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Milena Arnaldi / IMPERIA

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Academic year: 2021

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Milena Arnaldi / IMPERIA

Unire la qualità e la tradizione dell’olio extravergine ligure al- le nuove tecnologie, ultrasuo- ni e campi elettrici pulsati, per migliorare estrazione, conser- vazione e garantire una quali- tà d’eccellenza. E riuscire così a caratterizzare un prodotto che non è solo un condimento ma un vero e proprio alimento con proprietà nutraceutiche.

Un medicinale naturale. L’o- biettivo è stato indicato nei giorni scorsi durante un corso di perfezionamento del Dipar- timento di Scienze Politiche dell’Università di Genova, in collaborazione con il parco Al- pi Liguri, Regione, Università di Torino con il coordinamen- to del medico sanremese Gian- franco Trapani.

«L’idea è unire le conoscen- ze di un territorio con le com- petenze universitarie che pos- sono valorizzare e far crescere il prodotto – spiega il professor Giancarlo Cravotto, Diparti- mento di scienza e tecnologia del farmaco Università di Tori- no – tecnologia e tradizione possono viaggiare insieme, specialmente quando parlia- mo di prodotti di alta fascia co- me l’olio ligure. L’olio extraver- gine d’oliva di buona qualità ri- duce il rischio cardiovascola- re, difende il cuore e le arterie e previene anche alcuni tumo- ri ma a certe condizioni ovvero

salvando quei metaboliti se- condari che si riescono a man- tenere nel prodotto grazie alle tecnologie».

Un progetto sperimentale che applicato sul territorio po- trebbe creare un circolo virtuo- so - come sottolineato da Tra- pani - per favorire il manteni- mento dell’olivicoltura raffor- zandone il valore economico e sociale. «Nell’ambito del pro- getto Ager "Competitive" un consorzio italiano di esperti - continua Cravotto - ha svilup- pato una serie di tecnologie di intensificazione di processo per la produzione dell'extra vergine d’oliva di elevatissima qualità. Questo progetto ha unito l'esperienza della produ- zione olearia maturata nelle università di Bari, Napoli e Fi- renze con le competenze tec- nologiche dell'Università di Torino. L’olio prodotto da oli- ve verdi, raccolte precocemen- te, di alta qualità, utilizzando campi elettrici pulsati ed ultra- suoni mediante reattori a flus- so con un attento controllo del- la temperatura, ha un significa- tivo aumento di resa e del valo- re nutraceutico dato l'incre- mento di polifenoli disciolti (oleuropeina, idrossitirosolo, oleocantale) e di tocoferoli. Ta- li tecnologie applicate dopo la frangitura permettono di ab- breviare i tempi di gramolatu- ra conferendo all'olio evo ca- ratteristiche organolettiche uniche». E il risultato? «Se si riuscirà a far comprendere il valore delle nuove tecnologie a supporto della tradizione, il prodotto potrà realmente fre- giarsi del claim di oli per la pro- tezione in particolare del siste- ma cardiovascolare».

Un olio che identifica il terri- torio, per un’antropologia del cibo. «Un olio che posso certifi- care aggiungendo valori iden- tificativi in etichetta – aggiun- ge il professor Enrico Pira, ordi- nario di Medicina del lavoro e specialista in oncologia clinica all’Unito – Con l’olio prodotto nella mia azienda familiare a Pieve di Teco ho effettuato analisi che provano come l’o- lio di qualità con olive raccolte precocemente può contenere elevate dosi di tocoferoli ovve- ro di vitamina E ben più eleva- te rispetto agli oli in commer- cio». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

team dell’ateneo di torino al servizio dell’olivicoltura e della salute

L’Università studia l’olio di Taggiasca:

dall’alta qualità

all’uso terapeutico

Si punta su mezzi innovativi nella raccolta e spremitura per la valorizzazione di acido oleico, polifenoli e vitamine

Raccolta delle olive e nuova tecnologia nel frantoio Roi a Badalucco

La nuova strada che collega San Bernardo a Monesi

MENDATICA

Entro dicembre, condizioni meteo permettendo, si potrà aprire un passaggio pedona- le per arrivare a Monesi da San Bernardo di Mendatica.

I lavori per la nuova strada al- ternativa a quella crollata do- po la terribile alluvione di no- vembre 2016 stanno andan- do avanti. «I lavori procedo- no, vediamo se riusciamo a dare un passaggio per le fe- ste. A luglio abbiamo ottenu- to dalla Regione un finanzia- mento per il terzo lotto di 580 mila euro quindi siamo già facendo delle opere pro- pedeutiche a questo inter- vento - spiega il sindaco di Mendatica, Piero Pelassa - in tarda primavera sarà finita e asfaltata, una strada vera e propria in sicurezza».

Ma il futuro di Monesi? «Al di là dell’emergenza - spiega l’assessore ligure all’urbani- stica Marco Scajola - ci sono molte novità che riguardano il rilancio di Monesi e non so- lo come stazione sciistica».

Dopo un lungo lavoro pre- paratorio, un tavolo pro- grammatorio diretto dall’as- sessorato all’Urbanistica di Scajola con l’apporto di tecni- ci della Regione, della Provin- cia e del territorio e il coordi- namento del funzionario Marco Bagnasco, si è arrivati a delineare la base di un inter-

vento per il comprensorio che prevede lo sviluppo della rete escursionistica per colle- garsi all’Alta Via, la riqualifi- cazione dei vecchi impianti, la creazione di un bike park, la possibilità di trasportare le biciclette sulla seggiovia, la creazione di una pista per lo sci di fondo tra Valcona supe- riore e Upega, con il coinvol- gimento del Piemonte, il completamento della pianifi- cazione urbanistica per l’i- dentificazione delle aree scia- bili, i contatti con la proprie- tà propedeutici alla nuova concessione con la possibili- tà di un affidamento ponte già a giugno, un sistema di monitoraggio della frana con il Cnr di Torino. E il ritor- no in Liguria della partenza della Monesi-Limone con il coinvolgimento della Provin- cia. Tutti aspetti che saranno analizzati oggi in Giunta re- gionale. «Sarà sottoscritto un passaggio ulteriore - spie- ga ancora Scajola - una task force istituzionale con il coin- volgimento del settore sport, turismo, entroterra per piani- ficare il percorso con i passag- gi e le delibere necessarie. La valorizzazione di Monesi de- ve passare attraverso l’idea di un territorio che vive tutto l’anno. Il primo traguardo è nel 2020 l’apertura della stra- da e della seggiovia». —

M. A.

prima tappa: ripristino dell’accesso pedonale

Monesi prova a ripartire, dopo l’emergenza

ecco il piano di rilancio

LUNEDÌ 9 DICEMBRE 2019 IL SECOLO XIX

IL SECOLO XIX 17

IMPERIAESANREMO

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