PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA
12 Ottobre 1999
Problema Una particella di massa m e carica e ` e soggetta ad un campo magnetico uniforme B > 0 diretto secondo l’asse Oz positivo e ad un campo elettrico uniforme W > 0 diretto secondo l’asse Oy positivo. La particella ` e vincolata a muoversi nel parallelepipedo definito da −L x ≤ x ≤ L x , −L y ≤ y ≤ L y , −L z ≤ z ≤ L z e la funzione di Hamilton, nella gauge asimmetrica di Landau, ` e data da
H = 1 2m
p x + e
c By 2
+ 1
2m p 2 y + p 2 z − eW y .
(i) Calcolare la funzione di partizione canonica classica per un gas ideale di tali particelle supponendo, cio` e, di potere trascurare l’interazione coulombiana fra le medesime.
(ii) Calcolare la funzione di partizione canonica di singola particella nel caso quantistico, supponendo che L x , L y , L z siano molto grandi.
(iii) Calcolare le polarizzazioni magnetica ed elettrica medie per un gas quantistico ideale delle suddette particelle nel regime di bassa degenerazione e confrontare il risultato con quello classico.
Suggerimento:
si ponga ω = (eB/mc), p y = p, q = (y + y 0 ), y 0 = (cp x /eB), −L y < y 0 < L y , [q, p] = i¯ h.
Soluzione
(i) Trascurando l’interazione coulombiana tra le molecole, a seguito del teorema di Bohr- van Leeuwen la funzione di partizione canonica di N molecole risulta indipendente dal campo magnetico e data da
Z N (β, V ; W ) = (4L x L z ) N
N !h 3N (2πmkT ) 3N/2 Z +L
y−L
ydy exp{βeW y}
= 1 N !
V λ 3 T
N
sinh N ξ ξ N , dove ξ ≡ eW L y /kT mentre λ T ≡ h/ √
2πmkT .
(ii) Introducendo la frequenza di ciclotrone ω ≡ eB/mc l’operatore hamiltoniano si pu´ o mettere nella forma
H = b p b z 2
2m + p b y 2
2m + m 2 ω 2
y + c c p x
eB − eW mω 2
2
+ c c p x W
B − e 2 W 2 2mω 2 .
Osserviamo che [ b H, c p x ] = [ b H, p b z ] = 0 ; pertanto le autofunzioni dell’hamiltoniano fattorizzano nel prodotto
ψ E (x, y, z) = ϕ E (y) exp i
¯
h (xp x + zp z )
e, nel limite in cui L x ed L z sono molto grandi, gli autovalori reali p x , p z si possono considerare continui. Ponendo poi y 0 ≡ cp x /eB , q ≡ y + y 0 , p b y ≡ p, l’equazione b di Schr¨ odinger per le autofunzioni ridotte diviene
( p b 2 2m + m
2 ω 2
q − eW mω 2
2
+ p 2 z
2m + eW y 0 − e 2 W 2 2mω 2 − E
)
ϕ E (q) = 0 ,
che ´ e l’equazione agli autovalori di un oscillatore armonico fittizio unidimensionale con posizione d’equilibrio y ∗ = (eW/mω 2 ) − y 0 = (eW/mω 2 ) − (cp x /eB). Al fine di ottenere una soluzione esplicita in termini di funzioni elementari dovremo sup- porre, nel limite in cui anche L y ´ e molto grande, che sia valida la seguente approssi- mazione di Landau: la coordinata q, cio´ e lo spostamento dalla posizione di equilibrio dell’oscillatore fittizio, si pu´ o fare variare su tutto l’asse reale q ∈ R , mentre la posizione di equilibrio dell’oscillatore fittizio si pu´ o trovare in un intervallo grande ma finito dell’asse reale, cio´ e −L y ≤ y 0 ≤ L y . Con una tale approssimazione si ottiene immediatamente lo spettro continuo non degenere
E n,p
x,p
z= ¯ hω
n + 1
2
+ p z 2
2m + cp x W
B − mc 2 2
W B
2
,
in cui n + 1 ∈ N , p x , p z ∈ R , mentre le autofunzioni improprie risultano
ψ n,p
x,p
z(x, q, z) = 1
2π exp i
¯
h (xp x + zp z )
× mω π¯ h
1/4 1
√
n!2 n exp (
− mω 2¯ h
q − eW mω 2
2 ) H n
r mω
¯ h
q − eW mω 2
,
in cui H n denota l’n-esimo polinimio di Hermite. Le autofunzioni improprie sono normalizzate come
Z +∞
−∞
dx Z +∞
−∞
dq Z +∞
−∞
dz ψ n,p
x,p
z(x, y, z)ψ ∗ N,P
x
,P
z, (x, y, z)
= δ n,N δ (p z − P z ) δ (p x − P x ) .
