• Non ci sono risultati.

Istituto Comprensivo Gianni Rodari

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Istituto Comprensivo Gianni Rodari"

Copied!
30
0
0

Testo completo

(1)

Istituto Comprensivo Gianni Rodari

GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL PDP

Premessa

L’inserimento degli alunni stranieri ha sempre comportato evidenti problemi in merito alla valutazione degli apprendimenti, sia per la mancanza di conoscenza dell’italiano come lingua di studio, sia per l’inserimento in un percorso di studi già avviato e diverso da quello intrapreso nel paese d’origine, ma anche per i problemi di integrazione che spesso impediscono l’instaurarsi di un clima sereno. L’elaborazione di un percorso formativo non può che essere

personalizzato, evitando di cadere in generalizzazioni o in schemi validi per tutti.

Va posta sicuramente attenzione alla cultura di provenienza dei minori, ma anche alle capacità e alle caratteristiche individuali di ciascuno di essi, dato che le differenze inter-individuali sono altrettanto e forse anche più rilevanti di quelle inter-culturali. Al momento del loro presentarsi a scuola i minori hanno già una loro storia culturale e differenti condizioni maturate nel caso di

pregresso soggiorno nel nostro Paese

( "si devono distinguere i soggetti di recente immigrazione da quelli il cui arrivo è più remoto", ricordava la C.M. 301/89). L‟art.115 del T.U, richiamando la Direttiva CEE n.77/486, precisa che per i figli di stranieri dei Paesi della

Comunità europea la "programmazione educativa deve comprendere apposite attività di sostegno o di integrazione, in favore dei medesimi, al fine di :

a) adattare l’insegnamento delle lingua italiana e delle altre materie di studio alle loro specifiche esigenze;

b) promuovere l’insegnamento della lingua e della cultura del paese d’origine coordinandolo con l’insegnamento delle materie obbligatorie comprese nel piano di studi".

Per quanto riguarda i minori extracomunitari, il successivo art.116 prevede siano "attuati, analogamente a quanto disposto per i figli dei lavoratori comunitari e per i figli degli emigranti italiani che tornano in Italia, specifici insegnamenti integrativi nella lingua e cultura d’origine".

(2)

Per la realizzazione degli obiettivi sopra indicati l’ordinamento scolastico

italiano non prevede interventi diretti, quali l’assegnazione o l’utilizzo di docenti con competenze nella lingua d’origine degli alunni stranieri; tali misure, infatti, dovrebbero essere realizzate con il concorso o dello Stato straniero cui

appartiene il gruppo, analogamente a quanto lo Stato italiano fa con i figli dei cittadini migranti all’estero, o di altri soggetti (enti locali, associazioni di

volontariato), con la messa a disposizione della scuola di risorse da impiegare in attività di natura integrativa. Pertanto il collegio dei docenti può

opportunamente deliberare dei criteri e delle procedure di elaborazione di un piano didattico individualizzato e modalità e criteri di valutazione che

consentano di monitorare gli apprendimenti raggiunti dagli alunni stranieri in relazione al piano di studi da essi seguito.

In quest’ottica si pone il Piano Didattico Personalizzato (PDP) che permetterà agli alunni stranieri già in possesso di una competenza in italiano L2, con le necessarie semplificazioni di contenuti, obiettivi e verifiche, di essere inseriti nel percorso formativo della classe di appartenenza.

Per gli alunni stranieri che non hanno nessuna conoscenza o una conoscenza estremamente limitata della lingua italiana, il PDP consisterà invece in un percorso individualizzato di prima alfabetizzazione che contempli la temporanea omissione dal curricolo di alcune discipline che presuppongono una più specifica competenza linguistica.

Il PDP è previsto dalla normativa vigente sui BES:

1. Direttiva Ministeriale “Strumenti d’intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica “ del 27/12/2012.

2. Circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013

3. Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S.

2013/2014. Chiarimenti. Roma, 22 novembre 2013. Prot. n. 2563

4. Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica: concetti chiave e orientamenti per l’azione. Dicembre 2013

5. Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri.

Febbraio 2014

e può essere compilato nel caso in cui un alunno straniero, in situazione temporanea di svantaggio linguistico, non sia in grado di seguire il percorso didattico comune alla classe.

I criteri che i docenti utilizzeranno per stabilire la necessità di un PDP sono i seguenti:

(3)

-informazioni raccolte sulla situazione personale e scolastica dell’alunno; - risultati del test linguistico o prove di materia che accertano le competenze in ingresso;

-livello di scolarizzazione dell’alunno;

- durata della permanenza in Italia / arrivo in Italia; -lingua di origine.

Il PDP viene adottato per il tempo ritenuto strettamente necessario ad un adeguato recupero, e sulla base di esso verrà espressa una valutazione in sede di scrutinio; esso può essere eventualmente riformulato l’anno successivo sulla base dei progressi linguistici compiuti dall’allievo, ricordando però di privilegiare le strategie educativo didattiche rispetto alle misure dispensative per la natura transitoria di tali interventi.

Nella valutazione degli alunni stranieri è necessario considerare la situazione di eventuale svantaggio linguistico e rispettare i tempi di apprendimento dell’italiano come L2, prospettando il raggiungimento degli obiettivi in termini che possono non essere a breve termine.

L’acquisizione della lingua adeguata allo studio è un traguardo alto, che va perseguito con costanza e determinazione, ma è valutabile, soprattutto, nei progressi conseguiti rispetto ai livelli di partenza, nella progressiva acquisizione di un metodo di studio e nell’impegno costante.

I docenti potranno anche elaborare un percorso personalizzato che preveda la temporanea sostituzione di alcune discipline, che presuppongono una specifica competenza linguistica, con attività di alfabetizzazione e/o consolidamento linguistico.

Ne consegue che le discipline sostituite non verranno valutate per tutta la durata del percorso personalizzato. Quando l’alunno raggiungerà il livello adeguato (B1) si procederà alla progressiva integrazione dei nuclei tematici di tali discipline.

Una volta redatto il PDP rimarrà a disposizione dei docenti e andrà consegnato (in copia cartacea e formato elettronico) alla segreteria da inserire nel fascicolo personale dell’alunno.

È cura del Dirigente Scolastico verificare che i docenti, quando necessario, elaborino il PDP, operino didattiche diversificate ed esprimano le valutazioni sulla base degli obiettivi minimi decisi caso per caso.

