• Non ci sono risultati.

Daniele Fedeli

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Daniele Fedeli"

Copied!
69
0
0

Testo completo

(1)

P ERCORSI DI

AUTOREGOLAZIONE EMOTIVA NELLE DISABILITÀ E NEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Daniele Fedeli

(Università degli Studi di Udine)

(2)

A COSA SERVONO LE EMOZIONI?

(3)
(4)
(5)

Sensazioni corporee

Atti

comportamentali

Contenuti e

processi cognitivi

(6)
(7)

DDSA e disturbi emotivi:

quale

rapporto?

Comorbidità tra DDSA e

EBD

Gli EBD

nascondono i DDSA

Gli EBD aggravano i

DDSA

(8)

Principali EBD in comorbidità

Difficoltà emozionali generiche

◦ Ridotta autostima

◦ Ipersensibilità emozionale

◦ Isolamento e rifiuto sociale

Tassi generali di comorbidità:

30% (Speece et al., 1985) – 50% (Porter &

Rourke, 1985)

(9)

Principali EBD in comorbidità

Disturbi emotivo-comportamentali strutturati

◦ Disturbi dell’umore (14-36%)

◦ Disturbi d’ansia (25%)

◦ ADHD (50%)

◦ Disturbi della condotta (25%)

(10)

Principali EBD in comorbidità

Disturbi internalizzati

Meccanismi d’azione

Fallimenti e frustrazioni ripetute Effetto ‘alone’ e generalizzazioni Critiche interiorizzate

Isolamento sociale

(11)

Disturbi esteriorizzati

Meccanismi d’azione

Problematiche linguistiche Deficit esecutivi

Deficit attentivi e distorsioni percettive Isolamento sociale

Principali EBD in comorbidità

(12)

Gli EBD nascondono i DDSA

Gli EBD possono essere stati diagnosticati in età prescolare, prima dei DDSA.

Gli EBD (soprattutto a base comportamentale) possono creare maggiori problemi di gestione della classe.

Gli EBD possono attirare maggiormente l’attenzione del bambino.

Gli EBD possono fornire una facile spiegazione di varie difficoltà del bambino.

Gli EBD possono presentare dei sintomi che ricordano difficoltà proprie dei DDSA.

Gli EBD possono essere più accettabili emotivamente per i genitori.

(13)

Gli EBD aggravano i DDSA

Caratteristiche degli EBD

Comportamenti di evitamento Passività

Locus of control esterno Bassa autoefficacia

Distorsioni negative Ipervigilanza

Faticabilità

Difficoltà mnestiche e di concentrazione

Conseguenze sull’apprendimento

Ridotta persistenza nel compito

Mancato sviluppo di strategie compensative Percezione di eccessiva difficoltà del compito Eccessiva generalizzazione dei fallimenti

Incapacità ad automatizzare e richiamare strategie efficaci

(14)

Locus of control e EBD

Interno (fallimenti) / esterno

(successi)

Globale

Incontrollabile

Stile attributivo nei DDSA+EBD

Feedback centrati sul controllo interno dei successi

Feedback specifici sulle prestazioni del soggetto

Feedback sugli aspetti modificabili e controllabili di una performance

Entro i 12 anni (Gibb et al., 2006)

(15)

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Sociale Scolastica Familiare

AUTOEFFICACIA E DDSA

(THOMSON, 1990; FAIRHURST &

PUMFREY, 1992; CASEY ET AL., 1992)

(16)

Ipotesi:

Sviluppo di abilità compensative Compartimentalizzazione

identitaria ed investimento in aree alternative

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

7-10anni 11-13 anni 14-16 anni 17-19 anni

% di soggetti LD che lamentano ridotti livelli di autoefficacia (Ingesson, 2007)

(17)

Fattori protettivi e di sviluppo

Fattori che incidono positivamente sull’evoluzione degli EBD in soggetti DDSA (Raskind et al., 2002; Nugent, 2008; Singer, 2005)

Fattori individuali:

