prof. Francesco Ragusa Università di Milano
Interazioni Elettrodeboli
anno accademico 2020-2021
Lezione n. 13
9.11.2020
Teoria di Fermi del decadimento β Cinematica; spazio delle fasi
Generalizzazione della teoria di Fermi
Teoria di Fermi del decadimento β
y Nel linguaggio della Teoria Quantistica dei Campi il decadimento viene descritto come la transizione da uno stato iniziale ad uno finale
y Sappiamo che la probabilità di transizione si calcola a partire dal corrispondente elemento della matrice S
y L’operatore S deve contenere gli opportuni operatori di campo in modo che l’elemento di matrice sia diverso da zero
y Nello stato iniziale viene distrutto:
y Un neutrone o
y Fermi ipotizzò che l’interazione fosse descritta dalla densità
Hamiltoniana
y La transizione è pertanto dovuta a una interazione di contatto e puntiforme
y Deriva da un termine da aggiungere alla Lagrangiana
− ν n → p e
e†
ψ
ψn ψp†
ψν
(
p n) (
e)
G ψ γ ψμ ψ γ ψμ ν
′ = H
′ = − ′
L H
(2 )33 2
(
, , , †,)
ik x ik x
d u a e v b e
E λ λ λ λ λ
ψ π
− ⋅ ⋅
=
∫
k k∑
k k + k ki = n f = p e ν
| | Sif = f S i
y Nello stato finale vengono creati y Un protone →
y Un elettrone → y Un antineutrino →
distrugge un fermione crea un antifermione
tutti i campi sono calcolati nel punto x
Teoria di Fermi del decadimento β
y La stessa Hamiltoniana con un ulteriore termine (hermitiano coniugato) può descrivere altre interazioni
y Ad esempio
y Distrugge un neutrino y Distrugge un neutrone y Crea un protone
y Crea un elettrone
y Quali altre reazioni descrive l’Hamiltoniana ? y E in particolare, il termine h.c.
y Nota curiosa
y La teoria di Fermi fu pubblicata in Z. Physik, 88, 161 (1934)
y L’articolo fu prima sottoposto per la pubblicazione a Nature che lo rifiutò con la seguente motivazione
y “… because it contains speculations too remote from reality to be of interest to the reader”
νn → p e H′ = G
(
ψ γ ψp μ n)(
ψ γ ψe μ ν)
+ h c. .La costante G
y Notiamo per finire le dimensioni della costante G
y La densità Hamiltoniana H' deve avere le dimensioni di una densità di energia: [H'] = ML−3 = M4
y Alternativamente l’integrale è un’azione e nelle unità di misura naturali deve essere adimensionale: [L']L4 [L']M−4→[L'] = M4
y Le dimensioni del campo ψ si possono dedurre
y Dal termine cinetico della lagrangiana :da qui [ψ]2L−1 = [ψ]2M1 = M4 e infine [ψ]2 = M3 , [ψ] = M3/2
y Dalla rappresentazione integrale
y E inoltre [u] = M1/2 e [a] = [b] = M−3/2
y Pertanto di nuovo [ψ] = M3/2
y La dimensione della costante G risulta quindi [G] [ψ]4 = M4 = [G][M]6 da cui [G] = M−2
y Notare che nel caso della interazione elettromagnetica la costante di accoppiamento α è adimensionale
