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Regionale 2007

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ISTITUTONAZIONALE PER L’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO

Rapporto Annuale

Veneto

Regionale 2007

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Rapporto Regionale Veneto 2007 Direttore Regionale: Pietro Paone

Redazione:

Antonio Traficante Cristiana De Martin Concetta Melchiorre

Hanno collaborato:

Roberto Addia Paola Delpino Cosimo Giordano Daniela Grifeo Lucia Anna Magrì Maurizio Menegatti Marco Montagna Pasqualino Pesce Elena Pisoni Davide Pasotti Nicoletta Polese Maurizio Rigo Antonio Salvati

Stampato dalla Tipografia INAIL - Milano

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Rapporto regionale 2007

Indice

Presentazione del Direttore Regionale 5

Sezione 1 - Il contesto socio-economico e gli infortuni sul lavoro

1.1 Cenni sul contesto socio-economico generale 11

1.2 Andamento infortunistico 2005-2007 15

1.3 Gli infortuni nella industria manifatturiera 17

1.4 Gli infortuni nelle costruzioni 26

1.5 Gli infortuni nel commercio 30

1.6 Gli infortuni nei trasporti 33

1.7 Gli infortuni in agricoltura 35

1.8 Gli infortuni per settore tariffario 40

1.9 Gli infortuni per forme di accadimento, sede e natura della lesione 44

1.10 Gli infortuni in itinere 47

1.11 Gli infortuni e i lavoratori extracomunitari 50

1.12 Gli infortuni e i lavoratori parasubordinati 53

1.13 Gli infortuni e i lavoratori interinali 54

1.14 Gli infortuni e gli apprendisti 56

1.15 Le malattie professionali nel 2007 57

Sezione 2 - L’INAIL sul territorio

2.1 Protocolli INAIL con Enti e Associazioni della Regione 67

2.1.1 INAIL/ACRIB. Progetto Azienda Sicura. 67

2.1.2 INAIL/Confindustria Veneto. Progetto Lavoro Sicuro. 68

2.1.3 INAIL/Università. Dottorati di ricerca 69

2.1.4 INAIL/vari Enti e Istituzioni. Azienda Sana, La salute in azienda 70

2.1.5 Sicurezza in cattedra (SIRVESS) 71

2.2

(D.P.R. 314/2001) 75

2.3 L’attività di vigilanza dell’INAIL nel Veneto 77

2.4 Il Network Italiano Silice (NIS) 78

2.5 La costituzione di parte civile, nel processo penale, dello Stato o di altro Ente pubblico con particolare riferimento all’INAIL 80 2.6 Il ruolo dell’Avvocatura regionale per il Veneto nell’attività di formazione dei

Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione 84 I Ricorsi al Consiglio di Amministrazione dell’INAIL in materia tariffaria

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Presentazione

Il 2007 è stato un anno in cui, sul versante degli infortuni sul lavoro, si sono verificati eventi molto gravi con molte morti sul lavoro. Tali episodi, puntualmente riportati nella cronaca quotidiana di giornali e televisione, hanno fatto registrare un diffuso e crescente allarme sociale, con ripetuti interventi di richiamo da parte delle più alte Autorità dello Stato e dello stesso Presidente della Repubblica, che, in più occasioni, ha ammonito le Istituzioni a reagire, sollecitando risposte capaci di collegare l’imperativo della sicurezza all’obiettivo del benessere sui luoghi di lavoro.

Naturalmente, dietro ad ognuno di questi numeri c’è sempre un dramma umano e familiare dalla portata inimmaginabile e questo particolare dobbiamo sempre tenerlo presente quando, come tenteremo di fare in questa occasione, si cerca di analizzare il fenomeno sul piano statistico, nel tentativo di capire meglio le cause che lo determinano e le soluzioni da mettere in campo per una più efficace politica di prevenzione.

La freddezza dei numeri ci dice che il 2007, per quanto concerne gli infortuni mortali, è stato positivo rispetto al 2006; infatti, a livello nazionale, gli eventi mortali sono stati 1.170, (1.341 nel 2006) e a livello regionale 116 (117 nel 2006).

Al di là dei numeri, dello snocciolarsi di cifre e statistiche, non si può tacere che le morti restano spaventosamente elevate e che, nonostante tutti gli sforzi che si stanno faticosamente facendo, la flessione avviene a ritmi ancora molto lenti.

Lo stillicidio quotidiano delle notizie e l’attenzione dei mass media ha scosso le coscienze ed ha fatto definitivamente crollare il muro che separa gli eventi fatali dagli eventi evitabili.

Se un tempo ci eravamo quasi abituati a relegare in fondo alla mente ogni nuova notizia di grave infortunio con un sospiro, una tristezza rassegnata di fronte a quello che consideravamo un’ineludibile tragico destino toccato a degli sfortunati lavoratori, ora, anche grazie alle maggiori conoscenze che si hanno di questo fenomeno, questa idea è andata sempre più scomparendo, lasciando il posto ad una interiore e generalizzata ribellione.

Ribellione non contro il destino che non può essere una potenziale e rintracciabile causa razionale, ma contro la diffusa sensazione di impotenza a modificare la situazione: di lavoro si muore e sempre si morirà!!

Per la prima volta si registra nell’opinione pubblica la volontà forte di contrasto e si chiede a gran voce alle Istituzioni di intervenire fattivamente con azioni sinergiche per attivare nuove sequenze virtuose: più prevenzione, meno rischi, meno incidenti mortali, meno danni, minori uscite, riduzione dei costi sociali.

Si percepisce l’impegno a rendere fattibile questo salto culturale, necessario non solo per conseguire importanti obiettivi di carattere economico, ma anche per rendere effettiva la tutela prevista dalla Costituzione, ponendo al centro dell’azione la tutela della salute e dell’integrità psico-fisica del lavoratore.

L’INAIL, da sempre, è tra i soggetti maggiormente impegnati nelle attività di prevenzione e persegue, con fermezza e senza tentennamenti, tutte le violazioni accertate in occasione dell’accadimento degli eventi infortunistici, anche collaborando con le altre Istituzioni, in particolare con le ASL, con la DPL e le Procure, per acquisire informazioni ed elementi utili per la valutazione delle responsabilità.

Particolarmente importanti sono poi le campagne di comunicazione organizzate periodicamente dall’Istituto per richiamare e sensibilizzare l’attenzione sul tema

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della diffusione della cultura della sicurezza nei vari ambienti di vita, di studio e di lavoro.

Forse, anche grazie a questo impegno, il 2007 è stato l’anno della svolta che ha visto il varo della Legge delega 123 che, finalmente, dopo molti anni di discussioni e di attesa, ha avviato la riforma della materia della sicurezza lavorativa.

Se il 2007 è stato l’anno della svolta culturale, ora l’impegno deve proseguire.

Dal drammatico dato che emerge dalle statistiche degli infortuni deve scaturire per tutti una rinnovata volontà di non attenuare mai, neppure dopo i progressi che si stanno registrando, la vigilanza e la lotta per assicurare ai lavoratori la tutela della salute e migliori condizioni di sicurezza e benessere.

Come di consueto, anche quest’anno il rapporto regionale si divide in due parti:

la prima con indicazioni sull’andamento infortunistico e la seconda su argomenti specifici relativi ad attività significative realizzate dall’IINAIL del Veneto nel 2007 in tema di prevenzione e sicurezza.

