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Come accade per la children’s literature, anche la young adult literature

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(1)

26

C

APITOLO

II:

L A Y OUNG A DULT L ITERATURE

2.1 Tentativi di definizione

Come accade per la children’s literature, anche la young adult literature

1

presenta non pochi problemi quando se ne tenta una definizione. Ancora una volta, infatti, si aprono delle questioni: che cosa si intende per ʽyoung adultʼ? In quali fasi, quindi, si può suddividere l’infanzia? Quali sono i suoi confini? Quando un libro è scritto per i giovani adulti? Quali sono le principali caratteristiche? E, non da ultimo, qual è la relazione tra la

YAL

e la children’s literature?

Per cominciare, mi avvalgo della definizione che si può ritrovare in The Oxford Companion to Children’s Literature, ovvero:

YA refers to a type of fiction, sometimes called ʻteenʼ fiction, that is, generally speaking, a relatively modern phenomenon. Until the middle of the 20th century, children who grew out of juvenile books were expected to read popular classics, such as the works of Dickens and Scott, before graduating to more demanding adult novels. Although a distinction was drawn surprisingly early ˗ The Guardian of Education back at the very start of the 19th century had defined a category of ʻBooks for young personsʼ as relating to readers aged fourteen to twenty-one ˗ dedicated production for this readership barely existed still well over a century later. Louise Mack’s Teens (1897) is an almost isolated example of a pre- 2’th century teen novel2.

Da questa prima definizione si possono già trarre alcune conclusioni: in primo luogo si tratta di un fenomeno recente che, come vedremo nel dettaglio nel corso di questo capitolo, trova un momento di sviluppo a partire dalla seconda metà del XX secolo con alcune rare eccezioni precedenti. In secondo luogo, spesso essa è definita come ʻteen literatureʼ, dimostrando quindi la confusione di termini che ancora caratterizza l’analisi critica.

1 Da questo momento in poi userò alcune abbreviazioni: YA per ʻyoung adultʼ e YAL per ʻyoung adult literatureʼ.

2 Cfr. The Oxford Companion of Children’s Literature, (2nd Edition), D.HAHN (ed.), OUP, New York, 2015, pp. 646-47.

(2)

27

Chris Crowe

3

affronta la questione della letteratura

YA

dal punto di vista pedagogico e sottolinea che proprio la confusione circa una definizione di young adult literature ha fatto sì che negli anni si siano andati affermando dei pregiudizi sulla qualità delle opere e che questi stessi pregiudizi, come vedremo a breve, abbiano determinato la mancanza di interesse da parte di genitori e insegnanti, ma anche della critica letteraria. Troppo spesso si pensa che lo young adult novel sia poco più di un “cheap, pulp novel”

4

.

Le librerie tendono a mettere sugli scaffali della letteratura per i giovani adulti o i grandi classici, come Gulliver’s Travels o The Adventures of Huckleberry Finn, oppure opere in sequel, frutto di mirate campagne di marketing che sfruttano il potere persuasivo, quello che Crowe chiama “the lure of young adult literature”

5

. Altro pregiudizio che colpisce la

YAL

è che questa sia costituita prevalentemente da romanzi scritti per ragazzine in fase preadolescenziale.

Il problema per Crowe nasce dallo stesso termine ʽyoung adultʼ. Infatti, se risulta più semplice definire che cosa sia un adulto, altrettanto però non si può dire riguardo le varie fasi dello sviluppo dell’infanzia. Come abbiamo visto al capitolo precedente

6

per la children’s literature, parole come ʽchildʼ e ʽyoung adultʼ sono imprecise. Spesso leggendo la critica troviamo anche altri termini come ʽjuvenileʼ, ʽmiddle gradeʼ, ʽadolescentʼ, ʻteenʼ, ecc. che in parte sono sinonimi, ma in parte no, pur essendo usati di frequente in maniera intercambiabile.

Crowe sottolinea a questo punto come tutta questa confusione e indeterminatezza nella definizione comporti discordanza soprattutto tra gli accademici: tra coloro che ritengono la

YA

una “kiddie lit” e coloro che, invece applicando un approccio storicista, includono anche romanzi considerati ʽclassiciʼ come Little Women e Anne of Green Gables per dare lustro al genere. Altri critici ancora, come Crowe per sua stessa ammissione, vogliono invece far riconoscere il valore artistico della

YA

di per sé e promulgarne l’utilizzo anche da parte degli insegnanti all’interno dei programmi scolastici. Per Crowe, infatti, la

YAL

si definisce come: “all genres of literature published since 1967 [anno della pubblicazione di The Outsiders di S.E. Hinton] that are written for and marketed to young adults”

7

, dove

3 C.CROWE,“Young Adult Literature: The Problem with YA Literature”, in The English Journal, Vol.

90, No. 3, Gennaio 2001, pp. 146-150.

4 Ivi, p. 147.

5 Ibidem.

6 Cfr. Capitolo I.

7 CROWE, op. cit., p. 149.

(3)

28

per giovane adulto lui considera “a person old enough to be in junior high or high school, usually grades seven through twelve”.

