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Schede per il censimento degli alberi monumentali di Sicilia. 1-10

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Quad. Bot. Amb. Appl., 16 (2005): 289-305.

Schede per il censimento degli alberi monumentali di Sicilia. 1-10

A cura di Ro ARIO SCHICCHI & FRA CESCO M. RAIMO DO

Dipartimento di Scienze Botaniche dell'Università degli Studi di Palermo, via Archirafi 28 - 90123 Palermo

ABSTRACT. - Sicilian monumental trees reports. 1-1 O. - The first I O reports concerning the survey of the Sicilian Monumental trees done by the Department or Botany of the University of Palermo are here presented. Them are the Olive of Busulmone (0/ea europaea var. europaea), the Carob in Contrada Candelaro (Ceratonia siliqua), the Olive in Contrada Muti (O. europaea var. europaea), the Pube cent Oak in Contrada Muti (Quercus virgiliana), the Oleaster of lnveges (O.

europaea var. sylvestris), the Southem Nettle-tree in San Giovanni Montebello (Celtis australis), the White Willow in Floresta (Sa/ix alba subsp. alba), the Holly Oak in Montagna Longa (Quercus i/ex), the Montpelier Maple in Catagiddebbe (Acer monspessu/anum) and the Sycamore Maple in Catagiddebbe (A. pseudoplatanus).

Key ~rords: monumental trees, knowledge, preservation, Sicily.

PREMESSA

La problematica connessa alla salvaguardia e alla valo- rizzazione delle manifestazioni biologiche più rappresenta- tive del mondo vegetale, sul piano dell'eccezionalità dei caratteri intrinseci ed estrinseci delle piante, ha avuto negli ultimi anni un'attenzione a vari livelli in molti paesi. In Italia un primo significativo censimento è stato avviato dal Corpo Forestale dello Stato che è riuscito a documentare ben 1255 esemplari di cui 460 localizzati nelle regioni del settentrione, 555 in quelle del centro e 240 nelle meridio- nali. Quelli di maggiore rilevanza culturale, storica ed ambientale, sono stati oggetto di pubblicazione nei due volumi riccamente illustrati pubblicati dall'Editore Abete di Roma (AA. VV., 1990 e 1991 ). Relativamente alla Sicilia, tra i primi contributi figurano quelli inerenti agli alberi monumentali dell'Etna (CIR1 o, 1998), delle Madonie (SCHICClll & RAIMO DO, 1999; SCHICCHI & al., 2000 ), dei territori di Caltagirone e Niscemi (Fo DO SICILIA o PER LA NATURA, 1999) e, in parte, del Parco dei Nebrodi (GIAIMI, 1994; I LARDI & al. 2000 ) che riguardano ambiti territoriali ricadenti all'interno di aree protette. Sempre in Sicilia, recentemente sono state avviate importanti iniziative che vedono coinvolte l'Azienda Foreste Demaniali - che con- tribuisce a divulgare la problematica dedicandole il calen- dario 2005 -ed oggi anche la Lega Ambiente Sicilia che ha lanciato proprio all'Orto botanico di Palermo, lo scorso giu- gno, il progetto "I monumenti della natura". Grazie a que- sti stimoli l'Assessorato Regionale per i Beni Culturali e Ambientali ha elaborato e definito il decreto per istituire

"l'Albo delle Piante monumentali" dando a queste espres-

sioni vive del mondo vegetale il ricono cimento di "monu- mento della natura" e, pertanto, meritevoli di tutela e di valorizzazione. Nella prospettiva di contribuire ad un cen- simento di que to patrimonio di interesse non solo regiona- le, fondato su una metodologia validabile scientificamente, i è ritenuto opportuno avviare una schedatura dei reperti e la loro pubblicazione in un'apposita rubrica aperta anche ai contributi di quanti vorranno collaborare all'iniziativa. I contributi, improntati ai criteri seguiti in que to primo rap- porto, dovranno rifarsi al concetto di monumentalità e ai parametri di cui alle voci considerate nella scheda di censi- mento di seguito riportata.

DEFI IZIO E DI "MO UMENTALITA"

Nel mondo vegetale il concetto di "monumentalità" gene- ralmente si applica agli alberi ed è riconducibile a diversi elementi che li rendono notevoli sotto il profilo biologico, storico e paesaggistico e, quindi, culturale. In prima analisi, l'approccio all'esemplare monumentale è legato alle sue dimensioni ed in particolare all'altezza e alle circonferenze rilevate sia nel punto di massimo sviluppo che a petto d'uo- mo, generalmente corrispondente a m 1,30 dal suolo. Questi ultimi parametri sono, tra l'altro, strettamente dipendenti dall'età della pianta. Concorrono alla definizione della

"monumentalità" altri fattori come la forma ed il portamen- to dell'esemplare, il suo legame con !'atte, la letteratura, il paesaggio circostante, gli eventi particolari della storia, i miti, le leggende e le tradizioni locali, oltre alla rarità bota- nica che es o può rappresentare. Questa definizione di

"monumentalità" tiene conto, inoltre, del contesto in cui la

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pianta è in erita e della funzione architettonica che esplica in associazione con altri elementi come edifici di notevole pre- gio (SCII ICCI 11, 2005).

