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Cari genitori e insegnanti, cari nonni e compagni di viaggio,

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Academic year: 2022

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Cari genitori e insegnanti, cari nonni e compagni di viaggio,

mi rivolgo ora a voi per chiedervi sia di mettere a frutto, anzi di moltiplicare, le potenzialità di utilizzo del libro, sia di fare vostre le motivazioni del suo nascere e di condividerne le finalità.

Sotto il profilo di una fruizione la più ampia possibile, è augurabile che il testo, i cui primi destinatari sono i bambini tra gli 8 e i 10 anni, possa rivolgersi anche a quelli delle classi elementari anteriori alla fascia prescelta: per tale estensione la vostra collaborazione e il vostro supporto integrativo saranno assai preziosi. Si ritiene invece che la lettura possa risultare di per sé agevole per i ragazzi della scuola media inferiore. Questa modulazione del ventaglio delle età vuole allargare la condivisione del libro e proporla ai bambini quale modello imitabile, invogliandoli a riprodurre come gioco, con i fratellini/sorelline minori, il rapporto genitore-figlio o maestro-allievo. A tal fine, si è riservato ai bambini più piccoli uno spazio specifico. Si vuole così offrire

un’opportunità di vivere piacevolmente la trasmissione della conoscenza e la sua catena, stimolando anche lo scambio tra insegnare e imparare.

Il libro è una Guida. E, coerentemente agli obiettivi che si prefigge la collana “Città firmate” in cui è inserito, e di cui inaugura la sezione ragazziazonzo, vuole anche “uscire da se stesso” per essere vissuto in strada, trasformarsi in un vero e proprio vademecum per percorrere la città (o addirittura esplorarne un po’ i dintorni) prendendo per mano i bambini e insegnando loro a fare festosamente altrettanto con i loro fratellini o amichetti.

L’ ambiente urbano è di per sé una palestra ideale di apprendimento, particolarmente adatta anche a far maturare la consapevolezza civica, o almeno a spargere in tale direzione un seme che possa in seguito fiorire.

Cominciare a sapere di più vuol dire prepararsi a capire meglio.

Sotto il profilo delle motivazioni e dei propositi, questo libro non vuole dunque raccontare attività didattiche ed esperienze educative, tantomeno illustrare linee teoriche e principi metodologici; intende piuttosto

trasmettere ai bambini un senso di identità e di appartenenza al

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territorio in quanto spazio geografico che il tempo ha definito storicamente. Come spazio, la città è innanzitutto la casa “pubblica” dei suoi abitanti, e – stando alla suggestione delle parole – possiamo ben dire che a Pistoia il luogo della Sala, con il suo nome, richiama ai cittadini l’intimità privata della propria casa. Le epoche storiche che si sono succedute e vengono brevemente evocate nel libro nelle fasi più significative, connotando di volta in volta lo scenario cittadino in modo diverso, appaiono altresì equiparabili alle differenti età della vita, ossia a quello scorrere del tempo di cui si vuol far prendere coscienza ai bambini.

Nell’avvicendarsi delle generazioni, nel quale i genitori hanno per natura il ruolo di passare il testimone e i maestri quello pedagogico di educare, i bambini vanno considerati, e sono qui ritenuti, il tesoro più importante per il futuro di tutta la città in quanto comunità in cammino. Su di loro è bene investire, con fiducia e speranza.

La finalità del libro è perciò quella di offrire ai bambini uno strumento utile per conoscere la loro città, contribuendo ad arricchire quel nutrimento culturale che è necessario alla loro crescita intellettuale quanto lo è il cibo a quella fisica. Si tratta di fornire alle “nostre piantine” del vivaio umano il “pane” – per ribadire la metafora alimentare adottata nella precedente lettera ai bambini – (…e vale forse la pena non dimenticare che dal pane pare derivare il nome stesso di Pistoia): ossia l’alimento di base che le accompagnerà per tutta la vita.

Per dotare di un tale bagaglio i bambini, serve su tutti i piani formativi (familiare e scolastico) e in ambito istituzionale un’unitarietà di visione e di intenti. Nel caso di questo libro, hanno contribuito alla sua realizzazione componenti significative dell’intera città, dai suoi soggetti istituzionali (gli operatori del settore educativo del Comune) a sue realtà associative (l’Accademia dei Ritrovati, di cui sono al momento Presidente).

Per incrementare gradevolmente nei bambini la conoscenza della città, la Guida racconta Pistoia in forma favolistica, con un’enunciazione in versi che solo per le parti informative lascia il posto a quella discorsiva. Si vuole nel complesso mutuare dai bambini la dimensione fantastica, giocando con lo spazio, i suoi elementi e le sue figure. Si è scelto insomma di stare dalla parte dei bambini, facendo tesoro del potere evocativo con cui il loro linguaggio immaginifico sogna e ricrea il mondo, per “vederlo” con i loro stessi occhi pieni di sorpresa e imparare da essi quello sguardo incantato che è forse l’unico in grado di rigenerare anche il nostro.

Alba Andreini

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