Anche Julia Eccleshare

8

riconosce nella definizione di young adult il problema principale dell’etichetta di

YAL

. Infatti, creare un’etichetta che identifichi chiaramente la fascia di lettori ai quali le opere di

YAL

sono rivolte sembra necessario se si affronta la questione dal punto di vista della responsabilità. Infatti, il problema principale di qualsiasi libro scritto è che non si può impedire che sia letto anche da lettori più piccoli, di bambini per l’appunto, che si troverebbero quindi a fruire di materiali non a loro rivolti. Spesso ci si chiede a questo proposito se gli editori abbiamo una certa responsabilità nei confronti dei più piccoli e che quindi debbano più o meno vagliare i contenuti della

YAL

. Eccleshare sottolinea che spesso questo atteggiamento ha portato a tendenze opposte: da un lato certi preferiscono applicare un severo controllo sui contenuti, le tematiche e i linguaggi di queste opere, mentre secondo altri basterebbe inserire in modo chiaro ed esplicito un’indicazione della fascia di età dei lettori cui il libro è rivolto. Per questo motivo sembra chiaro, ancora una volta, che una definizione precisa e consapevole di che cosa si intenda per

YAL

sia sempre più necessaria.

Caroline Hunt

9

, lega il problema della mancata definizione unitaria al fatto che la critica letteraria a essa dedicata sia ancora sostanzialmente scarsa. In primo luogo, la critica non si rivolge alla

YAL

in quanto tale. Gli studiosi, infatti, nel più ampio margine della children’s literature, in certi casi parlano anche di libri per giovani adulti, ma raramente lo fanno distinguendoli da quelli destinati esplicitamente a un pubblico di bambini più piccoli. I titoli più importanti della critica degli anni ’80 addirittura considerano la

YAL

e la children’s literature la stessa cosa. Tra questi ricordiamo The Case of Peter Pan; or the Impossibility of Children’s Fiction (1984) di Jaqueline Rose e Alice To the Lighthouse: Children’s Books and Radical Experiments in Art (1987) di Juliet Dusinberre: entrambi non considerano in alcuno modo la

YAL

diversa dalla children’s literature. Anche Zohar Shavit in Poetics of Children’s Literature (1986) considera la letteratura giovanile più o meno come un fenomeno unitario senza distinguere i diversi lettori per fasce di età

10

.

8J. ECCLESHARE, “Teenage Fiction: Realism, Romances, Contemporary Problem Novels” in International Companion Encyclopedia of Children’s Literature, P.HUNT, Routledge, London and New York, 1996, pp. 387-96.

9 C. HUNT, “Young Adult Literature Evades the Theorists”, in Children’s Association Quarterly, Volume 21, Number 1, Spring, 1996, pp. 4-11.

10 Ivi, p. 4.

(4)

29

A partire dalla decade successiva, si è iniziato ad analizzare più nel dettaglio il fenomeno della

YAL

e così sono state compiute le dovute distinzioni.

Tra gli scritti degli anni ’90 ricordiamo Criticism, Theory and Children’s Literature (1991) di Peter Hunt, il quale, avvalendosi della classificazione dell’infanzia di Nicholas Tucker, pone già una distinzione tra ʻchildʼ e ʻyoung adultʼ sulla base della maggior o minore maturità sessuale

11

. Anche Perry Nodelman dedica uno spazio marginale alla

YAL

nel suo libro The Pleasures of Children’s Literature (1992 e seconda versione rivisitata del 1996), considerando solo in appendice alcuni titoli di romanzi e comunque sempre all’interno della più ampia children’s literature. Nodelman, però, è tra i primi a dimostrarsi consapevole delle differenze tra gli age groups, ma sostiene anche che per scopi teorici non sia necessario trattare la

YAL

come categoria a sé stante. Nel suo saggio The Hidden Adult troviamo la seguente definizione: “Young adult literature seems to involve an intersection of the qualities of children’s literature with ideas about adolescent readers and various types of adult fiction that turns it into a similar but distinct variation of literature for younger children”

12

.

Infine, più radicale è la posizione di Karin Lesnik-Oberstein in Children’s Literature:

Criticism and the Fictional Child (1994), la quale pur riconoscendo un certo grado di unitarietà tra i prodotti destinati a un pubblico di adolescenti, arriva però a mettere in discussione non solo la possibilità della children’s literature, quanto la validità di una qualsiasi analisi critica

13

.

Caroline Hunt trae due conclusioni principali: da una lato attesta che nel dibattito aperto negli ultimi decenni del Novecento la

YAL

non è stata considerata come qualcosa di separato dalla children’s literature e, dall’altro, questo imputa al fatto che si tratta comunque di un fenomeno abbastanza recente nella storia letteraria, che necessita ancora di un certo grado di maturazione critica

14

.

Il prossimo passo quindi è quello di spostarsi a identificare intanto che cosa si intenda per young adult e successivamente a mettere a fuoco le principali caratteristiche dei romanzi ascritti alla

YAL

. Nell’ultimo paragrafo di questo capitolo, invece, ripercorrerò brevemente la storia dalla sua nascita fino ai più recenti sviluppi, accennando anche al fenomeno collaterale della crossover fiction.

11 Cit. An Introduction to Children’s Literature, p. 16.

12P.NODELMAN, op. cit., p. 97.

13 Cfr. Capitolo I, pp. 3-4.

14 C.HUNT, op. cit., p. 5.

(5)

30

2.2 Children, teenagers, young adult: l’età dei lettori

Una prima formulazione del concetto di ʽyoung adultʼ si deve alla scrittrice e pedagogista inglese Sarah Trimmer, la quale nel 1802 afferma di riconoscere come giovane adulti coloro la cui età è compresi tra i 14 e i 21 anni

15

.