Fasi di elaborazione del PDP A. Programmazione

 Per programmare i necessari interventi di prima alfabetizzazione e/o i percorsi disciplinari appropriati è necessario che i docenti vengano a

(4)

conoscenza della storia scolastica precedente dell’alunno straniero e di ogni altra informazione.

 Una volta delineata la situazione iniziale dell’alunno, ciascun docente, nell’ambito della propria disciplina, dovrà opportunamente selezionare i contenuti individuando i nuclei tematici fondamentali, al fine di permettere il raggiungimento almeno degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione.

Ogni scelta effettuata dai docenti deve essere contenuta nel Piano didattico Personalizzato.

B. Verifica

Analogamente alla semplificazione di obiettivi e contenuti, il Piano Didattico Personalizzato dovrebbe prevedere anche prove di verifica ridotte, semplificate e occasionalmente differenziate.

C. Valutazione coerente con il PDP

La normativa prevede un “adattamento dei programmi di insegnamento in relazione alle competenze dei singoli alunni”, ma tace per quanto riguarda l’adattamento della valutazione. Tuttavia l’autonomia scolastica ci consente, come per gli alunni in situazione di handicap, di tenere conto di un percorso individualizzato.

Pertanto il Piano Didattico Personalizzato dovrà essere punto di riferimento essenziale per valutare l’alunno straniero Nel valutare l’alunno straniero i docenti potranno inoltre prendere in considerazione tutti o solo in parte i seguenti indicatori:

 il percorso scolastico pregresso;

 gli obiettivi possibili, rispetto alla situazione di partenza;

 i risultati ottenuti nell’apprendimento dell’italiano L2;

 i risultati ottenuti nei percorsi disciplinari programmati;  la motivazione, la partecipazione e l’impegno;  la progressione e le potenzialità d’apprendimento. 

Che fare alle scadenze quadrimestrali?

 Alla fine del primo quadrimestre si potrebbero valutare solo le discipline attinenti al PDP dell’alunno straniero, riportando la dicitura “La valutazione espressa fa riferimento al PDP (Piano Didattico Personalizzato), programmato per gli apprendimenti, in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana/di acquisizione della lingua italiana”. Mentre per le discipline non incluse nel suo PDP i docenti potrebbero esprimere una valutazione di questo tipo:

(5)

“La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana”.

 Alla fine del secondo quadrimestre, in vista dello scrutinio finale, si cercherà di valutare l’alunno straniero in tutte le discipline. Pertanto ciascun docente per la propria disciplina dovrebbe predisporre una programmazione personalizzata. Sulla pagella, insieme ai voti, potrebbe comparire la dicitura: “La valutazione si riferisce al Piano Didattico Personalizzato”

I destinatari

Gli alunni stranieri per i quali prevedere la progettazione di un Piano Didattico Personalizzato sono quelli non ancora in possesso di un livello di competenza in italiano L2 tale da garantire loro un uso indipendente della lingua.

In base ai descrittori forniti dal Quadro Comune di Riferimento elaborato dal Consiglio d’Europa questi studenti si collocano ai livelli 0 (nessuna conoscenza della lingua), A1 e A2 (uso elementare della lingua) e, se necessario, al livello B1 (uso essenziale della lingua).

Livello 0: Non ha nessuna conoscenza della lingua e non è in grado di comunicare con gli altri se non con l’aiuto o l’affiancamento di un mediatore culturale.

Livello A1: E’ in grado di capire frasi ed espressioni familiari e quotidiane nonché frasi molto semplici per soddisfare bisogni concreti. E’ in grado di presentare se stesso o qualcun altro e porre a una persona domande che la riguardano – la casa, i conoscenti, gli oggetti che possiede, ecc. – e può rispondere allo stesso tipo di interrogativi. E’ in grado di comunicare in maniera molto semplice, a condizione che l’interlocutore o l’interlocutrice parli lentamente, in modo chiaro e si mostri disposto ad aiutare chi parla.

Livello A2: E’ in grado di capire frasi ed espressioni usate frequentemente e di senso immediato (p.es., informazioni sulla propria persona e sulla famiglia, oppure su acquisti, lavoro, ambiente circostante). E’ in grado di comunicare in situazioni semplici e abituali che comportano uno scambio di informazioni semplice e diretto su temi ed attività familiari e correnti. E’ in grado di descrivere, con l’ausilio di mezzi linguistici semplici, la propria provenienza e formazione, l’ambiente circostante e fatti relazionati ai bisogni immediati.

A questo secondo livello l’alunno sa cogliere l’essenziale di un messaggio semplice e molto chiaro, che contenga parole di uso comune e che tratti argomenti molto familiari. Non è ancora in grado di gestire una conversazione prolungata, di prodursi in un monologo (un’interrogazione, ad esempio). Può leggere testi di qualche riga su argomenti semplici e concreti e può scrivere una brevissima comunicazione, un appunto.

Livello B1: E’ in grado di capire i punti principali di un discorso, a condizione che venga usata una lingua chiara e standard e che si tratti di argomenti familiari inerenti al lavoro, alla scuola, al tempo libero, ecc. parla la lingua. E’ in grado di esprimersi, in modo semplice e coerente, su argomenti familiari inerenti alla sfera dei suoi interessi, E’ in grado di riferire un’esperienza o un avvenimento, di descrivere un sogno, una speranza o un obiettivo e di fornire motivazioni e spiegazioni brevi relative a un’opinione o a un progetto

Giunto al livello B1 l’alunno possiede la lingua della prima comunicazione e può iniziare a far propria la lingua per lo studio. E’ utile sapere che, partendo dalla prima alfabetizzazione, il livello A2 si consegue in un tempo che va dai 4 mesi ad un anno. La lingua per lo studio richiede almeno 4 o 5 anno per svilupparsi.

Livello B2: È in grado di comprendere le idee fondamentali di testi complessi su argomenti sia concreti sia astratti, comprese le discussioni tecniche nel proprio settore di specializzazione. È in grado di interagire con relativa scioltezza e spontaneità, tanto che l’interazione con un parlante nativo si sviluppa senza eccessiva fatica e tensione.

Sa produrre testi chiari e articolati su un’ampia gamma di argomenti e esprimere un’opinione su un argomento d’attualità, esponendo i pro e i contro delle diverse opzioni.