I dati infortunistici provengono dalla banca dati INAIL e sono commentati anche con brevi cenni sulla situazione economica regionale, elaborati sulla base della

“Relazione sulla situazione economica del Veneto nel 2007”, dell’Unioncamere e della pubblicazione “Il Mercato del lavoro nel Veneto 2008” di Veneto Lavoro.

Come negli anni precedenti, sono stati analizzati i settori economici con il maggior numero di eventi lesivi (attività manifatturiere, costruzioni, trasporti, commercio e agricoltura). E’ stato dedicato anche uno spazio all’analisi degli infortuni per settori tariffari (industria, artigianato, terziario e altre attività) e alle malattie professionali ed è stata effettuata una panoramica sugli infortuni accaduti ai lavoratori extracomunitari, ai parasubordinati, agli interinali ed agli apprendisti.

La seconda parte è caratterizzata dall’analisi di alcune attività che l’INAIL ha svolto nel 2007 in ambito prevenzionale e che, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo T.U. sulla sicurezza, sono destinate ad essere rilanciate nel corso dei prossimi anni, nella prospettiva di dare maggiore incisività agli interventi, accentuando lo spirito di integrazione con le altre Istituzioni, nell’ottica di un cambiamento radicale e non solo nominale.

L’INAIL del Veneto, in particolare, si è inserito da anni in una rete di dialogo e collaborazione con Enti e Istituzioni per realizzare una serie di azioni coordinate sul territorio, con l’obiettivo di affiancarsi a interlocutori di diversi settori lavorativi, concentrando l’azione laddove esiste un alto tasso di infortunio e privilegiando quei progetti che, per le loro peculiarità, possano essere estesi a situazioni similari ed esportati come modello in altre realtà.

La rete, che si è creata nel corso di questi anni ha permesso all’INAIL di cooperare, condividere competenze e diventare sempre più punto di riferimento per l’azienda e per il lavoratore.

Un ruolo fondamentale è stato assunto dalle parti sociali, ampiamente rappresentate all’interno dei Comitati Consultivi Provinciali INAIL e del Coordinamento regionale, che hanno condiviso scelte ed azioni intraprese.

Nel corso del 2007 sono stati sviluppati i protocolli d’intesa già siglati negli anni precedenti con il mondo accademico (Università di Verona e IUAV di Venezia), con le associazioni datoriali (Confindustria Veneto e Associazione Calzaturifici della Riviera del Brenta), con la Regione Veneto, con il mondo della scuola attraverso la rete scolastica regionale (SIRVESS) e con le strutture sanitarie, tutte finalizzate a promuovere la diffusione della cultura della sicurezza. A tale

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fine, una particolare citazione merita la terza edizione del concorso “Azienda Sana, la salute in azienda” che ha riscosso apprezzamenti sia dagli imprenditori che dai lavoratori.

Infine, un’attenzione particolare è stata rivolta alla semplificazione e alla trasparenza dei procedimenti amministrativi, attraverso la costituzione di una speciale Commissione per definire in via conciliativa la materia dei ricorsi, e alla

“presa in carico” dei lavoratori disabili, al fine di favorire la riqualificazione ed il reinserimento lavorativo.

Il Direttore Regionale

Pietro Paone

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Sezione 1

Il contesto socio-economico e gli infortuni sul lavoro

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1.1 Cenni sul contesto socio-economico generale

Nel 2007 l’economia globale ha registrato un rallentamento, sia in termini di PIL che di sviluppo degli scambi commerciali, soprattutto connesso alla decelerazione degli Stati Uniti.

Sull’economia italiana hanno inciso negativamente l’elevato prezzo del petrolio e la congiuntura mondiale che ha risentito negativamente della situazione degli Stati Uniti.

L’indebolimento della crescita ha riguardato soprattutto le componenti interne del PIL che nel 2007 ha registrato un aumento dell’1,5% (1,8% nel 2006). L’accelerazione dei prezzi dei prodotti energetici e alimentari e le più restrittive condizioni di finanziamento hanno influito negativamente sulla domanda interna.

L’economia regionale è stata caratterizzata da una situazione di crescita che ha coinvolto quasi tutti i settori di attività, in particolare i servizi (1,9%) e l’agricoltura (1,6%). Secondo le stime di Unioncamere Italiana il PIL del Veneto è aumentato dell’1,6% (lievemente superiore al tasso di crescita nazionale), crescita sostenuta dalla domanda interna, in particolare dai consumi delle famiglie; positivi anche gli investimenti.

Si è registrato un lieve incremento del numero delle imprese (600 in più) e degli occupati (18.000 in più). In aumento anche l’export (7%) e l’import (5,9%).

Secondo la “Relazione sulla situazione economica del Veneto nel 2007” vi sono segnali positivi della trasformazione del sistema produttivo regionale e dei miglioramenti strutturali della competitività delle imprese. Vi è una diffusione sempre maggiore dalle grandi e medie imprese verso le piccole e microimprese, attraverso le filiere ed i rapporti di subfornitura.

Nel 2007 in Italia il mercato del lavoro ha registrato risultati positivi, l’occupazione è aumentata dell’1% (234.000 unità). A livello settoriale l’agricoltura ha perso occupati, circa 58.000 unità rispetto allo scorso anno, pari ad una riduzione del 5,9%.

Sempre secondo la “Relazione sulla situazione economica del Veneto nel 2007” la crescita economica del Veneto nel 2007 ha dato un impulso positivo, anche se minore rispetto al 2006, anche al mercato del lavoro. Secondo l’indagine Istat sulle forze lavoro il ritmo di crescita degli occupati si è attestato al +0,8% (Italia +1%). Il numero di occupati è aumentato grazie soprattutto alla crescita della popolazione femminile ed extracomunitaria al lavoro.

Popolazione Occupati totali

In cerca di occupazione Territorio

x 1.000 % x 1.000 % x 1.000 %

Veneto 4.741 8 2.119 9,1 73 4,8

ITALIA 58.880 100 23.222 100 1.506 100 Fonte ISTAT – nuova rilevazione Forze di lavoro

Il tasso di occupazione si è attestato al 65,8% e quello di disoccupazione è arrivato al 3,3%; le persone in cerca di occupazione sono diminuite del 17% rispetto al 2006, attestandosi a 73.000 unità.

Come evidenziato dal Rapporto 2008 di Veneto Lavoro in uno scenario economico caratterizzato da una crescita lenta il mercato del lavoro veneto consolida i suoi andamenti positivi: aumentano gli occupati, portando al massimo storico il tasso di occupazione, diminuisce la disoccupazione, migliora l’occupazione femminile che ricorre sempre più al

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part-time. Il miglioramento degli indicatori del mercato del lavoro, quasi a prescindere dall’andamento economico, è infatti il fenomeno nuovo di questi ultimi anni.

Secondo l’Unioncamere, a livello provinciale, solo Venezia e Rovigo registrano un calo delle forze lavoro rispettivamente del 2,7% e del 2,4%, con conseguente contrazione del tasso di attività, soprattutto femminile. Il tasso di attività più elevato è quello di Treviso (70,3%), seguito da Verona e Belluno (entrambe con 69,3%).

Solo Padova (+3,6%) e Verona (+1%) presentano una dinamica occupazionale positiva con valori superiori al totale regionale (+0,8%).

