ISTITUTO NAZIONALE PER L’ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO
Rapporto Annuale
Sicilia
Regionale 2007
Rapporto Regionale 2007
Direttore Regionale: D’Amato Carlo
Redazione:
Abbonato Luciano Bartolotta Cesare Bellomo Daniela Cassara’ Vincenza Cipolla Nicolo’
Certisi Santina Frittitta Valeria Li Vigni Marco Manzella Vincenza Marino Maria Pia Scaglione Rachele Vaccaro Giuseppe
Stampato dalla Tipografia INAIL - Milano
Rapporto Regionale 2007
Indice
Premessa del Direttore regionale 5 Prima parte – Il bilancio regionale
1.1 La congiuntura economica internazionale ed italiana nel 2007 11 1.1.1 Il sistema socio economico regionale 11
1.1.2 La congiuntura regionale nel 2007 12
1.2 Il fenomeno infortunistico 16
1.2.1 Gli infortuni sul lavoro nel 2007: un confronto con gli anni precedenti 16 1.2.2 Infortuni occorsi a lavoratori apprendisti, parasubordinati e interinali 24 1.2.3 Infortuni occorsi a lavoratori stranieri 25 1.2.4 Le malattie professionali nel quinquennio 2002-2006 27 1.2.5 Infortuni indennizzati, forme di indennizzo 32 1.2.6 Infortuni indennizzati, forme di accadimento, sede e natura della lesione 37 1.2.7 Indici di incidenza. Rapporto tra infortuni denunciati e forza lavoro 42
1.3 L’Inail e le aziende in Sicilia 43
Seconda parte – Monografie
2.1 Incentivi per la prevenzione: l’oscillazione del tasso di premio ex art. 24 MAT 53 2.2 Patologie muscolo-scheletriche. Evoluzione della tutela Inail 60
Intervento del Coordinatore dei Comitati Consultivi Provinciali 68
Premessa del Direttore Regionale
E’ con grande piacere che apro questa edizione del Rapporto Regionale, il primo del mio mandato dirigenziale in Sicilia, iniziato nel mese di agosto di quest’anno; mi auguro che la pubblicazione possa essere di ausilio agli Organi istituzionali regionali e agli Operatori del settore per fornire un quadro organico sull’andamento infortunistico regionale e consenta al contempo di acquisire elementi di conoscenza del posizionamento e della percezione dell’Inail sul territorio, al fine dello sviluppo delle politiche di prevenzione regionali; mi auguro altresì che sia uno strumento di lavoro per ottimizzare l’azione dell’Istituto e stimolare un confronto con tutti gli attori del sistema della sicurezza e salute in ambito regionale.
L’azione dell’Inail Sicilia, che viene svolta sul territorio attraverso le Sedi provinciali e sub provinciali , coordinate dalla Direzione regionale, è rivolta al raggiungimento degli obiettivi che concretizzano la mission dell’Ente, che oggi si incentra sulla prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento lavorativo e sociale della Persona del lavoratore.
Purtroppo il bilancio infortunistico per l'anno 2007 della nostra regione si presenta decisamente sfavorevole rispetto a quello dell’anno precedente ed in controtendenza rispetto all’andamento nazionale del fenomeno.
Gli infortuni registrati nell’isola ammontano a 35.490 casi ed evidenziano un aumento, rispetto al 2006, del 3,96%; a livello nazionale, invece, si rileva una flessione del 1,7%.
Tale aumento risulta più preoccupante se si esamina il trend del periodo 2005-2007, in quanto la variazione percentuale risulta pari al 5% circa, con un aumento di 1.658 infortuni sul lavoro.
Significativa è invece la riduzione degli infortuni mortali in regione: nel 2007 sono stati denunciati all’Inail 77 casi, con una sensibile flessione rispetto all’anno precedente in cui sono stati denunciati 86 casi mortali e al 2005 che ha registrato 88 infortuni mortali.
Lo scenario socio-economico che fa da sfondo all’attività dell’Ente richiede un Istituto sempre più moderno, efficiente ed efficace, in linea con il mutato quadro normativo di riferimento e con l’innovazione tecnologica: da Ente assicuratore a soggetto che promuove e svolge vere e proprie funzioni di consulenza, coniugando “assicurazione e prevenzione”, mirando alla tutela globale dei lavoratori, attuando ogni intervento per realizzarne compiutamente la “prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento”.
In tale ambito si colloca il processo di definizione del nuovo modello organizzativo dell’Ente, approvato dal Consiglio di Amministrazione nel 2007 e da completarsi entro la fine dell’anno in corso, che ha previsto il potenziamento della rete informativa della prevenzione, l’integrazione del sistema informativo in ambito nazionale e regionale e il rafforzamento graduale del ruolo delle Strutture territoriali in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro.
Per la realizzazione concreta degli obiettivi sopra delineati la struttura regionale, in coerenza con gli obiettivi aziendali e i valori fissati dalla Carta Costituzionale, svolge la sua attività per realizzare un sistema che non è soltanto assicurazione ma un ”sistema integrato di tutela del lavoratore e per la competitività delle imprese”.