SCHEDA DI Cl: IME TO

Per il cen imento degli individui monumentali legato a questa rubrica viene utilizzata la scheda di rilevamento pro- posta da ClllCClll & RAIMONDO (1999) che i compone di diverse voci, di seguito elencate e contestualmente esplici- tate anche per richiamare la metodologia utilizzata per l'ac- quisizione dei dati informativi.

I. ldentijica:ione: si riferisce al binomio (o trinomio) scientifico del taxon di appartenenza, al nome volgare, al nome locale e alla famiglia di riferimento.

2. Loca/izza:;ione: con riferimento all'esemplare censito, indica il territorio comunale, la contrada, il Foglio della Carta d'Italia IGM, in cala I :50000, la ezione della Carta Tecnica Regionale in scala I: I 0.000. In que ta voce vanno riportate anche le coordinate geografiche, notizie circa la proprietà dell'area in cui insiste l'albero monumentale nonché il percorso per accedere allo stesso.

Le coordinate geografiche, latitudine e longitudine, ven- gono rilevate tramite G.P . . (Global Positioning System).

3. Parametri stazionali: la voce riporta l'altitudine espressa in metri s.1.m., l'esposizione, la giacitura, la natura del sub- strato, il contesto vegetazionale in cui ricadono gli alberi censiti oltre alle eventuali misure di protezione esistenti.

4. Principali caratteri morfologici: concerne la struttura e il portamento, la circonferenza del fusto rilevata a m 1,30 dal suolo, la circonferenza massima del fusto, l'ampiezza (lunghezza x larghezza) della chioma, l'altezza della pianta e l'età presunta.

la cil-co1?feren::a viene mi urata, tramite rullina metrica, sia nel punto di massimo sviluppo coincidente general- mente con la parte basale del fusto o con la parte sotto- stante l'in erzione delle branche, che ad una altezza pre- stabilita (m 1,30 dal suolo) per gli opportuni confronti tra gli individui afferenti alla stessa specie. el caso di piante ubicate in zone soggette a forte pendenza, la misura a m 1,30 dal suolo viene effettuata in posizione intermedia, tra la parte a monte e quella a valle del fu to, eguendo non la linea parallela al terreno ma quella perpendicolare al fu to.

l 'ampie::::a della chioma viene rilevata diversamente: nel caso di chiome a base tendenzialmente circolare misu- randone il diametro della proiezione ul terreno, nel ca o di chiome irregolari con riferimento alla maggiore lun- ghezza e larghezza della loro proiezione al uolo.

l 'a/te::::a, può misurata tramite ipsometro, distanziome-

tro a raggio laser, canne metriche, ecc.

la stima dell'età rappresenta l'el mento di maggiore appro imazione cui i fa riferimento nella cheda: viene fornito un solo dato quando si dispone di informazioni attendibili. Si pone un punto di domanda(?) o si riporta- no due cifre (minima e massima) quando l'età viene de unta da una stima ad "impressione e vista" e/o da raf- fronti con altre piante della tessa specie, per le quali si dispone di dati certi. li dato non si forni ce quando non si dispone di alcun elemento di riferimento.

5. Condizioni de/l'esemplare: la voce riguarda in modo 290

particolare lo stato vegetativo e sanitario (patologie in atto, organi colpiti, tipo di danno, entità dei danni, ecc.), le minacce per la sua conservazione e gli eventuali inter- venti conservativi proposti. Lo stato vegetativo e fitosa- nitario viene espresso sinteticamente in base a valutazio- ni riferite ad una scala qualitativa della condizione apprezzata (ottimo, buono, di creto, mediocre, scarso).

6. Note: questa voce è riservata a tutte le altre possibili informazioni riguardanti l'albero e/o la stazione in cui esso insiste.

Di seguito si pre entano le prime dieci schede inerenti ad alberi inediti, accertati nell'ambito di specifiche ricerche avviate nel territorio di varie province regionali per conto dell'Azieda Foreste Demaniali e dell'Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana.

Si tratta delle schede relative all'olivo di Busulmone (O.

europaea var. europaea), al carrubo di contrada Candelaro (Ceratonia siliqua), all'olivo di contrada Muti (Oleo euro- paea var. europaea}, alla roverella di contrada Muti (Quercus virgiliana}, all'olivastro di lnveges (O. europaea var. sylvestris}, al bagolaro di San Giovanni Montebello (Celtis australis), al salice di Floresta (Sa/ix alba subsp.

alba}, ael leccio di Montagna Longa (Quercus i/ex}, all'ace- ro minore di Catagiddebbe (Acer monspessulanum) e all'a- cero montano di Catagiddebbe (Acer pseudoplatanus).

