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Capitolo 2

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Academic year: 2021

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CAPITOLO 2

2. Il Progetto di adeguamento del Palazzetto dello sport

2.1

Il Documento preliminare all’avvio della progettazione, Dpp

2.1.1 Introduzione

Il nuovo ordinamento in materia di lavori pubblici, divenuto operativo nel luglio 2000 con l'entrata in vigore del regolamento di attuazione della Legge 109/94, rende opportuno un ripensamento sulle modalità destinate a tradurre con efficacia nel progetto gli obiettivi individuati dal committente pubblico in fase di programmazione, al fine di corrispondere in termini prestazionali a tutte le esigenze riscontrate. Per precisare tutti i dati di ingresso alla progettazione, il regolamento sopracitato prevede che il responsabile del procedimento (project manager) rediga e/o faccia redigere il documento preliminare all'avvio della progettazione – Dpp – comprendente, oltre agli obiettivi e alle prestazioni attese, l’elenco dei vincoli, delle norme e delle procedure tecniche da rispettare, le classi di esigenze da soddisfare, i requisiti tecnici, nonché i tetti economici per la produzione e per la gestione dell’opera che dovrà rendere con efficacia tutti i servizi programmati, per tutto il ciclo di vita ipotizzato. Un simile approccio porta quindi a predisporre un Dpp che, oltre a rappresentare una linea guida per la progettazione fino alla scala di dettaglio della scelta dei materiali e dei componenti, è al contempo una lista di controllo per le verifiche della completezza del progetto e della rispondenza funzionale degli elementi in esso riportati,

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verifiche da compiersi in fase progettuale internamente al gruppo di progettazione (design review) e al termine, nella validazione degli elaborati esecutivi da parte del responsabile del procedimento.

Ne deriva la necessità di ricorrere ad un rigoroso approccio metodologico interdisciplinare e la conseguente scelta dell’analisi del valore - AV – come metodo e tecnica operativa per progettare e verificare una qualsiasi entità - idea, progetto, prodotto o servizio - o una qualunque loro combinazione (Maffei, 2001). Nell’accezione di L. Miles, ideatore dell'AV, il valore è un concetto legato all’utilità che viene attribuita alla funzione esaminata, assunta tra quelle esplicate dall’entità presa in considerazione, in rapporto al costo globale del componente che la esplica, all’interno delle risorse disponibili per la produzione e per la gestione nel ciclo di vita programmato. Il valore è quindi un concetto che si riferisce prima ancora che all’entità materiale presa in esame, al servizio da essa reso, riferendosi alle funzioni in termini dinamici, in quanto non si limita a considerare l’efficienza e l’efficacia al momento in cui si comincia ad utilizzare l’opera, bensì per tutto l’arco di tempo della sua vita utile. Ciò presuppone un altro fatto di eccezionale importanza: che il Dpp ed il progetto prendano scientificamente in esame il comportamento dell’opera nel tempo, mettendo in gioco tutti gli aspetti che influenzano il permanere delle prestazioni attese ed in ogni caso previste in tutto il ciclo di vita programmato.

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validi, ma significa che da quando è entrato in vigore il nuovo ordinamento sui lavori pubblici la verifica della validità del progetto, condizione necessaria anche se non sufficiente per la validità dell’opera, è richiesta per legge. Una altrettanto ovvia considerazione porta a mettere in evidenza che nel concetto di utilità, e quindi di valore, c’è anche la richiesta della massima considerazione da dare alla qualità estetico compositiva delle opere. Tra i bisogni da soddisfare, richiamati nelle classi di esigenze, oltre all’efficienza dell’opera per garantire l’efficacia del servizio da rendere, c’è infatti anche quello che l’opera sia esteticamente valida oltre che godibile in condizioni di benessere e sicurezza. Si richiede, quindi, di soddisfare contestualmente alle tre categorie vitruviane: utilitas, firmitas e

venustas. Da qui anche il rispetto di eventuali elementi di inestimabile valore da

assumersi come invarianti nella progettazione, così come richiesto allorché si tratti di intervenire, per esempio, in delicati contesti e su opere che presentano valori storico-artistici. Il concetto di valore presuppone pertanto che la chiave di lettura di un progetto si basi sulla globalità degli aspetti, con le componenti tecniche e tecnologiche, struttura e impianti, integrate quindi con quelle funzionali, dovendo l’intervento, nel suo insieme, corrispondere alle condizioni tipiche di uno sviluppo sostenibile, rispettoso cioè di tutte le esigenze dell’attuale e delle future generazioni.

2.1.2 Il metodo adottato

Nella programmazione e nella progettazione delle opere pubbliche è necessario compiere scelte tra soluzioni alternative che siano in grado di assicurare, pur in modo diverso, il rispetto dei requisiti necessari al soddisfacimento delle esigenze

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del committente/utilizzatore.

Un simile approccio affida una grande importanza alla fase metaprogettuale, dove ciascuna opera dovrà essere definita nelle proprie caratteristiche qualitative e funzionali, cercando di integrare gli obiettivi della trasformazione in una ottica unitaria.

Motore del nuovo sistema è il Responsabile del Procedimento, interprete e realizzatore delle esigenze della collettività, individuate dalla stazione appaltante pubblica di riferimento e rigorosamente espresse nel documento preliminare all’avvio della progettazione (Dpp). Tale documento sintetizza le indicazioni per una corretta stesura del progetto, per la sua validazione, per la realizzazione e la gestione dell’opera. I contenuti di tale documento dovranno sinteticamente riguardare i seguenti aspetti:

- situazione iniziale;

- obiettivi generali da perseguire e strategie per raggiungerli; - esigenze e bisogni da soddisfare;

- regole e norme tecniche da rispettare;

- vincoli di legge relativi al contesto in cui l’intervento è previsto; - funzioni assicurate dall'opera;

- requisiti tecnici da rispettare;

- impatto dell’opera sulle componenti ambientali;

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- sistema di realizzazione da impiegare.

La supervisione sul Dpp spetta interamente al Responsabile del Procedimento: per rendere più efficiente il complesso di studi ed analisi che convergono in questo documento è opportuno prevedere la costruzione di gruppi di lavoro che lo supportino.

La Legge sottolinea infatti l'importanza di apporti interdisciplinari plurimi, tesi a realizzare studi di fattibilità e consulenze specifiche, da affidare a gruppi di lavoro esterni al committente Pubblico.

Nella ricerca svolta sono stati adottati i metodi e gli strumenti suggeriti nel progetto delle opere pubbliche, attraverso tecniche di supporto alle decisioni e il metodo dell'analisi del valore (Maffei, 1999), così come suggerito nel citato DPR 554/99 all'art. 15 comma 11.

Nell'applicazione di tali metodologie è inoltre essenziale il ricorso all'analisi funzionale (Miles,1972).

Dopociò si passa ad affrontare una serie di fasi consecutive e reiterabili come indicato nella successiva figura 1.

1. Fase informativa: vengono ripresi e analizzati gli obiettivi del progetto, le

condizioni al contorno, le esigenze del committente/utilizzatore e le funzioni che il soddisfacimento di esse comporta.

2. Fase creativa: mediante l’analisi funzionale si evidenziano le funzioni

necessarie per raggiungere gli obiettivi del progetto, nonché quelle complementari da valutare nella loro utilità.

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relativa rispondenza ai requisiti previsti per l’opera.

4. Fase di sviluppo: la soluzione progettuale che si è rivelata migliore viene

sviluppata nel dettaglio e della validità della stessa se ne danno motivazioni in una relazione dettagliata.

5. Fase di presentazione: al termine delle eventuali reiterazioni ed

approfondimenti delle fasi precedenti, si passa alla presentazione dei risultati.

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2.1.3

La storia di Collesalvetti

Collesalvetti e le sue frazioni hanno una lontana origine etrusco-romana, anche se recenti scavi hanno trovato tracce di presenza umana in epoca preistorica.

La storia medievale di Collesalvetti è collegata al progressivo impaludamento del sinus pisanus, uno stagno che si estendeva nella zona conosciuta nel Medioevo come Piano di Porto e Colline, caratterizzato allora dalla presenza di numerosi comunelli e pievanie, ubicate sotto la Pieve di San Lorenzo in Piazza (oggi distrutta). Al Pian di Porto sorgeva il porto pisano.

Il progressivo impaludamento e insabbiamento portarono all’abbandono del porto pisano e alla conseguente realizzazione del porto di Livorno.

