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CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – America Latina 2016

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CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – America Latina 2016 SCHEDA VENEZUELA - SVI

Volontari richiesti : N 2

SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: CARACAS INTRODUZIONE

FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:

VENEZUELA

Già colonia spagnola, il Venezuela conseguì di fatto l’indipendenza nel 1821, dopo una decennale guerra di liberazione guidata da Simón Bolívar. Il Paese è stato a lungo governato da regimi autoritari. Nel 1958 si è aperta una fase di democratizzazione, interrotta però da colpi di stato e regimi militari. Tra il 1999 e il 2013 la carica di Presidente è stata assunta da Hugo Chávez, un militare che ha avviato riforme di netta impostazione populista volte alla riduzione della povertà e dell’esclusione sociale e con l’intenzione di conferire al Venezuela un ruolo di leader nella determinazione della politica estera latino-americana; questi cambiamenti hanno incontrato l’ostilità degli imprenditori, della destra e degli USA, che hanno organizzato un tentativo di colpo di stato nel 2002 e un referendum per costringerlo alle dimissioni nel 2004.

Chávez è morto di cancro nel Marzo del 2013 e il suo posto è stato preso da Nicolas Maduro, uno dei suoi sostenitori. Sotto il governo di Maduro sono emersi i gravi problemi economici, derivanti dalle politiche economiche di Chávez, che hanno portato a razionamenti e scarsità anche di generi di prima necessità. La situazione economica, unita ad accuse di corruzione e cattiva gestione del governo del paese, ha portato a proteste popolari a partire dalla seconda metà del 2013.

Considerando però la complessiva situazione economica e sociale del Paese, si calcola che il 25,4% degli abitanti vivano al di sotto della soglia di povertà, dato che colpisce soprattutto le popolazioni indigene e le comunità rurali. Il Venezuela ha inoltre il più basso indice di Gini dell’America Latina: questo dato si attesta infatti allo 0,39. Nonostante ciò il Paese si trova oggi ad affrontare importanti sfide: la sua economia è altamente vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi internazionali del petrolio, dato che proprio il petrolio rappresenta il 96% delle esportazioni e genera quasi la metà delle entrate fiscali. In più l’inflazione, a causa di un’errata politica monetaria, è arrivata al 40,71% (Dati Banca Mondiale2015).

Il Paese gode di un elevato indice di Sviluppo Umano (0,764 e si colloca al 67° posto della classifica) e di un tasso di alfabetizzazione giovanile del 98,5%, grazie ai numerosi sforzi messi in campo negli ultimi anni.

Nonostante l’uscita dalla Corte Interamericana per i Diritti Umani, il Venezuela sta facendo molti passi in avanti nel campo dei diritti, soprattutto in relazione al raggiungimento dei Millennium Goals. Rimangono sostanzialmente due aree critiche: la prima riguarda i popoli indigeni e afro discendenti, visto che permangono evidenti disparità a livello economico e sociale, sebbene la Costituzione del 1999 riconosca formalmente i diritti fondamentali dei popoli indigeni, divisi in 25 etnie differenti (ne viene anche riconosciuta la rappresentanza attraverso il Consiglio Nazionale degli indigeni); la seconda riguarda l’alto tasso di crimini che rimangono impuniti ed il problema della mancanza di indipendenza del sistema giudiziario. In particolare, dall’inizio del 2014, a causa della crisi politica di cui sopra, sono stati registrati episodi di uso eccessivo della forza da parte delle forze di sicurezza, violenza da parte dei gruppi armati filogovernativi e manifestanti antigovernativi. Alcuni detenuti hanno raccontato di esser stati maltrattati e torturati. Guardando le cifre ottenute ufficiosamente dalla Polizia Giudiziaria, nei primi 60 giorni del 2014 ci sono stati 2841

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omicidi in tutto il Paese. Queste cifre rappresentano una media di 48 omicidi al giorno. Da questi dati si apprende che è stata superata la cifra del 2013 di 2576 omicidi.

