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XII CONGRESSO ORDINARIO UISP COMITATO TERRITORIALE MESSINA APS Messina 29 Novembre Relazione di Cannavò Santino

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1 XII CONGRESSO ORDINARIO UISP COMITATO TERRITORIALE MESSINA APS

Messina 29 Novembre 2020

Relazione di Cannavò Santino

Carissimi delegati e delegate, presidenti delle ASD affiliate, dirigenti storici e nuovi dirigenti di questo comitato, soci e socie, invitati e invitate. Benvenuti.

Con noi sono presenti e ringrazio per la partecipazione: Vincenzo Manco (Presidente Nazionale Uisp), Tiziano Pesce (Vice Presidente Nazionale ), Enzo Bonasera (Presidente regionale Uisp Sicilia), Tonino Siciliano (Presidente Uisp Iblei), Sergio Vinciprova (Presidente Uisp Catania), Attilio Romano (Giunta regionale Uisp Sicilia), Nunzio Guido (Giunta regionale Uisp Sicilia), Enrico Caracò (Dirigente regionale Uisp Sicilia)

Benvenuti a questo XII Congresso della Uisp Messina APS.

Congresso che, per ragioni di contrasto all’epidemia da Covid19 e con profondo rammarico, dobbiamo svolgere in modalità online.

Questi sono momenti faticosi che possono indurre allo sconforto ma nel contempo momenti che ci consentono di verificare, di progettare e di organizzarci. Troppe volte la routine, i ritmi ordinari e la burocrazia non ci hanno permesso e non ci permettono di “fermarci per pensare”.

Ritengo che questa sia l’occasione giusta per farlo.

Un “fermarsi produttivo” non ozioso, capace di guardare a orizzonti nuovi, per rigenerare le forze,

riorganizzare il comitato ed attualizzare al meglio quegli obiettivi ben descritti nell’Art 2 del nostro statuto:

“…la Uisp… promuove e sostiene i valori dello sport contro ogni forma di sfruttamento, d’alienazione, contro la pratica del doping; opera per il BENESSERE E LA PROMOZIONE DELLA SALUTE DEI CITTADINI, per la TUTELA DEI BENI COMUNI e la SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE, i valori di DIGNITA’ UMANA, di NON VIOLENZA e SOLIDARIETA’ TRA LE PERSONE, di PACE e INTERCULTURA TRA I POPOLI e COOPERA con quanti

condividono tali principi.”

L’epidemia da Covid19, come un pettine che scorre tra i capelli, ha tirato fuori i nodi del sistema.

Nodi irrisolti, altri mai affrontati, bypassati dalla politica. Nodi che oggi spuntano con tutta la loro drammaticità e con le loro conseguenze.

Il Covid19 ha messo in evidenza le criticità strutturali dell’organizzazione statale, dalle infrastrutture territoriali ai servizi, dai comparti ambientali a quelli sanitari, riducendo gli spazi di benessere che non sono solo la sanità ma anche la cultura, la formazione, l’occupazione e la socialità.

Il Covid ha evidenziato le dinamiche che sottendono alla gestione delle risorse pubbliche, ha mostrato un paese corrotto, una classe politica corruttibile. Un sistema basato sulla clientela.

La nobile arte della gestione della “res pubblica” è stata dimenticata.

Assistiamo da un lato alla deriva populista, dall’altro alla riorganizzazione delle destre, in mezzo c’è lo sfaldamento della “tradizione del buon governo” e poi lo show televisivo di qualche sindaco, presidente di regione e virologo.

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2 Non c’è una politica nazionale ma una serie di regionalismi o addirittura localismi che frammentano un sistema nazionale. Lo stiamo verificando con il Covid. Il disordine, il rimpallo delle responsabilità, il caos. Lo scaricabarile tra i poteri dello Stato che getta discredito su tutte le istituzioni.

Il Titolo V che avrebbe dovuto rafforzare la governance territoriale si è rivelato un boomerang contro gli stessi territori.

Se nel Nord va male, nel Sud tutto è ancora peggio.

Il Covid ha mostrato come la sanità meridionale fosse una ‘zona rossa’ già prima dell’arrivo della pandemia, come dimostrano i punti LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e la spesa pro-capite.

