Unione Europea
Ministero della Pubblica Istruzione
Regione Calabria
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CESSANITI Scuola dell’infanzia - Primaria – Secondaria di 1° grado Via
Capialbi 8 Cessaniti Tel/Fax 0963/501035 - Cod.
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Piano annuale per l’Inclusione Istituto Comprensivo di Cessaniti
a.s.2019/2020
INTRODUZIONE
Come previsto dalla CM n. 8 prot. 561 del 6.3.2013 del MIUR indicazioni operative sulla Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 – Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, in cui ogni scuola è chiamata ad “elaborare una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività (P.A.I.) riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico”, il piano annuale per l’inclusione è uno strumento che consente alle istituzioni scolastiche di programmare la propria Offerta Formativa in senso inclusivo, infatti “ la Direttiva ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di responsabilità, di tutta la comunità educante, all’intera area dei
Bisogni Educativi Speciali (BES)” in quanto“ L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di
apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. La scuola inclusiva deve offrire a tutti gli studenti “la conquista di un nucleo di sapere irrinunciabile (quelli che solitamente vengono definiti i saperi essenziali) attraverso i quali si garantisce il principio di unità culturale e di equità sociale […] il rispetto delle diversità degli allievi e lo sviluppo delle loro potenzialità”. G Chiosso
Pertanto tutti gli studenti in difficoltà hanno diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, sancito dalla Legge, 53/2003, art.2, ( https://www.edscuola.it/archivio / norme/ leggi/ l053_03.pdf), che deve tener conto delle intelligenze diverse, valorizzare le differenze personali, dare a tutti pari opportunità. Il compito dell’istituzione scolastica è quello non solo di accogliere le diversità, ma di metterle al centro della sua offerta formativa.
L’area dei Bisogni Educativi Speciali comprende tre grandi categorie:
1. disabilità;
2. disturbi evolutivi specifici;
3. svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.
Le norme di riferimento per quanto riguarda la disabilità è la legge n.104/92
(http://www.studentidisabili.unibo.it/chi -siamo/riferimenti-legislativi/legge-104- 92) All’interno della categoria Disturbi Evolutivi Specifici rientrano i DSA, normati dalla Legge
170/2010(https://www.istruzione.it/esame_di_stato/Primo_Ciclo/normativa/allegati/legge170_10.pdf) e dalla Legge53/2003(https://archivio.pubblica.istruzione.it/normativa/2004/legge53.shtml)
All’interno di questa categoria la nuova direttiva (Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012) introduce i ritardi medio-lievi, i deficit del linguaggio, i deficit delle abilità non verbali, i deficit della coordinazione motoria, i deficit dell’attenzione e dell’iperattività, l’ansia, i disturbi comportamentali e dell’umore, il comportamento oppositivo/provocatorio, i problemi psicologici, i problemi “invisibili”, nonché il disagio socioeconomico – culturale - linguistico. A fronte di tutto ciò la comunità scolastica, ha predisposto un Piano Annuale dell’Inclusione (PAI), volto a garantire l’integrazione di tutti gli alunni che versano in situazioni di difficoltà varie, attivando una serie di interventi quali:
Percorsi didattici/educativi individualizzati;
Presenza di figure di sostegno e/o di riferimento;
Strategie di recupero in piccolo gruppo in orario scolastico;
Progetti mirati per specifiche esigenze;
Favorire la piena formazione riducendo i disagi formativi; rafforzare tutte le iniziative di comunicazione e collaborazione tra scuola, famiglia ed enti territoriali (ASL, Comune, Provincia, Regione, Enti di
formazione, ...).
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
• Art. 3-33-34 della costituzione italiana “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni personali e sociali.... E' compito della repubblica rimuovere gli
ostacoli...che impediscono il pieno sviluppo della persona umana....”; “L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento”; “ La scuola è aperta a tutti...”
• Legge 517/77: abolizione delle classi differenziali, garanzia al diritto di istruzione dell'alunno con handicap, istituzione dell'insegnante di sostegno, modalità di raccordo tra scuola e servizi sanitari; modifica dei sistemi di valutazione e articolazione flessibile delle classi.
• Legge 104/92: coinvolgimento delle varie professionalità educative, sanitarie, sociali in un progetto formativo individualizzato, redazione di diagnosi funzionale (ASL) e profilo dinamico funzionale (equipe multidisciplinare), istituzione del piano educativo individualizzato (PEI).
• Legge 170/2001: riconoscimento dei disturbi specifici dell'apprendimento e istituzione del piano didattico personalizzato (PDP) con indicazioni precise sugli strumenti compensativi e le misure dispensative.
• Legge n. 59/2004: indicazioni nazionali per i Piani di Studio Personalizzati.