Il Venezuela è da tempo in crisi economica e ciclicamente si verificano carenze di alcuni prodotti di prima necessità. A fine dicembre, la Banca centrale del Venezuela ha detto che il PIL del paese nel terzo trimestre dell’anno è nuovamente sceso – del 2,3%– e ha confermato così che l’economia del paese è in recessione.

Particolare attenzione meritano infine i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: il tasso medio di riduzione della mortalità infantile tra il 1990 e il 2012 è del 3,3%, la denutrizione infantile è diminuita del 58% tra il 1990 e il 2009, sono stati attivati 164 tribunali nazionali di protezione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Questi sono soltanto alcuni esempi dei progressi che il Venezuela sta portando avanti in questo campo, anche se purtroppo non mancano i lati negativi.

La violenza urbana e domestica che continua a colpire bambini e adolescenti (tasso di omicidi di bambini e adolescenti è aumentato del 13,2% tra il 2006 e il 2008).

Vi è un aumento dell'incidenza dell'HIV nei giovani tra i 15 ei 25 causata dall’aumento vertiginoso dei prezzi dei contraccettivi. Il numero di gravidanze tra le adolescenti è il secondo più alto del continente: 83 gravidanze ogni mille (negli USA, per capirci, sono 31 ogni mille e in Germania 4 ogni mille). In Venezuela, inoltre, l’aborto è illegale, per cui la difficoltà di trovare contraccettivi porta ad un aumento del numero di decessi tra le donne e a un aumento del ricorso alle cliniche clandestine (fonte: IlPost).

Infine, migliaia di bambini e adolescenti non hanno il certificato di nascita, anche se la copertura della registrazione delle nascite è sensibilmente aumentata (Dati Unicef 2010).

DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:

S.V.I – Servizio Volontario Internazionale è una ONG fondata a Brescia nel 1969, che opera per attivare, presso le comunità nelle quali interviene, progetti di sviluppo formulati dal basso (ovvero che hanno origine nelle comunità locali interessate, le quali condividono con S.V.I obiettivi e stile di implementazione delle azioni), integrati (ovvero non mirati a risolvere un singolo problema ma orientati a connettere in modo dinamico le diverse componenti dei problemi e delle situazioni in cui si trovano le comunità) e sostenibili (basati sull’utilizzo di risorse – umane e materiali – presenti nell’area di intervento e realizzati con l’adozione di tecnologie e metodologie facilmente replicabili dalle popolazioni coinvolte). A tale scopo, l’Organismo interviene rafforzando le realtà attive delle comunità locali, facilita cioè lo stabilirsi di relazioni tra persone e gruppi, associazioni, cooperative interessati all’azione, in modo che la stessa sia attiva nel definire i problemi sui quali intervenire, nell’elaborare le soluzioni e nel metterle in pratica.

S.V.I è presente in Venezuela dagli anni Ottanta ed ha sviluppato progetti e programmi in varie zone del Paese in collaborazione con Diocesi e organizzazioni della società civile in svariati ambiti: agricoltura, animazione di comunità, alfabetizzazione, tutela dell’ambiente, protezione dell’infanzia e dell’adolescenza e lotta alla malnutrizione.

La collaborazione tra il partner locale EFIP (Equipo de Formación, Información y Publicaciones) e SVI risale ai primi anni duemila e si è consolidata attraverso l’attivazione di progetti in ambito sociale e ambientale. In particolare nella aree di Ciudad Guayana e Sifontes (Las Claritas) lo SVI ed EFIP hanno collaborato, congiuntamente alla locale Diocesi e al Centro de Formación Guayana, alla realizzazione di numerosi interventi volti a migliorare le condizioni e la qualità della vita nei barrios, attraverso azioni di animazione comunitaria. Nello specifico SVI ed EFIP si sono occupati della creazione formale di gruppi comunitari, per la soluzione partecipata di alcuni problemi locali, in ambito ambientale, socio-produttivo e sanitario. Sono stati inoltre formati gruppi di microimpresa e introdotte pratiche per la riduzione della produzione dei rifiuti, per il riciclaggio della frazione organica dei rifiuti domestici e per la produzione, in loco, di alcuni prodotti agricoli (ortaggi). La collaborazione tra SVI ed EFIP ha portato inoltre al rafforzamento di alcune associazioni locali, operanti in ambito sociale, in particolare per la salvaguardia dei bambini di strada, per la prevenzione e assistenza alle gravidanze precoci e per fornire supporto a bambini e giovanissimi lavoratori.

