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Sociologia visuale Sociologia visuale

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Academic year: 2022

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(1)

Sociologia visuale

Sociologia visuale

(2)

Cambiamento nell’utilizzo dell’immagine nelle scienze sociali. Si parte dalla fotografia

antropologica e sociale: l’immagine è specchio della realtà.

Si arriva ad una concezione dell'immagine che reintegra il ruolo dell’osservatore, divenuto

“debole”: l'immagine è una rappresentazione della realtà, non la realtà.

Non è oggettività, bensì un medium, ovvero il veicolo della visione soggettiva di un fenomeno.

(3)

Le immagini sono dei mezzi per veicolare

particolari significati, ma non possono essere identificate con la realtà oggettiva.

Le fotografie si presentano come

un’interpretazione della realtà e, come tale,

implicano la considerazione di una molteplicità di variabili, che agiscono sulla sua produzione e

interpretazione.

(4)

Presupposti della sociologia visuale:

- Il ruolo giocato dalla percezione visiva nel processo di conoscenza e apprendimento - La comunicazione per immagini: per

comunicare e gestire le relazioni sociali si utilizza anche un linguaggio visivo. Le

immagini costituiscono dei dati sociologici.

- L’uso sociologico delle immagini in due sensi: l’analisi delle immagini che già

esistono nel mondo sociale; la produzione e l’uso di immagini per i fini della ricerca.

(5)

L’immagine: quali caratteristiche?

- Si regge su un codice debole o assente: è un messaggio senza codice

- È polisemica: è capace di generare significati e interpretazioni plurimi nel processo di osservazione

- È il regno della soggettività: sia di chi la

produce, sia di chi la osserva. Le immagini assumono significato dal modo in cui le

persone le capiscono e le interpretano

(6)

- Può essere vista come un “surrogato”

della realtà: produce le stesse emozioni che si proverebbero davanti all’oggetto

riprodotto. Il suo codice debole può aiutare il ricercatore a cogliere la soggettività del soggetto studiato, che posto di fronte

all’immagine ha una reazione di tipo emotivo

(7)

Caratteristiche della sociologia visuale:

- Privilegia un approccio fenomenologico - Co-istituzione dell’osservazione fra

osservatore e osservato, attraverso una relazione empatica che origini una

oggettività intersoggettiva della realtà

(8)

3 aree applicative della sociologia visuale [Grady 1991; 1996]

1. Vedere (seeing)

2. Comunicare con le immagini (communications with icons)

3. Fare sociologia visualmente (doing

sociology visually): studiare la società attraverso le immagini

(9)

3. “fare sociologia visuale”:

- Sociologia sulle immagini: analisi di immagini che già esistono

- Sociologia con le immagini: produzione e/o uso strumentale di immagini nella ricerca sociale

Si sviluppano 6 campi di applicazione per la sociologia visuale

(10)

1. La visualizzazione:

rappresentazione/organizzazione di concetti e informazioni

2. La ricerca (soc. con le immagini):

produzione e uso di immagini come

strumenti di ricerca o come “informazioni elementari” per lo studio della realtà

sociale

3. La produzione: presentazione dei risultati di una ricerca sotto forma di un “saggio sociologico visuale”

(11)

4. l’interpretazione: comprensione dei significati simbolici delle immagini

5. spiegazione: individuazione delle possibili connessioni tra immagini e contesto

sociale in cui sono state prodotte

6. insegnamento: uso delle immagini

applicato alla comprensione dei concetti e dei temi sociologici; decodifica delle

immagini che costituiscono la

comunicazione visuale del mondo sociale

(12)

Il potenziale euristico dell'immagine

IMMAGINE IMMAGINE

OGGETTIVAZIONE OGGETTIVAZIONE

CATEGORIZZAZIONE/

CATEGORIZZAZIONE/

SELEZIONE SELEZIONE

INTERPRETAZIONE INTERPRETAZIONE

Vedo l'immagine (input sensoriale)

RIFLESSIVITÀ:

mi chiedo (o mi chiedono) che cosa rappresenta

l'immagine per me SIGNIFICAZIONE:

attribuisco un senso all'immagine

(13)

OGGETTO

OGGETTO SIMBOLOSIMBOLO

Memorizzazione di categorie visive

Selezione tra le categorie visive

memorizzate e significazione

delle immagini

(14)

RAPPORTO DI INDICALITÀ TRA IMMAGINE E REALTÀ

es. immagine fotografica: 3 funzioni [Peters]

