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ZOLFO BIOGENICO

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Academic year: 2021

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(1)

SCUOLA POLITECNICA E DELLE SCIENZE DI BASE

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, EDILE E AMBIENTALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA PER L’AMBIENTE E IL

TERRITORIO

EFFETTO DELLE CONCENTRAZIONI DI AZOTO, ZOLFO E NICHEL NELL’INFLUENTE SULLE PRESTAZIONI DEL PROCESSO DI DENITRIFICAZIONE AUTOTROFA CON

ZOLFO BIOGENICO

RELATORE

Ch.mo Prof. Francesco Pirozzi

CORRELATORE

Prof. Ing. Stefano Papirio

CANDIDATA Piera Fattore MATRICOLA M67/384

(2)

DEFINIZIONE DEL PROBLEMA

CONTAMINAZIONE DELLE ACQUE DA AZOTO

USO DEI NITRATI IN AGRICOLTURA

SCARICO DI REFLUI NON CORRETTAMENTE TRATTATI

ALLEVAMENTI INTENSIVI

(3)

DEFINIZIONE DEL PROBLEMA

EFFETTI SULL’ AMBIENTE E SULLA SALUTA PUBBLICA

EUTROFIZZAZIONE SINDROME DEL BAMBINO BLU

INQUINAMENTO DELLE ACQUE DI FALDA

(4)

PROCESSI DI RIMOZIONE DALLE ACQUE DI NITRITI E NITRATI

PROCESSI

FISICO-CHIMICI

SCAMBIO IONICO

OSMOSI INVERSA

PROCESSI BIOLOGICI

DENITRITAZIONE

DENITRIFICAZIONE

• ETEROTROFA

• AUTOTROFA

• AUTOTROFA CON ZOLFO

(5)

DENITRIFICAZIONE

ETEROTROFA

AUTOTROFA

VANTAGGI:

• maggiori rendimenti e cinetiche di biodegradazione SVANTAGGI:

• maggiore produzione di fango

• meno economica poiché prevede l’aggiunta di substrati organici

VANTAGGI:

• più economica

• minore produzione di fango SVANTAGGI:

• cinetiche di biodegradazione più lente

(6)

DENITRIFICAZIONE AUTOTROFA CON ZOLFO

𝟓𝟓𝑺𝟎 + 𝟑𝟖𝑯𝟐𝑶 + 𝟓𝟎𝑵𝑶𝟑 + 𝟐𝟎𝑪𝑶𝟐 + 𝟒𝑵𝑯𝟒+ → 𝟒𝑪𝟓𝑯𝟕𝑶𝟐𝑵 + 𝟓𝟓𝑺𝑶𝟒𝟐− + 𝟐𝟓𝑵𝟐 + 𝟔𝟒𝑯+

S 0 ZOLFO ELEMENTARE

SINTETICO:

• Facilmente reperibile

• Poco solubile

BIOLOGICO O BIOGENICO:

• Più difficile da reperire

• Molto solubile

• Maggiormente biodisponibile

(7)

DENITRIFICAZIONE AUTOTROFA CON ZOLFO BIOGENICO

THIOPAQ technolgy ( ) la conversione di H2S a

S0 biogenico viene effettuata da batteri

(es., Thiobacilli)

substrati organici

digestore anaerobico

Microaerazione:

H2S → S(0)

biogas I’m Theo, I’m very good at removing

H2S

(8)

CONFIGURAZIONI IMPIANTISTICHE PER LA DENITRIFICAZIONE AUTOTROFA

SISTEMI A COLTURE ADESE

SISTEMI A COLTURE SOSPESE

Inverse Fluidized Bed Reactor

Continously Stirred Tank Reactor

Entrambi operanti in condizioni anaerobiche

(9)

SISTEMI A COLTURE ADESE

La particolarità dei sistemi a colture adese è che la biomassa non è sospesa nell’acqua, ma si sviluppa su

degli elementi di supporto inerti formando la cosiddetta PELLICOLA BIOLOGICA O BIOFILM.

Ciò porta alla formazione di un fenomeno diffusivo, poiché non tutti i microrganismi sono esposti alla

stessa quantità di substrato.

FASI DI SVILUPPO DEL BIOFILM:

1. PRIMA COLONIZZAZIONE

2. SVILUPPO DELLE PRIME COLONIE 3. CRESCITA

4. MATURAZIONE 5. DISTACCO

(10)

SISTEMI A COLTURE ADESE: IFBR

SUPPORTI PER LO SVILUPPO DEL BIOFILM:

• plastici, di forma circolare, di circa 3 mm;

• più leggeri dell’acqua.