A livello settoriale, in agricoltura il numero degli occupati è sceso di 4.000 unità (pari al 5,7%), sono aumentati invece gli occupati nell’industria (+2,1%). Risultati negativi per il sistema moda, per il settore della lavorazione dei minerali non metalliferi e per le altre imprese manifatturiere. Molto positiva invece la situazione occupazionale per il settore delle macchine elettriche ed elettroniche, dal comparto delle macchine utensili a quello della gomma plastica. Positivi, nel complesso, tutti gli altri settori.

L’occupazione è diminuita del 2,4% nelle costruzioni; nelle imprese artigiane è rimasta pressoché invariata, in aumento invece nei servizi (+1,1%).

Settori Occupati 2006(*) Occupati 2007(*)

Agricoltura 78 74

Industria 815 824

di cui

Costruzioni 180 176

Servizi 1.208 1.221

di cui

Commercio 319 286

TOTALE 2.101 2.119

Fonte ISTAT- nuova rilevazione Forze di lavoro (*) dati in migliaia di unità

L’analisi per classe dimensionale di impresa evidenzia trend negativi nelle micro e piccole imprese sotto i 50 addetti; va rilevato che nelle micro imprese è aumentato vivacemente l’impiego di extracomunitari. Si nota una lieve ripresa dell’occupazione nell’ultimo trimestre solo nelle imprese fino a 9 addetti.

Secondo il Rapporto 2008 di Veneto Lavoro la crescita occupazionale (77.000 persone tra il 2004 e il 2007) è attribuibile esclusivamente ai lavoratori dipendenti, cresciuti soprattutto nel terziario, in particolare nei comparti dei servizi alle imprese e dei servizi alle famiglie. Il calo del lavoro indipendente si concentra invece in due ambiti settoriali: commercio e agricoltura.

In merito ai regimi di orario circa la metà della crescita occupazionale nel lavoro dipendente intervenuta tra il 2004 e il 2007 ha interessato lavoratori a part time. Sotto il profilo settoriale il part-time è cresciuto soprattutto nei servizi alle imprese, nel commercio e nella Pubblica Amministrazione; interessa soprattutto posizioni professionali di tipo impiegatizio (specificamente figure tecniche e addetti alle vendite).

I lavoratori a tempo determinato sono aumentati negli ultimi anni (41.000 in più dal 2004 al 2007). Sotto il profilo settoriale le quote più rilevanti di lavoratori a termine riguardano due

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comparti fortemente interessati dalla stagionalità, l’agricoltura (28%) e il commercio- turismo (15%) nonché i servizi alle famiglie (16%).

Gli indici di frequenza (numero di infortuni indennizzati per ogni 1.000 addetti) relativi al triennio 2003/2005, della banca dati INAIL evidenziano una frequenza regionale media di 35,42, superiore a quella nazionale (30,79), ma inferiore a quella di molte altre regioni.

FREQUENZE RELATIVE D'INFORTUNIO Casi indennizzati x 1.000 addetti INAIL

Media triennale 2003-2005

Province Temporanea Permanente Morte Totale

LAZIO 19,37 1,31 0,05 20,73

CAMPANIA 19,48 1,92 0,09 21,50

SICILIA 22,24 2,18 0,10 24,51

LOMBARDIA 24,58 1,23 0,05 25,86

PIEMONTE 24,82 1,21 0,06 26,08

CALBRIA 25,55 2,80 0,13 28,48

VALLE

D’AOSTA 28,71 2,16 0,04 30,91

SARDEGNA 28,40 2,54 0,07 31,01

BASILICATA 30,01 2,60 0,09 32,69

TOSCANA 30,96 2,10 0,06 33,11

MOLISE 31,38 1,87 0,15 33,40

VENETO 33,73 1,64 0,05 35,42

MARCHE 34,48 2,02 0,07 36,56

LIGURIA 35,05 2,33 0,07 37,44

ABRUZZO 35,72 2,17 0,06 37,96

TRENTINO

ALTO ADIGE 36,35 1,82 0,05 38,23

PUGLIA 36,54 2,22 0,10 38,85

EMILIA

ROMAGNA 38,49 1,81 0,05 40,35

FRIUI V.G. 41,65 1,91 0,05 43,61

UMBRIA 42,23 2,90 0,11 45,23

ITALIA 29,03 1,69 0,06 30,79

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Tutte le province hanno valori superiori alla media nazionale, il picco è costituito, come lo scorso anno, da Verona (37,65).

FREQUENZE RELATIVE D'INFORTUNIO Casi indennizzati x 1.000 addetti INAIL

Media triennale 2003-2005

Province Temporanea Permanente Morte Totale

BELLUNO 31,35 1,89 0,05 33,30

PADOVA 33,35 1,64 0,02 35,02

ROVIGO 35,93 1,36 0,08 37,38

TREVISO 33,45 1,73 0,05 35,23

VENEZIA 33,04 1,35 0,06 34,45

VERONA 35,90 1,67 0,07 37,65

VICENZA 32,94 1,75 0,05 34,74

Veneto 33,73 1,64 0,05 35,42

ITALIA 29,03 1,69 0,06 30,79

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1.2 Andamento infortunistico 2005-2007

Nel triennio 2005-2007, nell’industria e servizi, si registra un progressivo, anche se lento calo degli infortuni denunciati (3.994 casi in meno nel 2007 rispetto al 2005, pari al 3,5%).

Purtroppo, il dato dei casi mortali rimane pressoché invariato, con un andamento altalenante nel triennio che fa registrare solo un caso in meno nel 2007 rispetto all’anno precedente, mentre a livello nazionale la riduzione è più significativa con 171 casi in meno.

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2005-2007 e denunciati all' INAIL

per provincia e anno evento

Industria e Servizi di cui Mortali Province

2005 2006 2007 2005 2006 2007

Belluno 4.529 4.663 4.577 1 4 4

Padova 19.841 19.711 18.799 18 17 21

Rovigo 4.365 4.215 4.293 4 9 8

Treviso 21.398 21.585 20.990 23 24 22

Venezia 18.640 18.912 17.862 14 22 22

Verona 23.824 22.853 22.056 18 26 20

Vicenza 21.312 21.499 21.338 24 15 19

Veneto 113.909 113.438 109.915 102 117 116

ITALIA 940.021 928.158 912.615 1.280 1.341 1.170

Nel dettaglio, a livello regionale, gli infortuni in industria, commercio e servizi nel 2007 sono diminuiti del 4,8% rispetto all’anno precedente (3.719 casi in meno).

In particolare: il totale industrie manifatturiere è diminuito del 5,2% (1.645 casi), le costruzioni dell’8,1% (969 casi), il totale commercio del 4% (334 casi), gli infortuni in agricoltura sono diminuiti del 9,4%, pari a 533 casi (da 5.681 a 5.148) e quelli relativi ai Dipendenti dello Stato sono aumentati dell’ 1% (da 2.302 a 2.324).

Nelle pagine che seguono sono riportati i dati relativi all’industria e servizi, distinti per provincia e con riferimento ai più rilevanti settori economici.

