni; 70 60

VI

Aree esclusivamente industriali - esclusivamente interessate da insediamenti industriali e prive di insediamenti abitativi.

70 70

* I limiti di emissione sono inferiori di 5 dB(A) rispetto a quelli di immissione.

La Legge sopra citata prevede sei classi di suddivisione del territorio comunale; il Comune di Venezia ha recentemente adottato la zonizzazione acustica e l’edificio oggetto del presente progetto è situato in zona 1 (aree particolarmente protette (aree scolastiche)), con limiti di immissione di 50 dBA diurni e 40 dBA notturni.

(23)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 21 di 37 Il DPCM prevede inoltre il rispetto di un "criterio differenziale" all'interno degli ambienti abitativi, cioè di un valore massimo dell'incremento del livello di rumore indotto dal funzionamento delle apparecchiature rispetto al "livello di rumore residuo". L'incremento massimo ammesso è di 3 dB per il periodo notturno e di 5 dB per quello diurno.

Per i livelli di rumorosità indotti dal funzionamento degli impianti di riscaldamento, raffrescamento e ventilazione negli ambienti dell’edificio, si fa riferimento integrale, quanto ai criteri di misura e valutazione, alla norma UNI 8199 edizione 1998 (collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione. Linee guida contrattuali e modalità di misurazione). I valori limiti accettabili saranno valutati sempre secondo detta norma, facendo riferimento ai valori di livello di rumore (coerenti con la destinazione d’uso degli ambienti) qui di seguito precisati:

Camere da letto e simili 30 dB(A) Aule di studio e simili 35 dB(A) Altri ambienti 40 dB(A)

Le misure saranno effettuate nei locali con arredo completo e in assenza di persone, o, in alternativa, corrette facendo riferimento a un tempo di riverberazione pari a 0,5 s.

Per quanto riguarda la rumorosità indotta dagli apparecchi sanitari, determinata dal massimo livello sonoro misurato, non deve superare limite di 35 dB(A) – misurato in ambienti diversi da quelli in cui si genera il rumore – per i servizi a funzionamento discontinuo, quali scarichi idraulici, bagni, servizi igienici e rubinetterie.

Al fine di limitare la rumorosità diretta generata dal funzionamento dei ventilatori e trasmessa attraverso le canalizzazioni dell’impianto di condizionamento/ventilazione/ripresa dell’aria, è prevista l’installazione di attenuatori acustici di tipo dissipativo a setti per uso ospedaliero sanificabili “clean flow”, collocati nelle CTA dell’aria primaria in mandata ed in ripresa, in grado di ridurre la potenza acustica residua in modo tale da mantenere il livello di rumorosità nei singoli ambienti entro i valori precedentemente indicati.

2.9 CARATTERISTICHE DELLENERGIA ELETTRICA

Sono previste le seguenti tensioni di alimentazione in corrente alternata:

 400 V trifase – 50 Hz + N + T (motori in genere);

 230 V monofase – 50 Hz (piccoli motori e altre utenze).

(24)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 22 di 37 2.10 DATI DI PROGETTO PER LE RETI IDRICHE ANTINCENDIO E DI SCARICO

Le portate di acqua fredda potabile in derivazione dalla centrale idrica generale, sono state calcolate sulla base del tipo e numero di utenze come da UNI 9182.

Le portate delle acque reflue di scarico da convogliare alla fognatura cittadina sono state calcolate secondo la norma UNI 12056-2.

L'impianto idrico antincendio ad idranti UNI 45 per la copertura interna del fabbricato verrà dimensionato, come stabilito dal D.M. 20 dicembre 2012, in modo da garantire una portata contemporanea di:

 n° 3 idranti contemporanei, pari a 360 l/min totali alla pressione di 2 bar all’idrante più sfavorito;

 autonomia di 60 minuti.

L’impianto antincendio è derivato dalla rete generale antincendio del Complesso Universitario di cui l’edificio fa parte, rete alimentata dalla stazione di riserva/pompaggio generale del complesso stesso (riserva idrica totale 150 m3) dotata di elettropompa e motopompa.

L’edificio sarà altresì provvisto di una congrua dotazione di estintori.