y Nel caso dell’interazione elettromagnetica la dimensione M−2 necessaria per rendere adimensionale l’ampiezza è introdotta dal propagatore
2 1
137 e
α = c ≈
ψ ψ∂ i
(2 )33 2 ( , , , †, )
ik x ik x
d u a e v b e
E λ λ λ λ λ
ψ π
− ⋅ ⋅
=
∫
k k∑
k k + k kd x4
∫
L′, 2
u v ∼ E {a ak, k†′} ∼ δ(k− k′)
L’elemento di matrice
y L’Hamiltoniana d’interazione si ottiene integrando sul volume tridimensionale:
y Per capire le transizioni che possono essere indotte da questa Hamiltoniana occorre fare riferimento allo sviluppo dei campi fermionici in operatori di creazione e annichilazione
y Notiamo che
y Gli operatori akO distruggono particelle y Gli operatori bkO distruggono antiparticelle y Analogamente
y Gli operatori akO† creano particelle y Gli operatori bkO† creano antiparticelle
y Il campo ψ distrugge particelle, crea antiparticelle y Il campo ψ† crea particelle, distrugge antiparticelle
y Notare che in ψ gli operatori b† relativi alle antiparticelle compaiono insieme all’esponenziale di “energia negativa” e agli spinori v(p) = u(−p)
H′ =
∫
H′d x3(2 )33 2
(
, , , †,)
ik x ik x
d u a e v b e
E λ λ λ λ λ
ψ π
− ⋅ ⋅
=
∫
k k∑
k k + k kL’elemento di matrice
y Impostiamo adesso il calcolo dell’elemento di matrice
y Abbiamo bisogno di esprimere gli stati dello spazio di Fock utilizzando gli opportuni operatori di creazione
y Per semplificare la notazione abbiamo posto: pp{pp; pn{pn; pe{pe; pν { pν y Inoltre è sottointeso che (li inseriremo alla fine)
y Al primo ordine dello sviluppo perturbativo l’ampiezza della transizione è data dall’elemento di matrice dell’Hamiltoniana H' fra stato iniziale e stato finale
y Per calcolare esplicitamente l’elemento di matrice y Si introduce l’espressione della densità Hamiltoniana
y Si sostituiscono gli operatori di campo nella densità Hamiltoniana con le rappresentazioni integrali
† 0
n = apn pe−ν = a a bpp pe p† † †ν 0 pe−ν = 0 a a bpp pe pν
| |
fi = −i
∫
dt pe−ν HI′ nA = −i
∫
d x4 0 a a bpp pe pνHI pn′a† 0( )( )
I′ = G ψ γ ψp μ n ψ γ ψe μ ν
H
(2 )33 2
(
, , , †,)
ik x ik x
d u a e v b e
E λ λ λ λ λ
ψ π
− ⋅ ⋅
=
∫ ∑
k k + k kk
k
I I 3
H′ =
∫
H′d x† 2 †
pp pp pp
a ≡ E a
Rappresentazione d’interazione
L’elemento di matrice
y Otteniamo pertanto
y Ricordiamo che tutti i campi sono calcolati nello stesso punto: ψ(x)
y Ricordiamo inoltre che lo spazio di Fock del nostro sistema è un prodotto tensoriale di stati di singola particella
y Possiamo pertanto riscrivere l’elemento di matrice come
y Consideriamo il termine leptonico
y L’ultima uguaglianza definisce l’operatore
( )( )
4 0 † 0
fi = −iG d x
∫
a a bpp pe pν ψ γ ψp μ n ψ γ ψe μ ν apnA
4 0 † 0 0 0
fi = −iG d x
∫
app pψ γ ψμ n pna a bpe pνψ γ ψe μ νA
0 = 0 p ⊗ 0 n ⊗ 0 e ⊗ 0 ν
† † † 0
pp pe p
pe−ν = a a b ν pe−ν = app† 0 ⊗ape† 0 ⊗bp†ν 0 ⊗ 0 n
