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STATO ATTUALE DELLA CHIESA

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Academic year: 2021

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CAPITOLO 4

STATO ATTUALE DELLA CHIESA

4.1 - Analisi visiva

Situata tra via Ruga degli Orlandi e via dei Vetturali (un tempo via del Fiore), la chiesa della SS. Annunziata si apre con il suo fronte principale su una breve traversa, che dalla chiesa stessa prende il nome.

L’edi cio si presenta esternamente con pareti intonacate e dipinte in giallo, ad eccezione del prospetto est, che lascia esposta la muratura mista in pietrame e laterizio.

Le facciate est e ovest, rivolte rispettivamente verso via Ruga degli Orlandi e verso via dei Vetturali, sono più sviluppate in lunghezza e risultano suddivise ciascuna in due por- zioni, una superiore ed una inferiore, collocate su due piani sfalsati in senso postero-ante- riore e connesse l’una all’altra dal tetto in laterizio posto a copertura delle cappelle laterali.

Nella fascia superiore, entrambe le facciate presentano ciascuna sei contraff orti, ai quali si alternano tre nestre; nella porzione inferiore, il prospetto est è caratterizzato da una serie di aperture che appaiono essere state tutte variamente tamponate, con l’eccezione di due nestre tutt’oggi presenti; la parte inferiore del prospetto ovest, invece, è ampiamente mascherata per la presenza delle abitazioni contigue all’edi cio, tranne che nella porzione

Figura 31 - 32 - prospetto ovest (nell’unica parte libera) e prospetto est. Le fotogra e sono state realizzate nei limiti di quanto consentito dalla ristrettezza degli spazi esterni

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più vicina all’estremità meridionale, in prossimità della quale si apre una piccola porta lignea che funge da accesso secondario.

Anche il prospetto nord risulta quasi interamente non rilevabile, in quanto addossato agli edi ci adiacenti.

La facciata sud risulta suddivisibile in un corpo centrale, più ampio, e due corpi late- rali, questi ultimi sopravanzati in altezza dal primo; esso è caratterizzato dalla presenza di tre elementi che ne interrompono la continuità, allineati dall’alto verso il basso: un’ampia nestra quadrangolare, che fornisce la maggior parte della luce alla navata; una nicchia re- cante una statua marmorea di S. Paolo, patrono dei Barnabiti, risalente al XVIII secolo132; in ne il grande portone in legno a due ante, incorniciato da elementi in pietra sagomata.

L’interno presenta un’unica navata voltata a botte, sui due anchi della quale si aprono cappelle e spazi di servizio; tali aperture sono scandite da paraste, culminanti con ca- pitelli in stile ionico. Ciascuna parasta si prosegue idealmente verso l’alto con un corri- spondente costolone che cinge la semicirconferenza della volta, prosecuzione interrotta trasversalmente dalla presenza di una robusta mensola aggettante che si sviluppa su tutto il perimetro dell’edi cio, accompagnata da un sottostante festone in altorilievo e, ancora inferiormente, da alcune bande decorative di stucchi e intonaci dipinti.

L’ingresso all’ambiente principale dal portone è mediato da una bussola in legno.

La pavimentazone della navata è composta da mattonelle quadrangolari di diverse di-

Figura 33 - 34 - prospetto sud e statua di san Paolo presente nella nicchia sopra il portone d’ingresso. Le fotogra- e sono state realizzate nei limiti di quanto consentito dalla ristrettezza degli spazi esterni.

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mensioni in marmo bianco e nero, disposte a formare disegni geometrici133, mentre nelle cappelle laterali e sul presbiterio il materiale è analogo ma il disegno è a scacchiera sem- plice.

Si procede di seguito alla descrizione dei diversi ambienti che si aff acciano sulla nava- ta; ciascuno di essi, oltre ad aff acciarsi sull’aula principale, è in comunicazione con quelli adiacenti tramite brevi e stretti passaggi pavimentati in laterizio. La numerazione che ver- rà riportata nella descrizione fa riferimento alle gure 38 e 39.