Le azioni prevenzionali di assistenza e consulenza, di formazione e informazione nei confronti delle imprese e dei lavoratori siciliani hanno impegnato le professionalità presenti nella struttura regionale con risultati concreti in termini partecipativi e di reale coinvolgimento di tutte le componenti interessate.
La partnership con altri soggetti istituzionali e organismi rappresentativi delle parti sociali ha consentito, nel corso dell’anno, la sottoscrizione di protocolli di intesa, finalizzati a:
9 la promozione di azioni congiunte in materia di prevenzione e sicurezza;
9 la sistematizzazione di rapporti con il mondo accademico attraverso l’attivazione di nr.
2 dottorati di ricerca, di durata triennale, riguardanti le tematiche della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
9 le intese di supporto allo sviluppo economico locale attraverso il contrasto delle forme di criminalità.
In particolare, la partecipazione della struttura regionale alla costituzione del presidio
“Sicuri” con le Istituzioni regionali e le Parti Sociali nasce dall’esigenza di favorire il reinserimento nell’economia legale degli imprenditori siciliani danneggiati da attività estorsive ed usurarie, di cui alla L. 44/99, fornendo loro un adeguato servizio di assistenza e tutoraggio per gli adempimenti contabili, fiscali, previdenziali ed assistenziali.
Anche quest’anno sono stati erogati gli “incentivi alle imprese”, per finanziare interventi volti a realizzare programmi di adeguamento delle strutture e dell’organizzazione aziendale alla normativa sulla sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro e sono stati effettuati corsi ex D. Lgs. 195/2003 rivolti ai Responsabili dei Servizi di prevenzione e protezione;
iniziative che, se strutturate organicamente, portano ad abbassare i livelli di rischio lavorativo e a diffondere sempre di più sul territorio la cultura della prevenzione.
Ciò non esclude una forte azione di contrasto nei confronti di quelle aziende che in dispregio delle leggi, continuano ad operare nel sommerso e quindi a generare condizioni di pericolo e rischio nei loro processi lavorativi.
Occorrerà, quindi, intensificare la lotta all’evasione, attribuendo priorità assoluta alla regolarizzazione e all’emersione del lavoro sommerso, attivando tutte le sinergie necessarie con le Istituzioni regionali competenti e gli Enti preposti.
L’Istituto intende esercitare compiutamente il ruolo fondamentale che gli è attribuito dalla normativa attuale in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il D. Lgs.
81/2008 (T.U. sulla sicurezza nei luoghi di lavoro) che, nel riformare la materia, conferma le competenze già attribuite all’Ente dal D. Lgs. 626/94 ed espletate in questi anni con le attività di informazione, consulenza ed assistenza, soprattutto nei confronti delle piccole e medie imprese.
L’espressa previsione normativa relativa alla costituzione di parte civile dell’Istituto nei confronti dei responsabili delle violazioni delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro - art. 61 del D. Lgs. 81/2008 che richiede l’immediata comunicazione da parte del Pubblico Ministero dell’evento infortunistico grave e mortale testimonia ancora di più la necessità di più efficaci collaborazioni fra le Istituzioni e la costante attivazione nell’intero territorio regionale di flussi informativi e collaborazioni specifiche per realizzare concretamente la prevenzione degli eventi infortunistici.
Occorre fare della sicurezza un fattore competitivo del sistema produttivo nazionale e, quindi, anche regionale, nell’ambito della primaria funzione morale di garantire ai lavoratori il diritto di lavorare e produrre in piena sicurezza per la propria salute.
Un notevole impegno è stato dedicato anche quest’anno ai progetti di reinserimento lavorativo dei disabili per assicurare o, comunque, facilitare il difficile percorso di reinserimento sociale, familiare e lavorativo di chi a causa di un infortunio lavorativo si è trovato nella condizione di disabilità.
Una nuova espressione del ruolo sociale dell’Inail è, infatti, quella di curare non solo il
“riaccompagnamento” a casa del lavoratore disabile, fornendo le protesi necessarie a restituire il massimo recupero di integrità fisica, ma aiutarlo a trovare una nuova ricollocazione nella realtà lavorativa, attraverso la formazione e la riqualificazione professionale.
Questo compito è stato assunto dalla struttura regionale che rappresento, con grande senso di responsabilità e con la condivisione del mondo datoriale che ha consentito,
nonostante le difficoltà della realtà produttiva siciliana, di avviare progetti di riqualificazione professionale, finalizzati al reale reinserimento lavorativo dei disabili.
Anche la Riforma in senso federale dello Stato, in via di approvazione, può rappresentare per la regione, un’opportunità per la realizzazione di forme condivise di collaborazione e per rendere più fruibili i servizi di tutta la Pubblica Amministrazione.
