SEGNALI E SISTEMI
Proff. L. Finesso, M. Pavon e S. Pinzoni (a.a. 2004-2005) Homework assignment #2 – Testo e Soluzione
Esercizio 1Si consideri l’equazione differenziale ordinaria, lineare a coefficienti costanti y(3)(t) − y(1)(t) = x(t), t∈ R.
a. Calcolare la soluzione y(t), se x(t) ≡ 0 e y(0) = 2, y(1)(0) = −2, y(2)(0) = 0.
b. Determinare la risposta impulsiva causale h(t) associata all’equazione.
Svolgimento. a. `E richiesto il calcolo della risposta libera y`(t), soluzione dell’equazione differen- ziale omogenea
n
X
k=0
ak y(k)(t) = y(3)(t) − y(1)(t) = 0, t ∈ R, con condizioni iniziali y(k)(t0) = y0k, k = 0, . . . , n − 1, cio`e y(0) = y00 = 2, y(1)(0) = y01= −2, y(2)(0) = y02= 0, con n = 3 e t0 = 0.
L’equazione caratteristica si scrive per ispezione dei coefficienti ak e risulta
n
X
k=0
aksk = s3− s = 0,
con radici semplici p0 = 0, p1,2 = ±1. I modi sono quindi ϕ0(t) = ep0t ≡ 1, ϕ1(t) = ep1t = et e ϕ2(t) = ep2t = e−t. Di essi `e combinazione lineare la soluzione y`(t) = α + βet+ γe−t, con coefficienti α, β e γ che si trovano imponendo le condizioni prescritte in t = t0 = 0. Calcoliamo dunque:
y(t) = α + βet+ γe−t, y(0) = α + β + γ = 2, y(1)(t) = βet− γe−t, y(1)(0) = β − γ = −2, y(2)(t) = βet+ γe−t, y(2)(0) = β + γ = 0.
Si ricavano α = 2, β = −1, γ = 1, da cui la soluzione
y`(t) = 2 − et+ e−t, t ∈ R.
b. Sappiamo che all’equazione differenziale non omogenea `e associata una (unica !) risposta impulsiva causale h(t), soluzione dell’equazione
n
X
k=0
ak h(k)(t) = h(3)(t) − h(1)(t) = δ(t) =
m
X
k=0
bk δ(k)(t), t ∈ R,
con il vincolo h(t) = 0 per t < 0. Abbiamo per altro osservato a lezione che, per t > 0, h(t) risolve l’equazione differenziale omogenea ed `e quindi combinazione lineare dei modi. Inoltre, essendo n = 3 > 0 = m, non ci sono componenti impulsive in t = 0 e quindi
h(t) =
n−1
X
k=0
dk ϕk(t) u(t) = [d0+ d1et+ d2e−t] u(t), t∈ R,
dove i coefficienti dk si trovano per “bilanciamento degli impulsi”. Calcoliamo dunque:
h(1)(t) = [d1et− d2e−t] u(t) + [d0+ d1 + d2] δ(t),
h(2)(t) = [d1et+ d2e−t] u(t) + [d1− d2] δ(t) + [d0+ d1+ d2] δ(1)(t),
h(3)(t) = [d1et− d2e−t] u(t) + [d1+ d2] δ(t) + [d1− d2] δ(1)(t) + [d0+ d1+ d2] δ(2)(t),
dove abbiamo usato l’accortezza di sostituire termini del tipo f (t) δ(t) con f (0) δ(t) prima delle derivazioni successive, per non dover manipolare termini del tipo f (t) δ(1)(t). Ora, eguagliando i due membri dell’equazione,
h(3)(t) − h(1)(t) = −d0 δ(t) + [d1− d2] δ(1)(t) + [d0+ d1+ d2] δ(2)(t) = δ(t), otteniamo le n = 3 equazioni lineari nei coefficienti incogniti
−d0 = 1, d1− d2 = 0, d0+ d1 + d2 = 0, da cui d0 = −1, d1 = d2 = 12, e quindi
h(t) =h−1 + 12(et+ e−t)iu(t) =h2 sinh2 t2iu(t), t ∈ R.
Esercizio 2Calcolare la trasformata di Fourier dei segnali a tempo continuo:
a. x1(t) = cos 3t + 12[δ(t − 3) + δ(t + 3)];
b. x2(t) = rect(4t) ∗ u(t − 2).