Attualmente lo SVI, attraverso la collaborazione con numerose istituzioni locali e alcune realtà del privato sociale, porta avanti l’implementazione di un progetto in tre diversi siti dello Stato Bolivar: due nella periferia urbana di Ciudad Guayana (San Felix e Las Amazonas) e il terzo a Las Claritas (Municipio Sifontes). Il progetto mira a migliorare l’ambiente, la situazione socio-sanitaria e le condizioni economiche della popolazione, soprattutto femminile, rafforzando i gruppi e le reti sociali, la formazione, l’organizzazione locale e la promozione di azioni in materia di sanità, ambiente e produzione.

Dall’anno 2015 è stato inoltre attivato il progetto di Servizio Civile, in collaborazione con l’ong locale EFIP.

Partner

Per la realizzazione del presente progetto, SVI collabora con l’Equipo de Formación, Información y Publicaciones – EFIP.

EFIP ha una sede principale a Caracas e una sede secondaria nello Stato Zulia, all’interno del Municipio San Francisco, è un’associazione civile senza scopo di lucro fondata nel 1972.

La Mission di EFIP è: contribuire a rafforzare l’organizzazione dei settori popolari, potenziando la formazione come strumento strategico che permetta di sviluppare la solidarietà, la cooperazione, la democrazia, la giustizia e la sostenibilità come valori essenziali per la trasformazione della società.

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EFIP ha privilegiato da sempre il lavoro con i giovani, promuovendo scambi di esperienze, la sistematizzazione dei processi organizzativi e l’articolazione degli sforzi con organizzazioni di base, enti locali, regionali, nazionali e internazionali, la formazione per la vita e il lavoro, l’inserimento e l’orientamento socio-lavorativo, la creazione di lavoro e di imprese giovanili, l’economia sociale e lo sviluppo locale, in cui i giovani abbiano un ruolo protagonistico.

EFIP ha finora realizzato moltissimi progetti sui temi della formazione sindacale, appoggio alle organizzazioni di quartiere, attenzione ai giovani, programmi di inserimento lavorativo giovanile e programmi socio ambientali.

I progetti in corso sono finanziati dall’Unione Europea e sono in collaborazione con il Fondo per la Popolazione delle Nazioni Unite (UNFPA).

L’EFIP nel 1998 è stato riconosciuto da UNDP, come esperienza di successo in Venezuela nella riduzione della povertà.

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 6

MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO:

I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.

EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:

¾ elevato spirito di adattabilità;

¾ flessibilità oraria;

¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;

¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati e previsti dal progetto;

¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;

¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;

¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;

¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;

¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.

¾ partecipare alla valutazione finale progettuale

Inoltre, per le sede di attuazione di seguito riportata, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:

¾ rientrare in Italia al termine del servizio

¾ convivere con gli altri volontari

¾ scrivere almeno 1 report/testimonianza al mese per il sito internet SVI

PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

VENEZUELA – CARACAS

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di rischio:

Rischi politici e di ordine pubblico:

¾ MICROCRIMINALITÀ: La situazione di sicurezza nel Paese risulta estremamente precaria, con fenomeni di criminalità largamente diffusi (aggressioni, anche violente, a scopo di rapina).

Particolarmente interessate da tali fenomeni sono la città di Caracas (dove è pericoloso anche il tragitto che conduce dall’aeroporto al centro città, che si sconsiglia di percorrere durante le ore notturne) e le principali città del Paese. Anche nell’isola di Margarita, importante meta turistica, si è registrato negli ultimi tempi un netto peggioramento delle condizioni di sicurezza con gravi episodi di criminalità che hanno visto coinvolti anche cittadini stranieri.

Da anni nel paese si verificano numerosi sequestri di persona a scopo di estorsione, Tale fenomeno è particolarmente diffuso nelle zone al confine con la Colombia (Stati di Zulia, Táchira ed Apure), e, in diversa misura, in molte aree del Paese, compresa la capitale, dove assumono spesso la forma di

“sequestri lampo” a scopo di estorsione.