(6)

Livello C1:È in grado di comprendere un’ampia gamma di testi complessi e piuttosto lunghi e ne sa ricavare anche il significato implicito. Si espri-me in modo scorrevole e spontaneo, senza un eccessivo sforzo per cercare le parole.

Usa la lingua in modo flessibile ed efficace per scopi sociali, accademici e professionali. Sa produrre testi chiari, ben strutturati e articolati su argomenti complessi, mostrando di saper controllare le strutture discorsive, i connettivi e i meccanismi di coesione

Livello C2: È in grado di comprendere senza sforzo praticamente tutto ciò che ascolta o legge. Sa riassumere informazioni tratte da diverse fonti, orali e scritte, ristrutturando in un testo coerente le argomentazioni e le parti informative. Si esprime spontaneamente, in modo molto scorrevole e preciso e rende distintamente sottili sfumature di significato anche in situazioni piuttosto complesse.

Giunto ai livelli B2, C1 e C2, l’alunno avendo raggiunto la completa padronanza della lingua, è in grado di poter seguire il programma della classe nelle varie discipline, come tutti gli altri alunni e quindi non dovrebbe più avere bisogno di un PDP.

Tracce indicative di obiettivi essenziali per le singole discipline

Le seguenti proposte di obiettivi essenziali per gli alunni stranieri sono da ritenersi un’indicazione aperta ad ulteriori contributi da parte di tutti gli interessati. Questi obiettivi necessitano di essere graduati su quattro livelli, in base alla situazione di partenza dell’alunno: Livello 0 (nessuna conoscenza), livello A1 (alunno con una conoscenza minima o essenziale della lingua italiana) e livello A2 (alunno con una discreta conoscenza della lingua italiana, anche se di prima comunicazione), livello B2 (conoscenza intermedia della lingua)

(7)

Obiettivi minimi per la scuola secondaria di primo grado Livello 0 Lingua Italiana(orale e scritto)

 Comprende istruzioni, espressioni e frasi di uso quotidiano, brevi messaggi e semplici frasi

Copia e scrive parole e semplici frasi

Livello A1, A2 e B1 Lingua Italiana (orale e scritto)

 riesce a leggere e comprendere un testo con l'aiuto di domande-guida e di attività di approfondimento (sottolineatura, titolazione);

 conosce le principali funzioni comunicative della lingua;

 sa eseguire le consegne, comprendendo il significato globale del messaggio;

 sa comunicare, in forma sufficientemente comprensibile, semplici contenuti appresi;

 possiede un sufficiente patrimonio lessicale;

 usa una grafia leggibile;

 ricava informazioni da un testo;

 produce e sintetizza semplici testi d'uso con l'aiuto di domande stimoloo seguendo una traccia data;

 conosce e rispetta le principali convenzioni ortografiche;

 sa effettuare alcune semplici riflessioni morfologiche e sintattiche.

Storia

 sa orientarsi nel tempo, costruendo linee cronologiche e tabelle con operatori temporali;

 sa collocare sulla linea del tempo alcuni grandi avvenimenti;

 sa esporre semplici contenuti evidenziando i fatti principali, rispondendo a domande guida;

 produce brevi testi utilizzando fonti;

 ricava informazioni da immagini, tabelle, grafici;  riconosce i principali personaggi ed il loro contesto.

Geografia

 riconosce e localizza i principali oggetti e fenomeni geografici di volta in volta considerati;

 sa collocare nello spazio la regione in cui viviamo (in relazione alle altre regioni ed anche al paese di provenienza);

 sa interpretare attraverso le carte i differenti ambienti naturali;

 sa leggere l’atlante cogliendone la struttura;

(8)

 conosce le caratteristiche morfologiche ed economiche del territorio in cui viviamo (anche in comparazione con altri ambienti);

 riconosce e localizza i principali oggetti e fenomeni geografici presi in considerazione e li descrive, utilizzando un patrimonio lessicale essenziale.

Lingue Straniere

 sa salutare, presentarsi e presentare altre persone;

 sa chiedere e dare semplici informazioni (età, luoghi, orario, indirizzi, lavoro);

 comprende semplici messaggi orali e riesce quindi ad eseguire comandi;

 conosce i numeri;

 conoscere l'alfabeto;

 conosce le più semplici regole morfologiche (uso degli articoli, verbi, plurali, pronomi, aggettivi, …);

 scrive brevi messaggi e testi accettabilmente corretti, sulla base di modelli dati;

 sa comprendere globalmente il testo, riconoscendone gli elementi chiave.

Matematica

1^ - esegue le 4 operazioni, fra numeri naturali e con virgola;

- calcola potenze e radici;

- risolve problemi con testo figurato;

2^ - opera con le frazioni

- interpreta e realizza grafici sul piano cartesiano;

- risolve quesiti che implichino il concetto di area;

- rappresenta dati statistici;

3^ - opera nell’insieme dei numeri interi e razionali;

- realizza lo sviluppo piano di poliedri e solidi rotondi;

- applica le formule per il calcolo di area totale e volume.

Scienze

 conosce la struttura della terra e i suoi moti fondamentali;

 si sa orientare;

 utilizza un linguaggio semplice ma corretto;

 conosce gli ambienti e gli elementi che li costituiscono;

 conosce le principali caratteristiche di vertebrati e invertebrati;  conosce le principali caratteristiche del sistema solare;  sa descrivere i principali fenomeni naturali.

Tecnologia

 ordina, in modo consapevole, lo spazio del proprio lavoro;

(9)

 riconosce e sceglie gli attrezzi da disegno e da lavoro in funzione dell’operazione da compiere;

 utilizza in modo appropriato gli strumenti da disegno, di misura, di laboratorio.

Arte e Immagine

 realizza elaborati visivi attraverso semplici procedimenti operativi e tecniche artistiche di base, usando in maniera essenziale le strutture del linguaggio visuale;

 riconosce le denominazione di alcune forme o stili (storia dell’arte) attraverso l’uso di testi facilitati.

Musica

suona e canta brani anche in lingua madre;

 individua il nucleo ritmico-melodico caratteristico.

Scienze Motorie Sportive

 utilizza gli schemi motori e posturali;

 utilizza le abilità motorie generali e specifiche con l’uso di piccoli attrezzi.