Possiamo vedere già da questa prima citazione quanto sia ampio lo spettro di età compreso nell’etichetta di

YA

e, come vedremo, i suoi confini sono anche labili, infatti ciascuno studioso tende a prolungare o accorciare questa fase. Dal punto di vista letterario, però, questa incapacità di dare una definizione unitaria e il tardivo interesse per la questione ha fatto sì che solo altrettanto tardivamente si sviluppasse un mercato librario chiaramente destinato a questa fascia di pubblico. Come vedremo al paragrafo 1.4, infatti, la

YAL

è un fenomeno molto recente, radicato a partire dalla seconda metà del XX secolo.

Tuttavia, come afferma la stessa Eccleshare, anche prima di questa data gli scrittori naturalmente scrivevano per i giovani adulti, poiché ritenevano che fossero una “eager audience and one that needed to be well influenced”

16

.

Ma allora chi sono i giovani adulti? Per prima cosa, non ci sorprende che pedagogisti, critici letterari, antropologi non siano d’accordo su quando far iniziare e soprattutto finire la fase comunemente chiamata come ʻadolescenzaʼ, quella cioè che dovrebbe corrispondere allo young adult, inteso come individuo non più ʻchildʼ, ma non ancora adulto a tutti gli effetti. Infatti, quando affrontiamo questa spinosa questione, soprattutto dal punto di vista letterario, non si può dimenticare la premessa di A.P. Nielsen e K.L.

Donelson nel loro libro Literature for Today’s Young Adults:

the job of growing up is more demanding because, at the same time that young people are trying to become adults, they are also trying to show that they are different from their parents. This leaves each generation scrambling to find its own way to be unique, which is one of the reasons why literature for young adults tends to be a contemporary medium.

Each generation wants its own stories17.

Capiamo così che è difficile etichettare e in un certo senso racchiudere in una fascia di età precisa coloro che per loro natura sono in costante cambiamento, un cambiamento che

15 J. ECCLESHARE, op. cit., p. 387.

16 Ibidem.

17 A.PNIELSEN,K.L.DONELSON,Literature for Today’s Young Adults (8th edition), Pearson, Boston, 2009, pp. 1-110.

(6)

31

guarda continuamente e nostalgicamente al passato infantile, ma al tempo stesso energicamente autoaffermativo.

L’adolescenza è, quindi, una fase estremamente complessa della vita dell’individuo e, come afferma Campagnaro:

in questa fase, intervengono nei ragazzi profondi cambiamenti fisici e psicologici che mutano sensibilmente sia la loro visione del mondo, sia l’articolata varietà del loro stare al mondo. È un’età delicata e il loro pensiero si articola intorno a due nuclei fondamentali:

l’individuazione, ovvero il processo attraverso cui l’individuo struttura il percorso che lo condurrà a essere artefice del proprio destino, e la formazione di relazioni d’amore, che ovviamente sono condizionate dal sopra citato processo di individuazione18.

Nielsen e Donelson, rilevano come anche le istituzioni utilizzino diversi confini di età.

L’Educational Resources Information Clearinghouse (

ERIC

), per esempio, definisce young adults coloro che hanno tra i 18 e i 22 anni, dando quindi un’interpretazione tardiva al fenomeno ed escludendo coloro che solitamente sono considerati gli adolescenti.

Anche il National Assessment of Educational Progress (

NAEP

) si riferisce addirittura a coloro che hanno tra i 21 e i 25 anni di età

19

.

A mio avviso, entrambe queste periodizzazioni, che sono realizzate in ambito statunitense, risentono del fatto che proprio negli Stati Uniti d’America la maggior età sia conseguita più tardivamente rispetto, ad esempio, alla legge italiana e di molti altri stati europei. Per questo motivo, mi trovo più concorde sempre con Nielsen e Donelson che definiscono la

YAL

come “anything that readers between the approximate age of twelve and eighteen choose to read either for leisure or to fill school assignments”

20

. Continuando a citare, si riporta quella che secondo loro è la distinzione dalla children’s literature: “we refer to books released by the juvenile or junior division of a publisher and intended for children from prekindergarten to about six grade”

21

.

A questo punto, è possibile riportare schematicamente un’approssimazione dei criteri più diffusi sul mercato editoriale anglofono per identificare i lettori delle opere ascritte alla children’s literature e alla

YAL

.

18 M. CAMPAGNARO, op. cit., pp. 102-3.

19 A.PNIELSEN,K.L.DONELSON,op. cit., p. 2.

20 Ibidem.

21 Ivi, p. 3.

(7)

32

Di seguito, la tabella riporta a sinistra le etichette identificative delle categorie di lettori e a destra le fasce di età di riferimento

22

:

Categories Age

Babies and Toddlers (Early Years)

0-3

Pre-schoolers or young children 3-5 (UK)

3-6 (USA) Juniors

Middle Grade Tween/Pre-teens

(children and older children, 11+)

6-9 8-12 10-12

Young Adults 12/13-18 (UK)

18-22/25 (USA)

