prof. Francesco Ragusa Università di Milano
Interazioni Elettrodeboli
anno accademico 2020-2021
Lezione n. 16
22.11.2020
Polarizzazione nel decadimento β
Esperimento di Frauenfelder
Hamiltoniana del decadimento β
La violazione di C
B B
P P V
V
y z
non è uno specchio y Il decadimento β viola anche la simmetria fra
particelle e antiparticelle
y La distribuzione angolare degli elettroni rispetto allo spin è
y Il coefficiente α
y È negativo per la materia y È positivo per l’antimateria
y Se nel nostro esperimento sostituiamo la materia con l’antimateria
y Il campo magnetico cambia direzione: la corrente è di antielettroni
y Il momento magnetico si allinea a B
y Lo spin è in direzione opposta al momento
α !
Invarianza per trasformazioni CP
x y z
B P B
P V V
è uno specchio
y x z
α >
α < y Se si applicano contemporaneamente le due
trasformazioni C e P si ottiene un esperimento possibile che produce un risultato identico
all’originale
y L’esperimento originale …
y L’esperimento allo specchio e fatto di antimateria …
y Il campo magnetico punta verso l’alto y La spira è percorsa in senso inverso y La corrente è composta da antielettroni y Il momento magnetico punta verso l’alto
y Si allinea a B
y Lo spin punta verso il basso y È un antinucleo
y Dato che si tratta di un antinucleo α !
y Gli elettroni vanno nella direzione dello spin verso il basso
L’interazione debole è invariante per CP
La violazione della parità
y La scoperta che la parità è violata nei decadimenti β impone una revisione dell’Hamiltoniana
y In particolare la richiesta che i singoli termini debbano essere scalari non ha più una motivazione fisica
y L’Hamiltoniana più generale non deve necessariamente conservare la parità y Ogni termine può avere sia una parte scalare sia una parte pseudo-scalare
y Pertanto l’Hamiltoniana risulta composta da due termini
y La parte PV dell’Hamiltoniana contiene termini pseudoscalari
La violazione della parità
y Il termine PC (Parity Conserving) è quello che abbiamo studiato fino ad ora ed è pari per trasformazioni di inversione
y Il nuovo termine PV (Parity Violating) contiene prodotti di grandezze dispari per trasformazioni di inversione
y Ricordiamo che l’ampiezza di transizione è costruita con una serie perturbativa in funzione di H′
y In particolare al primo ordine
y Una transizione è permessa se l’elemento di matrice di H' è non nullo y Una transizione è proibita se l’elemento di matrice di H' è nullo
y Consideriamo due autostati di P |a> e |b> con parità diversa
y Si può dimostrare che
La violazione della parità
y Cominciamo con l’elemento di matrice del termine PC fra due autostati
di P
con parità diversa
y Quindi
y Calcoliamo adesso l’elemento di matrice del termine PV fra due autostati
di P
con parità diversa
y Quindi è possibile che
Conseguenze Fenomenologiche
y Le modifiche introdotte non alterano la parte nucleare e pertanto y Si mantiene la classificazione dei vari termini di interazione
y Transizioni di Fermi e transizioni di Gamov-Teller con le regole di selezione sugli spin nucleari dedotte precedentemente
y Fino a quando non si studiano processi con polarizzazione del nucleone iniziale non si hanno termini di interferenza SA, ST, VA, VT
y Gli elementi di matrice si calcolano sempre utilizzando la tecnica delle tracce y In particolare ricordiamo il calcolo dell’elemento di matrice di Fermi
y Assumendo mν = 0 diventa (ipotesi non essenziale)
Conseguenze Fenomenologiche
y Fare attenzione al segno del secondo operatore di vertice
y Ricordiamo infatti che la somma sugli stati di polarizzazione dava
y Abbiamo allora
y E anche
Gli elementi di matrice
y Le tracce possono essere semplicemente sviluppate ricordando le proprietà
y Per gli elementi di matrice si ottiene
Conseguenze Fenomenologiche