2.11 ACCORGIMENTI ANTISISMICI

Saranno adottati tutti gli accorgimenti quali supporti antivibranti, staffaggi con molle, controventature, tiranti, etc. per garantire i limiti e le prescrizioni di legge vigenti in materia relativa ad edifici classificati in zona 4 secondo quanto prescritto dalle “Norme tecniche delle costruzioni” (2008) e comunque quanto prescritto e indicato in corso d’opera dalla DL.

(25)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 23 di 37 3.DIMENSIONAMENTI

3.1 DIMENSIONAMENTO DELLE RETI DI TUBAZIONI

Le reti di tubazioni, atte al trasporto di liquidi termovettori, sono state dimensionate adottando, per quanto possibile, i seguenti parametri:

 tubazioni per acqua calda o refrigerata in circuito chiuso: perdita di carico unitaria compresa tra 100 e 150 Pa/m;

 tubazioni per la distribuzione del vapore: velocità compresa tra 15 e 25 m/s;

 tubazioni per la distribuzione dell’acqua sanitaria: velocità massima inferiore ai 2 m/s.

Di seguito vengono allegati i diagrammi di calcolo delle tubazioni per alcune delle temperature tipiche dei fluidi impiegati.

(26)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 24 di 37 3.1.1 DIAGRAMMA TUBAZIONI IN ACCIAIO UNI8863 SERIE LEGGERA - PER ACQUA A 7°C

(27)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 25 di 37 3.1.2 DIAGRAMMA TUBAZIONI IN ACCIAIO UNI8863 SERIE LEGGERA - PER ACQUA A 60°C

(28)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 26 di 37 3.1.3 DIAGRAMMA TUBAZIONI IN ACCIAIO UNI8863 SERIE LEGGERA - PER ACQUA A 80°C

(29)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 27 di 37 3.2 DIMENSIONAMENTO VASI DI ESPANSIONE (SECONDO RACCOLTA R–EDIZIONE 2009)

Le formule per il dimensionamento del vaso di espansione a membrana sono le seguenti:

% 10 1

Pf Pi V Ve

100 n VeVa

3 , 9 10

4 2

31 ,

0 t

m

n   

Dove:

- Va = capacità complessiva d’acqua (litri) dell’impianto;

- e = coefficiente di espansione dell’acqua;

- Pi = pressione assoluta iniziale, misurata in bar, a cui è precaricato il cuscino di gas, pressione che non potrà risultare inferiore alla pressione idrostatica nel punto in cui viene installato il vaso, tale pressione non potrà essere inferiore a 1,5 bar;

- Pf = pressione assoluta di taratura della valvola di sicurezza, in bar diminuita di una quantità corrispondente al dislivello di quota esistente tra vaso di espansione e valvola di sicurezza, se quest’ultima è posta più in basso ovvero aumentata se posta più in alto;

- Tm = temperatura massima ammissibile in °C riferita all’intervento dei dispositivi di sicurezza.

(30)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 28 di 37 3.3 DIMENSIONAMENTO DELLA CENTRALE DI TRATTAMENTO ARIA

Per il dimensionamento della Centrale di trattamento dell’aria si è fatto riferimento ai seguenti parametri:

 velocità frontale dell’aria sulla batteria di scambio termico non superiore a 2,5÷ 2,7 m/s;

 differenza di temperatura tra ingresso e uscita della batteria, ai fini della determinazione della portata d’acqua pari a 6°C.

3.4 CRITERI DI DIMENSIONAMENTO RETI DI DISTRIBUZIONE ARIA

Per il calcolo dei canali di distribuzione dell'aria si è utilizzato il metodo della perdita di carico (distribuita) unitaria costante.

Questo valore è stato generalmente assunto pari a circa 0.6 Pa/m (circa 0.06 mmH2O/m).

Scelte le dimensioni del canale, il valore della perdita di carico unitaria è funzione della portata totale d’aria trattata e della massima velocità ammessa. Pertanto, una volta assunto il valore della perdita unitaria e della portata, bisogna confrontare la velocità ottenuta con i valori massimi ammessi nei canali.

