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EQUILIBRIO TERMICO

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Academic year: 2021

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(1)

EQUILIBRIO TERMICO

Professoressa CORONA PAOLA

(2)

Energia e variazione di temperatura

ovvero:

Dalla definizione di capacità termica segue che ,D = DE C T

Poiché c e m sono grandezze positive, ΔE ha lo stesso segno di ΔT:

§ se la temperatura del corpo aumenta, ΔE è positiva: il corpo assorbe energia dall’ambiente;

§ se diminuisce, ΔE è negativa: il corpo cede energia all’ambiente.

Se lo scambio di energia è un passaggio di calore, la relazione diventa:

Q cm T= D

(3)

Il calorimetro

Il calorimetro è un recipiente che contiene acqua e ha le seguenti caratteristiche:

§ ha una capacità termica piccola per assorbire poco calore;

§ è ben isolato termicamente verso l’ambiente;

§ ha un termometro e un agitatore per rendere uniforme la temperatura.

E C T D = D

Un oggetto caldo (alla temperatura T2) immerso nell’acqua (alla temperatura T1) ne fa aumentare la temperatura fino a quando raggiungono l’equilibrio, cioè arrivano ad avere la stessa temperatura Te, intermedia tra T1 e T2.

Conoscendo le masse dell’acqua (m1) e dell’oggetto (m2) è possibile calcolare il calore specifico dell’oggetto

immerso.

(4)

Calcolo del calore specifico

L’acqua del calorimetro si scalda. Il calore Q1 assorbito è dato da:

Quindi :

( )

1 1 1 e 1 0

Q = c m T -T >

Invece l’oggetto immerso si raffredda. Il calore Q2 ceduto è: Q2 = c m T2 2

(

e -T2

)

< 0

Le pareti del calorimetro sono isolate: poiché l’energia si conserva, l’acqua dentro il calorimetro assorbe tutto il calore ceduto dal corpo immerso.

( ) ( )

1 2 0 c1 1 e 1 2 2 e 2 0

Q Q+ = Þ m T T- + c m T T- =

( )

( ) ( )

( )

1 1 1 1 1 1

2

2 2 2 2

c c

c e e

e e

m T T m T T m T T m T T

- -

= - =

- -

(5)

La temperatura di equilibrio

Ogni volta che due corpi con calori specifici c1 e c2, masse m1 e m2, temperature iniziali T1 e T2 scambiano calore tra loro e non con l’ambiente, vale la relazione:

Da essa è possibile ricavare la temperatura di equilibrio Te

se si conoscono le altre grandezze:

( ) ( )

1 2 0 c1 1 e 1 2 2 e 2 0

Q + Q = Þ m T -T + c m T -T =

(6)

I passaggi tra staA di aggregazione

Sulla Terra la materia si presenta in tre stati di aggregazione:

stato solido, stato liquido, stato gassoso (o aeriforme).

§ Fornendo energia, si può ottenere la fusione di un solido (passaggio allo stato liquido) o la vaporizzazione di un liquido (passaggio allo stato aeriforme).

§ Sottraendo energia, si possono ottenere le trasformazioni inverse: condensazione (dallo stato aeriforme a quello liquido) e solidificazione (dallo stato liquido a quello solido).

(7)

La fusione

Fornendo calore a un solido con ritmo costante e misurando la sua temperatura in funzione del tempo, si ottiene la curva di riscaldamento.

§ a una data pressione, una sostanza fonde a una temperatura fissa e caratteristica della sostanza (temperatura di fusione);

§ durante la fusione la sua temperatura rimane costante;

§ se la sostanza è già alla temperatura di fusione,

l’energia necessaria per fonderne una massa m è data da:

Dai dati sperimentali risulta che:

(8)

Temperatura e calore latente di fusione

La tabella seguente riporta le temperature di fusione e i calori latenti di fusione di alcune sostanze alla pressione atmosferica normale.

(9)

La solidificazione

Sottraendo calore a una sostanza liquida con ritmo costante, si ottiene la curva di raffreddamento.

§ per ogni sostanza, a pressione fissata, la temperatura di solidificazione coincide con la temperatura di fusione;

§ durante la solidificazione la sua temperatura rimane costante;

§ l’energia che si spende per fondere una certa quantità di sostanza è uguale all’energia che si guadagna

quando la stessa quantità di quella sostanza solidifica.

Dai dati sperimentali risulta che:

s f

E L m D = -

L’energia ceduta all’ambiente durante la solidificazione vale:

(10)

La vaporizzazione

Fornendo calore a una sostanza liquida con ritmo costante, si

completa la.curva di riscaldamento.

§ a una data pressione, una sostanza allo stato liquido bolle a una temperatura fissa e caratteristica della sostanza (temperatura di ebollizione);

§ durante l’ebollizione la sua temperatura rimane costante;

§ se la sostanza è già alla temperatura di ebollizione, l’energia necessaria per vaporizzarne una massa m è data da:

Dai dati sperimentali risulta che:

(11)

Temperatura di ebollizione e calore latente di vaporizzazione

La tabella seguente riporta le temperature di ebollizione e i calori latenti di vaporizzazione di alcune sostanze alla

pressione atmosferica normale.

(12)

L’evaporazione

I liquidi passano allo stato aeriforme anche a temperature inferiori a quella di ebollizione.

L’evaporazione è più lenta dell’ebollizione e avviene solo sulla superficie del liquido, mentre l’ebollizione interessa tutto il suo volume.

La vaporizzazione che avviene quando un liquido non bolle è chiamata evaporazione.

Sono esempi di evaporazione le pozzanghere che si prosciugano e l’asciugatura dei panni stesi.

(13)

La condensazione

La condensazione è la trasformazione inversa della vaporizzazione.

E’ la causa dell’appannamento di vetri e occhiali.

§ per ogni sostanza, a pressione fissata, la temperatura di condensazione coincide con la temperatura di ebollizione;

§ durante la condensazione la sua temperatura rimane costante;

§ l’energia che si spende per vaporizzare una certa quantità di sostanza è uguale all’energia che si

guadagna quando la stessa quantità di quella sostanza condensa.

Dai dati sperimentali risulta che:

c v

E L m D = -

L’energia ceduta all’ambiente durante la condensazione vale:

(14)

La sublimazione e il brinamento

Alcuni materiali solidi (ghiaccio,

naftalina, iodio, …) possono passare

direttamente allo stato aeriforme, senza transitare per lo stato liquido.

Il passaggio diretto di un materiale dallo stato solido a quello aeriforme è detto sublimazione.

La trasformazione inversa della sublimazione, cioè il

passaggio diretto dallo stato aeriforme allo stato solido, è detto condensazione o brinamento.

La formazione della brina è un esempio di questo passaggio di stato.

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