Nell’ambito dell’approssimazione sopra descritta, potremo definire la funzione di par- tizione di singola molecola come
Z 1 (β, V ; B, W ) = Tr exp{−β b H} ≈ exp (
− ¯ hω
2kT + mc 2 2kT
W B
2 )
×
∞
X
n=0
exp {−β¯ hωn} 2L z Z +∞
−∞
dp z 2π¯ h exp
−β p 2 z 2mkT
× 2L x
Z +eBL
y/c
−eBL
y/c
dp x 2π¯ h exp
−βcp x
W B
= V λ 3 T
βµB sinh(βµB)
sinh ξ ξ exp
( mc 2 2kT
W B
2 )
= V λ 3 T
b sinh b
sinh ξ ξ e ρ/2 ,
dove µ ≡ e¯ h/2mc ´ e il magnetone di Bohr mentre b ≡ βµB , ξ ≡ βeW L y ρ ≡ βmc 2 W 2 /B 2 .
(iii) Nel caso del gas poco degenere, l’equazione di stato all’ordine pi´ u basso si scrive
βΩ(ν, β, V ; B, W ) z1 ∼ z Z 1 (β, V ; B, W ) z1 ∼ hN i ,
dove ν indica il potenziale chimico e z ≡ exp{βν} ´ e la fugacit´ a. La magnetiz- zazione, cio´ e il momento magnetico medio per unit´ a di volume, si ottiene da
M = 1 V
∂Ω
∂B
ν,T ,V ;W
z1 ∼ µ hni 1 − ρ
b − coth b
.
Si osservi che quest’ultima ´ e non nulla, a differenza dal caso classico, di tipo dia- magnetico, cio´ e di segno opposto rispetto al campo esterno, e dominata, per campi magnetici deboli e campi elettrici intensi, dal termine di Hall
µ hni 1 − ρ
b − coth b
b1
∼ − hni mc 2 B 3 W 2 .
Per quanto riguarda la polarizzazione elettrica, cio´ e il momento di dipolo elettrico medio per unit´ a di volume, si ottiene l’espressione
P = 1 V
∂Ω
∂W
ν,T ,V ;B
z1 ∼ hni mc 2
B 2 W + eL y
coth ξ − 1 ξ
ξ1 ∼ hni W
( mc 2
B 2 + e 2 L 2 y 3kT
) ,
in cui compare un termine magnetico aggiuntivo rispetto alla corrispondente espres-
sione classica.
PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA
15 Settembre 1999
Problema Una molecola di massa m e carica elettrica e si muove nel piano Oxy ed ` e soggetta ad un potenziale armonico e ad un campo elettrico uniforme di intensit` a E > 0 diretto lungo l’asse Oy positivo; la funzione di Hamilton che la descrive sar` a pertanto data da
H = p 2 x + p 2 y
2m + mω 2
2 x 2 + y 2 − eEy .
