STUDIO TECNICO DI GEOLOGIA APPLICATA ALL'INGEGNERIA
dott. geol. GINO LUCCHETTA via Rivette, 9/2 Pieve di Soligo (TV) tel./fax 0438/842312
Comune di FARRA DI SOLIGO Provincia di TREVISO
RELAZIONE GEOLOGICA
(ai sensi D.M. 11/03/1988 D.M. 17/01/2018 e D.M. 14/01/2008)
relativa al progetto di P.U.A. Scheda Norma AT_R07 P.I. 2014/2019 Lottizzazione “BELVEDERE” in via Piave a Soligo.
Ditta:
IMMOBILIARE BELVEDERE snc
p.IVA: 03684390267 di Busetti Arcangelo e C. c.f.: BST RNG 53D20 D505A Via Val, 4 - 31010 FARRA DI SOLIGO (TV)febbraio 2019 il geologo
PREMESSA
Il presente studio geologico è stato eseguito su incarico verbale dei tecnici progettisti, geom. Maria Meneghello di Sernaglia della Battaglia e arch. Sabina Favore di Col San Martino, in nome e per conto del sig. Arcangelo Busetti di Soligo TV, legale rappresentante della ditta Immobiliare Belvedere snc.
Il progetto prevede di realizzare una lottizzazione residenziale di circa 0,9 ha su di un’area libera che si affaccia su due lati su via Piave a Soligo.
L'indagine è stata svolta ai sensi del D.M. 17/01/2018, D.M. 14/01/2008 e del D.M. LL.PP. 11 marzo 1988 con particolare riferimento alle sezioni A, B e H (fattibilità grandi aree), anche considerando che il Comune di Farra di Soligo rientra tra le zone dichiarate sismiche con S = 9 ai sensi della legge 02 febbraio 1974, n. 64, confermata in zona 2a dalla OPCM 3274 del 20/03/2003 e dalla D.C.R.V. n. 67 del 3/12/2003 e s.m.i..
Nella Carta delle penalità ai fini edificatori dello studio geologico del P.R.G.
comunale la zona viene definita "terreno da buono ad ottimo" per la presenza di terreni con buone caratteristiche geotecniche e senza particolari difficoltà di drenaggio. Nella carta della fragilità del PAT l’area si pone nella zona “idonea a condizione” per i medesimi motivi. Tale attribuzione viene poi ribadita nella carta delle fragilità del PI.
L’area non è soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. 3267 e neppure al vincolo ambientale e paesaggistico del d.lgs 42/2004. Il sito si pone a circa 1 km dal SIC IT3240030 “Grave del Piave – Fiume Soligo – Fosso di Negrisia” e a circa 2,9 km dal SIC IT3240015 “Palù del Quartier del Piave”.
Nel corso dell'indagine è stato eseguito il rilevamento geomorfologico e geologico dell'area circostante con studio delle litologie presenti in una serie di scavi eseguiti nell’intorno dell’area di lottizzazione per completare i dati in possesso di questo studio su altre zone circostanti, ricavati da precedenti indagini e da quanto riportato nella documentazione degli studi geologici del PRG, del PAT e della Microzonazione Sismica comunale.
Di notevole aiuto è stata anche l’osservazione allo stereoscopio delle fotoaeree IGMI volo del 1993 e delle immagini CGR del 1998-99, 2003 e 2007, TerraItaly 2012, DigitalGlobe 2014 e GoogleEarth 2015 di cui si riporta di seguito uno stralcio.
INQUADRAMENTO GEOLOGICO
L’area è situata lungo via Piave un centinaio di metri a Est di viale Europa, circa 250 m a SSW del cimitero di Soligo e poche decine di metri a Sud della cantina Nardi Giordano. E’ individuabile nella tavoletta "Pieve di Soligo", F. 38, IV° SE della Carta d'Italia alla scala 1:25.000 edita dall'IGMI (vedi frontespizio). E’ inoltre censita nel Catasto relativo al Comune di Farra di Soligo al Foglio 27° m.n. 9.