(10)

Obiettivi minimi per la scuola primaria Livello 0:

Lingua italiana (orale e scritta)

Risponde a semplici domande anche con gesti;

Ricerca modalità di comunicazione anche diverse dalla parola;

Riproduce semplici parole;

Ripete brevi frasi in modo limitato;

Prende parola solo se interrogato;

Conosce le lettere dell’alfabeto;

Associa le lettere dell’alfabeto a immagini;

Copia le lettere;

Copia parole o brevi frasi;

Livello A1, A2 e B2 Lingua Italiana (orale e scritta)

 Ascolta, comprende ed esegue semplici comandi;

 Denomina gli oggetti, le situazioni, i sentimenti e gli stati d’animo;

 Riferisce i propri bisogni e le esperienze personali;

 Interagisce nello scambio comunicativo rispettando il proprio turno;

 Comprende brevi testi narrativi letti dall’insegnante;

 Conosce e scrive le lettere dell’alfabeto nei diversi caratteri di scrittura;

 Legge e comprende fonemi, sillabe e semplici parole in modo autonomo;

 Scrive semplici frasi o testi sotto dettatura;

 Comprende il significato delle parole che legge;

 Completa un semplice questionario;

 Compone o sintetizza un breve o semplice testo;

 Scrive autonomamente brevi storie con l’aiuto di immagini;  Conosce le basilari regole ortografiche.

Storia e Geografia

 Individua le principali informazioni di un testo;

 Conosce e colloca in successione temporale le proprie esperienze;

 Riconosce la ciclicità dei fenomeni temporali (giorni, mesi, anni)

 Avvia la costruzione del concetto di regola;

 Riconosce la posizione degli oggetti nello spazio;

 Rappresenta graficamente lo spazio vissuto;

 Si orienta nello spazio utilizzando punti di riferimento;  Sa individuare rappresentare un percorso.

(11)

Lingua straniera

 Ascolta e comprende vocaboli e semplici istruzioni

 Indica e denomina oggetti, persone, luoghi;

 Esegue semplici consegne orali;

 Riproduce parole note e livello orale;

 Interagisce attraverso semplici espressioni;  Copia e scrive parole o semplici frasi .

Matematica

 Conta oggetti, a voce o a mente, in senso progressivo;

 Legge e scrive i numeri naturali;

 Colloca i numeri sulla retta numerica;

 Esegue semplici operazioni con i numeri naturali;

 Conosce le tabelline della moltiplicazione;

 Riconosce nella realtà figure geometriche e le disegna;

 Esegue un semplice percorso partendo dal disegno o dalla descrizione verbale;

 Risolve semplici problemi.

Scienze

 Esplora oggetti e materiali attraverso la percezione dei cinque sensi per individuarne le proprietà;

 Osserva elementi del mondo naturale ed artificiale e ne rileva le caratteristiche fondamentali;

 Coglie semplici trasformazioni in un ambiente;

 Conosce le fasi di alcuni esseri viventi;

 Sviluppa comportamenti corretti nei confronti dell’ambiente e della propria persona.

Tecnologia

 Sa accendere e spegnere un computer;

 Utilizza i principali componenti del computer (tastiera,mouse e desktop)per svolgere semplici attività;

 Segue istruzioni d’uso;

 Sa usare alcuni strumenti di disegno;

 Usa semplici giochi o programmi didattici;

(12)

Educazione all’Immagine

 Riconosce nelle immagini le diverse tipologie ambientali;

 Distingue la figura dallo sfondo;

 Discrimina i colori chiari, scuri caldi e freddi;

 Sa ricomporre figure in disordine;

 Esplora immagini e forme, statiche o in movimento, facendone una breve e semplice descrizione;

 Usa semplici tecniche artistiche.

Musica

 Usa la voce, gli strumenti, gli oggetti sonori per produrre, riprodurre e creare fatti sonori ed eventi musicali di vario genere;

 Esegue in gruppo semplici brani vocali o strumentali;

 Partecipa attivamente all’ascolto di un brano;

 Individua la fonte di un suono o di un rumore;

 Traduce a livello grafico-pittorico le emozioni suscitate dall’ascolto di un brano musicale.

Corpo Movimento Sport

 Prende coscienza del sé corporeo;

 Riconosce su di sé la destra e la sinistra;

 Sviluppa e controlla l’equilibrio statico e dinamico;

 Distingue le capacità sensoriali;

 Coordina ed utilizza diversi schemi motori combinati tra loro

(correre,saltare,afferrare/lanciare, ecc…);

 Organizza e gestisce l’orientamento del proprio corpo in base allo spazio;

 Si orienta nello spazio riproducendo semplici percorsi

 Scopre il valore delle regole in situazioni di gioco collettivo e l’importanza di rispettarle.

(13)

Esempi di attività da svolgere in classe (per tutte le discipline) 1. L’USO DELLA LAVAGNA

L’uso della lavagna aiuta a sintetizzare la lezione che si andrà a svolgere, scrivendo prima di tutto il titolo o l’idea fondamentale. E’ importante far ricopiare a tutta la classe quanto si scrive. Questo fa bene agli alunni italiani che si esercitano nella tecnica della sintesi e del ripasso. Serve agli alunni stranieri, che inoltre potranno riprendere a casa i termini e i concetti nuovi.

2. UTILIZZARE MAPPE CONCETTUALI

Scritte alla lavagna dall’insegnante, oppure fatte costruire a gruppi agli alunni, con lo scopo di sviluppare l’acquisizione di parole e concetti disciplinari agli alunni non italofoni e di aiutare tutta la classe a memorizzare i contenuti trattati e a stimolare il lavoro cooperativo. Le mappe concettuali possono anche diventare cartelloni con le parole-chiave delle varie discipline da affiggere in classe.

3. L’USO DEL TESTO

Si possono far evidenziare le parole – chiave sul testo normalmente in uso. In seguito, durante la spiegazione, occorre fare attenzione a riprendere le parole-chiave, senza paura di ripetersi. La ridondanza del messaggio aggiunge efficacia alla comunicazione, in caso di scarsa competenza linguistica dell’ascoltatore. Per quanto possibile occorrerebbe inoltre evitare l’suo di un linguaggio specialistico, inaccessibile ad alunni con una competenza linguistica appena sufficiente a sostenere un colloquio su argomenti legati alla quotidianità. C’è anche la possibilità di usare testi semplificati (non i testi degli ordini inferiori di scuola o brani ridotti nella lunghezza, ma testi su cui sia stato fatto un lavoro sulla lingua tale da rendere più chiaro e comprensibile il messaggio).

