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bibliotecalvcchesi-palu BIBLIOTECA LUCCHESI-PALLI LIBRETTI

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(1)
(2)

A

.

•biblioteca-

lvcchesi-palu

'

BIBLIOTECA LUCCHESI-PALLI

LIBRETTI

A

'

T

(3)

1

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(4)

I

DigitizedbyCo^leJ

(5)

I PITTAGORICI

\

t

D A M M A

DI UN ATTO SOLO

Rappresentato

nel

Reai Teatro

di S.

Carlo

il giorno 19. di

Marzo 1808.

NAPOLI

>

NxLLA StaSIPIIOA SSL CORRISaS.'

'

V.

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(6)

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(7)

ALLA MA EST

A*^

DI;

A

#

GIUSEPPE NAPOLEONE

liS DI NAPOLI EDISIGILIA4

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(8)

I

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(9)

SIRE

resento alla

maestà’

vostila.T

Azione Dram- matica che mi

fu

comandato

di scrivere allor-

ché

in

Napoli

si

sperava

,

che

la

M.

I. e

R.

deli’

Augusto Vostro

Fratello

avrebbe onorato

della

sua presenza ancor

queste rive.

Tuttoché

in in-

lérma

salute,

mi sono

,

o

Sire, studiato di a-

dempiere

il

meglio che per me

si

poteva un

tan- to

comando

;

ma scrivendo

cose destinate agli sguardi del

GRANDE NAPOLEONE

qual in- '

gegno non

si smoirisce? Gli Spartani accolsero

con

ischerno

un presuntuoso poeta che

intrepi-

damente

olFerivasi di cantare le lodi di

Ercole

.

Ricordevole

dell’

esempio

,io

mi sono

rifugiato tra le

vereconde

allegorie dell anticlùtà,

ed ho

cer- cato tra le passate virtù

qualche modesta ima-

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(10)

ginfi delle presenti,

onde

in parte

adombrale non

le

sapendo

alvivo dipingere.

io

consecrandovi

ora la

mia

fatica

penso, O

Sire, d’avererrata la

convenienza

del

mio

tri-

buto

.

Le Scienze

,le Arti, le Lettere, e tutte le ottime discipline

mercè

vostraripigliano

nuo- va

vita in quello stesso terreno,

che

il

primo a

riceverle dalla Grecia, e a

propagarle per

tut- ta 1

Europa. Giusto

era

dunque che

le

Muse, simbolo

d'ogni

umano

sapere e fedeli conserva- trici della gloria de’Principi,

non

tacessero lavi-

va

lor gratitudine.

Ho

tentato di

esprimerne

i sentimenti;

ma

tra la

cuna

del

Tasso

,

e

lece- neri di Virgilio ogni

poeta

diventa piccolo.

Nondimeno

piacciari,

o

Sire, di accogliere

benignamente

i

miei

versi;

non

già

come

versi

animati

dall’

aura che

spira

da Sorrento

e-

Po-

siìipo

\

molto meno come degni

del

purgato e

.

severo

vòstro giudizio.Accoglieteli

solamente co-

me

rispettoso attestato di

profónda

e tacita

am- mirazione per

le virtù

che mi è

stato più vol- te

concesso

di

contemplare

,

ma espressamente

vietalo di ricordare.

E

frattanto

non parmi che metta conto

iltener occulta la luce.

Della Maestà Vostra

Napoli

a/}.

Gennajo 1808,

Ufoilus. DÌTOtÌM.OsSCqnioMM.ScTTÌtOf^

riseENZO

MQMt.

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(11)

NOTIZIE ISTORICHE. f

j

# IlI

‘JL

celebreInJamblico lapersecuzione esercitata

daDh*

nigi di Siracusa^ dettoilTiranno, controiPittagorici.La santità de' loro costumieragiàperse stessagrande mo~ tive ojtdemeritare levessazionidiquel crudele:

ma

visi aggiunseper maggior infortunioilpretestodella Politica.

U

impenetrabileveloche copriva i loromister)miseilti- rannoingravisospetti; perlocherisolutoeglidivolere onninamentescoprireq)iarcani d'unasetta.,le cuivirtù- spaventavano lasua.coscienza colpevole, cominciò ilbar~

baroamartirizzareisuoisettatori.

Ma

scorgendo checol- la via de' supplizinullainbene gli riusciva, ricorsealla seduzione,e comandò,a'suoi Generali di prender,viviquan- tipotessero diqueglinfelici, lusingandosi diguadagnare con allettamentièpromesseiloro segreti. Inutile tenta- tivo.Traiprecetti pittagoriciv'era una terribilelegge, la quale, secondo Jamblico,obbligava ogn'individuodella setta afarsi trucidare anzi che cader prigionieroin

mano

al nemico;e lastrageche avvenne

_forzatamente d'una interacompagnia diPittagorici su iconfini diMetaponto^

conoscereche quellalegge veniva rigorosamente osser*

vata^ lìitenutequestepochenotizie,ilsoggettodel

Dram- ma

appariràcosìchiaro,che ilportarvi più lume sarebbe unoltraggioaltintendimentode'mieilettori. ' Hello,sviluppo dell'azionesotto

V

immagine di antichi fatti silsonòadombratiilagrimevoli avvenimenti, checolla perdita di moltiillustriuomini della Nazionefunestarono ilregnodi Napolinell'infeliceepoca del 1799.

E

nellali^

berazione de'Pittagoriciognuno, iospero,ravviseràtjor- tunatipoliticicangiamentiche-posteriormente accaduti con.

esultanzadituttiibuoni,han posto

fne

alledolorosevi- cende di questo Picgno.

*4 m

DigilizedbyGoogle

(12)

* INTERLOCUTORI.

LEOFRONO

Foniejìcedel Collegio Pitlagorico

.

FILTEA

e)

..

f.

BINDECO

)

TEARIDE

Generale di Dionigi.

