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STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE IMPATTO CUMULATIVO

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Data Motivo della revisione: Redatto: Controllato: Appr ovato:

Codice Identificatore Elaborato

Committente:

31 luglio 2017 Prima emissione STC TOZZI GREEN S.p.a.

N.A.

Via V. M. STAMPACCHIA, 48 - 73100 Lecce Tel. +39 0832 1798355

studiocalcarella@gmail.com - fabio.calcarella@gmail.com Direttore Tecnico: Dott. Ing. Fabio CALCARELLA

Titolo:

PROGETTO DEFINITIVO

Id AU 8G4G710 PROVINCIA di BRINDISI

COMUNE di BRINDISI

Località: Santa Teresa, Specchione, Pozzella, Scolpito

Tav.:

R38d

Via Brigata Ebraica, 50 - 48123 Mezzano (RA) Tel. +39 0544 525311 - Fax +39 0544 525319 pec: tozzi.re@legalmail.it - www.tozziholding.com

STC S.r.l.

STC

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE IMPATTO CUMULATIVO

8G4G710_StudioFattibilitaAmbientale_38d

FC

A4

(2)

5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 1 LUGLIO2017

1 ANALISI DEGLI IMPATTI CUMULATIVI

1.1 Introduzione

Con la Delibera di Giunta Regionale n. 2122 del 23/10/2012 la Regione Puglia ha fornito gli indirizzi sulla valutazione degli effetti cumulativi di impatto ambientale con specifico riferimento a quelli prodotti da impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile. In particolare il legislatore regionale, con il citato provvedimento, invita i proponenti ad investigare l’impatto cumulativo prodotto nell’area vasta dall’impianto in progetto e da altri impianti esistenti o per i quali sia in corso l’iter autorizzativo o l’iter autorizzativo ambientale.

In conformità a quanto indicato dalla stessa Delibera di Giunta Regionale il cumulo degli impatti sarà indagato con riferimento ai seguenti aspetti:

1) Visuali paesaggistiche;

2) Patrimonio culturale ed identitario 3) Natura e biodiversità

4) Salute e pubblica incolumità (inquinamento acustico, elettromagnetico e di gittata)

5) Suolo e sottosuolo

Nel caso specifico l’impatto cumulativo sarà indagato rispetto:

- ad alcuni aerogeneratori già operanti nell’area vasta

- ad un progetto attualmente in procedura di VIA presente nella stessa area dell’impianto in progetto.

1.2 Impianti eolici nell’area

Impianto esistente in esercizio.

Si tratta di 5 aerogeneratori di potenza 900 kW con rotore da 56 m installati su torre tubolare di altezza pari a 59 m, suddivisi in due gruppi: tre sono installati nel Comune di Brindisi, e due sono installati nel Comune di San Pietro Vernotico.

Di seguito si riportano le coordinate WGS 84 degli aerogeneratori.

X Y

1 Brindisi 752121 4494503 2 Brindisi 752279 4494666 3 Brindisi 752625 4494694 4 San Pietro V. 752214 4488135 5 San Pietro V. 752618 4488640

(3)

5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 2 LUGLIO2017

La WTG 9 di progetto è quella più vicina ad entrambi i gruppi e dista:

- 5,5 km dall’aerogeneratore più vicino di San Pietro Vernotico (in direzione ESE);

- 7 km dall’aerogeneratore più vicino di Brindisi (in direzione NE) Impianto “Gamesa” in procedura di VIA

Si tratta di un progetto di impianto eolico in Procedura di VIA presso l’Ufficio Ecologia della Regione Puglia, proponente Gamesa Energia Italia S.p.a., in cui è prevista la realizzazione di 7 aerogeneratori di potenza 2 MW, installati su torre tubolare di altezza pari a 100 m, con rotore di 90 m, nella stessa area dell’impianto in progetto.

Le coordinate (UTM ED50 – Fuso 33) degli aerogeneratori del progetto

“Gamesa” sono riportate in tabella.

Aerogeneratore E N

A15 746131.00 4490197.00 A18 746021.00 4489300.00 A19 746387.00 4489585.00 A20 747094.00 4489317.00 A21 748018.00 4489358.00 A23 746288.00 4488661.00 A24 745465.00 4488497.00

Di fatto gli aerogeneratori del progetto “Gamesa” ricadono in un’area attigua a quella dell’impianto in esame, aree che peraltro in alcuni punti si intersecano. La distanza minima tra aerogeneratori dei due progetti è di poco superiore a 520 m, inoltre, considerati complessivamente, verifichiamo che la loro disposizione sul territorio è ordinata su file parallele, tanto da non creare affollamento, discontinuità e confusione visiva. In pratica, come vedremo più avanti nel corso della trattazione, mancanza di effetto selva. Gli impianti pertanto possono coesistere, attese le determinazioni delle amministrazioni, deputate al rilascio di nulla osta ed autorizzazioni.

Per semplicità di identificazione nei paragrafi seguenti faremo riferimento:

- al progetto in studio come progetto “Tozzigreen” (10 aerogeneratori) - al progetto in procedura di VIA, come progetto “Gamesa” (7

aerogeneratori)

- all’impianto in esercizio come “impianto esistente” (5 aerogeneratori suddiviso in due gruppi: 3 aerogeneratori in agro di Brindisi, 2 aerogeneratori in agro di San Pietro Vernotico).

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5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 3 LUGLIO2017

Facciamo presente inoltre che è stato di recente (giugno 2017) installato nell’aerea un piccolo aerogeneratore di potenza pari a 60 kW (coordinate WGS 84 744507E, 4490367N) installato su torre tubolare di altezza pari a 37 m, con rotore di 27,4 e posizionato a 1.065 m ad ovest dell’aerogeneratore 10 di progetto.

In considerazione delle piccole dimensioni di questo aerogeneratore rispetto a quelli in progetto, e della distanza cui è installato, non sarà considerato l’impatto cumulativo tra gli aerogeneratori in progetto e l’aerogeneratore da 60 kW.