Accettare questa periodizzazione, non significa però ignorare il fatto che ci sia una grande differenza tra le modalità di lettura, influenzate ovviamente dalle facoltà cognitive che sono ancora in via di sviluppo, per esempio tra un lettore di quattordici anni e uno di diciotto, così come ci sono differenze anche tra coloro che di anni ne hanno quindici rispetto a coloro che ne hanno un paio di più. Come ho già premesso, l’adolescenza è una fase di continui sviluppi e per questo motivo, pur restando consapevoli delle difficoltà di stabilirne i confini, è necessario in qualche modo delimitarla, pur riconoscendo della fasi intermedie. Dal punto di vista letterario, questo si ripercuote sui generi. Ad esempio, Nielsen e Donelson utilizzano l’etichetta di “tweeners” per riferirsi a una sottocategoria della

YAL

, di “books aimed primarily at students in junior high or middle school”

23

. Patty Campbell utilizza l’etichetta di “middleschool books”

24

. Si tratta di libri destinati ad un pubblico di ragazzini, i quali sono ancora in parte influenzati da genitori e insegnanti nelle loro scelte narrative, influenza che progressivamente si perde quando il lettore diventa sempre più indipendente negli acquisti. Ciò comporta che i middleschool books siano solitamente più brevi rispetto agli

YA

novels, il linguaggio sia più semplificato ed epurato.

Anche se trattano sempre di tematiche considerate adolescenziali, come l’instaurarsi dei primi rapporti sentimentali, in questo tipo di opere i riferimenti sessuali sono ancora in buona parte censurati. Se lo

YA

novel per eccellenza mette al centro della propria tematica il ʻdiventare adultiʼ con tutto il bagaglio di complicazioni che tale fenomeno comporta,

22 Cfr. http://www.USBORNE.com e https://www.understood.org/en/learning-attention-issues/signs- symptoms/age-by-age-learning-skills/social-and-emotional-skills-what-to-expect-at-different-ages

23 Ivi, p.4.

24 P. CAMPBELL, op. cit., p.67.

(8)

33

nel middleschool book questo cambiamento risulta come anestetizzato, poiché i protagonisti sono ancora in parte infantili e meno consapevoli.

Ancora una volta, però, dobbiamo accettare l’indeterminatezza di qualsiasi teorizzazione. Anche i confini tra

YA

e middle school book sono evanescenti. Può accadere che un libro definito in copertina per un pubblico di giovani adulti sia in realtà una storia per lettori più giovani o, viceversa, una copertina che riporti la dicitura di middle school book o tweener nasconda in realtà un’opera adatta anche a lettori più grandi

25

.

A questo punto non ci rimane che dare un’occhiata a ciò che si vede, o meglio, a ciò che si legge. Per questo motivo al paragrafo successivo, approfondirò le principali caratteristiche della

YAL

. A questo scopo farò riferimento ai testi di chi, come Campbell, Nielsen e Donelson, ma anche Micheal Cart

26

, vive ed opera a stretto contatto con i giovani adulti e soprattutto con i loro libri.

2.3 Principali caratteristiche della YAL

Avendo tentato fino a questo punto di dare una definizione di

YAL

ed essendo arrivati così a un compromesso, che lascia ampi margini di inclusione per opere destinate a teenager e giovani adulti, si procede a identificare alcune caratteristiche che sembrano ricorrere in questi testi. Per fare ciò, partirò in primo luogo dal lavoro di Caroline Hunt, la quale mette in luce tre meccanismi alla base della produzione, commercializzazione e ricezione dei testi

YA

; secondariamente stilerò un elenco di caratteristiche, forme e contenuti sulla base di Nielsen e Donelson.

Caroline Hunt evidenzia la principale differenza tra la

YAL

e la children’s literature, ovvero come cambia l’esperienza di vendita e di acquisto delle opere. Infatti, se per la children’s literature sono gli adulti a comprare nella maggioranza dei casi i libri per i piccoli e talvolta piccolissimi lettori (basti pensare ai pop-up books destinati ai bambini in età prescolare), nel caso della

YAL

il potere passa direttamente nelle mani del lettore finale. Sono i giovani adulti, carichi delle proprie aspettative di gusto, a recarsi molto spesso in libreria e a compiere le scelte. Questo vuol dire che i meccanismi di marketing

25 Ivi, p.70.

26M. CART,Young Adult Novel: from Romance to Realism, American Library Association, Chicago, 2010.

(9)

34

sono diversi: le copertine, i titoli, le illustrazioni e tutti gli aspetti dell’apparato ʻlibroʼ vengono pensati appositamente dagli editori per attrarre il pubblico di adolescenti. Spesso ecco allora che si millantano doti di estrema originalità nella quarta di copertina, oppure sono realizzate delle serie che permettono una maggior fidelizzazione del lettore. Il fatto della popolarità più o meno diffusa di un determinato autore o di una determinata saga influenza ovviamente la disposizione dei libri sugli scaffali delle librerie. A questo proposito meritano una riflessione alcuni problemi riscontrati da Crowe

27

, ovvero il fatto che spesso i giovani adulti vogliono essere considerati adulti e per questo motivo non solo il marketing del libro

YA

dovrà essere pensato in modo tale da distinguersi dalla children’s literature, ma si dovrà dare ampio spazio ai gusti e alla volontà di emancipazione dell’adolescente anche dal punto di vista della pubblicizzazione di un determinato titolo. Inoltre, si deve considerare però che spesso il giovane adulto si caratterizza per un atteggiamento ambivalente: da un lato rimane ancorato ad una dimensione ludico-infantile fatta di fantasie e compensazioni narrative, dall’altra parte è attratto dal “proibito”, dal mondo degli adulti. Ciò comporta che il giovane adulto arrivato tra gli scaffali della libreria possa prediligere consapevolmente titoli non direttamente a lui rivolti. A questo proposito si parla di crossover fiction, fenomeno sul quale mi soffermerò più avanti in questo capitolo. Queste strategie di marketing portano spesso, come sottolinea sempre Crowe, alla valorizzazione di libri a volte di scarsa qualità artistica e di conseguenza si fomenta il preconcetto sulla

YAL

.