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Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006 e 2007 e denunciati all'INAIL

per settore di attività economica Settore di

attività economica 2006 2007 variazione

assoluta variazione

%

A Agrindustria 414 373 -41 -9,9

B Pesca in acque interne 101 87 -14 -13,9

C Estrazione di minerali 157 123 -34 -21,7

DA Ind. alimentare 1.950 1.853 -97 -5,0

DB Ind. tessile 1.478 1.221 -257 -17,4

DC Ind. conciaria 1.059 990 -69 -6,5

DD Ind. del legno 1.565 1.435 -130 -8,3

DE Ind. della carta 1.225 1.119 -106 -8,7

DF Ind. del petrolio 17 25 8 47,1

DG Ind. chimica 621 602 -19 -3,1

DH Ind. della gomma 1.533 1.451 -82 -5,3

DI Ind. della trasformazione 2.156 2.082 -74 -3,4

DJ Ind. dei metalli 9.188 8.867 -321 -3,5

DK Ind. meccanica 4.968 4.796 -172 -3,5

DL Ind. elettrica 1.939 1.883 -56 -2,9

DM Ind. dei mezzi di trasporto 1.191 1.165 -26 -2,2

DN Altre industrie 2.970 2.726 -244 -8,2

D Totale Ind. manifatturiere 31.860 30.215 -1.645 -5,2

E Elettricità, gas, acqua 347 337 -10 -2,9

F Costruzioni 11.919 10.950 -969 -8,1

G50 Commercio e riparazione auto 1.807 1.728 -79 -4,4

G51 Commercio all'ingrosso 2.736 2.691 -45 -1,6

G52 Commercio al dettaglio 3.911 3.701 -210 -5,4

G Totale commercio 8.454 8.120 -334 -4,0

H Alberghi e ristorazione 3.653 3.499 -154 -4,2

I Trasporti 6.524 6.465 -59 -0,9

J Intermediazione finanziaria 648 684 36 5,6

K Attività immobiliari 5.039 4.813 -226 -4,5

L Pubblica Amministrazione 2.200 2.194 -6 -0,3

M Istruzione 619 601 -18 -2,9

N Sanità 2.686 2.531 -155 -5,8

O Servizi pubblici 2.121 2.009 -112 -5,3

P Personale domestico 235 257 22 9,4

Totale Industria e Servizi 76.977 73.258 -3.719 -4,8

X Non determinato 28.478 29.185 707 2,5

In complesso 105.455 102.443 -3.012 -2,9

Agricoltura 5.681 5.148 -533 -9,4

Dipendenti conto Stato 2.302 2.324 22 1,0

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1.3 Gli infortuni nell’industria manifatturiera

Il 2007 è stato un anno parzialmente positivo per il comparto manifatturiero italiano, che ha saputo cogliere le opportunità dovute alla crescita della domanda estera. In particolare sono state le piccole e medie imprese che hanno tratto i maggiori benefici, facendo registrare nel Nord-Est un aumento della produzione del 2,1%, dimostrando una spiccata propensione ad adattarsi alla domanda dei committenti stranieri, soprattutto nel settore della meccanica, che si distingue per indici più elevati di produzione e di fatturato.

Tuttavia, il 2007 è stato caratterizzato da un andamento discontinuo: la domanda, fortemente positiva nei primi mesi dell’anno, è via via calata con una riduzione, sia in termini produttivi che di fatturato nel corso dell’anno.

Si consideri, poi, che la globalizzazione dei mercati ha influito sull’industria veneta, che ha subito negli ultimi anni una profonda metamorfosi che ha avuto ripercussioni sia sugli aspetti organizzativi che su quelli produttivi e commerciali.

Peraltro, la debolezza dei mercati e l’aumento delle materie prime, hanno inciso sull’attività produttiva, con effetti diversi a seconda dei vari settori di interesse.

In crescita il settore alimentare (+14,5%), in diminuzione i settori più tradizionali come il sistema moda (-12,1%), il legno-arredo (-11,1%), i minerali non metalifferi (-6,4%) e anche le macchine elettriche ed elettroniche (-8,8%).

In merito alle dinamiche provinciali, secondo l’Unioncamere, Vicenza resta il cuore del manifatturiero veneto, ma subisce una trasformazione dal punto di vista settoriale che la avvicina al resto della regione e del paese: cresce il ruolo del metalmeccanico a scapito di altre produzioni tradizionalmente forti. Treviso, come Vicenza, rappresenta un nucleo fondamentale della manifattura veneta; anche in questa provincia si registra un rallentamento della crescita della produzione e, in modo netto, del fatturato nel quarto trimestre. Per Venezia è notevole la differenza tra produzione e fatturato, e ciò è un indizio del maggior valore aggiunto dei prodotti.

Le imprese attive del settore totale industrie manifatturiere nel 2007 sono state 65.833 (66.096 nel 2006).

Gli infortuni del totale delle industrie manifatturiere nel 2007 sono diminuiti del 5,16%

(-1.645 casi) rispetto a 2006 (-5,36% a livello nazionale) arrivando a 30.215; il maggior numero si è verificato a Vicenza e Treviso.

Nel 2007 si sono verificati 37 infortuni mortali, particolarmente colpite le Sedi di Vicenza (9), Treviso (9) e Padova (7).

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Totale Industrie Manifatturiere

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali Assoluta %

Belluno 1.328 1.305 2 -23 -1,73

Padova 5.788 5.472 7 -316 -5,46

Rovigo 1.165 1.037 1 -128 -10,99

Treviso 6.811 6.496 9 -315 -4,62

Venezia 3.733 3.426 4 -307 -8,22

Verona 5.421 5.192 5 -229 -4,22

Vicenza 7.614 7.287 9 -327 -4,29

Veneto 31.860 30.215 37 -1645 -5,16

ITALIA 217.422 205.772 261 -11.650 -5,36

(18)

Il settore dell’industria metallurgica nel 2007 conta 12.756 imprese attive (12.701 nel 2006) e circa l’11% del totale nazionale (115.807).

Nel 2007 gli infortuni denunciati in Veneto sono diminuiti del 3,49%, quasi come a livello nazionale (-3,90%).

I casi mortali 2007 sono 8 di cui 2 a Verona, 2 a Venezia e 2 a Padova.

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Industria – produzione e fabbricazione dei prodotti in metallo

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali Assoluta %

Belluno 249 243 1 -6 -2,41

Padova 1.794 1.702 2 -92 -5,13

Rovigo 408 364 0 -44 -10,78

Treviso 1.663 1.678 0 15 0,90

Venezia 1.067 965 2 -102 -9,56

Verona 1.518 1.476 2 -42 -2,77

Vicenza 2.489 2.439 1 -50 -2,01

Veneto 9.188 8.867 8 -321 -3,49

ITALIA 59.626 57.303 73 -2.323 -3,90

Il settore della lavorazione dei minerali non metalliferi si compone di tantissime sotto- categorie molto diverse tra loro (vetro artistico, ceramica, materiali refrattari e per l’edilizia…). Nel complesso nel 2007 si è registrata una crescita in termini di produzione ed anche di fatturato. Il settore, nella sua parte più rilevante in termini di fatturato, è fortemente collegato alle dinamiche dell’edilizia risentendo del mercato immobiliare in rallentamento.

Nel 2007 si è verificato un lieve decremento delle imprese attive, soprattutto delle ditte individuali, che sono in totale 3.120 (3.179 nel 2006), circa l’11% del totale nazionale (29.203).