Svolgimento. a. Dalle tabelle e/o dagli esempi svolti in classe, ricordando la formula di Eulero per il coseno, si ottiene direttamente
X1(jω) = 12
2π δ(ω − 3) + 2π δ(ω + 3)
+ 12[e−j3ω+ ej3ω]
= π
δ(ω − 3) + δ(ω + 3)
+ cos 3ω.
b. Definiamo x3(t) = rect(4t), x4(t) = u(t − 2) e calcoliamo le trasformate X3(jω) = 2 sen 2ω
ω , X4(jω) = e−j2ω
"
1
jω + πδ(ω)
#
, per la seconda delle quali abbiamo usato la propriet`a di traslazione temporale. Ora, dal teorema di convoluzione e dalle propriet`a della delta segue
X2(jω) = X3(jω)X4(jω) = 2 sen 2ω ω e−j2ω
"
1
jω + πδ(ω)
#
= 2 sen 2ω cos 2ω − j sen22ω
jω2 + 4π δ(ω)
= −8 sinc2 2ωπ + 4π δ(ω) + 4
jω · sinc 4ωπ .
Esercizio 3 Determinare i segnali a tempo continuo che corrispondono alle seguenti trasfor- mate:
a. X1(jω) =
1, se 0 < ω < 2,
−1, se 2 < ω < 4, 0, altrimenti;
b. X2(jω) =
∞
X
k=−∞
1 2
|k|
δ
ω− kπ 4
.
Svolgimento. a. Scrivendo X1(jω) = rectω−12 −rectω−32 e applicando la propriet`a di traslazione in frequenza, otteniamo
x1(t) = (ejt− ej3t) F−1hrectω2i(t) = −2jej2tsen t sen t
πt = −2jej2t sen2t πt .
b. Si riconosce in X2(jω) la trasformata di un segnale periodico di pulsazione ω0 = π4 e periodo T = 2πω0 = 8, con coefficienti di Fourier {ak = 2π1 12|k|, k ∈ Z} ∈ `2. Pertanto x2(t) `e un segnale di potenza finita, rappresentabile (in media quadratica) mediante la serie di Fourier
x2(t) = 1 2π
∞
X
k=−∞
1 2
|k|
ejkπ4t, t ∈ R.
D’altra parte, il segnale x2(t), reale e pari come la sua trasformata, si pu`o rappresentare anche con la serie reale di soli coseni
x2(t) = 1 2π
"
1 +
∞
X
k=1
1 2
k
ejkπ4t+ e−jkπ4t
#
= 1 2π + 1
π
∞
X
k=1
1 2
k
cos kπ4t, t∈ R.
Si noti che la potenza P (x2) si pu`o calcolare, grazie al teorema di Parseval, come P(x2) = T1
Z
T|x2(t)|2dt=
∞
X
k=−∞
|ak|2 =
∞
X
k=−∞
1 4π2
1 2
2|k|
= 4π12
"
2
∞
X
k=0
1 4
k
− 1
#
= 12π52.
Esercizio 4Si consideri l’equazione alle differenze, lineare a coefficienti costanti y(n) − y(n − 3) = x(n − 1), n∈ Z.
a. Trovare l’insieme Y0 delle soluzioni reali dell’equazione omogenea associata.
b. Calcolare la risposta in frequenza associata all’equazione.
Svolgimento. a. L’equazione caratteristica si scrive per ispezione dei coefficienti akdell’equazione omogenea
N
X
k=0
ak y(n − k) = y(n) − y(n − 3) = 0, n ∈ Z, e risulta
zN
N
X
k=0
akz−k = z3(1 − z−3) = z3− 1 = 0,
con radici semplici le N = 3 radici dell’unit`a: λk = ejk2π3 , k = 0, 1, 2. I modi (complessi) sono quindi le sequenze periodiche ϕ0(n) = λn0 ≡ 1, ϕ1(n) = λn1 = ej23πn e ϕ2(n) = λn2 = ej43πn =
¯
ϕ1(n). Pertanto, le soluzioni reali dell’equazione omogenea sono le combinazioni lineari y0(n) = c0+ c1ej23πn+ c2e−j23πn, n∈ Z,
con c0 ∈ R e c1 = ¯c2. In alternativa, si possono considerare i modi reali ψ0(n) = ϕ0(n) ≡ 1, ψ1(n) = Re ϕ1(n) = cos2π3 n e ψ2(n) = Im ϕ1(n) = sen2π3 n, di cui gli elementi dell’insieme Y0
sono combinazioni lineari a coefficienti reali:
y0 ∈ Y0 ⇐⇒ y0(n) = α + β cos2π3 n+ γ sen2π3 n, n∈ Z, con α = c0, β = 2 Re c1 e γ = −2 Im c1.
