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5. DISCUSSIONE DEI RISULTATI 5.1 Introduzione

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5. DISCUSSIONE DEI RISULTATI

5.1 Introduzione

Scopo principale del lavoro è l’analisi del comportamento di una bolla di azoto interagente con la superficie libera del liquido in cui viene a trovarsi: in particolare si doveva analizzare il tempo di coalescenza e il numero di rimbalzi, al variare della distanza percorsa prima dell’impatto e della velocità di impatto. In totale sono state eseguite 72 prove, tuttavia non tutte sono tornate utili ai fini del calcolo dei parametri cercati.

In molte condizioni di prova si è osservato sperimentalmente che la bolla, dopo un primo rimbalzo contro la superficie libera del liquido, vi rimane attaccata senza coalescere rapidamente con esso; anzi, al sopraggiungere di una bolla successiva avviene la coalescenza tra la bolla precedente e la nuova. Il risultato che ne consegue è la formazione di una nuova bolla di dimensioni maggiori. Tale meccanismo si ripete finchè non si raggiunge un valore di diametro “critico” per il quale la bolla riesce a coalescere. Il meccanismo, ad alte portate è ulteriormente complicato dal fatto che stazionano molte bolle sotto la superficie libera, pertanto è impedita la visione chiara del fenomeno e, conseguentemente, non è possibile stabilire la dimensione critica della bolla necessaria alla sua coalescenza.

5.2 Prove eseguite con il fluido FC-72

5.2.1 Prove con fluido FC-72 e ugello pari a 0,3mm

Il fluido FC-72 (C6F14) è un perfluorato inerte, inodore e incolore, che presenta densità

superiore a quella dell’acqua (1670kg/m3), ma viscosità cinematica inferiore (0,68mPas).

Il comportamento della bolla di azoto nelle prove eseguite con diametro dell’ugello di 0,3mm hanno mostrato che la bolla effettua mediamente due rimbalzi contro la superficie libera del liquido prima di coalescere. Tuttavia, indipendentemente dalla portata del gas, si è osservato che per la massima distanza percorse (pari a 15mm) la bolla effettua un solo rimbalzo, con conseguente dimezzamento del tempo di coalescenza. In tabella 5.1 sono riportati i valori ottenuti dalla prova..

Distanza (mm) Portata (Volt) Velocità impatto (mm/s) Numero di rimbalzi Diametro bolle (mm) Tempo di coalescenza (s) 6 0,5 130 2 1 0,043 6 1,5 110 1,57 1 0,0415 9 0,5 NV 2 0,9 0,0405 9 1,5 NV 1 NV 12 0,5 NV 2 1 0,03925 12 1,5 NV 1,77 1 0,047 15 0,5 190 1 1 0,0216 15 1,5 200 1 1 0,02643

Tab 5.1. – Dati acquisiti relativamente alla prova effettuata in FC-72, con ugello pari a 0,3mm.

Questa osservazione non sembra in accordo con quanto generalmente osservato nei liquidi a bassa viscosità. Infatti la teoria elaborata da (Kirckpatrick 1974 e Sanada 2007) mostra che il tempo di coalescenza, e quindi il numero dei rimbalzi, risulta direttamente proporzionale alla velocità di impatto. Questo è mostrato nel grafico in figura 5.1. I punti in alto a sinistra sono relativi alla distanza minima di 6mm, mentre i punti in basso a destra sono riferiti alla distanza massima di 15mm. In entrambi i casi sono state prese in esame le due portate di prova: i risultati sono quasi analoghi e questo dimostra che l’interazione tra bolle influisce poco sul fenomeno.