Il Rapporto Svimez 2020 pubblicato solo qualche giorno addietro sintetizza: Al SUD 280 mila posti di lavoro persi, con donne e giovani fra i più colpiti.

Per il rapporto Svimez “il Covid con le sue conseguenze è stato un acceleratore di quei processi di ingiustizia sociale in atto ormai da molti anni che ampliano le distanze tra cittadini e cittadini e tra territori e territori, caricando le conseguenze quasi interamente sulle fasce più fragili della popolazione, sulle periferie, sui territori che prima ancora del Covid erano in perenne sofferenza.

L’Eurispes, il noto centro studi, a Febbraio nel suo Rapporto 2020 cita che: dal 2000 al 2017 lo Stato italiano ha sottratto al Sud 840 miliardi di euro, in media 46,7 miliardi all’anno. Non solo sottratti, ma dati al Nord. Ecco perché il divario aumenta invece di diminuire. Ecco perché i giovani del Sud sono costretti a partire per la mancanza di lavoro.

Nel 2018 si sono cancellati dal Mezzogiorno oltre 138mila residenti, di cui 20mila hanno scelto un paese estero come residenza, una quota decisamente più elevata che in passato. Quasi i due terzi dei cittadini italiani che nel 2018 ha lasciato il Mezzogiorno per una regione del Centro-Nord, aveva almeno un titolo di studio di secondo livello: diploma superiore il 38% e laurea il 30%”. Ogni giorno in media, a Messina, 7 giovani lasciano la città dello stretto prima per motivi di studio ora anche per assenza di lavoro.

Stessa situazione per quanto riguarda il divario scolastico e formativo, già evidente nei servizi per l’infanzia. La spesa pro capite dei Comuni per i servizi socioeducativi, per bambini da 0 a 2 anni, è pari a 1.468 euro nelle regioni del Centro, a 1.255 euro nel Nord-Est, per poi crollare ad appena 277 euro nel Sud. Nel Centro-Nord, nell’anno scolastico 2017-18, è stato garantito il tempo pieno al 46,1% dei bambini, con valori che raggiungono il 50,6% in Piemonte e Lombardia. Nel Mezzogiorno in media solo al 16%, in Sicilia la percentuale scende ad appena il 7,4%. La pandemia, avverte la Svimez, potrebbe esacerbare le iniquità̀ formative esistenti nei sistemi scolastici.

Per non parlare dei trasporti e delle relative infrastrutture.

Se guardiamo al trasporto ferroviario, ad esempio: la distanza ferroviaria tra Roma e Milano che è di 576 Km, maggiore più di due volte e mezzo rispetto a quella tra Messina e Palermo che è di Km 233 si percorre in meno tempo rispetto alla seconda. Al Sud i treni sono pochi, vecchi e in buona parte si spostano lungo linee non elettrificate (a raccontarlo il rapporto di Legambiente, “Pendolaria 2019”).

In questo scenario siciliano c’è Messina. Una città sempre più invivibile, sempre più vuota, sempre più vecchia. A Messina manca il lavoro e la prospettiva futura. Da Gennaio a Marzo 2020, secondo uno studio dell’Ufficio Statistica della Camera di Commercio di Messina, 883 imprese hanno cessato la loro attività.

Stiamo assistendo ad un processo di spopolamento e desertificazione economica.

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3 Nell’annuale Rapporto ECOSISTEMA URBANO di LEGAMBIENTE, Messina è al 97° posto su 100, con una assenza quasi totale di isole pedonali, di piste ciclabili, con uno scarso servizio di trasporto pubblico ed un alto tasso di trasporto privato.

Lo sport a Messina, coerentemente allo stato di fatto, langue.

Anche in passato quando le squadre cittadine militavano nei campionati nazionali, il fattore sport non è mai stato considerato dalle amministrazioni comunali, dai servizi sanitari né tantomeno dalle formazioni

politiche o dal CONI come uno strumento di sensibilizzazione alla pratica motoria e al benessere.

Di fatto non è mai esistita una strategia per l’implementazione dello sport.