In seguito ad un piano di generale bonifica, ad opera dei Medici, finalizzato a favorire il popolamento delle campagne, cominciò lo sviluppo di questo territorio. L’uso delle terre a fini agricoli e il popolamento della pianura fu possibile solo dopo accurate operazioni di controllo dei corsi d’acqua, con una politica di bonifiche per “colmata” proseguita dai Lorena, continuata nei primi anni del secolo e oggi resa di nuovo attuale dalle recenti alluvioni a cui il territorio è stato soggetto.

Il terreno paludoso ha creato non pochi problemi alla realizzazione della prima linea ferroviaria toscana, la Firenze-Livorno, il cui tracciato prevedeva l’attraversamento di questa pianura.

La storia più remota di Collesalvetti (o più semplicemente Colle, come era chiamata nel Medioevo) è legata alla vicinanza con Pisa: il Colle, di proprietà di una famiglia della nobiltà pisana, possedeva una torre fortificata, distrutta nel

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corso di varie guerre. Uscita Pisa sconfitta dalla lunga guerra con Firenze, Colle fu villa medicea (la più modesta, usata come residenza di caccia). Trasformata in casa di fattoria, fu il centro propulsore della Fattoria Granducale - medicea prima, lorenese poi, che nel momento della massima espansione comprendeva oltre venti poderi. Il paese, è poi cresciuto attorno alla fattoria fino a divenire comunità autonoma, in epoca relativamente tarda, cioè nel 1808, sotto il dominio francese. A questa nuova comunità, voluta dai francesi, fu assegnato un territorio piuttosto ampio, sottratto alle comunità di Pisa, Livorno, Rosignano, e che comprendeva, oltre a Collesalvetti, le località di Castell’Anselmo, Colognole, Nugola, Guasticce, Vicarello, Parrana (San Giusto e San Martino) e Gabbro.

Nel 1808 la popolazione era di 3598 abitanti.

Oggi nel territorio del Comune è compresa Stagno, di più recente costituzione, mentre non comprende più la frazione del Gabbro.

Dal punto di vista economico l’agricoltura determinò la fortuna del Comune fino a tutto il secolo scorso. Ma nel secondo ‘900 con la crisi dell’agricoltura si andò affermando una nuova vocazione industriale e terziaria del territorio, con un generale sviluppo dell’attività aeroportuale, portuale e industriale.

Il nome originario di Collesalvetti sembra che fosse Colle, risalente all’epoca romana. L’aggiunta di Salvetti si fa risalire al XII secolo, dal nome del proprietario dei terreni. Il paese di Collesalvetti in origine consisteva in un casale collocato in cima a un colle. Nel 1200 fu trasformato in feudo, fortificato e

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Gli altri insediamenti più consistenti sono Vicarello, divisa e collegata a Collesalvetti da insediamenti di tipo artigianale e commerciale e Stagno, la frazione più popolata con oltre 5000 abitanti e sede della raffineria Agip Petroli, alla periferia di Livorno.

Stagno si porta nel nome la sua storia, iniziata come paludosa porta d’accesso al Porto Pisano. Qui si poteva esercitare una proficua attività di caccia e pesca. Si parla di sette ponti, uno dei quali è legato particolarmente all’importante Ospedale di San Leonardo di Stagno. Il suo completamento fu sollecitato con lettere di almeno sei Papi, rivolte ai fedeli di tutta Italia. Di sicuro sappiamo che nel 1250 era aperto ai viandanti, ma neppure cento anni dopo, nel 1333 fu di nuovo disastrato da una rovinosa alluvione.

Nel 1364 un esercito fiorentino per sfuggire a quello pisano lo tagliò del tutto. Per quanto riguarda Vicarello, qualche studioso ritiene che questa frazione abbia un’origine antichissima. A dare forza a questa ipotesi c’è il ritrovamento in occasione del rifacimento di un ponte sulla zona del Fosso Reale, verso il 1830, di grosse pietre quadrate del tutto analoghe a quelle rinvenute sulla via Emilia all’altezza delle Paludi Pontine, pietre certamente usate in epoca romana per costruzioni murarie. Sono state trovate inoltre urne cinerarie e strati selciati di una strada molto antica.

Di certo si sa che Vicarello non fu mai un castello.

Nel 1285 fu invece sede comunale, separato dal comune di Collesalvetti.

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Nugola e Guasticce sono le atre due frazioni con un nucleo consistente di popolazione, mentre il resto degli abitanti sono divisi in piccoli insediamenti collinari.

Di Nugola (già Nuvola o Nubilia) si hanno notizie a partire dal XI secolo. In particolare vi è un atto di vendita di terreni stipulato nel 1058. Nel 1553 nacque ufficialmente la fattoria di Nugola, istituita dal duca Cosimo di Firenze e la consorte Eleonora di Toledo. A corredo della fattoria venne costruita una cappella dedicata ai santi Cosma e Damiano. A quel tempo Nugola contava appena 69 abitanti, che nel 1745 avevano però già superato le 500 unità, grazie al buon andamento economico della fattoria. Nel 1820 la chiesa venne ampliata fino ad assumere la configurazione attuale.

Guasticce, il cui nome rimanda all’origine palustre del territorio, risanato dai Medici, entrò a far parte del Comune di Collesalvetti nel 1808, anche se recenti ritrovamenti di palafitte fanno pensare che la zona fosse abitata anche in tempi remoti, cosa che non sorprende se pensiamo che la scelta di terreni lacustri come luogo di dimora rappresentava nell’antichità un sistema di difesa e di organizzazione.

Su Castell’Anselmo, ridente frazione collinare, si hanno notizie risalenti al X secolo.

Nell’anno 1432 Castell’Anselmo fu praticamente distrutta dall’esercito fiorentino. In località Torretta Vecchia sulla S.S. n. 206 (l’antica via consolare Emilia Scauri)

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Per quanto riguarda Parrana San Giusto (Vecchia) e Parrana San Martino (Nuova), originariamente indicavano due ville con annesse chiese, una dedicata a San Giusto e l’altra a San Martino, entrambe sotto la Pieve di San Lorenzo in Piazza, in diocesi di Pisa.

La firma della pace tra la repubblica Pisana e il regno d’Aragona (25 aprile 1327) vede tra gli ambasciatori pisani un tal messer Jacopo de’ Gualandi di Parrana.

2.1.4 Situazione iniziale

Il primo elemento da tenere in considerazione è la situazione iniziale su cui si va ad intervenire, caratterizzata nella fattispecie dalle caratteristiche dell’area su cui si va ad intervenire, non solo riguardo alla morfologia del territorio.

Descrizione dell’area.

La zona oggetto di intervento si estende per una superficie di circa 8200 mq ed è situata nella periferia nord del centro abitato di Collesalvetti e precisamente in via Picchi. Tale strada è collegata direttamente con la principale via di comunicazione interna del paese, ovvero via Roma e a circa 500 metri troviamo la strada statale 206 di collegamento tra Pisa e Cecina; in questa zona è in corso di costruzione un nuovo ponte lungo la SS206 che permetterà di migliorare la viabilità interna del paese.

Catastalmente l’area è censita al Nuovo Catasto Terreni al foglio di mappa n°50, particella n° 348.

L’area di nostro interesse ricadrà all’interno della cosiddetta “Cittadella dello Sport” ed infatti nelle immediate vicinanze del palazzetto dello sport troviamo, ancora in costruzione, due campi di calcio a 7 con relativi spogliatoi annessi e la

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piscina. Limitrofa all’area di nostro interesse incontriamo sul lato est una zona di pertinenza della Protezione Civile con all’interno due piccoli edifici prefabbricati e sul lato ovest una zona, attualmente inutilizzata, ma che in futuro sarà opera di un parco di divertimenti per bambini.

L’accessibilità carabile lotto è consentita solamente tramite la via Picchi.

Lungo tale via sono presenti i due parcheggi che serviranno tutta la “Cittadella dello Sport” e quindi anche il palazzetto dello sport. Un parcheggio, ancora in costruzione, è limitrofo il palazzetto dello sport mentre l’altro, già terminato ma non ancora in funzione, si trova a circa 200 metri dall’area oggetto di intervento. Tra i due parcheggi è presente un vecchio casolare con annesso un magazzino destinato al deposito di materiale vario.

Lungo tale via incontriamo l’asilo.