• Direttiva 27 dicembre 2012: strumenti d'intervento per alunni con bisogni educativi speciali;
organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica”.
• Circolare ministeriale n.8 del 6 marzo 2013.
• Nota prot.1551 del 27 giugno 2013 Piano annuale per l'inclusività - Direttiva 27 dicembre 2012 e CM n.8/2013.
• Bozza di circolare del 20 settembre 2013: strumenti d'intervento alunni con BES.
• Nota Ministeriale prot. n. 3587 del 3 giugno 2014.
• Decreto legislativo n. 66 13.04.2017.
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)
minorati vista /
minorati udito 2
Psicofisici 20
2. disturbi evolutivi specifici
DSA 11
ADHD/DOP /
Borderline cognitivo /
Altro /
3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)
Socio-economico
Linguistico-culturale
Disagio comportamentale/relazionale 6
Altro (Stranieri) 6
Totali 45 % su popolazione scolastica 7%
N° PEI redatti dai GLHO 22
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria
8
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria
12
B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di
piccolo gruppo
SI
Attività laboratoriali integrate
(Classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
SI
AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo
SI
Attività laboratoriali integrate
(Classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
SI
Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di SI piccolo gruppo
Attività laboratoriali integrate
(classi aperte, laboratori protetti, ecc.)
SI
Funzioni strumentali / coordinamento SI
Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) SI
Psicopedagogisti e affini esterni/interni SI
Docenti tutor/mentor SI
Altro:
C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No
Coordinatori di classe e simili
Partecipazione a GLI SI
Rapporti con famiglie SI
Tutoraggio alunni SI
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
SI
Altro:
Docenti con specifica formazione
Partecipazione a GLI SI
Rapporti con famiglie SI
Tutoraggio alunni SI
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
SI
Altro:
Altri docenti
Partecipazione a GLI SI
Rapporti con famiglie SI
Tutoraggio alunni SI
Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
SI
Altro:
D. Coinvolgimento personale ATA Assistenza alunni disabili NO Progetti di inclusione / laboratori
integrati
NO
Altro:
E. Coinvolgimento famiglie
Informazione /formazione su genitorialità e
psicopedagogia dell’età evolutiva
NO
Coinvolgimento in progetti di inclusione NO Coinvolgimento in attività di
promozione della comunità educante
NO
Altro:
F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità
SI
Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili
SI
Procedure condivise di intervento sulla disabilità
SI
Procedure condivise di intervento su disagio e simili
SI
Progetti territoriali integrati NO Progetti integrati a livello di singola
scuola
NO
Rapporti con CTS / CTI SI
Altro:
Progetti territoriali integrati SI
G. Rapporti con privato sociale e volontariato
Progetti integrati a livello di singola scuola
NO
Progetti a livello di reti di scuole NO
H. Formazione docenti
Strategie e metodologie
educativo- didattiche / gestione della classe
SI
Didattica speciale e progetti educativo- didattici a prevalente tematica inclusiva
NO
Didattica interculturale / italiano L2 NO Psicologia e psicopatologia dell’età NO evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)
Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis.
Intellettive, sensoriali…)
NO
Altro:
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e
aggiornamento degli insegnanti
X
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; X Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della
scuola
X
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;
X
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare
alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;
X
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
X
Valorizzazione delle risorse esistenti X
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
X
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
X
Altro:
Altro:
* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusione dei sistemi scolastici
Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusione proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)
Dirigente Scolastico Assume compiti:
• gestionali, organizzativi, consultivi;
• di individuazione delle risorse interne ed esterne per rispondere alle esigenze di inclusione; • di formazione delle classi;
• di assegnazione docenti alle classi;
• gestionali con gli enti coinvolti;
• di istituzione di un GLI per l’INCLUSIONE scolastica degli alunni con BES.
GLI:
• Rilevazioni BES presenti nella scuola;
• rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusione della scuola;
• raccolta e coordinamento delle proposteformulate dallaCommissione BES;
• elaborazione di una proposta di PAI (Piano Annuale per l'Inclusione) riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno) con
supporto/apporto delle Figure Strumentali.
Gruppo di Lavoro BES (Commissione Diversamente abili e Commissione Inclusione):
• Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi;
• focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi;
• formulazione proposte di lavoro per GLI;
• elaborazione linee guida PAI;
• Raccolta Piani di Lavoro (PEI e PDP).
Consigli di classe/team docenti:
Il Consiglio di classe ha il compito di indicare in quali casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche e, ove previsto, sulla base della documentazione clinica e/o certificazione fornita dalla famiglia. Il Consiglio di Classe, insieme al referente BES, deve predisporre un piano didattico personalizzato (PDP/PEI/PEP) che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti per tutti gli alunni individuati in
situazione di svantaggio scolastico.