CLEOBOiX)

, eunaltroPittagorico senzanome«

IL

CORIFEO

.

CORO

DI PiTTAGORICI.

CORO

DI PlTTAGOàlCHB.

*

COMP ARSE

.

Soldatidi Tcaride

Soldati d«llaConfederazioneItaliana.

»

La

Scena è inCrotonenel celebre Liceo Pittagorico,

Siéorevtno TÌTgoltreinon poekiyerùdipororeciudro cheptr ial«

tùp«ttoai (attid)deipaM>lico,da moltotempomalarveazato,aièatuna»

to benediomettere nellaimiNca. IMaaequeatostrazio dellapoesiagiova achiascolta eseguecollibrettoallamano il can'ajiie,,recaperaltrapar- tedisgusto achileggendofuotditeatrocercail dilettodelcuore,cheper lo piàIMO puòtrarsichedaiaecitalivi

,perchéneisolirecitatiristalo svi- luppodellepassieni.Altrondeperchèvolerecheillettore straniero in ve- dendoquestebaiharemutilaxionitocchiconmanel'eccessodellanostramu-

sicaledepravazione? Perche fargli sapere che gl' Italianiandandoall'ope- rasecononportanochegli orecchi f

*

* i DigitizedbyGooglc

(13)

SCENA f RI MA.

Bosco conseeraloalleramile adunanzede'PUtaggrìci e di- visoin deliziosi vialipraticabili sul declivio^di unacol-

* lina,dacuidiscendeserpeggiando un largoruscello,

chetraversalaselva. "Daunaparte atrio del

Temph

,

e staiuh d'Apollo Iperboreo,’Sumespeciale-de'Crotorna- ti, esotto/’atriotavoleingombratedi varj islrumentì scientifici^ e di volami: pendortb dalle pareti celere

ed

.armid'ogni maniera^edarnesi appartenentiallagin- nastica.Dall'altrolatolavedutadelmarerotta dagli alberi chesialzano sul davanti;ein lontananza spor- gesi sopra il'nìare ilpromontorio Laclnio, sullacuici-

ma

sollevasi ilfamoso Tempiodi Giunone Lacinia.

La

scenasiapreagli ultimi crepuscolidell'Aurora.

Uiuio e

P

altroCobo, e Filtba.

Coro.

Della

luce eterno fonte Scopri,o Sol,r augustafronte

,

Vieniil

mondo

a ravvivar.

Filtra.

-Lieto s’apre, e senteilfiore L’ appressar del tuo splendore

.

Più'soave ilvento e l’onda ,-t

Va

la sponda a care'ztar

.

Cono.

Della luceeternofonte

Scopri, o Sol, l’augusta fronte, -.

Vieniil

mondo

a ravvivar

.

«,

Filtra.

Già dalmar che queto ondeggia RugiadosoilSollampeggia; (a) Giàritorna in senla \ua

, Piùgradita a circolar.

Corodegli uouimi

.

Salve adorato(fi) Astro benefico.

Co- fa)DSole incomioria a«puntate.

(b) Ali’ w«i« Ultilipioatrana

k

altodi adoraalcae .

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(14)

Cobo delle pohnb.

Salve bealo

Raggiod’amor. : /- ^ \

Tutti.

^ .

'itìii puA mirarli (a)

Nume

bellissimo,

£

ricusarti Culto ed onor?

Il Sole 5innalzamaestosamenle, e

a

poco

a

pocosi perde fragli alberidella selva,mentre Filt&acanta la

'seguente preghiera

.

O

primodinatura

Scintillante ministro, alma del mondo, . Sole, ascendi edesulta,

A

tedalverde

Suo.

grande altare inviala terrailsacro Vapor de’monti e delle valli,e tutto

Redivivee festose . . .

Ti rendoDgraziele create cose

.

Noidelsaggiodi Samo

Pacifici seguacie discendenti -

Ti adoriam riverenti.

E

tu rischiara .

_

Re’tuoi devitiil cor: levie rivela, Rcll’empio chep’insidia, e ilpio proteggi Nostro cultoche 1’alme accendee move

Ad

amar tutti,e noi)temer che Giove. '

*

Tutti.

. ..

Salve adorato

, .. . i

Rag

gio bealo! .

Chi>jjuò mirarti

E

ricusarti , .

Culto cd onor? ^

Filtea.Mal nonsurse.piùbello, ; '

Più limpidoilmaltm.Farmi un sorriso Dell’universo.

Ah

sia giornopuro * 1 Di letizia presagio; cdopotanta

Nube

di lutto alfinversi peli’alma ...

Delmio dolentegenitor lacalma.

Cleos.

a

te.padre, anoi

sommo

Moderator, Leofrouononvolge , ,.

'

Altropensici* che quello . . ;

Vi G) TuUiliilziB*

-\

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(15)

Dinostrasicureiaa.

E

noi insìdie Qui siamcinti e d’invidia, edipotenti Molti nemici.

Futka. '

A

piùtemermi sforza Del mio german Bindeco

La

partenza improvvisa. Ei diCrotone Per comando oelpadre

Frettolosositolse: enel lasciarmi Mi abbracciò sospirando, enon sapea Distaccarsi,e parea *

Dirmi 1’ultimo addio. Lasestaaurora Eccogiàsplende, ed einontorna ancora

Tuttoannunzia, o mieicari,

Una

qualche sciagura.

Cleob.

e

noi sapremo

Incontrarla, egioirne.

Ha

isuoi diletti Ancheildisastra, edell’onesto oppresso Lagrand’arte è il soRrir.

Fii-tea. Taci; venirne

Veggo ilpadre; nèmai Più turbatoilmirai.

I

SCENA SECONDA.

<•

Leofkomo,e detti.