1.3 Impatto paesaggistico

Fermo restando quanto indicato nella valutazione di impatto paesaggistico per l’impianto in esame, in cui sono è stata valutata l’entità dell’impatto rispetto ad un cospicuo numero di punti nell’intorno dell’impianto. I risultati di sintesi sono riportati nella Matrice di Impatto visivo riferita a tutti i punti di vista sensibili, che qui riportiamo per comodità di lettura

MATRICE DI IMPATTO VISIVO

RIFERITA A TUTTI I PUNTI DI VISTA SENSIBILI

VALORE PAESAGGISTICO NORMALIZZATO Trascu-

rabile

Molto

Basso Basso Medio

Basso Medio Medio

Alto Alto Molto Alto

VISIBILITA’ IMPIANTO NORMALIZZATO

Trascurabile 1 2 3 4 5 6 7 8

Molto Bassa 2 4 6 8 10 12 14 16

Bassa 3 6 9 12 15 18 21 24

Medio Bassa

4 8 12 16 20 24 28 32

Media 5 10 15 20 25 30 35 40

Medio Alta 6 12 18 24 30 36 42 48

Alta 7 14 21 28 35 42 49 56

Molto Alta 8 16 24 32 40 48 56 64

I risultati dello studio sintetizzati nella matrice sono:

Valore di Impatto I= 10,82

Valore Paesaggistico Normalizzato VPn = 5,48 (medio) Valore di Visibilità di Impianto VIn = 2,08 (basso)

In sintesi la Matrice di Impatto Visivo evidenzia un valore medio del Valore Paesaggistico VP, vista la presenza nel raggio di alcuni chilometri dell’impianto di alcune aree SIC e di vincoli archeologici; il valore medio della Visibilità dell’Impianto VI è invece molto basso, in considerazione della geomorfologia

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5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 4 LUGLIO2017

dell’area vasta e della presenza di numerosi ostacoli costituiti principalmente da diffuse alberature (boschi ed uliveti).

Il valore medio dell’Impatto (I) risulta pertanto non particolarmente elevato, così come l’analisi degli impatti sui singoli punti sensibili, evidenzia un risultato, anche nei casi più esposti, contenuto in un valore, nei casi peggiori, di 24 su un punteggio in matrice indicatore del massimo impatto pari a 64.

Per la nostra verifica sull’impatto paesaggistico cumulativo facciamo alcune considerazioni preliminari:

1) l’impianto Tozzigreen (in studio) e quello Gamesa cadono su aree contermini, pertanto la loro percezione dai punti di vista sensibili sarà di un impianto unico: l’indice relativo al Valore del Paesaggio (VP), che scaturisce dalla quantificazione di elementi quali la naturalità del paesaggio, la qualità attuale dell’ambiente percettibile, la presenza di zone soggette a vincolo, non cambia se consideriamo il singolo impianto o i due impianti cumulativamente. Ciò che effettivamente cambia è l’indice di visibilità ovvero il numero di aerogeneratori visibili da un cero punto.

2) Per quanto attiene invece l’impianto eolico già in esercizio, dal momento che questo, come detto interessa due aree una a 5,5 km ESE dall’area dell’impianto in progetto in agro di San Pietro Vernotico dove abbiamo 2 aerogeneratori, l’altra 7 km a NE dell’area di impianto in progetto (comune di Brindisi, tre aerogeneratori), il cumulo di impatto paesaggistico riguarda la definizione delle aree da cui i due impianti sono ugualmente visibili

Fatte queste premesse, per indagare gli effetti cumulativi della compresenza sul territorio dell’impianto in studio (Tozzigreen) con:

- l’impianto eolico esistente ( 5 aerogeneratori in due gruppi) - l’impianto eolico Gamesa

andiamo a confrontare la Mappa di Intervisibilità Teorica. Questo perché le MIT individuano le aree con visibilità potenziale (ovvero i punti del territorio da cui gli aerogeneratori si vedono) ed il numero di aerogeneratori che si vedono da un certo punto o una certa area, in pratica le MIT suddividono l’area di indagine in due categorie o classi:

- la classe a cui appartengono i punti del territorio dai quali un osservatore non può vedere l’impianto:

- la classe a cui appartengono i punti del territorio dai quali un osservatore può vedere l’impianto

e ci dicono (colore più o meno intenso sulla mappa) il numero di aerogeneratori visibili da un punto

Ricordiamo che le Mappe di Intervisibilità Teorica (MIT) individuano, all’interno della ZTV, le aree da dove il Parco Eolico oggetto di studio è teoricamente

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5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 5 LUGLIO2017

visibile ma da cui potrebbe non essere visibile nella realtà p.e. a schermi naturali o artificiali che non sono rilevati dal DTM (Digital Terrain Model).

Le Mappe di Intervisibilità Teorica sono calcolate dal computer utilizzando un software che si basa su una Modello di Digitalizzazione del Terreno DTM (Digital Terrain Model) che di fatto rappresenta la topografia del territorio.

Le MIT su cui faremo il confronto sono le Mappa di Intervisibilità Teorica con altezza del target da osservare = 117 m dal suolo (quota della navicella, rotore visibile per metà).

MIT altezza navicella con soli aerogeneratori di progetto (Tozzigreen)

(7)

5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 6 LUGLIO2017 MIT altezza navicella con aerogeneratori di progetto (Tozzigreen) e aerogeneratori esistenti

MIT altezza navicella soli aerogeneratori di progetto (Tozzigreen)+aerogeneratori progetto Gamesa+

aerogeneratori esistenti

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5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 7 LUGLIO2017

Delle tre tavole ovviamente le due più importanti sono le ultime due dal momento che fanno riferimento al caso in cui si considerano le cinque torri eoliche esistenti. Dal confronto soprattutto di queste ultime due osserviamo che:

1) le aree da cui gli aerogeneratori sono visibili restano le stesse per tutte e tre le situazioni. Le “isole di non visibilità” che nelle cartografia sono quelle in bianco restano le stesse, e questo ci sembra sia dovuto al fatto che i progetti Tozzigreen e Gamesa sono su aree contermini.

