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(1)

prof. Francesco Ragusa Università di Milano

Interazioni Elettrodeboli

anno accademico 2020-2021

Lezione n. 12

3.11.2020

Propagatore e invarianza di gauge Teoria di Fermi del decadimento β

Cinematica; spazio delle fasi

Generalizzazione della teoria di Fermi

(2)

Propagatore e invarianza di gauge

y Abbiamo detto che il propagatore fotonico è la funzione di Green dell'equazione del potenziale Aμ

y Siamo interessati alla sua trasformata di Fourier y Nel dominio della variabile q l'equazione diventa

y Tuttavia l'equazione di Aμ non è la più generale

y La forma che consideriamo presuppone il gauge di Lorentz ∂μAμ = 0 y Nel caso generale (senza fissare il gauge)

y Verifichiamo che l'operatore gμν − ∂μν non ha un operatore inverso come avviene invece per l'equazione precedente

y Nello spazio dei momenti

y Cerchiamo l'operatore inverso nella forma y Cerchiamo A e B tali che

(3)

Propagatore e invarianza di gauge

y Abbiamo

y Sviluppando

y Pertanto l'operatore non ha un'inverso

y Il problema viene risolto generalizzando l'equazione del potenziale

y La generalizzazione equivale ad aggiungere un termine nella Lagrangiana

y Verifichiamo che con questa generalizzazione l'inverso esiste ed è impossibile

(4)

Propagatore e invarianza di gauge

y Utilizziamo la stessa ipotesi y Abbiamo

y Sviluppando

y Uguagliamo rispettivamente a 1 e a 0 i coefficienti di δμν e qμqν

y Otteniamo

y E infine

y Pertanto il propagatore è

inserendo nella seconda equazione

(5)

Propagatore e invarianza di gauge

y Il parametro ξ permette di fissare il gauge y Il propagatore del fotone dipende dal gauge y Fra i valori di ξ più usati

y Il gauge di Feynman ξ = 1 che coincide con il gauge di Lorentz y Il gauge di Landau ξ = 0

y Naturalmente il risultato fisico non può dipendere dal gauge y L'elemento di matrice deve essere indipendente da ξ

y La conservazione della corrente elettromagnetica assicura che l'elemento di matrice sia indipendente dal gauge

y Ricordiamo il risultato della diapositiva

y Gli elementi di matrice delle correnti originavano da termini

y Per l'invarianza di gauge della teoria questa corrente è conservata 2622200

(6)

Propagatore e invarianza di gauge

y Ricordiamo l'equazione di Dirac

y Abbiamo pertanto verificato che per una corrente conservata qμjμ(x) = 0

y Esaminiamo il propagatore nel gauge ξ

y Osserviamo che se il propagatore è accoppiato a correnti conservate il termine gauge-dependent, che contiene qμqν, dà un contributo nullo

Gauge independent !

(7)

Teoria di Fermi del decadimento β

y Nel decadimento β un neutrone all’interno del nucleo si trasforma in un protone emettendo un elettrone e un antineutrino

y All’interno del nucleo può avvenire un decadimento β:

la trasformazione di un protone in neutrone con l’emissione di un positrone e di un neutrino

y La prima teoria soddisfacente del decadimento β fu formulata da Enrico Fermi nel 1934

y La storia della radioattività precedente al lavoro di Fermi a partire dalla scoperta di Bequerel è raccontata in un interessante articolo di A. Pais [1]

y Il decadimento β è dovuto ad una forza molto debole, l’Interazione Debole y Nonostante sia poco intensa è molto importante e determina aspetti della

nostra vita quotidiana

y Ad esempio la velocità con cui procede la reazione di produzione del deuterio all’interno del sole [2]

y [1] - A. Pais - Radioactivity’s two early puzzles - Reviews of Modern Physics, Vol. 49, pag. 925 – 1977 y [2] - R. N. Cahn - The eighteen arbitrary parameters of the standard model in your everyday life