Infine, si deve precisare che i dati riportati in tabella sono stati ottenuti mediando il numero di misure effettuate che varia, per questo caso, da un minimo di 4 ad un massimo di 14 valori. Tale

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confine risulta di gran lunga inferiore al valore minimo ammissibile di 30 necessario per studiare il fenomeno con un andamento gaussiano, tuttavia si deve osservare che la dispersione di tali valori è veramente irrisoria 0 0,01 0,02 0,03 0,04 0,05 0 50 100 150 200 250 velocità di impatto (mm/s) T em p o d i co al escen z a ( s) FC-72, ugello 0,3mm Lineare (FC-72, ugello 0,3mm) FC-72; ugello:0,3mm

Fig. 5.1 – Andamento del tempo di coalescenza in funzione della velocità di impatto

Nel grafico di figura non sono riportati i punti relativi alle distanze intermedie (9mm 12mm) a causa della notevole dispersione dei grafici della velocità in funzione della coordinata verticale estratti dai filmati. Pertanto non è stato possibile valutare correttamente la velocità di impatto.

Infine resta da osservare che, a parità di portata considerata, il tempo di coalescenza tende a diminuire al crescere della distanza percorsa dalla bolla e quindi della sua velocità.

In figura 5.2 sono riportati i fotogrammi relativi alla prova effettuata per i minimi valori di distanza e portata.

5.2.2 Prove con fluido FC-72 e ugello pari a 1mm

In questo caso la prova non è risultata omogenea come nel caso precedente in cui, al variare dei parametri distanza e portata, il comportamento della bolla era pressoché lo stesso. Adesso la bolla,che ha dimensioni maggiori, dopo il primo rimbalzo sosta sotto la superficie libera del liquido ruotando su se stessa, pertanto al sopraggiungere della bolla successiva avviene la coalescenza tra la bolla precedente e la nuova andando così a formare un’unica bolla di dimensioni maggiori (figura 5.3). Sovente può capitare (figura 5.4) che la bolla, ruotando su se stessa, esca addirittura dall’immagine, oppure, l’arrivo della bolla successiva impedisce la visualizzazione della precedente, complicando così l’analisi. Inoltre ad intralciare ulteriormente la misurazione concorre l’elevata deformabilità delle bolle, che può rendere addirittura impossibile la distinzione tra esse. Ovviamente quanto detto si verifica a maggior ragione al crescere della portata erogata: infatti si vede che ogni frame contiene molte bolle. In tabella 5.2 sono riportati i dati acquisiti nella prova.

Distanza (mm) Portata (Volt) Velocità impatto (mm/s) Diametro bolle (mm) Tempo di coalescenza (s) 6 0,5 130 NV 0,0848 6 1,5 NV 1,7 NV 9 0,5 NV 1.6 0,0792 9 1,5 150 1,8 0,0551 12 0,5 NV 0,7 NV 12 1,5 250 1,8 0,086 15 0,5 200 1,5 0,043 15 1,5 NV 1,7 NV

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Fig.5.2. Fotogrammi estratti dal file 12301030605, relativi alla prova in FC-72,con diametro dell’ugello pari a 0,3mm, distanza dalla superficie libera 6mm e portata di 0,5 Volt (5,4mm3/s).

L’intervallo temporale tra fotogrammi è pari a 3ms.

5.3. Prove eseguite con acqua distillata

5.3.1 Prove eseguite con acqua distillata e ugello pari a 0,3mm

A differenza del caso precedente adesso le bolle durante la risalita non si deformano schiacciandosi, ma assumono forma sferica. Il distacco dall’ugello avviene molto lentamente, così si è dovuto acquisire un filmato pari all’intero tempo di acquisizione disponibile dalla capacità di memoria della telecamera. Tuttavia, pur con questo accorgimento, non è stato possibile raccogliere informazioni su molte bolle: infatti, generalmente, nei filmati si vede l’evoluzione di due bolle consecutive. Addirittura si riesce a vedere l’evoluzione completa di una sola bolla se l’intervallo di acquisizione non è perfettamente sincronizzato con l’intervallo dell’evoluzione della bolla. Le cose migliorano alle alte portate, ma solo per le piccole distanze di percorrenza 6mm e 9mm

Alla portata minima si osserva che la bolla effettua molti rimbalzi (circa 5) sulla superficie libera del liquido. Successivamente resta, apparentemente immobile, in sospensione su esso, prima di coalescere. Ne consegue che in questa prova si sono osservati tempi di coalescenza maggiori

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(dell’ordine del secondo) rispetto a quelli osservati nel perflourato FC-72, a parità di diametro dell’ugello.