Sul fronte del potenziamento della funzione riabilitativa si può ricordare che lo sviluppo di sinergie attuate già da tempo con i competenti Organismi regionali, sulla base di apposito
“Atto concordato” del 2002 con la Regione Sicilia- Assessorato alla Sanità, l’Inail-Sicilia ha realizzato, negli ultimi anni, presso le proprie Strutture territoriali di Palermo, Messina, Catania e Caltanissetta, Servizi di Riabilitazione (terapia fisica di fisiokinesiterapia e terapica, esclusa quella psichica e sensoriale), nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di autorizzazioni e accreditamento di strutture sanitarie e presso le quali vengono trattate le affezioni rappresentate dalla patologia post- traumatica derivante da infortunio sul lavoro.
Questa attività di servizio, che ha un riscontro da parte dell’utenza molto positivo, dimostra che le collaborazioni con gli Organismi istituzionalmente preposti, se attivate efficacemente, realizzano benefici nei confronti degli utenti che, peraltro, sono immediatamente percepibili.
Purtroppo, i limiti posti dalle Leggi Finanziarie di questi anni, in relazione al divieto di procedere ad assunzione di personale a tempo indeterminato, impediscono l’estensione della iniziativa per il servizio di fisiokinesiterapia nelle altre realtà territoriali della regione e il potenziamento del servizio nelle strutture esistenti, nonostante l’elevata domanda da parte dell’utenza interessata.
Superare i vincoli nazionali attivando una intesa operativa con la Regione Siciliana, che consenta di considerare l’Inail e le sue strutture come parte del Sistema Sanitario Siciliano è un obiettivo da verificare e perseguire.
Nel rinviare alle sezioni del Rapporto relativamente agli aspetti specifici del sistema socio- economico regionale, le analisi sull’andamento infortunistico regionale e le monografie che trattano tematiche particolari concludo questa breve premessa sottolineando che il fattore di successo per una prevenzione efficace è senz’altro la collaborazione, il coinvolgimento con tutti gli organismi che operano nel settore della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro.
Il mio intendimento è quello di realizzare, nell’esercizio del mio incarico, una concreta attività di collaborazione con gli Enti istituzionali, le Parti Sociali, i Rappresentanti dei Lavoratori e dei Datori di Lavoro, per pervenire ad una tutela globale, effettiva ed efficace del Lavoratore nonché ad uno standard qualitativo elevato dei servizi offerti alla collettività.
Carlo D’Amato
Prima parte
Il Bilancio Regionale
1.1 La congiuntura economica internazionale ed italiana nel 2007
Nel 2007 la crescita dell’economia mondiale è stata del 4,9%, con un decremento dello 0,1% rispetto al 2006, mentre nel corso dell’anno si è indebolita nelle aree industrializzate ed è rimasta elevata in quelle emergenti.
Negli Stati Uniti l’attività economica ha risentito della crisi del mercato immobiliare, con una caduta degli investimenti nel settore caratterizzata dalla cartolarizzazione dei mutui e dalla difficoltà di accesso al credito.
Nell’Unione Europea l’espansione è diminuita lievemente attestandosi al 2,8%, mentre nei nove nuovi stati membri, che ancora non hanno adottato l’euro, la crescita si è mantenuta elevata al 6,2%; le pressioni inflazionistiche si sono intensificate, i disavanzi di parte corrente si sono ampliati, ma sono stati finanziati agevolmente da afflussi di capitali elevati nel comparto bancario.
Le economie dei paesi emergenti (Russia, Brasile, India, Cina), il cui peso sul prodotto mondiale si è attestato ormai al 21%, hanno continuato ad espandersi con incrementi prossimi al 10%.
Nel 2007 l’economia italiana ha risentito del ripiegamento ciclico mondiale e dell’accelerazione dei prezzi delle materie prime, ma ha rallentato più marcatamente degli altri paesi dell’area EURO per un ristagno della domanda e della produzione.
A frenare la domanda interna ha contribuito la cautela delle famiglie, per il modesto reddito disponibile, per l’impennata dei prezzi e per l’instabilità del rapporto d’impiego, che nonostante i miglioramenti conseguiti negli ultimi anni (per esempio l’aumento dell’indennità di disoccupazione), risente dell’inadeguatezza della rete di protezione sociale e di un disegno organico che nel mercato del lavoro coniughi equità e flessibilità.
Hanno contribuito alla riduzione della domanda interna anche le pubbliche Amministrazioni nei confronti delle spese di consumo e le Imprese, restie ad avviare programmi d’investimento; infine, la stagnazione nel settore delle costruzioni ha aggravato il quadro generale.
Le stime condotte dall’ISTAT hanno indicato un rallentamento dell’incremento del prodotto interno lordo, progressivo per ogni trimestre, con un appiattimento del profilo congiunturale nell’ultimo trimestre in coincidenza del brusco cedimento della domanda e del peggioramento della produzione industriale.
Le esportazioni sono state il principale sostegno della crescita del prodotto, mentre gli investimenti hanno rallentato e gli indicatori di fiducia delle imprese sono peggiorati.
