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Giustizia volano dell’economia
Atti del convegno “Organizzazione e qualità del servizio Giustizia.
Ricadute sul sistema socio–economico” (Stresa, maggio ) A cura di
Vincenza Lanteri
Mariacarla Giorgetti
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I edizione: settembre
Indice
Introduzione
Margherita Pietrogrande
L’Assistente del Magistrato: una proposta che dal marzo
anticipa nell’attuale forma di sperimentazione l’Ufficio del Giudice
Vincenza Lanteri
Intervento di saluto dell’avvocato generale presso la procura generale di Torino
Luigi Riccomagno
Giustizia e ricadute sul sistema economico
Mariella Enoc
Profili normativi per un giusto processo
Romano Vaccarella
Giustiza civile e prospettiva di riforma
Maria Elisabetta Alberti Casellati
Praticanti e tirocinio presso gli Uffici Giudiziari: ottimi risul- tati
Luigi de Ruggiero
Le priorità per una giustizia migliore
Paolo Giuggioli
Sperimentare per migliorare
Nicolò Fazio
Un cambio di paradigma nella collaborazione tra avvocatura e magistratura
Giacomo Caliendo
Giustizia volano dell’economia
Anche per la Giustizia deve valere l’aforisma “il tempo è denaro”
Gian Maria Pietrogrande
Il contributo degli studi aziendali al miglioramento dell’effi- cienza del settore giudiziario: possibili applicazioni al sistema dei tribunali
Davide Maggi
Modifiche normative per risultati efficaci “a costo zero”
Emanuele Smirne
Organizzazione e qualità del servizio giustizia. Ricadute sul sistema socio–economico
Celestina Tinelli
Organizzazione e gestione efficiente di un Ufficio Giudiziario
Celestina Tinelli
Il ruolo dell’ABI nella diffusione del Processo Civile Telema- tico
Luigi Capaldo
Modelli di conciliazione e deflazione del contenzioso nel processo civile e nelle procedure concorsuali
Mariacarla Giorgetti
Risultati estremamente positivi negli Uffici Giudiziari torinesi
Paolo Prat
Interventi istituzionali essenziali per l’auspicato miglioramen- to del sistema
Salvatore Mazzamuto
L’evoluzione del Public Management presso gli Uffici Giudi- ziari
Ignazio Barbera
Giustizia volano dell’economia ISBN 978–88–548–4277–9 DOI 10.4399/97888548427791 pag. 7–9 (settembre 2011)
Introduzione
Margherita Pietrogrande
Nell’attuale congiuntura di difficoltà finanziaria, e forse proprio grazie ad essa, gli spunti di riflessione e di studio raccolti nella presente opera si sono in gran parte tradotti, in seguito all’intervento legislativo del
luglio , in concreta realtà operativa.
I pur numerosi interventi del Legislatore effettuati negli ultimi an- ni in materia di Giustizia, per lo più dedicati a ritocchi di carattere procedurale, non hanno conseguito i risultati auspicati e previsti, la- sciando immutato lo stato comatoso in cui versa il sistema giudiziario;
con la normativa di stabilizzazione finanziaria, invece, è stata data in gran parte attuazione alle proposte operative lanciate nel corso del Convegno scientifico tenutosi a Stresa il maggio , dando inizio ad un “processo di costruzione dello spazio giudiziario” ispirato ad una visione manageriale che consentirà, se correttamente attuato, il decollo del “Sistema Giustizia” anche nel nostro Paese.
Si è atteso, per la pubblicazione degli atti del Convegno, che il seme lanciato due anni or sono germogliasse in riforme efficaci.
Tale si rivela il D.L. luglio n. , convertito in legge luglio
n. , che non riguarda, come di consueto, l’abbreviazione dei termini procedurali, bensì l’organizzazione degli Uffici che, sola, può migliorare la “qualità della giustizia”.
Il presente volume raccoglie proposte di modernizzazione del no- stro sistema giuridico ed analizza le differenti realtà italiane attraverso i risultati già raggiunti, al fine di accompagnare l’interprete nella com- prensione di un processo evolutivo che, se pur lentamente, si sta avvicinando alla meta.