Si consideri un gas ideale di tali molecole supponendo, cio` e, che l’interazione coulombiana tra le molecole stesse si possa trascurare una volta raggiunto l’equilibrio termico, mettendo il gas a contatto termico con un termostato a temperatura T .
(i) Trovare la funzione di partizione canonica e la polarizzazione elettrica media, cio´ e il momento di dipolo elettrico medio per unit´ a di volume, trascurando gli effetti quan- tistici.
(ii) Calcolare la polarizzazione elettrica media nel caso in cui il gas ideale sia un gas di
Fermi-Dirac e supponendo che lo spettro di singola molecola si possa considerare come
quasi continuo, cio´ e ω ↓ 0.
Soluzione
(i) Eseguendo una traslazione del sistema di riferimento e cio´ e ponendo x = X , y = Y + eE
mω 2 ; p x = P x , p y = P y , l’operatore hamiltoniano di singola molecola si scrive
H = b P b x 2
2m + P b y 2
2m + mω 2
2 X 2 + Y 2 − e 2 E 2 2mω 2 , e lo spettro ´ e pertanto dato da
E n
x,n
y= ¯ hω (n x + n y + 1) − e 2 E 2
2mω 2 , n x + 1, n y + 1 ∈ N . La funzione di partizione canonica di singola molecola risulta
Z 1 (T ; ω, E ) = exp{e 2 E 2 /2mkT ω 2 } 4 sinh 2 (¯ hω/2kT ) ,
Nel caso in cui sia possibile trascurare gli effetti quantistici dovuti alle propriet´ a di simmetria della funzione d’onda – limite di Boltzmann – di un gas ideale di N oscilla- tori identici del tipo qui considerato, la corrispondente funzione di partizione canonica si scrive
Z (Boltzmann)
N (T ; ω, E ) = exp{N e 2 E 2 /2mω 2 kT } 4 N sinh 2N (¯ hω/2kT ) . da cui
ln Z (Boltzmann)
N (T ; ω, E ) N 1 ∼ N
1 + β e 2 E 2
2mω 2 − 2 ln
2 sinh
β ¯ hω
2
. La polarizzazione elettrica media si definisce come
P = kT V
∂
∂E ln Z (Boltzmann)
N (T ; ω, E ) ' ne 2 E
mω 2 , n = N
V , che risulta indipendente dalla temperatura.
(ii) Nel caso di un gas ideale di Fermi-Dirac il granpotenziale si scrive
Ω(µ, β; E , ω) = kT
∞
X
n
x=0
∞
X
n
y=0
ln [ 1 + exp {βµ − β 0 − β¯ hω(n x + n y )} ] .
dove si ´ e posto per brevit´ a
0 ≡ ¯ hω − e 2 E 2
2mω 2 .
Dal momento che la separazione tra due livelli energetici successivi ´ e pari a ∆E = ¯ hω avremo che lo spettro dell’energia si pu´ o considerare come quasi continuo quando l’intensit´ a della trappola armonica ´ e molto debole, cio´ e ω ↓ 0 . In questo caso ´ e lecito passare al limite del continuo sostituendo le sommatorie con integrali:
∞
X
n=0
7−→
Z ∞ 0
dn . Pertanto potremo scrivere
Ω(µ, β; E , ω) ' kT
Z ∞ 0
dn x Z ∞
0
dn y ln [ 1 + exp {βµ − β 0 − β¯ hω(n x + n y )} ] . Supponendo µ ≤ 0 potremo sviluppare in serie il logaritmo naturale
Ω(µ, β; E , ω) ' kT
∞
X
j=1
(−1) j+1
j exp {jβµ − jβ 0 }
× Z ∞
0
dn x
Z ∞ 0
dn y exp {−jβ¯ hω(n x + n y )}
= (kT ) 3 (¯ hω) 2
∞
X
j=1
(−1) j+1
j 3 exp {jβµ − jβ 0 }
= (kT ) 3
(¯ hω) 2 f 3 (z exp {−β 0 }) , z ≡ e βµ , dove si utilizzano le funzioni di Fermi-Dirac di ordine s
f s (z) ≡ z Γ(s)
Z ∞ 0
dx x s−1 exp {−x}
1 + z exp {−x} , <es > 0 .
