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Psicologia dei gruppi e Psicologia dei gruppi e delle organizzazioni delle organizzazioni

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Academic year: 2022

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(1)

Psicologia dei gruppi e Psicologia dei gruppi e

delle organizzazioni delle organizzazioni

Barbara Pojaghi

Barbara Pojaghi

poiaghi@unimc.it

poiaghi@unimc.it

(2)

METODO

duplicità di accezioni

Il Metodo:

•principi e criteri che orientano l’attività del gruppo (regola del lavoro)

•modalità che strutturano, organizzano, articolano l’attività stessa (serie di azioni)

•Analisi delle risorse e dei vincoli

•Discussione

•Decisione

Pianificazione dell’uso del tempo

•Uso degli strumenti di problem solving

(3)

MOMENTI CENTRALI DI UNA RIUNIONE:

Acclimatamento

Definizione del compito: “Perché siamo qui?”

Presa di decisioni: “Che cosa dobbiamo fare?”

Conclusioni: “Chi fa?” “Che cosa?” “Come e quando?”

AGENDA DI LAVORO

Collocare nel tempo gli obiettivi con le loro priorità

(4)

LOGICA DEL PROBLEM SOLVING

“Chi è stato?” “Perché succede?”

Logica che impone:

• di ragionare sui fatti

• non colpevolizzare

E’ necessario trovare un metodo di lavoro:

produrre pensiero di gruppo

CRITERI:

1) Analisi, diagnosi, soluzione e verifica tenendo conto di tutti i punti di vista del problema

2) Separare i dati e le informazioni delle opinioni

3) Cercare il perché degli eventi e non chi li ha causati

(5)

COERENZA CON IL MODELLO

DIMENSIONE REALE •Concreta espressione di una regola del gruppo

•Livello di conformità/unità del gruppo

DIMENSIONE SOCIALE •Importazione (ridurre l’ignoto al noto)

•Esportazione (riportare nell’organizzazione la metodologia del gruppo per migliorare i sistemi di lavoro)

DIMENSIONE

RAPPRESENTATA

Riconoscimento e accettazione delle regole

-uguaglianza-

DIMENSIONE INTERNA individuale/collettivo

Interdipendenza tra i membri

(6)

RUOLI

Valorizzazione delle differenze: assegnazione delle parti

Prescrizioni: aspettative degli altri membri e del gruppo stesso Fattori di influenza:

•conoscenza del ruolo

•motivazione

•consapevolezza

Caratteristiche dei ruoli:

•interdipendenza

•complessità di aspettative (comportamenti e motivazioni, sentimenti, valori)

•flessibilità (libertà di interpretazione e di adattamento)

(7)

Il successo di un gruppo di lavoro dipende dalla

possibilità

che ciascun ruolo risponda a certe caratteristiche:

•identificato in relazione alle aree-chiave (figura 9)

•assegnato in relazione alle competenze (trasparenza, responsabilità)

•finalizzato alla valorizzazione del sistema di competenze dei membri

•arricchire la comunicazione (feedback)

•incrementare l’autoconoscenza (come i membri si

percepiscono nel gruppo e come vengono percepiti dagli altri)

•incrementare l’ascolto attivo (mettersi nel punto di osservazione della realtà degli altri)

(8)

Sistema di competenze

(aree di capacità professionali, abilità, qualità personali, caratteristiche individuali)

•Capacità logico-strategiche (programmazione/pianificazione, delega e controllo, analisi e soluzione dei problemi, gestione delle informazioni e del problema)

•Capacità relazionali (comunicazione, negoziazione, collaborazione, conduzione del gruppo, delle riunioni)

•Capacità gestionali (leaderschip, gestione del cambiamento)

•Qualità organizzative (realizzazione, concretezza, sistematicità)

•Qualità sociali (affidabilità, trasparenza, integrazione)

•Qualità soggettive (flessibilità, creatività, apprendimento e consapevolezza del sé)

(9)

COERENZE CON IL MODELLO

Integrazione delle differenze individuali dei membri

Questioni:

•gruppo e individualità

•conflitto

GESTIONE DEL CONFLITTO:

•ragionare sulle cause

•negoziare, non barattare

•ragionare su fatti e non su opinioni

•mettere in luce le differenze

•cercare punti di contatto con le proposte espresse

•mettere le ipotesi in relazione a obiettivi e compito

(10)