• autoconsapevolezza

• atteggiamento proattivo

• persistenza nel compito

• goal-setting

• stabilità emotiva

Fattori educativi:

• precocità della valutazione e dell’intervento

• atteggiamento adulto

supportivo

(18)

Epidemiologia nelle persone con DI

Incidenza: 25% (Day, 1985) – 42%

(James, 1986)

o 10% disturbi psicotici

o 18% disturbi ansioso-depressivi

o 14% disturbi del comportamento

(19)

Ipotesi interpretative

Fattori

socioambientali

1

Fattori biologici

2

Fattori

sensomotori e comunicativi

3

Fattori

farmacologici

4

(20)

Difficoltà

diagnostiche

Eccessiva importanza attribuita alla sfera cognitiva

Ristrettezza delle esperienze

di vita comunitarie

Estrema variabilità intra-

e inter- sindromica Ridotto effetto

disturbante dei disturbi

emozionali Imperialismo del

QI

(21)

Difficoltà

diagnostiche

Definizione di disturbo mentale: un’alterazione clinicamente significativa nei processi di

pensieri, nello stato dell’umore e nel

comportamento associata con una condizione di disagio soggettivamente esperito e/o una compromissione del funzionamento quotidiano.

Definizione di disabilità intellettiva: una condizione caratterizzata da limitazioni significative, sia nel funzionamento intellettivo

che nel comportamento adattivo, che si manifestano nelle abilità concettuali, sociali e

pratiche.

(22)

Fonti di bias

Fonte di bias Conseguenze Carenti abilità

comunicative Sottodiagnosi

Ridotte abilità

d’adattamento Eccessiva inclusività Difficoltà di coping Eccessiva inclusività Baseline inusuale Sottodiagnosi

Slittamento di fasi

evolutive Diagnosi erronee

(23)

Fonti di bias

Fattori possono alterare le modalità di

presentazione di un disturbo psicopatologico:

◦ la gravità del ritardo mentale e dei disturbi comunicativi associati;

◦ le ridotte esperienze sociali e la contrazione dei repertori di abilità;

◦ la maggiore vulnerabilità e l’elevato rischio di disintegrazione cognitiva di fronte a

condizioni di vita avverse;

◦ il deterioramento di comportamenti pre- esistenti.

(24)

Gli equivalenti comportamenta li nella depres sione

Sintomi standard di depressione Possibili equivalenti comportamentali

Umore depresso Irritabilità

Anedonia e perdita di energia Labilità dell’umore

Disturbi del sonno Aggressività

Disturbi nell’appetito Autolesionismo

Agitazione psicomotoria Comportamenti disturbanti Isolamento e chiusura sociale Perdita di abilità

Lamentele somatiche Riduzione di produzione verbale

(25)

Equivalenti comportamentali stratificati per livello di ritardo mentale

Ritardo mentale lieve Ritardo mentale moderato

Ritardo mentale grave

Lamentosità e tendenza al pianto

Labilità dell’umore Perdita di energia Perdita di interessi

Abbassamento dell’autostima

Isolamento sociale Atti autolesionistici Alterazioni del peso

Comportamenti disturbanti (urlare,

ecc.) Aggressività

Atti autolesionistici

Gli equivalenti comportamenta li nella depres sione

(26)

I distu rbi del comportamen to Prevalenza di specifici comportamenti sfidanti

Comportamenti %

Comportamenti aggressivi Infrazione di regole sociali Esplosioni emozionali

Atti sutolesionistici

Comportamenti distruttivi Oppositività

Rituali

Stereotipie

42

36

34

33

29

27

24

19

(27)

Emozioni e apprendimento

Difficoltà metodologiche nello studio del rapporto tra emozioni e processi cognitivi implicati nell’apprendimento:

1. complessità dei fenomeni emozionali

2. articolazione delle emozioni e del sottostante substrato neurofisiologico 3. differenza tra emozioni di stato e di tratto