Docenti di sostegno e docenti di organico potenziato:
• partecipazione alla programmazione educativo-didattica;
• supporto al consiglio di classe/team docenti nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche inclusive;
• interventi sul piccolo gruppo con metodologie particolari in base alla conoscenza degli alunni;
coordinamento stesura e applicazione Piano di lavoro (PEI e PDP).
Collegio docenti:
• Su proposta del GLI delibera il PAI (mese di giugno);
• esplicitazione nel PTOF del concreto impegno programmatico per l’inclusione;
• esplicitazione di criteri e procedure di utilizzo funzionale delle risorse professionali presenti;
• impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o prevenzione concordate anche a livello territoriale.
ASL:
Effettua l’accertamento, fa la diagnosi e redige una relazione. Incontra la famiglia per la restituzione relativa all’accertamento effettuato. Fornisce supporto alla scuola per individuare il percorso da intraprendere.
Il territorio:
E’ una risorsa importante per il soggetto disabile come in generale per tutti gli alunni. Il territorio dà valore alle attività della scuola, integra e definisce il “Progetto di Vita” dell’alunno.
Funzione strumentale “Gestione alunni con BES” Area 3;
Commissione GLI.
Tutte le figure collaborano attivamente alla stesura della bozza del Piano annuale dell’Inclusione.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Ci si prefigge di promuovere corsi di formazione che prevedano attività e modalità didattiche orientate all’integrazione.
Si auspica di poter attuare corsi di formazione riguardanti:
• Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva;
• Strategia e metodologia educativo- didattiche;
Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD….).
Corsi online sulla Dislessia.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
La valutazione del Piano Annuale dell’Inclusione avverrà in itinere monitorando punti di forza e criticità, andando ad implementare le parti più deboli, al fine di garantire a tutti e a ciascuno il diritto all’apprendimento.
Nella stesura ed utilizzo dei PEI e dei PDP la valutazione sarà adeguata al percorso personale dei singoli ragazzi. Valutare un alunno in difficoltà coinvolge in modo responsabile sia il singolo docente che il consiglio di classe nella sua interezza. La difficoltà sta nel comprendere gli effettivi obiettivi raggiunti senza indulgere in “aiuti” né pretendere risposte non adeguate alle condizioni di partenza. Vengono stabiliti pertanto livelli essenziali di competenza che consentano di valutare la contiguità con il percorso comune e la possibilità del passaggio alla classe successiva.
Per non disattendere gli obiettivi dell’apprendimento e della condivisione e dell’inclusione, è indispensabile che la programmazione delle attività sia realizzata da tutti i docenti curricolari, i quali, insieme all’insegnante per le attività di sostegno definiscono gli obiettivi di apprendimento sia per gli alunni con disabilità, sia per gli alunni BES in correlazione con quelli previsti per l’intera classe. La progettualità didattica orientata all’inclusione comporta l’adozione di strategie e metodologie favorenti, quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l’apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in tempi, l’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici.
STRATEGIE
• Utilizzo della valutazione come strumento per accrescere le opportunità di insegnamento definendo gli obiettivi per e con gli alunni e a favore di questi ultimi (in relazione alle effettive strategie didattiche per un alunno specifico).
• Realizzazione di un piano di valutazione che descriva i propositi e l’uso, le regole e le responsabilità per soddisfare i diversi bisogni di tutti gli alunni.
• Creazione di gruppi multidisciplinari di valutazione – liberamente composti da un punto di vista professionale – per supportare l’inclusione e il processo di insegnamento/apprendimento per tutti gli alunni.
Esortazione alla partecipazione di tutti gli alunni, compresi coloro che sono più vulnerabili, evitando fenomeni di esclusione degli alunni con disabilità.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Il GLI lavorerà per utilizzare al meglio le risorse interne di personale e di orario.
L’organizzazione dell’insegnamento/apprendimento verrà attuata secondo diverse modalità di lavoro:
• In classe: gli insegnanti lavorano in compresenza con l’insegnante di sostegno per favorire l’azione di recupero e verifica della programmazione o per sviluppare attività nella relazione sociale, affiancati dall’ASACOM, dove sono presenti;
• In gruppo: per avere la possibilità di affrontare la relazione, la comunicazione, la collaborazione in attività di: - Recupero su obiettivi disciplinari e trasversali. - Recupero per favorire l’intelligenza senso – motoria – pratica e per promuovere reali possibilità di socializzazione e di affermazione.
• Individualmente: con interventi finalizzati all’acquisizione di strumentalità di base e allo sviluppo dell’autonomia.