Secondo Caroline Hunt, un secondo aspetto che caratterizza la

YAL

è il problema dell’obsolescenza. Infatti, il periodo dell’adolescenza trascorre in maniera fulminea e, di conseguenza, i libri per i giovani adulti tendono a ʻscadereʼ più velocemente, ovvero ad essere presto abbandonati e in certi casi addirittura rinnegati, rispetto a quanto non accade per i libri destinati a dei lettori più piccoli. L’evoluzione inevitabile nel gusto degli adolescenti, che influenza l’abbigliamento, il genere di musica preferito, i tipi di divertimenti e soprattutto il linguaggio, fa sì che quanto più un libro è mimetico del mondo adolescenziale, quindi ne riconosce e mette in luce le peculiarità, tanto più velocemente rischia l’obsolescenza

28

. Questo dipende non solo dal fatto che il singolo lettore, appena superata la fase adolescenziale, tenta in moltissimi casi di negare i propri gusti passati e con questi le proprie letture, ma anche dal fatto che tra una generazione e

27C. CROWE,“Young Adult Literature: What Is Young Adult Literature?”, in The English Journal, Vol.

88, No. 1, Settembre 1998, pp. 120-122.

28 C.HUNT, op. cit., p. 8.

(10)

35

l’altra di adolescenti intercorrono talmente tanti cambiamenti che un libro che piace ad un giovane di una generazione per esempio degli anni ’90, poco avrà da dire ad uno di un’altra, per esempio degli anni Duemila. Questo aspetto è da tener in considerazione perché in parte spiega anche il problema del canone: è difficile che si crei un canone, e di conseguenza un punto fermo per lo sviluppo dell’analisi critica, se la materia in questione è evanescente come i gusti degli adolescenti.

Infine, una terza caratteristica sulla quale ci dobbiamo soffermare è quella che riguarda la relazione tra la

YAL

e la censura. Infatti, spesso i libri per giovani adulti sono in diversa misura censurati dagli editori e a volte dagli stessi autori perché “many books that speak directly to the adolescent experience use language that some adults do not like, mention experiences (especially sexual experiences) that make some adults uncomfortable, and examine the possibility, at least, of serious challenges to authority”

29

. Come avevamo accennato nel primo capitolo

30

, anche nel caso della children’s literature il controllo degli adulti su che cosa si possa o meno far leggere ai piccoli è capillare, ma nella

YAL

diventa inevitabile scontrarsi con tutta quella serie di topic considerati tabù.

Caroline Hunt a questo punto si spinge un passo in avanti attribuendo proprio a queste caratteristiche appena elencate, ovvero la pressione esterna delle strategie di marketing, il pericolo dell’obsolescenza e la censura, come determinanti per l’ancora poca presenza della

YAL

nella critica letteraria. Inoltre, non va dimenticata la questione del canone e la discordanza in merito. Ci sono accademici che si battono affinché i libri

YA

siano inclusi nei preesistenti canoni letterari considerati ʻclassiciʼ per bambini e ragazzi, mentre altri ancora tentano di creare un canone esclusivamente di libri per giovani adulti. Infine, c’è chi come la stessa Hunt mette in dubbio la validità di un qualsiasi tipo di canone letterario ma, al tempo stesso, auspica che la

YAL

ottenga dalla critica e dalle riviste specializzate quella attenzione che renderebbe possibile farla conoscere, suggerendo agli insegnanti i numerosi suoi titoli

31

.

A questo punto, segue un elenco di caratteristiche riconosciute da Nielsen e Donelson come peculiari delle opere della young adult fiction. In particolare, possiamo così sintetizzarle

32

:

29 Ibidem.

30 Cfr. Capitolo I.

31 C.HUNT, op. cit., p. 9.

32 A.PNIELSEN,K.L.DONELSON,op. cit., pp. 20-38.

(11)

36

• Gli autori di

YAL

scrivono adottando il punto di vista del giovane adulto. Spesso si tratta di una narrazione in prima persona, la quale garantisce un’immediatezza che favorisce il coinvolgimento e l’immedesimazione da parte del lettore. Inoltre, anche nel caso di un narratore onnisciente, questo tende a riportare attentamente quello che il protagonista, lui stesso adolescente, pensa e dice, tanto che i lettori hanno comunque l’impressione che si tratti di una narrazione in prima persona.

Un’altra tecnica che favorisce l’immedesimazione è la scelta di un narratore giovane anche nel caso di storie che riguardano altri individui, spesso adulti.

• Conseguenza del primo punto, l’età dei protagonisti dei romanzi

YA

è determinante. Spesso, infatti, si tratta di protagonisti adolescenti, alla prese con le difficoltà di diventar adulti. A questo proposito, sono importanti i riti di passaggio:

il completamento degli studi, la fine dei rapporti conflittuali con gli adulti, la scoperta del sesso, tutte fasi che portano i protagonisti a diventare a loro volta adulti.