Fig.5.3. Fotogrammi estratti dal file 1280110905, relativi alla prova in FC-72,con diametro dell’ugello pari a 1mm, distanza dalla superficie libera 9mm e portata di 0,5 Volt (28,6mm3/s).

L’intervallo temporale tra fotogrammi è pari a 3ms

Fig.5.4. Fotogrammi estratti dal file 1280112515, relativi alla prova in FC-72,con diametro dell’ugello pari a 1mm, distanza dalla superficie libera 15mm e portata di 1,5 Volt (85,9mm3/s).

L’intervallo temporale tra fotogrammi è pari a 3ms

Alla portata minima si osserva che la bolla effettua molti rimbalzi (circa 5) sulla superficie libera del liquido. Successivamente resta, apparentemente immobile, in sospensione su esso, prima di coalescere. Ne consegue che in questa prova si sono osservati tempi di coalescenza maggiori (dell’ordine del secondo) rispetto a quelli osservati nel perflourato FC-72, a parità di diametro dell’ugello. In figura 5.5 si riportano i fotogrammi relativi all’altezza 15mm in cui la bolla coalesce. Alle alte portate si verifica invece il fenomeno di coalescenza tra bolle. Infatti adesso mentre una

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bolla è in attesa di coalescere, sospesa sotto la superficie del liquido, ne sopraggiungono altre che, dopo aver rimbalzato si fondono insieme alla prima.

Fig. 5.5. Fotogrammi estratti dal file 2230103505, relativi alla prova in acqua,con diametro dell’ugello pari a 0,3mm, distanza dalla superficie libera 15mm e portata di 0,5 Volt (5,4mm3/s).

L’intervallo temporale tra fotogrammi è pari a 3ms

Questo meccanismo si ripete finchè la nuova bolla formatasi non raggiunge dimensioni tali da essere in grado di coalescere con il liquido. In genere si osserva che per arrivare alla “bolla critica”è necessaria la coalescenza di almeno tre o quattro bolle. I tempi di coalescenza rilevati, laddove possibile, sono il linea con quelli rilevati per portata minore, anche se lievemente maggiori (tabella 5.3)

Nella figura 5.6 si riporta a titolo di esempio, i fotogrammi ricavati nella prova in cui si nota quanto precedentemente descritto. L’intervallo temporale tra un frame e l’altro è di 0,005s, considerata l’estrema “inerzia” della dinamica del fenomeno, Altre volte può capitare che la nuova bolla che va formandosi rimanga in primo piano nell’immagine, ostacolando così la visione del numero di rimbalzi delle successive.

Tuttavia dal filmato si vede chiaramente quando la nuova bolla coalesce con la precedente che va visibilmente ad ingrossarsi, come si nota in figura 5.7. In tale figura la distanza temporale tra un

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frame e l’altro è pari a 0,01s fino al dodicesimo; invece le ultime quattro immagini sono prese a intervalli temporali di 0,1s. Distanza (mm) Portata (Volt) Velocità impatto (mm/s) Numero di rimbalzi Diametro bolle (mm) Tempo di coalescenza (s) 6 0,5 NV 4 0,7 0,693 6 1,5 NV 2,67 0,9 0,755 9 0,5 NV 5 0,8 0,805 9 1,5 NV 2,67 0,9 2,07 12 0,5 NV 4 1 0,96 12 1,5 NV 5 1 1,055 15 0,5 NV 6 1 1,056 15 1,5 NV 5 1 1,55

Tab. 5.3 – Dati acquisiti relativamente alla prova effettuata in acqua distillata, con diametro

dell’ugello pari a 0,3mm

Fig. 5.6. Fotogrammi estratti dal file 223010310915, relativi alla prova in acqua,con diametro dell’ugello pari a 0,3mm, distanza dalla superficie libera 9mm e portata di 1,5 Volt (16,1mm3/s).

