• Non ci sono risultati.

Teoria di Fermi del decadimento β

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Teoria di Fermi del decadimento β"

Copied!
30
0
0

Testo completo

(1)

prof. Francesco Ragusa Università di Milano

Interazioni Elettrodeboli

anno accademico 2020-2021

Lezione n. 13

9.11.2020

Teoria di Fermi del decadimento β Cinematica; spazio delle fasi

Generalizzazione della teoria di Fermi

(2)

Teoria di Fermi del decadimento β

y Nel linguaggio della Teoria Quantistica dei Campi il decadimento viene descritto come la transizione da uno stato iniziale ad uno finale

y Sappiamo che la probabilità di transizione si calcola a partire dal corrispondente elemento della matrice S

y L’operatore S deve contenere gli opportuni operatori di campo in modo che l’elemento di matrice sia diverso da zero

y Nello stato iniziale viene distrutto:

y Un neutrone o

y Fermi ipotizzò che l’interazione fosse descritta dalla densità

Hamiltoniana

y La transizione è pertanto dovuta a una interazione di contatto e puntiforme

y Deriva da un termine da aggiungere alla Lagrangiana

ν np e

e

ψ

ψn ψp

ψν

(

p n

) (

e

)

G ψ γ ψμ ψ γ ψμ ν

′ = H

′ = − ′

L H

(2 )33 2

(

, , , ,

)

ik x ik x

d u a e v b e

E λ λ λ λ λ

ψ π

− ⋅

=

k k

k k + k k

i = n f = p e  ν

| | Sif = f S i

y Nello stato finale vengono creati y Un protone

y Un elettrone y Un antineutrino →

distrugge un fermione crea un antifermione

tutti i campi sono calcolati nel punto x

(3)

Teoria di Fermi del decadimento β

y La stessa Hamiltoniana con un ulteriore termine (hermitiano coniugato) può descrivere altre interazioni

y Ad esempio

y Distrugge un neutrino y Distrugge un neutrone y Crea un protone

y Crea un elettrone

y Quali altre reazioni descrive l’Hamiltoniana ? y E in particolare, il termine h.c.

y Nota curiosa

y La teoria di Fermi fu pubblicata in Z. Physik, 88, 161 (1934)

y L’articolo fu prima sottoposto per la pubblicazione a Nature che lo rifiutò con la seguente motivazione

y “… because it contains speculations too remote from reality to be of interest to the reader”

νnp e H′ = G

(

ψ γ ψp μ n

)(

ψ γ ψe μ ν

)

+ h c. .

(4)

La costante G

y Notiamo per finire le dimensioni della costante G

y La densità Hamiltoniana H' deve avere le dimensioni di una densità di energia: [H'] = ML−3 = M4

y Alternativamente l’integrale è un’azione e nelle unità di misura naturali deve essere adimensionale: [L']L4 [L']M−4[L'] = M4

y Le dimensioni del campo ψ si possono dedurre

y Dal termine cinetico della lagrangiana :da qui [ψ]2L−1 = [ψ]2M1 = M4 e infine [ψ]2 = M3 , [ψ] = M3/2

y Dalla rappresentazione integrale

y E inoltre [u] = M1/2 e [a] = [b] = M−3/2

y Pertanto di nuovo [ψ] = M3/2

y La dimensione della costante G risulta quindi [G] [ψ]4 = M4 = [G][M]6 da cui [G] = M−2

y Notare che nel caso della interazione elettromagnetica la costante di accoppiamento α è adimensionale

y Nel caso dell’interazione elettromagnetica la dimensione M−2 necessaria per rendere adimensionale l’ampiezza è introdotta dal propagatore

2 1

137 e

α = c

ψ ψ i

(2 )33 2 ( , , , , )

ik x ik x

d u a e v b e

E λ λ λ λ λ

ψ π

− ⋅

=

k k

k k + k k

d x4

L

, 2

u v E {a ak, k} δ(k k)

(5)