0 a bpe pνψ γ ψe μ ν 0 =
( )33 ( )33 0
(
†) (
†)
02 2 2 2
e e
e ik x ik x ik x ik x
pe p ke ke ke ke k k k k
e
d d
a b u a e v b e u a e v b e
E E ν ν
ν ν μ ν ν ν ν
ν
π π γ
+ ⋅ − ⋅ − ⋅ ⋅
=
∫
k k + +( ) ( )
3 3
3 3 0 0
2 2 2 2
e e
l e
d d
E Eν
π π
≡
∫
k k OOl
L’elemento di matrice
y Analizziamo l’operatore
y Esaminiamo adesso il risultato dell’applicazione di questo operatore al vuoto
y Pertanto sopravvive solo il termine
(
† ik xe ik xe) (
ik x † ik x)
l = a bpe pν u a eke ke + ⋅ +v b eke ke − ⋅ γμ u a ekν kν − ν⋅ +v b ekν νk ν⋅ = O
†
† † †
e e
e e
ik x ik x ik x ik x
pe p ke ke k k pe p ke ke k k
ik x ik x ik x ik x
pe p ke ke k k pe p ke ke k k
a b u a e u a e a b v b e u a e a b u a e v b e a b v b e v b e
ν ν
ν ν
ν μ ν ν ν μ ν ν
ν μ ν ν ν μ ν ν
γ γ
γ γ
+ ⋅ − ⋅ − ⋅ − ⋅
+ ⋅ ⋅ − ⋅ ⋅
⎛ + +⎟⎞
⎜ ⎟
⎜ ⎟
= ⎜⎜⎜⎜⎝ + ⎟⎟⎟⎟⎠
( ) ( )
( ) ( )
†
† † †
e e
e e
pe p ke k pe p k ke
pe p ke k pe p ke k
i k k x i k k x
i k k x i k
ke k ke k
ke k k k
e x
k
u
a b a a u a v u
u v v
b a b
a b a b a b b b
e
v e
e e
ν ν
ν ν
ν ν ν ν
ν
μ ν μ ν
μ ν ν μ ν
ν ν
γ γ
γ γ
− ⋅ − + ⋅
+ ⋅ − − ⋅
⎛ + +⎟⎞
⎜ ⎟
⎜ ⎟
= ⎜⎜⎜⎜⎝ + ⎟⎟⎟⎟⎠
† 0 0
pe p ke k
a b a aν ν = a b a bpe pν kν ke 0 = 0 a b b bpe p ke kν †ν 0 = a b b bpe pν νk† ke 0 = 0
0 0
aν = be 0 = 0 b bke k†ν = b bk†ν ke bke 0 = 0
( )
† † e
pe p ke k ke i k k x
l = a b a bν νu γμvkνe + ν ⋅ O
Ol
{ { { {
Operatori di particelle differenti: commutano
0 Ol 0
L’elemento di matrice
y Per concludere, calcoliamo il valore di aspettazione nel vuoto
y Utilizziamo le regole di commutazione per portare a destra gli operatori di distruzione
y In conclusione (inseriamo adesso esplicitamente le normalizzazioni degli stati) y Inserendo nell’espressione per e calcolando gli integrali
( )
† †
0 |Ol | 0 = 0 |a b a bpe pν ke kν | 0 ukeγμvkνei ke+kν ⋅x
† †
0 |a b a bpe pν ke kν | 0 = 0 |a a b bpe ke† pν νk† | 0 , † 0
p ke
b ν a
⎡ ⎤ =
⎣ ⎦
( ) ( )
( )
† 3 3 †
0 |a ape ke 2π δ ν ν b bkν pν | 0
= p −k +
{
bpν,bk†ν}
= (2π δ)3 3(pν − kν ) bpν 0 = 0( ) ( )
† 3 3
0 |a ape ke | 0 2π δ ν ν
= p − k = 0 | 0 2( π δ)3 3(pν − kν )(2π δ)3 3(pe − ke )
{
ape,ake†}
= (2π δ)3 3(pe − ke )(2 )3 3( )(2 )3 3( ) ( )
0 |Ol | 0 = 2Epe 2Epν π δ pν − kν π δ pe − ke ukeγμvkνei ke+kν ⋅x
( ) ( )
( )
3 3
3 3
0 0 0 0
2 2 2 2 e e
e e i p p x
pe p e l p
e p
d d
a b u
E v e
E ν ν
ν μ ν
ν γμ
ψ γ ψ
π π
+ ⋅
=
∫
k k O ={ { {
{
0 a bpe pνψ γ ψe μ ν 0
momenti (esterni) delle particelle
L’elemento di matrice
y Un calcolo analogo per il termine adronico
y Questa volta possiamo individuare subito i termini che annullano il vuoto
y L’operatore di distruzione del protone commuta con tutti gli operatori alla sua destra
y L’operatore di creazione dell’antineutrone commuta con tutti gli operatori alla sua sinistra
