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TEST DIAGNOSTICO PER L ITALIANO COME LINGUA SECONDA. Indirizzato agli alunni del secondo ciclo della scuola primaria

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Academic year: 2022

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TEST DIAGNOSTICO PER L’ITALIANO COME LINGUA SECONDA

Indirizzato agli alunni del secondo ciclo della scuola primaria

Elaborato da:

Antonella Musitano M.Teresa Tirotto Mirella Paola Stirpe

PROGETTO START (Comune Milano: http://www.ismu.org/start)

Supervisione: Elena Nuzzo (Università di Verona) e Roberta Grassi (Università di Bergamo).

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INTRODUZIONE

Setting e comportamenti del somministratore durante la prova

Setting: deve essere tranquillo, accogliente e predisposto adeguatamente, non ci devono essere rumori e/o interferenze di qualsiasi tipo che disturbino l’allievo e la registrazione.

L’esaminatore deve:

1) Mettere a proprio agio l’alunno.

2) Stimolare con sollecitazioni il candidato qualora si verifichino blocchi nella comunicazione.

3) Non giudicare e non correggere la forma della produzione.

4) Non suggerire ma incoraggiare la libera produzione dell’alunno.

La somministrazione delle prove è individuale. Si consiglia, ai fini di una valutazione più attendibile, di registrare la prova orale e di riascoltarla in un secondo momento, quando occorre assegnare il livello.

Il docente accoglie l’allievo con naturalezza e con un atteggiamento incoraggiante.

Il docente può rompere il ghiaccio presentandosi e conversando brevemente con l’alunno. Per esempio, gli si può chiedere di presentarsi attraverso domande-guida come le seguenti (non da usare in modo rigido).1

Come ti chiami?

Quanti anni hai?

Che classe fai?

Da quale paese vieni?

Da quanto tempo sei in Italia?

Con chi sei arrivato/a?

Mi racconti qualcosa del tuo viaggio?

Nel tuo paese andavi a scuola?

Raccontami qualcosa della tua scuola.

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Sezione 1: BICS – Lingua per la prima comunicazione

Per questa prova si utilizza uno stimolo visivo costituito da quattro immagini in sequenza che narrano una semplice storia (Figura 1). Lo stimolo visivo selezionato è tratto dal testo “Giochiamo a leggere per scrivere”, AIPA editrice, pag. 22. Per la storia è stato scelto il titolo “Il ladro di pantofole”.

Figura 1

Abbiamo passato in rassegna accuratamente una serie di immagini ed alla fine abbiamo scelto una sequenza di vignette che, a nostro parere, sono atte a testare il livello di competenze di produzione orale e scritta dei discenti. Le vignette rimandano ad una dimensione di concretezza, senza alcun ricorso all’astrazione e rappresentano una storiella simpatica e coinvolgente che potrebbe suscitare la curiosità dell’allievo e la sua motivazione. L’immagine proposta ben si presta, inoltre, alla descrizione ed all’elicitazione di elementi narrativi. Le docenti hanno deciso di colorare l’immagine per facilitarne la lettura e renderla più gradevole e comprensibile agli occhi dell’apprendente.

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Protocollo di somministrazione

Si comincia con un’attività di descrizione. Il docente mostra al bambino la prima immagine delle quattro sequenze selezionate (Figura 1) e gli lascia il tempo necessario per osservarla in silenzio e con attenzione. (Per la descrizione è stata scelta solamente la prima immagine in quanto nelle altre, esclusa la quarta, l’ambiente rimane invariato).

Quando l’alunno è pronto, l’insegnante chiede la descrizione dello stimolo visivo.

Ti piace la camera di Marco?

Descrivimi questa stanza nel modo più preciso possibile.

In caso di difficoltà da parte dell’alunno, l’insegnante sollecita garbatamente la produzione indicando gli oggetti e ponendo domande come le seguenti:

Che cos’è questa/o?

Di che colore è?

Quanti oggetti ci sono per terra?

Che cosa c’è disegnato sulla coperta?

Figura 2

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Com’è vestito?

Che cosa fa?

La seconda fase comprende un’attività di narrazione. Per questa fase abbiamo ipotizzato due proposte: il somministratore può scegliere quella che ritiene più adatta in relazione al carattere e alle capacità dell’alunno che ha di fronte.

Proposta 1

L’insegnante mostra all’alunno le quattro immagini del racconto “Il ladro di pantofole”, esposte in modo disordinato, e gli lascia il tempo necessario per osservarle in silenzio e con attenzione.

Adesso prova a mettere in ordine queste immagini.

Dopo che l’alunno ha riordinato le sequenze l’insegnante lo invita a raccontare la storia.

Secondo te, cosa succede in questa storia?

Se il bambino non è in grado di raccontare gli eventi, l’insegnante lo stimola attraverso domande guida.

Che cosa fa Marco?

Dov’è?

Che cosa non trova?

Dove cerca la pantofola?

Chi ha preso la pantofola?

Proposta 2

Nel caso che il bambino abbia ben risposto all’intervista iniziale e che abbia manifestato una buona abilità descrittiva, è possibile presentare solo le prime tre immagini disordinate, senza quella finale.

Adesso prova a mettere in ordine le immagini.

Dopo che l’alunno ha riordinato le sequenze l’insegnante lo invita a immaginare il finale della storia e poi a scriverla su una scheda appositamente preparata. Come ultima consegna può proporgli di disegnare l’ultima vignetta.