RUOLI

DIMENSIONE REALE Espressione di

formalità/informalità DIMENSIONE SOCIALE Ruoli formali

DIMENSIONE

RAPPRESENTATA Rappresentazione dei ruoli che ciascuno ha di sé e che

ciascuno ha degli altri

DIMENSIONE INTERNA Fantasma della valutazione Difesa dei valori dei

partecipanti rispetto agli esterni

(11)

LA LEADERSHIP DI SERVIZIO LA LEADERSHIP DI SERVIZIO

(Quaglino, Casagrande, Castellano) (Quaglino, Casagrande, Castellano) Pragmatica

Pragmatica : ancorata ai fatti e ai dati provenienti : ancorata ai fatti e ai dati provenienti dalla realtà e dall’ambiente.

dalla realtà e dall’ambiente.

Orientata al compito

Orientata al compito : indirizzata all’obiettivo che : indirizzata all’obiettivo che definisce e chiarisce.

definisce e chiarisce.

Orientata alle relazioni

Orientata alle relazioni : garantisce il riconoscimento : garantisce il riconoscimento dei bisogni individuali e delle capacità utili a dei bisogni individuali e delle capacità utili a sviluppare cultura e valori, assicura un’alta qualità di sviluppare cultura e valori, assicura un’alta qualità di

rapporti interpersonali.

rapporti interpersonali.

(12)

•Situazionale: coerenza con gli obiettivi, caratteristiche delle persone, con la storia e la cultura del gruppo.

•Trasparente: definizione dei ruoli, garanzia della valutazione dei risultati

•Flessibile: coordinamento del gruppo, adozione di soluzioni costruite dal gruppo

UN’EFFICACE LEADERSCHIP DI SERVIZIO SI

COSTRUISCE

(13)

FUNZIONI DELLA LEADERSCHIP

VERTICI

competenza/appartenenza/comunicazione

Leaderschip della competenza: adattamento all’ambiente, funzionale all’efficienza nel lavoro di gruppo.

Leaderschip dell’appartenenza: presidia le relazioni tra i membri, il clima affettivo, il benessere relazionale.

Leaderschip della comunicazione: creazione di canali, reti e sinergie, presidia lo scambio delle comunicazioni

(14)

COERENZA CON IL MODELLO

DIMENSIONE REALE Negoziare e condividere

DIMENSIONE SOCIALE Spazio di frontiera, filtro tra interno ed esterno

DIEMENSIONE

RAPPRESENTATA

Individuo: immagine di sé come leader Gruppo: immagine di leder ideale

DIMENSIONE INTERNA gruppo come gruppo degli assunti di base

(dipendenza, accoppiamento, attacco – fuga

(15)

COMUNICAZIONE

La comunicazione è un processo:

•interattivo - legato alle reciproche posizioni dei membri

•informativo - contiene dati di conoscenza riferiti al lavoro e alle relazioni

•trasformativo - investe il sapere di potenzialità di cambiamento

La comunicazione fa il gruppo

(16)

EFFICACIA DEL PROCESSO

Caratteristiche della comunicazione efficace:

•finalizzata - attività concreta finalizzata agli obiettivi

•pragmatica - privilegiare la raccolta di dati e fatti utilizzando tutte le interpretazioni per capire il problema

•trasparente - completezza delle informazioni di cui si dispone

•situazionale - coerenza con le fasi del lavoro di gruppo

La comunicazione è produttiva quando il gruppo arriva ad un risultato concreto e condiviso

(17)

Componenti del processo

•Confronto e scambio: integrazione delle differenze - confronto sia a livello di contenuto che di relazioni

•Ascolto: evento dialettico tra differenziazione e uniformità

•Esposizione: attività del parlante (misurare valore delle conoscenze, capacità di comunicazione, sviluppare interesse, capacità, motivazione)

•Feedback: saper rispondere, misurare il coinvolgimento personale a comunicare

(Fig.11)

(18)

COERENZA CON IL MODELLO

DIMENSIONE REALE

“La comunicazione parla”- attività che intreccia il livello operativo e quello relazionale (stile supportivo / stile difensivo)

DIMENSIONE SOCIALE

Passaggio dalla conoscenza al confronto per arrivare ad un linguaggio negoziato e condiviso

DIMENSIONE

RAPPRESENTATA

“La comunicazione interpreta” - contiene le percezioni e i sentimenti che le persone provano nell’interazione con gli altri

DIMENSIONE INTERNA

Luogo in cui la comunicazione attinge ai significati più profondi

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