y Ci riduciamo a
y L’elemento di matrice si calcola facilmente y Introducendo nell’integrale otteniamo
( )33 ( )33 0
(
†) (
†)
† 02 2 2 2
p p n n
p n ik x ik x ik x ik x
pp kp kp kp kp kn kn kn kn pn
kp kn
d d
a u a e v b e u a e v b e a
E E
γμ
π π
+ ⋅ − ⋅ − ⋅ ⋅
=
∫
k k + +0 app pψ γ ψμ n pna† 0
0 0
bkp =
0 bkn† = 0
( ) ( )
( )
3 3 †
3 3 †
2 2 0
2 0
2
p n
pp k kn pn
p n i k k x
k k
p k p p kn
n
u
a u
d d
E a
E a a γμ e
π π
− ⋅
∫
k k( ) ( )( )
( )
† † 3 3 3
0 a a a app kp kn pn 0 = 2Epp 2Epn 2π δ kn − pn 2π δ kp − pp
( )
0 app pψ γ ψμ n pna† 0 = uppγμu epn i pp−pn ⋅x
L’elemento di matrice
y Riepiloghiamo i risultati ottenuti
y Ricordiamo inoltre l’espressione per l’ampiezza di transizione
y Inserendo i risultati trovati si trova
y L’ampiezza invariante è
( )
| e | 0 0 pe p e 0 pe p i pe p x eν ψ γ ψμ ν = a b νψ γ ψμ ν = u γμv eν + ν ⋅
( )
| p n | 0 pp p n pn† 0 pp pn i pp pn x p ψ γ ψμ n = a ψ γ ψμ a = u γμu e − ⋅
4 0 † 0 0 0
fi = −iG d x
∫
app pψ γ ψμ n pna a bpe pνψ γ ψe μ νA
( ) ( )
4 p n e
p n e
i p p x i p p x fi = −iGup γμup up γμvpν
∫
d xe − ⋅ e + ν ⋅ A(2 )4 4
( )
p n e
fi = −iGup γμup up γμvpν π δ pn − pp − pν − pe
A
p n e
fi = −iGup γμup up γμvpν
(2 )4 4 ( ) M
fi = Mfi π δ A
L’elemento di matrice
y Osserviamo che l’ampiezza contiene solo funzioni ( spinori, matrici e funzioni ordinarie ) e nessun operatore (ψ,a,b …)
y In futuro le ampiezze potranno essere scritte utilizzando regole e diagrammi di Feynman senza rifare tutto il calcolo con la teoria dei campi
y Le regole di Feynman possono essere dedotte osservando il termine della Lagrangiana relativo alla interazione fra i campi
y Ricordiamo che H' = −L'
y Al primo ordine corrispondono i diagrammi con un solo vertice y Le regole sono
y Particella uscente → spinore y Particella entrante → spinore u y Anti-particella uscente → spinore v y Anti-particella entrante → spinore y Vertice fra due particelle →
y L’ampiezza corrispondente è
(
p n)(
e)
. .G ψ γ ψμ ψ γ ψμ ν h c
′ = − +
L
u
p n e
fi = −iGup γμup up γμvpν
M
v Gγμ
uν ue
ue
up
un
up
un
vν
Osservabili Fisiche
y Nella fisica delle particelle Elementari si studiano sostanzialmente:
y Decadimenti:
y Vite medie
y Natura delle particelle prodotte
y Distribuzioni di energia delle particelle prodotte y Distribuzioni angolari delle particelle prodotte y Interazioni di particelle
y Sezioni d’urto
y Distribuzioni di energia delle particelle prodotte y Distribuzioni angolari delle particelle prodotte y La descrizione teorica di queste osservabili è simile
y Ampiezza Invariante M y Flusso (sezione d’urto) y Spazio delle Fasi d)n
1 2
2 A n
d d
Γ = m M Φ
1 1 2
2 A d n
τ = Γ =
∫
Φ m M Φ 1 2d d n
σ = F M Φ
( )33 ( )4 4
(
1)
1
2 ...