RINGRAZIAME TI - Lavoro effettuato nell'ambito di ricerche condotte con il contributo dell'As e sorato Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana (L. R.

25/93).

BIBLIOGRAFIA

AA.VY., 1990 - Gli alberi monumentali d'Italia: il centro e il sud. - Edizioni Abete, Roma.

AA. VY., 1991 - Gli alberi monumentali d'Italia, il centro e il nord. - Edizioni Abete, Roma.

CIRINO E., 1998 - Monumenti vegetali dell'Etna. - ntonio Scaccianoce Editore, Catania, pp. 125.

GIAIMI G., 1994 - Il Parco dei Nebrodi. Ambiente, storia, economia. cultura e tradizioni. - Edizioni Arbor, Palermo.

!LARDI V., SClllCCCHI R., RAIMO DO F.M., 2000 -Gli alberi monumentali della Tassi/a dei Nebrodi (Sicilia no1d-orientale). -Quad. Bot. Amb. Appl. 8 (1997):

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S HICCHI R., 2005 - li censimento degli alberi monumenta- li. In: ZA NA G. (ed.), I monumenti della natura. - Legambiente Sicilia, Palermo: pp. 35-38.

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CHICCHI R., MA GIO E M., DIA M. G., RAIMO DO F. M., 2000 - Un nuovo modello di gestione per il bioto- po "Querceti di Pomieri, Piano Farina e Piano Costantino" (Parco delle Madonie, Sicilia). Quad.

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Fo DO ICILIA o PER LA ATURA, 1999 - I grandi alberi che vegetano nel territorio di Niscemi e nel Bosco di Santo Pietro-Caltagirone. - Edizioni Lussografica, Caltanissetta.

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Schede (1-10) di R. Schicchi & G Bazan

SCHEDA N. 1 - OLIVO DI BUSULMONE

IDENTIFICAZIONE

Nome scientifico: Olea europaea L. var. europaea Cultivar:'Virdisa' o 'Pizzuta'.

Nome volgare: Olivo Nome locale: Auliva

LOCALIZZAZIONE

Comune: Noto (SR).

Località: contrada Busulmone.

Cartografia: l.G.M. Foglio N. 649 - Noto.

C.T.R. Sezione N. 649090 -Noto.

Coordinate: 36°53'37,9 N - l5°02'15,9" E ( 408351 ON - 2523248 E).

Proprietà: privata.

Accesso: dall'abitato di Noto, si segue la strada interpoderale per la e.da Busulmone.

Famiglia: Oleaceae

PARAMETRI STAZIONALI

Altitudine (m s.l.m.): 175 Esposizione: -

Giacitura: pianeggiante.

Substrato: calcarenitico.

Contesto vegetazionale: oliveto-mandorleto.

Protezione: nessuna.

PRINCIPALI CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE

Struttura e portamento: ragguardevole esemplare dallo sviluppo armonico, con fusto unico, che sui lati esposti ad Est e Nord-Est, sembra costituire un'autentica muraglia. I numerosi piccoli anfratti scavati sul tronco sembrano gelosamente custodire i segni lasciati dalle generazioni passate. Esso evidenzia sul davanti (lato Est) un'ampia feritoia in posizione centrale, mentre sul lato opposto si apre una grande cavità di 1,90 m alla base e di 1, 1 O m verso l'inserzione delle quattro robuste branche. Di esse, quella a N-W è inserita a poco più di 2 m dal suolo mentre le altre a circa 3,20 m. La loro circonferenza oscilla da 0,90 a 3, 1 O m. La chioma ha una forma tendenzialmente globosa, con rami basali che arrivano quasi a lambire il suolo.

Altezza (m): 1 O

Circonferenza massima del tronco (m): 12,60 Circonferenza del tronco a 1,30 m dal suolo (m): 7,20 Ampiezza della chioma (m): 10 (N-S) x 10,40 (E-W) Età stimata (anni): circa 1300-1500 anni.

CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE

Stato vegetativo e sanitario: complessivamente buono.

Minacce: nessuna nel medio periodo.

Interventi proposti: nessuno nel breve periodo.

Note e curiosità: questo eccezionale esemplare si trova nell'ex feudo di Busulmone che con la sua presenza nobilita, da diversi secoli, l'omonima contrada, caratterizzata da mandorleti e vetusti oliveti. Nell'azienda che lo ospita sono presenti diversi altri ulivi plurisecolari caratterizzati da un particolare sesto d'impianto a gruppi di 2 o di tre. Uno di essi possiede una circonferenza a petto d'uomo di m 5,40.

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Foto I -Particolare del ragguardevole fusto dell'olivo (Olea europaea var. europaea) di Busulmone.

Foto 2 - Carrubo (Ceratonia siliqua) di contrada Candelaro dal caratteristico fusto corrugato.

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SCHEDA N. 2 - CARRUBO DI CONTRADA CANDELARO

IDENTIFICAZIONE

Nome scientifico: Ceratonia siliqua L.