4. L’USO DI IMMAGINI

E’ consigliabile utilizzare il più possibile immagini legate alle parole-chiave della disciplina (dal testo, da cartine, foto, oggetti…).

5. COOPERATIVE LEARNING

Oltre alla tradizionale lezione frontale condotta come sopra descritto, è raccomandabile far svolgere agli alunni delle attività a piccoli gruppi, per sviluppare il lessico della comunicazione e l’interazione tra pari. Questo metodo si rivela molto utile nei casi di classi con più livelli di apprendimento e di motivazione allo studio. All’interno dei gruppi può essere utile anche far svolgere attività ludiche e manipolative che agevolino l’apprendimento delle prime parole disciplinari (costruzione di cartelloni; riscrivere parole/frasi accanto alle immagini, role-play con scambio di informazioni tra compagni su argomenti quotidiani ma anche disciplinari ecc.).

6. TUTORING

L’individuazione di alunni da alternare nella funzione di tutor da affiancare all’alunno straniero (meglio se concordata a livello di Consiglio di Classe per coordinare al meglio gli interventi) è un altro metodo efficace nel valorizzare la cooperazione tra pari e che crea soddisfazione nell’alunno tutor, specialmente se questi non è molto brillante.

7. ESERCITAZIONI

Per le esercitazioni individuali, sia nei compiti in classe che a casa, può essere utile assegnare esercizi graduati, esercizi di comprensione del testo, lavoro sul lessico (questo vale per ogni disciplina).

8. VERIFICHE

Occorre tener presente che se lo studente straniero non padroneggia il livello indipendente della lingua, non sarà facile per lui/lei sostenere un’interrogazione orale. Meglio allora sottoporre questionari a risposta chiusa (scelta multipla), oppure una serie di domande graduate per complessità il cui linguaggio tenga conto delle parolechiave e dei concetti base espressi al momento della lezione e nelle mappe concettuali, in modo da fornire appigli linguistici di orientamento.

9.NOTE TECNICHE

(14)

Ogni consiglio di Classe o Team docente individuerà un coordinatore o tutor che , attraverso un confronto e una collaborazione con l’intero consiglio di classe o il team docente, compilerà il PSP nei suoi dati anagrafici e specifici delle varie discipline.

(15)

ISTITUTO COMPRENSIVO Gianni Rodari

www.icsansalvo2.edu.it

Plesso/sede ………

Primaria ☐ Secondaria ☐

Piano Didattico Personalizzato (PDP)

per alunni con svantaggio linguistico

Anno scolastico 2020/21

SCHEDA DATI

Cognome e nome: ...

Classe: ………

Luogo e data di nascita: ………..

Mese e anno di arrivo in Italia: ………..

Carriera scolastica:

‐ Tipologia di scuola frequentata nel Paese d’origine: ……….

‐ Scuole frequentate in Italia: ……….

Lingua d’origine: ……….

Lingue studiate oltre a quella d’origine: ………..

In Italia vive con i genitori con altri (specificare)...

(16)

TIPOLOGIA DI BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE :

Alunno straniero inserito per la prima volta nel nostro sistema scolastico nell’anno scolastico in corso e/o in quello precedente

Alunno straniero giunto in Italia nell’ultimo triennio (si intendono gli alunni che hanno superato la prima alfabetizzazione ma ancora non hanno raggiunto quelle competenze nella lingua italiana tali da poter affrontare le materie di studio )

Alunno straniero che pur essendo in Italia da più anni trova ancora difficoltà nella lingua italiana ed in particolare in quella dello studio

Alunno straniero con età anagrafica non corrispondente alla classe d’inserimento causa ritardo scolastico rispetto la normativa italiana, ripetente, o inserito in una classe

“inferiore” in accordo con la famiglia SITUAZIONE DI PARTENZA

Livello di competenza della lingua italiana (Barrare con una crocetta) Livello 0 nessuna conoscenza della lingua italiana

Livello A1 uso elementare della lingua, comprensione e produzione di semplici messaggi telegrafici

Livello A2 uso elementare della lingua, comprensione e produzione di frasi semplici Livello B1 uso indipendente della lingua, comprensione e produzione di testi

semplici su argomenti familiari ed esperienziali

Livello B2, C1 e C2 uso indipendente e competente della lingua, comprensione di testi complessi su argomenti concreti e astratti, espressione chiara e dettagliata

Altre eventuali informazioni:

………

………...

………

………

………

………

………

………

Area Descrittori Note/osservazioni

(17)

Relazione/socialità

È ben inserito e accettato negli scambi con i pari

ridotto di scambi con i pari e di scelta da parte dei compagni

non italiana

autoesclusione o clima della classe di non accettazione e di chiusura o ………

extrascolastico extrascolastico extrascolastico

lo con pari di madrelingua non italiana degli adulti

gli adulti, anche ricorrendo a linguaggi non verbali

Fiducia in se stesso

nzione e aiuto

scoraggiamento

delle regole

Motivazione,

interesse appare motivato ad apprendere

(18)

Atteggiamento verso lingua e

cultura d’origine alla propria L1

L1 solo se sollecitato

d’origine e della propria L1 esprime chiusura, difesa, vergogna, …

Competenze pregresse

INTERVENTI INTEGRATIVI DI SUPPORTO PREVISTI / CONSIGLIATI

(Barrare con una crocetta)

Attività individualizzate e/o di piccolo gruppo con l’insegnante curricolare o l’insegnante di potenziamento

Alfabetizzazione di base di italiano L2 in orario scolastico/extra-scolastico

Alfabetizzazione di secondo livello di italiano L2 in orario scolastico/extra-scolastico Recupero disciplinare

Attività pomeridiane scolastiche ...

Attività pomeridiane presso strutture esterne alla scuola (indicare presso quale ente)... ...

Il Consiglio di Classe/team docente, in data……… , tenuto conto delle difficoltà derivanti dallo svantaggio linguistico, che non consente all’alunno di conseguire le abilità di studio necessarie per il successo formativo nell’apprendimento, propone un intervento personalizzato negli obiettivi, nei contenuti, nei tempi e nelle modalità di verifica e di valutazione

Solo in alcune discipline (indicare quali)

...