2) La co-visibilità di più impianti da uno stesso punto riguarda soprattutto l’area a sud di Brindisi attraversata dalla SS613 (Brindisi-Lecce), dalla SS16 nel tratto Brindisi-san Pietro Vernotico e la ferrovia (anch’essa in direzione nord – sud). E’ evidente che si tratta delle principali infrastrutture viarie sull’asse Brindisi-Lecce (nord sud). Questo perché l’impianto esistente è limitrofo a tali linee di comunicazione. La presenza degli aerogeneratori Tozzigreen+Gamesa, accentua l’idea del paesaggio eolico in termini di percezione di più impianti per un osservatore che si muove lungo queste vie di comunicazione, tale effetto sequenziale è in gran parte mitigato, però, dalla distanza media (non trascurabile) di oltre 8 km dalla SS613 e di 7 km dalla SS16 dei due impianti in progetto.

3) Il vero effetto cumulativo sull’impatto paesaggistico è dato dal maggior numero di aerogeneratori visibili da un punto in genere e dai punti sensibili in particolare, la presenza su aree contermini di 10+7 aerogeneratori aumenta la densità di torri all’interno del bacino visivo, Questo è ben sottolineato dal confronto delle MIT prese in esame: le aree su cui si verifica l’impatto non cambiano ma l’intensità del rosso aumenta.

Effetto selva.

Per effetto selva si intende un notevole addensamento in un’area di aerogeneratori e relativo disordine paesaggistico.

Per quanto riguarda i due impianti eolici in progetto (Tozzigreen + Gamesa) abbiamo verificato come questi cadono in aree contermini che si intersecano fra loro.

Questa “vicinanza” di aree e aerogeneratori potrebbe essere causa di effetto selva.

Tuttavia notiamo che:

a) la distanza minima tra aerogeneratori è di 520 m, notevole anche se in relazione a rotori di macchina molto ampi (126 m e 90 m);

b) gli aerogeneratori dei due progetti appaino complessivamente come installati su più file che seguono l’andamento a scacchiera del territorio, dando un senso di continuità e non generando una loro percezione disordinata.

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5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 8 LUGLIO2017

Tali motivi di fatto scongiurano la possibilità di un effetto selva.

1.4 Impatto sul patrimonio culturale e identitario

Il PPTR nella Scheda d’Ambito Paesaggistico Elaborato n. 5 – Ambito n. 9 La campagna irrigua della Piana Brindisina individua una serie di invarianti strutturali ovvero una serie di sistemi e componenti che strutturano la figura territoriale. Verificheremo l’impatto cumulativo indotta dagli impianti eolici in esame con riferimento a ciascuna delle Invarianti Strutturali individuate, dalle criticità e dalle regole di salvaguardia individuate nello stesso PPTR per ciascuna di esse.

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5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 9 LUGLIO2017 INVARIANTE

STRUTTURALE

STATO DI CONSERVAZIONE E

CRITICITA’

REGOLE DI SALVAGUARDIA

IMPATTO CUMULATIVO INDOTTO DA IMPIANTO IN STUDIO + IMPIANTO

ESISTENTE

IMPATTO CUMULATIVO INDOTTO DA IMPIANTO IN STUDIO + IMPIANTO ESISTENTE + IMPIANTO IN FASE AUTORIZZATIVA (GAMESA)

Rialti terrazzati delle Murge che degradano verso la Piana

Alterazione dei profili morfologici con trasformazioni territoriali (cave, impianti tecnologici -anche eolici e fotovoltaici)

Salvaguardia dell’integrità dei profili morfologici

Impatto paesaggistico

Con effetto cumulativo non particolarmente accentuato (basso) come si rileva dalle carte di intervisibilità teorica. La distanza tra gli impianti e tali aree è dell’ordine dei 20 km L’impatto in direzione NE è limitato. La presenza dei due impianti non lo accentua.

Impatto paesaggistico

Con effetto cumulativo non particolarmente accentuato basso) come si rileva dalle carte di intervisibilità teorica. L’impatto in direzione NE è limitato. La distanza tra gli impianti e tali aree è dell’ordine dei 20 km La presenza dei tre impianti lo accentua debolmente in considerazione della distanza e del fatto che due impianti ricadono sulla stessa area

Cordone dunale fossile che forma un arco tra Oria e San Donaci

Alterazione dei profili morfologici con trasformazioni territoriali (cave, impianti tecnologici -anche eolici e fotovoltaici)

Salvaguardia dell’integrità dei profili morfologici

Impatto paesaggistico

Con effetto cumulativo non particolarmente accentuato (medio – basso) come si rileva dalle carte di intervisibilità teorica. L’impatto in direzione SE lungo l’arco dunale esiste ed è limitato mitigato solo dalla distanza. La presenza dei due impianti non lo accentua.

Impatto paesaggistico

Con effetto cumulativo non particolarmente accentuato (medio – basso) come si rileva dalle carte di intervisibilità teorica. L’impatto in direzione SE lungo l’arco dunale esiste ed è limitato mitigato solo dalla distanza. La presenza dei tre impianti lo accentua debolmente in considerazione della distanza e

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5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 10 LUGLIO2017

del fatto che due impianti ricadono sulla stessa area

INVARIANTE STRUTTURALE

STATO DI CONSERVAZIONE E

CRITICITA’

REGOLE DI SALVAGUARDIA

IMPATTO CUMULATIVO INDOTTO DA IMPIANTO IN STUDIO + IMPIANTO

ESISTENTE

IMPATTO CUMULATIVO INDOTTO DA IMPIANTO IN STUDIO + IMPIANTO ESISTENTE + IMPIANTO IN FASE AUTORIZZATIVA (GAMESA)

Reticolo idrografico

della Piana Brindisina Occupazione antropica delle principali linee di deflusso delle acque: interventi di regimazione dei flussi e artificializzazione di alcuni tratti, che hanno alterato i profili e le dinamiche idrauliche ed ecologiche del reticolo idrografico, nonché l’aspetto paesaggistico

Salvaguardia della continuità e integrità dei caratteri idraulici, ecologici paesaggistici del sistema idrografico endoreico e superficiale e loro valorizzazione come corridoi ecologici multifunzionali per la fruizione dei beni naturali e culturali che si sviluppano lungo il loro percorso;

L’impianto in studio interessa un’area interessata da un fitto reticolo idrografico, ma la posizione degli aerogeneratori e le infrastrutture sono al di fuori delle aree di rispetto dei reticoli o seguono le linee delle infrastrutture lineari (strade) esistenti.