Nome volgare: Carrubo Nome locale: Carrua

LOCALIZZAZIONE

Comune: Noto (SR).

Località: Contrada Candelaro.

Cartografia: I.G.M. Foglio N. 648 - Ragusa.

C.T.R. Sezione N. 648160 - Rosolini.

Coordinate: 36°50'42,6" N - 14°58'46,2" E (4077568 N - 2518115 E).

Proprietario: privata.

Accesso: l'individuo si trova in un fondo chiuso.

Dalla S.S. 115 si esce al km 364+200 e si percorre la Regia Trazzera Eloro per circa 900 m.

Famiglia: Caesalpiniaceae

PARAMETRI STAZIONALI

Altitudine (m s.l.m.): 60 Esposizione: -

Giacitura: Pianeggiante.

Substrato: alluvionale.

Contesto vegetazionale: l'esemplare si trova in prossimità di un agrumeto.

Protezione: nessuna.

PRINCIPALI CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE

Struttura e portamento: sopra una maestosa ceppaia - dalla strana forma rassomigliante ad una zampa d'elefante - corrugata da irregolari costolature e da numerose escrescenze e nodosità, a circa 1,70 m dal suolo si delineano due possenti branche. Di esse, quella a Sud possiede una circonferenza di 5,30 m, mentre quella rivolta a Nord sfiora i 5 m. Dalle branche di primo ordine si dipartono diverse ramificazioni di ordine inferiore che supportano una chioma ampia, densa e asimmetrica.

Altezza (m): 13

Circonferenza massima del tronco (m): 13,10 alla base Circonferenza del tronco a 1,30 m dal suolo (m): 9 Ampiezza della chioma (m): J 4x 16,30

Età stimata (anni): circa 900 anni.

CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE

Stato vegetativo e sanitario: il fusto è interessato da estese aree affette da carie del legno che si spingono fino alle branche principali.

Minacce: cedimenti di alcuni rami indeboliti dalla carie.

Interventi proposti: trattamenti fitoiatrici specifici, applicazione di rinforzi alle branche laterali, esecuzione di potature razionali per asportare i rami secchi.

Note e curiosità: nonostante la ceppaia ed il fusto siano stati parzialmente scavati dalle carie del legno, la pianta manifesta un discreto vigore vegetativo e continua a fruttificare abbondantemente. Nel 1992 si è verificato il cedimento di una grossa branca laterale di secondo ordine. Si tratta, con molta probabilità, di uno dei carrubi più grandi e longevi d'Europa.

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SCHEDA N. 3 - OLIVO DI CONTRADA MUTI

IDENTIFICAZIONE

Nome scientifico: O/ea europaea L. var. europaea Famiglia: Oleaceae Cultivar: 'Tonda lblea' nota localmente con i nomi di 'Citrala' o 'Citrara'

Nome volgare: Olivo Nome locale: Aliva

LOCALIZZAZIONE

Comune: Chiaramonte Gulfi (RG).

Località: contrada Muti.

Cartografia: I.G.M. Foglio N. 645 -Vizzini.

C.T.R. Sezione N. 645090 -Canalazzo.

Coordinate: 37°03'54, l" N - 14°41 '58,0" E.

(4102123 N - 2493281 E).

Proprietà: privata.

Accesso: a monte della strada asfaltata di contrada Muti.

PARAMETRI STAZIONALI

Altitudine (m s.l.m.): 469 Esposizione: Ovest.

Giacitura: inclinata di circa il 10%.

Substrato: calcareo marnoso.

Contesto vegetazionale: vigneto-oliveto.

Protezione: vincolo idrogeologico.

PRJNCIPALI CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE

Struttura e portamento: vetusto esemplare dal caratteristico tronco cavernoso, spiralato in senso orario, con evidenti costolature e diverse piccole e grandi cavità. La chioma è poco sviluppata per le continue e pesanti potature di ringiovanimento a cui la pianta è stata sottoposta nel tempo.

Altezza (m): 4,20

Circonferenza massima del tronco (m): 10,50 Circonferenza del tronco a 1,30 m dal suolo (m): 6,40 Ampiezza della chioma (m): 5

Età stimata (anni): 650-750 anni.

Stato vegetativo e sanitario: il fusto è per buona parte attaccata da funghi agenti della carie del legno. Nel complesso lo stato vegetativo è discreto, quello fitosanitario buono.

Minacce: nessuna nel medio periodo.

Interventi proposti: controllo delle carie.

Note e curiosità: l'esemplare, tuttora produttivo, presenta un fusto cavo che può contenere al suo interno comodamente due persone. La contrada in cui insiste annovera numerosi altri esemplari di dimensioni monumentali. In particolare, nelle immediate adiacenze, sono presenti due vetusti olivi dall'ampia ceppaia che superano i 5 m di circonferenza a petto d'uomo.