L’intervallo temporale tra fotogrammi è pari a 5ms

5.3.2 Prove eseguite con acqua distillata e ugello pari a 1mm

All’aumentare della dimensione dell’ugello sostanzialmente la situazione non cambia rispetto al caso precedente. In particolare, per la minima distanza percorsa (0,6mm) la bolla generata non

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riesce neanche a raggiungere la superficie libera ma tocca direttamente la bolla presente sotto la superficie. Quanto detto si osserva in figura 5.8.

Fig. 5.7. Fotogrammi estratti dal file 22301030615, relativi alla prova in acqua,con diametro dell’ugello pari a 0,3mm, distanza dalla superficie libera 6mm e portata di 1,5 Volt (16,1mm3/s). La coalescenza tra le bolle è nascosta dalla bolla in primo piano, si riesce tuttavia ad osservare il

suo accrescimento.

Il fenomeno di coalescenza tra bolle si mantiene inalterato pur al variare della portata e/o della distanza percorsa dalla bolla. Nelle prove che lo permettevano sono stati ricavati il tempo di coalescenza ed, eventualmente, il numero di rimbalzi riportati in tabella 5.4.

Rispetto al caso precedente si nota che il numero di rimbalzi, a parità di prova, diminuisce e conseguentemente anche il tempo di coalescenza, per prove le prove fino a 12mm; oltre tale valore si ha un’inversione di tendenza. Alla luce dei dati raccolti il minimo valore del tempo di coalescenza (0,58s) si ha per la portata e distanza massima; mentre il valore massimo (3,83s) si ottiene alla portata minima per una distanza percorsa pari a 12mm. Un’ulteriore considerazione da fare riguarda la dimensioni della “bolla critica” che, rispetto al caso precedente assume dimensioni maggiori, come si intuisce osservando la figura 5.9. I primi quattro fotogrammi sono intervallati ogni 0,01s; dal quarto al quinto c’è un salto di 0,1s poi si susseguono ogni 0,001s per mostrare in

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dettaglio il meccanismo di coalescenza della bolla quando ha raggiunto il valore critico di grandezza. Distanza (mm) Portata (Volt) Velocità impatto (mm/s) Numero di rimbalzi Diametro bolle (mm) Tempo di coalescenza (s) 6 0,5 NV NV NV NV 6 1,5 NV NV NV NV 9 0,5 NV 2,5 3,3 0,216 9 1,5 NV 2,6 3,2 1,45 12 0,5 NV 2 3,2 3,83 12 1,5 NV NV 3,2 NV 15 0,5 NV NV 3,2 1,608 15 1,5 NV NV 3,2 0,58

Tab 5.4. – Dati acquisiti relativamente alla prova effettuata in acqua distillata, con diametro dell’ugello pari a 1mm

Fig. 5.8. Fotogrammi estratti dal file 2290110605, relativi alla prova in acqua,con diametro dell’ugello pari a 1mm, distanza dalla superficie libera 6mm e portata di 0,5 Volt (28,6mm3/s).

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Fig. 5.9. – Fotogrammi estratti dal file 2290110615, relativi alla prova in acqua,con diametro dell’ugello pari a 1mm, distanza dalla superficie libera 6mm e portata di 1,5 Volt (85,9mm3/s).

