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IL COLLOQUIO DI SELEZIONE. SOFT SKILLS, Lendinara 01/08

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Academic year: 2022

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IL COLLOQUIO DI SELEZIONE

SOFT SKILLS, Lendinara 01/08

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Che cos’è e come prepararsi al primo colloquio?

• http://www.impresalavoro.net/orientament

o/colloquio_selezione.htm

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10 DOMANDE DIFFICILI

• Come reagisce alle critiche?

• Qual è stato il suo più grande errore, e cosa le ha insegnato?

• Quando è stata l'ultima volta in cui ha disatteso un'istruzione o una regola, e perché?

• Quale valore aggiunto porterebbe alla nostra azienda?

• Quali sono le tre qualità positive che le mancano?

• Quali libri l'hanno influenzata di più?

• Le piaccio come intervistatore?

• Che ruolo ha il denaro per lei?

• Qual è la cosa più folle che ha fatto?

• Cosa ha fatto nei periodi in cui non ha lavorato/studiato?

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1.COME REAGISCE ALLE CRITICHE ?

• Sarebbe un errore rispondere: "Non mi

dispiacciono per niente". Nessuno ti crederebbe.

Davanti a una critica è normale sentirsi attaccati.

Nel rispondere, non entrare nella sfera privata, ma riferisciti al campo professionale. Spiega che una critica costruttiva può solo essere utile,

anche se "talvolta è anche un po' spiacevole".

Darai l'impressione di reagire "come un essere umano", che però accetta positivamente le

critiche.

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2.QUAL’E’ STATO IL SUO

PIU’GRANDE ERRORE, E COSA LE HA INSEGNATO?

Attenzione! Qui ti vogliono mettere in difficoltà. Innanzitutto devi avere ben chiaro che un'eccessiva sincerità potrebbe non essere opportuna. Tuttavia anche in questo caso vale la regola: niente bugie.

Innanzitutto rifletti su cosa potresti addurre come "errore". Il tuo

intervistatore non sarà certo soddisfatto di "aneddoti", come ad esempio l'acquisto sbagliato di un'auto o una vacanza pianificata male. Il

selezionatore si aspetta una risposta che gli faccia capire se sei capace di autovalutazione e autocritica. Non nominare situazioni che potrebbero ripetersi e che ti potrebbero far replicare l'"errore".

Quello che non devi mai fare è dare agli altri la responsabilità dello

sbaglio: questo viene giudicato male, persino se il tuo capo o i tuoi colleghi avessero davvero una responsabilità parziale. È importante mostrare che ammetti i tuoi errori.

Chiudi la tua risposta a questa domanda con la constatazione che da quanto accaduto hai imparato (meglio se specifichi cosa!).

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3.QUANDO E’ STATA L’ULTIMA VOLTA IN CUI HA DISATTESO

UNA REGOLA E PERCHE’?

• Il recruiter non vuole certo sapere se tre giorni fa sei passato con il rosso sulle strisce pedonali. Questo semmai puoi dirlo come

battuta, per prendere un po' di tempo.

• Il selezionatore vuole sapere se infrangi spesso le regole

aziendali, cioè se non esiti a trascurare le istruzioni, o se in una determinata occasione hai agito contro le regole, ma lo hai fatto con ponderatezza e solo perché lo richiedeva la situazione. Si tratta quindi di stabilire se sei in grado di valutare caso per caso.

• La risposta richiede comunque prudenza: non devi sembrare né un ribelle ("Per principio faccio quello che voglio"), né un bisbetico ("Il mio ex capo diceva sempre che mi dovevo attenere alle

regole"), né un paladino dell'obbedienza cieca ("Cosa le salta in mente, io mi attengo sempre alle regole").

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4.QUALE VALORE AGGIUNTO PORTEREBBE ALLA SUA

AZIENDA?

• Questa è una domanda consueta, che in nessun caso ti deve preoccupare. Puoi prepararti in anticipo la risposta, analizzando con precisione il profilo della posizione e

capendo quali, tra le tue competenze, vi si adattano di più. Menziona qualità come la tua assoluta affidabilità e/o la tua grande motivazione.

• Fai presente anche che ti identifichi nella filosofia dell'azienda e trovi stimolante l'incarico per cui ti sei candidato. Mettila sul piano emotivo.

• Esempio: "Sono convinto che in quest'azienda mi

troverei molto bene".

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5.QUALI SONO LE TRE QUALITA’

POSITIVE CHE LE MANCANO?

• Nemmeno questa domanda deve farti sudare, perché puoi

prepararne con facilità la risposta. Rifletti in anticipo su cosa potresti dire e sottolinea che secondo la tua opinione si tratta semplicemente di qualità che ancora non hai sviluppato a sufficienza, ma che puoi potenziare.

• Per esempio puoi dire che forse sei troppo scrupoloso e verifichi tutto più volte, prima di consegnare un lavoro. Fai intendere, però, che questo è da ricondurre al tuo desiderio di dare il meglio, e non alla tua mancanza di competenza professionale.