L'area è situata all'interno di un ampio terrazzo alluvionale del f. Soligo di età wurmiana, ad una quota media di 148 m s.l.m.; la superficie topografica si presenta pianeggiante e leggermente degradante verso WSW, con pendenza attorno all'1%.
Circa 500 m a Est, poco oltre via Belvedere, abbiamo una scarpata alta 5-6 m che raccorda il livello principale della pianura con la piana delle alluvioni antiche del f.
Soligo mentre un km a Nord abbiamo le prime balze collinari del colle San Gallo.
Nel complesso i terreni affioranti nell'area e nelle porzioni circostanti sono costituiti da alluvioni grossolane con ciottoli e ghiaie prevalenti ma con lenti discontinue di materiali sabbiosi; in profondità sono frequenti livelli irregolari più o meno cementati. Dall'esperienza dello scrivente risulta che i livelli cementati, soprattutto quelli più superficiali, siano discontinui e disomogenei per cui non è opportuno prenderli in considerazione per il calcolo della capacità portante. In
superficie è presente una coltre di depositi prevalentemente limosi, con spessori attorno a 0,8-1,0 metri, legati al dilavamento della frazione fine dei terreni collinari presenti qualche centinaio di metri più a Nord.
Nella carta dei suoli della provincia di TV, l’ARPAV indica i suoli di quest’area ricompresi nella classe TRS1 ovvero “alta pianura antica (pleistocenica) con suoli fortemente decarbonatati, con accumulo di argilla ed evidente rubefazione; conoidi ghiaiosi e superfici terrazzate con evidenti canali intrecciati, costituiti prevalentemente da ghiaie e sabbie. Il profilo pedogenetico, risulta: Suoli a profilo Ap- Bt-BC-C, moderatamente profondi, tessitura moderatamente fine, scheletro frequente, tessitura grossolana con scheletro molto abbondante nel substrato, non calcarei, estremamente calcarei nel substrato, subalcalini, con rivestimenti di argilla, drenaggio buono, falda assente. Secondo la classificazione USDA si tratta di: Inceptic Hapludalfs clayey-skeletal, mixed, mesic mentre per la WRB è un: Cutanic Luvisols (Humic, Hypereutric, Skeletic).
Per quanto riguarda la permeabilità essa risulta essere da media ad elevata per cui le acque d'infiltrazione vanno ad alimentare l'acquifero indifferenziato il cui livello statico si trova mediamente a 120 m s.l.m., quindi circa 28 m sotto al piano campagna, con oscillazioni stagionali di 2-3 metri. La direzione di deflusso della falda è verso ESE con un gradiente elevato a causa della presenza di un marcato asse di deflusso preferenziale, dovuto ad antichi fenomeni erosivi, nella zona della Latteria Soligo. Da notare che eventi meteorici intensi e brevi (rovescio temporalesco) possono portare temporaneamente a fenomeni di difficoltà di drenaggio a causa della parte più superficiale della serie stratigrafica caratterizzata da terreni parzialmente coesivi.
L'idrografia superficiale è completamente assente, con la sola eccezione dei fossati di scolo lungo la viabilità. Il corso d’acqua più vicino è il f. Soligo che scorre oltre un km a Est, incassato di circa 15 m rispetto al livello principale della pianura ed il rio Patean che passa a livello della pianura oltre un km a W.
Dal punto di vista tettonico, poiché l'area è dichiarata sismica, si evidenzia il fatto che i limiti litologici del Quaternario sono suborizzontali; il substrato è costituito da prevalenti conglomerati con argille del Terziario con giacitura sub-orizzontale che si rinvengono a partire da circa 30-40 m di profondità. Tale profondità tende a ridursi fino a soli 15-20 m spostandoci verso Ovest. Il substrato è stato anche interessato, circa un km verso Est, dalla faglia di Pedeguarda con direzione NNW-SSE: essa è stata certamente attiva fino al Pleistocene superiore anche se ora non ci sono indizi di dinamismo. È comunque riportata nel catalogo nazionale ITHACA come faglia capace ovvero ha che ha dato movimenti negli ultimi 40000 anni.