5.4. Prove eseguite con alcol etilico

5.4.1 Prove eseguite con alcol etilico e ugello pari a 0,3mm

Nelle prove eseguite con alcol etilico non è stato possibile osservare il percorso temporale della bolla, a causa della dimensione del filmato acquisita. Infatti si nota come le bolle urtano contro la superficie libera del fluido e li vi rimangono per un tempo che non è possibile quantificare. Si ipotizza che le bolle coalesceranno tra loro per formare una bolla di dimensione critica, che poi si fonderà con il liquido.

5.4.2 Prove eseguite con alcol etilico e ugello pari a 1mm

In questo caso valgono le stesse considerazioni del caso precedente. Anche adesso si intuisce che le bolle coalesceranno tra loro prima di farlo con il liquido in esame. Tuttavia non si può cogliere la completa evoluzione temporale acquisita con il filmato a disposizione.

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5.5. Prove eseguite con HFE-7100

5.5.1 Prove eseguite con HFE-7100 e ugello pari a 0,3mm

Il fluido HFE-7100 (C4F9OCH3) è un clorofluorocarbonato inerte, inodore e incolore, che

presenta proprietà fisiche intermedie tra il liquido FC-72 e l’acqua. In particolare a 20° la sua densità risulta 1492kg/m3 e, alla stessa temperatura, la viscosità cinematica pari a 0,57 mPas. Dall’osservazione di tali valori si nota che l’HFE-7100 ha caratteristiche simili all’FC-72, piuttosto che all’acqua, di conseguenza ci possiamo aspettare che anche il comportamento delle bolle interagenti con questo fluido siano simili a quanto già osservato per l’FC-72. Infatti anche adesso la bolla rimbalza sulla superficie libera del liquido e poi coalesce con esso senza bisogno di fondersi con altre bolle. In tabella 5.5 sono riportati i dati raccolti durante la prova.

Distanza (mm) Portata (Volt) Velocità impatto (mm/s) Numero di rimbalzi Diametro bolle (mm) Tempo di coalescenza (s) 6 0,5 2 1,4 0,046 6 1,5 2 1,5 0,0427 9 0,5 2 1,3 0,041 9 1,5 1,8 1,5 0,0462 12 0,5 1,44 1,3 0,032 12 1,5 1,44 1,5 0,032 15 0,5 1 1,5 0,025 15 1,5 2 1,4 0,0395

Tab. 5.5. – Dati acquisiti relativamente alla prova effettuata in HFE - 7100, con ugello pari a

0,3mm

I valori del numero di rimbalzi e del tempo di coalescenza sono molto vicini a quelli osservati per il liquido FC-72 riportati in tabella 5.1, pertanto valgono le stesse considerazioni. Osservando la tabella precedente si nota come, nel caso di portata minima, il tempo di coalescenza tenda a ridursi al crescere della distanza considerata. Lo stesso discorso, invece non può essere valido nel caso portata massima. Da un’attenta visione dei filmati ottenuti si nota come la bolla, dopo il primo rimbalzo, risale molto lentamente, favorendo appunto la coalescenza con la superficie libera del liquido. In figura 5.10 si riportano i fotogrammi acquisiti per distanza pari a 6mm e portata massima.

5.5.2 Prove eseguite con HFE-7100 e ugello pari a 1mm

Impiegando l’ugello da 1mm per la generazione delle bolle di azoto il fenomeno di coalescenza non si discosta molto dal caso precedente. Osservando i dati riportati in tabella 5.6 si può notare che diminuisce il numero medio di rimbalzi e, conseguentemente, anche il tempo di coalescenza. Si potrebbe pensare che questa considerazione vada contro la teoria proposta da Kirkpatrick (1974), riportata al paragrafo 2.3.3, secondo cui al diminuire del diametro della bolla impattante dovrebbe diminuire il tempo di coalescenza. Tuttavia, non conoscendo la velocità di impatto, non è possibile effettuare un confronto.