Leofr. c . -Trateili

,amici Figlia,v’abbraccio.Con voisia la pace Che ci niega la terra,

Ma

non il del.Torni ciascunoa’suoi Placidistudi: il cor prepari adalta Prova imminentedicostanza; e pensi Che dell’avversa sorte

Emendarleferite' -' -

Può

la solavirtù. Figli ,

partite.

Coro.

Da

neri - pensieri

Oppresso è quel cor. <

Gli sguardison mesti, Gli accenti funesti:

(16)

Partiamo - taciamo

,

Rispettoal dolor.

I

^

,

-SCENA TERZA.

Leofroko e Cleoboxx).

f

Leofr. Cleotolo,rimanti.

Ho

cosea dirti Funesteassai. Finor cauto provvidi

,

Chein <jucstosanto asilo

Non

fungesseil rumor dellaruma

Che

sul capo cipende.Or palese Crebbeil nostro periglio

,

Che il tacerlo sariavano consiglio.

CiEOB. Parla, Signor,commetti Allamia^fede iltuo segreto aflanno

.

Leofr. Il Siculotiramio,

L’empio Dionigi a desolar ritorna

La

sventurataEnotria;e lo soccorre D’oroenavi potente e di delitti

La

perfidaCartago.Ilmar di vele Congiurate- è coperto.Iniquetorme Di ferociladróni

Alcarneficetoltieallecatene, Portanla stragesulenostrearene.

Cadde1’alta Caulona

,

Caddel’inclitaLocri. Ilferro, ilfoco Strugge ipaesi. L’indica rabbia Cercaipettipiù giusti. Altriètrafitto Dagli armati ribaldi. Altriè sbranato Dalla compraviiplebe: edaltri,oh Dio

Da

patiboloinfame

Sollevato ependente

Spira in

mano

de’ reiV alma innocente.

Cleob. Gelo d’orrore; e tremo D’interrogarti ...edimandarti...

Leofb. 11

nome

Degl’infelici? Chipuòdirlitutti

I

Spento è il chiaro Dorillo

, Gnordeli’aitimulej eil piùdiletto -

(17)

t

JJeìla natura confidente;fe «peft»

L' inse^patordelnautico v^gela L’ immacolatoEcfanto;eGipwoil jiomnio D’Astrea fisliuolche profonda svols»

Laragion, dellepene; , t

E

Proro>, e Cleostèné, . .

E

DimaoteeDiiante, animetutte Pellegrine edeccelse. Ahi dove stavi

O

Giustizia di Dio, quando sospeso

Dalla Punica antenna .

Fu

rinclito Aeesarco? Alfatainodo Porseil colloVEroe con quella fronte Concheinemicifulminavaavvolto Nei maivttimiassalti.Alta dalungi Vider le rivespaventate,alvento^

Ondeggiarlagransalma; e nepiangea Jllesto

H

cielo,ed’orror1’ondafremea.

La

generosavita Tronca dalaccio infame

,

. All’onda inonidita Diè sensodipietà.

£

a te,

Re

stolto e,barbaro.

Fu

quell’ illustre.vittima Cagion digioja, estimolo Dinnova crudeltà.

Cleob. Atrocefatto!

E

tutta ^

Da

questo soloimpara

La

Punica barbarie, edi Dionigi

La

feroceviltà.

Ma

intanto estremo Che fiadinoi?QualDio

Ne

scamperà?

Lbofb. r Veruno.E’ lungiilsolo Che recarne potea securaaita, L’invitto, ilgrande, il fortunato Archita.

Clkob.

Ah

! qual

Nume

nemico

A

noiiotolse; edornelmaggior uopo

Lo

ritien"del Canopo,

Sulaspondainfedel?

Lkofr. I Desio sublime

Di visitarlacuna

Dell’umanosaper.

Oh

se

d

crudele

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(18)

Nostro statoeivedesse!

'

Xleob. ^

E

noifrattanto

Donde scamposperar, se nonci viene Dall’anni Tarantine? Armifelici..

.

Leofr.

e

temute, evittrici >

Finché alla pugna le condusseilsenno Del magnanime Archita;ediluiprive« Armi vmtedal vinto, efuggitive.

CiEOB.

Ma

pur lesolein cui Una speme locar.

Leofr.

tardoiofui

Ad

implorarle;e ratto

Mandai Bindeco,il mio medesmofiglio Con molti preghi adaffrettarle. Indarno Queste cure finor. Niuna mi giunge DiBindeco novella. Armi non veggo Liberatrici comparir.Di scampo >

M’ abbandona ogni speme.

E

fiera

^

intanto L’oste s’avanEa;già possiedeigioghi Deiropposto Lacinio, edimprovvisa

Fuò

dentro aquestemura Morteportando penetrar sicura

,

Cleob. Miseri noi! Di nuovo Ecco il Samio Liceo

^ ^

Inondatodi sangue:ecco gliorrori Rinnovarsi ei furori

Del barbaro Cilone

.

Lpofr.

,E

colpe ancora^

Più nefande «d,ntroci.All’appressarsi Dellaregaimasnadaalzanlafronte Deltiranno gli amici:apertie fieri Scoptfian gliodj sepolti; e innoidirette Son leprime vendette.A^iungi- aquest»

Le

torve Erinm degli altari,eterne,- Nostrenemiche; aggiungi

, ir

La

prónta sempre alsangueed aldeli^

Plebe insensata che già freme; edimmi

Qualci restasalvezza. .. -

Clsob. ' . c.

lE

non potrebbe

Una

subita fuga? ... ^

'

(19)

SCENA QUARTA

**

liCoBiFEoconaltriche accorronocosternati; e detti.

Il Cor.

A.h

^siam perduti.

'

Signor; d’astenemiche Circondato è il recinto, eviolata La sacra soglia.

Leofb. E’ questa/

Cleobolo,lafuga?

Il CoH. Armi^ontutte

Del

Re

Siracusano, e le conduce

Tearide. t

-,

,Leofr. .Fratelli,ecco venuta L’ora de’fortii Dicoraggio, e d’armi

Ognun sivesta, epronto .