L’elemento di matrice

y L’Hamiltoniana d’interazione si ottiene integrando sul volume tridimensionale:

y Per capire le transizioni che possono essere indotte da questa Hamiltoniana occorre fare riferimento allo sviluppo dei campi fermionici in operatori di creazione e annichilazione

y Notiamo che

y Gli operatori akO distruggono particelle y Gli operatori bkO distruggono antiparticelle y Analogamente

y Gli operatori akO creano particelle y Gli operatori bkO creano antiparticelle

y Il campo ψ distrugge particelle, crea antiparticelle y Il campo ψ crea particelle, distrugge antiparticelle

y Notare che in ψ gli operatori b relativi alle antiparticelle compaiono insieme all’esponenziale di “energia negativa” e agli spinori v(p) = u(−p)

H′ =

Hd x3

(2 )33 2

(

, , , ,

)

ik x ik x

d u a e v b e

E λ λ λ λ λ

ψ π

− ⋅

=

k k

k k + k k

(6)

L’elemento di matrice

y Impostiamo adesso il calcolo dell’elemento di matrice

y Abbiamo bisogno di esprimere gli stati dello spazio di Fock utilizzando gli opportuni operatori di creazione

y Per semplificare la notazione abbiamo posto: pp{pp; pn{pn; pe{pe; pν { pν y Inoltre è sottointeso che (li inseriremo alla fine)

y Al primo ordine dello sviluppo perturbativo l’ampiezza della transizione è data dall’elemento di matrice dell’Hamiltoniana H' fra stato iniziale e stato finale

y Per calcolare esplicitamente l’elemento di matrice y Si introduce l’espressione della densità Hamiltoniana

y Si sostituiscono gli operatori di campo nella densità Hamiltoniana con le rappresentazioni integrali

0

n = apn peν = a a bpp pe p ν 0 peν = 0 a a bpp pe pν

| |

fi = −i

dt peν HIn

A = −i

d x4 0 a a bpp pe pνHI pna 0

( )( )

I′ = G ψ γ ψp μ n ψ γ ψe μ ν

H

(2 )33 2

(

, , , ,

)

ik x ik x

d u a e v b e

E λ λ λ λ λ

ψ π

− ⋅

=

∫ ∑

k k + k k

k

k

I I 3

H′ =

Hd x

2

pp pp pp

aE a

Rappresentazione d’interazione

(7)

L’elemento di matrice

y Otteniamo pertanto

y Ricordiamo che tutti i campi sono calcolati nello stesso punto: ψ(x)

y Ricordiamo inoltre che lo spazio di Fock del nostro sistema è un prodotto tensoriale di stati di singola particella

y Possiamo pertanto riscrivere l’elemento di matrice come

y Consideriamo il termine leptonico

y L’ultima uguaglianza definisce l’operatore

( )( )

4 0 0

fi = −iG d x

a a bpp pe pν ψ γ ψp μ n ψ γ ψe μ ν apn

A

4 0 0 0 0

fi = −iG d x

app pψ γ ψμ n pna a bpe pνψ γ ψe μ ν

A

0 = 0 p 0 n 0 e 0 ν

0

pp pe p

peν = a a b ν peν = app 0 ape 0 bpν 0 0 n

0 a bpe pνψ γ ψe μ ν 0 =

( )33 ( )33 0

(

) (

)

0

2 2 2 2

e e

e ik x ik x ik x ik x

pe p ke ke ke ke k k k k

e

d d

a b u a e v b e u a e v b e

E E ν ν

ν ν μ ν ν ν ν

ν

π π γ

+ − ⋅

=

k k + +

( ) ( )

3 3

3 3 0 0

2 2 2 2

e e

l e

d d

E Eν

π π

k k O

Ol

(8)