1. 1. 1 Il sistema socio economico regionale
La fase di ripresa economica siciliana iniziata nel 2006 è continuata, seppure con un’intensità minore, nella prima parte del 2007, per interrompersi nel secondo semestre con l’indebolimento della domanda interna, il peggioramento degli ordinativi e del livello produttivo del comparto manifatturiero; anche le Imprese nella loro generalità hanno ridotto la spesa per gli investimenti.
Gli ordini e la produzione industriale, dopo un peggioramento tra il primo ed il secondo trimestre, hanno ripreso a crescere, i livelli di attività nel settore delle costruzioni sono aumentati.
Vi è stata una forte crescita delle esportazioni per effetto dei prodotti petroliferi raffinati.
Dopo due anni di continua crescita dell’occupazione, dovuta in parte alla regolarizzazione dei lavoratori stranieri, il numero degli occupati è diminuito leggermente.
Tra le cause del fenomeno è da annoverare il calo del numero di persone in cerca di lavoro, che ha anche ridotto il tasso di disoccupazione.
L’espansione del credito, pur rimanendo elevata, ha mostrato segnali di rallentamento dopo un quinquennio di rapida accelerazione. L’aumento della raccolta bancaria ha riguardato soprattutto i depositi delle famiglie.
1. 1. 2 La congiuntura regionale nel 2007
L’economia siciliana è stata caratterizzata da un andamento congiunturale insoddisfacente e, comunque, da una progressione delle variabili di domanda e produzione nettamente più debole rispetto alle dinamiche del Paese.
La fase evolutiva ha rispecchiato il dimesso andamento dell’anno precedente.
In Sicilia non vi è stata in pratica l’accelerazione che si era avvertita alla fine del 2006, mentre il ristagno che alla fine del 2007 ha connotato l’economia italiana ha assunto nell’Isola una fisionomia di recessione.
A caratterizzare il fenomeno ha contribuito il netto aumento dell’inflazione al consumo, dovuto alle tensioni presenti sui mercati internazionali delle materie di base energetiche e dei prodotti alimentari, l’inasprimento delle condizioni di finanziamento oltre alla contrazione della spesa pubblica ed al consistente incremento della pressione fiscale.
Un leggero sostegno è venuto dalle politiche di incentivazione per l’acquisto di beni durevoli, quali per esempio gli incentivi fiscali per il rinnovo del parco automobilistico.
Le difficoltà, in cui versano vari settori dell’agricoltura e dell’industria manifatturiera, hanno da un lato migliorato l’export e dall’altro causato una flessione dell’occupazione con pesanti ripercussioni sui redditi e quindi sul potere d’acquisto delle famiglie.
Dall’analisi generale economico e congiunturale possiamo osservare l’andamento dell’economia siciliana nelle varie aree:
Agricoltura
Il clima caldo e siccitoso ha determinato un andamento negativo nell’intero settore.
Nello specifico si osserva che:
l’attacco di peronospora ha colpito i vigneti regionali, specialmente nella provincia di Trapani, determinando un crollo dei raccolti e una produzione che può essere annoverata tra le più scarse dell’ultimo decennio;
l’estate calda e la mancanza di precipitazioni hanno causato anche nel settore oleicolo una notevole flessione del raccolto con conseguente diminuzione della produzione;
l’intero comparto della frutta ha registrato una flessione dei raccolti, mentre nel comparto degli ortaggi i risultati sono stati migliori;
nel reparto della zootecnia si è registrato un incremento della produzione di carne suina e bovina, con un recupero della produzione avicola dopo il superamento dell’influenza aviaria.
In consuntivo nei settori dell’agricoltura, silvicoltura e pesca si è registrata una flessione sul valore aggiunto prodotto del 2,1%.
Industria
La decennale fase recessiva dell’industria manifatturiera dell’Isola, che nel 2006 sembrava essersi interrotta, ha ripreso l’andamento negativo, appesantita da una struttura poco permeabile all’innovazione e da condizioni di contesto e strutturali sfavorevoli.
In particolare si è registrata una forte caduta del tono congiunturale presso le industrie delle calzature e delle pelli, nella fabbricazione di prodotti chimici, articoli di gomma, minerali non metalliferi, macchine e apparecchi meccanici, apparecchi elettrici e di precisione. Al contrario si sono registrati valori di relativa stabilità nell’industria alimentare, nella produzione di mezzi di trasporto, nelle raffinerie di petrolio e nella produzione di energia elettrica.
La profonda debolezza dell’attività industriale in Sicilia ha oscillato intorno al 7,5%.
Il deterioramento dell’attività ed il crescente pessimismo nel breve/medio termine hanno determinato una flessione della base imprenditoriale nell’industria, con un rilevamento di 37.688 unità corrispondenti ad una diminuzione del 2,1% rispetto l’anno precedente.
Costruzioni
Il settore ha registrato un andamento positivo e di miglioramento rispetto l’anno precedente con un incremento dell’1,9%.
Il settore ha registrato un aumento della domanda di edifici destinati a comparti economici e di riqualificazione del patrimonio immobiliare, anche grazie alle agevolazioni fiscali introdotte dalla legge 449/97 a favore delle ristrutturazioni edilizie, che hanno fatto anche emergere il sommerso che sfuggiva al fisco, con un incremento dei livelli occupazionali nel settore.