...

In tutte le discipline

Solo in alcune discipline con la dispensa delle rimanenti (situazione alunno straniero inserito per la prima volta nel nostro sistema scolastico nell’anno scolastico in corso e/o in quello precedente)

...

...

Il presente PDP ha carattere transitorio Quadrimestrale ……….

Annuale ……….

(19)

Inoltre il Consiglio di classe/ team docenti propone di adottare strumenti compensativi e misure dispensative di carattere transitorio, allo scopo di permettere il raggiungimento delle competenze base prefissate nelle singole discipline.

SCHEDA DI PROGRAMMAZIONE DELLE SINGOLE DISCIPLINE

DISCIPLINA OBIETTIVI DISCIPLINARI ESSENZIALI (MINIMI)

ITALIANO

INGLESE

FRANCESE

STORIA

GEOGRAFIA

(20)

MATEMATICA

SCIENZE

TECNOLOGIA

MUSICA

ARTE IMMAGINE

EDUCAZIONE FISICA

RELIGIONE

OBIETTIVI TRASVERSALI:

Promuovere l’inserimento e l’integrazione all’interno della classe di appartenenza  Valorizzare l’identità culturale

Favorire lo scambio ed il confronto delle esperienze anche in ambito disciplinare

Fornire gli strumenti linguistici di base per un successo formativo

Favorire la crescita globale di proseguire con profitto e autonomia l’iter scolastico dell’alunno

STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE

Approcci e strategie

Organizzare lezioni frontali che utilizzino contemporaneamente più linguaggi comunicativi (es. codice linguistico, iconico..)

Utilizzare la classe come risorsa in apprendimenti e attività laboratoriali in piccoli gruppi

(21)

attività in coppia attività di

tutoring e aiuto tra pari attività di cooperative learning

Semplificare il linguaggio

Fornire spiegazioni individualizzate Semplificare il testo

Fornire conoscenze per le strategie di studio parole chiave, sottolineatura, osservazione delle immagini e del titolo, ecc.

Semplificare le consegne

Rispettare i tempi di assimilazione dei contenuti disciplinari

Guidare alla comprensione del testo attraverso semplici domande strutturate

Verificare la comprensione delle indicazioni ricevute per un compito (consegne) Concedere tempi più lunghi nell’esecuzione di alcuni compiti

Prove oggettive (vero/falso, scelta multipla con una sola risposta, scelta multipla con più risposte)

...

...

Strumenti compensativi

L’alunno potrà usufruire dei seguenti strumenti compensativi:

ausilio di un compagno che gli spiegherà i comandi e il lessico specifico;

correttore ortografico; tabelle, schemi, grafici, calcolatrice;

vocabolario anche multimediale

...

...

Misure dispensative

Nell'ambito di ciascuna disciplina l'alunno potrà essere dispensato da:

lettura ad alta voce; prendere appunti;

correzione di tutti gli errori ortografici considerati gravi (grafie scorrette, uso delle doppie, scansione sillabica, uso dell’apostrofo);

produzione di testi complessi;

tempi standard dalla consegna delle prove scritte; dettatura di testi/o appunti

...

...

Rapporto scuola territorio

Modalità condivise di valutazione dell’impegno nello studio

Impegno da parte della famiglia nel controllo dello svolgimento dei compiti a casa

(22)

Utilizzo anche a casa degli strumenti didattici in uso a scuola Condivisione con la famiglia degli obiettivi di apprendimento Attivazione di progetti di continuità scolastica tra gradi

Coinvolgimento di enti, cooperative, professionisti

esterni………

……….

Frequenza di attività pomeridiane per il supporto allo

studio………

………

Frequenza di corsi di lingua italiana nell’orario

extrascolastico………

………..

Frequenza di corsi di lingua italiana nelle ore di seconda lingua

Altro………

………

……….

VALUTAZIONE VALUTAZIONE I QUADRIMESTRE:

la valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova nella fase alfabetizzazione in lingua italiana/

di acquisizione della lingua italiana

la valutazione espressa fa riferimento al PDP (Piano Didattico Personalizzato), programmato per gli apprendimenti, in quanto l’alunno si trova nella fase di acquisizione della lingua italiana.

VALUTAZIONE DI FINE ANNO SCOLASTICO: la valutazione tiene conto dei seguenti indicatori:

percorso scolastico pregresso

risultati ottenuti nell’apprendimento dell’italiano L2 e/o nelle azioni di sostegno programmate

risultati ottenuti nei percorsi disciplinari programmati

motivazione, partecipazione, impegno

progressione e potenzialità d’apprendimento

Luogo e Data _________________________________________________

Il Dirigente Scolastico

……… Il Consiglio di classe/Il team docente

………

………

………

………

I Genitori ………

(23)

DICHIARAZIONE PER LA FAMIGLIA

Il sottoscritto………in accordo con le indicazioni del Consiglio di

classe………,esprime parere favorevole ad una

personalizzazione/individualizzazione del

percorso formativo del proprio figlio………. per l’anno scolastico

………. come previsto dalla Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e successiva

Circolare n° 8 del 06/03/2013.

Il progetto definisce obiettivi di apprendimento specifici ed adeguati alle effettive capacità dello

studente, al fine di consentirne lo sviluppo delle potenzialità e la piena partecipazione alle attività educative e didattiche.

A fine anno scolastico l’esito positivo, cioè il passaggio alla classe successiva/l’ammissione all’esame dipenderà dal raggiungimento dei risultati previsti dal PDP BES.

Data………..