Gli infortuni denunciati in Veneto nel 2007 sono diminuiti del 3,43% (-9,58% a livello nazionale) ed il fenomeno ha interessato soprattutto Verona e Treviso. Gli infortuni sono aumentati a Treviso (43 casi in più), a Rovigo (16 casi in più) e a Belluno (3 casi in più). Si è verificato un solo caso mortale a Venezia.

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Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Industria della trasformazione dei minerali non metalliferi

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 91 94 0 3 3,30

Padova 290 285 0 -5 -1,72

Rovigo 72 88 0 16 22,22

Treviso 410 453 0 43 10,49

Venezia 266 262 1 -4 -1,50

Verona 701 613 0 -88 -12,55

Vicenza 326 287 0 -39 -11,96

Veneto 2.156 2.082 1 -74 -3,43

ITALIA 15.653 14.154 23 -1.499 -9,58

L’industria chimica conta 577 imprese attive (587 nel 2006). Nel 2007 gli infortuni denunciati nel Veneto sono diminuiti del 3%, meno che a livello nazionale (-5,20%); non si è verificato alcun caso mortale.

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Industria – fabbricazione dei prodotti chimici

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 54 51 0 -3 -5,56

Padova 96 103 0 7 7,29

Rovigo 37 41 0 4 10,81

Treviso 57 52 0 -5 -8,77

Venezia 110 87 0 -23 -20,91

Verona 103 85 0 -18 -17,48

Vicenza 164 183 0 19 11,59

Veneto 621 602 0 -19 -3,06

ITALIA 5.942 5.633 16 -309 -5,20

Il comparto metalmeccanico è uno dei settori portanti del manifatturiero veneto e nel 2007 ha costituito il vero motore dell’economia industriale. Secondo Federmeccanica , a livello italiano, il settore delle macchine utensili è stato trainante all’interno del comparto.

Nel complesso si è registrata una crescita sia in termini di produzione che di fatturato, tranne nel quarto trimestre. Fondamentale il ruolo delle esportazioni, ma ha avuto un buon andamento anche il mercato domestico.

Come evidenziato dall’Unioncamere, il meccanico del Veneto è ancora piccolo in termini di

(20)

dimensioni aziendali, ma il livello di media impresa sembra quello più adatto al nostro modello di sviluppo, dove il “taglio sartoriale” delle produzioni e l’attenzione verso il cliente sono un elemento importante. Le medie imprese, soprattutto meccaniche, hanno mostrato i risultati migliori anche in termini di redditività.

Il numero di imprese attive è pressoché costante (6.083 nel 2006 e 6.070 nel 2007).

Gli infortuni denunciati nel 2007 sono diminuiti rispetto al 2006 dello 3,46%, in linea con il dato nazionale (-3,51%).

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Industria – fabbricazione apparecchi meccanici

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 343 325 0 -18 -5,25

Padova 1.130 1.072 1 -58 -5,13

Rovigo 130 98 0 -32 -24,62

Treviso 1.108 948 1 -160 -14,44

Venezia 303 329 0 26 8,58

Verona 749 817 0 68 9,08

Vicenza 1.205 1.207 1 2 0,17

Veneto 4.968 4.796 3 -172 -3,46

ITALIA 30.628 29.554 23 -1.074 -3,51

Nel 2007 nel settore della costruzione mezzi di trasporto, gli infortuni sono diminuiti del 2,18%, un po’ meno che a livello nazionale (-2,94%).

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Industrie – fabbricazione di mezzi di trasporto

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 0 0 0 - -!

Padova 122 121 1 -1 -0,82

Rovigo 120 95 0 -25 -20,83

Treviso 146 162 0 16 10,96

Venezia 537 492 0 -45 -8,38

Verona 169 204 1 35 20,71

Vicenza 97 91 0 -6 -6,19

Veneto 1.191 1.165 2 -26 -2,18

ITALIA 16.727 16.235 11 -492 -2,94

(21)

Il settore dell’industria alimentare ha registrato nel 2007 un buon incremento della produzione, soprattutto nel secondo trimestre. Come evidenziato dall’Unioncamere il fatturato del settore è cresciuto più della media del manifatturiero, evidenziando un 2007 positivo.

Il settore agro-alimentare veneto è tradizionalmente rivolto al mercato domestico mentre è debole nei confronti dei mercati esteri, a causa anche dei recenti scandali alimentari. Il settore è fortemente influenzabile dalle politiche agricole comunitarie e dalle forti tensioni sui prezzi delle materie prime, soprattutto cerealicole.

Le imprese attive nel 2007, pari a 7.188, sono aumentate del 2% rispetto allo scorso anno (7.023).

Gli infortuni denunciati nel 2007 nel Veneto sono diminuiti, rispetto al 2006, del 4,97%, meno che a livello nazionale (-7,84%); il maggior numero di infortuni si è verificato a Verona (626 su 1.853). Si è verificato un infortunio mortale a Vicenza.

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Industria alimentare e del tabacco

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 22 38 0 16 72,73

Padova 321 306 0 -15 -4,67

Rovigo 79 71 0 -8 -10,13

Treviso 343 332 0 -11 -3,21

Venezia 286 245 0 -41 -14,34

Verona 637 626 0 -11 -1,73

Vicenza 262 235 1 -27 -10,31

Veneto 1.950 1.853 1 -97 -4,97

ITALIA 18.810 17.335 25 -1.475 -7,84

Nel 2007 in Veneto, nel settore tessile, abbigliamento, pelli, cuoio e calzature mediamente la produzione industriale è calata. Il fatturato è rimasto stabile mentre gli ordinativi hanno evidenziato segnali incoraggianti per la componente estera ma non per quella interna che dovrebbe rimanere ancora piuttosto debole. Secondo il Sistema Moda Italia questo settore è in difficoltà, complessivamente in Italia si è registrata una riduzione dell’1,2% rispetto allo scorso anno ed il fatturato è calato del 2,2%. Come evidenziato dall’Unioncamere, l’andamento del settore appare tuttavia differenziato: il comparto calzaturiero italiano registra un 2007 abbastanza positivo influenzato certamente dalle misure antidumping in vigore e anche dalla ristrutturazione produttiva molto forte. Il tessile riduce ancora la propria produzione, ma conquista quote di mercato in valore. La ripresa dei consumi interni ha fatto da traino alla stabilizzazione della produzione. Continua la pressione dei prodotti importati dai paesi a basso costo e a questa si unisce la concorrenza sleale dei prodotti contraffatti. A tale proposito va segnalato anche un importante accordo a favore del rispetto della proprietà intellettuale, tra le associazioni imprenditoriali italiane e cinesi del settore.

Le imprese attive nel settore tessile e dell’abbigliamento sono pressoché uguali rispetto all’anno precedente (da 7.718 a 7.758).

(22)

Nell’industria tessile gli infortuni denunciati in Veneto nel 2007 sono diminuiti del 17,39%, più che a livello nazionale (-10,10%). Il fenomeno ha interessato soprattutto Vicenza (360 casi su 1.221). Si sono verificati 3 casi mortali: 2 a Padova e 1 a Treviso.