Nelle immediate vicinanze, in via Roma, è presente la scuola media; tale presenza è importante perché una volta adeguato il palazzetto dello sport potrà essere utilizzato anche dagli utenti della scuola per poter effettuare le lezioni di educazioni fisica oppure gare a livello scolastico come i Giochi della Gioventù. L’area è già efficientemente servita da collegamenti alla rete di distribuzione elettrica e idrica, oltre che al sistema fognario comunale.

Nelle immagini seguenti troviamo l’inquadramento territoriale ed un rilievo fotografico della situazione attuale.

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Caratteri geomorfologici del sito.

La natura del terreno di posa delle strutture, studiata con ampia e approfondita indagine geognostica dalla Studio Tecnico Associato di Livorno ha rilevato che nell’area d’intervento, quasi pianeggiante e stabile, il terreno di fondazione è caratterizzato da argille lacustro-lacunari con frequenti intercalazioni limoso-sabbiose fino alla profondità di circa 20 metri e non è interessato da alcuna falda acquifera almeno fino alla profondità di 5 metri. Lo splateamento già predisposto all’epoca dell’indagine risulta idoneo alla posa delle fondazioni dirette superficiali del tipo a striscia continua.

Il terreno di fondazione ha un carico ammissibile di 1,19 Kg/cmq, nelle condizioni più scadenti di capacità portante; sono previsti nei limiti dell’ammissibilità cedimenti differenziali e totali.

Il coefficiente di fondazione è stato assunto pari a 1.

Descrizione dell’edificato attuale.

Il corpo di fabbrica principale copre una superficie a pianta circa rettangolare di lati 36,80 metri e 37,80 metri più un appendice a forma circa trapezoidale, sull’angolo verso sud, coperta da piazzale di accesso rialzato. La terrazza, sotto al quale sono stati ricavati i servizi. Il numero attuale di posti seduti per gli spettatori è di 649.

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Ampi parcheggi all’aperto, esterni al lotto di nostro interesse, completano il complesso sportivo.

Il palazzetto dello sport è costituito da una copertura con struttura portante in acciaio che insiste su un manufatto in cemento armato che si articola in tre tribune di modeste dimensioni ed in un corpo tribune più importante all’interno del quale sono realizzati gli spogliatoi e i servizi vari dell’impianto sportivo.

Da un punto di vista strutturale i corpi delle tre tribune e quello di maggiori dimensioni, contenente gli spogliatoi e i servizi, sono separati in elevazione da opportuni giunti.

I gradoni delle tribune, interne ed esterne al campo coperto, sono stati realizzati con elementi prefabbricati in cemento armato che poggiano su setti o travature ad essi ortogonali.

Gli orizzontamenti piani o di collegamento tra le gradinate sono realizzati con solette piene in cemento armato e con solette i laterizio armato a pannelli aventi spessore di cm. 24 e cm. 18 a quota più bassa.

La struttura è costituita da una copertura suborizzontale rettangolare di lati 22,35 metri per 29,4 metri e da quattro pareti laterali inclinate che racchiudono il campo coperto e le relative tribune per gli spettatori; nei piani delle quattro pareti perimetrali inserite le colonne metalliche di sostegno della copertura.

In direzione trasversale nord-sud le colonne inclinate sono sostenute da tiranti ancorati all’esterno, che formano con le colonne cavalletti rigidi, su piani paralleli verticali (eccetto gli angoli ove i cavalletti giacciono in piani verticali ma inclinati in pianta rispetto agli altri) di sostegno della copertura; per consentire le dilatazioni termiche le capriate reticolari di copertura sono realizzate con

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appoggio scorrevole sul lato sud e cerniera su lato nord ove avviene lo scarico dell’acqua piovana.

Le strutture di copertura sono costituite da capriate reticolari, di m. 22,35 di luce e di m. 1,60 di altezza, a briglie parallele, con pendenza della falda del 5% e sono disposte sugli allineamenti delle colonne con interasse di m. 4,20; gli barcarecci per il sostegno del manto di copertura poggiano sul corrente superiore delle capriate con passo di m. 1,86.

Figura 3: Pianta stato attuale livello +0,00

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Figura 4: Pianta stato attuale, livello +3,30

2.1.5 Obiettivo

Lo sviluppo del Paese e delle frazioni limitrofe, la riqualificazione dello sport, delle attività collettive ed individuali, di scambio, di confronto e di crescita, non solo per i più giovani, ma per un coinvolgimento più generali di tutte le fasce d’età, rendono possibile, oltre che auspicabile e anzi necessario, investire, maggiori risorse nel benessere fisico.

Negli ultimi anni sono sorte strutture private per la cura ed il mantenimento dell’aspetto fisico e del benessere; l’amministrazione comunale ha pensato di adeguarsi ai rinnovati interessi investendo capitali a tal fine andando incontro alle esigenze dei cittadini.

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fabbisogno di praticare sport, ma anche per accrescere la figura del Paese dandogli importanza, fornendo la possibilità di utilizzo anche alle scuole precedentemente menzionate.

La creazione di strutture di rilievo permetterà di assolvere sia le funzioni di grande centro sportivo al servizio del vasto bacino d'utenza comprensivo dei comuni limitrofi, sia funzioni d’integrazione con le strutture già esistenti all’interno del comune.

Il finanziamento alla realizzazione e gestione del Centro Polisportivo verrà assicurato da una partnership tra pubblico e privato, ovvero tra l’amministrazione comunale ed una società di gestione privata.

Al fine di reperire anche capitali per la realizzazione e futura gestione, il progetto deve individuare una gamma di servizi che possano remunerare il capitale investito. In questa logica, anche nell'evoluzione normativa in atto, l’amministrazione pubblica garantirà la massima disponibilità al confronto verso soluzioni capaci di attribuire valore agli investimenti effettuati e di favorire ampi spazi di autofinanziamento del progetto.

2.1.6 Esigenze

Dal punto di vista urbanistico la “Cittadella dello sport”, e in particolare il Palazzetto, offre un servizio rivolto all’insieme della popolazione di Collesalvetti e delle sue frazioni.

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coltivato grazie ad un ampliamento delle risorse dovute all’ampliamento di questa nuova struttura.

In particolare si verrà incontro alle sempre maggiori esigenze delle squadre di pallacanestro e pallavolo le quali richiedono spazi e attrezzature migliori.

Essendo il Palazzetto progettato per un uso polivalente si apriranno nuovi spazi per sport in via di crescita come il calcio a cinque, la pallamano e per altri ancora già presenti sul territorio ma meno praticati quali il pattinaggio, la lotta, la ginnastica artistica, lo yoga, la così detta ginnastica dolce ecc. Queste ultime discipline e altre che non hanno bisogno di grandi spazi regolamentari per essere praticate troveranno modo di coesistere all’interno della struttura con un’attenta organizzazione degli orari.

Così facendo le fasce d’età, le cui esigenze sono rispecchiate nella pratica degli sport sopra menzionati, spazieranno dai primi anni fino alle età più avanzate. Al fianco di queste esigenze trovano implicitamente la loro esistenza le normali esigenze classificate dalla norma UNI 8289 che sono di seguito riportate.

Sicurezza

È l’insieme delle condizioni concernenti l’incolumità degli utenti, alla difesa e alla prevenzione dei danni dipendenti da fattori accidentali nell’uso del servizio.

Sicurezza strutturale: attitudine della struttura a salvaguardare l’incolumità fisica

degli occupanti in condizioni normali e in condizioni aggravate da agenti esterni quali neve, vento, pioggia, sisma e incendio. Dovranno essere progettate le strutture in ogni componente per assicurare resistenza e stabilità dell’intero edificio nelle condizioni sopra citate.

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Sicurezza fisica: idoneità alla salvaguardia fisica nei confronti di malesseri e

infortuni o di cause accidentali esterne quali, ad esempio, gli incendi. Saranno, a tale fine, predisposti appositi sistemi per poter esplicare attività di soccorso.

Benessere

Insieme delle condizioni atte a garantire nel tempo il controllo di alcuni parametri relativi alla salute e allo svolgimento delle attività da parte degli utenti all’interno dell’edificio globalmente e localmente.

Benessere termo igrometrico: idoneità a garantire nel tempo il controllo della

temperatura dell’aria e dell’umidità relativa degli ambienti, dei disturbi dovuti all’irraggiamento, delle correnti d’aria e dell’intrusione dell’acqua; quest’esigenza dovrà essere soddisfatta in ogni ambito in cui è prevista la presenza dell’uomo, anche saltuaria, in relazione al tempo di permanenza.