Firma del genitore………

INDICAZIONI METODOLOGICHE PER FAVORIRE L’APPRENDIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI NEOARRIVATI

Un alunno neoarrivato deve nello stesso tempo:

Orientarsi nella nuova realtà, nella scuola e nel nuovo modello di apprendimento

Apprendere la lingua per comunicare

Compiere un percorso di alfabetizzazione o di nuova alfabetizzazione in L2

(24)

Seguire i vari insegnamenti disciplinari impartiti in L2 FINALITÀ DELLA PRIMA FASE DI INSERIMENTO

I. Sviluppare le capacità di ascolto, comprensione e produzione dell’italiano orale per comunicare e agire nelle situazioni ricorrenti della vita quotidiana e per interagire con i pari e con l’insegnante

II. Avviare un percorso di nuova alfabetizzazione o di rialfabetizzazione nella seconda lingua III. Sviluppare una prima riflessione sulla seconda lingua, proponendo l’uso delle strutture di

base e il loro riutilizzo in nuove situazioni

OBIETTIVI PER LA PRIMA FASE DI APPRENDIMENTO

Obiettivo fondamentale: sviluppo di capacità linguistico-comunicative

a. Comprende messaggi brevi e contestualizzati relativi a temi e interazioni di interesse immediato (routine ed attività di classe, scambio fra pari, gioco, lingua della famiglia ecc) b. Coglie l’argomento principale di brevi e chiari messaggi

c. Produce semplici messaggi orali e scritti 1. Parlare in situazioni di interazione

a. Risponde a domande di tipo sia chiuso, sia aperto, purché si riferiscano ad eventi e fatti noti

b. Partecipa ad interazioni con pari e con adulti relative ad ambiti familiari

c. Riesce ad inserirsi in una conversazione se l’argomento è noto 2. Parlare spontaneamente

a. Prende la parola per: esprimere bisogni, gusti, preferenze;

richiamare l’attenzione; dare comandi ai pari; domandare qualcosa, di fare qualcosa ecc.

b. Sa descrivere oggetti, persone, attività quotidiane e luoghi c. Racconta un fatto o un evento direttamente vissuto

3. Leggere

a. Sa leggere testi brevi e semplici che si riferiscono ad argomenti noti (di tipo personale, informativo, funzionale ecc.)

b. Sa ritrovare un’informazione specifica in un semplice testo informativo (per esempio, un avviso)

c. Sa leggere testi narrativi che prevedono il supporto di immagini (fumetti, storie illustrate ecc.) 4. Scrivere

a. Sa scrivere semplici messaggi funzionali e contestualizzati: un elenco, la didascalia di un’immagine, un breve messaggio personale

b. Data una traccia, sa scrivere il resoconto di un fatto direttamente vissuto

(25)

METODOLOGIA

Punto II: Alfabetizzarsi o rialfabetizzarsi in L2

Utilizzo di approcci metodologici comuni a quelli seguiti per i bambini nativi:

Fonico-sillabico

Fonematico

Globale

Punto I e Punto III: Apprendere la lingua per comunicare e prima riflessione sulla lingua Sono opportune scelte metodologiche che compongono i diversi approcci in un percorso composito che cerca di dare risposta ai bisogni molteplici degli apprendenti. È appropriato l’utilizzo di metodi comunicativo-affettivi, quali:

1. Approccio affettivo-autobiografico: il filo conduttore è costituito dalla storia e dall’esperienza del bambino. Si inizia in genere con l’autopresentazione, utilizzando la fotografia, l’autoritratto. Si esplora la dimensione del presente, del “qui e ora”, presentando le parole e le frasi ricorrenti che servono per stabilire le interazioni di base fra il soggetto e i compagni, per giocare, chiedere, invitare ecc. La storia e l’esperienza del bambino portano poi a scoprire la realtà esterna alla scuola, a continuare con l’espressione dei gusti, delle preferenze, desideri ecc. Il tema del “viaggio” sarà centrale nella storia dei ragazzi che vengono da lontano.

2. TPR (Total Phisical Response): metodo che consiste nell’apprendimento di una seconda lingua attraverso l’esecuzione di comandi che richiedono una risposta “fisica”: di conseguenza si impara “facendo”. Si ricorre alle tecniche del TPR in relazione a:

Le attività e le azioni della scuola

Le parti del corpo e l’espressione di richieste-bisogni

Gli oggetti presenti nell’aula e nella scuola

I giochi più popolari in classe

Alcune azioni ripetute nella vita quotidiana Il metodo si basa su tre principi:

o Il rispetto della cosiddetta fase del silenzio degli alunni, ai quali si chiede di prendere la parola soltanto nel momento in cui si sentiranno pronti a farlo;

o Lo stimolo e il rinforzo della comprensione della lingua orale attraverso i comandi e la loro esecuzione concreta;

o Il cambiamento dei ruoli nella classe, poiché tutti gli allievi, a un certo punto, prenderanno il ruolo dell’insegnante.

3. Approccio naturale:

o Gli obiettivi dell’insegnamento sono soprattutto di tipo semantico e comunicativo.

o La classe di L2 è simile ad un ambito di acquisizione spontanea e fornisce agli studenti stimoli e situazioni di comunicazioni reali

o L’insegnante usa solo la seconda lingua o Gli errori non vengono corretti a meno che non impediscano la comunicazione o Successivamente gli studenti svolgeranno, a casa, individualmente un lavoro di riflessione grammaticale che, in seguito, in alcuni momenti stabiliti, sarà corretto dall’insegnante.

(26)

APPENDICE

Punto I

AREE FUNZIONALI

PRESENTARSI

età

data di nascita

nazionalità

indirizzo

numero di telefono

ORIENTARSI NELLA SCUOLA

locali

regole o esplicite o implicite

comandi (vedi elenco)

orario scolastico

o giorni della settimana

mesi

stagioni o nomi dei docenti o materie e materiali necessari

CHIEDERE INFORMAZIONI SU: o l’ora o il tempo o i luoghi o gli oggetti

o i cibi o il vestiario

PARLARE DI SÉ

descrizione fisica

abitudini

gusti

famiglia

ciò che piace fare o non fare

il viaggio o i ricordi o il vissuto

o descrizione dei luoghi del proprio Paese

(27)

ESEMPI DI COMANDI

Apri la finestra Accendi la luce

Chiudi la finestra Spegni la luce

Prendi il quaderno dallo zaino Accendi il computer Metti il quaderno nello zaino

Prendi il libro nell’armadio Metti il libro nell’armadio

Spegni il computer

Apri il libro Chiudi il libro

Vai alla lavagna e prendi il gesso

Scrivi sulla lavagna Cancella la lavagna

Leggi pagina 20 Conta

Guarda Ascolta Ricopia Incolla Ritaglia Segna Unisci Disegna Colora

Prova ancora

Cerca nel dizionario la parola “casa”

Leggi…. le parole Copia…. le parole Scrivi…. le parole

Correggi la parola Ripeti….. le parole

Alzati e vieni qua

Stai attento!