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Industria tessile

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 19 14 0 -5 -26,32

Padova 346 303 2 -43 -12,43

Rovigo 53 48 0 -5 -9,43

Treviso 313 274 1 -39 -12,46

Venezia 123 104 0 -19 -15,45

Verona 167 118 0 -49 -29,34

Vicenza 457 360 0 -97 -21,23

Veneto 1.478 1.221 3 -257 -17,39

ITALIA 10.044 9.030 7 -1.014 -10,10

L’industria conciaria è passata da 2.728 imprese attive nel 2006 a 2.709 nel 2007, gli infortuni denunciati sono diminuiti a livello regionale del 6,52%, meno che a livello nazionale (-9,27%); il fenomeno ha interessato soprattutto Vicenza (576 casi su 990).

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Industria conciaria

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 17 21 0 4 23,53

Padova 112 91 0 -21 -18,75

Rovigo 8 10 0 2 25,00

Treviso 124 110 1 -14 -11,29

Venezia 125 80 0 -45 -36,00

Verona 105 102 0 -3 -2,86

Vicenza 568 576 3 8 1,41

Veneto 1.059 990 4 -69 -6,52

ITALIA 3.830 3.475 7 -355 -9,27

Il settore dell’industria del legno, prodotti in legno e mobilio si caratterizza in Veneto per diverse tipologie di prodotto, con tre distretti produttivi: il mobile d’arte di Bassano del Grappa, il mobile classico della pianura veronese e il legno arredo del trevigiano.

Nel 2007 il settore nel suo complesso ha registrato un incremento produttivo positivo e significativamente superiore al dato medio del manifatturiero. Il fatturato evidenzia una evoluzione positiva ma in rallentamento nella seconda parte dell’anno. L’andamento degli ordinativi nel quarto trimestre resta comunque buono, soprattutto la componente estera.

(23)

E’ stata proprio la domanda estera a fare da traino a tutto il comparto, anche se la crescente tensione sui prezzi delle materie prime rimette in discussione i risultati degli ultimi anni. Il numero di imprese attive nel settore è diminuito (da 4.823 a 4.732).

Gli infortuni denunciati nel Veneto nel 2007 sono diminuiti dell’8,31%, più che a livello nazionale (-7,26%). Il fenomeno ha interessato soprattutto Treviso (537 casi su 1.435).

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Industria del legno

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali Assoluta %

Belluno 77 81 1 4 5,19

Padova 259 243 1 -16 -6,18

Rovigo 43 41 0 -2 -4,65

Treviso 569 537 2 -32 -5,62

Venezia 202 171 0 -31 -15,35

Verona 195 151 0 -44 -22,56

Vicenza 220 211 0 -9 -4,09

Veneto 1.565 1.435 4 -130 -8,31

ITALIA 10.053 9.323 11 -730 -7,26

Il 2007 è stato un anno positivo per il settore della carta, stampa ed editoria; la produzione è stata mediamente superiore al totale manifatturiero e il fatturato ha ricalcato l’andamento della produzione. Secondo Assocarta l’incremento del fatturato non ha coperto l’incremento dei costi. Secondo l’Unioncamere questo comparto risente più degli altri di direttive stringenti in materia di emissioni di anidride carbonica ed i costi dell’energia incidono pesantemente sul comparto cartario. In Veneto in una situazione di unità locali crescenti si registra una netta diminuzione delle imprese attive e continua la riorganizzazione.

Il numero delle imprese attive è lievemente diminuito (3.026 nel 2006 e 2.975 nel 2007), Nel 2007 gli infortuni denunciati sono diminuiti dell’8,65%, (-5,71% a livello nazionale).

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Industria della fabbricazione della carta

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali Assoluta %

Belluno 24 16 0 -8 -33,33

Padova 232 243 0 11 4,74

Rovigo 40 25 0 -15 -37,50

Treviso 227 193 1 -34 -14,98

Venezia 70 60 0 -10 -14,29

Verona 355 328 0 -27 -7,61

Vicenza 277 254 0 -23 -8,30

Veneto 1.225 1.119 1 -106 -8,65

ITALIA 9.219 8.693 8 -526 -5,71

(24)

Nel 2007, beneficiando anche della crescita mondiale, il settore gomma e materia plastica ha continuato la crescita iniziata nel 2005 con performance produttive superiori alla media del manifatturiero che hanno subito un rallentamento significativo solo nel terzo trimestre. Ottimo anche il fatturato con un valore medio superiore alla media regionale.

Il settore, sviluppatosi in affiancamento a produzioni più tradizionali (meccanica) non è strutturato come un distretto storico, ma si sviluppa su base multipolare su buona parte del territorio ed è diventato tra i più importanti della regione. Particolarmente importante il settore della plastica. Secondo l’Unioncamere per il Veneto è molto importante il recupero del polo di Marghera e anche l’uso dell’idrogeno nella nuova centrale energetica, come fonte di energia, si collega all’attuazione dell’accordo di programma della chimica e del recupero dei siti bonificati e da bonificare. Solo usando l’idrogeno prodotto come elemento residuale di alcuni procedimenti chimici la centrale potrà essere economicamente sostenibile.

Il numero delle imprese è invariato (1.464). Nel 2007 a livello regionale gli infortuni sono diminuiti del 5,35%, più che a livello nazionale (-1,95%).

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Industria fabbricazione delle materie plastiche e gomma

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali Assoluta %

Belluno 30 31 0 1 3,33

Padova 311 295 0 -16 -5,14

Rovigo 56 50 0 -6 -10,71

Treviso 326 332 0 6 1,84

Venezia 214 202 1 -12 -5,61

Verona 127 132 1 5 3,94

Vicenza 469 409 2 -60 -12,79

Veneto 1.533 1.451 4 -82 -5,35

ITALIA 11.342 11.121 16 -221 -1,95

Il settore delle industrie delle macchine elettriche ed elettroniche, come quello delle macchine utensili, nel 2007 è stato caratterizzato da una crescita importante, anche se in frenata nella seconda parte dell’anno, come si evince dall’andamento del fatturato.

Secondo l’Unioncamere il settore è tra quelli che hanno subito una grande ristrutturazione, tuttora in atto (dal 2002 al 2007 il numero delle imprese è diminuito dell’8,8%). Il settore meccanico si allarga sempre di più incorporando altre competenze legate all’elettronica e all’informatica, il meccanico sta lasciando il posto alla meccatronica. Il patto di distretto, recentemente rinnovellato, pone ancora l’accento sul rafforzamento della ricerca collettiva per evitare di poter contare unicamente sulla leva del prezzo.

Nell’industria elettrica nel 2007 si è verificata, rispetto allo scorso anno, una diminuzione degli infortuni denunciati del 2,89% (-5,50% a livello nazionale). Il fenomeno riguarda soprattutto Vicenza (509 casi su 1.883). Si è verificato un solo infortunio mortale a Vicenza.

(25)

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2005-2006 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Industria fabbricazione di macchine elettriche e ottiche

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 360 349 0 -11 -3,06

Padova 342 307 0 -35 -10,23

Rovigo 50 51 0 1 2,00

Treviso 264 288 0 24 9,09

Venezia 171 182 0 11 6,43

Verona 202 197 0 -5 -2,48

Vicenza 550 509 1 -41 -7,45

Veneto 1.939 1.883 1 -56 -2,89

ITALIA 11.790 11.142 20 -648 -5,50

Nel settore “altre industrie manifatturiere”, le imprese attive sono diminuite (9.655 nel 2006 e 9.427 nel 2007), gli infortuni denunciati nel 2007 sono diminuiti dell’8,22%, più che a livello nazionale (-7,21%). Il fenomeno infortunistico interessa soprattutto Treviso (1.136 casi su 2.726); si sono verificati 5 casi mortali, 3 a Treviso.