Prova ad immaginare il finale della storia! Che bella storia! Perché non la scrivi?

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Sezione2: CALP – Lingua per lo studio

Per questa prova si utilizzano due brevi testi informativi sulle Olimpiadi. Il primo (Figura 4) viene proposto in forma scritta, mentre il secondo (Figura 5) serve da traccia al somministratore, che ne trae spunto per una spiegazione orale.

LE OLIMPIADI O MEGLIO I GIOCHI OLIMPICI

Le prime Olimpiadi sono nate in Grecia intorno al 776 a.C. Erano costituite da gare di corsa che duravano cinque giorni e si svolgevano ogni quattro anni. In seguito i giochi furono sospesi per un lungo periodo.

Alla fine del 1800, i rappresentanti di dodici nazioni decisero di ridare vita alle Olimpiadi.

Oggi questa manifestazione sportiva coinvolge molti paesi del mondo e comprende tanti altri sport come: la pallacanestro, il nuoto, il calcio ecc.

Ai vincitori vengono consegnate come premio delle medaglie (oro, argento, bronzo). La premiazione è accompagnata dall’alzabandiera e dall’inno del paese vincitore.

Figura 4

LE PRIME OLIMPIADI: CURIOSITA’

Le prime Olimpiadi si svolsero a Olimpia, in Grecia, furono vinte da un cuoco di nome Coroibo. All’epoca, c’era una sola specialità: la corsa (sulla sabbia, che fatica!), su una distanza di 190 metri.

Gli atleti correvano nudi, con il corpo cosparso di olio, e in premio ricevevano una corona di ulivo. Alle donne era vietato partecipare e assistere alle gare. Dopo che Callipatera, madre di un velocista, si travestì da uomo per vedere gareggiare il figlio e fu scoperta, anche gli spettatori ebbero l’ obbligo di spogliarsi!

Figura 5

Le Olimpiadi si configurano come un evento sportivo di respiro internazionale e presentano, inoltre, uno spiccato carattere di fratellanza che accomuna tutti i popoli, peculiarità che le rende famose in tutto il mondo. Tale riflessione ci ha indotto a scegliere questa manifestazione come argomento da proporre per la parte del test centrata sulle CALP. Ciò giustifica anche la scelta di un codice linguistico decontestualizzato che permette di evincere le abilità cognitive dell’apprendente posto davanti ad un test che presenta delle strutture grammaticali, sintattiche e lessicali legate alla lingua dello studio. Per questa ragione il somministratore deve evitare di facilitare la comprensione fornendo delle spiegazioni.

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La decisione è stata frutto di un lungo confronto tra i componenti del gruppo che hanno prima vagliato accuratamente tutta una serie di ipotesi e di articoli tratti, soprattutto, da riviste destinate ad un pubblico molto giovane e da Internet.

I contenuti dei due passaggi forniscono delle brevi informazioni sulle Olimpiadi e contengono degli input che possono suscitare la curiosità anche degli apprendenti della scuola primaria.

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Protocollo di somministrazione

Se l’allievo ha svolto senza grandi difficoltà la parte del test diagnostico riguardante le BICS, il docente somministratore può tranquillamente procedere con la seconda parte del test centrata sulle CALP. Diversamente è opportuno fermarsi. Anche questa parte del test si svolge con l’ausilio di uno strumento per registrare.

L’insegnante, sempre con un atteggiamento sereno nonché incoraggiante, consegna all’allievo il foglio con il primo brano (Figura 4) e lo invita a leggerlo in silenzio, con calma e con molta attenzione.

Hai 5 minuti di tempo per leggere questo brano in silenzio e con molta attenzione, così dopo me lo racconti bene nei particolari.

Terminata la lettura silenziosa dell’alunno, il docente ritira il foglio e accerta la comprensione orale tramite la seguente domanda:

Allora, secondo te di cosa parla questo testo?

Se l’apprendente risponde con una certa articolazione (richiama cioè almeno i contenuti centrali, ha capito il tema generale e lo scopo del testo, sa presentare le Olimpiadi nella loro versione originale e a metterle a confronto con le edizioni moderne), allora si passa alla parte successiva. In caso di mancate risposte o limitate (per esempio risposte laconiche o molto vaghe) si sollecita l’allievo con domande come queste:

Quali giochi venivano praticati durante le Olimpiadi in Grecia?

Ogni quanto tempo si svolgevano i Giochi Olimpici in Grecia?

Quale premio viene consegnato ai vincitori oggi alle Olimpiadi?

Terminata questa parte si procede con la prova di comprensione di una breve spiegazione (o, in alternativa, lettura animata) del contenuto del secondo brano (Figura 5). Il testo dev’essere raccontato a velocità normale, con un’intonazione esplicativa.

Il docente comunica all’allievo che ora racconterà altri dettagli informativi sul tema in questione, e poi gli chiederà di scrivere ciò che si ricorda. Se vuole, lo studente può prendere appunti mentre ascolta. Al termine della spiegazione, l’insegnante invita l’allievo svolgere un’attività scritta di comprensione (Figura 6). L’alunno ha a disposizione circa dieci minuti.

Scrivi su questo foglio tutto quello che ti ricordi di quello che ti ho appena raccontato, come se dovessi scriverlo per un tuo compagno che è assente. Hai circa 10 minuti di tempo.

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Completa

Le prime Olimpiadi………

………..

La corsa era……….

………..

Gli atleti………..

………..

Le donne………..

………..

Figura 6

Riferimenti

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