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TECNICA RADIOGRAFICA

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Academic year: 2021

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TECNICA RADIOGRAFICA

L’esame radiografico delle articolazioni coxofemorali è un metodo largamente accettato e documentato per la diagnosi di displasia, in quanto rappresenta una registrazione permanente del loro stato al momento dell’indagine. Un altro metodo diagnostico comporta la manipolazione fisica dell’articolazione durante la visita clinica per determinare il grado di lassità, la facilità di movimento della testa del femore e la reazione algica indotta dalla manovra. Questi due metodi diagnostici forniscono informazioni complementari sullo stato dell’articolazione e vengono utilizzati in combinazione al fine di ottenere migliori risultati (Morgan e Stephens, 1985).

Al fine di una valutazione ottimale, il cane deve essere in anestesia o in sedazione profonda per garantire un adeguato rilassamento muscolare, per agevolare il posizionamento, per ottenere una buona qualità radiografica e perché richiesto dalle norme internazionali (Disciplinare ENCI, 2002). I protocolli anestesiologici applicati possono impiegare un tranquillante ed un oppioide, un tranquillante ed il propofol oppure un tranquillante più la ketamina (Ohlerth e coll.,2003).

Per quanto riguarda la tecnica radiografica, le dimensioni delle pellicole rappresentano un aspetto importante per un esame radiografico ottimale: la pellicola, infatti, deve essere di grandezza tale da permettere lo studio dell’intera pelvi e delle articolazioni del ginocchio, fornendo così all’esaminatore le indicazioni sul posizionamento del paziente, sulla forma della pelvi e la profondità della cavità acetabolare. Per i cani di media e grossa taglia, le dimensioni minime delle radiografie devono essere di 30 x 40 cm; per i cani di taglia più piccola possono essere utilizzate pellicole di dimensioni inferiori (Morgan e Stephens, 1985).

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Un altro fattore importante è l’identificazione delle radiografie. I contrassegni delle radiografie devono essere permanenti ed essere impressi sull'emulsione della pellicola al momento dello sviluppo, mediante un fototimbro o mediante nastri o lettere radio-opachi applicati sulla cassetta radiografica prima dell'esposizione; possono far nascere dei dubbi, infatti, etichette adesive o informazioni scritte con una penna direttamente sulla pellicola.

L’identificazione deve riportare le seguenti informazioni:

1. Intestazione del veterinario; 2. Data dell’esame radiografico; 3. Nome del proprietario;

4. Nome, razza, sesso ed età del paziente;

5. Può essere riportato il numero del caso clinico.

Sulla radiografia devono comparire anche le lettere D o S oppure R o L ad indicare il lato destro o sinistro dell’anca.

Secondo l’articolo 5 dell’allegato 2 del disciplinare dell’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI) per il controllo ufficiale della displasia dell’anca e della displasia del gomito dei cani iscritti al libro genealogico, approvato con D.M. n. 20688 del 12.03.2002, le informazioni che devono comparire sulla radiografia comprendono solo il numero di registrazione L.O.I. (Libro delle Origini Italiano) o L.I.R. (Libro Italiano Riconosciuti), la data di esecuzione e le lettere D o S (R o L).

Le variabili da prendere in considerazione nella tecnica radiografica includono: il kilovoltaggio (kv), il milliamperaggio (mA), la distanza fuoco-pellicola, il tempo di esposizione (s) e lo spessore della parte da esaminare (cm).

La distanza fuoco pellicola deve non essere minore di 100 cm per evitare perdita di dettaglio su radiografie esposte usando distanze minori. Nei cani di grossa taglia, la qualità radiografica

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deve essere un’immagine brillante nella quale predominano bianchi e neri, con una scarsa scala di grigi (Fig. 4).

Questo effetto è ottenuto impostando un kilovoltaggio basso e dei mAs alti

di esposizione breve). Per contrasto si intende la differenza di annerimento tra parti contigue di una radiografia ed è in funzione dei Kv, che variano la qualità di anneriment

pellicola; la densità, cioè la quantità

essere tale che il disegno trabecolare della testa e del collo del femore ed il margine acetabolare dorsale siano visibili.

risultano in radiogrammi ben esposti, con contrasto e densità adeguati Pannini, 2006).

Un altro aspetto importante è la sicurezza dalle radiazioni: la collimazione del fascio deve essere tale che il bordo della radiografia sia completamente non esposto, assicurando che le radiazioni primarie non colpisca

cane. Gli operatori durante l’esposizione devono indossare guanti e grembiuli piombati (0.5 mm di Pb) per proteggersi dalle radiazioni secondarie

Figura 4 – Radiografia di una pelvi, proiezione alto (A) e basso (B) contrasto.

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può essere migliorata

utilizzando una griglia

antidiffusione

quantità di radiazioni diffuse che raggiungono la pellicola e

migliora il contrasto

radiografico.

devono essere eseguite con un alto contrasto, quindi il risultato deve essere un’immagine brillante nella quale predominano bianchi e neri, con una scarsa

Questo effetto è ottenuto impostando un kilovoltaggio basso e dei mAs alti

Per contrasto si intende la differenza di annerimento tra parti contigue ed è in funzione dei Kv, che variano la qualità di anneriment

la quantità di annerimento, è data, invece, dai mAs

essere tale che il disegno trabecolare della testa e del collo del femore ed il margine acetabolare dorsale siano visibili. Variando Kv e mAs si possono ottenere combinazioni che risultano in radiogrammi ben esposti, con contrasto e densità adeguati

Un altro aspetto importante è la sicurezza dalle radiazioni: la collimazione del fascio deve essere tale che il bordo della radiografia sia completamente non esposto, assicurando che le radiazioni primarie non colpiscano le braccia dell’operatore che cura il posizionamento del cane. Gli operatori durante l’esposizione devono indossare guanti e grembiuli piombati (0.5 mm di Pb) per proteggersi dalle radiazioni secondarie (Morgan e Stephens

Radiografia di una pelvi, proiezione ventrodorsale, eseguita con

può essere migliorata

utilizzando una griglia

antidiffusione; questa limita la quantità di radiazioni diffuse che raggiungono la pellicola e

migliora il contrasto

radiografico. Le radiografie devono essere eseguite con un rasto, quindi il risultato deve essere un’immagine brillante nella quale predominano bianchi e neri, con una scarsa

Questo effetto è ottenuto impostando un kilovoltaggio basso e dei mAs alti (mA alti e tempo Per contrasto si intende la differenza di annerimento tra parti contigue ed è in funzione dei Kv, che variano la qualità di annerimento della , è data, invece, dai mAs. Il contrasto deve essere tale che il disegno trabecolare della testa e del collo del femore ed il margine Variando Kv e mAs si possono ottenere combinazioni che risultano in radiogrammi ben esposti, con contrasto e densità adeguati allo studio (Cortelli

Un altro aspetto importante è la sicurezza dalle radiazioni: la collimazione del fascio deve essere tale che il bordo della radiografia sia completamente non esposto, assicurando che le no le braccia dell’operatore che cura il posizionamento del cane. Gli operatori durante l’esposizione devono indossare guanti e grembiuli piombati (0.5

Figura

Figura 4 – Radiografia di una  pelvi, proiezione alto (A) e basso (B) contrasto.

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