y Consideriamo ad esempio l’elemento di matrice di Fermi
y L’assenza del termine di interferenza, dedotta dallo studio della forma dello spettro, ha conseguenze meno dirette
y CS CV ( 1 – αS αV ) = 0
y Questo può succedere per una delle 3 condizioni
y Pertanto risulta più complicato trarre conclusioni dagli esperimenti già visti y Per le correlazioni angolari non ci sono sostanziali differenze
y Infatti cambia solo il valore numerico delle due costanti di accoppiamento
y Occorre inventare nuovi esperimenti per determinare le nuove costanti y L’esperimento di Wu et al. fornisce le nuove informazioni necessarie
Elettroni polarizzati
y L’osservazione della direzione privilegiata di emissione degli elettroni nell’esperimento di Wu et al. ha una implicazione molto importante sulla direzione dello spin (polarizzazione) dell’elettrone
y Per conservare il momento angolare l’elettrone e il neutrino devono portare via una quantità S = 1·= di momento angolare
y Il neutrino e l’elettrone devono avere gli spin paralleli
y Dall’esperimento di Wu gli elettroni sono emessi preferibilmente in basso y Più precisamente in direzione opposta allo spin del nucleo
y L’elettrone deve quindi essere polarizzato in direzione opposta alla sua direzione di moto: elettrone left-handed
y Verifichiamo se l’Hamiltoniana che abbiamo scritto prevede questo fenomeno y Calcoliamo la polarizzazione degli elettroni nel decadimento β
J
i= 5
60
Co J
f= 4
60
Ni*
S = 1
Polarizzazione nel decadimento β
y La polarizzazione degli elettroni è definita come
y Il numero degli elettroni Right-Handed è NR
y Il numero degli elettroni Left-Handed è NL
y I numeri NR e NL sono proporzionali alle larghezze di decadimento
y Come in precedenza l’elemento di matrice contiene interazioni S,V,A,T
Polarizzazione nel decadimento β
y Rivediamo i singoli termini
y Osserviamo in particolare la polarizzazione degli spinori dell’elettrone
y Scalare
y Vettoriale
y Vettoriale assiale
y Tensoriale
Polarizzazione nel decadimento β
y Il calcolo del quadrato del modulo procede in maniera analoga a quanto fatto precedentemente sommando su tutti gli stati di polarizzazione non osservati ( n, p, ν )
y Dato che sommiamo sulla polarizzazione iniziale (del neutrone) non ci sono termini di interferenza SA, ST, VA, VT
y Di nuovo abbiamo i due elementi di matrice di Fermi e di Gamov-Teller y Le somme sugli stati di polarizzazione si fanno con la tecnica delle tracce
y La polarizzazione degli elettroni si introduce tramite i proiettori di spin y L’elemento di matrice di Fermi è pertanto n p
k' e− k ν
Polarizzazione nel decadimento β
y Occorre definire i vettori di polarizzazione
y Il vettore sR definisce una polarizzazione parallela alla direzione di moto:
polarizzazione Right-Handed
y Il vettore polarizzazione ξ (nel sistema di riposo) è parallelo a p ( |ξ| = 1)
y Il vettore sL si ottiene semplicemente cambiando ξ → −ξ e quindi
Polarizzazione nel decadimento β
y Ricordiamo la definizione di polarizzazione
y Il numero di elettroni per le due polarizzazioni è dato da
y Pertanto la polarizzazione è data da y L’integrale sullo spazio delle fasi è su
tutte le variabili cinematiche escluso Ee y Vedremo che ℘ dipende dall’energia y Calcoliamo il numeratore
y Ricordiamo che
Polarizzazione nel decadimento β
y Esaminiamo adesso un generico termine
y Ad es. il termine scalare
y Possiamo trasportare ( 1 − αSγ5 ) a sinistra trasformandolo in ( 1 + αSγ5 ) y Ricordiamo che ( γ5 )2= I
y Otteniamo pertanto
y Introduciamo questi risultati nel calcolo
y Possiamo ancora anticommutare
γ
5 conanticommuta con commuta con
Polarizzazione nel decadimento β
y Per il terzo termine
y Introducendo nell’espressione
y E finalmente
Polarizzazione nel decadimento β
y Siamo quasi alla fine !!!