Si noti che quest’ultima espressione del granpotenziale ha validit´ a ∀µ ∈ R e rap- presenta pertanto la continuazione analitica dello sviluppo in serie sopra impiegato.
Ragionando in modo analogo per il numero medio di molecole otteniamo hN i '
Z ∞ 0
dn x Z ∞
0
dn y exp {βµ − β 0 − β¯ hω(n x + n y )}
1 + exp {βµ − β 0 − β¯ hω(n x + n y )}
=
∞
X
j=0
(−1) j+1 exp {β(µ − 0 )(j + 1)}
Z ∞ 0
dn exp {−β¯ hωn(j + 1)}
2
=
∞
X
j=1
(−1) j+1 kT j¯ hω
2
exp {jβ(µ − 0 )} = kT
¯ hω
2
f 2 (z exp {−β 0 }) .
La polarizzazione elettrica media si ricava dalla formula termodinamica P = 1
V
∂Ω
∂E
µ,T ,ω
= 1 V
kT
¯ hω
2
f 2 (z exp {−β 0 }) e 2 E
mω 2 = hnie 2
mω 2 E ,
che coincide con il risultato classico.
PROVA SCRITTA DI MECCANICA STATISTICA
13 Luglio 1999
Problema I Si consideri un gas di N molecole diatomiche di massa 2m non interagenti;
si pensino le molecole come coppie di atomi identici di massa m uniti da un manubrio rigido aventi momento di dipolo elettrico d. La funzione di Hamilton classica di ogni singola molecola in presenza di un campo elettrostatico E sar´ a data da
H = p 2 4m +
( p 2 θ
2I + p 2 ϕ 2I sin 2 θ
)
− Ed cos θ ,
dove I ` e il momento d’inerzia della molecola. Il gas ` e posto a contatto termico con un termostato a temperatura assoluta T .
(i) Si calcoli, in assenza di campo elettrico, il contributo alla capacit` a termica del gas, dovuto alla rotazione del manubrio, nei regimi di alte e basse temperature, suppo- nendo quantizzato il momento angolare b L del manubrio in modo tale che l’operatore hamiltoniano di rotazione di singola molecola sia
H b rot = L b 2 2I e si confronti con il risultato classico.
(ii) Assumendo che nel caso quantistico d cos θ 7−→ α b L z , dove α ` e una costante positiva,
si calcolino la polarizzazione e la suscettivit` a elettrica di volume nei casi classico e
quantistico.
Soluzione
(i) Gli autovalori e le rispettive degenerazioni dell’operatore hamiltoniano di rotazione di singola molecola sono dati da
E l = ¯ h 2
2I l(l + 1) , d l = 2l + 1 , l + 1 ∈ N ,
per cui la funzione di partizione canonica relativa ai gradi di libert´ a di rotazione della molecola a manubrio risulta
Z (rotazione)
1 =
∞
X
l=0
(2l + 1) exp
− ¯ h 2 l(l + 1) 2IkT
, mentre per un gas ideale di N molecole a manubrio avremo
Z (rotazione)
N = 1
N ! h
Z (rotazione) 1
i N
supponendo di potere trascurare l’interazione fra le molecole e gli effetti quantistici dovuti alle propriet´ a di simmetria della funzione d’onda di N molecole a manubrio identiche – approssimazione di gas rarefatto. Se la temperatura ´ e sufficientemente alta in modo che T ¯ h 2 /2Ik allora nella serie che definisce la funzione di partizione canonica saranno i termini con l grande quelli dominanti. Si osservi che, in pratica, questa condizione ´ e sempre verificata per tutti i gas eccetto che per i due isotopi dell’idrogeno. A titolo d’esempio indichiamo i valori di ¯ h 2 /2Ik per alcune molecole:
H 2 : 85.4 ◦ K ; D 2 : 43.0 ◦ K ; HD: 64.0 ◦ K ; N 2 : 2.9 ◦ K ; O 2 : 2.1 ◦ K ; Cl 2 : 0.36 ◦ K ; NO:
2.4 ◦ K ; HCl: 15.2 ◦ K . In questo caso ´ e possibile valutare la funzione di partizione canonica trattando l come una variabile continua e, sostituendo la sommatoria con un integrale, ricaviamo
Z (rotazione) 1
β¯ h
22I
∼
Z ∞ 0
dl (2l + 1) exp
− ¯ h 2 l(l + 1) 2IkT
= 2IkT
¯ h 2 e pertanto
U N (T ) = − ∂
∂β ln Z N (β) β¯ h
2
2I
∼ N kT .