Benessere illuminotecnico: idoneità a garantire nel tempo il controllo

dell’illuminamento degli ambienti, in relazione all’attività svoltasi all’interno, dei disturbi dell’abbagliamento dovuto a fattori naturali e/o artificiali;

Benessere acustico: idoneità a garantire nel tempo il controllo della diffusione

sonora all’interno degli ambienti, del disturbo provocato da rumori esterni e del disturbo provocato all’esterno dal rumore interno durante le manifestazioni.

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progettista attenersi a dimensionamenti tali da consentire lo svolgimento delle attività e atti al soddisfacimento di quest’esigenza.

Accessibilità: Possibilità del raggiungimento di ogni parte dell’edificio da tutti gli

utenti con particolare riguardo a quelli con ridotte capacità motorie. Dovranno essere adottati accorgimenti tali da eliminare le barriere architettoniche e, ove non possibile, tali da poterle agevolmente superare.

Aspetto

Insieme delle condizioni riguardanti la percezione visiva dei componenti che esplicano i vari servizi.

Estetica: è l’attitudine dei vari componenti a mantenere un adeguato aspetto

estetico nel tempo. Saranno scelti materiali idonei a conservare più a lungo possibile il loro aspetto estetico unitamente al mantenimento delle loro prestazioni.

Gestione

Insieme di condizioni riguardanti l’economia ed efficienza del servizio. Sarà affidata ad un organico amministrativo nominato dal comune, che avrà il compito di gestire l’andamento del Palazzetto registrando nuove e continue esigenze da parte della popolazione riferendo all’autorità comunale e avrà la mansione di amministrare i fondi necessari per lo svolgimento del servizio.

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Insieme delle condizioni relative alla capacità dei componenti che esplicano il servizio a connettersi funzionalmente tra loro. Lo studio dei vari servizi sarà tale da permettere un dialogo e un’integrazione costante tra essi in riguardo anche alla loro disposizione spaziale. L’integrabilità sarà da riguardarsi sia all’interno della struttura sia all’esterno con particolare riferimento al bacino d’utenza sopra citato.

Salvaguardia dell’ambiente

Insieme delle condizioni relative alla capacità dei componenti che esplicano il servizio al mantenimento o miglioramento del sistema ambientale. Particolare attenzione sarà posta all’integrazione con il paesaggio circostante, ammodernandolo e salvaguardandolo al tempo stesso cercando soluzioni che siano meno invasive possibili. I materiali per la realizzazione della struttura dovranno essere scelti ponendo l’attenzione sulla loro riciclabilità e naturalezza per il soddisfacimento di questa esigenza

Oltre a queste esigenze, emerge l’interesse secondario di creare una struttura che dia importanza al Comune. Obiettivo che sarà senza dubbio raggiunto, mettendo a disposizione di un vasto bacino d’utenza una così vasta gamma di sport da praticare in una struttura nuova e sicuramente dotata di moderne attrezzature. Così facendo le attività che ruoteranno attorno alla gestione del Palazzetto dello sport saranno incentivate e il comune stesso ne trarrà benefici diretti e indiretti, sempre nell’ottica di fornire un miglior servizio possibile alla popolazione.

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2.1.7 Leggi e Norme

Nell’ adeguamento e nell’ampliamento del palazzetto dello sport devono essere rispettate le regole e norme tecniche vigenti in materia.

Sono di seguito richiamati i principali riferimenti normativi in materia:

• Legge Quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109 e successive integrazioni;

• Regolamento di attuazione della Legge Quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio, n. 109, e successive modificazioni (Decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554);

• Decreto Legislativo 24 luglio 1992, n. 358 e s.m.i. (articolo 11);

• Decreto Legislativo 17 marzo 1995, n. 157 “ Attuazione della Direttiva 92/50/CEE in materia di appalti pubblici di servizi”;

• Regolamento recante il capitolato generale di appalto dei lavori pubblici, ai sensi dell’articolo 3, comma 5, della Legge 11 febbraio 1994, n. 109 e successive modificazioni (Decreto del Ministro dei Lavori Pubblici 19 aprile 2000, n. 145);

• Piano Regolatore del Comune di Collesalvetti con relative Norme Tecniche di Attuazione;

• Regolamento Edilizio del Comune di Collesalvetti;

• Decreto Ministeriale del 18 Marzo 1996, “Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi”;

• Decreto del Presidente della Repubblica n° 412 del 1993, “ Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la

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manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’art. 4, comma 4, della l. 10/91. • Decreto Ministeriale del 14 Giugno 1989, “Prescrizioni tecniche

necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche”. Ai sensi delle leggi vigenti sono ammesse deroghe.

Nella progettazione e costruzione non sono presenti particolari e più restrittivi vincoli di legge al di fuori di quelli sopra citati.

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2.1.8 Funzioni e attività – Ambiti Funzionali Omogenei

Funzioni di Accoglienza AFO1

La funzione di accoglienza inizia dal momento in cui si accede al lotto, l’accesso con il proprio mezzo di trasporto è consentito solo ai disabili mentre il personale e gli altri utenti utilizzeranno i parcheggi esterni all’area d’intervento, e finisce quando, arrivati all’interno della struttura, si accede allo svolgimento di altre funzioni. Fanno parte di questa funzione primaria le seguenti attività:

- Deposito del veicolo da parte degli utenti nei parcheggi esterni limitrofi al

lotto

- Deposito del veicolo da parte del personale nei parcheggi esterni limitrofi al

lotto

- Deposito del veicolo da parte degli utenti disabili all’interno del lotto

- Spostamento dal veicolo al palazzetto, alla pista di pattinaggio ed al nuovo

edificio

- Accesso all’interno del palazzetto, della pista di pattinaggio ed al nuovo

edificio

- Attività ricettiva e di smistamento

Funzioni di svolgimento di attività sportiva AFO2

Queste funzioni prevedono tutto ciò che riguarda l’attività fisica. Comprendono le seguenti attività:

- Attività di riscaldamento

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- Svolgimento delle attività sportive nella pista di pattinaggio

- Svolgimento delle attività sportive nelle palestre poste nel nuovo edificio. - Attività di defaticamento

- Istruzione alla pratica sportiva.

Funzione di spettacolo AFO3

Comprendono le funzioni proprie degli utenti visitatori, in particolar modo l’attività di visione della zona gioco, all’interno del palazzetto dello sport e nella pista di pattinaggio, in tutta la sua integrità in situazione di riposo. La visione è riferita alla manifestazione di turno o semplicemente a quella degli allenamenti quando consentito.

Saranno possibili altre visioni in funzione degli eventi organizzati all’interno ed all’esterno della struttura.

Funzioni di servizi amministrativi interni AFO4

Comprende le funzioni esercitate dal personale di gestione in ordine al corretto funzionamento della struttura, le funzioni di segreteria del personale delle società e delle palestre aventi sede negli uffici posti nel nuovo edificio.

- Attività di segreteria; - Controllo;

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Funzioni e servizi di supporto AFO5

Sono le funzioni collegate alle altre e che, integrate con esse, ne consentono un corretto svolgimento o uno svolgimento migliore. Sono comprensivi delle seguenti attività:

- Spostamento interno; - Attività fisiologiche; - Attività igieniche;

- Attività medica e di soccorso; - Deposito materiali;

- Attività di ristoro; - Attività impiantistiche.

2.1.9 Requisiti tecnici

Requisiti di compatibilità ambientale

L’adeguamento del palazzetto dello sport e l’ampliamento esterno con la realizzazione della nuova pista di pattinaggio e del nuovo edificio destinato a palestre, uffici, sala riunioni e ristoro, deve tenere conto dei principi di salvaguardia ambientale, anche in assenza di indicazioni precise negli strumenti urbanistici e nei regolamenti edilizi.

Particolare attenzione dovrà essere posta nel legare la realizzazione al territorio circostante e nel mantenimento di una corretta regolazione del deflusso delle acque piovane.

Devono essere adottate per quanto possibile soluzioni atte a limitare i consumi energetici, intervenendo sulla regolazione e miglioramento del microclima locale.

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Dovranno essere usati materiali a basso impatto ambientale orientati nella possibile ottica del riciclo e riutilizzo; in particolare per la copertura delle gradinate esterne e della pista di pattinaggio si prescrive l’uso del legno lamellare e di tensostrutture.