Review of Modern Physiscs, Vol. 68, pag. 951 – 1996

(8)

Decadimento β del neutrone

y Enrico Fermi propose una teoria per il decadimento β nel 1934 y Fermi si ispirò all’interazione elettromagnetica di due particelle

cariche che è interpretata come l’interazione di due correnti

y Le correnti introdotte sono costruite utilizzando gli operatori di campo per i due elettroni

y Lungo la linea di una corrente ci sono delle grandezze fisiche che si conservano

y In questo caso

y La carica elettrica (ψi distrugge −e, ψf crea −e) y Il numero fermionico

y La corrente J1

y Distrugge un elettrone di momento p1 y Crea un elettrone di momento p3

y Analogamente, la corrente J2

y Distrugge un elettrone di momento p2 y Crea un elettrone di momento p4

p1

p2

p3

p4

(9)

Decadimento β del neutrone

y Utilizzando questo modo di vedere anche per il decadimento β le due correnti hanno il seguente ruolo

y La prima è la corrente adronica y Conserva il numero barionico

y Non conserva la carica elettrica y La seconda è la corrente leptonica

y Conserva il numero leptonico y Non conserva la carica elettrica

k n p k'

p p'

e νe W

p n p p

p2 ν e pp2 p e

ν

y La corrente J1

y Distrugge un neutrone n di momento p1 y Crea un protone p di momento p

y La corrente J2

y Crea un elettrone e di momento p y Distrugge un neutrino ν di momento p y Ovvero

y Crea un antineutrino ν di momento p y Cosa sostituisce il fotone ?

y Fermi suppose una interazione di contatto

y Oggi interpretiamo con lo scambio di un bosone carico e con massa: W±

(10)

Teoria di Fermi del decadimento β

y Nel linguaggio della Teoria Quantistica dei Campi il decadimento viene descritto come la transizione da uno stato iniziale ad uno finale

y Sappiamo che la probabilità di transizione si calcola a partire dal corrispondente elemento della matrice S

y L’operatore S deve contenere gli opportuni operatori di campo in modo che l’elemento di matrice sia diverso da zero

y Nello stato iniziale viene distrutto:

y Un neutrone o

y Fermi ipotizzò che l’interazione fosse descritta dalla densità

Hamiltoniana

y La transizione è pertanto dovuta a una interazione di contatto e puntiforme

y Deriva da un termine da aggiungere alla Lagrangiana

y Nello stato finale vengono creati y Un protone

y Un elettrone y Un antineutrino →

distrugge un fermione crea un antifermione

tutti i campi sono calcolati nel punto x

(11)

Teoria di Fermi del decadimento β

y La stessa Hamiltoniana con un ulteriore termine (hermitiano coniugato) può descrivere altre interazioni

y Ad esempio

y Distrugge un neutrino y Distrugge un neutrone y Crea un protone

y Crea un elettrone

y Quali altre reazioni descrive l’Hamiltoniana ? y E in particolare, il termine h.c.

y Nota curiosa

y La teoria di Fermi fu pubblicata in Z. Physik, 88, 161 (1934)

y L’articolo fu prima sottoposto per la pubblicazione a Nature che lo rifiutò con la seguente motivazione

y “… because it contains speculations too remote from reality to be of interest to the reader”

(12)

La costante G

y Notiamo per finire le dimensioni della costante G

y La densità Hamiltoniana H' deve avere le dimensioni di una densità di energia: [H'] = ML−3 = M4

y Alternativamente l’integrale è un’azione e nelle unità di misura naturali deve essere adimensionale: [L']L4 [L']M−4[L'] = M4

y Le dimensioni del campo ψ si possono dedurre

y Dal termine cinetico della lagrangiana :da qui [ψ]2L−1 = [ψ]2M1 = M4 e infine [ψ]2 = M3 , [ψ] = M3/2

y Dalla rappresentazione integrale

y E inoltre [u] = M1/2 e [a] = [b] = M−3/2 y Pertanto di nuovo [ψ] = M3/2

y La dimensione della costante G risulta quindi [G] [ψ]4 = M4 = [G][M]6 da cui [G] = M−2

y Notare che nel caso della interazione elettromagnetica la costante di accoppiamento α è adimensionale

y Nel caso dell’interazione elettromagnetica la dimensione M−2 necessaria per rendere adimensionale l’ampiezza è introdotta dal propagatore