Alcune prove eseguite alla portata maggiore non sono risultate analizzabili in quanto troppe bolle, dopo il primo rimbalzo, restano sotto il liquido “a galleggiare” per molto tempo prima di coalescere. Inoltre l’elevata deformabilità delle stesse non permette una corretta identificazione e tracciabilità. Quanto appena descritto è riportato in figura 5.11

A questo punto è interessante notare come al crecere della portata, pur variando l’altezza di prova, le bolle tendano a coalescere prima tra loro, che con la superficie libera del liquido. Successivamente, raggiunta la dimensione critica, avverrà anche la fusione con la superficie libera di liquido

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Portata (Volt) Velocità impatto (mm/s) Numero di rimbalzi Diamtre bolle (mm) Tempo di coalescenza (s) 6 0,5 1 2,4 0,05875 6 1,5 1 2,5 0,111833333 9 0,5 2 2,4 0,05925 9 1,5 NV 2,5 NV 12 0,5 2 2,5 0,083 12 1,5 NV 2,5 NV 15 0,5 NV 2,3 0,0654 15 1,5 1 2,4 0,06525

Tab. 5.6 – Dati acquisiti relativamente alla prova effettuata in HFE - 7100, con ugello pari a 1mm

Fig. 5.10 – Fotogrammi estratti dal file 42301030615, relativi alla prova in HFE-7100, con diametro dell’ugello pari a 1mm, distanza dalla superficie libera 6mm e portata di 1,5 Volt

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5.6. Prove eseguite con glicol etilenico

5.6.1 Prove eseguite con glicol etilenico e ugello pari a 0,3mm

Il glicol etilenico presenta una densità leggermente maggiore dell’acqua ma una viscosità cinematica notevolmente superiore e pari a 16mPas. Come già accaduto per l’acqua è stato necessario acquisire un filmato pari all’intero tempo di acquisizione disponibile dalla capacità di memoria della telecamera. Tuttavia, pur con questo accorgimento, non è stato possibile raccogliere informazioni su molte bolle, nel caso di portata minima: infatti nei filmati si vede l’evoluzione di solo 3 bolle consecutive. Per questo liquido sono state effettuate prove soltanto per distanze pari a 6mm e 12mm. La tabella (5.7) riporta i dati acquisiti durante le prove.

Alla portata minima, per entrambe le altezze, non è stato possibile acquisire i dati a causa della estrema lentezza del fenomeno di coalescenza: infatti sono presenti soltanto tre bolle che risalgono il fluido e coalescono tra loro.

Fig. 511. – Fotogrammi estratti dal file 4290110615, relativi alla prova in HFE-7100,con diametro

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Distanza (mm) Portata (Volt) Velocità impatto (mm/s) Numero di rimbalzi Diametro bolle (mm) Tempo di coalescenza (s) 6 0,5 NV NV NV 6 1,5 NV NV 0,0814 12 0,5 NV 1,2 NV 12 1,5 NV NV 0,07

Tab. 5.7. - Dati acquisiti relativamente alla prova effettuata in glicol etilenico, con ugello pari a

0,3mm

Nonostante l’intervallo di acquisizione massimo della telecamera non è possibile osservare il momento in cui la bolla raggiunge il suo diametro critico e coalesce con il liquido. In questi casi non è possibile stabilire da quante bolle è formata la bolla critica. In figura 5.12 si riportano dei fotogrammi, presi ogni 0,1s che mostrano quanto detto. Si nota subito che la riduzione del campo visivo da due punti di vista sullo stesso fotogramma, limita notevolmente la comprensione del fenomeno.