2 2
n
n i i n
i i
d d p p p
E π δ
= π
Φ =
∏
p − − −Cinematica decadimento 1 o 3
y Da ora in poi c
y Variabili invarianti nel decadimento y La conservazione del 4-impulso è
y Sono convenienti le seguenti variabili invarianti (uguali in tutti i sistemi di riferimento inerziale)
y La variabile sij è anche detta massa invariante (al quadrato) del sistema composto delle 2 particelle i e j
y Inoltre
y Si verifica facilmente che
p
p1
p3 p2
1 2 3
p = p + p + p
( ) ( )
( ) ( )
( ) ( )
2 2
12 1 2 3
2 2
23 2 3 1
2 2
31 3 1 2
s p p p p
s p p p p
s p p p p
= + = −
= + = −
= + = −
2 2 2 2
12 23 31 1 2 3
s +s + s = m +m +m + m s
s
s
2 2 2
1 2 3
( )
s = p = p + p + p = m
Cinematica decadimento 1 o 3
y Nel sistema di riferimento in cui la particella p è a riposo y Nel sistema di riposo la somma dei momenti
dei prodotti di decadimento è nulla y I tre momenti giacciono su un piano y Variabili indipendenti:
y impulsi u componenti y equazioni
y angolo inessenziale di rotazione nel piano y angoli inessenziali di orientamento del piano y Variabili indipendenti:
y Si possono utilizzare una coppia di
s
ij qualsiasi pp1
p3 p2
(
,)
2 2p = m 0 s = p = m
p1
p3 p2
θ12 θ23 θ31
1 2 3
p = p + p + p
p1
p3 p2
θ12 θ23 θ31
Cinematica decadimento 1 o 3
y Si possono definire energie e momenti delle 3 particelle nello stato finale (nel sistema di riposo della particella p) in funzione di variabili invarianti
y È la stessa formula di una particella di massa che decade in una particella di massa m1 e una di massa
y Il momento della particella y La funzione λ è
y Analogamente si trovano le relazioni per le altre particelle:
( )
223 1
s = p − p = m2 + m12 −2mE1 1 2 12 23 2
m m s
E s
+ −
=
m = s
23 23
m = s
2 2 2
1 = E1 −m1
p 1/2
(
2 12 23)
1
, , 2
m m s s
= λ p
(x y z, , ) (x y z)2 4yz
λ = − − −
2 2
1 23
1
2 2
2 31
2
2 2
3 12
3
2
2
2
m m s
E s
m m s
E s
m m s
E s
+ −
=
+ −
=
+ −
=
( )
( )
( )
1/2 2 2
1 23 1
1/2 2 2
2 31 2
1/2 2 2
3 12 3
, , 2
, , 2
, , 2
m m s s m m s
s m m s
s λ
λ
λ
=
=
= p p p
Cinematica decadimento 1 o 3
y Per il calcolo degli angoli si può procedere in modo analogo
( )
223 2 3
s = p + p
2 2
23 2 3 2 2 3 2 2 3 cos 23
s = m +m + E E − p p θ
2 2
23 2 3 2 3
23 2 3
cos 2
2
s m m E E
θ − + + +
= p p
( ) ( )
2 2
23 2 3 2 3
23 1/2 2 2 1/2 2 2
2 31 3 12
2
cos 2
, , , ,
2
s m m E E
m m s m m s
m
θ λ λ
− + + +
=
( )
( ) ( )
2 2 2 2
2 3 23 2 3
23 1/2 2 2 1/2 2 2
2 31 3 12
2 4
cos , , , ,
m m m s m E E
m m s m m s