L’impianto esistente è al di fuori da aree interessate da reticolo.

Impatto cumulativo nullo

L’impianto in studio interessa un’area interessata da un fitto reticolo idrografico, ma la posizione degli aerogeneratori e le infrastrutture sono al di fuori delle aree di rispetto dei reticoli o seguono le linee delle infrastrutture lineari (strade) esistenti.

L’impianto esistente è al di fuori da aree interessate da reticolo.

L’impianto “Gamesa” a nostro avviso interessa delle aree di rispetto dei reticoli idrografici, in corrispondenza di alcuni aerogeneratori che se autorizzati aumenterebbero il carico antropico sul reticolo.

Impatto cumulativo non trascurabile (medio- basso)

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5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 11 LUGLIO2017 Bacini endoreici e

recapiti finali di natura carsica

Occupazione antropica delle principali linee di deflusso delle acque: interventi di regimazione dei flussi e artificializzazione di alcuni tratti, che hanno alterato i profili e le dinamiche idrauliche ed ecologiche del reticolo idrografico, nonché l’aspetto paesaggistico

Salvaguardia della continuità e integrità dei caratteri idraulici, ecologici paesaggistici del sistema idrografico endoreico e superficiale e loro valorizzazione come corridoi ecologici multifunzionali per la fruizione dei beni naturali e culturali che si sviluppano lungo il loro percorso;

Gli impianti non interessano queste aree Impatto singoli impianti e cumulativo nullo

Gli impianti non interessano queste aree Impatto singoli impianti e cumulativo nullo

Reticolo idrografico superficiale del Canale Reale

Occupazione antropica delle principali linee di deflusso delle acque: interventi di regimazione dei flussi e artificializzazione di alcuni tratti, che hanno alterato i profili e le dinamiche idrauliche ed ecologiche del reticolo idrografico, nonché l’aspetto paesaggistico

Salvaguardia della continuità e integrità dei caratteri idraulici, ecologici paesaggistici del sistema idrografico endoreico e superficiale e loro valorizzazione come corridoi ecologici multifunzionali per la fruizione dei beni naturali e culturali che si sviluppano lungo il loro percorso;

Gli impianti non interessano queste aree Impatto singoli impianti e cumulativo nullo

Gli impianti non interessano queste aree Impatto singoli impianti e cumulativo nullo

Morfotipo costiero costituito da arenili lineari e tratti rocciosi

Erosione costiera

Artificializzazione della costa Urbanizzazione dei litorali

Rigenerazione morfotipo costiero-dunale ottenuta con riduzione pressione insediativa e rinaturalizzazione della fascia costiera

Gli impianti non interessano queste aree Impatto singoli impianti e cumulativo nullo

Gli impianti non interessano queste aree Impatto singoli impianti e cumulativo nullo

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5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 12 LUGLIO2017 Ecosistema spiaggia-

duna-macchia/pineta area umida retrodunale

Occupazione dei cordoni dunali da parte di edilizia per sviluppo turistico balneare

Salvaguardia dell’equilibrio ecologico ecosistema spiaggia- duna-macchia-pineta-area umida retrodunale

Gli impianti non interessano queste aree Impatto singoli impianti e cumulativo nullo

Gli impianti non interessano queste aree Impatto singoli impianti e cumulativo nullo

Sistema agro-

ambientale: seminativi, mosaico di frutteti, oliveti e vigneti, zone boscate, incolti con rocce

Alterazione e compromissione della leggibilità dei mosaici agro-ambientali e dei segni antropici che caratterizzano la piana con trasformazioni territoriali quali: espansione edilizia, insediamenti industriali, cave e infrastrutture

Dalla salvaguardia dei mosaici agrari e delle macchie boscate residue;

Gli impianti non si inseriscono in aree boscate, ma soprattutto in seminativi. Il posizionamento degli aerogeneratori è tale da seguire l’andamento a mosaico, e in qualche modo ne sottolinea la lettura, è indubbio d’altra parte che costituisce un elemento di antropizzazione forte del paesaggio. Gli aspetti cumulativi di due impianti sono trascurabili (basso) attesa la distanza tra di essi.

Gli impianti non si inseriscono in aree boscate, ma soprattutto in seminativi. Il posizionamento degli aerogeneratori è tale da seguire l’andamento a mosaico, e in qualche modo ne sottolinea la lettura, è indubbio d’altra parte che costituisce un elemento di antropizzazione forte del paesaggio. Benché gli impianti sorgano sulla stessa area l’interdistanza tra gli aerogeneratori (almeno 550 m) e il loro posizionamento che segue l’andamento a scacchiera, assicura che non ci sia una percezione disordinata con effetto selva. Si ritiene pertanto che in termini cumulativi l’impatto su questa invariante strutturale sia medio-basso.

Sistema insediativo principale lungo l’asse N-S (Bari, Brindisi, Lecce) e strade radiali

Progressiva saturazione tra i centri che si sviluppano lungo la SS7 e la SS16, con espansione edilizia e impianti produttivi lineari (tra Brindisi e

Dalla salvaguardia dei varchi presenti tra i centri che si sviluppano lungo la SS7

L’impianto esistente è particolarmente visibile dalla SS613, dalla SS16 e dalla ferrovia a cui è limitrofo. La presenza dell’impianto Tozzigreen in progetto accentua l’idea del paesaggio eolico in termini di percezione di più

L’impianto esistente è particolarmente visibile dalla SS613 e dalla SS16, a cui è limitrofo. La presenza degli impianti Tozzigreen+Gamesa, previsti in aree contigue, accentua l’idea del paesaggio eolico in termini di percezione di

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5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 13 LUGLIO2017 verso l’entroterra Mesagne e Brindisi e San Vito

dei Normanni)

impianti per un osservatore che si muove nel territorio, in gran parte mitigato dalla distanza media (non trascurabile) di oltre 8 km dalla SS613 e di 7 km dalla SS16. Impatto cumulativo non trascurabile (medio – basso)

più impianti per un osservatore che si muove nel territorio, in gran parte mitigato dalla distanza media (non trascurabile) di oltre 8 km dalla SS613 e di 7 km dalla SS16 dei due impianti in progetto, per i quali comunque è da escludere un effetto selva. Impatto cumulativo non trascurabile (medio – basso)