• Attività di laboratorio: finalizzate al potenziamento delle capacità degli alunni;
- Esperienze teatrali per stimolare socializzazione, creatività, far sperimentare approcci e linguaggi diversi;
- Attività metacognitive, per far acquisire strategie di lettura, abilità e metodo di lavoro/studio ai fini di una maggiore autonomia operativa;
- Laboratorio espressivo (attività pratiche e manuali con manipolazione di materiali vari, creazione e decorazione di oggetti, es. decoupage ).
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti
• Coinvolgimento servizi sociali;
• Esperti dell’ASL;
• Interventi terapeutici (condotti da neuropsichiatri, psicologi Ecc.).
• Centro di riabilitazione “Casa di Carità” di Vibo Valentia;
• Associazioni di volontariato presenti nel territorio.
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative
La famiglia è corresponsabile al percorso da attuare all’interno dell’Istituto; perciò viene chiamata in causa attivamente nelle pratiche inerenti all’inclusione. Saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi, anche attraverso incontri sia per individuare bisogni e aspettativi, sia per monitorare i processi e individuare azioni di miglioramento nella stesura del PDP.
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
In base alle situazioni di disagio e alle effettive potenzialità degli studenti con bisogni educativi speciali, viene elaborato un PDP (PEI nel caso di alunni con disabilità): qui vengono individuati gli obiettivi specifici d’apprendimento, le strategie, le attività educativo/didattiche, le iniziative formative integrate tra istituzioni scolastiche e realtà socio/assistenziali o educative territoriali, le modalità di verifica e valutazione.
I percorsi finalizzati ai vari stili di apprendimento (P.E.I., P.D.P. ) sono caratterizzati da strategie legate ad una didattica inclusiva per:
• Rispondere ai bisogni individuali.
• Monitorare la crescita della persona, il successo delle azioni, l'intero percorso.
• Favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità.
Il curricolo, quindi, tiene conto dei vari stili di apprendimento e delle strategie di una didattica inclusiva.
Valorizzazione delle risorse esistenti
Ogni intervento sarà posto in essere partendo dalle risorse e dalle competenze presenti nella scuola anche se, visto il numero e le diverse problematicità di cui i soggetti sono portatori, nonché le proposte didattico formative per l’inclusione, si ritiene necessaria la presenza di risorse aggiuntive costituite da docenti dell’organico “potenziato”, utilizzati come risorse interne per sostenere gli alunni in particolari difficoltà.
La scuola prevede inoltre di valorizzare le risorse esistenti, tramite progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva, attraverso la partecipazione a reti di scuole.
L’incremento di risorse tecnologiche in dotazione alle singole classi, specialmente dove sono indispensabili strumenti compensativi.
• Risorse specifiche per l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
Per poter attivare, monitorare, verificare e valutare gli esiti di un progetto di inclusione sarebbero necessari:
• Il finanziamento di corsi di formazione sulla didattica inclusiva, in modo da ottimizzare gli interventi di ricaduta su tutti gli alunni.
• L’assegnazione di un organico di sostegno adeguato alle reali necessità per gli alunni con disabilità.
• L’assegnazione di educatori dell’assistenza specialistica per gli alunni con disabilità.
L’incremento di risorse umane per favorire la promozione del successo formativo per alunni stranieri e per corsi di alfabetizzazione.
Risorse umane per l’organizzazione e la gestione di laboratori informatici, nonché l’incremento di risorse tecnologiche in dotazione alle singole classi, specialmente dove sono indispensabili strumenti compensativi.
• Risorse specifiche per l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri.
• Risorse per la mediazione linguistico culturale e traduzione di documenti nelle lingue
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
I documenti relativi ai BES (PEI, PDP) sono accolti e condivisi dalle scuole di provenienza, in modo da assicurare continuità e coerenza nell’azione educativa anche nel passaggio tra scuole diverse ed in modo da costituire una sinergia e coordinamento tra i vari livelli di scuola.
Il PAI che si intende proporre trova il suo sfondo integratore nel concetto di "continuità".
Tale concetto si traduce nel sostenere l'alunno nella crescita personale e formativa.
Fondamentale risulta essere l'Orientamento inteso come processo funzionale a dotare le persone di competenze che le rendano capaci di fare scelte consapevoli dotandole di un senso di autoefficacia con conseguente percezione della propria "capacità".
L'obiettivo prioritario che sostiene l'intera progettazione è permettere alle persone di "sviluppare un proprio progetto di vita futura".
Progetto Orientamento classe 3 Scuola Secondaria di I° grado;
Progetto continuità infanzia/primaria/secondaria di I° grado.
Approvato dal Gruppo di lavoro per l’Inclusione in data 26/06/2020 Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 30/06/2020