L’elemento di matrice

y Analizziamo l’operatore

y Esaminiamo adesso il risultato dell’applicazione di questo operatore al vuoto

y Pertanto sopravvive solo il termine

(

ik xe ik xe

) (

ik x ik x

)

l = a bpe pν u a eke ke + +v b eke ke − ⋅ γμ u a ekν kν ν +v b ekν νk ν = O

e e

e e

ik x ik x ik x ik x

pe p ke ke k k pe p ke ke k k

ik x ik x ik x ik x

pe p ke ke k k pe p ke ke k k

a b u a e u a e a b v b e u a e a b u a e v b e a b v b e v b e

ν ν

ν ν

ν μ ν ν ν μ ν ν

ν μ ν ν ν μ ν ν

γ γ

γ γ

+ − ⋅

+ − ⋅

⎛ + +⎟⎞

⎜ ⎟

⎜ ⎟

= ⎜⎜⎜⎜⎝ + ⎟⎟⎟⎟⎠

( ) ( )

( ) ( )

e e

e e

pe p ke k pe p k ke

pe p ke k pe p ke k

i k k x i k k x

i k k x i k

ke k ke k

ke k k k

e x

k

u

a b a a u a v u

u v v

b a b

a b a b a b b b

e

v e

e e

ν ν

ν ν

ν ν ν ν

ν

μ ν μ ν

μ ν ν μ ν

ν ν

γ γ

γ γ

+

+

⎛ + +⎟⎞

⎜ ⎟

⎜ ⎟

= ⎜⎜⎜⎜⎝ + ⎟⎟⎟⎟⎠

0 0

pe p ke k

a b a aν ν = a b a bpe pν kν ke 0 = 0 a b b bpe p ke kν ν 0 = a b b bpe pν νk ke 0 = 0

0 0

aν = be 0 = 0 b bke kν = b bkν ke bke 0 = 0

( )

e

pe p ke k ke i k k x

l = a b a bν νu γμvkνe + ν O

Ol

{ { { {

Operatori di particelle differenti: commutano

0 Ol 0

(9)

L’elemento di matrice

y Per concludere, calcoliamo il valore di aspettazione nel vuoto

y Utilizziamo le regole di commutazione per portare a destra gli operatori di distruzione

y In conclusione (inseriamo adesso esplicitamente le normalizzazioni degli stati) y Inserendo nell’espressione per e calcolando gli integrali

( )

0 |Ol | 0 = 0 |a b a bpe pν ke kν | 0 ukeγμvkνei ke+kν x

0 |a b a bpe pν ke kν | 0 = 0 |a a b bpe ke pν νk | 0 , 0

p ke

b ν a

⎡ ⎤ =

⎣ ⎦

( ) ( )

( )

3 3

0 |a ape ke 2π δ ν ν b bkν pν | 0

= pk +

{

bpν,bkν

}

= (2π δ)3 3(pνkν ) bpν 0 = 0

( ) ( )

3 3

0 |a ape ke | 0 2π δ ν ν

= pk = 0 | 0 2( π δ)3 3(pνkν )(2π δ)3 3(peke )

{

ape,ake

}

= (2π δ)3 3(peke )

(2 )3 3( )(2 )3 3( ) ( )

0 |Ol | 0 = 2Epe 2Epν π δ pνkν π δ peke ukeγμvkνei ke+kν x

( ) ( )

( )

3 3

3 3

0 0 0 0

2 2 2 2 e e

e e i p p x

pe p e l p

e p

d d

a b u

E v e

E ν ν

ν μ ν

ν γμ

ψ γ ψ

π π

+

=

k k O =

{ { {

{

0 a bpe pνψ γ ψe μ ν 0

momenti (esterni) delle particelle

(10)

L’elemento di matrice

y Un calcolo analogo per il termine adronico

y Questa volta possiamo individuare subito i termini che annullano il vuoto

y L’operatore di distruzione del protone commuta con tutti gli operatori alla sua destra

y L’operatore di creazione dell’antineutrone commuta con tutti gli operatori alla sua sinistra

y Ci riduciamo a

y L’elemento di matrice si calcola facilmente y Introducendo nell’integrale otteniamo

( )33 ( )33 0

(

) (

)

0

2 2 2 2

p p n n

p n ik x ik x ik x ik x

pp kp kp kp kp kn kn kn kn pn

kp kn

d d

a u a e v b e u a e v b e a

E E

γμ

π π

+

=

k k + +

0 app pψ γ ψμ n pna 0

0 0

bkp =

0 bkn = 0

( ) ( )

( )