(13)

L’elemento di matrice

y L’Hamiltoniana d’interazione si ottiene integrando sul volume tridimensionale:

y Per capire le transizioni che possono essere indotte da questa Hamiltoniana occorre fare riferimento allo sviluppo dei campi fermionici in operatori di creazione e annichilazione

y Notiamo che

y Gli operatori akO distruggono particelle y Gli operatori bkO distruggono antiparticelle y Analogamente

y Gli operatori akO creano particelle y Gli operatori bkO creano antiparticelle

y Il campo ψ distrugge particelle, crea antiparticelle y Il campo ψ crea particelle, distrugge antiparticelle

y Notare che in ψ gli operatori b relativi alle antiparticelle compaiono insieme all’esponenziale di “energia negativa” e agli spinori v(p) = u(−p)

(14)

L’elemento di matrice

y Impostiamo adesso il calcolo dell’elemento di matrice

y Abbiamo bisogno di esprimere gli stati dello spazio di Fock utilizzando gli opportuni operatori di creazione

y Per semplificare la notazione abbiamo posto: pp{pp; pn{pn; pe{pe; pν { pν y Inoltre è sottointeso che (li inseriremo alla fine)

y Al primo ordine dello sviluppo perturbativo l’ampiezza della transizione è data dall’elemento di matrice dell’Hamiltoniana H' fra stato iniziale e stato finale

y Per calcolare esplicitamente l’elemento di matrice y Si introduce l’espressione della densità Hamiltoniana

y Si sostituiscono gli operatori di campo nella densità Hamiltoniana con le rappresentazioni integrali

Rappresentazione d’interazione

(15)

L’elemento di matrice

y Otteniamo pertanto

y Ricordiamo che tutti i campi sono calcolati nello stesso punto: ψ(x)

y Ricordiamo inoltre che lo spazio di Fock del nostro sistema è un prodotto tensoriale di stati di singola particella

y Possiamo pertanto riscrivere l’elemento di matrice come

y Consideriamo il termine leptonico

y L’ultima uguaglianza definisce l’operatore

(16)

L’elemento di matrice

y Analizziamo l’operatore

y Esaminiamo adesso il risultato dell’applicazione di questo operatore al vuoto

y Pertanto sopravvive solo il termine

{ { { {

Operatori di particelle differenti: commutano

(17)

L’elemento di matrice

y Per concludere, calcoliamo il valore di aspettazione nel vuoto

y Utilizziamo le regole di commutazione per portare a destra gli operatori di distruzione

y In conclusione (inseriamo adesso esplicitamente le normalizzazioni degli stati) y Inserendo nell’espressione per e calcolando gli integrali

{ { {

{

momenti (esterni) delle particelle

(18)

L’elemento di matrice

y Un calcolo analogo per il termine adronico

y Questa volta possiamo individuare subito i termini che annullano il vuoto

y L’operatore di distruzione del protone commuta con tutti gli operatori alla sua destra

y L’operatore di creazione dell’antineutrone commuta con tutti gli operatori alla sua sinistra

y Ci riduciamo a

y L’elemento di matrice si calcola facilmente y Introducendo nell’integrale otteniamo

(19)

L’elemento di matrice

y Riepiloghiamo i risultati ottenuti

y Ricordiamo inoltre l’espressione per l’ampiezza di transizione

y Inserendo i risultati trovati si trova

y L’ampiezza invariante è

(20)