Per quanto riguarda la massima velocità nei canali sono stati assunti i seguenti valori:

Tratto canalizzazione Velocità massima [m/s]

Collettori in centrale 7

Colonne montanti 5

Diramazioni principali 5

Diramazioni secondarie 4

Diramazioni terminali 3

 Alle curve, ai raccordi ed ai pezzi speciali è stata attribuita una perdita di carico localizzata in funzione della velocità di passaggio dell’aria di un coefficiente geometrico desunto dall’ASHRAE Guide and Data Book.

 Le griglie di presa aria esterna ed espulsione sono state dimensionate in modo da avere velocità di attraversamento di circa 2,5 m/s, considerando l’area lorda.

Di seguito vengono allegati i diagrammi di calcolo delle condotte d’aria.

(31)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 29 di 37 3.4.1 DIAGRAMMA PER IL CALCOLO DELLE PERDITE DI CARICO IN CONDOTTI CIRCOLARI RETTILINEI

(32)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 30 di 37 3.4.2 DIAGRAMMA PER TRASFORMAZIONE DA CONDOTTO RETTANGOLARE A CONDOTTO CIRCOLARE AVENTE

UGUALE PERDITA DI CARICO

(33)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 31 di 37 4.CALCOLO DEI CARICHI TERMICI ESTIVI ED INVERNALI DEGLI AMBIENTI.

CALCOLO INVERNALE

Il calcolo delle dispersioni per il periodo invernale alle condizioni di progetto, escludendo la quota parte legata al ricambio dell’aria o alle infiltrazioni, porta ad un risultato di circa 110 kW termici.

La potenza necessaria a riscaldare l’aria nella CTA (dalle condizioni esterne dopo il recuperatore a quelle di immissione in ambiente 17°C) è pari a circa 73 kW.

La potenza sensibile (dai 17°C ai 20°C) dovuta all’immissione dell’aria in ambiente da sommare al totale è pari a circa 23 kW.

Complessivamente la potenza (dispersioni più aria di rinnovo) necessaria al riscaldamento è pari a circa 110+73+23 = 206 kW.

Nel calcolo totale non viene considerata la potenza (35 KW) necessaria per la produzione di ACS poiché essendo previsto l’accumulo la potenza necessaria al trattamento non viene considerata contemporanea a quella del riscaldamento.

È stato previsto uno scambiatore di potenza pari a 250 KW (circa il 20% in più di potenziamento) per tener conto del fattore di sporcamento dello scambiatore stesso.

CALCOLO ESTIVO

La potenza estiva necessaria a far fronte alle rientrate e ai carichi generati dell’edificio alle condizioni di progetto è pari a circa 220 kW frigoriferi.

Per quanto riguarda la potenza necessaria per il trattamento dell’aria di rinnovo e del carico latente (sull’aria esterna e sulle persone) è stato calcolato pari a circa 160 kW frigoriferi.

La parte necessaria al trattamento del calore latente è assegnato alla batteria della CTA, mentre ai ventilconvettori è demandato il controllo della temperatura ambiente.

La potenza sensibile dai 17°C (temperatura di immissione aria in ambiente) ai 26°C (temperatura ambiente di progetto) dovuta all’immissione dell’aria in ambiente, da detrarre al totale è pari a circa 69 kW.

Complessivamente la potenza (rientrate più aria di rinnovo) necessaria al raffrescamento è pari a circa 220+160-69 = 332 kW.

È stato previsto uno scambiatore di potenza pari a 400 KW (circa il 20% in più di potenziamento) per tener conto del fattore di sporcamento dello scambiatore stesso.

(34)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 32 di 37 5.IMPIANTO IDRICO SANITARIO

5.1 RETE DI ALIMENTAZIONE E DI DISTRIBUZIONE DELLACQUA FREDDA E CALDA

L’impianto è stato dimensionato per una velocità dell'acqua nelle tubazione principali compresa tra 1,2 e 1,5 m/s mentre nelle diramazioni non superiore a 1,0 m/s.

La portata è stata definita considerando la curva di utilizzazione della norma italiana UNI 9182.

Il diametro minimo delle tubazioni sarà il 1/2”.

