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GLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO DELL INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA PER LA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

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GLI OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO DELL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA

PER LA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

1. Gli OSA e la Riforma scolastica

La Riforma scolastica in atto è piuttosto complessa sia nell’impostazione didattica che nella sua organizzazione. Un posto di rilievo viene occupato dagli Obiettivi Specifici di Apprendimento (OSA) delle singole discipline, compresi quelli per l’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC). Gli OSA per l’IRC della scuola secondaria di secondo grado sono stati sottoscritti il 13 ottobre 2005, con la particolarità di alcuni, segnati con un asterisco.

Si presentano come un insieme di “conoscenze” ed “abilità” che le scuole sono invitate ad organizzare in attività didattica per promuovere le “competenze”

finali degli alunni a partire dalle loro “capacità”. Sono dei “livelli essenziali di prestazione” che le singole discipline mettono in campo per un apprendimento che permetta ad ogni alunno di sviluppare le proprie capacità ed approdare alle competenze condivise. Possono essere interpretati, per la loro funzionalità didattica, come “punti di partenza”, affidati ai docenti, in vista di una convergenza interdisciplinare in grado realmente di favorire negli alunni la maturazione di vere e proprie competenze, o come degli “indici” attorno ai quali i docenti sono chiamati a comporre il “libro didattico”, nel suo insieme e anno dopo anno.

Li riportiamo. Come si noterà, sono divisi in tre elenchi, relativi al primo biennio, al secondo biennio e al monoennio o anno conclusivo. Riguardano i due percorsi della scuola secondaria di secondo grado: dell’istruzione o dei licei, il primo;

della istruzione e formazione, il secondo (che comprende tutti gli OSA del primo biennio e gli OSA del secondo biennio e del monoennio segnati con l’asterisco).

CORSO REGIONALE AGGIORNAMENTO IdR

OTTOBRE – NOVEMBRE 2006

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OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA DEL SECONDO CICLO SCOLASTICO DEL SISTEMA DEI LICEI E DEGLI ISTITUTI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE

PRIMO BIENNIO (I e II superiore)

Conoscenze Abilità

- Desideri e attese del mondo giovanile, identità personale ed esperienza religiosa

- La proposta di salvezza del cristianesimo realizzata nel mistero pasquale di Cristo

- La Bibbia, documento fondamentale per la tradizione religiosa ebraico-cristiana: metodi di accostamento

- Gesù, il Figlio di Dio che si è fatto uomo: vita, annuncio del Regno, morte e risurrezione, mistero della sua persona nella comprensione della Chiesa

- L’uomo, “immagine e somiglianza” di Dio, persona

- La Chiesa mistero e istituzione: dalla Chiesa degli apostoli alla diffusione del cristianesimo nell’area mediterranea e in Europa

- Vita nuova nello Spirito, legge e libertà:

caratteristiche fondamentali della morale cristiana

- Origine e fine dell’uomo secondo la religione cristiana

- Confrontare aspetti della propria identità con modelli di vita cristiana

- Individuare la specificità della salvezza cristiana e confrontarla con quella di altre religioni

- Analizzare nell’Antico e nel Nuovo Testamento le tematiche preminenti, i personaggi più

significativi, la figura di Maria

- Individuare in Gesù Cristo i tratti fondamentali della rivelazione di Dio, fonte della vita e dell’amore, ricco di misericordia

- Cogliere le caratteristiche dell’uomo come persona nella Bibbia e nella riflessione dei cristiani dei primi secoli

- Riconoscere lo sviluppo della presenza della Chiesa nella società e nella cultura: dall’origine fino al medio evo

- Confrontare la novità della proposta cristiana con scelte personali e sociali presenti nel tempo

- Cogliere i significati originari dei segni, dei simboli e delle principali professioni cristiane di fede

- Riconoscere l’importanza e il significato dei sacramenti per l’inizio, lo sviluppo e la ripresa della vita cristiana

- Riconoscere i criteri e i segni di appartenenza ad un gruppo di persone, ad una comunità sociale e quelli di appartenenza alla Chiesa