Di conseguenza, quando si considerano temperature non troppo basse, il contrib- uto alla capacit´ a termica del gas che corrisponde alla rotazione dei manubri risulta costante e uguale ad R per una mole di gas, in accordo con il teorema classico di equipartizione. Infatti, il contributo dei gradi di libert´ a di rotazione alla funzione di partizione canonica classica ´ e dato proprio da
Z (rotazione)
N = (2π) N
N !h 2N
×
Z +∞
−∞
dp θ exp
− βp 2 θ 2I
Z π 0
dθ Z +∞
−∞
dp φ exp (
− βp 2 φ 2I sin 2 θ
)! N
= 1 N !
2IkT
¯ h 2
N
.
Nell’altro caso limite delle basse temperature T ¯ h 2 /2Ik ´ e sufficiente tenere conto dei primi due termini della serie che definisce Z (rotazione)
1 e quindi
Z (rotazione) 1
T ¯ h
2/2Ik
∼ 1 + 3 exp −β¯h 2 /I , da cui otteniamo l’entropia
S N = k
1 − β ∂
∂β
ln Z N (β) β¯ h
2
2I
∼
N k ln 1 + 3 exp −β¯h 2 /I − k ln N ! + 3N k β¯ h 2 I
exp −β¯h 2 /I 1 + 3 exp −β¯h 2 /I , e la capacit´ a termica molare a basse temperature
C mole β¯ h
2
2I
∼ 3R
¯ h 2 IkT
2
exp −¯h 2 /IkT .
(ii) In presenza di un campo elettrostatico uniforme avremo
Z 1 (T ; E) =
∞
X
l=0
(2l + 1) exp
− ¯ h 2 l(l + 1) 2IkT
l X
m=−l
exp
m α¯ hE kT
=
∞
X
l=0
(2l + 1) exp
− ¯ h 2 l(l + 1) 2IkT
sinh[ε(2l + 1)]
sinh ε ,
dove ε ≡ α¯ hE/2kT . Nel caso di temperature non troppo basse possiamo utilizzare la funzione di partizione canonica classica
Z 1 (classica) (T, V ; E) = V (4πmkT ) 3/2
h 5 (2πIkT ) 2π
ε sinh (2ε) ,
da cui la polarizzazione elettrica, cio´ e il momento di dipolo elettrico medio per unit´ a di volume,
P = α¯ h 2V
∂
∂ε ln Z N (classica) (T, V ; ε) = nα¯ h
coth(2ε) − 1 2ε
,
dove al solito n = N/V . Nel caso di campi elettrici molto deboli ε 1 , si riduce a P ε1 ∼ n(α¯ h) 2
3kT E .
Alle basse temperature possiamo di nuovo limitarci ai primi due termini della serie che definisce Z 1 (T ; E) e ricaviamo
Z 1 (T ; E) β¯ h
2
2I
∼ 1 + 3 exp
− ¯ h 2 IkT
sinh(3ε)
sinh ε
da cui si ottiene subito P β¯ h
2