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Foto 3 - Vetusto olivo (Olea europaea var. europaea) di contrada Muti dal fusto cavernoso.

Foto 4 - Roverella (Q11erc11s virgiliana) di contrada Muti dalle lunghe ramificazione tentacolari.

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SCHEDA N. 4 - ROVERELLA DI CONTRADA MUTI

IDENTIFICAZIONE

Nome scientifico: Quercus virgiliana (Ten.) Ten.

Nome volgare: Roverella, Quercia virgiliana.

Nome locale: Cerza

LOCALIZZAZIONE

Comune: Chiaramonte Gulfi (RG).

Località: Muti

Cartografia: I.G.M. Foglio N. 645 -Vizzini.

C.T.R. Sezione N. 645090 - Canalazzo.

Coordinate: 37°03'49,8"; 14°41 '54,l"

(4101843 N - 2493122 E).

Proprietà: privata

Accesso: a monte della strada asfaltata per contrada Muti.

Famiglia: Fagaceae

PARAMETRJ STAZIONALI

Altitudine (m s.l.m.): 450 Esposizione: -

Giacitura: pianeggiante.

Substrato: calcareo marnoso.

Contesto vegetazionale: ai margini dei coltivi a prevalenza di olivo.

Protezione: nessuna.

PRJNCIPALI CARATTERJSTICHE MORFOLOGICHE

Struttura e portamento: possente quercia dal robusto tronco monocormico, inclinato verso la strada, con ritidoma fessurato longitudinalmente ed a costolature evidenti. A circa 2,50 m di altezza il fusto si divide in cinque grosse branche di primo ordine che si ramificano ulteriormente dando luogo ad una armonica architettura tentacolare, tanto che la pianta sembra assumere le sembianze di una piovra capovolta. La chioma, molto sviluppata, ha forma globosa, con rami bassi tendenzialmente orizzontali che sfiorano il suolo.

Altezza (m): 17,20

Circonferenza massima del tronco (m): 5,20

Circonferenza del tronco a 1,30 m dal suolo (m): 4,30 Ampiezza della chioma (m): 26 (N-S) x 24 (E-W) Età stimata: 300-400 anni.

CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE

Stato vegetativo e sanitario: nel complesso la pianta presenta un ottimo stato vegetativo e fitosanitario.

Minacce: incendi per la vicinanza al la strada.

Interventi proposti: asportazione di qualche ramo secco.

Note e curiosità: a questa pianta è legata una curiosa leggenda dalla quale probabilmente potrebbe derivare il nome della contrada Muti. Si narra che un contadino, addormentatosi profondamente all'ombra della grande quercia, vide in sogno una luce abbagliante e udì una voce misteriosa che gli fece una profezia: se al tramonto del terzo giorno avesse scavato ai piedi dell'albero avrebbe rinvenuto una "truvatura", cioè un forziere di monete d'oro. L'unica condizione che la misteriosa fonte gli pose era di non confidarsi con nessuno. Tuttavia, l'uomo molto turbato, ne parlò alla moglie che lo invogliò a cercare subito il tesoro, per evitare che altre persone ne potessero venire a conoscenza. Quindi, scavarono invano per tutta la notte, fino a quando all'alba ricomparve la luce e i due contadini da quell'istante rimasero senza parola per tutta la vita.

Per conservare questo stupendo esemplare, secondo quanto riferisce un vecchio contadino del luogo, è stato addirittura deviato il tracciato della strada per contrada Muti. L'aspetto del fusto sul lato N-W è quello di un elefante. L'albero è uno dei punti più ambiti per foto di matrimonio.

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SCHEDA N. 5- OLIVA TRO DI INVECE

IDE TIFICAZIONE

Nome scientifico: Olea europaea L. var. ylvestri Brot. Famiglia: Oleaceae Nome volgare: Oglia tro, Oliva tra, Olea tra

Nome locale: Agghia tru

LOCALIZZAZIONE PARAMETRI STAZIONALI

Comune: ciacca (Agrigento) Località: cunchipani

Cartografia: l.G.M. Foglio . 628 - Sciacca.

C.T.R. czione N. 628010 - C.da S. Bartolo.

Coordinate: 37°33'35,8"N - 13°03'29,7" E (4158759 -23 495 E).

Proprietà: privata.

Accesso: .S. I I 5, da Sciacca in direzione Trapani si imbocca la trada interpoderale Piana Scunchipani-Bruca. eguire la

e nalctica.

Altitudine (m s.l.m.): 174 Esposizione: Est Giacitura: pianeggiante.

Substrato: argillo o-limoso.

Contesto vegetazionale: seminativo -oliveto.

Protezione: nessuna.

PRINCIPALI CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE

Struttura e portamento: trattasi di un ragguardevole e emplare dal tronco robu to, inclinato ver o ve t, dalla cui ba e largata hanno origine diver i polloni. E so, a circa 3 m dal suolo, si divide in tre grosse branche primarie che, a loro volta, si biforcano ulteriormente dando luogo a numerose ramificazioni as urgenti che costituiscono una chioma trndenzialmente ombrelliforme. Molto caratteri tico è lo pe o ritidoma grigia tra, fe surato in placche irregolari, che rive te il fu to ed i rami più gro 1.