Infatti, tranne il polo sportivo dell’Annunziata di proprietà dell’Università di Messina, il resto versa in uno stato di abbandono. Palazzetti, campi da calcio, piscine e campi d’atletica vengono considerati dall’attuale amministrazione come fardelli di cui disfarsi, tanto è vero che oggi, alcuni di questi, sono stati affidati momentaneamente in comodato d’uso alle asd in attesa di affidarli tramite bandi pubblici ai vincitori anche per 30 anni.

Lo sport a Messina lo fa chi può permetterselo.

Esiste una offerta privata a pagamento costituita da: palestre, scuole di danza, scuole di calcio, circoli del tennis e della vela, in parte oggi CHIUSI PER il COVID, mentre per il resto i cittadini si riversano per lo più sull’unica pista ciclopedonale, in bici e a piedi. Fanno attività all’aria aperta in montagna o al mare.

Poi esistono gli altri enti di promozione sportiva che tramite tesseramento ed affiliazioni attirano i cittadini che vogliono praticare sport.

Il CONI di Messina non esiste o perlomeno non esiste per la Uisp visto che non si riesce a dialogare.

Tutto ciò mentre in Europa si parla di GREN NEW DEAL, di NEXT GENERATION EU, di TURISMO SOSTENIBILE e l’OMS consiglia lo sport come azione indispensabile per la prevenzione di varie patologie e infine

l’AGENDA 2030 cita lo Sport come un elemento importante per lo sviluppo sostenibile.

Questa la dicotomia tra il mondo che progredisce e la nostra realtà.

Questa è solo una parte dello scenario catastrofico nel quale dobbiamo operare al SUD e nel quale il nuovo gruppo dirigente di Messina dovrà svolgere le attività, costruendo strategie, alleanze e proponendo un modello di SPORT SOCIALE credibile e coerente con i bisogni della popolazione locale.

E’ una impresa ardua. Per questo è necessario che la Uisp nazionale comprenda la differenza tra chi opera al Nord e chi opera al Sud e si faccia carico di tale problema.

Al SUD c’è bisogno di una UISP che funga più da ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE e il Congresso di Marzo può essere una occasione per avviare una nuova stagione.

La Riforma dello sport da parte del governo e tanto auspicata da noi e per la quale la presidenza nazionale, i dirigenti e tutto il corpo associativo della Uisp si è speso e snervato, non ha tenuto in debita considerazione lo sport sociale, ma ciò ha rafforzato la nostra determinazione sulla necessità di tracciare una nuova rotta.

Capovolgere il futuro.

Alla UISP CHIEDIAMO di SMARCARSI DAL SISTEMA SPORTIVO rappresentato dal CONI.

E’ necessario che si investa maggiormente sulla seconda gamba della Uisp: la PROMOZIONE SOCIALE.

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4 Tale azione ha bisogno di essere favorita da un adeguamento culturale, formativo e strutturale dell’intero corpo dirigenziale della Uisp e mi auguro che ciò sia materia di discussione nei congressi regionali e nazionale.

Il futuro dello sport sociale e delle organizzazioni sportive nel Meridione è direttamente proporzionale a quanto queste sapranno investire ed incidere sullo sviluppo socio economico del territorio, sulla transizione ecologica, sulla trasformazione sostenibile della mobilità, sulla riqualificazione urbana, sulla salvaguardia ambientale, il turismo sostenibile e la riconversione degli stili di vita.

Per questo serve una riforma della tecnostruttura, del tesseramento, delle attività, delle politiche, del sistema della formazione dei dirigenti e degli operatori, dei contenuti della formazione e dei servizi alle associazioni affiliate e ai liberi cittadini.

Noi siamo sicuri che lo sport è un l’elemento centrale per il cambiamento.

Le città e gli ambienti naturali sono gli spazi ideali per attivare questi processi di cambiamento.

L’AGENDA 2030 con i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile diventa il riferimento per ogni azione.

Accanto allo sport tradizionale che si gioca negli impianti, quello omologato (Calcio, Basket, Pallavolo, Tennis, …) dovremo affiancare gli sport destrutturati della strada (parkour, skate,…) e quelli in ambiente naturale (escursionismo, vela, windsurf, arrampicata, torrentismo, canoa, equitazione,…).