• Gli autori si dimostrano consapevoli della volontà dei giovani adulti di volersi emancipare dal potere genitoriale. Per questo motivo creano narrazioni con al centro giovani personaggi che riescono vittoriosamente ad affrontare ciò che gli si frappone sul cammino della propria crescita. Ancora una volta, il lettore

YA

è così chiamato all’identificazione e finisce per rapportarsi in modo più confortevole con l’oggetto libro.

• La

YAL

è caratterizzata da un ritmo narrativo veloce e per questo si adatta bene alle esigenze del giovane lettore contemporaneo. L’impulso alla velocità di fruizione si è andato incrementando proprio negli ultimi decenni con l’avvento di Internet e lo young adult novel sembra essere la forma che meglio si è adattata a quella potenza di immagini e di emozioni che vengono veicolate dai nuovi media.

La necessità di veder rappresentate le proprie sensazioni in una forma rapida, fulminea e per questo impressionante, sta alla base di ciò che gli adolescenti scelgono di leggere.

• La

YAL

include una grande varietà di generi e affronta molteplici tematiche. Dal

nucleo narrativo più diffuso, ovvero l’atto del diventar grandi che sta al centro di

un gran numero di romanzi, si dipanano altre tematiche, come i rapporti con la

famiglia, le prime esperienze sessuali con le dovute conseguenze (si pensi al

(12)

37

sottogenere del ʻpreggers novelʼ

33

), ma anche questioni di carattere etico, ambientale, ecc. Per quanto riguarda i generi, si passa dal romanzo realista, al dramma, ai romanzi di avventura, ma anche al fantasy, all’horror, ai romanzi storici fino ai nonfiction books, come biografie, testi informativi, ecc.

• I libri per giovani lettori si dimostrano anche rappresentativi delle differenze di gruppi etnici e culturali. A partire dagli anni ’60, infatti, lo stereotipo del protagonista maschio, bianco e middle-class, si è andato affievolendo, in favore di storie che tengono conto di gruppi etnici minoritari, della voce delle donne, degli emarginati (a questo proposito basta ricordare The Outsiders di S.E. Hinton), nonché dei membri della comunità

LGBT

.

• Una delle caratteristiche che distingue la

YAL

dalla letteratura per adulti è il mutato atteggiamento dell’autore. Spesso, per soddisfare il piacere alla lettura dei giovani, i protagonisti delle storie sono dipinti come intelligenti, sagaci, anche più dei loro genitori e insegnanti. L’idea è quella di fornire agli adolescenti uno sguardo ottimistico sul mondo, che, malgrado le inevitabili insidie, è un territorio nel quale possono affermarsi e riuscire a costruirsi un’identità. Per questo motivo, si riscontra una tendenza all’happy ending.

Questo mio tentativo sinottico non ha la pretesa di essere esaustivo, ma si prefigge di tratteggiare le caratteristiche linguistiche e stilistiche che andrò riscontrando nel dettaglio nel romanzo analizzato e tradotto ai capitoli successivi.

2.4 Origini e sviluppi della YAL

Sono in molti a riconoscere come illustri precursori della

YA

fiction due opere, pubblicate entrambe nel 1954: The Lord of the Flies di William Golding e The Catcher in the Rye di J.D. Salinger. In entrambi i casi, le narrazioni hanno come protagonisti adolescenti alle prese con le difficoltà del diventar adulti. Questi due testi sono così considerati pietre miliari nello sviluppo della

YAL

, poiché per la prima volta si tratta la questione dell’adolescenza in modo problematico. The Lord of the Flies è una narrazione

33 “Stories of teenage pregnancy and parenting which began in 1966 with A Girl Like Me by Jeanette Eyerly. The pattern followed a formula: worry, discovery, revelation to boyfriend and parents, choice of three alternatives – abortion, keeping the baby, and adoption”, in P.CAMPBELL, op. cit., p. 13.

(13)

38

potente che, sulla scena di un disastro al quale sopravvivono solo dei ragazzini, spazza via ogni illusione circa l’innocenza dell’infanzia. Nel secondo caso, l’impatto è ancora maggiore: attraverso la tecnica dello stream-of-consciousness, la narrazione in prima persona del giovane protagonista Holden Caufield diviene un modo per presentare una visione distaccata e critica sul mondo degli adulti

34

. A questo punto si deve precisare che non a caso si sono definiti questi due romanzi come ʻillustri precursoriʼ piuttosto che definirli come primi esempi di

YA

novels. Infatti, in entrambi i casi siamo di fronte ad un esempio di crossover fiction, ovvero di opere destinate ad un pubblico adulto che solo successivamente sono diventate anche bestseller tra i più giovani. La questione della crossover literature meriterebbe il giusto spazio, ma per l’economia di questo elaborato ricordo solo brevemente lo studio di Rachel Falconer

35

, la quale analizza il fenomeno focalizzandosi sul genere fantasy e auspicando nuovi metodi d’indagine per questo tipo tutto particolare di letteratura

36

.

Tornando alla

YAL

, dobbiamo riconoscere che questa si è andata diffondendo a partire dalla letteratura statunitense. È proprio negli Stati Uniti, infatti, che dal secondo dopoguerra si è cominciato a dar voce e credito ai teenager: i giovani della metà degli anni ’50 erano più vociferanti, ribelli e indipendenti rispetto alla generazione precedente e andavano alla ricerca della propria affermazione e di spazi, anche letterari, nei quali potersi esprimere

37

.