Tutte le zone di frontiera con la Colombia ed in particolare gli Stati di Apure, Tachira e Zulia sono interessate da preoccupanti fenomeni di criminalità legati spesso al narcotraffico organizzato.

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Si consiglia di prestare la massima attenzione anche durante le escursioni nei mari caraibici a causa di episodi di pirateria a danno di diportisti nelle acque delle isole vicine alle coste venezuelane.

¾ MANIFESTAZIONI DI PROTESTA/SOMMOSSE: sono presenti forti contrapposizioni politiche, con scioperi, manifestazioni, barricate e violenti scontri tra manifestanti e governo. Questi fenomeni sono in diminuzione rispetto ai primi mesi del 2014.

Rischi sanitari:

Sono presenti patologie endemiche quali tifo, malaria e tubercolosi. L’AIDS è in crescita. In alcuni periodi dell’anno si verificano casi di “ciguatera” e si sono riscontrati focolai di ameba, epatite virale e mal di

“Chagas”, morbillo e rosolia, anche se la città di Caracas non si registrano tali problematiche.Si sono registrati numerosi casi di febbre dengue anche nella regione metropolitana di Caracas. Sono in aumento i casi di chikungunya, una malattia febbrile acuta, il cui virus viene trasmesso anch’esso dalle zanzare.

ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI VOLONTARI:

Considerazioni e accorgimenti Generali Rischi per la sicurezza

¾ Unità di crisi - Ministero Affari Esteri

Per permettere al Ministero degli Affari Esteri, ed in particolare all'Unità di Crisi, nell'eventualità che si verifichino situazioni di grave emergenza, di rintracciare i volontari con la massima tempestività consentita e di pianificare con maggiore celerità interventi di evacuazione e soccorso, gli stessi saranno registrati sul sito "Dove siamo nel mondo", prima della partenza per l’estero.

¾ Ambasciate/consolati

Sarà cura delle controparti locali, in collaborazione con la sede italiana, dare comunicazione scritta alle Rappresentanze Italiane Locali (Ambasciate e Consolati), dell’inizio servizio e del periodo di permanenza nel paese dei volontari, ed ogni eventuale spostamento, nonché del referente della sicurezza dell’associazione. Inoltre, nei paesi dove questo è possibile, i volontari saranno presentati alle autorità consolari o diplomatiche italiane. Sarà cura delle controparti locali aggiornare costantemente l’autorità consolare/diplomatica italiana sugli eventuali rientri e/o spostamenti dei volontari.

Di seguito vengono elencate alcune precauzioni indispensabili per aumentare la tutela degli operatori:

¾ Tenersi costantemente aggiornati sugli sviluppi delle eventuali crisi nel paese e sui suoi possibili sblocchi

¾ Tenersi in contatto con l’Ambasciata ed informare di eventuali cambi di indirizzo / spostamenti all0interno e all’esterno del Paese, nonché cambi di recapito

¾ Seguire attentamente le direttive impartite dalle Autorità Locali

¾ Curare di essere costantemente reperibili

¾ Limitare al massimo le uscite di casa, in particolare nelle ore notturne

¾ Mantenere un atteggiamento orientato alla massima prudenza durante tutti gli spostamenti, evitando dove possibile la partecipazione a manifestazioni e assembramenti

¾ Non portare con sé documenti in originali ma solo fotocopie

¾ consultare sempre il referente locale in caso di incertezza o indecisione sulle norme di sicurezza da porre in atto (es: visite non previste a istituzioni governative e/o religiose)

¾ Nel caso di spostamenti in automobile l’ente e/o il partner locale verifica la piena efficienza del mezzo e se necessario effettuare scorte di carburante

¾ Nel caso la situazione lo renda necessario, lente e/o il partner locale, predisporrà eventuali sistemi di protezione supplementari agli accessi alle abitazioni dei volontari.