Terziario
Di pari passo con il raffreddamento della congiuntura economica nel ramo dei servizi, l’attività in parola è andata scemando sia per la debolezza della spesa delle famiglie e delle Amministrazioni, sia per il rallentamento della domanda da parte delle imprese.
Significativo è apparso l’andamento dei livelli occupazionali nel settore che, per la prima volta nell’ultimo quadriennio, ha subito una flessione pari all’1,6%.
Turismo
I dati mostrano un incremento su tutto il comparto sia alberghiero che extralberghiero.
Nell’ambito dei trasporti si è rilevato l’ottimo incremento del traffico passeggeri dell’aeroporto di Trapani con un incremento del 62%, di quello di Catania con un incremento del 12,70%, mentre a Palermo l’incremento è stato del 5,4%, inferiore all’aumento del 10,1% su base nazionale.
Scambi con l’estero
L’export della Sicilia è cresciuto del 25% rispetto al 2006.
Meno positivo risulta il quadro di interscambi al netto delle componenti dei prodotti petroliferi che si attesta ad un incremento pari al 4%.
Analizzando i profili per settore si evidenzia che a dominare l’export sono stati, come già detto, i prodotti petroliferi raffinati, mentre i prodotti chimici hanno registrato una crescita modesta pari al 3,5%.
Estremamente positivo è stato l’andamento dei prodotti metallurgici con un incremento del 53,1%, quelli della lavorazione dei minerali non metallici con un incremento del 10,4% e
quelli del settore alimentare con un incremento del 3,5%, invece hanno registrato performance negative settori fondamentali quali quelli dei pesci conservati con un decremento del 14,3% e degli oli e grassi vegetali ed animali con un decremento del 14,5%.
Impieghi, depositi e raccolta indiretta
Nel settore del credito l’andamento è stato in crescita. In particolare si evidenzia come gli impieghi mantengono un ritmo di crescita sostenuto con un incremento del 10,23%
rispetto al 2006, confermando il trend degli anni precedenti e nel contempo continua a ridursi il rapporto tra le partite anomale e gli impieghi.
Il credito al consumo continua a crescere, infine, la raccolta migliora nella componente indiretta, ma si contrae in quella diretta.
Tav.1 - Occupati per settore di attività economica e posizione nella professione in Sicilia (dati medi annui- migliaia di unità)
Settori 2005 2006 2007 Var. ass.
(‘05/’07)
Var. % (‘05/’07)
Agricoltura 113 134 121 + 8 + 7,08
dipendenti 76 91 81 + 5 + 6,58
indipendenti 37 43 40 + 3 + 8,11
Industria 282 276 291 + 9 + 3,19
- in senso stretto 145 145 144 - 1 - 0,69
- costruzioni 137 131 147 + 10 + 7,30
dipendenti 212 208 221 + 9 + 4,25
indipendenti 70 68 70 -- --
Terziario 1.076 1.094 1.076 -- --
dipendenti 817 827 818 + 1 + 0,12
indipendenti 259 267 258 - 1 - 0,39
Totale 1.471 1.504 1.488 + 17 + 1,16
dipendenti 1.105 1.126 1.120 + 15 + 1,36
indipendenti 366 378 368 + 2 + 0,55
Fonte Dati : Servizio Statistica della Regione - Elaborazione su dati ISTAT
” Rilevazione continua delle forze lavoro “
Tav. 2 - Tassi di disoccupazione e occupazione per sesso Sicilia – Mezzogiorno - Italia
Sicilia
Anno Tassi di disoccupazione Tassi di occupazione
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
2002 16,1 28,4 20,1 50,1 19,2 34,0
2003 15,9 28,9 20,1 50,3 19,0 34,0
2004 13,9 23,7 17,3 60,0 27,0 43,2
2005 13,4 21,6 16,2 60,5 28,2 44,0
2006 11,2 17,8 13,5 61,1 29,6 45,0
2007 10,6 17,3 13,0 60,7 29,0 44,6
Mezzogiorno
Anno Tassi di disoccupazione Tassi di occupazione
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
2002 14,1 26,4 18,3 51,8 21,5 36,1
2003 13,8 25,3 17,7 51,9 21,5 36,2
2004 11,9 20,5 15,0 61,8 30,7 46,1
2005 11,4 19,6 14,3 61,9 30,1 45,8
2006 9,9 16,5 12,2 62,3 31,1 46,6
2007 8,9 14,9 11,0 62,2 31,1 46,5
Italia
Anno Tassi di disoccupazione Tassi di occupazione
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
2002 6,9 12,2 9,0 57,4 32,3 44,4
2003 6,8 11,6 8,7 57,8 32,8 44,8
2004 6,4 10,5 8,1 69,7 45,3 57,5
2005 6,2 10,1 7,7 69,7 45,3 57,5
2006 5,5 8,8 6,9 70,5 46,3 58,4
2007 4,9 7,9 6,1 70,7 46,6 58,7
Fonte Dati: ISTAT
1.2 Il fenomeno infortunistico
1.2.1 Gli infortuni sul lavoro nel 2007: un confronto con gli anni precedenti
I dati relativi agli infortuni denunciati all’Inail nell’anno 2007 evidenziano un bilancio infortunistico sfavorevole per la regione; tale dato risulta, infatti, in controtendenza rispetto all’andamento che si registra a livello nazionale.