VANTAGGI:

• tempi di reazione e detenzione più bassi, quindi reattori più piccoli ed economici;

• il biofilm ha una più ampia superficie su cui formarsi, dovuta al letto fluidizzato;

• biomassa facilmente separabile dall’effluente

• buona miscelazione e contatto tra substrato e biomassa

(11)

SISTEMI A COLTURE SOSPESE: CSTR

VANTAGGI:

• i microrganismi non trovandosi legati tra loro in una matrice lattiginosi, hanno la possibilità di essere esposti tutti alle

stesse quantità di substrato;

• non si crea un fenomeno diffusivo;

NON SI SVILUPA IL BIOFILM

(12)

OBIETTIVO DELLO STUDIO

• Valutare l’abbattimento di NO

3-

in un IFBR anaerobico a colture adese con zolfo biologico S

0

;

• Valutare l’abbattimento di NO

3-

in un CSTR anaerobico a colture sospese con zolfo biologico S

0

;

• Valutare il potenziale effetto inibente del nichel (Ni) sulla denitrificazione autotrofa;

• Valutare l’abbattimento di NO

3-

in presenza della

massima concentrazione di Ni e con una riduzione

graduale della concentrazione di S

0

.

(13)

IFBR

CONDIZIONI OPERATIVE GIORNI NO3-

[mg/l] NICHEL S0

GIORNI [mg/l] GIORNI [gr]

STARTUP DEI REATTORI CON

ARRICCHIMENTO DI BIOMASSA 0-17

1000

0-170 3,6 REATTORI IN MODALITA' BATCH 17-45

REATTORI IN MODALITA'

CONTINUA 45-90

REATTORI IN MODALITA'

CONTINUA CON AGGIUNTA DI Ni 90-170

90-114 30 114-131 60 131-138 90 138-170 120 REATTORI IN MODALITA'

CONTINUA CON MASSIMA CONCENTRAZIO DI Ni E

RUDUZIONE DEL QUANTITATIVO DI ZOLFO

170-208 170-208 120

170-195 1,8

195-208 0,9

V

REATTORE

= 2 L pH = 6÷8

T = T

AMBIENTE

T

d

= 48h

(14)

IFBR: RISULTATI SPERIMENTALI

ANDAMENTO DELLE CONCENTRAZIONI DI N-NO3-

(15)

IFBR: RISULTATI SPERIMENTALI ANDAMENTO DEI VALORI DEL pH

(16)

IFBR: RISULTATI SPERIMENTALI

ANDAMENTO DELLE CONCENTRAZIONI DI N-NO2-

(17)

IFBR: RISULTATI SPERIMENTALI

ANDAMENTO DELLE CONCENTRAZIONI DI SO42-

(18)

CSTR

V

REATTORE

= 1,5 L pH = 6÷8

T = T

AMBIENTE

T

d

= 48h

CONDIZIONI OPERATIVE GIORNI NO3-

[mg/l] NICHEL S0

GIORNI [mg/l] GIORNI [gr]

STARTUP DEI REATTORI CON

ARRICCHIMENTO DI BIOMASSA 0-17

1000

0-170 2,25 REATTORI IN MODALITA' BATCH 17-45

REATTORI IN MODALITA'

CONTINUA 45-90

REATTORI IN MODALITA'

CONTINUA CON AGGIUNTA DI Ni 90-170

90-114 30 114-131 60 131-138 90 138-170 120 REATTORI IN MODALITA'

CONTINUA CON MASSIMA CONCENTRAZIO DI Ni E

RUDUZIONE DEL QUANTITATIVO DI ZOLFO

170-208 170-208 120

170-195 1,125

195-208 0,5625

(19)

CSTR: RISULTATI SPERIMENTALI

ANDAMENTO DELLE CONCENTRAZIONI DI N-NO3-

(20)

CSTR: RISULTATI SPERIMENTALI ANDAMENTO DEI VALORI DEL pH

(21)

CSTR: RISULTATI SPERIMENTALI

ANDAMENTO DELLE CONCENTRAZIONI DI N-NO2-

(22)

CSTR: RISULTATI SPERIMENTALI

ANDAMENTO DELLE CONCENTRAZIONI DI SO42-

(23)

CONFRONTO FRA I DUE REATTORI

• RIMOZIONE DI NO3- DI CIRCA IL 65%;

• MAGGIORE ACCUMULO DI NO2-;

• PRODUZIONE DEI SOLFATI MENO COSTANTE.

• RIMOZIONE DI NO3- DI CIRCA IL 95%;

• PROCESSO PIÙ COMPLETO:

CONCENTRAZIONE DI NO2- RIDOTTA;

• PRODUZIONE COSTANTE DEI SOLFATI.

IL REATTORE CSTR HA RESTITUITO I RISULTATI

MIGLIORI!

(24)

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