Abbia pe’regni dellamorteunferro (a).

Venga adesso lo sgherro Delrecrudel.

SCENA QUINTA .V

Detto^ eTearidecon soldatie unajutantedi campa.

Tearide.

P

Ontefice, ti recò

Delmio Monarca ilcenno. Assai delvostro Sangue si sparse. Alla regaivendetta Laclemenza succede.Ognun dimorte Qui deponga iltimor. Viva,

ma

venga

Meco

captivo.<

Leofr. Noi captivi ?

£

dove? Tear. Dove al

Re

piace

.

Leofr. .Aifier Dionigi?

£

tisangao

Deitrucidati al varco v i

Di Metaponto ancor nont’ebbeappreso Che qui leggeè.il morire,anzi'chedelizi

Vivo in

man

del tuoSire? Olà

.

sCR.

.(•) Pwtasf Mirzod*•«eroo»k’anù. -

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(20)

SCENA SESTA

ComparisconoiPiiiagoricitulliarmalie in fiero conlegno.

»

Leofb. *

VEnite,

.

'

Figli, eclemenza del tirannoudite

...

Vita sidona a patto

Cheprigionieri al

Re

Dionigi andrete

.

Fieli, amici,fratei, che rispondete?

Cobo

,

Non

sostiene—ritortjB

e catene (a) Chidi morte

pauranon ha

.

Al protervo

che trarmi vuoiservo

Questo brando risposta farà(à) .

-

Teab. (Che fierisensi! )

Lkofb. Udisti?

Qui di.Martedel par che diSofia

^ ,

L’arte s’apprende;e acutisonoi ferri

Come

ipensieri

Mi conforta, ofigli ,

L’alta vostra fierezza. Itene,equando

Ne

chiamerà l’onore

Saprem tuttiinsegnar come si muore.

Coro

Non

sostiene

ritorte

ecatene

Chi di morte

pauranon ha(c).

SCENA SETTIMA.

/ e

Leofbono e

Teabim

.

Teabide.(

E

del Samioson questiimansueti (J) Placidi alunni?

E

vivo

^ ^

Vuole il

Re

nelle mani '

.

*

Ilpontefice stesso? Io noipotrei

Inviar che cadavere. Sitenti f Più dolce via )Non^venni

, ^^

Leofrono, allestragi,e meldivieta

/a)-CongrandeEcrexza.

MettendotutH lamanoaopra la apada,

' fc) Partono. .

\tk) Al«w«ampagnolotto<va*»v '*r *

\

DigilizedbyGooglc J

(21)

Il mcdcsmo mio

Re

.

Ma

d’unsospetto ' Liberarlo convlen

.

Lfofu. Spiegati

.

Teak».

U

velo

Che suì vostri si stende Sacri misteri, offende.

L’ altaragion diStato.

Lkofr. , * . EgregioIn vero

Timor di Statoun culto Che universalbenevolenza insegna

,

Ciré riunir procura ,

^ Co’celesti immortali, e far delmondo

Una solaCittà*.

Teak. *• 'Qualunque ei sia, Svelarne feforza ì tenebrosi arcani

.

Leofr,

a

chi?

Teab. Al mioPrence.

Leofr.

Ed

ilsilenzioinvitto

'Di Timica edi Mlllio infra itormenti

,

Del tuo Mouarua non corresse ancora

L’ insensato desio? / .

,

Tbar. Sentirne feceJ

Anzi il valore, ela saggezza. Arcano Fra gli strazj taciuto

Non

fumai innocente; ecircospetta.

La prudenza de’

Re

deenon veduta

'

Tvr r ?

' '

1

Tutto veder.

Non

più. Leggi, e'risolvi,(a) De’tuoi cari in tua mano' '• \ Ponla vita e lamorte ilmio Sovrano (à).

/

A

SCENA OTTAVA

.

_ . rVv .

LeOFRONOso/o. J

TP’ . ..

‘--•'V"

.

r

/'f

v

Xli la vita ela inorte ^ ^

De’ miei piùcari in miopoter? Leggiamo

Dioniii aTearide. Sospendi '

Contro iseguacidelleSanùè scuote Ogniattodirigor. Ciurik inmio ngjn^

w *

<••!» «I

.

DigitizedbyGoogle

(22)

Léofronopace^ edamistadey

E

tesori, edonori^ ove di siato

Queiando la ragion,vengaeglisiesso Ve' suoi misteri adisgombrar la benda^

E

volontarioprigioniersirenda. , *

Se loricusa, cdVinteresse mia Svenalitutti. Addio.

Svenalitutti?

— E

per salvarliil crudé Vuol eh’ iomi renda

,io stesso 'Sacrilegoedinfame?

SCENA NONA.

FilteA) Co'ko delle donne,edetti.

Fiitea.

Ah

padreamato

,

Dunqifcèver?...

Non

m’ascolta, epensieroso (o) Meditaunfoglio.

IrEOFH. Sacrilegioorrendo (J))

Tradir delcultoi sacriarcani. Infamia Darsi in manoal nemico, eavernelpugna /Libero unferro

.

Filtea. Eifreme,e manifesta L’almain tumulto.

IdEÓFR. Che farò?Se vado(tf)

,,

Ro^po

lalegge, serimango,iosono De’ miei piùcaril’assassin.

Filtea. Che mai

se discorre'addolorato emesto?

Ieofh.Hot^^soluto

— É

questo "

V

unico 'meztq

Simular

piegarsi

goffrir l’apparenza, efido Alla legge morir

Filtea. Morire

Leofr.

^

donde

Questoterror?.Chetrova

Resta ia.qualchedistanza. >

^b) Credendosi solo.

(c) Comesopra ,

(d) Avanzandosi sbigottita. '

^e) RicotopoBeodosi,vedutaFilteas

(23)

DI s\tremendo nelmorir lafiglia '

Di Leofrono?