I 35.490 infortuni registrati nell’isola evidenziano un aumento, riferito all’anno 2006, del 4%; diversamente, a livello nazionale, si rileva una flessione pari a 1,7 punti percentuali.
Tale aumento risulta più preoccupante se si esamina la serie storica 2005-2007, in quanto la variazione percentuale risulta pari al 5% circa (un aumento di 1.658 infortuni).
I dati riferiti agli infortuni mortali, che, come noto, sono oggetto di grande attenzione da parte dell’opinione pubblica nazionale, fanno osservare una più rassicurante tendenza in diminuzione che si registra per tutto il triennio oggetto di osservazione - 77 infortuni mortali denunciati nel 2007 rispetto agli 86 infortuni del 2006 e agli 88 infortuni del 2005 ( tav. 1a).
La ripartizione degli eventi denunciati per gestione tariffaria fa registrare un calo infortunistico in Agricoltura (-8%) e un aumento per i lavoratori dell’Industria e Servizi (+5%) e i Dipendenti Conto Stato (+10%).
L’analisi dei dati riguarda complessivamente il mondo del lavoro inclusi, oltre i lavoratori delle gestioni Inail dell’Industria e Servizi e dell’Agricoltura, anche i dipendenti dello Stato che sono tutelati direttamente dalle Amministrazioni centrali di competenza, ma la cui assicurazione viene gestita dall’INAIL con una speciale forma di “ Gestione per conto dello Stato”1.
Il fenomeno infortunistico in Sicilia rappresenta il 3,8% di quello nazionale e si concentra soprattutto nelle province di Catania, Palermo, Messina e Ragusa. Ad eccezione della sola provincia di Trapani, tutte le restanti province siciliane presentano un trend crescente rispetto al 2006.
In Agricoltura, in controtendenza rispetto al fenomeno regionale, la provincia di Agrigento mostra un aumento del trend infortunistico (15%) e a Ragusa si conferma il maggior numero di eventi.
In Industria e Servizi la provincia di Trapani, a differenza di tutte le altre province, fa registrare un calo pari al 2% circa.
In Conto Stato nei territori di Enna, Caltanissetta e Ragusa si sono verificati meno infortuni rispetto alle restanti province (tav. 1b).
1Nella gestione Conto Stato rientrano anche gli infortuni occorsi agli studenti delle scuole pubbliche, che non rientrano però nel computo complessivo degli infortuni denunciati in quanto vengono presi in considerazione i soli eventi accaduti nel mondo del lavoro.
PROVINCE
E REGIONI 2005 2006 2007 2005 2006 2007
AGRIGENTO 2.221 2.344 2.593 1 7 4
CALTANISSETTA 1.544 1.458 1.508 3 2 5
CATANIA 6.881 6.796 7.146 20 13 15
ENNA 1.262 1.233 1.300 11 3 2
MESSINA 5.393 5.385 5.607 8 15 12
PALERMO 6.526 6.971 7.121 19 19 13
RAGUSA 4.140 4.124 4.242 7 9 11
SIRACUSA 2.841 2.727 3.009 6 8 8
TRAPANI 3.011 3.013 2.964 13 10 7
SICILIA 33.819 34.051 35.490 88 86 77
ITALIA 939.968 927.998 912.615 1.280 1.341 1.170
TOTALE INFORTUNI MORTALI
Tav.1a - Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2005 - 2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione e anno TUTTE LE GESTIONI
PROVINCE
E REGIONE 2005 2006 2007 2005 2006 2007 2005 2006 2007
AGRIGENTO 235 214 247 1.799 1.921 2.126 190 217 220 CALTANISSETTA 183 187 159 1.214 1.137 1.232 147 135 117 CATANIA 437 353 299 5.992 5.995 6.328 454 450 519
ENNA 221 186 184 978 966 1.022 62 82 94
MESSINA 293 264 229 4.705 4.775 4.943 395 349 435 PALERMO 269 239 204 5.737 6.200 6.345 523 535 572 RAGUSA 891 865 807 3.076 3.085 3.257 173 179 178 SIRACUSA 369 325 280 2.307 2.252 2.541 166 157 188 TRAPANI 411 368 334 2.411 2.449 2.401 194 207 229 SICILIA 3.309 3.001 2.743 28.219 28.780 30.195 2.304 2.311 2.552 ITALIA 66.467 63.083 57.155 836.345844.965 826.312 28.589 28.730 29.148
Tav. 1b - Infortuni sul lavoro avvenuti nel periodo 2005 - 2007 e denunciati all' INAIL per provincia, regione, gestione e anno
AGRICOLTURA INDUSTRIA E SERVIZI CONTO STATO
Risultano denunciati all’INAIL Sicilia, alla rilevazione del 30 aprile 2008, 77 infortuni con esito mortale, nel corso dell’anno 2007; di questi 13 riguardano l’Agricoltura, 62 l’Industria e Servizi e 2 i dipendenti Conto Stato.