Il sistema di segni e manufatti testimonianza di colture e attività storiche (masserie)

Abbandono e progressivo deterioramento delle strutture, dei manufatti e dei segni delle pratiche rurali tradizionali;

Salvaguardia del patrimonio rurale storico e dei caratteri tipologici ed edilizi

tradizionali; nonché dalla sua valorizzazione per la ricezione turistica e la produzione di qualità (agriturismi)

In considerazione della distanza tra i due impianti l’impatto acustico complessivo e nullo. La distanza minima di almeno 600 m da insediamenti rurali rilevanti, pensiamo non possa comprometterne l’utilizzo anche in termini agrituristici. L’impatto cumulativo ed agni modo nullo

A nostro parere l’impianto Gamesa presenta posizioni di aerogeneratori troppo vicine a insediamenti rurali di entità non trascurabile.

L’impatto cumulativo è medio

Sistema idraulico insediativo delle bonifiche con fitta rete di canali a maglia regolare

Densificazione delle marine e dei borghi della riforma con la progressiva aggiunta di edilizia privata per le vacanze che ha cancellato le trame della bonifica, inglobato le

aree umide residuali e reciso le relazioni tra la costa e l’entroterra

Dalla salvaguardia e dal mantenimento delle tracce idrauliche (canali, idrovore) e insediative (poderi, borghi) che caratterizzano i paesaggi delle bonifiche;

Gli impianti non interessano la fascia costiera e non interferiscono direttamente con il sistema insediativo delle bonifiche, generano ad ogni modo una maggiore pressione antropica su questa componente pur non costituendone un diretto elemento di criticità. Impatto cumulativo medio-basso

Gli impianti non interessano la fascia costiera e non interferiscono direttamente con il sistema insediativo delle bonifiche, generano ad ogni modo una maggiore pressione antropica su questa componente pur non costituendone un diretto elemento di criticità.

La presenza di due impianti in aree contermini accentua l’impatto cumulativo (medio)

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5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 14 LUGLIO2017 Le torri costiere come

punti panoramici sul paesaggio marino e rurale

Stato di degrado dei manufatti e degli spazi di pertinenza

Salvaguardia e valorizzazione del sistema delle torri di difesa costiera quali

punti visuali privilegiati lungo a costa;

Gli impianti non interessano la fascia costiera e non interferiscono da cui distano almeno 8,5 km. La distanza minima dell’impianto Tozzigreen dalla costa è di oltre 11 km. A tali distanze anche salendo sulla torre costiera e guardando verso la campagna la presenza degli aerogeneratori non è dominante, la visione è quella di un paesaggio fortemente antropizzato in cui fra l’altro ci sono le torri eoliche.

Impatto cumulativo basso

Gli impianti non interessano la fascia costiera e non interferiscono da cui distano almeno 8,5 km. La distanza minima dell’area di impiantp Tozzigreen-Gamesa dalla costa è di oltre 11 km Impatto cumulativo basso

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5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 15 LUGLIO 2017

Il PPTR pone definisce uno scenario strategico in cui pone degli obiettivi di qualità da raggiungere con riferimento specifico anche alla Struttura e componenti antropiche e storico – culturali.

Tali obiettivi sono sostanzialmente tre:

1) Riqualificare i paesaggi rurali storici

2) Valorizzare e riqualificare i paesaggi costieri

3) Riconoscere e qualificare i beni culturali diffusi e valorizzare il patrimonio identitario e culturale insediativo

Per quanto attiene al primo punto l’area di installazione degli impianti non presenta le caratteristiche di paesaggio rurale storico. I paesaggi rurali storici richiamati dal PPTR sono quelli nell’intorno di Francavilla e San Vito dei Normanni.

Vista la distanza delle zone di installazione degli aerogeneratori da queste aree (San Vito circa 20 km, Francavilla circa 30 km) è evidente che l’impatto su tale componente (i paesaggi rurali storici) è di fatto nulla.

Abbiamo più volte ribadito che la distanza degli aerogeneratori in progetto dalla costa (11 km minimo), non vanno ad aumentare la pressione antropica sulla costa ne vanno ad incidere sui paesaggi costieri.

Come si evince dalla carta delle Componenti Culturali insediative, ci sono nell’area di installazione degli impianti Tozzigreen e Gamesa degli edifici rurali (si tratta di Masserie) qualificate con Segnalazione Architettonica.

Per quanto attiene l’impianto oggetto del presente studio (Impianto Tozzigreen) la distanza di oltre 600 m tra aerogeneratori più vicini e Masserie con Segnalazione architettonica, riteniamo non ne comprometta l’utilizzo anche in termini agrituristici.

In sintesi possiamo affermare che per quanto attiene alla Struttura e componenti antropiche e storico – culturali, così come peraltro individuate dal PPTR, atteso che:

- l’area ristretta (un intorno di circa 2 km intorno agli aerogeneratori) assumerà una connotazione “eolica” (tra progetto Gamesa e progetto Tozzi è prevista l’installazione di 17 aerogeneratori),

- la distanza dagli aerogeneratori esistenti dei due nuovi progetti non è comunque trascurabile (almeno 5 km)

- che l’area viene definita dal PPTR (Elaborato 3.2.7.b – Scheda Campagna Brindisina), area a bassa o nulla valenza dei paesaggi agrari.

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5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 16 LUGLIO 2017

possiamo affermare che l’impatto su tale componente è complessivamente basso, anche tenendo in considerazione gli effetti cumulativi degli aerogeneratori esistenti, e dei due impianti in progetto.

1.5 Impatto cumulativo su natura e biodiversità

Per ciò che concerne l’impatto cumulativo su natura e biodiversità l’impatto è di due tipi:

1) Diretto, dovuto alla collisione degli animali con parti dell’impianto in particolare con il rotore degli aerogeneratori.

2) Indiretto, dovuto all’aumento di disturbo antropico con conseguente allontanamento e/o scomparsa degli individui, modificazione di habitat, frammentazione dell’habitat.