Filtea. ' Ohimè!, Cheguisa è questa

Di favellar? Qualfiera Idea tiscorre perla mente?

Leofr. • Haicore(a)

Per udirla etacer? ^

Filtea. Geloa quei'’ detti,

Ma

purfavella. Mi daràfortezza La tua presenza.

' ii r.: .

Leofr. Ascolta duhque..

.(Oh

cielo!

Che fo?Se parlo,la trafiggo.)

' •« '

Filtea. - ' Incerto'

_

'

Tu

mi guardi econfuso.Entro ilpensiero' ' Vai cercandogliaccenti;-.

-

Parlar vorresti e di parlarpaventi. *-- Chepensi?Che temi?' .' » <

_

Deh

parla signore, '

«

'

Mi cresci terrore . '’i-. .

Tacendo così.

Se meco tu brami- •• ^

Divisii contenti.

Dividi, se m’ami, ^. ,

Pur anco i tormenti;

Sia tecoinfelice .... -•.>i

Chi teco gioì '

'

^

C

o o

Deh

.parla signore. . . ^

;

Tu

squarci quel core - /

Tacendocosì.

»9

Leofr

R. ( Giusto è il suo prego ;nè fraudarla'ir*

Delmerlo,ichene’ casiavversiedur» ;

,

Acquata la virtù. ) CaresoreH'’»

Ildolor, che possip'^® "* ' -i-...-

D

cord’unpadre, libertà vi'chiède.

Coro'.

Già toma5erenO“(«^) * Degli occhi il baleno;' ^ o Tl* Iti P 1 •»

Pietà della figlia 71;I

. t

Già il padre sentì-(d).

ba SCSb

(») Pigliandolaperlamano,atraendol*indMoartè. K )

\

(b) AUcDonnaddCoro, (c) Bitijandaw, (dj Partii

\

' DigitizedbyGoogle

(24)

SCENA DECIMA

Leofboko, e Filtea.

’y

(«lOPR.Stringoinpocogran cose, *

Miadiletta Filtea.Piùnonci.resta . ,

Cheunistanteallamorte.

Fiiter. Ahi chedicesti?

Un

istanteallamorte? .< ..

Leofr.

e

senza speme

Di scampo. Or dimmi.Se il^morir d’un^solo' Fosse bastante ariscattar lavita

' Di noitutti,rispondi:

Non

offriresti,nondaresti,ofiglia ,

TostoiltuoS£oigueP

Filtea.

Ah

:Setuttoilchiede (a)

La

salvezzacomun,tutto ^sonio

Prontaa versarlo.

Leofr.

e

sechiedesseilmio?

Tu

cangidicolor!Rispondi

.

Filtea.

Ah

padre!

Seperdertiatalprezzoiotidovessi,

Ne

morrei didolore;

Ma

direi .

Leofr. Segui.

Filtra, < Oh,Dio!mi mancailcorei Leofr.Dunquealfatomicedi.

A

placarl’ira

Dellasorterubella

Una

vittimabasta,edio son quella.

FiLTb.^

Tu

?

Ma

come?perchè? _ .

'

Leofr. Tuttotisvelo

L’orrido"a?Ctti*»^Capitalsentenza Contro noipronunCttL-i* Dionigi.

A

deviarlailcrudo

^

Mivuole ostaggiovolontario;eintanto Taleunpattopropon,cheinadenipito .

'

Fia decrétodimorte.

Filtea.

E

tu ?

Leofr. Decisi

(•ì

Mi

rnìkìtDSHgKtttmft

DigilizedbyGoogle

(25)

'I

>

D’accettarlo,eingannarlasua «peranta.

Filtea.

e

vuoi .

Ki vt

Leofk. Darmiinsua forza.

'

Filtea.

e

nonrammenti

Dellaleggeildivieto ?

Leofk.

A me

custode

Divostre vite,a

me

primiera legge

E

lavostrasalvezza.

Filtea.

Oh

dloj nè pensi

Cheladelusa rabbia DelMonarcaomicida...

Leofk.Figlia,iltuo padresamorir.T’affida(n) Fi LTEA. Misera!

E

qualticredi

Da

ciòprofittoricavar? ,

Leofk. Noivedi?

V

ire addormentodelfellon: sospendo La.sentenza mortai:tempoviacquisto Agliesternisoccorsi;ospazioalineno

Ad

unapronta fuga.

Filtea.

E

chipotrebbe

Te

perdendo fuggir?

Leofh. Fuggiva Archippo(ò)

FuggiaLiside,ilgrande Educatord’Epaminonda,eintanto Tra fiamme,espadescellerateil

mu^

Pittagoraspirava,e deglialunni Sorridevaallafuga.

E

a

me

pur anco Sarà dolceilpensar,chelamia mort»

A’mieifratellièvita;echemorendo Lasciointeraa’miei figli

^

L’ereditàde’ valorosi,un nome Che undìfral’iredellasortee1’ont<?

Faràloroportaralfalafronte.

Filtea.

Oh

Bindeco! ohlontano Sventurato germano!al*patrio lido^

Tornerai,chiederaialla sorella:

-XiJDov’ èil mio padre?

E

iomisera Che mairisponderò? Hisponderanle lagiiiue,

hi L*o.

^

(a) Condignità.

Con .

DigitizedbyCoogle

(26)

a*

Leofr. ,No questo pianto, ahno!

Digliche un grandovere - *

Il suo padreadempì;che innanzi al mi»

Posi ilbene ditutti, e che per tutti Al suo cor raccomando

Questo esempio d’amor. Digliche sempro Bensispendela vita r-

Perla virtù tradita,

Perla santa amistà. Digli che in quest»

Sentimentodivintuttaconsiste l acastità de’ nostri

Dogmi sublimi ,echegli amiciititerra Son tesorodel ciel. Non gli abbandoni Dunqueil mio figlio

; perlorviva 4speri

Un

termineagli alTanni

,unqualche

numo

Vendicator del sangue

Degl’innocenti.