- Comprendere il significato cristiano della

coscienza e la sua funzione per l’agire umano

- Specificare l’interpretazione della vita e del

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SECONDO BIENNIO (III e IV superiore)

Conoscenze Abilità

- L’uomo e la ricerca della verità: l’incontro tra filosofia e teologia, tra scienza e fede

- * Dio, la religione e le religioni tra rivelazione e critica della ragione. Origine e significato della fede cristiana nell’Unità e Trinità di Dio

- * Gesù nella ricerca moderna: corrispondenza ed unità tra il “Gesù della storia” e il “Cristo della fede”

- I principi dell’ermeneutica biblica per un approccio sistematico al testo

- * La Chiesa e l’impero, gli stati nazionali, le democrazie e la modernità

- La riforma della Chiesa, il concilio di Trento, divisioni tra cristiani, la ricerca dell’unità

- * Nuove espressioni di spiritualità cristiana nell’epoca moderna per la predicazione, la preghiera, l’educazione, la carità e la testimonianza di vita

- Evangelizzazione di nuovi popoli: rapporto tra fede e cultura locale

- * Giustizia e pace, libertà e fraternità nelle attese dei popoli e nell’insegnamento del cristianesimo

- Riconoscere diversi atteggiamenti dell’uomo nei confronti di Dio e le caratteristiche della fede matura

- Argomentare una risposta a critiche ed obiezioni formulate sulla credibilità della religione cristiana

- * Applicare criteri ermeneutici adeguati ad alcuni testi biblici, in particolare a quelli relativi agli eventi principali della vita di Gesù

- * Identificare nella storia della Chiesa dal medio evo all’epoca moderna nodi critici e sviluppi significativi

- Riconoscere l’attività missionaria della Chiesa nei diversi continenti e analizzare il rapporto fra evangelizzazione e vicende storico-politiche contestuali

- Individuare le cause delle divisioni tra i cristiani e valutare i tentativi operati per la riunificazione della Chiesa

- * Cogliere in opere d’arte (architettoniche, figurative, letterarie e musicali …) elementi espressivi della tradizione cristiana

- * Individuare il rapporto fra coscienza, verità e libertà nelle scelte morali dei cattolici

- Riconoscere la tensione tra realtà ed ideali, tra limiti dell’uomo e azione dello Spirito nella vita personale, sociale ed ecclesiale

- * Accogliere, confrontarsi e dialogare con

quanti vivono scelte religiose e impostazioni di

vita diverse dalle proprie

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QUINTO ANNO

Conoscenze Abilità

- * La persona umana fra le novità tecnico- scientifiche e le ricorrenti domande di senso

- La Chiesa di fronte ai conflitti e ai totalitarismi del XX secolo

- * Il concilio Vaticano II: storia, documenti, ed effetti nella Chiesa e nel mondo

- * La dottrina sociale della Chiesa: la persona che lavora, i beni e le scelte economiche, l’ambiente e la politica

- * La ricerca di unità della Chiesa e il movimento ecumenico

- Il dialogo interreligioso e il suo contributo per la pace fra i popoli

- * L’insegnamento della Chiesa sulla vita, il matrimonio e la famiglia

- * Cogliere i rischi e le opportunità delle tecnologie informatiche e dei nuovi mezzi di comunicazione sulla vita religiosa

- Riconoscere in situazioni e vicende

contemporanee modi concreti con cui la Chiesa realizza il comandamento dell’amore

- * Individuare nella Chiesa esperienze di confronto con la Parola di Dio, di partecipazione alla vita liturgica, di comunione fraterna, di testimonianza nel mondo

- * Riconoscere le linee di fondo della dottrina sociale della Chiesa e gli impegni per la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato

- * Individuare i percorsi sviluppati dalla Chiesa cattolica per l’ecumenismo e il dialogo

interreligioso

- * Motivare le scelte etiche dei cattolici nelle relazioni affettive, nella famiglia, nella vita dalla nascita al suo termine