Impatto diretto collisioni

Attesa la notevole distanza dell’impianto esistente dalle aree su cui è prevista la realizzazione dei due impianti in progetto (Tozzigreen e Gamesa) è evidente che non c’è cumulo di impatto.

Per quanto attiene invece ai due impianti in progetto, la cui realizzazione, come più volte affermato, è prevista in aree contermini che si intersecano, è evidente che generano un impatto cumulativo, mitigato:

- dalla distanza notevole (minimo 550 m) tra i gruppi di aerogeneratori - dalla loro disposizione a cluster che evita la formazione di una barriera su

un’area molto estesa.

Impatto indiretto

Incremento dell’impatto indiretto per disturbo alla fauna ed avifauna:

A tal proposito dobbiamo ancora una volta considerare gli impianti in progetto da una parte (Gamesa + Tozzigreen) e l’impianto esistente dall’altra. In questo caso l’impatto cumulativo è nullo in considerazione dell’elevata distanza tra le aree interessate dai progetti Tozzigreen e Gamesa (da una parte) e le aree degli aerogeneratori esistenti dall’altra: gli impatti prodotti si vadano a sommare:

- troppo distante le aree (almeno 5 km)

- troppo elevata l’antropizzazione dell’area (a vocazione agricola)

- troppi gli impedimenti strutturali e funzionali (strade, ferrovie, aree abitate, ecc.)

Se invece consideriamo i due impianti in progetto Tozzigreen e Gamesa, previsti su aree contermini, è evidente che in questo caso aumenta l’area di disturbo e

(18)

5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 17 LUGLIO 2017

quindi l’effetto cumulativo di impatto esiste soprattutto sull’avifauna. Tuttavia ricordiamo:

- che si tratta di un’area prettamente agricola con valenza ecologica scarsa dove permangono solo in forma relittuale aeree molto piccole di semi- naturalità;

- che non esistono connessioni ecologiche particolari con altre aree, in particolare con le aree protette vicine (Curtipitrizzi a sud, Bosco di Lucci e Santa Teresa a nord).

Incremento dell’impatto indiretto per modificazione e frammentazione di habitat

Le aree di tutti e tre gli impianti sono ad uso esclusivamente agricolo, per l’impianto in progetto abbiamo visto la presenza di ambienti semi naturali in forma relittuale, per quanto riguarda flora e fauna sono presenti, però, impedimenti strutturali e funzionali che rendono molto difficile una connessione ecologica tra le aree. Nessun corridoio ecologico collega le aree degli impianti, ciò è evidenziato anche nella Carta della Rete per la Conservazione della Biodiversità - REB (Elaborato 4,2.1.1 del PPTR). D’altra parte possiamo affermare che, date le caratteristiche del progetto eolico (progetto diffuso con poco utilizzo della risorsa

“territorio”) la presenza dei due parchi eolici non pregiudica in linea di principio interventi di riqualificazione ecologica. Possiamo pertanto affermare che in termini di modificazione e frammentazione dell’habitat l’impatto cumulativo è nullo.

1.6 Impatti su sicurezza e salute umana Rumore

L’impianto esistente dista dalle aree (contigue) degli impianti in progetto almeno 5 km. Questa distanza assicura che non possano esserci effetti cumulativi in termini di rumore prodotto dagli aerogeneratori in movimento, in cui effetti sono di solito tangibili sino ad una distanza massima di circa 600 m dalla torre eolica.

E’ stato investigato invece l’impatto cumulativo prodotto dall’impianto Tozzigreen e Gamesa, previsti su aree contigue, considerandoli entrambi in esercizio.

Le ipotesi di base del calcolo del rumore cumulativo sono le stesse di quelle riportate nelle Studio di Impatto Ambientale relativo al Parco Eolico (Tozzigreen) in studio (in particolare nel Quadro Ambientale ed Analisi degli impatti).

I progetti di due parchi eolici ricadono in aree contigue del territorio del Comune di Brindisi, il quale ha redatto la propria Carta della zonizzazione acustica che è parte integrante del PUG al punto 2.7 della parte strutturale.

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5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 18 LUGLIO 2017

L'amministrazione Comunale di Brindisi ha, quindi, adempiuto a quanto previsto dall’Art. 6, comma 1, lettera a), della Legge 26 Ottobre 1995, n. 447, ed ha inserito le aree intorno all’impianto in progetto in Classe III – Aree di tipo misto e Classe II – Aree prevalentemente residenziali. A tal fine, valgono i limiti assoluti prescritti dal D.P.C.M. 14 Novembre 1997 e quelli differenziali di cui all’Art. 4, comma 1, dello stesso. Tali limiti sono riportati in Tab. 1 e Tab. 2 (Cfr. Tabelle B, C e D dell’Allegato al D.P.C.M) e nella parte descrittiva del paragrafo 2.

Per il calcolo del livello sonoro generato dagli aerogeneratori è stato utilizzato un software (Cadna A, versione 4.3, della DataKustik GmbH, distribuito dalla Aesse Ambiente s.r.l..) e relativo modello di calcolo.

Il programma utilizzato permette di riprodurre, in un unico modello, tutti i tipi di sorgenti che determinano il campo sonoro, utilizzando gli standard di calcolo sopra definiti. In questo modo permette di realizzare varianti diverse per la taratura, lo stato di fatto, lo stato di progetto e le configurazioni intermedie, in cui è possibile ottenere il contributo ai ricettori, in termini di livello sonoro, delle singole sorgenti o di gruppi di esse.

Per eseguire il calcolo del livello sonoro, il programma di simulazione richiede in input alcuni parametri ambientali tra i quali la temperatura, il grado di umidità relativa ed il coefficiente di assorbimento acustico dell’aria, ecc.; si deve inserire anche un fattore di assorbimento rappresentativo dei diversi tipi di terreno. In funzione di tali parametri, è possibile ottenere un coefficiente di riduzione che permette di valutare l’attenuazione che l’onda sonora subisce durante la propagazione per l’influenza delle condizioni meteorologiche e di tutti gli elementi esplicitati nella (3) come, per esempio, l’effetto suolo e quello dell’aria. Il suono che giunge al ricettore, quindi, è dato dalla somma dell’onda diretta e di tutti i raggi secondari, riflessi dagli edifici e da ostacoli naturali e/o artificiali, debitamente attenuati. Nel presente studio sono state considerate le riflessioni fino al 2° ordine.