Di seguito si elencano gli accorgimenti specifici adottati dall’Ente per garantire i livelli minimi di sicurezza e tutela dei volontari:

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi Politici e di ordine pubblico

RISCHIO ACCORGIMENTO

MICROCRIMINALITÀ’

¾ Ogni spostamento locale del volontario/a sarà pianificato con gli operatori responsabili.

¾ Ai volontari saranno sconsigliati spostamenti in orari notturni e in zone isolate della città.

¾ I volontari saranno inviatati a non circolare da soli e a non portare con sé

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Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari:

CENTRI DI ASSISTENZA MEDICA

¾ Il centro ospedaliero più vicino alla sede del progetto si trova a 1,5 km ed è pertanto raggiungibile in 20 minuti a piedi o in cinque minuti in auto. L’organizzazione EFIP ha un’automobile e può trasportare, in caso di necessità, i volontari.

¾ Nella zona in cui risiederanno i volontari sono presenti anche due farmacie raggiungibili in pochi minuti a piedi dalla sede del progetto.

PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nelle sedi del presente progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di disagio:

¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che delle istituzioni locali;

¾ il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)

¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare o/e ritardare le attività previste dal progetto

oggetti di valore o grossi quantitativi di denaro.

¾ I volontari saranno invitati a dotarsi di fotocopie dei propri documenti personali ed a custodire in luogo sicuro gli originali

¾ È consigliato il mantenimento di un’elevata soglia di attenzione e l’adozione di misure di cautela, mantenendo comportamenti consoni alla sensibilità del luogo

¾ Si consiglia di non allontanarsi dalle vie principali, prestando attenzione negli spostamenti a piedi (non consigliato l’uso di borse/borselli) ed evitando trasferimenti sia in auto che a piedi nelle ore notturne

MANIFESTAZIONI DI PROTESTA E

SOMMOSSE

¾ Ai volontari saranno sconsigliati spostamenti extraurbani di qualunque genere nelle aree a rischio, sia su mezzi pubblici che privati.

¾ Ai volontari è richiesto di tenere un atteggiamento di equidistanza tra le varie posizione politiche espresse nel paese d’invio e si raccomanda di seguire le normali norme di prudenza negli spostamenti, evitando luoghi dove siano in corso assembramenti e raduni in piazza

¾ Ai volontari sarà fortemente sconsigliato di prendere parte alle manifestazioni

RAPIMENTI/SEQUESTRI

¾ Si raccomanda particolare attenzione negli spostamenti, evitando movimenti nelle ore notturne, durante le quali il rischio di incidenti stradali è altissimo;

¾ Si consiglia ai connazionali di registrare i dati relativi al viaggio sul sito www.dovesiamonelmondo.it ;

¾ Si raccomanda altresì – una volta in loco – di recare con sé copia dei propri documenti e titoli di viaggio, conservando gli originali in luoghi custoditi;

¾ L’Ente mantiene costanti contatti con le istituzioni che presidiano il territorio (partner locali di progetto, istituzioni locali e nazionali del Paese ospitante, Rappresentanza diplomatica/consolare italiana nel Paese);

¾ I volontari saranno invitati a non circolare soli e dovranno opere a stretto contatto con gli operatori locali e con il personale del partner locale di progetto, seguendo direttive specifiche da questi emanate.

RISCHI ACCORGIMENTO

PROFILASSI E VACCINAZIONI

¾ si precisa che, prima della partenza, vengono eseguite le necessarie vaccinazioni prescritte e/o consigliate dall’OMS. Inoltre, all’arrivo nel Paese, vengono fornite tutte le indicazioni necessarie sulle norme igienico sanitarie da seguire.

¾ In particolare per il dengue si adotteranno le misure di prevenzione contro le punture di zanzare.

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¾ Solo il 49,7 % dei giovani di età compresa tra i 18 ei 24 anni, ha raggiunto la scuola secondaria.

Questo dato spiega parzialmente il fatto che la disoccupazione giovanile è doppia rispetto al tasso complessivo. I giovani che trovano un impiego, di solito lo trovano nel mondo del precario o, più spesso, dell’informalità (lavoro in nero, saltuario, senza contratto né tutele).

¾ La maggior parte dei decessi fine settimana in atti di violenza sono commessi da giovani che sono sia vittime che autori dei crimini. Soprattutto quando hanno meno di 25 anni.