y Ricordiamo la proprietà del vettore sμ: sR·k = 0 y Per finire, ricordiamo che sR, k, kc sono
y Introduciamoli nel calcolo
Polarizzazione nel decadimento β
y Ricordiamo che
y L’integrale sulle direzioni dell’elettrone e del neutrino elimina i pezzi dipendenti da cosθeν
y Il numeratore
y Diventa
y Per quel che riguarda il denominatore notiamo che i termini MR e ML contengono rispettivamente
y La somma di questi due termini è pertanto 1
y Il denominatore (integrato sulle direzioni) risulta uguale al risultato trovato
Polarizzazione nel decadimento β
y La polarizzazione degli elettroni è pertanto
y Vedremo fra poco che gli studi sperimentali della polarizzazione degli elettroni hanno mostrato che
y Pertanto le misure sperimentali richiedono che
Polarizzazione nel decadimento β
y Ricordiamo che dalla misura della distribuzione dell’energia si conclude che il termine di interferenza di Fierz è assente
y L’implicazione di questo risultato sulle costanti di accoppiamento è
y Abbiamo già notato non possiamo trarre conclusioni solo da questo risultato y D’altro canto, dalla misura delle correlazioni angolari
y Questo risultato implica
Misura della Polarizzazione
y Per misurare la polarizzazione di un elettrone occorre chiedersi se ci sono effetti misurabili dipendenti dalla polarizzazione nella interazione di un elettrone o con un campo coulombiano o con un elettrone atomico
y Fra i metodi principali y Mott scattering
y Scattering con il campo Coulombiano del nucleo di un atomo pesante y Sensibile solo polarizzazione trasversale alla direzione di moto
y Møller scattering
y Interazione dell’elettrone che si vuole analizzare con un elettrone atomico y L’elettrone atomico deve essere polarizzato
y Bhabha scattering
y Come il precedente ma per analizzare la polarizzazione di positroni y Analizzeremo solo un esperimento che usa il primo metodo
y Purtroppo lo scattering Coulombiano dipende dalla polarizzazione solo al secondo ordine dell’approssimazione di Born
y L’effetto è piccolo: si usano nuclei pesanti (alto Z )
y Inoltre, come già osservato, è sensibile solo ad una polarizzazione trasversale
Rotazione del Vettore di Polarizzazione
y Come trasformare la polarizzazione longitudinale in trasversale ? y Ovviamente con un campo elettromagnetico
y Per descrivere l’effetto di un campo elettromagnetico classico sullo spin di una particella si può utilizzare l’equazione semiclassica ( Bargman,Michel,Telegdi )†
y L’equazione descrive il moto del vettore di polarizzazione sμ sotto l’effetto di un campo elettromagnetico
y Il campo non deve essere troppo intenso y Vale per qualunque campo “macroscopico”
y Solo per campi a livello microscopico potrebbe essere non valida
y Ė più intuitivo utilizzare una equazione che descriva il moto del vettore ξ nel sistema di riposo istantaneo della particella
momento magnetico
momento magnetico anomalo
Rotazione del Vettore di Polarizzazione
y Il sistema utilizzato per ruotare la polarizzazione fu inventato nel 1951 da Tolhoek e de Groot
y Una guida circolare realizza un campo elettrico radiale (B = 0) y Gli elettroni di energia opportuna seguono una
traiettoria circolare
y Il campo elettrico fornisce una forza centripeta y Se l’energia dell’elettrone non è elevata ( γ ≈ 1 )
y Il moto è praticamente non relativistico
y Vedremo che la polarizzazione non risente del campo elettrico y La direzione dello spin rimane invariata
y Se l’energia dell’elettrone è elevata (γ 1 )
y Lo spin sente l’effetto del campo elettrico e precessa
y Calcoliamo adesso la rotazione del vettore polarizzazione senza assunzioni sulla velocità dell’elettrone
Rotazione del Vettore di Polarizzazione
y Iniziamo calcolando il raggio dell’orbita in funzione del campo elettrico E e della velocità
y La legge di Newton
y La variazione di quantità di moto dell’elettrone quando ha percorso una lunghezza Rdθ è dp = pdθ y Pertanto
y La velocità angolare è
y Il periodo
R θ
Rotazione del Vettore di Polarizzazione
y Studiamo adesso la precessione dello spin
y Ricordiamo l’equazione Bargman, Michel, Telegdi
y Per B = 0 diventa
y Il vettore E×β è perpendicolare al piano individuato da E e β y Il vettore ξ×(E×β) è sul piano ed è perpendicolare a ξ
y Riscriviamo l’equazione di BGT