- Tracciare un bilancio sui contributi dati dall’insegnamento della religione cattolica per il proprio progetto di vita, anche alla luce di precedenti bilanci

1.1. Utilizzo didattico degli OSA

E’ doveroso un ulteriore accenno sul loro utilizzo didattico. Come già si notava, gli OSA, composti in

“conoscenze” (elenco di sinistra) e “abilità” (elenco di destra), ben congiunte fra di loro (il “sapere” strettamente collegato al “saper fare”), servono a far si che gli alunni abbiano a mettere a frutto le loro “capacità” per arrivare alle

“competenze” preordinate. Si parte dagli alunni che arrivano a scuola per essere accompagnati a diventare persone culturalmente e professionalmente ben inserite nella società, in vista di una felice “convivenza civile”. Si tratta di promuovere il passaggio da una persona in costruzione ad una persona che sviluppa se stessa secondo un progetto, per il quale la scuola offre un suo apporto fondamentale: il sapere e il saper fare in funzione dell’essere della persona e del cittadino. E’ un passaggio che si conclude a 18 anni, ben indicato nel suo esito dal Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione (PECUP 18).

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formulati per traguardi di apprendimento accessibili agli alunni, chiari e significativi, da raggiungere sulla base del principio dell’ologramma (aperti se non anche composti insieme alle altre discipline). Sono frutto di una “trattativa”

dell’insegnante che considera tutte le variabili in gioco dell’attività didattica, in vista di un percorso da costruire ed una sequenza didattica da organizzare. Una volta individuati, a partire innanzitutto dalle domande e dai bisogni degli alunni e non solo dagli indirizzi degli OSA, gli OF diventano il punto di riferimento e la guida per le progettazione delle UA, che risultano come dei segmenti di apprendimento composti sulla base di tre elementi: la formulazione di uno o più OF integrati, il computo delle attività didattiche da mettere in cantiere e la decisione sulle modalità di verifica (le tre fasi: ideativo/progettuale; della mediazione didattica; della verifica degli esiti). Possono assumere la forma del laboratorio e riguardare sia il gruppo classe che altri tipi di raggruppamento.

1.2. Elaborazione degli OSA per l’IRC del Secondo Ciclo

Per la formulazione degli OSA per l’IRC, data la particolarità di questa disciplina per il contenuto e soprattutto per il suo quadro normativo, frutto dell’accordo concordatario del 1984, bisognava tenere presenti contemporaneamente le competenze condivise fra tutte le discipline, espresse dal PECUP 18, il riferimento contenutistico specifico di ogni singola disciplina (nel caso dell’IRC la dottrina cristiana nell’interpretazione autorevole della Chiesa cattolica), gli OSA di tutte le altre discipline, in particolare quelle più affini come italiano, storia, filosofia e arte, e la situazione personale, familiare e sociale degli alunni. I criteri tenuti in considerazione sono stati quindi:

- il riferimento al patrimonio culturale del cristianesimo nella denominazione cattolica, patrimonio tradotto con la riflessione teologico-pastorale sviluppata a partire dal concilio Vaticano II;

- il contesto sociale e culturale del nostro tempo, in particolare il pluralismo anche religioso e quindi le esigenze del dialogo ecumenico ed interreligioso;

- l’attenzione agli OSA delle altre discipline, soprattutto quelli delle discipline affini come: italiano, storia, arte, filosofia ed educazioni alla convivenza civile;

- i destinatari, e quindi la loro età (per questi OSA ragazzi in cammino verso la maturazione di grandi decisioni) e la loro appartenenza ad un mondo, quello adolescenziale e giovanile, oggi caratterizzato da tanti aspetti spesso fra di loro contradditori.