Per questo dovremo presidiare i tavoli delle amministrazioni in materia di riqualificazione urbana e mobilità sostenibile.

Dovremo lavorare nelle periferie, nei quartieri ghetto, nelle carceri e nei quartieri residenziali.

Dovremo dialogare con le dirigenze delle aree protette e dei siti di interesse comunitario.

Dovremo sviluppare maggiormente le attività outdoor, i lunghi cammini, il cicloturismo, la vela, la canoa, lo sci-escursionismo…

Dovremo impegnarci tramite lo sport alla riqualificazione degli spazi urbani organizzando lo sport nelle strade, nelle piazze, nei cortili e nelle periferie: tornei di calcio, 3 contro 3 di basket, sport tradizionali…

Dovremo dare un input alla crescita della mobilità sostenibile con i gruppi di cammino e i gruppi di cittadini in bicicletta.

Dovremo organizzare attività nelle scuole per sviluppare il senso del rispetto ambientale e la cura dell’ecosistema attraverso i campi scuola, le settimane sport e natura e tanto altro.

Dovremo includere, aggregare, dare cittadinanza, accogliere.

C’è un mare di lavoro e ci vuole una squadra affiatata e motivata.

E’ una sfida alla quale il TERZO SETTORE deve saper rispondere con efficacia ed efficienza.

“La trasformazione parte dalla base. Il territorio è il laboratorio dove si afferma lo sport sociale”.

Dal 19 Febbraio del 2018 sono presidente di questo comitato entrando in carica dopo le dimissioni del presidente precedente, Enrico Boni. Questi due anni sono stati caratterizzati da tanto impegno perché abbiamo iniziato quel CAMBIO DI ROTTA auspicato e necessario.

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5 Abbiamo affrontato una situazione sedimentata nel tempo che stava compromettendo irreparabilmente la vita del comitato. Ci siamo ritrovati a dover risolvere questioni trascinate da anni, dare un taglio a cattive abitudini consolidate nel tempo, progettare e mettere in cantiere nuove idee, attività ed azioni,

mantenendo vecchie relazioni e avviandone nuove.

Nel Gennaio 2020 abbiamo cambiato sede, come conseguenza dello sfratto esecutivo ordinato dal Tribunale di Messina a seguito della richiesta dello IACP e abbiamo avviato un dialogo per la ridefinizione del debito con l’istituto. Il debito era stato quantizzato dal Tribunale in 29000,00 euro ma dopo una

mediazione è stato ridimensionato a 13000,00 euro che sono stati pagati tramite un prestito ottenuto dalla Uisp Nazionale. Tale prestito dovrà essere ripianato in 4 anni.

La nuova sede in Via Risorgimento 88 è centrale, pulita, sobria, funzionale alla vita del comitato. Da subito ha accolto i due volontari in servizio civile ed è stata messa a disposizione delle ASD affiliate che ne hanno fatto richiesta.

Per ciò che riguarda la gestione del comitato abbiamo organizzato la segreteria con un calendario di ricevimento, riformulato la gestione ammnistrativa avvalendoci anche del contributo gratuito di consulenti esterni e migliorato il sistema del tesseramento adottando il nuovo programma nazionale.

Il 1° Luglio del 2019 per la prima volta e poi il 16 Ottobre 2020 in relazione all’adeguamento al Codice del Terzo Settore e alle norme dell’Ordinamento Sportivo è stato adeguato lo Statuto del Comitato che ci permetterà di mettere in cantiere nuove attività.

Nei due anni si è lavorato sul fronte della FORMAZIONE organizzando:

- Due corsi di UNITA’ DIDATTICA di BASE: il primo svoltosi a BRIGA nei giorni 26-27 Ottobre 2019, il secondo in modalità online durante il lockdown dal 23 Aprile al 5 Maggio 2020. Corso che è stato allargato alla partecipazione di soci di altri comitati siciliani

- Un CORSO PER EDUCATORE MULTISPORT che ha visto la partecipazione di 32 iscritti, di cui alcuni oggi sono presenti e si integreranno nel sistema dirigenziale

- Due corsi di AVVIAMENTO ALLA MONTAGNA il primo estivo, il secondo invernale - Un corso per Operatore di DEFIBRILLATORE