4. difficoltà nella consapevolezza e nella verbalizzazione emozionale 5. diversità di approcci metodologici nell’induzione di stati emotivi 6. artificiosità di alcune condizioni sperimentali

(28)

Emozioni e apprendimento

Processi di apprendimento efficace

Inibizione e mantenimento dell’attenzione e degli obiettivi

Flessibilità cognitiva e generatività

Rischio della rigidità cognitiva e comportamentale

Rischio della distraibilità e della caoticità

Il ruolo delle emozioni

(29)

Ansia e performance cognitiva

(30)

Ansia e performance cognitiva

Chepenik, Cornew & Farah, (2007)

(31)

Ansia e performance cognitiva

Ansia relativa al compito (livelli modulati)

Potenziamento della focalizzazione attentiva

ed inibizione di interferenze off-task

Ansia non relativa al compito (livelli non modulati)

Aumento della distraibilità e della

caoticità comportamentale

(32)

Ansia e performance cognitiva

Coinvolgimento della PFC (prefrontal cortex) e della PPC (posterior parietal cortex) destre

nei circuiti neurali dell’ansia

Compromissione delle funzioni esecutive principalmente

mediate da queste aree

(33)

Ansia e performance cognitiva

Corteccia orbitofrontale (1) e ventromediale (3)

Inibizione motoria e sensoriale

Vigilanza

Memoria di lavoro visuo- spaziale

(34)

Ansia e performance cognitiva

Corteccia parietale posteriore destra

Attenzione spaziale Memoria di lavoro visuo- spaziale

Pianificazione in base a criteri spaziali

(35)

Ansia e performance cognitiva

Meccanismi di interferenza tra ansia e processi

esecutivi

Deattivazione (Chepenik et al., 2007)

Overload (Eysenck & Calvo, 1992)

Competizione (Shackman et al., 2006)

(36)

Ansia e performance cognitiva

Induzione di reazioni d’ansia

Prova di WM verbale preservata Prova di WM visuospaziale compromessa

(37)

Ansia e performance cognitiva

Quattro conclusioni:

1. il livello di ansia indotto correlava con il livello di compromissione visuospaziale ma non verbale,

2. la compromissione visuospaziale riguarda sia la dimensione dell’accuratezza che quella della velocità,

3. le maggiori compromissioni erano evidenti in soggetti con le migliori performance in assenza di ansia indotta,

4. le maggiori compromissioni erano evidenti in soggetti con elevati livelli di ansia di tratto.

(38)

Ansia e performance cognitiva

Ansia

Ruminazioni mentali

Attivazione fisiologica

Compromissioni della WM verbale (Eysenck &

Calvo, 1992)

Compromissioni della WM visuo-spaziale

(Shackman et al., 2006)

Mediazione consapevole

Mediazione inconsapevole

(39)

Ansia e performance cognitiva

Implicazioni educative:

1. insegnare a modulare i livelli di ansia

2. controllare l’ansia off-task e modulare quella orientata al compito

3. in caso di ansia connessa a ruminazioni, puntare su forme di distrazione o di autoverbalizzazione positiva

4. in caso di attivazione fisiologica, puntare su forme di controllo consapevole

(40)

Umore positivo e performance cognitiva

Umore positivo

Effetti positivi:

1. aumento della fluenza verbale 2. aumento della generatività 3. aumento del controllo inibitorio

di risposte prepotenti 4. ampliamento del focus

attentivo

Effetti negativi:

1. aumento della distraibilità (visuospaziale) 2. compromissione della WM (verbale) 3. compromissione della pianificazione

(41)

Stato dell’umore positivo

Indebolimento dei processi inibitori

Ampliamento precoce del focus percettivo visuospaziale

Ampliamento tardivo del focus concettuale/rappresentazionale

Quali effetti in presenza di una mancata proceduralizzazione delle competenze tecniche di lettoscrittura?

Rowe G., Hirsh J.B. & Anderson K. (2007).