θ λ λ
+ − +
=
( ) ( )( )
( ) ( )
2 2 2 2 2 2 2
2 3 23 2 31 3 12
23 1/2 2 2 1/2 2 2
2 31 3 12
cos 2
, , , ,
m m m s m m s m m s
m m s m m s
θ λ λ
+ − + + − + −
=
pertanto, una volta fissate due variabili sij, tutte le altre grandezze cinematiche sono determinate
Regione fisica del decadimento
y Una volta scelte due variabili sij per descrivere lo stato finale occorre definire la regione fisica che le due variabili possono assumere†
y Scegliamo, ad esempio s e s come variabili indipendenti
y L’equazione che definisce la frontiera sul piano s – s è definita da
y La regione di variabilità di s23 si può trovare imponendo la realtà delle radici
†E. Byckling, K. Kajantie – Particle Kinematics – Wiley
( )( ) ( ) ( )
2 2 2 2 2 2 1/2 2 2 1/2 2 2
12 1 2 23 1 23 2 3 23 1 23 2 3
23
1 , , , ,
s m m 2 s m m s m m s m m s m m
s λ λ
± = + − ⎡⎢⎣ − + + − ∓ ⎤⎥⎦
s23 s12
s12−
s12+
(
s23,m m2, 12)
0λ ≥ λ
(
s23,m m22, 32)
≥ 0Regione fisica s 23
y Combinando le due condizioni in una sola y Analogamente
(
s23,m m2, 12)
0λ ≥
(
s23 −m2 −m12)
2 − 4m m2 12 ≥ 02 2
23 1 1
2 2
1 23 1
2 2
s m m m m
m m s m m
⎧ − − ≤ − ⋅
⎪⎪⎪⎨⎪ + − ≥ ⋅
⎪⎪⎩
( )
( )
2
23 1
2
1 23
s m m
m m s
⎧⎪ ≤ −
⎪⎪⎨⎪ − ≥
⎪⎪⎩
(
s23,m m22, 32)
0λ ≥
(
s23 −m22 −m32)
2 − 4m22 ⋅m23 ≥ 02 2
23 2 3 2 3
2 2
2 3 23 2 3
2 2
s m m m m
m m s m m
⎧ − − ≥ ⋅
⎪⎪⎪⎨⎪ + − ≤ − ⋅
⎪⎪⎩
( )
( )
2
23 2 3
2
2 3 23
s m m
m m s
⎧⎪ ≥ +
⎪⎪⎨⎪ + ≤
⎪⎪⎩
(
m2 + m3)
2 ≤ s23 ≤(
m − m1)
2(
m1 + m2)
2 ≤ s12 ≤(
m −m3)
2(
m3 + m1)
2 ≤ s31 ≤(
m −m2)
2Due condizioni uguali Due condizioni uguali
Cinematica decadimento β del neutrone
y Facendo riferimento alla figura y Le energie sono date da
y Abbiamo appena visto che
y Dalla equazione per
E
p possiamo ricavarey L’energia cinetica del protone è
y Analogamente si ottiene
(
m2 + m3)
2 ≤ s23 ≤(
m2 −m1)
2 me2 ≤ seν ≤(
mn −mp)
22 2
2
n p e
p
n
m m s
E m
+ − ν
=
P p
n p
k k′
e- ν
1
2 3 seν
2 2 2
e n p n p
s ν = m + m − m E mn2 + m2p − 2m En p ≥ me2
2 2
2
n e p
e
n
m m s
E m
+ − ν
=
2
2
n pe
n
m s
Eν m
= −
2 2 2
2
n p e
n p
m m m
m E
+ −
≥
p p p
T = E − m
2 2 2
2
n p e
p p
n
m m m
m T
m
+ −
− ≥
2 2 2
2
n p e
e n
m m m
E m
− +
≤
( )
2 22
n p e
n p
m m m
m T
− −
≥
Cinematica decadimento β del neutrone
y Utilizzando i valori noti delle masse y me =0.511 MeV
y mn =939.560 MeV y mp =938.270 MeV
y Si ottiene in definitiva Ee ≤ 1.29 MeV
y Vediamo che, almeno vicino al limite della regione permessa, l’elettrone può raggiungere velocità relativistiche.