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Altre Industrie manifatturiere

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 42 42 0 0 0,00

Padova 432 395 0 -37 -8,56

Rovigo 69 55 1 -14 -20,29

Treviso 1.259 1.136 3 -123 -9,77

Venezia 256 245 0 -11 -4,30

Verona 383 329 1 -54 -14,10

Vicenza 529 524 0 -5 -0,95

Veneto 2.970 2.726 5 -244 -8,22

ITALIA 13.372 12.408 18 -964 -7,21

(26)

1.4 Gli infortuni nelle costruzioni

Secondo le stime del Cresme nel 2007 il settore ha evidenziato in Veneto un debole incremento degli investimenti (+0,8% a valori costanti), sintesi di andamenti decisamente opposti: diminuzione per le nuove costruzioni (-2,6%), aumento per le riqualificazioni (+5,5%). L’occupazione si è ridotta del 2,4%, tuttavia lo stock di imprese edili è cresciuto del 3,7% rispetto allo scorso anno nonostante le profonde trasformazioni e ristrutturazioni effettuate per affrontare al meglio il mercato.

A livello nazionale il 2007 può considerarsi l’ultimo anno positivo per il settore, il nono anno consecutivo di crescita del comparto edile, a conferma di come le costruzioni abbiano fornito un contributo determinante all’economia del paese, diventandone il settore trainante. Secondo gli ultimi dati Istat nel 2007 gli investimenti in costruzioni sono stati stimati in aumento dell’1,5%. Il fondamentale apporto fornito dal settore in esame emerge chiaramente dal raffronto tra gli investimenti in questo comparto e il PIL.

Per il futuro, l’ANCE prospetta una situazione di incertezza in considerazione dei cambiamenti connessi alle mutate condizioni del mercato creditizio e degli effetti della crisi del sistema immobiliare e bancario statunitense.

In Veneto, il mercato delle costruzioni regionale nel 2007 ha evidenziato segnali di rallentamento, gli investimenti sono aumentati di un lieve 0,8%. La percezione è che non si tratti di un risultato particolarmente negativo, ma che il settore abbia raggiunto il suo limite massimo di capacità di spesa ed investimento.

Nel 2007, secondo i dati Istat, gli occupati nel settore sono stati circa 176 mila, oltre 4 mila unità in meno rispetto allo scorso anno (-2,4%); nel 2006, rispetto al 2005, si era invece registrato un aumento (+1,6%). A una lieve contrazione della componente dipendente si contrappone una significativa diminuzione della parte indipendente connessa alla crescita delle imprese individuali del settore.

Tra le province del Veneto si sono registrate variazioni positive dell’occupazione nel settore a Treviso (+6,5%), Padova (+4,2%) e Belluno (+2,3%), in tutte le altre si sono verificate delle contrazioni.

Secondo il Registro delle imprese le aziende attive nel settore sono aumentate (70.408 nel 2006, 72.151 nel 2007). Le imprese edili sono per il 72,6% ditte individuali, per il 15%

società di persone e per l’11,6% società di capitali.

A livello provinciale Verona ha la percentuale più alta di imprese nelle costruzioni (21,1%) e nel 2007, rispetto al 2006, tutte le province, tranne Belluno e Rovigo, hanno riportato delle variazioni in positivo del numero di imprese nel settore.

Tale settore, uno dei più rischiosi a livello nazionale con indice di frequenza pari a 51,83 infortuni indennizzati per 1.000 addetti (contro il valore medio generale nazionale del 30,79) in Veneto presenta un indice di frequenza pari a 61,59.

(27)

FREQUENZE RELATIVE D'INFORTUNIO SETTORE ATTIVITA’ ECONOMICA COSTRUZIONI

Casi indennizzati x 1.000 addetti INAIL Media triennale 2003-2005

Province Temporanea Permanente Morte Totale

LAZIO 28,86 3,59 0,16 32,62

CAMPANIA 29,54 5,57 0,34 35,45

PIEMONTE 39,42 3,27 0,18 42,88

CALABRIA 37,92 7,12 0,45 45,49

BASILICATA 39,73 6,08 0,09 45,90

SICILIA 39,20 6,55 0,31 46,05

LOMBARDIA 42,83 3,83 0,18 46,83

SARDEGNA 44,24 5,54 0,11 49,88

PUGLIA 50,26 5,46 0,23 55,95

MOLISE 51,05 4,98 0,54 56,57

TOSCANA 52,24 5,16 0,13 57,52

LIGURIA 54,22 5,36 0,28 59,85

FRIULI V. G. 56,50 4,66 0,12 61,28

VENETO 57,14 4,28 0,16 61,59

VALLE

D'AOSTA 56,08 6,33 0,22 62,63

EMILIA

ROMAGNA 58,22 4,58 0,18 62,97

ABRUZZO 58,44 5,89 0,18 64,51

MARCHE 61,46 5,38 0,23 67,06

UMBRIA 67,86 6,36 0,23 74,46

TRENTINO

ALTO ADIGE 71,79 5,24 0,14 77,17

ITALIA 47,00 4,63 0,20 51,83

A livello provinciale il valore più elevato rimane quello di Verona (69,74).

(28)

Frequenza infortunistica nelle costruzioni

(casi indennizzati x 1.000 addetti INAIL - dati elaborati) Media triennale 2003-2005

Province Temporanea Permanente Morte TOTALE

BELLUNO 56,27 6,17 0,15 62,59 PADOVA 53,18 3,93 0,08 57,18 ROVIGO 48,02 2,73 0,26 51,01 TREVISO 57,64 4,29 0,12 62,05 VENEZIA 55,15 3,23 0,20 58,58 VERONA 64,81 4,77 0,15 69,74 VICENZA 58,13 5,32 0,23 63,68

VENETO 57,14 4,28 0,16 61,59

ITALIA 47,00 4,63 0,20 51,83

Nel 2007 gli infortuni denunciati nel Veneto sono diminuiti dell’8,1%, meno che a livello nazionale (-7,7%). Gli infortuni mortali in regione sono stati 24.

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all'INAIL

per provincia, regione e anno Costruzioni

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 658 606 1 -52 -7,90

Padova 2.122 1.976 3 -146 -6,88

Rovigo 466 401 4 -65 -13,95

Treviso 2.138 1.983 4 -155 -7,25

Venezia 2.320 2.035 4 -285 -12,28

Verona 2.230 2.182 4 -48 -2,15

Vicenza 1.985 1.767 4 -218 -10,98

Veneto 11.919 10.950 24 -969 -8,13

ITALIA 104.376 96.315 244 -8.061 -7,72

Il settore delle costruzioni continua, anche se in leggera diminuzione, ad essere caratterizzato da un rilevante fenomeno infortunistico.

(29)

Infortuni sul lavoro avvenuti in Veneto nel periodo 2001-2007

denunciati all'INAIL Costruzioni Anni Infortuni

2003 13.459 2004 13.026 2005 11.973 2006 11.919 2007 10.950

(30)

1.5 Gli infortuni nel commercio

Secondo la “Relazione sulla situazione economica del Veneto nel 2007”, dopo quattro anni di stagnazione dei consumi interni e il moderato aumento delle vendite del 2006, il 2007 è stato un anno di rallentamento e assestamento. Rispetto al 2006, le vendite sono cresciute del 2,6% negli esercizi che operano su grandi superfici e dello 0,4% per gli esercizi di piccola dimensione; stabile anche la struttura dei punti vendita. Le medie e le grandi strutture di vendita hanno invece realizzato una crescita più consistente dello scorso anno.