La elaborazione di questi OSA è stata laboriosa. Ci si doveva confrontare con molte persone: oltre al gruppo degli esperti e quanti vi sono coinvolti istituzionalmente, in particolare il Consiglio Permanente della CEI e gli addetti del MIUR, gli stessi IdR della scuola secondaria di secondo grado. Nel frattempo bisognava seguire gli sviluppi della riforma di questa scuola, che con una certa fatica trovava un suo assetto più definito. Bisognava tener presenta anche la sperimentazione CEI degli anni 1998-2000, alcuni criteri di qualità valorizzati per la circostanza, in particolare i criteri della correlazione, dell’essenzialità e della progressione ciclica, quest’ultimo con una attuazione meno rigida (anche la mappa progettuale, ritenuta allora uno strumento fondamentale come schema di riferimento didattico, debitamente rivisitata, può essere ancora considerata uno strumento utile di lavoro).

La triplice suddivisione risulta così caratterizzata:

- il primo biennio finalizzato a mettere in evidenza gli aspetti fondamentali delle singole discipline;

- il secondo biennio riguardante gli approfondimenti delle singole discipline;

- il monoennio o anno conclusivo è per la sintesi e l’orientamento: verso l’università o altro tipo di studio, soprattutto verso un modo adulto di impostare la vita.

Gli OSA del monoennio, assieme alle competenze elencate nel PECUP, servono ad indicare il tragitto da percorrere e possono quindi essere anticipati negli sviluppi applicativi, specialmente per gli allievi che seguono il percorso di istruzione e formazione e lo terminano al terzo o al quarto anno.

Come già accennato, gli OSA riguardano tutti e due i percorsi dell’unico sistema di rinnovamento della scuola secondaria di secondo grado: percorso di istruzione e percorso di istruzione e formazione, anche se quest’ultimo di fatto può terminare dopo il terzo anno o dopo il quarto anno, rimanendo l’opportunità di passare da un percorso all’altro. E’ stata una scelta condivisa con il MIUR (il Profilo delle competenze in uscita infatti è unico, per cui non ci sono divergenze da questo punto di vista). Le differenze riguardano soprattutto la modalità di apprendimento, chiaramente diversa: quella dei licei basata più sul sapere che sul saper fare; quella professionale basata più sul saper fare che sul sapere.

2. Nuclei tematici degli OSA dell’IRC

In attesa di una lettura degli OSA dell’IRC più completa (sull’onda di quella degli OSA dell’IRC del primo ciclo scolastico, da cui il relativo “Libro guida”), si impone una scelta di campo: ci si limiterà qui a delineare l’aspetto contenutistico degli OSA del secondo ciclo, che comunque ha degli evidenti risvolti sulla applicabilità didattica. Gli OSA del primo ciclo fanno da sfondo o da punto di partenza per cogliere in questi OSA la continuità oltre che la novità.

Non sono molti gli OSA del secondo ciclo ma neppure pochi, in ogni caso proporzionati agli OSA delle altre discipline. In questo modo non si rischia di dimenticare qualche aspetto basilare del cristianesimo e si favorisce effettivamente “traduzione in aula” di tutti.

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Seppure sono direttamente affidati alla capacità didattica dei docenti e della scuola nel suo insieme, non possono essere lasciati nell’ombra o interpretati in maniera troppo superficiale e funzionale gli alunni, nel pieno di un’età determinante per la maturazione di un volto umano significativo, per dare uno giusto sviluppo alla propria vita:

- il primo biennio serve per consolidare la riflessione sul cristianesimo, (Dio, Gesù Cristo, la Chiesa, la vita nello Spirito, la Bibbia), per conoscerlo in tutti i suoi aspetti fondamentali e trovare anche nella “Religione cattolica” la possibilità di un confronto decisivo per dare un valido orientamento alla propria vita; è l’età delle prime decisioni, spesso determinanti;

- il secondo biennio (o l’ultimo anno del percorso istruzione e formazione per quanti termina con la qualifica, o il penultimo per coloro che terminano al quarto anno con il diploma) è invece il biennio degli approfondimenti;

non basta conoscere gli elementi fondamentali delle singole discipline per aiutare i ragazzi ad impostare la vita su basi consistenti, bisogna anche affrontare in senso critico le questioni più rilevanti poste dalla storia e dall’attualità; un aspetto che direttamente riguarda l’IRC è il confronto con altre confessioni cristiane, altre religioni e tradizioni culturali, sollecitato dalla società multietnica oggi sempre più diffusa, in vista della possibile integrazione fra i popoli, dentro il contesto europeo innanzitutto;