Altezza (m): 12

Circonferenza massima del tronco (m): 5,20

Circonferenza del tronco a 1,30 m dal suolo (m): 4,60 Ampiezza della chioma (m): 18 x 15,50

Età stimata (anni): 700-800 anni.

CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE

Stato vegetativo e sanitario: la chioma presenta diver i rami secchi, una gro a branca quasi del tutto taccata e un'altra disseccata a cau a di un'incendio che, nel 1996, ha intere ato l'area circo tante la pianta. cl compie o lo tato vegetativo e le condizioni fitosanitarie sono di crete.

Minacce: incendi.

Interventi proposti: asportazione dei rami ecchi, dei polloni ba ali e degli arbu ti invadenti; lavorazione meccanica del terreno circostante per ridurre i pericoli di incendio.

Note e curiosità: secondo una leggenda all'interno di questa pianta hanno la loro dimora le fate.

' - - --

e suno può toccare, senza danno, i suoi rami né tantomeno tagliarli o raccoglierne i frutti. Le piccole drupe (olive) possono e ere raccolte olo quando cadono pontaneamente a terra.

ln pa sato venivano utilizzate per fare il co iddetto "olio santo". L'oglia tra di lnveges è stato in erito dal Comune di Sciacca fra i beni monumentali.

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Foto 5 -Chioma ombrelliforme del leggendario olivastro (O/ea europaea var. 5y/vestris) di lnveges.

Foto 6 - Particolare del fusto e delle ramificazioni del bagolaro (Ce/tis australis) di San Giovanni Montebello.

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SCHEDA N. 6- BAGOLARO DI SAN GIOVANNI MONTEBELLO

IDENTIFICAZIONE

Nome scientifico: Celti australis L.

Nome volgare: Bagolaro

Nome locale: Minicuccu -Milicuccu

LOCALIZZAZIONE

Comune: GiarTe - S. Giovanni Montebello (CT).

Località: S. Lucia.

Cartografia: l.G.M. Foglio N. 625 -Acireale C.T.R. Sezione N. 625030 -Fiumefreddo di

icilia.

Coordinate: 37°45'09,8" -15°10'09,7" E (4178391 - 2534919E).

Proprietario: proprietà privata.

Accesso: dalla strada che collega S. Giovanni Montebello e Nunziata.

Famiglia: Ulmaceae

PARAMETRI STAZIONALI

Altitudine (m s.l.m.): 263 Esposizione: -

Giacitura: pianeggiante.

Substrato: vulcanico.

Contesto vegetazionale: agrumeto.

Protezione: nessuna.

PRINCIPALI CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE

Struttura e portamento: uperbo individuo che si erge maesto o a rido o di un vecchio muro, con un fu to colonnare che si divide a 3,70 m dal suolo in quattro branche di primo ordine.

Quest'ultime, suddividendosi ulteriormente, sorreggono una grande chioma a cono rovesciato, più sviluppata in direzione E-W.

Altezza (m): 20

Circonferenza massima del tronco (m): 6,00 Circonferenza del tronco a 1,30 m dal suolo (m): 4,50 Ampiezza della chioma (m): I x 16

Età stimata (anni): circa 200-250 anni.

CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE

Stato vegetativo e sanitario: ulle branche i notano attacchi di carie e il moncone di una branca che, indebolita dalla carie, è tata divelta dal vento.

Minacce: ne una nel breve periodo.

Interventi proposti: eliminare il moncone della preesistente branca e alcuni rami secchi. arebbe opportuno, inoltre, liberare la parte bassa dell'esemplare dall'edera che, tra l'altro, ne occulta

arzialmente la monumentalità.

Note e curiosità: la pianta si trova sul bordo di una strada poderale, a rido o di un muro di cinta in pietra lavica intonacata. La parte basale è rivestita dai tralci dell'edera che vi si pingono dal vecchio muro vicino.

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SCHEDA N. 7 - SALICE BIANCO DI FLORESTA IDENTIFICAZIONE

Nome scientifico: Sa/ix alba L. ub. alba Nome volgare: Salice bianco

Nome locale: Salici

LOCALIZZAZIONE

Comune: Flore ta (ME). Località: Costa del Salice.

Cartografia: l.G.M. Foglio N. 612-Randazzo.

C. T. R. Sezione . 612030 -Floresta.

Coordinate: 37°58'24,5" ; 14°54'51,2" E (251241 O E; 4202755 ).

Proprietà: privata.

Accesso: dalla S.S. I 16, proseguendo verso contrada Galatella.

Famiglia: Sa/icaceae

PARAMETRI STAZIONALI

Altitudine (m s.l.m.): I 078 Esposizione: S-E

Giacitura: leggermente in declivio.