Le portate minime adottate per il calcolo per ogni singola utilizzazione, nelle condizioni più sfavorevoli, sono:

Apparecchi Portate

Vaso 0,10 l/s;

Lavabo 0,10 l/s;

Bidet 0,10 l/s;

Doccia 0,15 l/s.

La pressione residua alle utilizzazioni dovrà garantire i valori di portata suddetti e non dovrà essere comunque minore di 50 kPa.

5.2 DETERMINAZIONE DELLE PORTATE MASSIME CONTEMPORANEE DI ACQUA FREDDA E CALDA

Per la determinazione delle portate massime contemporanee di acqua fredda e calda sanitaria è stato utilizzato il metodo delle unità di carico secondo quanto previsto dalla norma UNI 9182:2014.

Nella tabella seguente viene riportato il calcolo delle unità di carico totali di acqua fredda e calda secondo i parametri stabiliti dal prospetto D.3 della norma.

(35)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 33 di 37 Apparecchio

App.(1)

Unità di Carico (UC) utenze edifici ad uso pubblico e collettivo AFI cad. AFI tot. ACI cad. ACI tot. ACI+AFI cad. ACI+AFI tot.

Bidet 79 1,5 118,5 1,5 118,5 2 158

Lavabi 111 1,5 166,5 1,5 166,5 2 222

Docce 93 3 279 3 279 4 372

Lavatoio di cucina 50 3 150 3 150 4 200

Totali 714 714 952

(1) Nel calcolo delle portate massime contemporanee sono esclusi I wc e la lavanderia

Le portate massime contemporanee derivanti dalle unità di carico sopra riportate vengono determinate dal prospetto D.4 della norma:

 UC AFI = 714 Portata massima contemporanea AFI sulla rete in partenza agli utilizzi = 11,1 l/s;

 UC ACI = 714 Portata massima contemporanea ACI sulla rete in partenza agli utilizzi = 11,1 l/s.

 UC ACI+AFI = 952 Portata massima contemporanea ACI+AFI sulla rete principale = 13,4 l/s.

Per le tubazioni principale acqua fredda e utilizzi fredda/calda si sono identificati i seguenti diametri:

Rete Portata massima contemporanea (l/s) Diametro

AFI 11,1 3”

ACS 11,1 3”

ACS+AFI 13,4 4”

L’acqua calda sanitaria sarà erogata alle utenze a 40°C (+/-2°C) ad eccezione del periodo per lo shock termico.

La rete idrico sanitaria sarà coibentata in modo da garantire l’erogazione con salto termico massimo di 2°C tra il punto di produzione e l’utenza.

L’erogazione dell’acqua calda alle condizioni prescritte dovrà avvenire entro 30” dall’apertura del rubinetto.

(36)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 34 di 37 Per quanto concerne gli impianti di distribuzione idrico sanitaria si riportano le seguenti velocità massime di riferimento:

Diametro tubazione idrico sanitaria Velocità massima m/s

Sino a diametro ½” 0,7

Da ½” a 1” compreso 1,0

Da 1” a 1”1/2 compreso 1,5

Diametro 2” 2,0

Oltre 2,5 Velocità massima nelle tubazioni passanti in ambienti occupati = 1,0 m/s

(37)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 35 di 37 6.CALCOLO DEI PREPARATORI DACQUA CALDA SANITARIA

Per la determinazione dei preparatori di acqua calda sanitaria è stata utilizzata la norma UNI 9182:2014.

Dal computo dei posti letto totali si desume un affollamento massimo all’interno dell’edificio di circa 142 persone più altri 14 utenti della palestra.