All’interno del modello di simulazione è stato inserito, per gli aerogeneratori, il livello di potenza sonora, ponderata A, pari a 104,4 dB(A) così come desunto dalla scheda tecnica del costruttore Vestas per il modello V126-3.45 MW 50/60 Hz HTq (Mode 0 Blades with serrated trailing edge) con altezza pari a 127 m. Per il coefficiente di assorbimento del suolo G è stato utilizzato il valore intermedio 0,5, mentre, vista la posizione geografica dell’impianto in progetto, si è impostata, nelle simulazioni, la temperatura pari a 20 °C e l’umidità relativa pari al 50%.

Il valore pari a 99,5 dB(A) inserito in input al modello di simulazione, per il livello di potenza sonora delle pale eoliche Gamesa G90, è stato ricavato dal Maine DEP Site Location of Development Act - Permit Application redatto dalla Patriot Renawebles LLC, e disponibile al sito web www.maine.gov.

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5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 19 LUGLIO 2017

In via cautelare, nel modello, si è ipotizzato un funzionamento continuo e contemporaneo di tutte le sorgenti.

In figura è rappresentata la vista 2D modello utilizzato per la valutazione previsionale con evidenziate le torri eoliche (numeri), i ricettori posti in facciata agli edifici analizzati (lettere) e le torri eoliche Gamesa (G90).

(21)

5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 20 LUGLIO 2017

Il clima sonoro ante operam è stato misurato con misurazione continua effettuata tra il 7 e 8 luglio 2017. I Livelli Continuo di pressione sonora ponderato per il periodo diurno e notturno, a seguito delle misurazioni sono:

LAeq= 44,0 dB(A) per il periodo diurno LAeq= 34,5 dB(A) per il periodo notturno

Le simulazioni eseguite hanno consentito di determinare le curve isofoniche di emissione e d’immissione, ricadenti nelle aree intorno all’impianto in progetto e a quello Gamesa in fase autorizzativa, inoltre sono stati calcolati i livelli sonori di emissione, generati dal parco eolico in progetto, in facciata agli edifici individuati sul territorio sia ad un’altezza pari a 1,5 m sia per l’altezza pari a 4m.

Il livello d’immissione è stato calcolato attraverso la somma energetica tra i livelli di emissione, sopra citati, e i livelli sonori misurati durante la campagna di monitoraggio del clima sonoro ante-operam; tale calcolo deriva dal fatto che l'emissione acustica degli impianti si andrà a sommare al clima sonoro attualmente presente nelle aree interessate dall'intervento.

Nelle tabelle sotto sono riportati i risultati numerici delle simulazioni e dei calcoli eseguiti, mentre negli allegati sono riportati i rispettivi risultati grafici sotto forma di mappe con isofoniche a colori.

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5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 21 LUGLIO 2017

Edificio Altezza calcolo

Livello di emissione

Diurno (6-22) Notturno (22-6)

dB(A) dB(A)

A 1,5 m 40,0 40,0

4,0 m 42,6 42,6

B 1,5 m 39,3 39,3

4,0 m 42,0 42,0

C 1,5 m 38,7 38,7

4,0 m 41,5 41,5

D 1,5 m 38,1 38,1

4,0 m 40,6 40,6

E 1,5 m 39,0 39,0

4,0 m 41,8 41,8

F 1,5 m 38,4 38,4

4,0 m 41,2 41,2

G 1,5 m 41,5 41,5

4,0 m 44,1 44,1

H 1,5 m 38,8 38,8

4,0 m 41,9 41,9

I 1,5 m 39,5 39,5

4,0 m 42,5 42,5

L 1,5 m 38,4 38,4

4,0 m 41,4 41,4

M 1,5 m 36,2 36,2

4,0 m 38,7 38,7

N 1,5 m 39,2 39,2

4,0 m 41,7 41,7

O 1,5 m 35,2 35,2

4,0 m 38,1 38,1

P 1,5 m 37,0 37,0

4,0 m 39,4 39,4

Q 1,5 m 35,8 35,8

4,0 m 38,7 38,7

R 1,5 m 39,1 39,1

4,0 m 41,6 41,6

Livelli di emissione sonora.

(23)

5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 22 LUGLIO 2017 Edificio Altezza

calcolo

Livello d’immissione

Diurno (6-22) Notturno (22-6)

dB(A) dB(A)

A 1,5 m 45,5 41,1

4,0 m 46,4 43,2

B 1,5 m 45,3 40,5

4,0 m 46,2 42,7

C 1,5 m 45,2 40,1

4,0 m 46,0 42,3

D 1,5 m 45,1 39,7

4,0 m 45,7 41,6

E 1,5 m 45,3 40,3

4,0 m 46,1 42,5

F 1,5 m 45,1 39,9

4,0 m 45,9 42,0

G 1,5 m 46,0 42,3

4,0 m 47,1 44,6

H 1,5 m 45,2 40,2

4,0 m 46,1 42,6

I 1,5 m 45,4 40,7

4,0 m 46,4 43,1

L 1,5 m 45,1 39,7

4,0 m 46,0 42,2

M 1,5 m 44,8 38,4

4,0 m 45,2 40,1

N 1,5 m 45,3 40,5

4,0 m 46,1 42,5

O 1,5 m 44,6 37,9

4,0 m 45,1 39,7

P 1,5 m 44,9 38,9

4,0 m 45,4 40,6

Q 1,5 m 44,7 38,2

4,0 m 45,2 40,1

R 1,5 m 45,3 40,4

4,0 m 46,0 42,4

Livelli assoluti d’immissione sonora.

(24)

5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 23 LUGLIO 2017

Il calcolo effettuato ha consentito di determinare i livelli di emissione (livello sonoro generato dal solo parco eolico, escludendo quindi le sorgenti sonore già presenti sul territorio) e i livelli d’immissione in facciata ai ricettori maggiormente esposti. Tali valori possono essere confrontati con i limiti acustici prescritti per le Classi II e III in cui ricadono i ricettori considerati. Nelle seguenti tabelle sono riportati i confronti di legge.

