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Academic year: 2021

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1 - Introduzione -

Nello studio di problemi integro-differenziali, molto spesso non basta stabilire l'esistenza e unicità della soluzione, ma occorre sapere se ce~

te propri età che si suppongono sui da ti del problema (i n parti col are 1e condizioni iniziali) continuano a valere per la soluzione.

Ad esempio, nel caso in cui la soluzione indichi una densità di parti-

celle, non avrebbe senso una soluzione negativa, quindi è opportuno controi 1are che la soluzione sia positiva, supposto (ovviamente) che la condizio- ne iniziale 10 sia.

Quando si traduce il problema integro-differenziale in una formulazio- ne astratta, cioè in un opportuno spazio funzionale l'indagine precedente può consistere nello stabilire se la soluzione appartiene ad un cono(l)

chiuso Q di uno spazio di Banach X, o più in generale ad un chiuso su~

posto sempre che la condizione iniziale vi appartenga.

In questo lavoro illustreremo un metodo abbastanza semplice per stabilire un' -appartenenza della soluzione u(t) = u(t,u

o ) del problema di Cauchy:

(lo 1) du

+ Fu t t< [O, T] u(o) = u e D(A)nQ, ad un cono

- dt = Au ,

o chiuso Q di uno spazlo di Banch X.

Nel corso del lavoro supporemo che A sia un operatore lineare defini- to in D(A) e generatore di un semi gruppo di operatori {z(t); t ~ O} li- neari e limitati (cfr. n. 2 per le definizioni), mentre F: X ~ X è in ge

(1) Se X è uno spazlo vettoria1e sul corpo I( (dei reali R o dei complessi ([ ) e Q c X, diremo che - Q è un cono di X se:

(1 .2) x,y e U, " > - O- >x + y e Q , "x e Q.

Dalla definizione segue che un cono è un particolare lnSleme convesso.

(2)

- 2 -

nerale un operatore non lineare, ma sufficientemente regolare per garanti re l'esistenza e l'unicità, almeno locale, della soluzione della (1~1)

Altri autori si sono occupati di questo problema ed anche in modo più sistematico, però, specialmente in vista delle possibili applicazioni, a volte le trattazioni appaiono piuttosto elaborate e con ipotesi diffici- li da verificare nei problemi concreti.

In parti co l are citeremo esp l i ci tamente i l l i bro di Marti n [13 J ed i l a

vori di M. Iannelli [S] e [9]. In [13] si sfrutta un'idea di Nagnuno [14J

esposta nel caso X = R n e che si può così sintetizzare: dato il problema di Cauchy

(1.3) du

dt = A(t,u) u(O) = u e Q c R n con Q chiuso, A continua e

o -

localmente lipschitziana rispetto ad u in [O,T]x Q, se (1.4) lim inf

h->{)+

d(u + h A(t,IM)

h

- O

per (t,u) e [O,T]x Q e lu - u o I < r (con r opportuno) allora esiste (localmente) una sola soluzione di (1.3) ed appartiene a Q (cioè u(t)eQ

per t e [O,r] con r opportuno ed r ~ T).

La (1.4) è abbastanza intuitiva se si osserva che U

o + h A(O,u

o ) e la tangente alla curva integrale

la (1.4) è facile da verificare.

(t,u(t)) nel punto (O,u ), ma non sempre

o

Nel testo di Martin la stessa idea viene riproposta in X di dimensione infinita, e si danno delle condizioni sufficienti, oltre alla (1.4), che as~

sicurano l'esistenza della soluzione di (1.3) e la sua appartenenza ad un sottoi ns i eme Q di X nei cas i i n cui Q è un cono, oppure un convesso oppure un chiuso oppure un insieme localmente chiuso, cioè è chiuso in

- -

X : QnB(u,r) con u e Q, r opportuno e B(u,r) = {v e X; Iv-ul ~ r}.

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- 3 -

Martin raccoglie in [13J una buona parte dei risultati in questo settore ed in particolare quelli relativi ad equazioni semi1ineari ed autonome cioè del tipo (l.l.)(cfr. n. 2) . Tale trattazione è quindi ben più generale di quanto ci proponiamo di fare in queste pagine, il cui scopo, ripetiamo, e

sopra tutto d'illustrare ai "non addetti ai lavori ", un metodo che ci è sta to suggerito dallo studio di alcuni problemi di Fisica Matematica.

Riporteremo alcuni di questi problemi per illustrare tale tecnica.

Infine vogliamo esplicitamente osservare che, stabilita l'esistenza e l'unicità di una soluzione locale e la sua appartenenza ad un cono, a voI te questo fatto può essere utile per maggiorare lu(t;u) I e trovare la

o

soluzione globale (cfr. ad esempio [3], [4J ' [5] e [7]) .

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