Abbiamo avviato e concluso diversi PROGETTI DI FORMAZIONE SCUOLA LAVORO:

- Nel 2018-2019 con l’ITES IACI sul tema della sostenibilità partecipando alla Settimana Europea della mobilità sostenibile

- Nel 2018-2019 con il LICEO AINIS sul tema SPORT e AMBIENTE

- Nel 2019-2020 e poi 2020-2021 con il LICEO AINIS il Progetto triennale PERCORSI DI LUCE Abbiamo concluso e in atto abbiamo PROGETTI di ATTIVITA’ a scuola:

- Negli anni 2018 – 2019 e tutt’ora nel 2020 un PROGETTO ATTIVITA’ MOTORIA e MINIBASKET al COMPRENSIVO SAN FRANCESCO DI PAOLA

Nel 2018 abbiamo avviato il PROGETTO BUS & TREK con il Comune di Messina e l’Azienda Trasporti

Municipalizzata con la collaborazione delle associazioni Camminare i Peloritani (nostra affiliata) e Armonie dello Spirito (Associazione cattolica).

Negli ultimi anni abbiamo aderito alle manifestazioni nazionali organizzando - Nel 2017, 2018, 2019 VIVICITTA’ e BICINCITTA’

- Nel 2019 GIOCAGIN

Nel 2018 e poi nel 2019 abbiamo organizzato sui M.ti Peloritani la FESTA DELLA MONTAGNA.

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6 Le attività del 2020 per le quali le associazioni si sono affiliate e hanno richiesto il tesseramento sono:

fitness, escursionismo, equitazione, veicoli storici, danza, windsurf, cicloturismo, canoa e arti marziali, purtroppo registriamo una chiusura quasi totale del settore calcio, tranne la partecipazione di una squadra alla CHAMPION UISP SICILIA.

Oggi tranne le attività in ambiente e il fitness online le altre attività sono ferme a causa del Covid.

In un Progetto di collaborazione tramite la Uisp Sicilia con l’ARCI SERVIZIO CIVILE, nel 2019 abbiamo avuto due volontari in servizio civile. Per il 2021 aspettiamo la risposta dal ministero.

Sul fronte relativo alla Uisp Sicilia abbiamo partecipato, con una presenza costante, ai consigli regionali di cui io e Basilio Buttà facciamo parte e alle riunioni di giunta regionale con la mia presenza. In ogni occasione siamo intervenuti nei dibattiti, proponendo idee, riflessioni, punti di vista che servissero ad un cambio di rotta del sistema regionale guardando alla sinergia dei territori, alle potenzialità della Sicilia, alla rinascita di una Uisp Siciliana che avesse la capacità di rappresentare le esigenze di una comunità meridionale che cerca riscatto e che ha bisogno di uno sport strutturato e destrutturato capace di attivare percorsi di rigenerazione sociale ed economica delle popolazioni locali.

Auspichiamo ad un rafforzamento della strategia unitaria regionale perché sappiamo che rappresenta una necessità per affrontare anni che saranno difficili ma che offriranno l’opportunità di ripensare ad un ruolo della Uisp Sicilia nel contesto nazionale.

Auguriamo che il prossimo congresso regionale della Uisp Sicilia sappia cogliere la necessità:

- Di un rinnovamento degli incarichi da noi più volte ribadita nelle sedi istituzionali e non

- Di un potenziamento del sistema organizzativo regionale che sappia garantire servizi ai comitati territoriali

- Di una funzione di rappresentanza politica nelle sedi istituzionali della Regione Siciliana - Dell’avvio di una stretta relazione con le Uisp regionali del meridione

Da due anni a questa parte abbiamo creato e curato i rapporti con le amministrazioni, le associazioni, la scuola, il sindacato, i partiti, la Chiesa, la Camera di Commercio e le comunità del territorio.

Abbiamo avviato un contatto con la CGIL per attivare la pratica sportiva nei luoghi di lavoro, sospeso dal COVID.

Abbiamo tenuto relazioni con l’ARCI, LIBERA, l’ANPI, LEGAMBIENTE, la FONDAZIONE di COMUNITA’ di Messina e il CESV di cui siamo soci.