Umore positivo e performance cognitiva

(42)

Umore positivo e performance cognitiva

Stroop task

Versione tradizionale

L’umore positivo non determina conseguenze sulla prestazione,

evidenziano che l’inibizione di risposte prepotenti rimane preservata

Versione alternativa

L’umore positivo determina un peggioramento, evidenziando una compromissione della capacità di shiftare tra set di risposta (Phillips et al., 2002)

(43)

Umore positivo e performance cognitiva

1° condizione 2° condizione

A

(target)

N

(distrattore)

O

(target)

D

(distrattore)

A

(target)

N

(distrattore)

O

(target)

D

(distrattore)

Switch Switch

Capacità di controllare le interferenze da stimoli nuovi Capacità di

controllare le interferenze da risposte prepotenti

Prestazione dei soggetti:

scadente Prestazione dei soggetti:

buona

Dreisbach & Goschke, (2004). How positive affect modulates cognitive control: reduced perseveration at the cost of increased distractibility. Journal of Experimental Psychology, 30, 343-353.

(44)

Umore positivo e performance cognitiva

(45)

Umore positivo e performance cognitiva

In definitiva, l’umore positivo…

… riduce la perseverazione … ma incrementa la distraibilità

Qual è il problema dell’allievo? È rigido nella reiterazione di procedure errate o non ha automatizzato alcuna procedura di decodifica e risulta facilmente distraibile?

(46)

Umore positivo e performance cognitiva

Arousal

Umore positivo modulato Umore positivo elevato

Attivazione automatica e rigida di risposte prepotenti

Aumento del focus attentivo e shift tra set di risposta

Distraibilità e rischio di condotte caotiche

(47)

Umore positivo e performance cognitiva

Implicazioni educative:

1. insegnare a modulare lo stato emotivo positivo 2. favorire la costruzione consapevole dell’emozione,

oltre la semplice attivazione fisiologica

3. accompagnare gli interventi di alfabetizzazione

emozionale a interventi di potenziamento dell’inibizione percettiva e cognitiva

(48)

Teoria sull’emozione

Cos’è l’emozione?

Autoconsapevolezza emotiva

Quali sono le mie emozioni?

Processi di

autocontrollo emotivo

Emissione di comportamenti socialmente adeguati

Feedback dai compagni di

classe

(49)

Componenti dell’intelligenza

Intelligenza verbale Intelligenza emotiva

Raccolta di informazioni Leggere lentamente il brano Osservare attentamente i segnali del corpo

Conoscenza di base Attivare gli schemi di conoscenza relativi all’argomento

Attivare le conoscenze riguardanti le modalità espressive delle emozioni Ragionamento astratto Identificare i protagonisti ed

analizzare le relazioni

Analizzare l’emozione e collegarla a fatti, situazioni, ecc.

Processi di meta-controllo

Riconoscere l’importanza di

sottolineare, scomporre il testo in parti, ecc.

Riconoscere l’importanza

dell’autocontrollo per la propria performance cognitiva

(50)

Il programma A.R.C.A.

Autoconsapevolezza Riconoscimento

Autoregolazione Comprensione

(51)

Indicazioni metodologiche

Fattori contestuali

Durata

Regolarità

Curricolarità

Coerenza Fattori individuali

Onestà

Flessibilità

Rispetto

Scientificità

(52)

Fase 1. Autoconsapevolezza

1. Osservazione delle proprie modificazioni fisiologiche

2. Autoconsapevolezza delle emozioni di base e sociali

3. Sviluppo di un vocabolario per parlare di emozioni

4. Discriminazione tra emozioni

(53)

Fase 1. Autoconsapevolezza

Percorso didattico 1 Il vocabolario emotivo

Percorso didattico 2 Il corpo

Percorso didattico 3 Le emozioni

L’orologio delle emozioni Il Monopoli emotivo

Le mille parole del corpo Il profilo delle emozioni I tre volti delle emozioni

Il corpo osservato L’esplosione emotiva

Il diario emotivo Gli oggetti emotivi

(54)

Fase 2. Riconoscimento

1. Osservazione della comunicazione paraverbale e non verbale

2. Ascolto attivo delle parole altrui

(55)