(25)

5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 24 LUGLIO 2017 Edificio Altezza

calcolo

Zonizzazione acustica

Livello di emissione

Diurno (6-22) Notturno (22-6)

dB(A) dB(A)

A 1,5 m

Classe III 40,0 < 55,0 40,0 < 45,0

4,0 m 42,6 < 55,0 42,6 < 45,0

B 1,5 m

Classe III 39,3 < 55,0 39,3 < 45,0

4,0 m 42,0 < 55,0 42,0 < 45,0

C 1,5 m

Classe III 38,7 < 55,0 38,7 < 45,0

4,0 m 41,5 < 55,0 41,5 < 45,0

D

1,5 m

Classe III

38,1 < 55,0 38,1 < 45,0

4,0 m 40,6 < 55,0 40,6 < 45,0

E

1,5 m

Classe II

39,0 < 50,0 39,9 < 40,0

4,0 m 41,8 < 50,0 41,8 > 40,0

F

1,5 m

Classe III

38,4 < 55,0 38,4 < 45,0

4,0 m 41,2 < 55,0 41,2 < 45,0

G

1,5 m

Classe III

41,5 < 55,0 41,5 < 45,0

4,0 m 44,1 < 55,0 44,1 < 45,0

H 1,5 m

Classe II 38,8 < 50,0 38,8 < 40,0

4,0 m 41,9 < 50,0 41,9 > 40,0

I 1,5 m

Classe II 39,5 < 50,0 39,5 < 40,0

4,0 m 42,5 < 50,0 42,5 > 40,0

L 1,5 m

Classe III 38,1 < 55,0 38,1 < 45,0

4,0 m 41,4 < 55,0 41,4 < 45,0

M 1,5 m

Classe III 36,2 < 55,0 36,2 < 45,0

4,0 m 38,7 < 55,0 38,7 < 45,0

N 1,5 m

Classe III 39,2 < 55,0 39,2 < 45,0

4,0 m 41,7 < 55,0 41,7 < 45,0

O 1,5 m

Classe II 35,2 < 50,0 35,2 < 40,0

4,0 m 38,1 < 50,0 38,1 < 40,0

P 1,5 m

Classe III 37,0 < 55,0 37,0 < 45,0

4,0 m 39,4 < 55,0 39,4 < 45,0

Q 1,5 m

Classe III 35,8 < 55,0 35,8 < 45,0

4,0 m 38,7 < 55,0 38,7 < 45,0

R 1,5 m

Classe III 39,1 < 55,0 39,1 < 45,0

4,0 m 41,6 < 55,0 41,6 < 45,0

Livelli di emissione in facciata ai ricettori analizzati e confronto con i limiti di legge.

(26)

5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 25 LUGLIO 2017 Edificio Altezza

calcolo

Zonizzazione acustica

Livello di emissione

Diurno (6-22) Notturno (22-6)

dB(A) dB(A)

A 1,5 m

Classe III 45,5 < 60,0 41,1 < 50,0

4,0 m 46,4 < 60,0 43,2 < 50,0

B 1,5 m

Classe III 45,3 < 60,0 40,5 < 50,0

4,0 m 46,2 < 60,0 42,7 < 50,0

C 1,5 m

Classe III 45,2 < 60,0 40,1 < 50,0

4,0 m 46,0 < 60,0 42,3 < 50,0

D

1,5 m

Classe III

45,1 < 60,0 39,7 < 50,0

4,0 m 45,7 < 60,0 41,6 < 50,0

E

1,5 m

Classe II

45,3 < 50,0 40,3 < 45,0

4,0 m 46,1 < 50,0 42,5 < 45,0

F

1,5 m

Classe III

45,1 < 60,0 39,9 < 50,0

4,0 m 45,9 < 60,0 42,0 < 50,0

G 1,5 m

Classe III 46,0 < 60,0 42,3 < 50,0

4,0 m 47,1 < 60,0 44,6 < 50,0

H

1,5 m

Classe II

45,2 < 50,0 40,2 < 45,0

4,0 m 46,1 < 50,0 42,6 < 45,0

I 1,5 m

Classe II 45,4 < 50,0 40,7 < 45,0

4,0 m 46,4 < 50,0 43,1 < 45,0

L 1,5 m

Classe III 45,1 < 60,0 39,7 < 50,0

4,0 m 46,0 < 60,0 42,2 < 50,0

M 1,5 m

Classe III 44,8 < 60,0 38,4 < 50,0

4,0 m 45,2 < 60,0 40,1 < 50,0

N 1,5 m

Classe III 45,3 < 60,0 40,5 < 50,0

4,0 m 46,1 < 60,0 42,5 < 50,0

O 1,5 m

Classe II 44,6 < 50,0 37,9 < 45,0

4,0 m 45,1 < 50,0 39,7 < 45,0

P 1,5 m

Classe III 44,9 < 60,0 38,9 < 50,0

4,0 m 45,4 < 60,0 40,6 < 50,0

Q 1,5 m

Classe III 44,7 < 60,0 38,2 < 50,0

4,0 m 45,2 < 60,0 40,1 < 50,0

R 1,5 m

Classe III 45,3 < 60,0 40,4 < 50,0

4,0 m 46,0 < 60,0 42,4 < 50,0

Livelli d’immissione in facciata ai ricettori analizzati e confronto con i limiti di legge.

(27)

5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 26 LUGLIO 2017

Come si evince dai risultati riportati nelle precedenti, si verifica in tre casi, evidenziati in giallo un superamento del limite di emissione per i ricettori E, H ed I, alla sola quota di 4 m; i ricettori, così come si evince dalle foto di figure 2, 3 e 4 risultano essere edifici aventi il solo piano terra, quindi si ritiene che in tali situazioni sia necessario il solo confronto con i limiti alla quota di 1,5 m, tra l’altro ampiamente verificati.

Ricettore E

(28)

5 – IMPATTI CUMULATIVI Pag. 27 LUGLIO 2017 Ricettore H

Ricettore I

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