• Eventualmente può essere efficace anche menzionare una

caratteristica, che il selezionatore potrebbe avere già notato da solo durante l'intervista. Ad esempio puoi dire che non sai venderti bene come il tuo profilo personale e i tuoi precedenti successi

professionali esigevano.

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6.QUALI LIBRI L’HANNO INFLUENZATA DI PIU’?

• Questa è una variante del motto "Dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei".

• Sono pessime le risposte "Non mi viene in mente niente: non ho tempo per leggere" o "Leggo solo fumetti".

• Se davvero non leggi o leggi solo di rado, puoi ripiegare su Internet e appellarti ai siti di news. Per il resto sii prudente con la politica e gli altri temi spinosi, così come con gli autori controversi.

Ovviamente non ha senso neppure nominare il numero 1 tra i

bestseller del momento, se non lo hai letto: potrebbe diventare un autogol.

• Sii prudente anche con i libri prodotti in serie da autori che si autodefiniscono guru del management o "guide di vita" e che propinano luoghi comuni. Non sai cosa ne pensa l'intervistatore.

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7.LE PIACCIO COME INTERVISTATORE?

• Questa domanda particolarmente difficile è una vera trappola. Non iniziare in nessun caso a

tessere le lodi dell'intervistatore o ad assicurargli che "ti sei sentito veramente bene". Anche se il selezionatore ti sembra davvero sincero e ti

chiede una critica costruttiva, non farti tentare dalla risposta apparentemente più semplice.

• È più efficace passare al meta-livello e dire con un sorriso gentile: "Questo suona quasi come una domanda trappola. Possiamo tornare

ancora una volta sulla descrizione dei compiti?

Ci sarebbe ancora un punto…".

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8.CHE RUOLO HA IL DENARO PER LEI?

• Da "Il denaro per me è del tutto insignificante" fino a "Per me non ha un grande valore" è tutto falso. Se questa

fosse davvero la tua risposta sincera, dovresti farti

piacere la controdomanda sul perché allora vuoi lavorare e ti sei candidato, nonché accetti uno stipendio da fame.

• Piuttosto devi spiegare, sicuro di te, che una buona

prestazione dovrebbe ricevere un compenso adeguato.

Dopotutto, come l'azienda vuole ottenere degli utili, così vuoi anche tu: desideri dar da mangiare alla tua famiglia, avere un tetto sopra la testa, etc.

• Ma fai attenzione: la sensibilità, quando si parla di

denaro, è massima, usa per rispondere un tono non

provocatorio, amichevole e calmo.

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9.QUAL’E’ LA COSA PIU’ FOLLE CHE HA FATTO?

• Puoi raccontare in tutta tranquillità che hai fatto la

proposta di matrimonio alla tua ragazza a mezzanotte sul tetto di un grattacielo di Hong Kong, che hai portato via dall'ospedale di notte il tuo amico malato terminale e gli hai fatto vivere una serata indimenticabile, che hai comprato una borsa costosissima a tua sorella come consolazione dopo il divorzio.

• Riguardo alle decisioni folli di tipo professionale, prese ad esempio nell'ultima azienda per cui hai lavorato, devi tacere, soprattutto se la tua impresa audace è finita

male. L'obiettivo di questa domanda è scoprire quanto

sei creativo e se sai intraprendere anche percorsi non

convenzionali.

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10. COS’HA FATTO NEI PERIODI IN CUI NON HA

LAVORATO/STUDIATO?

Il selezionatore si sta informando su un vuoto nel tuo cv: rimani calmo e cordiale. Se questo vuoto lo infastidisse, non ti avrebbe invitato al colloquio conoscitivo.

Riempire i buchi nel proprio cv con piccoli imbrogli o grandi bugie, non è una buona soluzione, perché prima o poi l'inganno salterà fuori. È più efficace illustrare in modo positivo i buchi professionali.

Evita di usare, ad esempio, il termine "disoccupato": dì piuttosto "in cerca di lavoro". Se il periodo senza occupazione è stato abbastanza lungo, allora ha sicuramente senso spiegare che ti sei preso del tempo per migliorare le lingue straniere o le conoscenze informatiche.

Anche un lungo soggiorno all'estero viene valutato positivamente, perché porta ulteriore esperienza di vita. Analogamente oggi valgono come un plus i periodi dedicati ai figli o a un parente non autosufficiente. Ormai, non si guardano più con sospetto neppure i periodi di riorientamento, bensì li si considera una valida esperienza.

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PROVOCAZIONE PURA

• Alle domande, che rientrano nella categoria "provocazione pura", devi innanzitutto rispondere con superiorità: "Dice sul serio?". Se il recruiter dovesse rispondere di sì, chiediti se davvero vuoi lavorare in un'azienda che attua simili pratiche di assunzione.

• Esempi:

• Crede davvero, di poter far colpo con il suo outfit?

• Non crede che sarebbe più salutare perdere un paio di chili?

• Cosa le è venuto in mente con questa acconciatura?

• Perché è in ritardo? (ma tu sei puntuale)

• Non devi rispondere a queste domande, né farti piacere commenti offensivi, che ricordano piuttosto un provino equivoco. E, adesso che sai tutto sulle domande difficili del colloquio di lavoro: non ti resta che giocarti bene le tue carte.

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