3 3

3 3

2 2 0

2 0

2

p n

pp k kn pn

p n i k k x

k k

p k p p kn

n

u

a u

d d

E a

E a a γμ e

π π

k k

( ) ( )( )

( )

3 3 3

0 a a a app kp kn pn 0 = 2Epp 2Epn 2π δ knpn 2π δ kppp

( )

0 app pψ γ ψμ n pna 0 = uppγμu epn i pppn x

(11)

L’elemento di matrice

y Riepiloghiamo i risultati ottenuti

y Ricordiamo inoltre l’espressione per l’ampiezza di transizione

y Inserendo i risultati trovati si trova

y L’ampiezza invariante è

( )

| e | 0 0 pe p e 0 pe p i pe p x eν ψ γ ψμ ν = a b νψ γ ψμ ν = u γμv eν + ν

( )

| p n | 0 pp p n pn 0 pp pn i pp pn x p ψ γ ψμ n = a ψ γ ψμ a = u γμu e

4 0 0 0 0

fi = −iG d x

app pψ γ ψμ n pna a bpe pνψ γ ψe μ ν

A

( ) ( )

4 p n e

p n e

i p p x i p p x fi = −iGup γμup up γμvpν

d xe e + ν A

(2 )4 4

( )

p n e

fi = −iGup γμup up γμvpν π δ pnpppνpe

A

p n e

fi = −iGup γμup up γμvpν

(2 )4 4 ( ) M

fi = Mfi π δ A

(12)

L’elemento di matrice

y Osserviamo che l’ampiezza contiene solo funzioni ( spinori, matrici e funzioni ordinarie ) e nessun operatore (ψ,a,b …)

y In futuro le ampiezze potranno essere scritte utilizzando regole e diagrammi di Feynman senza rifare tutto il calcolo con la teoria dei campi

y Le regole di Feynman possono essere dedotte osservando il termine della Lagrangiana relativo alla interazione fra i campi

y Ricordiamo che H' = −L'

y Al primo ordine corrispondono i diagrammi con un solo vertice y Le regole sono

y Particella uscente spinore y Particella entrante spinore u y Anti-particella uscente spinore v y Anti-particella entrante → spinore y Vertice fra due particelle →

y L’ampiezza corrispondente è

(

p n

)(

e

)

. .

G ψ γ ψμ ψ γ ψμ ν h c

′ = − +

L

u

p n e

fi = −iGup γμup up γμvpν

M

v μ

uν ue

ue

up

un

up

un

vν

(13)

Osservabili Fisiche

y Nella fisica delle particelle Elementari si studiano sostanzialmente:

y Decadimenti:

y Vite medie

y Natura delle particelle prodotte

y Distribuzioni di energia delle particelle prodotte y Distribuzioni angolari delle particelle prodotte y Interazioni di particelle

y Sezioni d’urto

y Distribuzioni di energia delle particelle prodotte y Distribuzioni angolari delle particelle prodotte y La descrizione teorica di queste osservabili è simile

y Ampiezza Invariante M y Flusso (sezione d’urto) y Spazio delle Fasi d)n

1 2

2 A n

d d

Γ = m M Φ

1 1 2

2 A d n

τ = Γ =

Φ m M Φ 1 2

d d n

σ = F M Φ

( )33 ( )4 4

(

1

)

1

2 ...

2 2

n

n i i n

i i

d d p p p

E π δ

= π

Φ =

p − − −

(14)

Cinematica decadimento 1 o 3

y Da ora in poi c 

y Variabili invarianti nel decadimento y La conservazione del 4-impulso è

y Sono convenienti le seguenti variabili invarianti (uguali in tutti i sistemi di riferimento inerziale)

y La variabile sij è anche detta massa invariante (al quadrato) del sistema composto delle 2 particelle i e j

y Inoltre

y Si verifica facilmente che

p

p1

p3 p2

1 2 3

p = p + p + p

( ) ( )

( ) ( )

( ) ( )