- il monoennio tende a favorire una sintesi che abbia il duplice significato di “concludere” al meglio gli studi del secondo ciclo, realizzando le competenze elencate nel PECUP, con alcune UA che completino quanto non sviluppato o sviluppato poco negli anni precedenti, e aprire alla prosecuzione con gli studi universitari,

“orientare” verso studi universitari adeguati alle attese degli alunni oltre che alle esigenze sociali del momento.

L’inserimento nel proprio territorio e nel vissuto di ogni giorno richiede una lettura della realtà, di se stessi e della varietà delle relazioni umane, attenta e critica, per un accostamento ad essa che non si limiti ad essere soltanto problematico, fonte di interrogativi più che apertura ad una risposta, curiosità, ricerca, coinvolgimento, sollecitazione per una attiva e costruttiva presa di posizione personale e sociale.

2.1. Al centro Gesù Cristo

Anche al centro di questi OSA viene posto Gesù, la sua persona e le sue opere. Il taglio cristologico è garantito.

Non poteva essere diversamente del resto, dal momento che il cristianesimo è una religione unica e diversa proprio per la mediazione di Gesù, per i cristiani più che un profeta, il Figlio di Dio stesso venuto fra gli uomini. Riportiamo al proposito una conoscenza del primo biennio, molto significativa (e ben riassuntiva): “Gesù, il Figlio di Dio che si è fatto uomo: vita, annuncio del Regno, morte e risurrezione, mistero della sua persona nella comprensione della Chiesa”.

Congiuntamente, come presupposto e come sviluppo della presenza e dell’azione di Gesù nella storia, vengono elencati alcuni riferimenti a Dio Padre da una parte e alla Chiesa dall’altra, quest’ultima incontrata nel suo nascere e lungo i due millenni della sua storia, nella specificità della sua missione e nella sua organicità espressiva.

Di Gesù si parla in continuità con gli OSA della scuola del primo ciclo ed è proprio questa continuità che ha determinato un elenco non eccessivo di OSA riferiti direttamente a Gesù, di gran lunga meno numeroso degli OSA precedenti. Non si poteva ripetere tutto, seppure adeguandolo al tipo di scuola. Gli OSA delle altre discipline, specialmente quelli di italiano e storia, pongono di fatto al centro dell’attenzione più la Chiesa che Gesù, in particolare quelli del secondo biennio e del monoennio.

Si mette in secondo piano la “cristologia per titoli” presente negl iOSA del primo ciclo, per preferire riferimenti essenziali a Gesù, “riconoscerlo” nella sua unicità di Figlio di Dio fattosi uomo, morto in croce e risorto, per dare all’umanità del tempo e nostra una prospettiva di vita rinnovata. I due aspetti, del confronto con la realtà personale di Gesù e i risvolti pratici dell’incontro con lui sulla vita dei discepoli, procedono di pari passo, per un collegamento che si inserisce molto bene nel momento specifico di vita degli alunni, chiamati ad uscire da una lettura ingenua della realtà per cercare e trovare una valida comprensione interpretativa della stessa, da collegarsi, per quanto riguarda la vita più strettamente personale, ad un confronto costruttivo con persone e proposte significative e così individuare una valida prospettiva di senso. In questo contesto è rilevante, per esempio, la conoscenza del secondo biennio “Gesù nella ricerca moderna: corrispondenza ed unità tra il Gesù della storia e il Cristo della fede”, sia per entrare nello spirito del tempo che per approfondire una ricerca di Gesù fino a cogliere la sua originalità specifica.

A lui è strettamente legata la Chiesa o la comunità di coloro che fanno del suo Vangelo la ragione principale della loro vita, oggetto di autorevole riflessione nel concilio Vaticano I (1868-1870) e quindi nel concilio Vaticano II (1962-1965), il “concilio della chiesa sulla chiesa”. Il suo documento principale, la costituzione “Lumen gentium”, la descrive come espressione concreta nel tempo della presenza e dell’opera di Gesù, “Luce delle genti”.

