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Aumentano i casi: colpa di obesità, diabete e fumo e pancreas , "Nelle cellule in coltura i segreti dei loro meccanismi&#34

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Studi d'avanguardia `) Colon-retto e pancreas, sfida a due killer

contro il tumore

a colon-retto ' ~- ►- Aumentano i casi: colpa di obesità, diabete e fumo

e pancreas , "Nelle cellule in coltura i segreti dei loro meccanismi"

VALENTINAARCOVIO PAG, 32

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VALENTINAARCOVIO

umore del colon-ret- to e tumore del pan- creas. Due killer di- versi, ma entrambi diventati più comu- ni e pericolosi negli ultimi 30 anni.

Secondo il «Global Bur- den of Disease», il program- ma di ricerca epidemiologi- co che riunisce oltre 1800 studiosi di 127 nazioni, sia i tassi di mortalità legati al cancro al pancreas sia i tassi di incidenza del tumore al co- lon retto sono aumentati del 10% a livello globale nel pe- riodo tra il 1990 e il 2017.

Obesità, diabete e fumo sem- brano essere le principali cause. Tutti fattori di rischio prevenibili che saranno al centro della prossima cam- pagna «Le Arance della Salu- te», organizzata in tutta Ita- lia dalla Fondazione Airc per la ricerca e la cura del cancro il prossimo 25 gennaio.

La campagna sarà l'occa- sione per presentare al pub- blico i progressi della ricer- ca che sta cercando di rende- re i tumori sempre più cura- bili. Compresi quello al co- lon-retto e al pancreas, ap- punto. Per entrambi questi tumori le indagini targate Airc stanno aprendo una se- rie di promettenti strade, che un giorno - è la speranza che arriva dai laboratori - porteranno allo sviluppo di trattamenti più precisi e più efficaci. Fondamentale, ad esempio, è la creazione di nuovi modelli sui quali ripro- durre i meccanismi dei tu- mori e testare, così, vecchi e nuovi farmaci. «La ricerca di

una cura per u cancro passa di frequente attraverso lo studio sperimentale di aspet- ti della malattia che si posso- no riprodurre in cellule in coltura e in animali di labo- ratorio», conferma Sabrina Arena, ricercatrice dell'Isti- tuto di Candiolo-Irccs e dell'Università di Torino.

«Nei modelli sperimentali così ottenuti - aggiunge - è possibile individuare poten- ziali bersagli terapeutici e va- lutare nuovi trattamenti».

La ricercatrice è una delle au- trici di un lavoro che ha por- tato alla creazione di due tipi di modelli preclinici del tu- more del colon-retto, descrit- ti in uno studio pubblicato sulla rivista «Clinical Cancer Research». «Il primo model- lo è costituito dai cosiddetti PdX, topolini nei quali sono stati trapiantati tumori uma- ni e considerati dei veri e pro- pri avatar dei pazienti - sotto- linea Arena - . Il secondo, in- vece, è rappresentato da gruppi di cellule in coltura, derivate dai tumori trapian- tati nei topi».

In particolare i ricercatori hanno dimostrato che le li- nee cellulari ottenute ripro- ducono fedelmente le carat- teristiche biomolecolari dei PdX e possono essere utiliz- zate per studi farmacologici e funzionali che sarebbero difficilmente praticabili nei topi. «Grazie ad un importan- te lavoro di squadra oggi ab- biamo 29 tipi di avatar muri- ni e 29 rispettive linee cellu- lari - spiega Arena -. Tutto questo ci ha permesso di creare una banca di modelli preclinici unica nel suo gene-

re e l'abbiamo messa a dispo- sizione della comunità scien- tifica internazionale per lo studio approfondito del tu- more del colon-retto. Que- ste linee cellulari sono, infat- ti, rappresentative dei sotto- gruppi molecolari che carat- terizzano il compendio geno- mico del tumore del co- lon-retto e possono essere d'aiuto per ipotizzare e poi valutare l'efficacia di tratta- menti già in uso per altre ma- lattie o, ancora, per poter ef- fettuare uno screening su lar- ga scala di nuove molecole al fine di identificare innova- tive strategie terapeutiche».

Anche la ricerca di base sul cancro al pancreas appare piuttosto vivace. Dopo 30 an- ni di successi limitati, si è in- fatti compreso che per rende- re questa forma di cancro più curabile bisogna com- prendere meglio i meccani- smi alla base dell'estrema eterogeneità delle cellule che la compongono. E' la mis- sione sposata da Gioacchino Natoli, dell'Istituto Europeo di Oncologia, impegnato a caratterizzare i diversi tipi cellulari che compongono questo tipo di tumore. In uno studio condotto da Mar- ta Milan, ricercatrice Airc, e i cui risultati sono stati pubbli- cati dalla rivista «Embo Jour- nal», Natoli e il suo team han- no identificato una proteina, chiamata Foxa2, comune a tutti i tipi cellulari del tumo- re pancreatico, seppure con funzioni diverse. «Pur tro- vandosi in tutte le diverse po- polazioni cellulari di questo tumore, Foxa2 svolge funzio- ni pro-tumorali diverse in ogni popolazione cellulare, alleandosi con differenti partner», spiega Natoli.

Si tratta di un piccolo tas- sello nella comprensione di uno dei tumori più difficili da sconfiggere, ma impor- tante. «Comprendere me-

glio le proprietà biologiche del tumore e i meccanismi al- la base di questa diversità - conclude Natoli - aumenterà le nostre chance di ottimizza- re i trattamenti».

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"Dobbiamo indagare un'eterogeneità,

estrema"

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