L’effettiva nascita, però, della

YAL

è collocata da molti studiosi tra il 1967 e il 1968 quando furono pubblicati in particolare The Outsiders di S.E. Hinton, The Contender di Robert Lipsyte e The Pigman di Paul Zindel

38

. Questi tre romanzi sono considerati i capisaldi del cosiddetto genere del neorealismo, insieme con The Chocolate War (1974) di Robert Cormier, considerato da molti come il primo vero

YA

novel, nonché opera dal peso tematico e dalla sostanza senza precedenti negli scritti per i giovani lettori, tanto da aver osato disturbare l’universo confortevole di adolescenti e adulti

39

.

34 J. ECCLESHARE, op. cit., p. 388.

35 R. FALCONER, “Crossover Fiction”, in International Companion Encyclopedia of Children’s Literature, P.HUNT, Routledge, London and New York, 1996, pp. 556-71.

36 “But a good starting point for further study would be to adopt a dialogic approach to crossover literature, an approach which would resist universalising statements about the range of texts this appellation signifies (we are not just talking about the Harry Potter books), and would recognise in such narratives the vertiginous play between younger and older, between former, present and future selves, both intra- and extra-textually”, R. FALCONER, “Crossover Fiction”, in International Companion Encyclopedia of Children’s Literature, P.HUNT, Routledge, London and New York, 1996, pp. 556-71 .

37 J. ECCLESHARE, op. cit., p. 390.

38 P. CAMPBELL, op. cit., p. 11.

39 M. CART, op. cit., p. 33.

(14)

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Progressivamente, negli anni ’60 e poi ’70 furono sempre di più gli scrittori che riconobbero le potenzialità di questo nuovo mercato editoriale: gli adolescenti erano lettori sofisticati che avevano bisogno di storie in grado di dar voce alla loro sensibilità.

Così i libri per giovani adulti iniziarono a essere più espliciti riguardo certe tematiche escluse prima d’allora dalla più ampia children’s literature, come le libertà sessuali, le prime esperienze e anche problematiche come le gravidanze indesiderate e l’utilizzo di sostanze stupefacenti, il tutto sotto la spinta del movimento hippie degli anni ’60 e del mutato clima di emancipazione e affermazione degli anni ’70. Progressivamente, con il suo picco a partire dagli anni ’90, anche la violenza è diventata un argomento sempre più centrale della young adult fiction

40

.

Primo sottogenere che godette di maggior successo fu il romance, o romanzo rosa.

Un celebre esempio è Fifteen di Beverly Clearly, pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1956 e solamente nel 1962 in Gran Bretagna dalla casa editrice Penguin. Questa è la storia di Judy, una quindicenne alle prese con la sua prima relazione sentimentale. A questo seguirono altri romanzi progressivamente più complessi e sofisticati: Emma in Love (1970) di Honor Arundel o le storie della scrittrice K.M. Peyton incentrate sul giovane delinquente Pennington e narrate in Pennington’s Seventeeth Summer (1970), The Beethoven Medal (1971) e Penningtion’s Heir (1974).

A partire dalla metà degli anni ’70 anche in Inghilterra iniziò a diffondersi il romance adolescenziale, che inquadra da ogni angolazione l’amore giovanile e l’instaurarsi delle relazioni interpersonali. Tra questi si ricorda di Gunnel Beckman Mia (1974) e i suoi sequel, che trattano il tema del sesso tra gli adolescenti, My Darling Villain (1977) di Lynne Reid Banks e la pubblicazione più controversa dell’epoca, il romanzo Forever (1975) di Judy Blume, il quale fu più volte censurato per i suoi contenuti considerati scabrosi e che tratta dell’iniziazione sessuale della quindicenne Katherine alle prime esperienze con il giovane e altrettanto inesperto Michael

41

.

I testi citati fino a questo punto hanno tutti qualcosa in comune: ammettono e trattano il tema del sesso tra gli adolescenti. È con la young adult fiction che per la prima volta gli scrittori iniziano ad addentrarsi nella complessa realtà delle relazioni in età adolescenziale e a riconoscere le pressioni alle quali sono sottoposti e al problema delle scelte che devono compiere per portare a termine il lungo e doloroso processo di maturazione che gli porterà a diventare adulti a tutti gli effetti. Una cosa però che si può notare è che spesso queste

40 J. ECCLESHARE, op. cit., p. 391.

41 Ivi, p. 392.

(15)

40

narrazioni sono condotte dal punto di vista di protagoniste femmine, cosa che ha portato in molti casi al diffondersi di pregiudizi circa la qualità del romanzo per giovani adulti.

Di contro, i sentimenti e l’affettività di personaggi maschili e il loro rapporto con il sesso e, più in generale le relazioni interpersonali, sono più raramente esplorati. Meritano menzione a questo punto alcune eccezioni: Red Shift (1973) di Alan Garner, il quale analizza il mancato compimento di un atto sessuale soddisfacente da parte del giovane protagonista, o ancora Breaktime (1978) di Aidan Chambers, il quale racconta la storia dell’iniziazione sessuale del giovane Ditto e del conseguente riassetto della propria vita, compresa la complessa relazione con il padre. Sempre di Chambers è il romanzo Dance on My Grave (1982), nel quale il protagonista Hal scopre e dichiara la propria omossessualità

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.