STRATIGRAFIA DEL SITO
Numerosi scavi sono stati eseguiti nella zona tra cui quello per la realizzazione, a inizio degli anni ‘90 della cantina Nardi Giordano sul lato Nord di via Piave e quelli per la lottizzazione di via Montegrappa all’inizio degli anni 2000, immediatamente a Est del sito oggi in esame. Tale insieme di dati, peraltro congruenti con gli studi geologici del PRG e del PAT, hanno consentito di raggiungere una buona conoscenza della situazione stratigrafica del sito in esame.
Dai dati in nostro possesso risulta quindi la seguente stratigrafia, partendo dall'alto:
• terreno agrario: 80 cm di suolo vegetale sabbioso-limoso con poca ghiaia e ciottoli, di colore bruno-rossastro.
• ghiaie sporche: altri 0,5 m di ghiaie e ciottoli in matrice limosa-argillosa che tende via via a diminuire con l'aumentare della profondità.
• a partire da 1,2-1,5 m di profondità, ghiaie sabbiose con ciottoli e blocchi ben arrotondati, a luoghi leggermente cementate. Il grado di cementazione varia sia verticalmente che orizzontalmente anche a distanze molto piccole, ma sempre senza raggiungere consistenze particolarmente tenaci.
Quest’ultimo terreno prosegue poi in profondità per almeno 30 m senza variazioni significative se non qualche piccola intercalazione limosa.
CONSIDERAZIONI GEOTECNICHE
Al momento non è prevedibile la geometria e la tipologia dei fabbricati che si insedieranno nei lotti. Inoltre, come ben noto, ciascun edificio dovrà essere dotato di specifica relazione geologica come previsto sia dalla sezione C del D.M. 11/03/1988 che dal capitolo 6.1.2 del D.M. 14/01/2008, recentemente aggiornato dal D.M.
17/01/2018.
Le caratteristiche geotecniche dei terreni di fondazione, sono diverse, a seconda che consideriamo una posa a 1 m di profondità, entro le ghiaie sporche superficiali, piuttosto che nelle sottostanti ghiaie sabbiose con ciottoli. Nei due casi le caratteristiche geotecniche, ricavate da precedenti indagini condotte in aree contermini, possono essere così riassunte:
a 1 m a 2,5 m o più
angolo di attrito interno 30° 33°
coesione t/m² 0-5 0
peso di volume secco t/m3 1.8 1.8
peso di volume saturo t/m3 2.0 2.0
Ipotizzando fondazioni continue a trave rovescia larga almeno 0,8 m, opportunamente collegate da un solettone armato, da questi valori, è possibile ricavare il carico di rottura del terreno utilizzando le formule del Terzaghi (Nq e Nγ secondo Vesic 1975):
qr = 0,5*B* γ *Nγ + D* γ *Nq + Cu*Nc =
= 0,5*0,8*1,8*22,4 + 1*1,8*18,4 + 0 = 49 t/m² a 1 m = 0,5*0,8*1,8*35 + 1*1,8*26 + 0 = 72 t/m² a 2,5 m in cui B è la larghezza di fondazione e D è la profondità di posa.
Applicando quindi un fattore di sicurezza pari a 3,5 si ottiene il carico unitario di sicurezza:
qs = 49/3,5 = 14 t/m² = 1,4 Kg/cm² ≅ 137 kPa a 1 m qs = 72/3,5 = 20,5 t/m² = 2,05 Kg/cm² ≅ 200 kPa a 2,5 m
Seguendo invece le NTC2008 con l’approccio 2 combinazione (A1+M1+R3) il carico unitario di sicurezza agli SLU risulta:
qs = 49/2,3 = 21,3 t/m² = 2,13 kg/cm² ≅ 209 kPa a 1 m qs = 72/2,3 = 31,3 t/m² = 3,13 kg/cm² ≅ 307 kPa a 2,5 m
Tali valori possono ovviamente essere considerati validi anche per fondazioni a platea.