Circa l’imprescindibile necessità di una risposta adeguata alla doman- da di giustizia si sono ormai pronunciate tutte le Autorità nazionali, a cominciare dal Presidente della Repubblica che, in data luglio ,
Margherita Pietrogrande
ha affermato testualmente: “debbo purtroppo tornare oggi a denunciare il funzionamento gravemente insufficiente del “sistema giustizia” e la crisi di fiducia che esso determina nel cittadino destinato, come titolare di bisogni e di diritti, a farvi ricorso. Nelle sedi più autorevoli è stato segnalato il danno che da ciò discende anche per lo sviluppo del Paese sotto molteplici aspetti.
Occorre, da parte di tutti, uno sforzo ulteriore per una migliore organizzazione dei servizi. . . in effetti, in una fase di seria difficoltà sia per il consolidamen- to degli equilibri della finanza pubblica sia per il conseguimento, parimenti indispensabile, di un più elevato ritmo di crescita economica in tutto il Paese, occorre riconoscere e affrontare senza fatali ulteriori incertezze, lentezze e false partenze le strozzature che dal lato del sistema giustizia maggiormente pesano sullo sviluppo complessivo del Paese. I tempi e le pesantezze del funzionamento della giustizia sono parte della generale difficoltà del risanamento dei conti pubblici, dell’abbattimento dell’ormai insostenibile stock di debito pubblico, e fanno ostacolo a un’intensificazione dell’attività d’impresa e degli investimenti, in particolar modo di quelli esteri.”
Analogamente sia gli industriali, per bocca della Presidente di Con- findustria, che il Governatore della Banca d’Italia hanno posto l’accen- to sulla fuga degli investimenti esteri, scoraggiati dalle inefficienze del sistema giudiziario italiano, poichè gli inaccettabili ritardi della giusti- zia “non gravano solo sulle parti in causa o sul ceto creditorio delle singole procedure concorsuali ed esecutive ma si riflettono sull’intero sistema-paese, ed in particolar modo sull’economia”. La Presidente di Confindustria Piemonte, nella relazione tenuta al Convegno, due anni or sono aveva ricordato l’importanza dell’introduzione di “vere” riforme “come stru- mento di superamento della crisi economica nella quale tutti siamo immersi, poiché il mondo delle imprese deve pretendere che finalmente si realizzino quelle riforme strutturali che sono ormai imprescindibili per un Paese che ambisca ancora a definirsi avanzato”.
Restando in tema di riforme, anche l’introduzione della media- conciliazione obbligatoria, se non ulteriormente ostacolata nella sua concreta attuazione, potrà produrre ottimi frutti, come si evince dalle relazioni contenute nel presente volume, in cui si dà atto che presso alcuni Uffici Giudiziari si è instaurata una fruttuosa collaborazione tra avvocati e magistrati, per fornire in tempi rapidi una risposta di giustizia.
Introduzione
Il delegato della Corte di Appello di Milano ha evidenziato come, a distanza di solo un mese dal Convegno tenutosi a Padova nel feb- braio (“Persone, mezzi e prassi virtuose per il miglior servizio della giustizia”), organizzato dallo stesso Magistrato promotore di quest’ultimo simposio, fosse stata sottoscritta una convenzione per l’espletamento di parte del praticantato forense presso i magistrati, anche al fine di anticipare il debutto dell’auspicato Ufficio del giudice, conseguendo eccellenti risultati, sì da indurre il legislatore del ad elevare a norma di legge quella proposta che era stata lanciata nel
come fortemente innovativa.
Come sostenuto nella relazione introduttiva al Convegno, “il con- cetto di qualità denota due diverse caratteristiche di un processo, in quanto una giustizia di qualità si esplica in tempi ragionevoli, così come è una giustizia di qualità quella che si esplica in luoghi trasparenti ed attenti alla comunicazione pubblica”.
Per conseguire siffatto risultato sono stati indicati tre punti qualifi- canti: a) la responsabilità dei capi degli uffici, b) il supporto operativo ai magistrati, c) la gratificazione, sia dei magistrati che del personale amministrativo, in caso di abbattimento dell’arretrato.
Tutte e tre tali indicazioni sono state recepite dalla recente riforma ed attendono di trovare pratica attuazione, al punto che è stata ora prospettata l’opportunità di valutare l’istituzione di una delegazione ristretta di magistrati che, consapevoli dell’efficacia innovativa del portato riformatore di tali norme, possano sensibilizzare, presso le varie sedi di Corte d’Appello, gli operatori del diritto.
Solo un salto culturale ed una convinta attuazione della riforma potranno, dunque, consentire al pianeta giustizia di decollare, sì da divenire un volano, anziché un freno, per l’economia italiana.
Margherita Pietrogrande