Fig. 5.12. – Fotogrammi estratti dal file 52301030615, relativi alla prova in glicol etilenico, con diametro dell’ugello pari a 1mm, distanza dalla superficie libera 6mm e portata di 1,5 Volt

(16,1mm3/s)

Osservando la figura si nota come la bolla in secondo piano, raggiunta la superficie, rimane in equilibrio sotto la superficie del liquido, prima di coalescere con la bolla di dimensioni maggiori presente in primo piano. Non di rado si verifica il caso che le bolle che sopraggiungono coalescono subito tra loro senza neanche toccare la superficie. La figura 5.13 riporta i fotogrammi ripresi ogni 0,005s, che mostrano quanto appena detto. Resta da notare che i valori raccolti per il tempo di coalescenza risultano maggiori rispetto al caso in cui la bolla coalesca subito con il liquido, come avviene ad esempio, con l’HFE-7100.

5.6.2 Prove eseguite con glicol etilenico e ugello pari a 1mm

Le prove con glicol etilenico e ugello pari a 1mm hanno mostrato un comportamento diverso rispetto al caso precedente. Infatti, mentre prima si osservava il fenomeno di coalescenza tra bolle,

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adesso le bolle che vanno a impattare con la superficie libera di liquido coalescono immediatamente con esso. Quanto detto trova conferma osservando i dati raccolti riportati in tabella 5.8.

Distanza (mm) Portata (Volt) Velocità impatto (mm/s) Numero di rimbalzi Diametro bolle (mm) Tempo di coalescenza (s) 6 0,5 152 1 2,7 0,0335 6 1,5 50 1 NV 0,0331 12 0,5 195 1 2,8 0,0368 12 1,5 220 1 2,9 0,0397

Tab. 5.8. – Dati acquisiti relativamente alla prova effettuata in glicol etilenico, con ugello pari a

1mm

I dati riportati sono i valori mediati tra le numerose misurazioni raccolte in questa prova: in particolare alla portata massima è stato possibile analizzare il comportamento di ben 17 bolle. Osservando attentamente i dati, si nota come il ridotto valore del tempo di coalescenza e il valore unitario di rimbalzi confermi quanto sottolineato da Sanada 2004 a proposito dell’influenza della viscosità cinematica sul tempo di coalescenza. Infatti si osserva che la notevole viscosità del fluido in esame inibisce i rimbalzi della bolla successivi al primo, riducendo così il tempo di coalescenza. Il grafico in figura 5.14. riporta l’andamento del tempo di coalescenza in funzione della velocità. Si può notare la tendenza della bolla a coalescere meno rapidamente all’aumentare della velocità

Fig. 5.13. - Fotogrammi estratti dal file 52301031215, relativi alla prova in glicol etilenico,con diametro dell’ugello pari a 1mm, distanza dalla superficie libera 12mm e portata di 1,5 Volt

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glicol etilenico ugello 1mm 0 0,005 0,01 0,015 0,02 0,025 0,03 0,035 0,04 0,045 0 50 100 150 200 250 velocità [mm/s] tem p o d i co al esc en z a [ s] Serie1 Lineare (Serie1)

Fig. 5.14. – Andamento del tempo di coalescenza in funzione della velocità di impatto In figura 5.15 si riportano dei fotogrammi in cui si mostra la coalescenza della bolla.

Fig. 5.15 Fotogrammi estratti dal file 5290110615, relativi alla prova in glicol etilenico,con diametro dell’ugello pari a 1mm, distanza dalla superficie libera 6mm e portata di 1,5 Volt

Figura

Fig. 5.1 – Andamento del tempo di coalescenza in funzione della velocità di impatto
Fig. 5.5. Fotogrammi estratti dal file 2230103505, relativi alla prova in acqua,con diametro  dell’ugello pari a 0,3mm, distanza dalla superficie libera 15mm e portata di 0,5 Volt (5,4mm 3 /s)
Tab. 5.3 – Dati acquisiti relativamente alla prova effettuata in acqua distillata, con diametro
Fig. 5.7. Fotogrammi estratti dal file 22301030615, relativi alla prova in acqua,con diametro  dell’ugello pari a 0,3mm, distanza dalla superficie libera 6mm e portata di 1,5 Volt (16,1mm 3 /s)
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