y Analogamente, il limite superiore alla energia cinetica del protone
y Calcoliamo il limite superiore alla velocità del protone
y Il protone è sempre non relativistico
( )2 2
0.75 KeV 2
n p e
p n
m m m
T m
− −
≤ =
( )2 2 3
2 1.29
1.4 10 938
n p e
p
p p p n p
m m m
T m
m m m m
β − − Δ −
= ≤ ≈ ≈ ≈ ⋅
Cinematica decadimento β del neutrone
y Riassumendo
y Nel sistema di laboratorio l’elettrone può raggiungere velocità relativistiche
y Il neutrino, che assumiamo avere massa nulla, ha sempre velocità relativistiche (βν )
y Il neutrone è a riposo
y Il protone ha velocità non relativistiche
y Per i leptoni è pertanto indispensabile utilizzare una teoria relativistica y Utilizzeremo gli spinori quadridimensionali
y Per il protone e per il neutrone è sufficiente un’approssimazione non relativistica
y Utilizzeremo gli spinori bidimensionali di Pauli y Per un nucleo valgono gli stessi argomenti
Lo spazio delle fasi
y Studiamo lo spazio delle fasi per il decadimento β ( decadimento a 3 corpi )
y La presenza della funzione δ3(0 k k′ p) rende banale l’integrazione sul 3-momento del protone (d3p)
y Da ora in poi è sottointeso che p = –(k + k′)
y Da questo punto in poi si può sviluppare il calcolo in due modi differenti:
y Il primo finalizzato allo studio del plot di Dalitz
y Il secondo finalizzato al calcolo della distribuzione dell’energia dell’elettrone o di correlazioni angolari
y Affrontiamo il primo caso
y Sviluppiamo il modulo e i differenziali
( )
33( )
33( )
33( )
2 4 4( )
2 2 e 2 2 2 2 p
d d d
d P k k p
E Eν E
π δ
π π π
′ ′
Φ = k k p − − −
( )
( ) ( )
4 3 3 2 2
9
2 1
2 2 2 ;
2 e p n e p p p
d d
d m E E E E m
E Eν E ν
π δ
π
′ ′
Φ = k k − − − = + +
k k
( )
( )
2 49 22 e 22 21(
2 2 2 cos 2)
2 e p n e e p
dkd dk d
d m E E kk m
E E E
ν ν ν
ν
π δ θ
π
′ ′
Ω Ω ′ ′
Φ = k k − − − + + +
k k
≡ k k
Lo spazio delle fasi
y Ricordiamo che il decadimento è confinato su un piano
y Possiamo scegliere la direzione dell'elettrone come riferimento per gli angoli e integrare su dΩe o 4 π
y Inoltre dΩν = 2πd cosθeν
y Infine, dal momento che
y Otteniamo
p
k′
k
θpe θeQ θpQ
e
Q
( ) ( )
2 2
5
1 1
2 2 2
2
e
e p
dkd dk d
d E E E
ν ν
π δ
′ ′
Ω Ω
Φ = k k
( ) ( )
2 2
4
2 1
2 2 2
2 e p
dk dk d
d E E E
ν
ν δ
π
′ ′ Ω
Φ = k k
( ) ( )
2 2
3
2 cos 1
2 2 2
2
e
e p
dk dk d
d E E E
ν ν
θ δ
π
′ ′
Φ = k k
2 p2 2
E = + m → EdE = pdp
( ) ( )
e 3
2 cos 1
2 2 2
2
e e
e p
E kdE E k dE d
d E E E
ν ν ν
ν
θ δ
π Φ = ′
( )3 ( )
1 1
4 cos
2 p e e
d kdE k dE d
E ν θ δν
π ′
Φ =
≡ k k
( ) (f (cos eν ))
δ = δ θ