L’elemento di matrice

y Osserviamo che l’ampiezza contiene solo funzioni ( spinori, matrici e funzioni ordinarie ) e nessun operatore (ψ,a,b …)

y In futuro le ampiezze potranno essere scritte utilizzando regole e diagrammi di Feynman senza rifare tutto il calcolo con la teoria dei campi

y Le regole di Feynman possono essere dedotte osservando il termine della Lagrangiana relativo alla interazione fra i campi

y Ricordiamo che H' = −L'

y Al primo ordine corrispondono i diagrammi con un solo vertice y Le regole sono

y Particella uscente spinore y Particella entrante spinore u y Anti-particella uscente spinore v y Anti-particella entrante → spinore y Vertice fra due particelle →

y L’ampiezza corrispondente è

(21)

Osservabili Fisiche

y Nella fisica delle particelle Elementari si studiano sostanzialmente:

y Decadimenti:

y Vite medie

y Natura delle particelle prodotte

y Distribuzioni di energia delle particelle prodotte y Distribuzioni angolari delle particelle prodotte y Interazioni di particelle

y Sezioni d’urto

y Distribuzioni di energia delle particelle prodotte y Distribuzioni angolari delle particelle prodotte y La descrizione teorica di queste osservabili è simile

y Ampiezza Invariante M y Flusso (sezione d’urto) y Spazio delle Fasi d )n

(22)

Cinematica decadimento 1 o 3

y Da ora in poi c 

y Variabili invarianti nel decadimento y La conservazione del 4-impulso è

y Sono convenienti le seguenti variabili invarianti (uguali in tutti i sistemi di riferimento inerziale)

y La variabile sij è anche detta massa invariante (al quadrato) del sistema composto delle 2 particelle i e j

y Inoltre

y Si verifica facilmente che

p

p1

p3 p2

s

s

s

(23)

Cinematica decadimento 1 o 3

y Nel sistema di riferimento in cui la particella p è a riposo y Nel sistema di riposo la somma dei momenti

dei prodotti di decadimento è nulla y I tre momenti giacciono su un piano y Variabili indipendenti:

y  impulsi u  componenti  y equazioni

y  angolo inessenziale di rotazione nel piano y  angoli inessenziali di orientamento del piano y Variabili indipendenti:     

y Si possono utilizzare una coppia di sij qualsiasi p

p1

p3 p2

p1

p3 p2

θ12 θ23

θ31

p1

p3 p2

θ12 θ23

θ31

(24)

Cinematica decadimento 1 o 3

y Si possono definire energie e momenti delle 3 particelle nello stato finale (nel sistema di riposo della particella p) in funzione di variabili invarianti

y È la stessa formula di una particella di massa che decade in una particella di massa m1 e una di massa

y Il momento della particella y La funzione λ è

y Analogamente si trovano le relazioni per le altre particelle:

(25)

Cinematica decadimento 1 o 3

y Per il calcolo degli angoli si può procedere in modo analogo

pertanto, una volta fissate due variabili sij, tutte le altre grandezze cinematiche sono determinate

(26)

Regione fisica del decadimento

y Una volta scelte due variabili sij per descrivere lo stato finale occorre definire la regione fisica che le due variabili possono assumere

y Scegliamo, ad esempio s e s come variabili indipendenti

y L’equazione che definisce la frontiera sul piano s – s è definita da

y La regione di variabilità di s23 si può trovare imponendo la realtà delle radici

E. Byckling, K. Kajantie – Particle Kinematics – Wiley

s23 s12

(27)

Regione fisica s

23

y Combinando le due condizioni in una sola y Analogamente

Due condizioni uguali Due condizioni uguali

(28)

Cinematica decadimento β del neutrone

y Facendo riferimento alla figura y Le energie sono date da

y Abbiamo appena visto che

y Dalla equazione per Ep possiamo ricavare

y L’energia cinetica del protone è

y Analogamente si ottiene

P p

n p

k k′

e- ν

1

2 3 s

(29)