Aumenta la quota di imprese del commercio al dettaglio e si accentua ulteriormente il fenomeno della plurilocalizzazione, oltre il 37% delle imprese venete del commercio al dettaglio possiede più di un punto vendita sul territorio regionale (27,8% a livello nazionale).

Nel settore commercio complessivo gli infortuni denunciati nel 2007, rispetto all’anno precedente, sono diminuiti di circa il 4% (334 casi); la riduzione maggiore riguarda il commercio al dettaglio (-5,37% -210 casi), in riduzione anche il commercio all’ingrosso (-1,64% - 45 casi) e della riparazione auto (-4,37% -79 casi).

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Totale Commercio riparazione e intermediazione

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 311 291 0 -20 -6,43

Padova 1.668 1.637 2 -31 -1,86

Rovigo 321 299 0 -22 -6,85

Treviso 1.335 1.349 2 14 1,05

Venezia 1.641 1.556 3 -85 -5,18

Verona 1.844 1.730 1 -114 -6,18

Vicenza 1.334 1.258 1 -76 -5,70

Veneto 8.454 8.120 9 -334 -3,95

ITALIA 76.284 74.647 111 -1.637 -2,15

Il settore del commercio all’ingrosso conta, secondo Movimprese, 43.220 ditte attive (43.140 nel 2006), circa il 10% del totale nazionale. Gli infortuni sono il 13% del totale nazionale. Gli infortuni sono leggermente diminuiti sia a livello regionale che nazionale. Il fenomeno infortunistico ha interessato soprattutto Padova e Verona.

(31)

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Commercio all’ingrosso e intermediazione

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 93 93 0 0 0,00

Padova 616 595 0 -21 -3,41

Rovigo 92 88 0 -4 -4,35

Treviso 425 456 1 31 7,29

Venezia 427 384 2 -43 -10,07

Verona 652 628 0 -24 -3,68

Vicenza 431 447 0 16 3,71

Veneto 2.736 2.691 3 -45 -1,64

ITALIA 21.074 20.812 48 -262 -1,24

Il commercio al dettaglio conta, nel 2007, 50.283 ditte attive (50.550 nel 2006), circa il 6%

del totale nazionale.

Nel 2007 gli infortuni denunciati nel settore sono diminuiti, rispetto al 2006, del 5,3%, molto più che a livello nazionale (-0,89%); il fenomeno infortunistico ha interessato soprattutto Padova, Venezia e Verona.

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Commercio al dettaglio

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 158 146 0 -12 -7,59

Padova 725 713 1 -12 -1,66

Rovigo 172 137 0 -35 -20,35

Treviso 596 553 1 -43 -7,21

Venezia 958 930 1 -28 -2,92

Verona 721 666 0 -55 -7,63

Vicenza 581 556 1 -25 -4,30

Veneto 3.911 3.701 4 -210 -5,37

ITALIA 39.338 38.987 38 -351 -0,89

Nel 2007 nel settore commercio e riparazione auto le ditte attive sono 12.500 (12.542 nel 2006), circa il 7% del totale nazionale.

Nel periodo 2006-2007 gli infortuni denunciati nel settore in Veneto sono diminuiti del 4,3%, meno che a livello nazionale (-6,4%). Il fenomeno infortunistico interessa soprattutto la Sede di Verona (436 casi su un totale di 1.728).

(32)

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Commercio riparazione auto e moto

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 60 52 0 -8 -13,33

Padova 327 329 1 2 0,61

Rovigo 57 74 0 17 29,82

Treviso 314 340 0 26 8,28

Venezia 256 242 0 -14 -5,47

Verona 471 436 1 -35 -7,43

Vicenza 322 255 0 -67 -20,81

Veneto 1.807 1.728 2 -79 -4,37

ITALIA 15.872 14.848 25 -1.024 -6,45

(33)

1.6 Gli infortuni nei trasporti

Nel 2007, secondo l’Unioncamere, nel Veneto il settore dei trasporti non ha raggiunto gli ottimi risultati dell’anno precedente, anche se complessivamente il comparto non ha registrato forti cedimenti. Il sistema economico regionale a fronte di dinamiche nazionali e internazionali poco favorevoli ha saputo limitare i danni; permangono dubbi per il futuro, in particolare sul versante strutturale. In merito alla rete autostradale va evidenziata una ulteriore crescita delle percorrenze, con un aumento del 3% rispetto al 2006, sintesi di dinamiche leggermente differenziate per i veicoli leggeri (2,6%) e per quelli pesanti (3%).

Se non saranno aperte nuove arterie stradali importanti si arriverà ad un punto di congestione con conseguenze disastrose per lo sviluppo economico e sociale della nostra regione. Il Veneto ha deciso di “rifare il trucco” agli impianti stradali, ferroviari e fluviali; per lo sviluppo dell’economia locale è infatti fondamentale lo snellimento del traffico e il potenziamento del sistema dei trasporti. Si conta molto su tre grandi infrastrutture: il passante di Mestre, opera che dovrebbe concludersi per la fine del 2008, la pedemontana veneta che parte da Conegliano e arriverà fino a Montecchio e il completamento della Valdastico verso Sud. Il Veneto è interessato da un intenso programma di potenziamento infrastrutturale e tecnologico finalizzato ad aumentare e migliorare la capacità e la funzionalità della rete nella regione. Ciò porterà alla creazione di percorsi dedicati ai diversi flussi di traffico (passeggeri e merci). Come noto, le infrastrutture costituiscono la più evidente penalizzazione per le imprese italiane rispetto a quelle straniere e il Veneto non si trova certamente in una situazione migliore di quella del resto del Paese. Pur avendo una maglia fitta di linee ferroviarie che copre buona parte del territorio e assicura buoni collegamenti non riesce a sfruttare pienamente le sue enormi risorse e fa riversare sempre più traffico, sia passeggeri che merci, nella rete stradale già da molti anni insufficiente.

Anche per l’attività portuale i dati hanno evidenziato risultati moderatamente negativi.

Il fenomeno infortunistico nel settore risulta sempre consistente.

Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2003-2007 denunciati all'INAIL Trasporti,magazzinaggio e comunicazioni

Anni Infortuni

2003 6.765 2004 7.020 2005 6.492 2006 6.524 2007 6.465

Nel 2007, rispetto al 2006, gli infortuni denunciati nel Veneto sono rimasti pressoché costanti (-1%). I casi mortali sono stati 12. Le province più colpite sono Venezia e Verona.

(34)

Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2006-2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno

Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni

2007 Variazione

Province 2006

Numero di cui mortali assoluta %

Belluno 151 166 1 15 9,93

Padova 1.200 1.255 2 55 4,58

Rovigo 258 226 0 -32 -12,40

Treviso 859 786 2 -73 -8,50

Venezia 1.511 1.518 1 7 0,46

Verona 1.677 1.707 5 30 1,79

Vicenza 868 807 1 -61 -7,03

Veneto 6.524 6.465 12 -59 -0,90

ITALIA 69.843 67.935 148 -1.908 -2,73

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