2 2

12 1 2 3

2 2

23 2 3 1

2 2

31 3 1 2

s p p p p

s p p p p

s p p p p

= + = −

= + = −

= + = −

2 2 2 2

12 23 31 1 2 3

s +s + s = m +m +m + m s

s

s

2 2 2

1 2 3

( )

s = p = p + p + p = m

(15)

Cinematica decadimento 1 o 3

y Nel sistema di riferimento in cui la particella p è a riposo y Nel sistema di riposo la somma dei momenti

dei prodotti di decadimento è nulla y I tre momenti giacciono su un piano y Variabili indipendenti:

y  impulsi u  componenti  y equazioni

y  angolo inessenziale di rotazione nel piano y  angoli inessenziali di orientamento del piano y Variabili indipendenti:     

y Si possono utilizzare una coppia di

s

ij qualsiasi p

p1

p3 p2

(

,

)

2 2

p = m 0 s = p = m

p1

p3 p2

θ12 θ23 θ31

1 2 3

p = p + p + p

p1

p3 p2

θ12 θ23 θ31

(16)

Cinematica decadimento 1 o 3

y Si possono definire energie e momenti delle 3 particelle nello stato finale (nel sistema di riposo della particella p) in funzione di variabili invarianti

y È la stessa formula di una particella di massa che decade in una particella di massa m1 e una di massa

y Il momento della particella y La funzione λ è

y Analogamente si trovano le relazioni per le altre particelle:

( )

2

23 1

s = pp = m2 + m12 −2mE1 1 2 12 23 2

m m s

E s

+ −

=

m = s

23 23

m = s

2 2 2

1 = E1m1

p 1/2

(

2 12 23

)

1

, , 2

m m s s

= λ p

(x y z, , ) (x y z)2 4yz

λ = − − −

2 2

1 23

1

2 2

2 31

2

2 2

3 12

3

2

2

2

m m s

E s

m m s

E s

m m s

E s

+ −

=

+ −

=

+ −

=

( )

( )

( )

1/2 2 2

1 23 1

1/2 2 2

2 31 2

1/2 2 2

3 12 3

, , 2

, , 2

, , 2

m m s s m m s

s m m s

s λ

λ

λ

=

=

= p p p

(17)

Cinematica decadimento 1 o 3

y Per il calcolo degli angoli si può procedere in modo analogo

( )

2

23 2 3

s = p + p

2 2

23 2 3 2 2 3 2 2 3 cos 23

s = m +m + E E − p p θ

2 2

23 2 3 2 3

23 2 3

cos 2

2

s m m E E

θ − + + +

= p p

( ) ( )

2 2

23 2 3 2 3

23 1/2 2 2 1/2 2 2

2 31 3 12

2

cos 2

, , , ,

2

s m m E E

m m s m m s

m

θ λ λ

− + + +

=

( )

( ) ( )

2 2 2 2

2 3 23 2 3

23 1/2 2 2 1/2 2 2

2 31 3 12

2 4

cos , , , ,

m m m s m E E

m m s m m s

θ λ λ

+ − +

=

( ) ( )( )

( ) ( )

2 2 2 2 2 2 2

2 3 23 2 31 3 12

23 1/2 2 2 1/2 2 2

2 31 3 12

cos 2

, , , ,

m m m s m m s m m s

m m s m m s

θ λ λ

+ − + + − + −

=

pertanto, una volta fissate due variabili sij, tutte le altre grandezze cinematiche sono determinate

(18)

Regione fisica del decadimento

y Una volta scelte due variabili sij per descrivere lo stato finale occorre definire la regione fisica che le due variabili possono assumere

y Scegliamo, ad esempio s e s come variabili indipendenti

y L’equazione che definisce la frontiera sul piano s – s è definita da

y La regione di variabilità di s23 si può trovare imponendo la realtà delle radici

E. Byckling, K. Kajantie – Particle Kinematics – Wiley

( )( ) ( ) ( )

2 2 2 2 2 2 1/2 2 2 1/2 2 2

12 1 2 23 1 23 2 3 23 1 23 2 3

23

1 , , , ,

s m m 2 s m m s m m s m m s m m

s λ λ

± = + − ⎡⎢⎣ − + + − ∓ ⎤⎥⎦

s23 s12

s12

s12+

(

s23,m m2, 12

)