Ah

; volgidall’alto,

O sommo

Iddio, lo sguardo Alla dolenteItalia tua: soccorri

Questa'bellaInfelice: il reo punisci ' Carnefice scettrato

Che il sen le squarcia, efa con empie spade D’u.li e pianti suonar le sue contrade.

Rendimi il figliomio:

Quà grida un padre e freme.

Filtea. .Rendimiil padre mio:

Làgrida un figlio, e geme, Leofr. Di oisperatiaccenti

,

Fi ltea. dì flebililamenti,

A

due. Tutto risuona il del.

Su i petti esangui intanto Versa la patria il pianto,

E

lagrimandoirrita L’ira delre 'crudel ,

Leofr.

Ma

4’pmbrapallida Del giustoucciso Dall’urnasquallida

. S’ innalzerà.

Fiitea.

e

sulrestesa La mantremenda,

La

regiabenda

-, -

..-

\

'V

DigilizedbyGoogle

(27)

Glistrapperà.

Leofr. Sicureallorle madri Abbraccerannoifigli

.

Tilt. Allorfestose

S’ infiorerannoilcrinleAusonie spose

.

’Àdue.

E

sull’odiato

, Tronospezzato Lietalaterra Esulterà.

SCENA. UNDECIMA

\

V

Leofhono,

Futea

,el'uno e

V

altroConoche accorrono costernatidavarie parti.

W

\

Il Corifeo.<Signorebe fai ? Conmolta manoarmata Tearide ritorna.

Ed

a qual fine?

A

trucidarci? Qui la morte è il riso Delcoraggioso che sul fianco haunferro Dell’onor suo custode.

A

trarci forse Prigionieri?

No

, mai

.

Peggior di morteal saggio E’ r onta delservaggio, etu lo sai.

Leofr. Freno all’ardor soverchio.

A

minacciarvi Tearide non viene

morte,nò catene. Ioson di tutto Conscio appieno,cciò basti. Ite tranquilli

A

incontrarlo voi stessi,, e 1’onorate

Come

nemico generoso. Andate (a),

Cleobolo.

Cleob. Signori

Lfofr. Poni la tua (fi)

Su questa mano, e ditacermi giura

E

d’obbedir.

Cleob. v

Lo

giuro.

Leofr. Alto dovere

Lungi mi chiama, Insin eh’ io torni, aderapi

Tu

le mie veci.

E

se al cader delSole

b 4 fa) Partonogliuominiper eieguire ilcomando.

^b) Sotto rotapertuttoil>eguti)t« breye

DigitizedbyCoogle

(28)

NóVj mi rivedi, col favor dell’ombro Precipitate ogn’ indugiar, fuggite, Salvatevi

.

Cleob. Signor

...

{a)'

Leofr. Taci: tivieto

L’ interrogarmi: aderopj il cenno. Ilresto Nullarileva.

Cleob. (

O

ciel! che arcano èquesto? )

SCENA DUODECIMA.

Tea

RIDEaccompagnato dai1^Utagodei

,

Teak. Risolvesti?

Leofr. Risólsi

.

TÉar.

e

accetti?

Leopr Accetto

Del tuo Monarca il generosoinvito.

Tear. Lieto il farai

.

Leofr.

Lo

penso.

'Lear. ^

E

iniziando

Un

diademato protettor,darai Nuovo lustro alla setta.

Leofr. Altro non bramo

Che locarlasul trono'. Intanto illese

Da

militari offese

Andvan, lo spero, equeste mura,equanti Qui son racchiusi.

,Tear.

Non

.temer;li rende

Liberi il tuo partir

.

Leofr. Dunque si tronchi

Ogni dimora.

Andiam.

'Lear.

Leofr.

»nascondi (iQ Quell’imbelledolor,ilmio disegno Col tuo pianto tradire.

Fir.T.

Oh

dio! {d)

Leofr.Ficore

Addiopersempre

Andiam{e)

. . Il

(a) Sluprfalto.

(»') 1'utio itsep’Mite dialogo *T» Tc*ri‘d» e Loofronn t fatto som-

*B»>mnte. [c"] Indisparteal'iltea.(d^Coll'accento dell ’esticmo dolute*

H

A.Tearidcconcennofurtivo.

DigitizedbyCoogle

(29)

It Corifeo. ' Ferma,Signore, (a)

Un

funestomistero

'

Tu

ci nascondi. Dove, vai? Che tenti?

Per noitusolo alla «perridia esporti Del tiranno? Alla sacra

Tua

per.sona rispannia

Questa orrenda ignominia,orrenda a tutti Più che la morte. Ornai rimovi il velo DI questoarcano, o non andrai

.

Tutti

No

,no.(6)

Leofr. Io non audrò?Clii fia(c)

.Che qui mel vieti? Chiardirà del vostro Duce i consigli esaminar?Rientri Nel rispetto ciascun. Tremi delmio Provocato rigor. Pensi, che mula,

S’ io non la sciolgo, è qui ogni lingua, echiusi Tuttii pensieri,

E

voi parlaste?

E

voi I micidisegniosaste

Indagar minacciando?

Dateliberoil passo: io vel comando.

Ftltea( Misera! ognuno abbassa Riverente gli sguardi, e si ritira

. )

Il Corif, ( Quell’aspetto, quell’ iya, Quel favellarmi sbigottisce. )

^

Leofr. . Alfine

Riconosco nel vostro

Pronto obbedire i figli miei. Venite, Figli,al mioseno e il vostro padre udite. ,

II crudele, in chesiamo

Stato dicose,a me, ebe vison.capo,

Un

gran dovere impone , epale.sailo

Non

lice a

me,

a voi cercai'.o. Iovado

Ad

eseguirlo, e nell’andar aì poito Tutti nel cor. Sbandite ognisospetto D’ ignominia per

me

. Tutto tra poco Vi fia palese, Questosolo intanto

Saper vi basti, che onoratoio corro ^ A

fa] NelmomentocLeLeofrono con Teariilc incamminasiper paiilre, i Pittagorici

,chegiàsi eimninsospeuiti,gli.si paianodavanti^efàsoln-

si oppongonoalla suapartenza. . -

rb] Conietinezza,coneurasi. ft] ConBiarstà

,c nobilesdigno.