Substrato: arenaceo-argilloso.

Contesto vegetazionale: fonnazione ripariale.

Protezione: zona D del Parco dei ebrodi.

PRINCIPALI CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE

Struttura e portamento: uperbo e emplare con fu to possente, spiralato a partire dalla base, rivestito da corteccia grigio-brunastra, visto amcnte screpolata. Il tronco i divide a circa 1,50 m dal suolo, in due grosse branche di primo ordine: quella rivolta a Sud-Est raggiunge la circonferenza di 3,80 metri, mentre l'altra, orientata a ord-Ovest, upera di poco i 2,20 metri di circonferenza. La chioma, ampia ed espan a, è orretta da lunghe ramificazioni a cendenti e divaricate.

Altezza (m): 15

Circonferenza massima del tronco (m): 5, 1 O Circonferenza del tronco a 1,30 m dal suolo (m): 4,50 Ampiezza della chioma (m): 14x12

Età stimata: circa 150 anni.

CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE

Stato vegetativo e sanitario: complessivamente buono, nono tante la presenza di attacchi localizzati di carie. el punto di in erzione della chioma si notano diversi rami epiconnici di seccati.

Minacce: nessuna nel breve perio o.

Interventi proposti: nessuno nel breve periodo.

Note e curiosità: per le dimen ioni raggiunte esemplari più grandi presenti in icilia.

tratta, molto probabilmente, di uno degli

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Foto 8 -Panoramica del leccio (Quercus i/ex) di Montagna Longa.

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SCHEDA N. 8 - LECCIO DI MONTAGNA LONGA

IDENTIFICAZIONE

Nome scientifico: Quercus ilex L.

Nome volgare: Leccio Nome locale: !lici

LOCALIZZAZIONE

Comune: Cinisi (PA).

Località:Montagna Longa.

Cartografia: I.G.M. Foglio N. 594 - Partinico C.T.R. Sezione N. 594060 -Monte Palmeto.

Coordinate: 38°07'48" N - 13°08'32,3" E (4221868 N - 2357176 E).

Proprietà: privata.

Accesso: dall'abitato di Cinisi si segue la segnaletica per il Santuario della Madonna del Furi, si prosegue verso Piano Margi lungo la S.P. e, quindi, in direzione di Montagna Longa.

Famiglia: Fagaceae

PARAMETRI STAZIONALI

Altitudine (m s.l.m.): 670 Esposizione: Ovest Giacitura: molto ripida.

Substrato: calcareo, con rocciosità affiorante.

Contesto vegetazionale: lecceto rado.

Protezione: vincolo idrogeologico.

PRINCIPALI CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE

Struttura e portamento: esemplare di notevoli dimensioni, dal fusto robusto con costolature evidenti e corteccia spessa e screpolata in placche irregolari. A circa 1,30 m di altezza dal suolo si divide in due grosse branche di primo ordine: quella a Nord possiede una circonferenza di m 3,40, mentre mentre quella a Sud raggiunge i 4 m. La chioma è ampia, tendenzialmente cilindrica e asimmetrica, maggiormente sviluppata in direzione S-E. In basso è parallela all'inclinazione naturale del suolo in quanto modellata dal morso del bestiame al pascolo.

Altezza (m): 22

Circonferenza massima del tronco (m): 5,60 alla base Circonferenza del tronco a 1,30 m dal suolo (m): 5,50 Ampiezza della chioma (m): 25, 70 (N-S) x 21 (E-W) Età stimata:400 anni.

CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE

Stato vegetativo e sanitario: complessivamente buono. Si rilevano diversi fori da insetti xilofagi e attacchi da parte di funghi patogeni del legno, in corrispondenza dei punti in cui si è avuto lo sbrancamento di alcuni grossi rami.

Minacce: pericolo di incendi per la vicinanza alla strada provinciale ed a coltivi abbandonati.

Interventi proposti: piccoli interventi di drenaggio per evitare il ristagno dell'acqua in alcune cavità localizzate in corrispondenza della biforcazione del fusto.

Note e curiosità: l'esemplare fa parte di un lecceto rado che trova maggiore continuità nella vicina contrada di Bosco Santo Canale.

A poca distanza dall'esemplare in esame, si trovano diversi amollei sui cui fusti sono ancora evidenti i segni delle incisioni praticate in passato per l'estrazione della manna. In particolare, uno dei essi, parzialmente avvolto dall'edera, possiede dimensioni inusuali per la specie evidenziando valori di circonferenza di m 1,50 alla base e di m 1,40 a petto d'uomo.

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CHEDA N. 9 - ACERO MINORE DI CATAGIDDEBBE

ome scientifico: Acer monspessulanum L.

Nome volgare: Acero minore, Acero trilobo ome locale: Occhiu

LOCALIZZAZIO E

Comune: a telbuono (PA).

Località: atagiddebbe

Cartografia: I.G.M. Foglio . 61 O -Castelbuono C.T.R. ezione N. 610050-1 nello.

