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P Diagnosi preclinica della malattia di Parkinson

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M.D. Medicinae Doctor - Anno XXI numero 7 - 20 ottobre 2014 n 23

A ggiornAmenti

P

revenire è meglio che curare.

Su questo nessuno ha dei dub- bi. Purtroppo però, nel caso di molte malattie neurologiche degene- rative, l’esordio sintomatologico che consente di fare diagnosi avviene quando le possibilità di bloccare la malattia sono minime o addirittura as- senti. È il caso per esempio della ma- lattia di Parkinson in cui la comparsa della sintomatologia clinica avviene quando il danno cellulare, ovvero la morte delle cellule dopaminergiche della sostanza nera, è già avvenuto:

quando il paziente inizia a manifestare i primi segni clinici, infatti, è già avve- nuta la morte dell’80% della popola- zione neuronale della substantia nigra.

Un recente filone di studio però apre le porte a nuove speranze di preven- zione e potrebbe rendere possibile effettuare una diagnosi estremamen- te precoce se non addirittura pre-mo- toria, vale a dire prima che facciano la loro comparsa i sintomi motori carat- teristici della malattia, come il tremore e la lentezza dei movimenti. Ciò intui- bilmente comporta una sorta di rivolu- zione nella gestione del paziente: nel- la fase pre-motoria, infatti, potrebbero essere utilizzati farmaci neuro-protet- tivi capaci di modificare la storia natu- rale della malattia stessa.

Bisogna porre grande attenzione ad

alcuni disturbi - come il deficit olfat- tivo (ipo/anosmia), l’agitazione du- rante il sonno - che non sono speci- fici della malattia (i disturbi possono essere presenti anche in malattie diverse dal Parkinson) ma non per questo vanno trascurati.

Tra questi, il più importante è il distur- bo comportamentale in sonno REM (caratterizzato da comportamenti anormali durante la notte quali urlare, scalciare, tirare pugni), che è il marca- tore predittivo più affidabile di malat- tia di Parkinson. Circa il 60% dei pa- zienti con disturbo comportamentale in sonno REM (RBD) sviluppa la ma- lattia di Parkinson entro 10-12 anni.

Ad oggi la diagnosi clinica di RBD deve essere obbligatoriamente con- fermata dalla registrazione poligrafi- ca effettuata in ambiente ospedalie- ro che richiede il ricovero del pazien- te per almeno una notte in centri al- tamente specializzati con disagio del paziente e costi elevati per il Servizio Sanitario Nazionale. In presenza di RBD, anche in mancanza dei distur- bi motori tipici della malattia di Par- kinson, il paziente deve effettuare un DAT-scan, una scintigrafia cere- brale necessaria per confermare la diagnosi di Parkinson. Al momento, purtroppo, i costi legati alla diagno- stica del RBD e alla scintigrafia con

DAT-scan rendono molto difficile un utilizzo su larga scala al fine di indivi- duare una larga fascia di soggetti a rischio di sviluppare la malattia di Parkinson non consentendo così in- terventi precoci a largo raggio con i farmaci neuro-protettivi.

La buona notizia è che è stato proget- tato e realizzato un nuovo strumento portatile, di basso costo e facile uso, indispensabile per effettuare la regi- strazione poligrafica necessaria per la diagnosi di RBD a casa del pazien- te (una specie di Holter del sonno).

Lo strumento è stato presentato nel corso del XLV congresso della Socie- tà Italiana di Neurologia (Cagliari, 11- 14 ottobre 2014). Il grande vantaggio di questo nuovo strumento è quello di consentire di individuare i soggetti a rischio di sviluppare la malattia di Parkinson, come sono i soggetti che presentano disturbi del comporta- mento in sonno, permettendo così una precoce e corretta diagnosi e in- terventi terapeutici con farmaci neu- ro-protettivi capaci di arrestare o ral- lentare il decorso della malattia.

Se la diagnosi spetta allo specialista di riferimento, non è da sottovalutare il ruolo del medico di famiglia che potrebbe cogliere i primissimi segna- li di un destino che verrà o che potrà avvenire e suggerire per tempo l’in- tervento specialistico.

Diagnosi preclinica

della malattia di Parkinson

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