2.2. La Chiesa, la sua identità e la sua missione

Un percorso che continua anche quello che è stato fatto per la Chiesa, rispetto agli OSA del primo ciclo, anche se nel caso della Chiesa i riferimenti sono aumentati in maniera rilevante, a sviluppo comunque del criterio sopra

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(dall’Europa alle missioni verso nuovi popoli e continenti) e il superamento di non poche difficoltà, fra le quali la divisione a seguito della riforma protestante e il confronto con la modernità, verso il rinnovamento sfociato nel concilio Vaticano II. Con questo concilio ci troviamo dinanzi ad una pagina assai importante, per certi aspetti unica, della presenza e dell’attività della Chiesa nei nostri giorni, ben delineata in un’abilità del monoennio: “Individuare nella Chiesa esperienze di confronto con la Parola di Dio, di partecipazione alla vita liturgica, di comunione fraterna, di testimonianza nel mondo”, che ripercorre le quattro Costituzioni del concilio stesso.

Il centro della sua realtà rimane quello indicato da una conoscenza della scuola secondaria di primo grado (“La Chiesa, generata dallo Spirito, realtà universale e locale, comunità di fratelli, edificata da carismi e ministeri”), articolata quindi in modo da attualizzare l’opera di Gesù. Alcuni esempi: “Individuare le cause delle divisioni tra i cristiani e valutare i tentativi operati per la riunificazione della Chiesa” (secondo biennio); “Riconoscere le linnee di fondo della dottrina sociale della Chiesa e gli impegni per la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato”

(monoennio); “L’insegnamento della Chiesa sulla vita, il matrimonio e la famiglia” (monoennio).

L’approccio seguito è quello di passare da una lettura quasi “visiva” della Chiesa ad un accostamento percepito nei suoi elementi esterni o più appariscenti ad un approfondimento che ne delinei il volto di popolo di Dio e comunità di fratelli animata dalla Spirito Santo, diversamente composita e inviata a comunicare il Vangelo di Gesù a tutto il mondo.

In questa maniera diventa più propositivo accostarsi al cuore dell’appartenenza ecclesiale, andando oltre pregiudizi fin troppo facili anche se ben radicati, sviluppando il rapporto chiesa e stato, teologia e filosofia, fede e laicità (dentro ad una riflessione più ampia e profonda relativa al confronto fede e scienza, attese dell’uomo e rivelazione divina).

2.3. Dio Padre e l’incontro con le confessioni religiose

Un percorso che continua anche quello relativo alla presenza e all’azione di Dio nella storia, con al centro ovviamente il “compimento” Gesù, anche se si deve affrontare la questione Dio per se stesso, seguendo il processo filosofico e sociale che ha portato a far emergere con insistenza la domanda sull’esistenza di Dio, chiedendosi se Dio non fosse un’ipotesi inutile per capire la vita e il mondo. Le stesse ragioni della “ragione” vanno considerate, sia nelle loro potenzialità che nei lori limiti: se non altro come invocazione di una realtà più personale di Dio, alla quale ha dato volto proprio l’esperienza religiosa (vita ed opere) di Gesù Cristo.

In ogni caso rimane privilegiata negli OSA la riflessione su Dio attraverso l’esperienza di Gesù. Di Dio si dice che è riflesso nella realtà personale dell’uomo (“L’uomo, “immagine e somiglianza” di Dio, persona”: conoscenza del primo biennio), soprattutto sul volto e l’operato di Gesù (“Individualizzare in Gesù Cristo i tratti fondamentali della rivelazione di Dio, fonte di vita e di amore, ricco di misericordia”: abilità del primo biennio). Più rappresentativa ancora è una conoscenza del secondo biennio: “Dio, la religione e le religioni tra rivelazione e critica della ragione. Origine e significato della fede cristiana nell’Unità e Trinità di Dio”.