Per tali entità dei carichi, vista la natura e la granulometria del terreno di fondazione e l'assenza di livelli particolarmente comprimibili si ritiene che i cedimenti saranno soprattutto immediati e comunque i cedimenti differenziali non saranno apprezzabili.
CONSIDERAZIONI SISMICHE
Con la vigente normativa sismica (OPCM 3274 del 2003 e D.C.R.V. n. 67 del 3/12/2003) il comune di Farra di Soligo è stato confermato sismico di classe 2 che prevede per il territorio una accelerazione orizzontale ag (riferita all’accelerazione orizzontale massima ag attesa su suolo rigido A) pari a 0,25 g.
L'area in esame non presenta peculiarità che la differenzino dalle zone contermini: la presenza di un materasso alluvionale di costituzione granulare mista sopra un substrato più rigido ha come effetto un aumento dell'ampiezza delle vibrazioni telluriche anche per “effetto catino" in prossimità del bordo di contatto tra la pianura ed il piede della collina. Non ci sono elementi di penalizzazione di tipo geomorfologico.
Queste considerazioni trovano espressione in due coefficienti, l'incremento di rischio sismico "n" ed il coefficiente di fondazione "ε". Secondo la formulazione di
Medvedev, l'incremento di rischio sismico si quantifica con un numero variabile tra 1 e 4 in dipendenza della geologia di dettaglio e dell'eventuale treno sismico:
n = 1,83*log(Vo*γo/V*γ) = 1,83*log(4*2,5/(0,8*2.0)) = 1,45
in cui V è la velocità delle onde sismiche longitudinali e γ è il peso di volume medio del terreno, rispettivamente nel litotipo di riferimento (calcare compatto) e nel deposito di copertura.
Da questo valore, per via diagrammatica, si ricava il coefficiente di risposta meccanica ed idrologica del terreno di fondazione:
c1 = 1,00
La struttura morfotettonica del sito è caratterizzata da un substrato più rigido sepolto alla profondità di una trentina di metri, per cui il relativo coefficiente risulta:
c2 = 1,00
Dal prodotto di questi coefficienti si ottiene il coefficiente di fondazione:
ε = c1*c2 = 1,00*1,00 = 1,0
Il comune di Farra di Soligo è dotato di Microzonazione Sismica di livello 1; nella carta MOPS (stralcio seguente) l’area in esame ricade nella microzona 2006 a cui
corrisponde il profilo sismostratigrafico riportato nella figura a seguire (MASW 11, eseguita proprio all’interno dell’area in esame). In pratica si ha una coltre soffice con velocità attorno a 200-300 m/s e spessore dell’ordine dei 2 m; quindi la compagine dei depositi alluvionali abbastanza costipati fino a 6 m e quindi le ghiaie molto costipate con velocità di circa 500 m/s fino a 15 m ed infine il substrato costituito da ghiaie cementate con Vs di circa 900 m/s. Ne risulta che, ai sensi della nuova normativa sismica (D.M. 14/01/2008=
NTC2008), il terreno di progetto ricade nella classe B = rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati (con Vs attorno a 500 m/s).
La categoria topografica è la T1 in quanto pendio con inclinazione media inferiore a 15°.
L’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3519 del 28/04/2006 ha stabilito le nuove disposizioni per l'individuazione a livello regionale delle zone sismiche che superano il concetto di categoria legato alle suddivisioni amministrative della precedente Ordinanza. Con il medesimo provvedimento è stata approvata la “Mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale”, redatta dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nel 2004, che contiene le accelerazioni orizzontali massime convenzionali al suolo di tipo A, necessarie per redigere il calcolo sismico delle costruzioni. Tale mappa è già stata recepita anche dalla Regione Veneto.
Per quanto riguarda le regole generali di progettazione in zona sismica le nuove norme tecniche per le costruzioni (NTC2008-2018) richiedono preliminarmente:
la valutazione della risposta sismica locale del sito;
la valutazione della sicurezza del sito nei confronti della liquefazione e della stabilità dei pendii.