¾ Anche nel Municipio Libertador, come nel resto del Paese, il 20% delle gravidanze sono tra adolescenti.

¾ Le droghe sono ancora uno dei grandi flagelli tra i giovani.

¾ I giovani non hanno alternative legate all’informazione e all’orientamento, al tempo libero, l’associazionismo ecc.

Questi problemi si verificano in un contesto in cui le comunità hanno poche possibilità di incidere positivamente sulla prevenzione dei rischi e la cura delle conseguenze del disagio giovanile. Sia a El Paraìso che a San Juan esistono i consigli comunali, enti nuovi nel Paese, che dovrebbero favorire la partecipazione locale. Essi tuttavia hanno dato risposte molto deboli ai problemi giovanili, a causa principalmente di mancanza di formazione, pochi riferimenti ed esperienze in materia di progetti o iniziative in questo settore. Inoltre, c'è poco coinvolgimento dei giovani in queste organizzazioni. La partecipazione giovanile ai consigli comunali è infatti al di sotto del 10%, anche se la popolazione di età compresa tra i 15 e i 29 anni rappresenta oltre il 26% della popolazione dei quartieri di San Juan e El Paraiso. Nella situazione di cui sopra, decisamente influenzata da una cultura del consumismo e del paternalismo tipiche dell’ambiente socio-culturale di un paese petrolifero, convergono una debole consapevolezza civica e bassi livelli di partecipazione, cioè, i cittadini non assumono le loro responsabilità individuali e collettive per esigere alle autorità di garantire i diritti e la fornitura di servizi.

Nei quartieri di San Juan e El Paraiso esistono poche organizzazioni attive in ambito giovanile e nessuna di queste si occupa, nello specifico, di promuovere l’attiva partecipazione dei giovani dei settori popolari alla vita comunitaria.

Nel settore Educazione e Istruzione SVI interviene nel territorio di Caracas con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.

Destinatari diretti

¾ 50 giovani dei settori popolari, in situazione di rischio di esclusione, residenti nei quartieri San Juan e Paraíso.

Beneficiari

¾ sono le 50 famiglie dei giovani, 4 docenti, 10 consiglieri comunali adulti che parteciperanno alla formazione dei giovani nelle comunità di San Juan e Paraíso

OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:

VENEZUELA – CARACAS (SVI)

¾ Promuovere la costituzione di comitati giovanili all’interno dei consigli comunali a San Juan e

Paraiso composti da rappresentanti dei giovani residenti nei quartieri. Si vuole aumentare del 10% la partecipazione giovanile ai consigli comunali di San Juan e El Paraiso.

¾ Attuare un programma di formazione alla leadership giovanile per almeno 50 giovani di San Juan e El Paraìso in settori prioritari dell'istruzione, della sanità, del lavoro, dell'ambiente e della ricreazione, favorendo lo sviluppo e la gestione di progetti sociali nelle comunità stesse da parte dei giovani. Si vuole aumentare di 50 unità i giovani residenti nei quartieri di San Juan e El Paraiso formati alla leadership giovanile in settori prioritari.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi VENEZUELA – CARACAS (SVI)

Azione 1. Sensibilizzazione delle comunità e dei consigli comunali.

1. Sviluppare attività di comunicazione e diffusione delle informazioni sullo stato e le esigenze dei giovani nella comunità.

2. Organizzare incontri informativi settimanali sulla situazione dei giovani, così come sulle leggi che proteggono i giovani.

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3. Realizzare un’attività di sensibilizzazione per i giovani a creare i Comitati Giovanili all’intero dei Consigli comunali1.

4. Fornire assistenza tecnica ai Consigli Comunali per la creazione dei Comitati Giovanili.

5. Accompagnare i giovani partecipanti ai nuovi Comitati Giovanili nella realizzazione di azioni a favore di altri giovani delle comunità.

Azione 2. Programma di formazione e scambi giovanili per 50 giovani dei quartieri di San Juan e El Paraiso 1. Realizzazione della promozione e selezione di giovani candidati per il programma di formazione e di

scambio.