Dagli OSA del secondo ciclo, per quanto riguarda il tema Dio, si attiva quindi una serie di approcci, fra di loro interconessi:

- si Dio si parla perché l’uomo nella sua ricerca razionale di capire il senso della vita bussa anche a quel possibile riferimento;

- se ne parla perché Gesù Cristo ne ha parlato, lui “il Verbo che si è fatto carne”;

- se ne parla perché esistono le religioni che hanno come finalità principale proprio quella di invitare gli uomini a guardare in alto, o in profondità, e qui trovare l’origine e il fine, il senso delle cose.

Questa “terza via” è molto accentuata anche negli OSA del secondo ciclo. E’ come un invito a solidarizzare fra tutte le religioni per non perdere di vista l’assicurazione data all’uomo da parte di Dio di poter vivere bene la propria esperienza umana, seguendo modi di comportarsi da lui garantiti come buoni e fruttuosi. C’è una serie di OSA che presenta questo rapporto, con l’intendimento non di livellare le diversità quanto di affermare, dentro una contestualità che considera con attenzione e rispetto le proposte di “salvezza” delle diverse confessioni religiose, le reciproche identità. Si tratta non di contrapporre le diverse confessioni religiose quanto di favorirne la conoscenza, l’incontro e il dialogo, in particolare con le grandi religioni (senza mai dimenticare che l’IRC ha una sua specificità, non può venire confuso con una introduzione generale alle confessioni religiose o una vaga loro storia). E’ inevitabile che l’Insegnante di religione (IdR) accenni anche agli “altri” (prendendo atto della “ricerca religiosa” dell’uomo e delle “espressioni religiose” dell’umanità), ma questo deve avvire dentro la presentazione della confessione cristiana cattolica (con la sua “pretesa di Verità”), per il contributo culturale che essa è chiamata a dare in vista di un’adeguata interpretazione della storia in Italia. Per evitare di confondere il suo ruolo e dare alla disciplina IRC una configurazione scolastica diversa, è bene che sugli “altri” l’IdR si soffermi in misura adatta, per uno sviluppo coerente della propria disciplina, possibilmente ricorrendo a fonti e contributi diretti. Per questo gli OSA, quando sottolineano il rapporto del cattolicesimo con le altre confessioni religiose, preferiscano innanzitutto il linguaggio della comprensione (comprendere più che valutare), come: “Individuare la specificità della salvezza cristiana e confrontarla con quella di altre religioni” (abilità del primo biennio), in parallelo ad una conoscenza, sempre del primo biennio, che recita così:

“La proposta di salvezza del cristianesimo, realizzata nel mistero pasquale di Cristo”. A riproporre un parallelismo simile ci sono un’altra conoscenza ed un’altra abilità del primo biennio: “Origine e fine dell’uomo secondo la religione cristiana” e “Specificare l’interpretazione della vita ed del tempo nel cristianesimo, confrontandola con quella di altre religioni”, come pure un’altra conoscenza e un’altra abilità del secondo biennio: “Giustizia e pace, libertà e fraternità

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nelle attese dei popoli e nell’insegnamento del cristianesimo” e “Accogliere, confrontare e dialogare con quanti vivono scelte religiose e impostazioni di vita diverse dalle proprie”.

3. La Bibbia ed i testimoni

Altre considerazioni possono essere utili per capire gli OSA del secondo ciclo in una loro prima lettura e per scorgere sia la loro pertinenza disciplinare che la loro funzionalità ad interagire con gli OSA delle altre discipline, prospettando in maniera significativa un apprendimento di tipo interdisciplinare se non anche transdisciplinare, a tutto vantaggio della crescita globale dei singoli alunni. Ne riportiamo qui due che sembrano rilevanti per meglio comprendere e valorizzare questi OSA.