La diminuzione, rispetto all’anno 2006, riguarda esclusivamente la gestione Industria e Servizi (-16 casi); invece, l’Agricoltura e il Conto Stato fanno registrare un aumento rispettivamente di 6 e 1 “eventi mortali”.
La disaggregazione territoriale porta a rilevare in Industria e Servizi un calo in tutte le province ad eccezione di Caltanissetta e Catania per le quali si registra un aumento (tav. 1c).
Gli infortuni mortali della gestione Industria e Servizi nei quattro distinti settori tariffari in cui è suddivisa, mostrano che i 62 infortuni che caratterizzano tale gestione si concentrano in
gran parte nei settori Artigianato (23) e Industria (20); a seguire il Terziario (10) e le Altre Attività (4) (tav. 1d).
Giova comunque evidenziare che il numero degli infortuni mortali avvenuti nel 2007 e rilevati alla data del 30 aprile 2008 sono da ritenersi ancora non stabilizzati e, quindi, suscettibili di aumento in quanto la Banca Dati Statistica rileva come “caso mortale” tutti gli eventi che si verificano entro 180 giorni dalla data dell’evento.
Inoltre, occorre precisare che esiste una distinzione tra gli eventi avvenuti durante lo svolgimento dell’attività lavorativa e quelli avvenuti in itinere, non collegati, quindi, alla specifica attività lavorativa e per i quali occorre fare una diversa valutazione del rischio.
In merito va detto che i criteri di rilevazione di EUROSTAT (Istituto Ufficiale di Statistica dell’Unione Europea), a differenza di quanto avviene in Italia, considerano infortuni sul lavoro soltanto quelli che avvengono sulla strada in occasione di lavoro (camionisti, autotrasportatori, commessi viaggiatori) escludendo, quindi, gli infortuni in itinere.
Pertanto, nella comparazione dei dati infortunistici della nazione con quelli europei, occorre tenere presente questo distinguo.
PROVINCE
E REGIONI 2005 2006 2007 2005 2006 2007 2005 2006 2007
AGRIGENTO 1 - 1 - 7 3 - - -
CALTANISSETTA - - 1 3 2 4 - - -
CATANIA 1 - - 17 13 15 2 - -
ENNA 2 - - 9 3 2 - - -
MESSINA 1 1 3 7 14 8 - - 1
PALERMO 3 2 - 16 17 13 - - -
RAGUSA 5 2 5 2 7 6 - - -
SIRACUSA - 1 2 6 7 5 - - 1
TRAPANI 3 1 1 10 8 6 - 1 - SICILIA 16 7 13 70 78 62 2 1 2 ITALIA 141 124 98 1.124 1.205 1.058 15 12 14
Tav. 1c - INFORTUNI MORTALI sul lavoro avvenuti nel periodo 2005 - 2007 e denunciati all'INAIL per provincia, regione, gestione e anno
AGRICOLTURA INDUSTRIA E SERVIZI CONTO STATO
PROVINCE Altre Non
E REGIONE Attività determinato
AGRIGENTO 1 1 1 - - 3
CALTANISSETTA 1 2 - 1 - 4
CATANIA 3 6 4 2 - 15
ENNA 1 - - - 1 2
MESSINA 4 3 - - 1 8
PALERMO 6 2 3 - 2 13
RAGUSA - 4 1 1 - 6
SIRACUSA 2 2 - - 1 5
TRAPANI 2 3 1 - - 6
SICILIA 20 23 10 4 5 62 ITALIA 418 294 248 53 45 1.058 TOTALE
Tav. 1d - INFORTUNI MORTALI sul lavoro avvenuti nell'anno 2007
denunciati all'INAIL per provincia, regione e settore tariffario - INDUSTRIA E SERVIZI
Industria Artigianato Terziario
Con riferimento agli infortuni complessivi della gestione Industria e Servizi, si registra il 27% di accadimenti nel settore Terziario (8.313), il 23% in Industria (7.087), il 22% in Altre Attività (6.584), il 16% in Artigianato (4.986) e il 10% circa in Non Determinato (3.225) (tav.
1e).