Butta le carte nel cestino Vai al posto

Non uscire dall’aula Non correre nel corridoio

Chiama la bidella Vai in bagno

Fai silenzio!

Fai firmare il comunicato

(28)

28

Punto III

Strutture di base che solitamente sono presentate nella prima fase di inserimento

Tipi di frase

Dichiarativa affermativa

Interrogativa e

Imperativa negativa

Frasi di base

Soggetto + verbo intransitivo ( io dormo) con riferimento a situazioni quotidiane e ricorrenti

Soggetto + verbo transitivo diretto + complemento oggetto (Karim prende il pallone)

Soggetto + verbo transitivo indiretto + complemento indiretto ( io scrivo alla nonna)

Soggetto + verbo transitivo + due complementi (io do il libro a Karim)

Soggetto + verbo essere nelle varie forme o essere +complemento di luogo o essere + aggettivo (io sono stanco) o essere + nome (sono Karim)

o essere + gruppo nominale (sono amico di Luca)

Soggetto + verbo avere nelle varie forme (ho fame; ho dieci anni; ho due sorelline) Verbo impersonale (piove)

Frasi di “presentazione” (ecco…; c’è…; ci sono….)

Elementi sui quali viene guidata l’attenzione

Nella frase semplice vengono analizzati:

La relazione soggetto-verbo

La relazione o verbo-complemento oggetto o verbo-complemento di circostanza

Il gruppo nominale (genere,numero)

I pronomi personali soggetto

I pronomi personali complemento

L’espansione del gruppo nominale o con aggettivo o con altri complementi (il libro di Sara)

Avverbi di luogo e di tempo ricorrenti

(29)

29

SUGGERIMENTI PER MODIFICARE E SEMPLIFICARE IL LINGUAGGIO NELLA FASE DI ACCOGLIENZA

1. Parlare un po’ più lentamente, senza tuttavia distorcere il ritmo del discorso e rallentarlo in maniera esagerata

2. Articolare le parole in maniera più chiara; eliminare le contrazioni 3. Fare pause più lunghe alla fine della frase

4. Aumentare leggermente il tono della voce nella pronuncia delle parole chiave e sottolineare l’intonazione

5. Cercare di utilizzare soprattutto le parole di base e ad alta frequenza, riducendo l’uso dei sinonimi

6. Anche l’uso dei pronomi va ridotto a favore degli specifici nomi dei referenti 7. Cercare di chiarire il significato dei termini non familiari attraverso le

immagini, le foto, l’animazione, gli oggetti, l’opposizione e i contrari

8. Utilizzare immagini, gesti e il linguaggio non verbale per facilitare le spiegazioni

9. La sintassi deve essere semplificata: si devono usare frasi più brevi, coordinate e non subordinate

10. Le nuove informazioni contenute in ciascuna frase devono essere ridotte e controllate (l’input deve essere i + 1)

11. Gli argomenti chiave vengono ripetuti e presentati più volte con spiegazioni esaurienti

12. L’argomento della comunicazione dovrebbe riguardare il contesto, il qui e ora o situazioni “illustrabili”;

13. Concentrare inizialmente l’attenzione dell’apprendente soprattutto sul messaggio e sul significato e successivamente sulla forma

14. Accettare gli errori e i tentativi di comunicazione, eventualmente riformulare ed espandere ciò che l’alunno ha detto

(30)

30

15. Segnalare in maniera costante e chiara l’inizio e la fine delle attività, il loro scopo, chi deve parteciparvi ecc. Il bambino straniero ha bisogno di routine ben conosciute e prevedibili per capire ciò che accade e poter partecipare

Criteri per la semplificazione dei testi

1. Le informazioni vengono ordinate in senso logico e cronologico 2. Le frasi sono brevi e i tesi in media non superano le 100 parole 3. Si usano quasi esclusivamente frasi coordinate

4. Si fa molta attenzione all’uso del lessico, utilizzando di preferenza il vocabolario di base e fornendo la spiegazione delle parole che non rientrano nel vocabolario di base

5. Il nome viene ripetuto, evitando sinonimi e facendo un uso limitato dei pronomi (ridondanza)

6. Nella costruzione della frase si rispetta di preferenza l’ordine S-V-O (soggetto, verbo, oggetto)

7. I verbi vengono per lo più usati nei modi finiti e nella forma attiva

8. Si evitano le personificazioni: per esempio “il senato” diventa “i senatori”

9. Non si usano le forme impersonali

10. Il titolo e le immagini sono usate come rinforzo alla comprensione

Dal punto di vista grafico può essere utile:

1. Servirsi di caratteri più grandi

2. Strutturare il testo in brevi paragrafi con sottotitoli

3. Evidenziare i termini specifici e le parole chiave (che non devono mai essere molte), utilizzando la grafica, i riquadri, il glossario a fine pagina ecc. 4. Inserire immagini per facilitare la comprensione

G. Favaro, Insegnare l’italiano agli alunni stranieri. La Nuova Italia

Riferimenti

Documenti correlati

VERIFICA QUADRIME STRALE (non raggiunto, base quando fa piccole cose, iniziale la competenza non è sempre presente, intermedio la competenza è quasi sempre presente,

o Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o

Nei video e nelle immagini le alunni/gli alunni saranno ritratti solo nei momenti “positivi” (secondo la terminologia utilizzata dal Garante per la protezione dei dati

Per gli alunni ed il personale scolastico individuati come contatti stretti del caso confermato COVID- 19 il DdP provvederà alla prescrizione della quarantena per i 14

 Dicembre: Assistente costumista e coordinatrice per lo spettacolo “WARD 6” ideato e diretto da Firenza Guidi e realizzato dalla compagnia permanente Elan Frantoio di

L'Istituto, nell'ambito e per il perseguimento dei propri fini istituzionali, tratta i dati, sia generali che sensibili, degli alunni e dei loro familiari

In questo caso laddove un genitore avesse un figlio alla scuola primaria – plesso Niobe – e un figlio alla scuola dell’infanzia – plesso Faro dei Bimbi, è invitato

Tutte le attività sono condotte interamente in lingua straniera in un ambiente formativo anche non-formale, dove si alternano attività diverse in contesti diversi. Le attività sono