0

λλ

(

s23,m m22, 32

)

0

(19)

Regione fisica s 23

y Combinando le due condizioni in una sola y Analogamente

(

s23,m m2, 12

)

0

λ

(

s23m2m12

)

2 − 4m m2 12 ≥ 0

2 2

23 1 1

2 2

1 23 1

2 2

s m m m m

m m s m m

⎧ − − ≤ − ⋅

⎪⎪⎪⎨⎪ + − ≥ ⋅

⎪⎪⎩

( )

( )

2

23 1

2

1 23

s m m

m m s

⎧⎪ ≤ −

⎪⎪⎨⎪ − ≥

⎪⎪⎩

(

s23,m m22, 32

)

0

λ

(

s23 m22 m32

)

2 4m22 m23 0

2 2

23 2 3 2 3

2 2

2 3 23 2 3

2 2

s m m m m

m m s m m

⎧ − − ≥ ⋅

⎪⎪⎪⎨⎪ + − ≤ − ⋅

⎪⎪⎩

( )

( )

2

23 2 3

2

2 3 23

s m m

m m s

⎧⎪ ≥ +

⎪⎪⎨⎪ + ≤

⎪⎪⎩

(

m2 + m3

)

2 s23

(

m m1

)

2

(

m1 + m2

)

2 s12

(

m m3

)

2

(

m3 + m1

)

2 s31

(

m m2

)

2

Due condizioni uguali Due condizioni uguali

(20)

Cinematica decadimento β del neutrone

y Facendo riferimento alla figura y Le energie sono date da

y Abbiamo appena visto che

y Dalla equazione per

E

p possiamo ricavare

y L’energia cinetica del protone è

y Analogamente si ottiene

(

m2 + m3

)

2 s23

(

m2 m1

)

2 me2seν

(

mnmp

)

2

2 2

2

n p e

p

n

m m s

E m

+ − ν

=

P p

n p

k k′

e- ν

1

2 3 s

2 2 2

e n p n p

s ν = m + mm E mn2 + m2p − 2m En pme2

2 2

2

n e p

e

n

m m s

E m

+ − ν

=

2

2

n pe

n

m s

Eν m

= −

2 2 2

2

n p e

n p

m m m

m E

+ −

p p p

T = Em

2 2 2

2

n p e

p p

n

m m m

m T

m

+ −

− ≥

2 2 2

2

n p e

e n

m m m

E m

− +

( )

2 2

2

n p e

n p

m m m

m T

− −

(21)

Cinematica decadimento β del neutrone

y Utilizzando i valori noti delle masse y me =0.511 MeV

y mn =939.560 MeV y mp =938.270 MeV

y Si ottiene in definitiva Ee ≤ 1.29 MeV

y Vediamo che, almeno vicino al limite della regione permessa, l’elettrone può raggiungere velocità relativistiche.

y Analogamente, il limite superiore alla energia cinetica del protone

y Calcoliamo il limite superiore alla velocità del protone

y Il protone è sempre non relativistico

( )2 2

0.75 KeV 2

n p e

p n

m m m

T m

=

( )2 2 3

2 1.29

1.4 10 938

n p e

p

p p p n p

m m m

T m

m m m m

β Δ

=

(22)

Cinematica decadimento β del neutrone

y Riassumendo

y Nel sistema di laboratorio l’elettrone può raggiungere velocità relativistiche

y Il neutrino, che assumiamo avere massa nulla, ha sempre velocità relativistiche (βν )

y Il neutrone è a riposo

y Il protone ha velocità non relativistiche

y Per i leptoni è pertanto indispensabile utilizzare una teoria relativistica y Utilizzeremo gli spinori quadridimensionali

y Per il protone e per il neutrone è sufficiente un’approssimazione non relativistica

y Utilizzeremo gli spinori bidimensionali di Pauli y Per un nucleo valgono gli stessi argomenti

(23)