Cinematica decadimento β del neutrone

y Utilizzando i valori noti delle masse y me =0.511 MeV

y mn =939.560 MeV y mp =938.270 MeV

y Si ottiene in definitiva Ee ≤ 1.29 MeV

y Vediamo che, almeno vicino al limite della regione permessa, l’elettrone può raggiungere velocità relativistiche.

y Analogamente, il limite superiore alla energia cinetica del protone

y Calcoliamo il limite superiore alla velocità del protone

y Il protone è sempre non relativistico

(30)

Cinematica decadimento β del neutrone

y Riassumendo

y Nel sistema di laboratorio l’elettrone può raggiungere velocità relativistiche

y Il neutrino, che assumiamo avere massa nulla, ha sempre velocità relativistiche (βν )

y Il neutrone è a riposo

y Il protone ha velocità non relativistiche

y Per i leptoni è pertanto indispensabile utilizzare una teoria relativistica y Utilizzeremo gli spinori quadridimensionali

y Per il protone e per il neutrone è sufficiente un’approssimazione non relativistica

y Utilizzeremo gli spinori bidimensionali di Pauli y Per un nucleo valgono gli stessi argomenti

(31)

Lo spazio delle fasi

y Studiamo lo spazio delle fasi per il decadimento β ( decadimento a 3 corpi )

y La presenza della funzione δ3(0  k  k′  p) rende banale l’integrazione sul 3-momento del protone (d3p)

y Da ora in poi è sottointeso che p = –(k + k′)

y Da questo punto in poi si può sviluppare il calcolo in due modi differenti:

y Il primo finalizzato allo studio del plot di Dalitz

y Il secondo finalizzato al calcolo della distribuzione dell’energia dell’elettrone o di correlazioni angolari

y Affrontiamo il primo caso

y Sviluppiamo il modulo e i differenziali

(32)

Lo spazio delle fasi

y Ricordiamo che il decadimento è confinato su un piano

y Possiamo scegliere la direzione dell'elettrone come riferimento per gli angoli e integrare su dΩe o 4 π

y Inoltre dΩν = 2πd cosθ

y Infine, dal momento che

y Otteniamo

p

k′

k

θpe θeQ

θpQ e

Q

(33)

Lo spazio delle fasi

y Integriamo adesso sull’angolo θ

y Dobbiamo tenere conto della funzione δ(f(x)) dove x = cosθ

y Ricordiamo che p = –(k + k′). La funzione si annulla per cosθ= cosθ y Ricordando la proprietà della funzione δ x

y Otteniamo

y Sostituiamo nella formula per d ) e integriamo sull’angolo

(34)

Lo spazio delle fasi

y Il risultato ottenuto è importante per il Dalitz Plot y Ricordiamo le relazioni

y Da esse segue che

y E le relazioni ottenute da sostituzioni cicliche degli indici y Le relazioni

y Implicano

y 1: se l’elemento di matrice è costante, lo spazio nel piano E1−E2 ( o s12−s23 ) è popolato uniformemente

y 2: deviazioni dall’uniformità danno indicazioni sulla dipendenza di dalle variabili E1−E2

s23 s12

(35)

Esercizi

y In attesa di avere l’elemento di matrice si può impostare il programma per la costruzione di un generatore Montecarlo per il decadimento β:

y Scrivere un programma per disegnare la regione fisica del decadimento

y Generare una coppia di numeri casuali (E1,E2) distribuiti uniformemente nel piano all’interno della regione fisica

y Utilizzando le formule cinematiche ricavate precedentemente scrivere i tre 4-vettori del protone, del neutrone, del neutrino

y Le formule precedenti permettono di scrivere i 3 vettori in un piano.

y Ruotare con un angolo casuale i 3 vettori su questo piano

y Generare una direzione casuale nello spazio e ruotare i 3 vettori in modo che giacciano sul piano perpendicolare alla direzione generata

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