Negli anni ’70 si sviluppò anche un altro genere, spesso definito come problem novel.

Alcuni scrittori, infatti, incentrarono i propri romanzi su argomenti sociali, basandosi anche sui fatti di cronaca contemporanea: il problema dilagante dell’uso di droghe tra i giovani, il tema di genitori assenti a causa di decessi o divorzi, l’aborto, l’anoressia. Un esempio è Go Ask Alice pubblicato nel 1971 dalla scrittrice Beatrice Sparks sotto lo pseudonimo di Anonymous. Il romanzo narra in forma di diario la storia di Alice, quindicenne dall’adolescenza difficile che diventa dipendente dalle droghe

43

.

A partire dagli anni ’80, quella che era stata la liberazione sessuale della decade precedente, diventa un fenomeno sempre più complesso. Non si tratta solamente di adolescenti che manifestano il diritto alla loro naturale voglia di intessere relazioni, affermando anche agli adulti la loro necessità di rapporti sessuali, ma si indaga l’articolato processo di creazione dell’identità dell’individuo, compresa l’identità sessuale. Ecco che in questi anni sono sempre più numerosi i romanzi che affrontano il tema dell’omosessualità dal punto di vista dell’adolescente, come controversa e a volte dolorosa scoperta di sé. Un esempio è The Other Side of the Fence (1986) di Jean Ure, il quale non solo affronta il tema dell’omosessualità, ma accenna, seppur ancora in maniera implicita, alla piaga dilagante delle malattie sessualmente trasmissibili. Queste ultime, e in particolare l’

AIDS

, sono al centro di Night Kites (1986) di M.E. Kerr che, come altri titoli che seguiranno negli anni Ottanta, rappresenta il tentativo dei giovani di dare un senso al tragico destino cui va incontro chi contrae la malattia. Tornando a parlare, invece, della tematica

LGBT

si ricorda il primo romanzo cui protagonista è una ragazza lesbica,

42 Ibidem.

43 P.CAMPBELL, op. cit., p. 12.

(16)

41

Ruby di Rosa Guy (1976) e, il successivo, Annie on My Mind (1986) di Nancy Garden, diventato un cult del genere. In riferimento agli anni Ottanta, Michael Cart

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ci tiene a sottolineare anche un altro aspetto che riguarda il mercato librario. Grazie all’avvento dei primi grandi centri commerciali, cambiò anche il modo di comprare la letteratura. Ciò ebbe un impatto determinante soprattutto sulla

YAL

: sempre più adolescenti iniziarono a frequentare i centri commerciali e in essi le librerie, comprando in maniera autonoma le proprie letture. Per questo motivo si diffusero le edizioni paperback che presto sostituirono le hardcover, determinando anche un incremento esponenziale nelle vendite, grazie ai costi più limitati di queste edizioni

45

.

Cambio di paradigma si ebbe negli anni ‘90 quando la diffusione dell’

AIDS

provocò un atteggiamento mutato nei confronti delle libertà sessuali e queste non furono più al centro delle trame dei romanzi. Tutto questo determinò, infatti, un decrescere del numero di romances a favore di narrazioni in grado di “crediting teenagers with deeper understanding and good sense about the world and the issues which loom large in it”

46

.

Infine, per quanto riguarda la situazione della

YAL

dalla fine degli anni ’90 ad oggi, quello che si registra è una sempre maggior diffusione delle opere e l’allargamento del mercato librario diventato più globale. Non solo il numero degli adolescenti, almeno per quanto riguarda l’analisi della situazione statunitense

47

, è cresciuto in maniera esponenziale, ma il continuo dialogo con il mondo del cinema e delle serie tv ha portato a un successo di pubblico di opere

YA

anche tra lettori più adulti. Un esempio, oltre ovviamente al celeberrimo caso della saga di Harry Potter, il cui successo va ben oltre i limiti delle categorie dei lettori, possiamo ricordare 13 Reasons Why, serie tv basata sul romanzo Thirteen Reasons Why (2007) dello scrittore Jay Asher, o ancora la trilogia di Suzanne Collins, The Hunger Games (2008), Catching Fire (2009) e Mockingjay (2010).

Per concludere, mi soffermo su una riflessione condivisibile di Marnie Campagnaro:

“una delle maggiori conquiste della letteratura per ragazzi in questi ultimi anni è stata la capacità di offrire ai giovani lettori opere forti, coraggiose, audaci che parlano della complessità dei rapporti interpersonali”

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. Anche per questo motivo, ritengo che la

YAL

sia un settore di studi interessante, nonché un campo di sfide per quanto riguarda la traduzione.

44 M. CART, op. cit., p. 45.

45 Ibidem.

46 J. ECCLESHARE, op. cit., p. 399.

47 P. CAMPBELL, op. cit., p. 19.

48 M. CAMPAGNARO, op. cit., p. 109.

(17)

42

A partire dal Capitolo successivo di questo elaborato, mi concentrerò infatti

sull’attività di traduzione, attraverso un esercizio che vede coinvolti da un lato un libro

destinato a lettori tra i 7 e 10 anni, ovvero The Boy Underwater di Adam Baron, dall’altro

un romanzo

YA

della giovane scrittrice emergente Ashley Woodfolk intitolato The Beauty

That Remains.

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