y Descrive una precessione y Lo spin quindi precessa
y La variazione dello spin dξ è sul piano
β
E
Rotazione del Vettore di Polarizzazione
y Supponiamo adesso che l’elettrone abbia percorso un tratto ΔA dell’arco
y Vogliamo calcolare l’angolo fra y La quantità di moto p
y Il vettore di polarizzazione ξ
y Per percorrere la distanza ΔA l’elettrone impiega un tempo
y Ricordiamo la velocità della precessione dello spin
y Pertanto il vettore di polarizzazione ξ e il vettore p ruotano rispettivamente
y Eliminiamo β
α
Rotazione del Vettore di Polarizzazione
y Pertanto dopo aver percorso uno spazio ΔA = RΔα l’angolo fra i due vettori è
y Pertanto, affinché la quantità di moto e lo spin siano perpendicolari deve essere
y Dato un elettrone di energia mc2γ la guida deve avere una lunghezza RΔα y L’angolo Δα è dato da
α
Sezione d’urto Mott
y La sezione d’urto Mott è relativa all’interazione di un elettrone con il campo Coulombiano
y Il bersaglio ha massa infinita
y Si tiene conto dello spin dell’elettrone con la teoria di Dirac
y Abbiamo fatto questo calcolo al primo ordine della teoria perturbativa y A questo ordine non appaiono effetti legati alla polarizzazione
y Una dipendenza dalla polarizzazione compare al secondo ordine† y Diamo solo il risultato del calcolo
pi pf
Esperimento di Frauenfelder
y La figura mostra schematicamente l’apparato dell’esperimento di Frauenfelder per la misura della polarizzazione degli elettroni di un decadimento β
y Notiamo che se l’angolo di deflessione θ va a sinistra il prodotto vettoriale
cambia segno (cambia il segno della componente 1 di p2 )
1 2
3
Esperimento di Frauenfelder
y Supponiamo adesso che gli elettroni siano completamente polarizzati y In un caso paralleli alla quantità di moto (RH)
y Nell’altro caso antiparalleli (LH)
y Dopo la rotazione gli elettroni sono ancora completamente polarizzati y Nel primo caso verso l’alto
y Nel secondo verso il basso
y Ricordiamo la formula della sezione d’urto
y Le misure da fare sono
y La sezione d’urto per un angolo θR y Spin up
y Spin down
T
REsperimento di Frauenfelder
y Nell’esperimento gli elettroni non sono completamente polarizzati y La misura della polarizzazione ℘ è l’obbiettivo dell’esperimento y La polarizzazione degli elettroni è data da
y N+ polarizzati up (probabilità ) y N− polarizzati down (probabilità )
y La sezione d’urto osservata per un angolo θR è
y Analogamente, per un angolo θL si osserva
y Definiamo l’asimmetria δ
y Ci mettiamo nella condizione
y Si può verificare che
y S(θ) è noto: la misura di δ permette di misurare ℘ y Osservazioni
y S(θ) dipende anche dall’energia dell’elettrone
y È necessario che gli angoli θR e θL siano perfettamente simmetrici y L’esperimento è sensibile solo alla polarizzazione trasversale
y Un errore nella rotazione dello spin porta ad un errore sistematico su ℘ y L’effetto aumenta al crescere di Z
y Si usano metalli pesanti come l’oro
y Per ottimizzare l’esperimento si può cercare l’angolo al quale l’effetto è più grande
y Occorre però tenere presente che al crescere dell’angolo la sezione d’urto diminuisce
y Occorre pertanto trovare un compromesso tra la dimensione dell’effetto misurato e l’errore statistico con cui esso viene
Esperimento di Frauenfelder
200·S(S)
e− e+
Determinazione di C A e C V
y Abbiamo già visto che la misura della vita media di nuclei permette di determinare la costante di accoppiamento Gβ
y Tuttavia, il parametro ξ contiene una dipendenza dal rapporto CA/CV
y I decadimenti di Fermi contengono solo il termine <1> e permettono pertanto la determinazione di G↠senza ulteriori informazioni
y Ulteriori misure di su transizioni di Gamov-Teller o miste permettono la determinazione di |CA/CV|
y †Blucher, Marciano PDG 2006 J. Phys. G 33 pag. 677 Ceccucci, Ligeti, Sakai PDG 2006 J. Phys. G 33 pag. 138
|CA/CV|
Determinazione di C A e C V
y Il segno relativo delle due costanti si può determinare con la misura di una grandezza osservabile che dipenda dal prodotto CA⋅CV e quindi dall’interferenza fra termini di Fermi e Gamov-Teller
y Occorre pertanto studiare transizioni di nuclei polarizzati
y Per nuclei non polarizzati l’elemento di matrice contiene il termine 1 + a βe⋅ βν y Osservabili che dipendono dal vettore di polarizzazione del nucleo σ