Si riporta nel seguito il consumo di acqua calda sanitaria calcolata in funzione dell’ipotesi assunta in relazione al numero delle persone, al consumo di acqua calda giornaliero, alle durate dei periodi di punta e ai fattori di moltiplicazione. (prospetti E.1, F.1, F.2, F.3 e F.4 della norma UNI 9182:2014):

 Camere di pensioni con servizi dotati di doccia: 130 l/per.-g – 2h periodo di punta

(142 x 130) / 2 = 9.230 l/h

 Centri sportivi: 60 l/per.-g – 1h periodo di punta

(14 x 60) / 1 = 840 l/h

 Fattore moltiplicativo f1 n° alloggi 88 = 0,29

 Fattore moltiplicativo f2 n° vani per alloggio 1 = 0,8

 Fattore moltiplicativo f3 tenore di vita buono = 1,1 Consumo massimo contemporaneo di acqua calda a 40°C:

(9.230 + 840) x 0,29 x 0,8 x 1,1 = 2.570 l/h

Assumendo che tale consumo avvenga in un periodo di punta pari 2 ore e fissando un periodo di preriscaldamento pari a 3 ore si ottiene il volume di preparazione di acqua calda sanitaria riportato nella tabella seguente.

Calcolo Volume e Potenza serpentino preparatore d'acqua calda - UNI 9182 - APPENDICE "G"

Consumo orario qm 2.570 l/h

Temperature di mandata Tm 40 °C

Temperatura di accumulo Tc 60 °C

Temperatura acqua fredda di rete Tf 10 °C

Periodo di punta dp 2 h

Periodo di preriscaldo Pr 3 h

Volume del preparatore Vc 1.850 l

Potenza termica serpentino Ps 36 kW

Si prevedono quindi due serbatoi di capacità 1000 l e serpentino di potenza pari a 18 KW.

(38)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 36 di 37 7.DIMENSIONAMENTO DELLIMPIANTO COLLETTORI SOLARI.

L’impianto di produzione acqua calda sanitaria mediante collettori solari è stato dimensionato con il metodo qui sotto riportato utilizzando la normativa UNI/TS 11300 parte 2 per stimare il consumo di acqua calda sanitaria e la UNI EN 15316-4-3 per il calcolo del rendimento dell’impianto.

In base a questi calcoli si è deciso di installare venti pannelli solari a tubi sottovuoto da 2,5 m2 di superficie utile l’uno ed un bollitore da 1500 litri di capacità.

Verifica superficie disponibile POSITIVA

Superficie totale occupata dai pannelli 49,52 m²

Superficie disponibile 50,00 m²

Verifica di copertura acqua calda sanitaria POSITIVA

% di copertura dei collettori 50,22 %

% minima richiesta 50,00 %

Emissioni di CO2 evitate 7653 kg/anno

Consumo annuale di energia elettrica: 216,00 MJ

Acqua calda sanitaria Mese Irradiazione

mensile [ MJ/m2]

Fabbisogno di energia utile

[ MJ]

Produzione del collettore solare

[ MJ]

Percentuale di copertura

[%]

Gennaio 227,18 24039 5010 20,84

Febbraio 331,04 24039 7961 33,12

Marzo 482,94 24039 11628 48,37

Aprile 542,27 24039 13169 54,78

Maggio 658,02 24039 15725 65,41

Giugno 716,15 24039 17055 70,95

Luglio 795,20 17098 16674 97,52

Agosto 711,25 17098 15419 90,18

Settembre 564,87 24039 13909 57,86

Ottobre 425,21 24039 10490 43,64

Novembre 251,72 24039 5936 24,69

Dicembre 221,85 24039 4923 20,48

TOTALE 5927,68 274586 137898 50,22

(39)

Rif. XN032 - rev.1 – Maggio ‘16 Pagina 37 di 37 8.VERIFICHE DI LEGGE PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA.

I calcoli normalizzati dell’energia, effettuati secondo il D.lgs 192/05 modificato dal D.lgs 311/06 ed aggiornato dal DPR 59/09, hanno riportato ottimi valori di prestazione energetica globale, per cui il sistema edificio/impianto rientra nella classe energetica A.

Più precisamente il valore di energia primaria globale, a meno di lievi modifiche in fase di realizzazione dell’edificio, è risultato pari a 8,90 kWh/(m3 anno), notevolmente inferiore al limite di legge di 23,67 kWh/(m3 anno) per tale tipologia di edificio.

In particolare si evidenzia il ridotto indice di energia primaria necessaria al riscaldamento pari a soli 7,01 kWh/(m3 anno) dovuto ai bassi valori di trasmittanza termica delle pareti opache e vetrate e della eliminazione dei ponti termici grazie alla tipologia di isolamento a cappotto.

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