Lo spazio delle fasi

y Studiamo lo spazio delle fasi per il decadimento β ( decadimento a 3 corpi )

y La presenza della funzione δ3(0  k  k′  p) rende banale l’integrazione sul 3-momento del protone (d3p)

y Da ora in poi è sottointeso che p = –(k + k′)

y Da questo punto in poi si può sviluppare il calcolo in due modi differenti:

y Il primo finalizzato allo studio del plot di Dalitz

y Il secondo finalizzato al calcolo della distribuzione dell’energia dell’elettrone o di correlazioni angolari

y Affrontiamo il primo caso

y Sviluppiamo il modulo e i differenziali

( )

33

( )

33

( )

33

( )

2 4 4

( )

2 2 e 2 2 2 2 p

d d d

d P k k p

E Eν E

π δ

π π π

′ ′

Φ = k k p − − −

( )

( ) ( )

4 3 3 2 2

9

2 1

2 2 2 ;

2 e p n e p p p

d d

d m E E E E m

E Eν E ν

π δ

π

′ ′

Φ = k k − − − = + +

k k

( )

( )

2 49 22 e 22 21

(

2 2 2 cos 2

)

2 e p n e e p

dkd dk d

d m E E kk m

E E E

ν ν ν

ν

π δ θ

π

′ ′

Ω Ω ′ ′

Φ = k k − − − + + +

k k

k k

(24)

Lo spazio delle fasi

y Ricordiamo che il decadimento è confinato su un piano

y Possiamo scegliere la direzione dell'elettrone come riferimento per gli angoli e integrare su dΩe o 4 π

y Inoltre dΩν = 2πd cosθ

y Infine, dal momento che

y Otteniamo

p

k′

k

θpe θeQ θpQ

e

Q

( ) ( )

2 2

5

1 1

2 2 2

2

e

e p

dkd dk d

d E E E

ν ν

π δ

′ ′

Ω Ω

Φ = k k

( ) ( )

2 2

4

2 1

2 2 2

2 e p

dk dk d

d E E E

ν

ν δ

π

′ ′ Ω

Φ = k k

( ) ( )

2 2

3

2 cos 1

2 2 2

2

e

e p

dk dk d

d E E E

ν ν

θ δ

π

′ ′

Φ = k k

2 p2 2

E = + mEdE = pdp

( ) ( )

e 3

2 cos 1

2 2 2

2

e e

e p

E kdE E k dE d

d E E E

ν ν ν

ν

θ δ

π Φ = ′

( )3 ( )

1 1

4 cos

2 p e e

d kdE k dE d

E ν θ δν

π

Φ =

k k

( ) (f (cos eν ))

δ = δ θ

Riferimenti

Documenti correlati

I concetti di segmento orientato, di equivalenza di segmenti orientati, di vettore applicato in un punto, di addizione di due vettori applicati in uno stesso punto, di

L’asta OB, di massa 3m e lunghezza `, inclinata di π 3 sull’o- rizzontale, `e incernierata a terra in O; l’asta AO, di massa trascurabile e lunghezza `, disposta orizzontalmente,

y Nel linguaggio della Teoria Quantistica dei Campi il decadimento viene descritto come la transizione da uno stato iniziale ad uno finale. y Sappiamo che la probabilità di

y La polarizzazione degli elettroni si introduce tramite i proiettori di spin y L’elemento di matrice di Fermi è pertanto n p. k' e −

è fissata in 15 anni decorrenti dalla data di notifica della presente; la domanda di rinnovo dovrà essere presentata al SUAP competente almeno sei mesi prima

OGGETTO: ADECO SRL CON SEDE LEGALE ED INSEDIAMENTO PRODUTTIVO UBICATI IN COMUNE DI CRESPIATICA, VIA DELLE INDUSTRIE N. Pier Filippo Colombi in qualità di

Quando riceve il segnale SIGUSR1 genera un figlio, che esegue il programma figlio, passando come argomento uno dei nomi che ha scelto, e salva il pid del figlio in un vettore

Dipartimento di Fisica Nucleare e Teorica e Laboratorio Energia Nucleare Applicata Università degli Studi di Pavia... Teoria della Criticità alla FERMI Teoria della Criticità