Si dovrà, nella progettazione, tenere conto di tutte le esistenze edilizie già presenti nei terreni adiacenti.

Requisiti di Integrazione con il Paese ed i servizi

La costruzione sarà realizzata tenendo conto del contesto cittadino, in particolare di fattori quali i collegamenti viari, cercando di posizionare in modo strategico le entrate e le uscite dal lotto senza gravare sulla già presente viabilità.

La struttura ampliata terrà conto degli edifici esistenti nei lotti limitrofi e integrando le funzioni da essi svolte.

Requisiti tecnici e tecnologici

Gli elementi tecnici in tutta la struttura devono essere scelti e valutati in modo da soddisfare la qualità attuale e nel corso del tempo.

L’edificio e i suoi sottosistemi devono assicurare la controllabilità e la facilità degli interventi di manutenzione.

Gli elementi tecnologici si affiancheranno a quelli tecnici per una caratterizzazione più moderna ed efficiente con un minor impegno gestionale. Gli elementi tecnologici serviranno a migliorare requisiti di accessibilità e di benessere, migliorando le prestazioni della struttura e fornendo al contempo un

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Requisiti di durabilità e manutenzione

La struttura dovrà rispondere a requisiti di massima manutenibilità, durabilità e sostituibilità dei materiali e dei componenti con una contemporanea controllabilità nel tempo delle prestazioni. Il tutto in un’ottica di ottimizzazione del costo globale sia dal punto di vista realizzativo sia da quello gestionale e manutentivo.

Si passano in rassegna i requisiti relativi alle funzioni e attività precedentemente elencate, corrispondenti alle classi di esigenze.

Funzione di accoglienza

Deposito del veicolo da parte del personale: sarà riservato al personale un’area

del parcheggio limitrofo all’area d’intervento nella misura pari a 0,5 posti auto a persona.

Deposito del veicolo da parte degli utenti. Le funzioni di sosta dei mezzi di

spostamento sono dimensionate in base alla legge 122/89. Saranno utilizzati i parcheggi posti in adiacenza al lotto interessato dall’intervento. Saranno utilizzati i parcheggi posti in adiacenza al lotto interessato dall’intervento utilizzati per tutta la “Cittadella dello Sport”.

Deposito del veicolo da parte degli utenti disabili. All’interno del lotto in esame

sarà riservata un’area destinata a posti auto per disabili posta in prossimità degli ingressi sul lato Nord.

Spostamento dal veicolo all’edificio. I percorsi esterni dovranno essere privi di

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Accesso all’interno del Palazzetto e del “Nuovo” edificio. Requisito essenziale

sarà il dimensionamento delle aperture: un ingresso con porte ad apertura e chiusura automatica e le uscite di sicurezza. La larghezza delle vie di fuga dovrà essere verificata sulla base della normativa facente capo al D.M. 18 Marzo 1996.

Attività ricettiva e di smistamento. La terrazza esterna serve per accogliere i

visitatori che devono usufruire del servizio, acquisto dei biglietti in caso di manifestazioni e smistamento alle varie aree funzionali. Lo spazio servirà anche per la sosta in parte in piedi e in parte a sedere.

Requisiti per funzione di svolgimento di attività sportiva

Lo spazio per le varie attività sportive deve consentirne il regolare svolgimento; questo deve essere possibile singolarmente per quelle attività che necessitano di ampi spazi e simultaneamente per le attività che non ne hanno bisogno. Deve inoltre consentire le attività ad esse collegate come riscaldamento iniziale e defaticamento finale. Tali spazi sono costituiti dal campo da gioco polivalente interno al palazzetto dello sport che sarà direttamente collegato alle varie aree di supporto, dalla pista di pattinaggio e dalle palestre. Il dimensionamento minimo del campo di gioco polivalente è fatto d’obbligo dalle misure regolamentari del campo più grande da ospitare nel Palazzetto, in questo caso quello di pallamano con le proprie fasce di rispetto, il tutto per un totale di 1100 mq di superficie libera.

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delle varie attività è quello di dotare tali aree di adeguate pavimentazioni, necessarie all’espletamento delle attività sportive.

Poiché le attività maggiormente effettuate all’interno del palazzetto dello sport e nella pista di pattinaggio sono a livello agonistico locale, la pavimentazione consigliata per l’interno del palazzetto è un materiale sintetico tipo gomma, resina acriliche e/o elastomeriche, PVC, granulati porosi o compatti, elastomeri omogenei ecc. mntre per la pista di pattinaggio esterna sono consigliati conglomerati cementiti compatti, porosi o granigliati cementiti in getti.

Gli impianti di illuminazione artificiale dovranno essere realizzati in modo da evitare fenomeni di abbagliamento per i praticanti e gli spettatori. A tal fine per le sorgenti di illuminazione, l’indice di abbagliamento calcolato secondo quanto indicato nella norma UNI SPORT 9316 non dovrà essere maggiore di 50.

Le caratteristiche di illuminamento per la pratica di attività come pallacanestro e pallavolo all’interno di un palazzetto dello sport sono qui sotto riassunte:

- Livello di attività 1, attività non agonistiche: illuminamento medio 300 lux - Livello di attività 2, attività agonistiche a livello locale; illuminamento medio

300 lux

- Livello di attività 3, attività agonistiche a livello nazionale e internazionale: illuminamento medio 500-750 lux

All’interno del palazzetto dello sport e nella parte nord della pista di pattinaggio, essendo impianti preesistenti, dovranno essere previsti idonei accorgimenti quali ad esempio rampe di accesso onde garantire l’accessibilità e la fruibilità da parte di tutti.

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Per tutti gli spazi al chiuso dovrà essere previsto un adeguato ricambio d’aria onde consentire idonee condizioni igieniche e di comfort per gli utenti. Dette condizioni potranno essere assicurate con aperture dirette verso l’esterno, nelle pareti e nei soffitti (ventilazione naturale), con sistemi di convogliamento, distribuzione ed estrazione dell’aria (ventilazione artificiale), con sistemi misti.

Gli spazi di attività dovranno inoltre risultare facilmente attrezzabili ed accessibili per le diverse operazioni di approntamento e di manutenzione, tenendo conto, ove richiesto dalle caratteristiche dell’impianto, dell’accesso di macchine operatrici.

Requisiti per funzioni di spettacolo

Le zone destinate agli spettatori dovranno rispondere alla vigente normativa di sicurezza. Le caratteristiche costruttive e distributive dovranno consentire l’agevole movimentazione del pubblico, compreso quello disabile, ed una confortevole visione dello spettacolo sportivo; dette condizioni si intendono soddisfatte se le tribune sono conformi alla norma UNI SPORT 9217. Non potranno essere realizzati posti con limitata visibilità; potranno essere previsti differenti valori della capienza in relazione al tipo e livello di pratica sportiva e in relazione alla visibilità.

Durante le manifestazioni, gli spazi destinati all’attività sportiva, gli spogliatoi ed i relativi collegamenti con l’esterno dell’impianto e con lo spazio d’attività, dovranno risultare inaccessibili agli spettatori. La separazione dovrà essere

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Ove non diversamente disposto da tali leggi, la separazione dovrà avere un’altezza minima di 1,10 metri. Tale separazione, ove necessaria, dovrà essere conforme per caratteristiche dei materiali e resistenza alle sollecitazioni, alla norma UNI 10121. Le zone spettatori dovranno essere dotate di servizi igienici e posto di pronto soccorso conformi alle vigenti norme di igiene e sicurezza.

Requisiti per funzioni di servizi amministrativi interni

Attività di ufficio. Il dimensionamento minimo di queste unità sarà effettuato

secondo le esigenze della committenza nel rispetto degli standard minimi di dimensionamento. Saranno illuminati ed areati direttamente e dovranno essere previsti idonei servizi igienici accessibile in quanto tali attività potranno essere svolte anche da persone con ridotte capacità motorie.

Attività di controllo. Il dimensionamento minimo di questa unità sarà tale da

consentire lo svolgimento della vendita dei biglietti ad almeno due persone. Il posizionamento andrà effettuato nelle immediate vicinanze degli accessi alla zona destinata agli spettatori al fine di consentire un più agevole controllo in entrata da parte degli utenti.

Attività informativa. Per lo svolgimento di tale attività potrà essere utilizzata la

biglietteria che permette un collegamento diretto con la terrazza esterna per un contatto immediato con il fruitore esterno.