Abbiamo avviato e partecipato a diversi PROGETTI:

- Nel 2018 - NON CI RESTA CHE CORRERE in partenariato con ECOSMED

- Nel 2019 – GIOCARE PER DIRITTO in partenariato con la UISP Sicilia, i Comitati Siciliani e nel caso specifico di Messina oltre ad altri partner anche con la CASA CIRCONDARIALE di MESSINA - Il progetto è stato FINANZIATO

- Nel 2020 – SPORT PER RINASCERE – Come Capofila in partenariato con il COMPRENSIVO G.

CATALFAMO, la PARROCCHIA SACRO CUORE e IL COMUNE DI MESSINA. Il progetto ha superato la prima fase di selezione

- Nel 2020 – SPORT PER TUTTI con la Uisp Nazionale – in partenariato con la CAMERA DI COMMERCIO e il COMUNE DI MESSINA - Progetto In attesa di risposta

Dal 1 Settembre 2020, al territorio di competenza del Comitato territoriale di Messina è stato accorpato quello di cui sino al 31 Agosto 2020 era responsabile il Comitato Uisp dei Nebrodi, ora in liquidazione, il cui

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7 presidente per molti anni è stato Nunzio Guido, che ringrazio insieme agli altri dirigenti dell’ex comitato che dal 1 Settembre si sono affiancati a quelli di Messina.

Una responsabilità che si aggiunge alle altre ma anche una opportunità importante.

Da Settembre ho avviato una serie di colloqui con l’ex gruppo dirigente dei Nebrodi, con alcune associazioni locali impegnate nella attività escursionistica e nella promozione territoriale e con dirigenti locali del mondo dello sport e della promozione sociale, conseguenzialmente ho inserito nella lista dei consiglieri due dirigenti di quell’area.

Credo molto in quel territorio, nelle sue potenzialità naturali e umane. Un territorio ricco di ridenti cittadine situate lungo la fascia costiera Tirrenica sormontato dai M.ti Nebrodi e con il PARCO omonimo che è un capitale naturale e culturale da RILANCIARE.

Sarà necessario avviare da subito in quell’area una interlocuzione con le amministrazioni locali, il mondo dell’associazionismo sportivo, culturale e sociale e del Terzo settore, per presentare lo sport sociale con le sue peculiarità legate al turismo sostenibile e al benessere. E’ da IPOTIZZARE UNA CAMPAGNA di

PRESENTAZIONE DELLA UISP E DELLO SPORT SOCIALE in quel territorio.

La stessa cosa bolle in pentola per l’area Jonica. Ci sono in atto relazioni per creare un punto Uisp in quell’area. Il Covid ci ha fermato.

Concludo.

Il Consiglio annunciato precedentemente sarà formato da 13 componenti effettivi e 6 consiglieri supplenti, ma in questi due anni ho sempre previsto UN GRUPPO DIRIGENTE ALLARGATO invitando ai consigli tutti i dirigenti, operatori e soci del comitato che ne fossero interessati.

Ho sempre creduto nel collettivo. Nella squadra. Nelle competenze di ognuno sommate a quelle degli altri e voglio continuare su questa strada. Per questa ragione siete tutti invitati a dare il vostro contributo e a segnalarmi la vostra disponibilità ad impegnarvi per il comitato.

Certo di fare cosa gradita, impegno il nuovo gruppo dirigente ad organizzare una GIORNATA UISP in presenza prima possibile, Covid permettendo, per incontrarci, conoscerci ed elaborare insieme il nostro futuro.

Ringrazio Piero e Basilio con i quali ho condiviso la giunta territoriale.

Ringrazio i consiglieri presenti e quelli che si sono succeduti negli anni precedenti.

Ringrazio gli operatori, i coordinatori, i presidenti delle ASD affiliate.

Auguro ai nuovi arrivati buon lavoro.

Ringraziandovi per la vostra attenzione e pazienza, concludo con una frase di A. Gramsci che sia una esortazione per tutti noi.

” Istruitevi perché abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza. Agitatevi perché abbiamo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi perché abbiamo bisogno di tutta la vostra forza.” A. Gramsci

Santino Cannavò

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