2. Organizzazione di corsi trimestrali di formazione su temi prioritari: salute sessuale e riproduttiva, occupazione e uso del tempo libero.

3. Organizzare un campo estivo giovanile per lo scambio di esperienze.

Azione 3. Programma di formazione al lavoro per i giovani

1. Realizzare la promozione e la selezione dei giovani candidati al programma sulla formazione al lavoro e l’imprenditorialità.

2. Organizzare sessioni per la diagnosi, la pianificazione e lo sviluppo di progetti sociali, economici e ambientali attuate dai giovani.

3. Promozione di opportunità di visibilità e di conoscenza dei percorsi intrapresi (fiere / mostre, ecc.…)

Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

¾ 1 Ingegnere e Formatore, coordinatore progetto incaricato della gestione complessiva delle attività (azioni 1 – 2 – 3)

¾ 1 educatore incaricato di seguire le attività con i consigli comunali (azione 1)

¾ 2 formatori, con competenze multidisciplinari (azioni 1 – 2 – 3)

¾ 1 addetto alla logistica e alla segreteria (azione 3)

Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

VENEZUELA – CARACAS (SVI)

Il volontario/a in servizio civile n. 1 sarà coinvolto nelle seguenti attività:

¾ Supporto nella selezione dei giovani nel quartiere San Juan.

¾ Collaborazione nelle visite ai consigli comunali del quartiere San Juan.

¾ Collaborazione nell’attività di promozione dei Comitati Giovanili interni ai Consigli Comunali.

¾ Supporto nell’elaborazione dei materiali di promozione.

¾ Partecipazione alle attività di promozione nel quartiere San Juan.

¾ Collaborazione nelle iscrizioni e tenuta dei registri dei partecipanti al programma di formazione nei quartieri San Juan e Paraiso.

¾ Supporto ai facilitatori dei programmi di formazione, soprattutto per la parte di sistematizzazione e logistica nel quartiere San Juan.

¾ Supporto ai facilitatori dei programmi di formazione professionale giovanile soprattutto per la parte di documentazione e logistica nel quartiere San Juan. 

¾ Partecipazione all’elaborazione dei report e collaborazione alle riunioni settimanali di monitoraggio. 

Il volontario/a in servizio civile n. 2 sarà coinvolto nelle seguenti attività:

¾ Supporto nella selezione dei giovani nel quartiere Paraiso.

¾ Collaborazione nelle visite ai consigli comunali del quartiere Paraiso.

¾ Collaborazione nell’attività di promozione dei Comitati Giovanili interni ai Consigli Comunali.

¾ Supporto nell’elaborazione dei materiali di promozione.

¾ Partecipazione alle attività di promozione nel quartiere Paraiso.

¾ Collaborazione nelle iscrizioni e nella tenuta del registro dei partecipanti al programma di imprenditorialità nei quartieri San Juan e Paraiso.

¾ Supporto ai facilitatori dei programmi di formazione, soprattutto per la parte di sistematizzazione e logistica nel quartiere Paraiso.

¾ Supporto ai facilitatori dei programmi di formazione professionale giovanile soprattutto per la parte di documentazione e logistica nel quartiere Paraiso.

¾ Partecipazione all’elaborazione dei report e collaborazione alle riunioni settimanali di monitoraggio REQUISITI:

Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare, preferibilmente i seguenti requisiti:

      

1I Comitati Giovanili sono previsti dalla Legge dei Consigli comunali, devono essere composti da Giovani residenti e si occupano di politiche giovanili, ma moltissimi Consigli non li hanno attivati.

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Generici:

¾ Esperienza nel mondo del volontariato;

¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;

¾ Competenze informatiche di base e di Internet;

Specifici:

VENEZUELA – CARACAS (SVI) Volontario/a n° 1 - 2

¾ Preferibile conoscenza lingua spagnola (livello A2 quadro comune europeo)

DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO

SVI BRESCIA Via Collebeato, 26

– 25127 030-3367915 www.svibrescia.it 

¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected]

 

e avendo cura di specificare nell'oggetto il paese e il titolo del progetto (es. CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – America Latina 2016- Venezuela–SVI).

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

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