DigitizedbyGoogle

(30)

•fi

A

salvarvi,o mieicari a darviun pcgn#

Del tenero amor mio.

Numi

possenti

,

Cui piacque dimandar povera e nuda La virtù sula terraincoi^pagnia Della sventura, a voi

Giusti numi, consegnoeraccomando Questi infelici. Sulorvegli il vostro Sguardopietoso.>

E

seminaccia irato Qualchedisastro ilfato, eccoviilcapo DiLeofrono, o Del. Tuttoin

me

scenda Il furordel destino avverso erio;

Ha

su imieifigli... Ah! qui sipiange. Addio.(a)

SCENA DECIMATERZA

^ Tuttisenza Leofrono.

It ^CORIF.

M’

agghiaccialo stupor.

Un

pittag. Sugli occhi hoil pianto.

Il, CoRiF. Qual maldisegno è il suo?

IlPittag. ' Fatai disegno,

Qualunqueei sia. Là su quel sasso vedi Tutta cospersa delpallor al morte Lapovera Filtea

.

IlCorif. Vedi ingrandoglia

Cleobolo sepolto

Celar 1’affannocolla

man

sul volto

.

IlPittag. Che saràmai?

IlCorif. Fratello,un riosospetto

Nelpensier mibalena

Iovuòda lungi Leofrono seguire.

IlPittag.

Ed

io sonteco.

IlCorif. Vieni

.

Il Pittag. Andiam

.

Il Corif. Santi

Numi

,ecco Blndcc»,

Sorgi Filtea,'compagni, alzateil grido Dellagioja: è Bindeco.

SCE- fa] Sicopreilvoltocolmanto pernajconderela suacommorlone,e parterapido conTeuide Tatti restano inatteg;giaincnto didolore, « 4' anunitaziont

^

(31)

SCENA DECIMAQU ARTA

«7

Bindecofrettoloso,edetti

.

PiLT,

Oh

frateimio! (a)

Bihd.Sorella;amici,liete nuove. Il padre Dov’è?sicerchi,ov’è? Sappia che giunse L’aspettato soccorso.

,

Tutti.

Oh

giusto Cielo!

Bim). Lecollegateschiere Con raddoppiato passo superando DelNeeto lariva

Sono improvvise di Croton comparse Sotto lemura.E’ nostra La porta Tarantina, e scelta

mano

Dicoraggiosi adoccupar va il ponte Dell’Esaro

.

Cleob. Corrlam. Vieni,BindecOy

Vieni; gliètempodi salvarlo ancora.

Bind. Chi?

Cleob. 11tuo padre.

Bind. Inperiglio?

Cleob. Estremo

.

Bino.

E

dove-

Cleob. Nelle

man

de’nemici

.

Bino.

Oh

dio! che sento!

Come

?quando?

Cleob. ,

H

momento

Non

è questo d’inutili parole,

Ma

d’ardire, e di fatti. Egli èperduto, Se più sitarda.

Bino. * All’armidùnque:ilferro Snudate, o prodi;e’lbellicosocarme

1 nostri petti Inhammi

,

Air arme, all’arme.

Bind. Su questa giurate (à)

Tutti. Salvarlo, o morire: (c)

Bind. Loscudo toccate:

Corrrndoadabbracciarlo. Stendendola spada nuda.

Steadeadolepuntede'feriiverio ^ellndiBindec*.

byCoogle

(32)

>8

Coro éUgli nomini.

Tutti Giàpr(«itcson 1’ire:(<i)

T^o

T T 1.

Di>«angueuntorrente Crotonevedrà.

Fit.

Va,

pugna daforte.(3)

Bino. Guerrieri. {c) '

Tuttigliuomini.

Siamteco. {d) Corodki.lkdounb,

Va

,sprer-zalamorte.

Coro drgliuomini

Sul brandolareco,(e) Cono PEtLBDONNI.

Propizio clemente ’’

1}Cielosarà.

Coro degliuomini.

Di sangueuntorrente Crotonevedrà. (/)

SCENA

XV.

FuXEA,

eCoitoDELIEDONNE.

FxL.N^omideldel,senongiurasteetemp Fra’mortaliiltrionfo

Dell’iniquosulgiusto,ah voipietosi Difendetemiilpadre.

E

tu^granfiglio Di Latona,eaiGiove,

Che Lido,eDelio altrove,equi chiamarti GodiIperboreo;tu che-deglialtari ImmemorediDelfo,odeglieccelsi Gioghidi Cintorisonarfail’arco PerleselveJapigie ediCrotone SeiprimoIddio:difendi ituoidevoti

,

Lucido

nume

,nèpatirchesia

A

lacrimarcostretta Pereaotendogliacadi con«trcplt».

A

Bindeco.

IneamiiÙDandosiapauo muzUle.

SeguendoBindeco.

Aliandoletpade..

PartcQ*segTiiiaiiduacantaredentrolaxecaglinl-.imìvarai

(33)

LadilettaadApolloItalagente* . '

C

0Ho

.

Propizio,clemente . '

11Kuine sarà. , PiL.Vibraildardofatai,che unditrafin»

Dellamontagna Etnea•

Gliorridifabbri.

É

sangueloroilsangue Delriochecipersegue.

E

turinnova,

GranDio*Tanticaprova,efapaleso Ghelavirtùtemuta

Non

è perdutadeltuostraipossente.,

G

0E'o. .

Propizio,clemente

_

>

Il

Nume

sarà. . .