Tav. 1e - Infortuni sul lavoro avvenuti nell'anno 2007 e denunciati all'INAIL per provincia, regione e settore tariffario - INDUSTRIA E SERVIZI
PROVINCE Altre Non
E REGIONI Attività determinato
AGRIGENTO 476 360 552 526 212 2.126 CALTANISSETTA 355 179 245 404 49 1.232 CATANIA 1.591 800 1.989 1.516 432 6.328 ENNA 149 234 225 224 190 1.022 MESSINA 1.080 920 1.131 1.086 726 4.943 PALERMO 1.615 689 2.232 1.514 295 6.345 RAGUSA 582 856 769 378 672 3.257 SIRACUSA 685 365 589 354 548 2.541 TRAPANI 554 583 581 582 101 2.401 SICILIA 7.087 4.986 8.313 6.584 3.225 30.195 ITALIA 248.431 130.960 202.759 84.846 159.316 826.312 TOTALE Industria Artigianato Terziario
In “Industria” i settori di attività economica più colpiti dagli infortuni sono “il totale industrie manifatturiere” (4.332) e il settore “Costruzioni“ (4.244), seguiti dall’ ”Industria dei metalli”
(1.029). Nei “Servizi” il settore più colpito è quello dei “Trasporti” (2.892), della “Sanità e servizi sociali” (2.270) e della “Pubblica Amministrazione“ (2.056).
Nel settore Costruzioni, si concentrano 16 infortuni mortali e 14 nelle Industrie manifatturiere; seguono 5 morti bianche nel settore Alberghi e Ristorazione e 4 nelle Attività Immobiliari e Servizi. (tav. 1f, tav. 1g).
AAgrindustria44 1621 1224 68 239 23240 4.883 BPesca6 2 2 3 9 22 386 CEstrazione di minerali7 4 10 1 7 11 3 2 2671 1.556 DAIndustria alimentare39 29 107 2575 107 7933 104598 17.335 DBIndustria tessile e abbigliamento4 6 18 2 6 8 5 2 5 56 9.030 DCIndustria del cuoio, pelle e similari1 1 1 1 1 1 6 3.475 DDIndustria del legno19 7 31 1267 47 41 13 33270 9.323 DEIndustria della carta4 2 28 3 17 48 152 5 124 8.693 DFIndustria del petrolio1 136 1 3 3 2 101 40 366 DGIndustria chimica14 8 53 2 18 20 16 258 164 5.633 DHIndustria della gomma e plastica11 7 16 1337 13 408 14159 11.121 DIIndustria lav. minerali non metalliferi57 27 132 1651 90 126 37 77613 14.154 DJIndustria dei metalli73 36 188 28 160 146 155 158851.02957.303 DKIndustria meccanica10 3760 7 27 42 34 37 19273 29.554 DLIndustria macchine elettriche10 6 1665 19 29 6 24 13278 11.142 DMIndustria fabbricazione mezzi di trasporto3 2 19 1 162 218 159 41470 16.235 DNAltre industrie65 7 59 3 26 52 11 13 16252 12.408 DTotale Industrie manifatturiere311 188884 119668 823 5463714224.332205.772 EElettricità, gas, acqua 24 10 102 1238 83 9 15 45338 4.673 FCostruzioni314 181823 163692 680 560 4144174.24496.315 INDUSTRIA700 399 1.840 307 1.4351.667 1.1438149429.247313.585 G50Commercio e riparazione auto59 41 154 33 142 133 10857 70797 14.848 G51Commercio all'ingrosso71 51 250 18 114 163 11049 81907 20.812 G52Commercio al dettaglio108 57 426 51 249 419 218 1231411.79238.987 GTotale commercio238 149830 102505 715 4362292923.49674.647 HAlberghi e ristorazione87 35 214 34 219 344 11295 1381.27831.852 ITrasporti171 121804 83 513 644 202 2021522.89267.935 JIntermediazione finanziaria18 5 53 4 30 44 8 14 14190 6.874 KAttività immobiliari e servizi alle imprese106 54 489 28 241 598 119 1351121.88251.917 LPubblica Amministrazione211 35 258 126483 406 51 123 3632.05624.527 MIstruzione21 12850 7 24 109 23 12 15389 5.950 NSanità e servizi sociali155 105761 58 256 532 231 119532.27033.890 OAltri servizi pubblici116 91 319 43 296 726 140 139981.96829.958 PPersonale domestico4 2 16 2 19 31 2 2 6 84 2.922 SERVIZI1.127 725 3.794 487 2.5864.149 1.3241.070 1.24316.505330.472 Non determinato (*)299 108694 228922 529 790 6572164.443182.255 INDUSTRIA E SERVIZI2.126 1.2326.328 1.0224.9436.345 3.2572.541 2.40130.195826.312 AGRICOLTURA247 159299 184229 204 807 2803342.74357.155 DIPENDENTI CONTO STATO220 117519 94 435 572 178 1882292.55229.148 COMPLESSO GESTIONI2.593 1.5087.146 1.3005.6077.121 4.2423.009 2.96435.490912.615
ENNAMESSINAPALERMORAGUSA (*) trattasi principalmente di casi con assenza dal lavoro non superiore a 3 giorni, per i quali non c'è l'obbligo della denuncia da parte del datore di lavoro.
TAV. 1f - Infortuni sul lavoro avvenuti nel 2007 e denunciati all'INAIL per gestione, settore di attività economica e territorio SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICAITALIAAGRIGENTOCALTANISSETTACATANIASIRACUSATRAPANISICILIA