Attività gestionali. Tali attività si possono unire alle attività di segreteria per cui il loro svolgimento si attuerà nelle medesime unità spaziali.

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Requisiti per funzioni di supporto

Attività di spostamento interno. Sono tutti gli spazi necessari per la completa

fruizione ed esistenza di tutta la struttura. In particolare, per quanto riguarda gli spostamenti orizzontali e verticali, si dovranno rispettare le dimensioni minime dettate dalla Legge 13 del 1989 relative all’abbattimento delle barriere architettoniche alla quale si rimanda.

Attività fisiologiche. Per quanto riguarda il dimensionamento dei servizi igienici,

particolari disposizioni sono dettate nel Decreto Ministeriale del 18 Marzo 1996 al quale si rimanda.

Attività igieniche. Lo spazio per l’igiene personale deve consentire tutte quelle

attività legate al singolo utente che gli permettono la preparazione allo svolgimento dell’attività sportiva e, successivamente ad essa, il ripristino delle condizioni per svolgere all’esterno altre attività. Questo resta valido sia per gli utenti utilizzatori dell’area sportiva, sia per gli addetti ai lavori e per i lavoratori saltuari come gli arbitri. Comprendono dunque:

- Spazi per gli atleti del palazzetto dello sport, ciascuno dimensionato per una capienza di almeno 15 atleti con un dimensionamento minimo di 1,60 mq /atleta comprensiva degli spazi di passaggio e dell’ingombro di eventuali appendiabiti o armadietti, dovranno essere previsti idonei serivizi igienici e docce;

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- spazi per custode dimensionato per un massimo di 3 persone, pensando anche ad un utilizzo saltuario da parte del personale addetto alle pulizie, con un minimo di 3 mq/persona.

- Spazi per gli utenti della palestra per disabili posta nel “Nuovo” edificio, dimensionato per l’utilizzo di 4 persone disabili contemporaneamente, saranno previste docce e servizi igienici idonei all’utilizzo di persone disabili;

- Spazi per gli istruttori della palestra per disabili progettati per 4 istruttori, stesse prescrizioni degli spogliatoi per giudici di gara;

- Spazi per gli utenti della palestra, ciascuno dimensionato per una capienza di almeno 15 atleti con un dimensionamento minimo di 1,6 mq per ogni atleta, stesse prescrizioni degli spogliatoi per atleti della palestra;

per il dimensionamento dei servizi igienici e delle docce si rimanda alle varie direttive emanate dal C.O.N.I. relative ai vari tipi di sport ai quali si farà riferimento.

Attività medica e di soccorso. Tale spazio deve consentire il primo soccorso ad

infortunati nell’attesa di mezzi si soccorso esterni. È collegato all’area per le attività sportive e all’esterno da percorsi brevi. È possibile che vi si svolgano anche attività ambulatoriali durante il periodo settimanale e comunque non in presenza di manifestazioni. Deve contenere:

- un servizio igienico in misura minima di 1,80 mq x 1,80 mq dotato di doccia a pavimento e servizi igienici di tipo sospeso a rispetto della Legge n° 13 del 1989;

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Dovrà infine essere areato ed illuminato direttamente dall’esterno e dovrà comprendere almeno il seguente arredamento: una scrivania, un lettino per le visite, un armadietto.

Attività deposito materiali. Servono a stivare i vari materiali necessari ad un

corretto svolgimento delle varie attività svolte all’interno della struttura. Comprendono:

- deposito per attrezzature sportive, direttamente collegato all’esterno, per il facile scarico e carico dei materiali ingombranti, e alla zona gioco, per il facile reperimento del materiale necessario allo svolgimento delle attività; le porte di accesso e gli eventuali percorsi dovranno essere dimensionati in modo da consentire il passaggio delle attrezzature senza difficoltà; la superficie e le dimensioni saranno correlate ai tipi ed ai livei di pratica sportiva previsti all’interno dell’impianto.

- deposito per derrate alimentari a servizio dell’area di ristoro. Si troverà direttamente all’interno di essa e in posizione non distante dai collegamenti verticali.

Attività di ristoro. Area che consente il ristoro a chi, dopo aver praticato attività

fisica, vuol reintegrare le energie disperse o a chi lavorando tutto il giorno nella struttura gradisce fermarsi per un pranzo veloce. Deve contenere:

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- Spazi esterni con almeno 20 posti a sedere con un dimensionamento di 1,5 mq /persona.

Attività di stampa e riunione. Spazio che consente, in caso di manifestazioni di

una certa importanza, il deposito momentaneo delle attrezzature necessarie per lo svolgimento di attività giornalistiche, nonché lo svolgersi di riunioni amministrative interne. Tale locale sarà posto nel “Nuovo” edificio.

Attività impiantistiche. Comprendono tutti quegli spazi dove trovano ubicazione

gli impianti tecnici dell’edificio:

- Spazio per impianto termico: locale in cui sono inseriti i bruciatori per il riscaldamento dell’acqua necessaria all’impianto idrico dell’edificio, nonché a quella necessaria per il riscaldamento dell’aria da inviare agli ambienti. Dimensionata come 1/30 della superficie destinata all’attività sportiva.

- Spazio per trattamento aria: locale dove trovano spazio i filtri e le pompe di mandata dell’impianto di riscaldamento ad aria calda pari a 1/60 della superficie destinata all’attività sportiva.

- Spazio per impianti elettrici: locale dove risiedono tutti i pannelli gestionali per i vari impianti tecnici all’interno dell’edificio fatto compreso l’impianto antincendio. Dimensionato come 1/50 della superficie destinata all’attività sportiva.

- Spazi tecnici per elementi meccanici di spostamento: da dimensionarsi in base al tipo d’impianto di sollevamento realizzato.

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2.1.10 Impatto ambientale

Trovandosi il lotto ai margini del paese, non ci sono particolari prescrizioni di valore ambientale da rispettare nella sua realizzazione.

Si ricorda che il medesimo lotto si trova anche in una posizione di confine con la campagna per cui potrebbe svolgere la funzione mediatore.

L’attenzione andrà posta prevalentemente sulla canalizzazione delle acque meteoriche in quanto strutture di queste dimensioni vanno a scaricare nelle fosse o nelle fognature un grande quantitativo d’acqua nei momenti di maggior precipitazione.

Potrebbe essere auspicabile la preventiva realizzazione di vasche di raccolta interrate nelle quali convogliare parte dell’acqua piovana da usare successivamente per l’irrigazione delle aree sistemate a verde o altrimenti da smaltire più lentamente nel tempo in modo da non sovraccaricare i sistemi di raccolta.

Da un punto di vista tecnico si raccomanda l’uso di materiali a basso impatto ambientale, più naturali possibili, adottando criteri di scelta nell’ottica della riciclabilità del prodotto.

2.1.11 Costo globale

Nella progettazione delle opere pubbliche deve ritenersi fondamentale durante la fase di programmazione considerare come costi, non solo quelli di produzione ma

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Per il ciclo di vita ipotizzato si devono considerare tutti quegli oneri di gestione legati agli interventi da effettuare ed il loro peso non sia affatto trascurabile rispetto ai costi di produzione, se non addirittura in certi casi lo superi. Per questo un’adeguata programmazione, a livello di studio di fattibilità, tiene conto di tutte le spese legate ad una corretta gestione e manutenzione programmata.

Il costo globale comprende il costo di produzione, comprensivo della progettazione e dei costi di costruzione veri e propri, ed il costo di gestione che abbiamo appena definito, per cui volendo calcolarlo, in considerazione di uno stimato ciclo di vita dell’edificio, si avrebbe:

Cg = Cp+Cge*n*f Intendendo: Cg: costo globale. Cp: costo di produzione. Cge: costo di gestione.

n: durata del ciclo di vita in anni. f: fattore di attualizzazione dei costi.

Un altro fattore economico da considerare è il costo finale che comprende tutte le spese da sostenere al termine del ciclo di vita dell’opera. Spesso si parla anche di valore residuo del manufatto e quindi si detrae invece di sommarlo agli altri costi. In questa ottica si ha che il costo globale è dato dall’espressione:

Cg = Cp+ Cge*n*f+Cf * f Cg: costo globale. Cp: costo di produzione. Cge: costo di gestione.

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Cf: costo finale.

n: durata del ciclo di vita in anni. f: fattore di attualizzazione dei costi.