Fu..Sì,losarà. Già sento Sugliomeridivini

L’aureafaretrarisonar;giàveggo . - Dalladestraimmortale

Sprigionarsilo strale.Udite,udite

Lo

strepitodell’armi,uditeilgrido Dellavittoria. IlDio per noi combatte

,

E

ainostriprodiardire

Ministra,el’irenellapugnaardente. .

^

Cobo.

Disangue untorrente . Crotone vedrà.

Fil.

Ma

dall’alto del colle, h ,

Chesignoreggialacittà,discende Rodopefrettolosa,eporta impresso Ilgiubbilosulvolto.

E

ben,cherechi RodopeCara?Che vedesti?

Rodope

È

vinto

Lo

stuolnemico.

Fit.

E

narriilvero?

Rod. Eifii^o

Precipitoso,e per obliquo calle Del Lacinio siperde entrolavalle.

Dallacimaio lo vidi

Diquella balzaio stessay• 1»D»mich»

Divis* ravvisai.

(34)

d#

SGENà decimasesta.

Cleobolofrettolosoe dette,

Cleob.

Fil.Cleoboló Cleob.

Fil.

Cleob.

Fil.

e

Cleob.

Fil.

Fn

tea, sorelle'

.

yincemtao

E

il padre?

E’salvo1

Bindeco? ',

'

» Ti-ionfa

.

Oh

giustintimi!

Udiste il pianto alfin degl’infelici.

Cleob. Avvisatii nemici

Dell’ arrivo de’ nostri avean delporto Già precise levie

, presti a farfronte

•Dell’Esaro sulponte. Impetuosi

_

Gliassalimmo, eferimmo.In un

momcnN

Tutti fursgominati^.

E

che potea Soloaimisfattiealle rapine usato, Nei perigli d’onor compro soldato ? Fil.

e

ilpadre?

Cleob.

H

'padreprigionierfrattanto Venia condotto alporto,ove già pronta La prora 1’attendea

Che portarlo dovea. Quandoimprovviso Sopraggiunse BindeCb. Unqua non vidi Più fiero aspetto. Lo rendea furente

La

paterna pietà. Lampo erailguardo

^

Lampo

la spada, e ratto

Ogni colpoima morte.

E

dalla strage^

Ilprode noncessòfinché caduto Negliamplessidel padre, e rotto alfine Dinaturaagli affetti ogni ritegno, . .

Fra ilpianto delpiacer tacquelosdegno,

Fil.

Oh

valorosoI - '

Cleob. Osserva

,

Vediaspersi dinobili sudori Appressarsicantando i vincitori.

set,-.

DigitizedbyGoogl

(35)

SCENA DECIMA SETTIMA

ed ultima.

Corodi Pitagorici,poiBlndcco e Leofronoinmezz»

aivittoriosiconfederati. "

Coro.

Vi

Fu,.

Din.

iva il padre,viva il-forte,

Che se stessoa rieritorte '

Pe’sudi figli condannò

.

O

frateimio! Sorella!

Eccoti salvo,il genitore al seno.

Fil.

Oh

padre! - .

Leofb.

Oh

figlia]

A

tri

Oh me

felice appienoI

Non

intende il mio contento Chi non vide il mio torm^ptó, Sol perfetto

è quel diletto Che il dolorepreparò. ^

. ^

C

ORO.

Viva il padre, viva il forte Chese stesso a rieritorte Pe’suoi figli condannò.-

Leor.Figli, fratelli, nel vedervialfine Toltia rischio mortai,sento nelpetto

'

Raddoppiarsi la vita.

Oh

quanto è dolc#

Questomomento!

Oh

quanto- Dalla veracee pura

Gioja è lontanchi non ‘conosceil pianto.

visitatoè mai dalla sventura'.

Bin.Amatopadre, aliberarti ilcielo

Un

portento operò

. '

fc

Deh

n.-irra,o figlio.

Dilegua lo stuporche tutti ancora M’ ingombrai sensi

, e dinne *

'

Come

fuor d’ogni speme alnostro «camoo

Improvviso accorresti. ^ <

Bin. Volai, come imponesti

Ad

implorarl’.aita ' '

'

Del bellicosoTarantino; esposi - -V- *-

(36)

. . .

Gli atroci filfi, é le nefande strigi ,

Del barbaro Dionigi: armi pregai,

..La ragioneinvocai Del cornane interesse

,

Ricordaile promesse; e tutti indarno Cadeanoi preghi.

E

che sperarTlontana Erar alma del campo,il grande Archita:

Era infranta avvilita

La

soldatesca. Nelle destre a tutti Languian le spade,in cor l’ardire, eappena

Costernatioperplessi, -

Parean bastanti a conservarse stessi.

Leor.Or vedi come, o figlio, - ' '

Dallapresenza e dalvalor d’un solo Tutta talor d’unpopolo dipende', Laforza ela virtù. Sordo allavoce '

.

De’nostrimaliil Tarantin, chi dunque Dalletargo lo-scjpsse?

Bit. ì

Un

grido, o padre,

Un

subitaneogrido D’incredibile fama, che dicea

(

E

disse di ver)comparso all’improvviso

c 11 salvatore dell’Enotriaterra 11 sospirato archita.

Leofr- EterniDei!

Giunto Archita?

Bini). , Nel porto

Di Minerva Idruntea.

Fu

questaDiva Sua compagnafedel, che al guardo iltolse DelPunicopirata;edal governo Della prora sedea1’onnipossente Suafortima.

Leor.

Oh

prodigio! , .

Bis.

a

questavoce F

Chesonorae veloce ,

'

Si diffuse pertutto,armi gridaro

Le

cittàtuttequante, armi l’Irpino, 11 Messapio,ilLucano, ilSalentino

.

E

d’ogni parteallora

* ^

11ferro balenar; tuttiabbracciarsi^

£

accorrere $ affòibirsi

!>•

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