Coordinate: 37°54'1l,3"N-14°03'17,4" E ( 4195605 - 243661 7 E)

Proprietà: demanio comunale.

Accesso: da Piano cmpria. p reorrendo la pi ta in terra battuta in direzi ne di Piano Cata iddebbe.

E

Famiglia: Aceraceae

Altitudine (m s.I.m.): 1.552 Esposizione: ord- t

Giacitura: moderatamente ripida ubstrato: lito uolo calcareo

Conte to vegetazionale: prateria montana - margine del faggeto.

Protezione: zona A del Parco delle Madonie.

PRI CIPALI CARATTERI TICHE MORFOLOGICHE

truttura e portamento: vetu to acero dal grande tronco quarciato per tutta la ua lunghezza, nel lato e posto a meridione, da un fulmine che ha aperto una cavità e te a 2,30 m in altezza e larga mediamente I m in larghezza. A circa 2,5 m dal uolo il fu to è sormontato da un groviglio di rami che astengono una chioma, tendenzialmente conica, den a e compatta, più viluppata ver o valle. Sul fu to e ui rami più ba i ono in ediate colonie da mu chi e licheni frondo i che conferi cono all'albero un a petto fiabe co.

Altezza (m): 11

Circonferenza massima del tronco (m): 5,60 Circonferenza del tronco a 1,30 m dal suolo (m): 4,05 Ampiezza della chioma (m): I 0,60 (N-S) x I 0,20 (E-W).

Età stimata: 400-500 anni.

CO DIZIONI DELL'E EMPLARE

Stato vegetativo e sanitario: compie ivamente di creto. Si nota qualche ramo ecco. L'ampia cavità del fu to mo tra este i attacchi di carie.

Minacce: non i rilevano particolari pericoli nel breve periodo.

Interventi ro osti: a ortazione dei rami ecchi e controllo delle carie.

Note e curiosità: l'e emplare svetta olitario tra i grandi ma i calcarei della dolina car ica di Catagiddebbe. E o pre enta dimen ioni in olite per la pecie che, come ricorda il uo nome comune, è tra li aceri ontanei in Italia uello che ra iun e le dimen ioni minori.

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Foto 9 - Acero minore (Acer 111onspess11/a1111m) di contrada Catagiddebbe.

Foto I O -Acero montano (Acer pseudop/a/anus) di Catagiddebbe all'in- terno di una dolina carsica

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SCHEDA N. 10-ACERO MONTANO DI CATAGIDDEBBE IDENTIFICAZIONE

Nome scientifico: Acer pseudop/atanus L.

Nome volgare: Acero montano.

Nome locale: Prana

LOCALIZZAZIONE

Comune: Castelbuono (PA.

Località: Catagiddebbe

Cartografia: I.G.M. Foglio N. 610 -Castelbuono C.T.R. Sezione N. 610050 -Isnello.

Coordinate: 37°54'19,4" N - 14°03'08,2" E (4195388 N - 2436907 E).

Proprietà: demanio comunale.

Accesso: da Piano Sempria, percorrendo la pista in terra battuta verso Piano Catagiddebbe.

Famiglia: Aceraceae

PARAMETRI STAZIONALI

Altitudine (m s.I.m.): l .570T Esposizione: ----

Giacitura: pianeggiante.

Substrato: litosuolo calcareo.

Contesto vegetazionale: prateria montana, margine del faggeto.

Protezione: zona A del Parco delle Madonie.

PRINCIPALI CARA TTERISTJCHE MORFOLOGICHE

Struttura e portamento: grande esemplare dal tronco robusto che a 2,5 m dal suolo si divide in due grosse branche che fanno assumere alla pianta un aspetto naviculare. Le branche di 1 ° ordine, a loro volta, danno origine a diverse ramificazioni che sostengono un'ampia chioma, tendenzialmente sferica, che sembra fare da tappo alla piccola conca carsica in cui la pianta vive.

Altezza (m): 12

Circonferenza massima del tronco (m): 6, I O Circonferenza del tronco a 1,30 m dal suolo (m): 5,75 Ampiezza della chioma (m): 15

Età stimata: 400-450 anni.

CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE

Stato vegetativo e sanitario: complessivamente buono. La parte basale del fusto, tuttavia, evidenzia lesioni nella corteccia che in alcuni punti è stata asportata, forse dall'azione di animali al pascolo.

Minacce: nessun pericolo nel breve periodo.

Interventi proposti: nessuno.

Note e curiosità: l'esemplare svetta solitario tra i massi calcarei di una piccola dolina carsica di contrada Catagiddebbe. Si tratta dell'acero montano più grande delle Madonie, paragonabile per forma e dimensioni agli aceri di Bosco Tassita (Caronia) e di Monte Conca (Randazzo). A pochi metri di distanza si nota un altro esemplare di circa 5 m di circonferenza a petto d'uomo, dal fusto notevolmente fessurato e cariato.

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