Durante la fase di programmazione quindi si dovrà cercare di minimizzare i costi globali e non, come si è fatto nella prassi edificatoria, soltanto i costi di produzione. In base a ciò è possibile comprendere come si possano operare scelte in cui i costi di produzione sono più elevati ma garantiscono un risparmio sui costi di gestione nel ciclo di vita o portano ad una riduzione sensibile del costo finale con minori oneri per la demolizione o il cambio di destinazione d’uso.

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2.2 Il progetto

2.2.1 Introduzione alla fase creativa

Il presente studio trova conclusione con la redazione di un progetto preliminare per l’adeguamento e l’ampliamento del palazzetto dello sport di Collesalvetti. La parte che segue offre una descrizione delle scelte operate e del passaggio che si fa dalla cosiddetta fase informativa a quella creativa vera e propria. Le esigenze che sono state presentate nel documento preliminare all’avvio alla progettazione ed i requisiti tecnologici che si sono individuati come prestazioni minime per gli ambiti spaziali omogenei devono a questo punto tradursi in scelte progettuali vere e proprie, al fine di elaborare coerentemente un progetto che sappia da una parte soddisfare i requisiti e le prestazioni attese, dall’altra minimizzare i costi globali. Secondo la definizione della legge quadro sui lavori pubblici il progetto preliminare viene definito come segue:

“il progetto preliminare definisce le caratteristiche qualitative e funzionali dei lavori, il quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni da fornire e consiste in una relazione illustrativa delle ragioni della scelta della soluzione prospettata in base alla valutazione delle eventuali soluzioni possibili, anche con riferimento ai profili ambientali e all’utilizzo dei materiali provenienti dalle attività di riuso e riciclaggio, della sua fattibilità amministrativa e tecnica, accertata attraverso le indispensabili indagini di prima approssimazione, dei costi da determinare in relazione ai benefici previsti, nonché in schemi grafici per l’individuazione delle caratteristiche dimensionali, volumetriche, tipologiche, funzionali e tecnologiche dei lavori da realizzare.”

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Nella descrizione che segue del progetto non ci limiteremo solamente ad illustrare la risposta funzionale che l’organismo edilizio da, in funzione del sistema ambientale in cui è inserito; questo perché avendo a che fare con l’adeguamento di un manufatto esistente, ed al contempo essendo previsto un sensibile aumento del volume edificato e quindi del grado di antropizzazione di un sito molto vasto come estensione, i gradi di libertà potrebbero essere tali da rendere la trattazione inefficace.

Si procederà quindi ad una descrizione puntuale della soluzione, prima dal punto di vista distributivo, con disposizione degli spazi e il loro collegamento, poi anche da quello compositivo e tecnologico cercando di volta in volta di comprendere come le valutazioni decisionali effettuate si attengano alle considerazioni fatte nel capitolo precedente.

2.2.2 Aspetti funzionali e distributivi

Dal punto di vista funzionale e distributivo il palazzetto dello sport è stato oggetto di una parziale rivisitazione; solamente lo spazio adibito ai campi da gioco al coperto è rimasto pressoché inalterato.

In tale spazio le gradonate in cemento armato poste sul lato più corto del rettangolo di gioco sono state rimosse e sostituite con gradonate mobili da poter utilizzare a seconda delle esigenze e delle manifestazioni sportive in atto.

Il campo da gioco verrà opportunamente delimitato dalle tribune per gli spettatori con l’introduzione di un parapedonale di altezza 1,10 metri e distante 1,50 metri

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Sul lato ovest del campo di gioco, in prossimità dell’ingresso, saranno posizionati i posti per i portatori di handicap.

La parte sottostante il corpo tribune più grande, destinata ai servizi, è stata in larga parte modificata. Gli attuali spogliatoi presenti sono stati unificati in un unico spogliatoio idoneo al recepimento di 15 atleti e rispondente a tutte le norme sulla sicurezza e accessibilità. L’altro spogliatoio, di dimensioni idonee a quelle sopra citate, è stato ricavato nel nuovo edificio adiacente all’attuale palazzetto e sarà collegato al campo di gioco tramite il corridoio d’accesso già esistente posto nel lato ovest della struttura in esame.

L’atrio d’accesso riservato agli atleti è rimasto inalterato e presenta due accessi: uno dal lato sud-ovest ed uno dal lato ovest.

Al termine del corridoio posto sul lato ovest, prima dell’ingresso sul campo da gioco, sul lato sinistro, è stato ricavato lo spogliatoio per i giudici di gara e gli istruttori.

Entrando in questo spazio sottostante le tribune dall’accesso posto sul lato sud-ovest incontriamo l’infermeria che potrà essere utilizzata anche al di fuori delle manifestazioni sportive per visite specialistiche.

In adiacenza all’infermeria troviamo il locale destinato al custode e limitrofo a quest’ultimo il magazzino deposito che servirà tutto il palazzetto dello sport. Tale magazzino avrà tre accessi di cui due interni ed uno esterno posto su lato ovest; lo spazio esterno antistante tale accesso è stato progettato in modo che vi possano giungere i mezzi meccanici per lo scarico ed il carico dei materiali.

Lo spazio sottostante la grande tribuna posto sul lato est della struttura, precedentemente destinato alla funzione di magazzino, sono stati ricavati i servizi

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igienici per il pubblico, il locale antincendio ed un magazzino per il deposito del materiale utilizzato durante le manifestazioni sportive poste nella pista di pattinaggio.

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Figura 6: pianta livello + 3,30

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La terrazza è il luogo di accoglienza principale dell’intera struttura e di maggior aggregazione poiché da tale terrazza si può accedere all’interno del palazzetto dello sport, al punto di ristoro posto nel nuovo edificio e si possono vedere le gare sulla pista di pattinaggio.

Gli altri accessi al campo coperto sono posti sul lato nord della struttura.

Nello spazio esterno antistante il palazzetto, poste sul lato sud, sono attualmente presenti gradonate esterne ed una pista di pattinaggio inutilizzabile per le gare agonistiche poiché non rispondente alle misure minime imposte dalla

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pattinaggio in modo da renderla idonea alle gare a livello agonistico locale e coperta con una copertura composta da una tensostruttura e da travi in legno lamellare. Le 6 travi a forma di arco in legno lamellare poggiano su altrettanti pilastri in basso mentre in alto si racchiudono in un anello autoportante in acciaio. La tensostruttura presenta i suoi vincoli ai pilastri nella parte bassa ed all’anello autoportante nella parte alta.

Intorno alla pista di pattinaggio sono state ampliate le tribune e le nuove tribune sono state coperte con una copertura formata da pilastri in cemento armato e da travi rastremate in legno lamellare. Sia per la copertura delle tribune che per la copertura della pista di pattinaggio è stato utilizzato il legno lamellare per realizzare una relazione di continuità tra le due strutture molto vicine tra di loro. Per lo stesso motivo il nuovo palco è stato coperto con una tensostruttura autoportante, ovvero per mantenere una relazione di continuità con la tensostruttura di copertura della pista di pattinaggio.

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Sul lato ovest della del palazzetto dello sport sorge il nuovo edificio; tale edificio si articola nella parte sud su due livelli mentre nella parte nord su tre livelli.

Al piano terra della parte sud è stato realizzato uno spogliatoio destinato agli atleti-utenti del palazzetto dello sport con accesso dal piccolo atrio d’ingresso posto al termine del corridoio già esistente all’interno del palazzetto dello sport. Al piano superiore di questa parte, con accesso diretto dalla terrazza, troviamo il bar-ristoro con antistante una piccola terrazza utilizzabile nei periodi estivi dai gestori del bar-ristoro per porvi tavoli e sedie per effettuare un servizio all’aperto. Come prima enunciato, la parte nord dell’edificio si articola su tre livelli; sono

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superiori ed uno che permette l’accesso alle scale di sicurezza e che permette l’accesso diretto ai corridoi interni presenti ai piani superiori.

Al piano terra sarà realizzata una palestra per disabili con idonei spogliatoi per i disabili e per gli istruttori; la palestra è composta da un unico grande locale in cui possono essere posti gli attrezzi per la ginnastica riabilitativa e per la ginnastica a corpo libero.

Al piano primo saranno realizzati gli uffici delle società sportive presenti sul territorio comunale con idonei servizi igienici; tali uffici saranno posti sui lati del corridoio principale ed alla fine di tale corridoio è stata ricavata una sala riunioni utilizzabile anche come sala da ballo.