Per l’opera in progetto la descrizione del moto sismico può essere convenientemente descritta dallo spettro di risposta elastico in accelerazione delle componenti orizzontali del moto che tengono in debito conto delle amplificazioni locali (stratigrafiche e topografiche). Nella tabella sotto sono riportati i dati di ingresso e quelli di uscita, deducibili come detto dallo spettro di accelerazione, da utilizzare nelle verifiche allo stato limite di salvaguardia della vita SLV come richiesto dalla normativa mediando dai valori di griglia fornita dal Ministero.
I dati di longitudine e latitudine del sito sono desunti da Google Maps.
Coordinate ED50 Coordinate WGS84 Latitudine e Longitudine sito N 45.906153
E 12.153495
N 45.905257 E 12.152496 Dati di ingresso Dati in uscita
Periodo di ritorno 475 anni
Vita nominale dell’opera 50 anni
Classe d’uso II Normale affollamento
Fo 2,407
Tc* 0,322
Accelerazione orizzontale max al sito ag(g) 0,243
Tipo terreno B
Coefficiente Cc 1,10*(Tc*)-0,20 1,380
Amplificazione Stratigrafica Ss 1,40-0,40*Fo*ag/g 1,166
Amplificazione Topografica St T1 1,0
Accelerazione massima attesa in superficie amax= Ss*St*ag/g 1,166*1,0*0,243 = 0,283
Le verifiche a liquefazione possono essere omesse in quanto il fuso granulometrico dei terreni sciolti è esterno alle zone indicate nel testo delle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (figura 7.11.1): con l’esclusione dei primi metri, si tratta di termini ghiaiosi grossolani in matrice parzialmente coesiva o francamente coesiva. Inoltre la Vs risulta, già a partire dai 2-3 m di profondità (vedi profilo sismostrati), superiore a 220 m/s, valore considerato discriminante per il potenziale di liquefacibilità dei terreni sciolti.
CONCLUSIONI
In base a quanto detto finora, l'area in oggetto può essere considerata stabile dal punto di vista geomorfologico; le indagini geognostiche disponibili confermano la presenza, fino a circa 1,2-1,5 m di profondità, di uno strato di ghiaie e ciottoli in matrice limosa (ghiaie sporche) che poi passa a ghiaie sabbiose e ciottolose.
Al momento non è prevedibile la geometria e la tipologia dei fabbricati che si insedieranno nei lotti. Inoltre, come ben noto, ciascun edificio dovrà essere dotato di specifica relazione geologica come previsto sia dalla sezione C del D.M. 11/03/1988 che dal capitolo 6.1.2 del D.M. 14/01/2008, recentemente aggiornato dal D.M.
17/01/2018.
In via del tutto indicativa, sono stati ipotizzati dei valori di portanza del terreno a 1 m e a 3 m di profondità, comunque al di sotto della coltre soffice di terreno vegetale, sia con la vecchia normativa 1996 che con le NTC2008-2018.
Dal punto di vista sismico il coefficiente di fondazione ε risulta 1,0 mentre con le nuove normative la categoria di terreno è la B e la categoria topografica è la T1.
In ogni caso il direttore dei lavori, come previsto dal D.M. 11/03/88 punto B.2, che si riporta di seguito “La validità delle ipotesi di progetto dovrà essere controllata durante la costruzione considerando, oltre ai dati raccolti in fase di progetto, anche quelli ottenuti con misure ed osservazioni nel corso dei lavori per adeguare, eventualmente, l'opera alle situazioni riscontrate.” dovrà controllare la validità delle ipotesi di progetto durante la costruzione, per adeguare l’opera alle situazioni riscontrate.
L'area viene giudicata idonea all'intervento in progetto.
Pieve di Soligo, 06/02/2019 il geologo dott. Gino Lucchetta
AEROFOTOGRAMMETRIA scala 1 : 5.000
area in esame
ESTRATTO DI MAPPA scala 1 : 2.000
Comune di Farra di Soligo TV foglio 27° m.n. 9
PLANIMETRIA QUOTATA (attuale) scala 1:1000 circa
PLANIMETRIA (progetto) scala 1:1000 circa