E opportuno notare che le sequenze {ϕ` k(n), k = 0, 1, 2} costituiscono una base per lo spazio vettoriale (complesso) dei segnali periodici di periodo N = 3, dato che l’equazione omogenea y(n) − y(n − N ) = 0, n ∈ Z, esprime proprio la condizione di N-periodicit`a a tempo discreto.
Analogamente, {ψk(n), k = 0, 1, 2} `e una base per lo spazio vettoriale (reale) dei segnali periodici reali dello stesso periodo.
b. E stato mostrato a lezione che la risposta in frequenza associata all’equazione alle` differenze
N
X
k=0
ak y(n − k) =
M
X
k=0
bk x(n − k), n ∈ Z, si scrive per ispezione dei coefficienti come H(ejθ) =
P
kbke−jkθ
P
kake−jkθ. Perci`o, nel nostro caso,
H(ejθ) = e−jθ 1 − e−j3θ.
Si noti per`o che la risposta in frequenza `e definita per tutti i valori di θ, ad esclusione di quelli corrispondenti ai poli della funzione razionale H(z) sulla circonferenza di raggio unitario T := {z : |z| = 1}, cio`e T = {z : z = ejθ}. Per noi, dunque, θ 6= k2π3 , k ∈ Z. In effetti, questa H(ejθ) non `e la risposta in frequenza di un sistema LTI e BIBO-stabile.
Esercizio 5
a. Per determinare il segnale a tempo discreto y = h∗x, dove h(n) = x(n) = 2−nu(n): calcolare H(ejθ) = X(ejθ), trovare Y (ejθ) e antitrasformare.
b. Calcolare il segnale a tempo discreto di cui X(ejθ) = 3ejθ3−1 − 4 sen24θ `e la trasformata.
Svolgimento. a. Sommando, otteniamo H(ejθ) = X(ejθ) =
∞
X
n=0
2−ne−jθn = 1 1 −12e−jθ e, peril teorema di convoluzione,
Y(ejθ) = H(ejθ)X(ejθ) = 1 (1 − 12e−jθ)2.
Dalle tabelle o applicando le propriet`a di derivazione in frequenza e traslazione nel tempo, ricaviamo infine
y(n) = (n + 1) 2−nu(n), n∈ Z.
b. Scrivendo
X(ejθ) = e−jθ
1 − 13e−jθ − 4
"
ej4θ− e−j4θ 2j
#2
= e−jθ
1 − 13e−jθ + ej8θ− 2 + e−j8θ, dalle tabelle e dalla propriet`a di traslazione nel tempo, otteniamo
x(n) =
1 3
n−1
u(n − 1) + δ(n + 8) − 2 δ(n) + δ(n − 8), n ∈ Z.
Esercizio 6Un sistema a tempo continuo LTI, di risposta impulsiva h(t) = sen 4t
πt ,
`e sollecitato dall’ingresso x(t) = u(t + 1) − u(t − 1).
Determinare i periodi di campionamento T che permettono la ricostruzione esatta del segnale di uscita y(t), a partire dai campioni {y(kT ); k ∈ Z}, mediante un filtro passa-basso ideale.
Svolgimento. La risposta in frequenza del sistema `e H(jω) = rectω
8 =
( 1, se |ω| ≤ 4, 0, se |ω| > 4, mentre l’ingresso x(t) = u(t + 1) − u(t − 1) = rect t2 ha trasformata
X(jω) = 2 sen ω ω .
Per il teorema di convoluzione, la trasformata dell’uscita y(t) = h(t) ∗ x(t) `e quindi Y(jω) = H(jω)X(jω) =
( 2 sen ωω , se |ω| ≤ 4, 0, se |ω| > 4.
In particolare, Y (jω) risulta nulla per |ω| > 4, cio`e y(t) `e un segnale a banda rigorosamente limitata con pulsazione di banda ωM = 2πB = 4. Per il teorema del campionamento, dai campioni {y(kT ); k ∈ Z} `e dunque possibile ricostruire il segnale y(t) mediante un filtro passa- basso ideale, se e solo se la pulsazione ωs > 2ωM = 8, cio`e il periodo di campionamento T = 2πω
s < ωπ
M = π4.