La prima riguarda l’utilizzo di documenti autorevoli nell’IRC e in particolare della Sacra Scrittura. Anche questi OSA sottolineano il riferimento indispensabile alla Bibbia, invitando ad uno studio più sistematico e specifico del testo (“La Bibbia, documento fondamentale per la tradizione religiosa ebarico-cristiana: metodi di accostamento”, conoscenza del primo biennio; ”Applicare criteri ermeneutica adeguati ad alcuni testi biblici, in particolare a quelli relativi agli eventi principali della vita di Gesù”, abilità del secondo biennio). In questi OSA non si danno indicazioni di preferenza per la scelta dei singoli libri di riferimento, dell’Antico e del Nuovo Testamento, l’IdR è libero di muoversi come meglio crede, avendo presente però che non si dà sviluppo del “Credo” cristiano senza un esplicito e fondato riferimento biblico. La “tradizione” della Chiesa è ad integrazione e a sviluppo della “Parola di Dio” scritta nella Bibbia, come precisa la costituzione “Dei Verbum” del concilio Vaticano II. I riferimenti al Magistero, come pure alle diverse “impronte” di vita cristiana tramandate dai secoli, soprattutto nell’arte e nella letteratura, sono a sviluppo e ad ulteriore comprensione della Bibbia. Un segnale in questo senso viene indicato da una abilità del primo biennio, che precisa: “Cogliere le caratteristiche dell’uomo come persona nella Bibbia e nella riflessione dei cristiani dei primi secoli” (anche significativo perché affronta una questione cruciale nel cristianesimo, il concetto di persona, in un certo senso la novità più importante di tutto il “Credo” cattolico, perché qui si incontra: - il progetto di Dio fin dall’eternità sul mondo e sull’uomo; - la via per dare all’umanità un passo culturale e sociale diverso; - un modo per accostarsi più da vicino al mistero della realtà unica e originale di Gesù, il Figlio che si è fatto uomo, di fatto il riflesso più impegnativo della sua originalità).

Il richiamo ai testimoni, campioni di traduzione del cattolicesimo nella vita quotidiana, viene esplicitato anche in questi OSA, seppure non in maniera così forte come per gli OSA del primo ciclo. Nel secondo ciclo infatti conta più la riflessione che la testimonianza. Il ricorso ai testimoni rimane comunque importante per una duplice finalità: aprire l’IRC sul territorio per un insegnamento che abbia a che fare con la vita di ogni giorno che ha avuto uno sviluppo lungo la storia e non ha esaurito la sua efficacia; contribuire a portare verso la realizzazione effettiva le competenze elencate dal PECUP 18, che permettono ai ragazzi attorno ai 18 anni di darsi un progetto di vita ben consolidato e destinato ad una autentica riuscita.

4. Verso nuovi testi scolastici

Un’altra caratteristica innovativa particolarmente rilevante di questi OSA sta nel linguaggio usato, meglio inserito nella cultura del nostro tempo di cui si fa a modo suo portavoce la riforma scolastica stessa, anche se necessariamente tecnico. Non è stato facile tradurre in un linguaggio più attuale certe parole cariche di significato. Il risultato globale è quello davanti agli occhi di tutti, attento al patrimonio della teologia cattolica e aperto ad una traduzione pedagogico-didattica capace di interloquire con le altre discipline e con il contesto culturale oggi diffuso del pluralismo anche religioso. Ci si attende che i nuovi testi scolastici ora in elaborazione, previsti per l’anno scolastico 2007, siano in grado di apportare delle proposte effettivamente capaci di facilitare l’incontro concreto con gli OSA dell’IRC, ben caratterizzate nel rispetto degli stessi “indici” da tener presenti o”capitoli” da cui partire ed anche ben inserite nel contesto della scuola, per contribuire alla coralità di voci che mirino a sviluppare l’unicità delle singole persone, secondo le loro migliori capacità ed attese.

E’ un augurio che facciamo pur sapendo che alla fin fine chi determinerà un buon risultato in aula non sono gli strumenti, per quanto ben predisposti siano, ma le persone coinvolte ed interessate, oltre agli alunni partecipi docenti ben preparati.

Don Giosuè Tosoni

Responsabile del Servizio Nazionale IRC della CEI

Vicenza, 25 ottobre 2006

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