1. funzione SOSTITUTIVA: l'immagine è un surrogato della realtà; suscita le stesse

emozioni che proveremmo se ci trovassimo di fronte all'oggetto reale

(15)

2. funzione DOCUMENTARIA: l'immagine al servizio della realtà; alla funzione

sostitutiva si aggiunge una funzione informativa/conoscitiva

3. funzione ESTETICA: la fotografia artistica ha valore in sé e ha una funzione

prevalentemente espressiva (ma può

comunque conservare funzioni sostitutive o informative)

(16)

RAPPORTO TRA COMUNICAZIONE

VISUALE E COMUNICAZIONE VERBALE problema dell'interpretazione delle immagini:

come “tradurre” un'immagine e le emozioni che suscita in linguaggio (in una

comunicazione verbale)

L'immagine fotografica è un messaggio senza codice (R. Barthes), con codice

debole (U. Eco), è polisemica (R. Barthes)

(17)

Un'immagine decontestualizzata è priva di continuità storica:

il codice è così debole, aumenta l'ambiguità del messaggio; la decodifica di chi la

osserva è complicata e può condurre a interpretazioni scorrette

rapporto di complementarietà tra comunicazione visuale e verbale

(18)

IMMAGINE IMMAGINE

OGGETTO DI STUDIO

OGGETTO DI STUDIO STRUMENTO DI RICERCASTRUMENTO DI RICERCA

SOCIOLOGIA SULLE IMMAGINI

Interpretazione Spiegazione

SOCIOLOGIA CON LE IMMAGINI

foto-stimolo

produzione soggettiva di immagini ricerca sul campo

(19)

Intervista con foto-stimolo

Produzione soggettiva di immagini Ricerca video-fotografica sul campo Videoregistrazione dell’interazione

Tecniche di sociologia

con le immagini

(20)

Intervista con foto-stimolo

si tratta di una tipologia particolare di intervista semi-strutturata

Le immagini possono essere istituzionali, tratte da repertori, prodotte

dall’osservatore sul contesto

dell’osservato, prodotte dall’osservato o provenienti dal suo contesto (es familiare)

(21)

La foto-stimolo

La “forza” dell'immagine utilizzata in un contesto di intervista sta nel suo codice debole e nella natura

polisemica.

L'intervista con foto-stimolo mira a richiamare la funzione sostitutiva che assumono le immagini.

L'intervistato che osserva le immagini avrà una reazione spontanea,come se si trovasse di fronte

all'oggetto reale che l'immagine rappresenta.

Ognuno, poi, interpreterà l'immagine, a partire dal proprio vissuto e dalle proprie categorie

concettuali.

(22)

Si chiede alle persone su cui si sta

conducendo la ricerca di raccontare la loro esperienza attraverso le immagini, quindi producendo fotografie o video per far

comprendere al ricercatore il loro mondo

Si deve sempre dare la possibilità ai

partecipanti di spiegare il significato dei documenti visivi che hanno prodotto

(commenti o didascalie). Una spiegazione

unilaterale da parte del ricercatore porterebbe ad una interpretazione parziale

Produzione soggettiva di immagini Produzione soggettiva di immagini

(23)

Ricerca video-fotografica sul campo Ricerca video-fotografica sul campo

E’ un’osservazione partecipante in cui si raccolgono informazioni visuali, per mezzo di foto o videocamere

(Osservazione sociologica video- fotografica sul campo)

Va distinta dal reportage giornalistico, per il ruolo che gioca la teoria

(24)

Si basa sulle tecniche dell'osservazione sul campo:

Prima fase di esplorazione: inizialmente

l'uso foto/videocamera sarà poco coerente;

il ricercatore dovrà avvicinare ed instaurare una relazione con le persone che intende studiare, giorno dopo giorno attraverso

l'osservazione, per iniziare a formulare delle ipotesi sulla situazione e produrre immagini più significative.

(25)

• Seconda fase: si confrontano immagini ed ipotesi iniziali, che possono così essere

modificate in corso. Le immagini che

seguiranno dovranno essere sempre più coerenti con la comprensione che il

ricercatore andrà sviluppando.

• È possibile completare le immagini con

registrazioni di colloqui informali, interviste condotte mentre si scattano le foto o

utilizzando le immagini già prodotte come stimolo

(26)

Videoregistrazione dell’interazione Videoregistrazione dell’interazione

La videoregistrazione di un’intervista (o di un focus group) permette di cogliere gli aspetti della comunicazione non

verbale dell’intervistato (postura,

gestualità, mimica, tono della voce...)

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