contengono termini del tipo
y Per neutroni polarizzati si trova
y Misure di correlazione angolare fra la direzione dell’elettrone (o del neutrino) e lo spin nucleare mostrano che il segno relativo è positivo
L’Hamiltoniana del Decadimento β
y Gli esperimenti descritti hanno permesso la determinazione della forma dell’Hamiltoniana del decadimento β
y Sono stati esclusi i termini Scalare e Tensoriale
y Sono state determinate le costanti degli accoppiamenti Vettoriale e Assiale
y L’Hamiltoniana pertanto contiene solo i termini V e A
y Il termine assiale può essere semplificato utilizzando
(γ
5)
2= I
y Infine raccogliamo la parte leptonica
L’Hamiltoniana del Decadimento β
y Possiamo ulteriormente semplificare
y E ancora
y Come abbiamo già detto κ = 1.27 e GCV { Gβ
y Il valore di κ diverso da 1 dipende dal fatto che il nucleone non è una particella puntiforme
y Il protone ha una struttura
y Ritorneremo su questo punto in seguito
y Per il momento trascuriamo questo aspetto e assumiamo κ = 1
L’Hamiltoniana del Decadimento β
y Definiamo due generiche correnti ( sia adronica che leptonica) y Una corrente Vettoriale
y Una corrente Assiale
y Le due correnti (adronica e leptonica) compaiono nell’Hamiltoniana nella combinazione
y Ė questa la famosa forma V−A delle correnti deboli ( cariche ) y Infine, per uniformarci alle notazioni maggiormente utilizzate
ridefiniamo la costante di Fermi
y La costante G è stata definita da Fermi prima della scoperta della violazione della parità
y La generalizzazione dell’interazione di Fermi e l’introduzione della
violazione della parità hanno condotto ad una Hamiltoniana che contiene due correnti (V−A)
y Per mantenere la stessa definizione di Fermi è necessario dividere G per
Proiezioni Chirali
y Esaminiamo in maggiore dettaglio la corrente leptonica
y L’elemento di matrice di lμ(0) fra il vuoto e lo stato è
y Abbiamo già calcolato l’elemento di matrice di un operatore simile nel caso del decadimento β (slide )
y Ci chiediamo cosa implica la presenza della matrice 1−γ5 y In particolare cosa implica per l’elettrone
y Abbiamo visto che nel decadimento β gli elettroni sono polarizzati y Trasportiamo la matrice 1−γ5 a sinistra
2921350
Proiezioni Chirali
y Ricordiamo la definizione dell’operatore elicità
y Nel seguito utilizzeremo la rappresentazione di Dirac y In questa rappresentazione l’operatore
Σ
èy Consideriamo gli spinori u+ e u−
y χr sono spinori bidimensionali autovettori di
y Si verifica facilmente che gli spinori ur sono autostati dell’elicità y Infatti
y In definitiva, per λ = r1 e analogamente
Proiezioni Chirali
y Il risultato precedente significa che ur rappresentano spinori completamente polarizzati ( ℘ = 100% )
y u+ è uno spinore con polarizzazione 100% in direzione parallela a p y u− è uno spinore con polarizzazione 100% in direzione antiparallela a p
y Consideriamo adesso un arbitrario spinore nella rappresentazione di Dirac ( non necessariamente normalizzato)
y Definiamo le proiezioni chirali uR e uL
y Ricordiamo la forma di γ5 nella rappresentazione di Dirac
y Otteniamo
Proiezioni Chirali
y Lo spinore uL non è un autostato dell’operatore elicità h
y Si può verificare facilmente che il valore medio dell’elicità è
y Consideriamo adesso uR
y Analogamente al caso precedente si può verificare che
y Pertanto gli spinori uL e uR
y Non sono autostati dell’operatore elicità
y Tuttavia rappresentano stati con polarizzazione parziale ℘ = rβ
y Notiamo infine che per β o 1 la polarizzazione diventa completa e le due
Proiezioni Chirali
y Abbiamo pertanto ritrovato il risultato sulla polarizzazione β che avevamo ottenuto precedentemente con il calcolo esplicito dell’elemento di matrice
y Possiamo quindi interpretare la comparsa della polarizzazione degli elettroni come il risultato della struttura V−A della corrente leptonica
y L’operatore 1−γ5 proietta uno spinore arbitrario in uno stato di polariz- zazione parziale longitudinale left-handed
y Ribadiamo inoltre che la polarizzazione diventa completa quando β → 1
y Le notazioni uR e uL per indicare le proiezioni chirali possono generare confusione
y Bisogna tenere distinti i concetti di chiralità e elicità