Gli uffici sono facilmente individuabili dall’esterno poiché la parete sul lato ovest è completamente vetrata e aggettante rispetto al resto dell’edificio.

Stesso discorso può essere fatto per la rampa di scale posta sul lato ovest del nuovo edificio poiché anch’essa è completamente vetrata e aggettante rispetto alla struttura. Quest’ultima struttura vetrata da un senso di verticalità alla struttura in esame mentre la parete vetrata degli uffici da un senso di orizzontalità.

Al secondo piano troviamo invece la palestra utilizzabile non solo da atleti iscritti a Federazioni. In tale palestra sono presenti due spogliatoi per circa 15 persone con idonei servizi e tre sale di cui due divise da una parete mobile. Tali sale saranno utilizzabili come sala pesi, sala per ginnastica a corpo libero, sala spinning ecc.

Tornando allo spazio esterno, nel lato nord, oltre ai posti auto per i portatori di handicap è stato ricavato un campo di bocce scoperto di dimensioni regolamentari per gare a livello nazionale con una piccola tribuna per gli spettatori.

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2.2.3 Percorsi e collegamenti

L’accesso carrabile al lotto avviene tramite la via Picchi; l’ingresso interno all’area oggetto d’intervento è vietato alle auto eccetto per i disabili e per il carico-scarico merci. Le auto devono essere posteggiate nei due parcheggi esterni al lotto posti lungo la via Picchi e disponibili per tutta la “Cittadella dello Sport”; da qui tramite i marciapiedi e la pista ciclabile, che saranno oggetto di intervento di adeguamento per l’utilizzo da parte delle persone disabili, si accede al lotto. All’ingresso della nostra area è presente una grande piazza che serve come luogo

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Dalla piazza si dirama un percorso orizzontale di collegamento interno all’area oggetto d’intervento; tale percorso costituisce un anello intorno alle varie strutture presenti (il palazzetto dello sport, la pista di pattinaggio, il nuovo edificio e il campo di bocce) in modo da creare una soluzione di continuità orizzontale.

Proseguendo dalla piazza verso il nuovo edificio incontriamo una rampa di scale che permette l’accesso alla terrazza e di conseguenza all’interno del palazzetto dello sport.

Continuando verso nord la piazza si restringe fino a formare un piccolo viale; dal punto in cui restringe troviamo una scala curva che permette l’accesso alla zona bar-ristoro.

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Lungo tale vialetto sono presenti gli accessi al nuovo edificio ed al palazzetto dello sport per gli atleti.

Ai lati del vialetto pedonale posto nel lato nord del palazzetto dello sport sono presenti due accessi per gli spettatori, i posti auto per le persone disabili ed un campo di bocce.

2.2.4 Soluzioni tecnologiche

L’elemento caratterizzante questo progetto di adeguamento e ampliamento del

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un anello autoportante in acciaio. Ai pilastri ed all’anello autoportante è collegata una tensostruttura indipendente dalle precedenti travi in legno lamellare.

Le gradinate della pista di pattinaggio sono state ampliate e le nuove sono state coperte con una copertura composta da travi in legno lamellare rastremate poggianti su pilastri in cemento armato. È stato scelto anche in questo caso il materiale legno lamellare per dare un senso di continuità tra le due nuove strutture. Stesso discorso di continuità può essere fatto anche per la copertura del nuovo palco che sarà realizzato con una tensostruttura autoportante; in questo modo la soluzione di continuità è garantita per il tipo di materiale di copertura utilizzato sia per la pista di pattinaggio che per il palco.

Essendo il palazzetto dello sport realizzato con una struttura mista acciaio-cemento armato, la struttura di nuova edificazione è facilmente individuabile poiché realizzata, come sopra descritta, con materiali leggeri facilmente identificabili rispetto ai precedenti.

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Il nuovo edificio, invece, è stato pensato con una struttura a scheletro indipendente costituita da pilastri e travi in cemento armato e solai in latero-cemento. I muri perimetrali esterni saranno costituiti da uno strato di mattoni splittati di 18 cm, uno stato di isolamento costituito da lane minerali di 3 cm ed all’interno vi sarà uno strato di mattoni intonacati Poroton di 8 cm per ricercare una soluzione di continuità con la piscina in costruzione nelle immediate vicinanze del palazzetto dello sport e facente parte del complesso “La Cittadella dello Sport”.

Per contrapporre la verticalità all’orizzontalità sono state poste due fasce vetrate

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primo rispondente all’interno agli uffici ed una verticale rispondente all’interno alle scale di sicurezza.

All’interno del palazzetto dello sport saranno eliminate le gradinate poste sui lati corti del campo di gioco e saranno sostituite da gradinate mobili.

Dal punto di vista della sicurezza nel nuovo edificio sono state compartimentate le due rampe di scale che permettono l’accesso ai piani superiori mentre all’interno del palazzetto verrà compartimentato rispetto al resto della struttura l’atrio posto al di sotto della tribuna più grande. Intorno al palazzetto è stato previsto un anello di distribuzione agli idranti ed all’interno dei locali tecnici saranno installati rilevatori di fumo ottici.

2.3 Criteri progettuali per l’accessibilità negli edifici

pubblici

In questo paragrafo verranno elencati i vari criteri progettuali da rispettare per l’accessibilità nella progettazione di edifici pubblici.

Negli edifici pubblici deve essere consentito il massimo grado di fruibilità, ovvero l'accessibilità in tutte le sue parti, ad eccezione di quegli ambienti in cui viene previsto l'ingresso ai soli addetti ai lavori (come nei locali tecnici: vani ascensore, caldaie, ecc.).

Il campo d'applicazione è un altro dato importante poiché consente di comprendere quali tipi di interventi siano soggetti alla vigente normativa per l'eliminazione delle barriere architettoniche: l'art. 1 - Scopi e campo

d'applicazione - commi 3-6, del DPR 503/96 recita:

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costruzione, ancorché di carattere temporaneo, o a quelli esistenti qualora sottoposti a ristrutturazione. Si applicano altresì agli edifici e spazi pubblici sottoposti a qualunque altro tipo di intervento edilizio suscettibile di limitare l'accessibilità e la visitabilità, almeno per la parte oggetto dell'intervento stesso. Si applicano inoltre agli edifici e spazi pubblici in tutto o in parte soggetti a cambiamento di destinazione se finalizzata all'uso pubblico, nonché ai servizi speciali di pubblica utilità di cui al successivo titolo VI.

4. Agli edifici e spazi pubblici esistenti, anche se non soggetti a recupero o riorganizzazione funzionale, devono essere apportati tutti quegli accorgimenti che possono migliorarne la fruibilità sulla base delle norme contenute nel presente regolamento.

5. In attesa del predetto adeguamento ogni edificio deve essere dotato, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, a cura dell'Amministrazione pubblica che utilizza l'edificio, di un sistema di chiamata per attivare un servizio di assistenza tale da consentire alle persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale la fruizione dei servizi espletati.

6. Agli edifici di edilizia residenziale pubblica ed agli edifici privati compresi quelli aperti al pubblico si applica il decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236."

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Titolo III – Struttura edilizia in generale Art. 13. Le norme generali per gli edifici:

l. Le norme del presente regolamento sono riferite alla generalità dei tipi edilizi.

2. Negli edifici pubblici deve essere garantito un livello di accessibilità degli spazi interni tale da consentire la fruizione dell'edificio sia al pubblico che al personale in servizio, secondo le disposizioni di cui all'art. 3 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236.

3. Per gli spazi esterni di pertinenza degli stessi edifici il necessario requisito di accessibilità si considera soddisfatto se esiste almeno un percorso per l'accesso all'edificio fruibile anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale.

4. Le normative specifiche riguardanti singoli tipi edilizi possono articolare o limitare il criterio generale di accessibilità in relazione alla particolarità del tipo.

5. In sede di definizione e di applicazione di norme concernenti specifici settori, quali sicurezza, contenimento consumi energetici, tutela ambientale, etc., devono essere studiate o adottate, nel rispetto di tali normative, soluzioni conformi alle disposizioni del presente regolamento.

6. Per gli alloggi di servizio valgono le disposizioni di cui all'art. 3.3 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236, relative agli alloggi di

Figura

Figura 1: Fasi consecutive e reiterabili
Figura 3: Pianta stato attuale livello +0,00
Figura 4: Pianta stato attuale, livello +3,30
Figura 5: Pianta livello +0,00
+7

Riferimenti

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