Fase 2. Riconoscimento

Percorso didattico 1 L’ascolto

Percorso didattico 3 Il linguaggio del corpo

Il non ascolto

Il passaporto (parafrasi sul contenuto)

L’emozione svelata (parafrasi sull’emozione)

I quattro cantoni Le parole silenziose

Il mimo

Lo specchio congelato Il simbolo

(56)

Fase 3. Comprensione

1. Riconoscimento dei pattern emotivi propri ed altrui 2. Riconoscimento della transizione tra emozioni 3. Individuazione delle situazioni emotigene

4. Individuazione dei pensieri disfunzionali

5. Riconoscimento del proprio e degli altrui stili emotivi

(57)

Fase 3. Comprensione

Percorso didattico 1 I pattern emotivi

Percorso didattico 2 Stili emotivi

Percorso didattico 3 I pensieri emotigeni

La storia delle emozioni

Il domino delle emozioni L’iceberg delle emozioni

Il diario emotivo Cosa… quando…

La materia preferita Le materie scolastiche

Indovina il pensiero Il diario emotivo

(58)

Fase 3. Comprensione

(59)

Fase 4. Autoregolazione

1. Modulazione delle emozioni

2. Potenziamento della motivazione 3. Risoluzione dei conflitti interpersonali 4. Atteggiamento cooperativo

(60)

Percorso didattico 1 La modulazione

Percorso didattico 2 La ristrutturazione

Percorso didattico 3 La soluzione dei conflitti

Il vulcano emotivo

Tecniche di rilassamento

La ristrutturazione cognitiva Gli esperimenti

comportamentali

Il semaforo verde L’obiettivo condiviso

Fase 4. Autoregolazione

(61)

Fase 4. Autoregolazione

(62)

Fase 4. Autoregolazione

(63)

Fase 4. Autoregolazione

(64)

Fase 4. Autoregolazione

(65)

Fase 4. Autoregolazione

(66)

PERCORSO UN PER L’AUTO- REGOLAZION

E EMOTIVA

(67)

Obiettivi di conoscenza

1. Sviluppare un vocabolario emozionale

2. Acquisire conoscenze corrette sulle emozioni

3. Sviluppare un atteggiamento attivo

(68)

Obiettivi di consapevolezza

1. Riconoscere le componenti delle emozioni

(corporee, comportamentali e cognitive)

2. Riconoscere le situazioni emotigene

3. Identificare le emozioni altrui

(69)

Obiettivi di gestione

1. Esprimere in modo costruttivo le emozioni

2. Riconoscere l’influenza del proprio comportamento sugli altri

3. Gestire situazioni conflittuali con gli

altri

Riferimenti

Documenti correlati

 ho viaggiato seduto in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso di COVID-19 positivo in assenza

In caso di esito positivo del tampone rapido antigenico, è necessario sottoporsi al tampone molecolare (simile ad un cottonfioc) che preleva in modo indolore

A) Presenza per almeno due anni di numerosi periodi con sintomi ipomaniacali che non raggiungono i criteri per episodi ipomaniacali e di numerosi periodi con

Ogni giorno trascorreva alcune ore seduta a guardare altri due abitanti della giungla, un leopardo e un ghe- pardo, che litigavano di continuo perché ciascuno sosteneva

Ecco perché approc- ci non mentali ma energetici, come, tra l’altro, la Terapia del sorriso e della risata, unita ad alcune forme di meditazione, visualizzazione, respirazione,

Giusto rilievo è stato comunque dato alle criticità, vecchie e nuove, emerse negli ultimi tempi e in particolare è stata lamentata la disomogeneità della raccolta e valutazione

Soluzione: l’argomento del logaritmo deve essere positivo, cio` e 2x + 3

(*) In caso di esordio sintomi a scuola SI RAMMENTA DI CONTATTARE IL PROPRIO PEDIATRA DI FAMIGLIA al quale segnalare tempestivamente lo stato di salute del minore e l’effettuazione