Procedendo dall’entrata (sud) verso l’altare maggiore (nord) lungo il lato ovest della fabbrica, il primo ambiente che si incontra (1 in Figura 38) è una piccola cappella deputata

133 Il pavimento, realizzato a metà del XX secolo, sembra essere stato posato sopra all’antica pavimentazione risalente all’Ottocento;

si veda il paragrafo 3.13 per ulteriori considerazioni in merito.

Figura 35 - Veduta generale della chiesa dal portone d’ingresso

Figura 36 - Veduta generale della chiesa dal presbi- terio

Figura 37 - 37bis - Vedute del lato est che illustrano le decorazioni murarie

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ad ospitare il fonte battesimale in marmo, bipartito (Figura 40). La mensa che contiene il fonte battesimale, anch’essa in marmo, è sovrastata da una piccola nestra in vetro dipin- to raffi gurante S. Giovanni Battista che battezza Gesù lungo le rive del ume Giordano;

tale vetrata presenta una cornice in stucco ed è sormontata da un corona in legno dipinta d’oro. La pavimentazione è in marmo bianco; il soffi tto (come quello di tutte le cappelle enumerate in questa descrizione, se non altrimenti speci cato) è voltato a botte e decorato

Figura 39 - Pianta livello 1. (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, Archivio dei disegni, Pescia, monumento: chiesa della Santissima Annunziata, tavola 5).

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17 15

Figura 38 - Pianta livello 0, (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, Archivio dei disegni, Pescia, monumento: chiesa della Santissima Annunziata, tavola 1).

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10 9 12 11

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con stucchi.

Proseguendo verso nord, è possibile osservare la cappella della Madonna (3 in Figura 38), dove si venera anche S. Antonio da Padova. La cappella era sotto il patronato della famiglia Cecchi, il cui stemma è presente sui plinti che sostengono le colonne dell’altare, quest’ultimo realizzato in marmi policromi con decorazioni in stucco bianco; in una teca sovrastante l’altare è presente una statua di S. Antonio da Padova, circondata da alcuni ex voto. Questo altare è il più antico della chiesa, risalendo al 1648, sebbene il suo aspetto at- tuale sia il risultato di modi che apportate nel XVIII secolo, quando è stato spostato dalla sua antica collocazione a quella odierna (Figura 41).

Dalla cappella della Madonna, tramite una porta situata alla sinistra dell’altare, si acce- de alla cappella dell’Immacolata (2 in Figura 38), uno spazio dal perimetro approssimati- vamente quadrato, attualmente privo di pavimentazione, dalle pareti intonacate e decorate con motivi pittorici. Da qui, tramite la porta che si apre sul versante ovest, a cui si faceva già riferimento sopra, è possibile uscire su via dei Vetturali.

Uscendo nuovamente nella navata e continuando a dirigersi verso l’altare, si incontra la piccola cappella dedicata alla SS. Annunziata (4 in Figura 38); essa presenta un altare in legno, al di sopra del quale è esposto un dipinto ottagonale di un ignoto artista del XVIII secolo raffi gurante l’annunciazione, ispirato all’analoga opera conservata nella chiesa della SS. Annunziata di Firenze134. La volta è dipinta di un vivo azzurro e decorata da stelle do-

134 B. Gerini, Pescia, la provincia di Pistoia, Pistoia, Etruria, 1990, p. 191.

Figura 40 - Fonte battesimale Figura 41 - Cappella della Madonna - cappella Cecchi

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rate, anch’esse dipinte; le pareti laterali presentano attualmente decorazioni geometriche, sebbene si intraveda lo strato di intonaco sottostante che riprendeva lo stesso motivo del cielo rappresentato sulla volta. Nelle pareti sono state ricavate due piccole nicchie, che ospitavano in origine due piccole statue in legno databili XVIII-XIX secolo, raffi guranti la

“Madonna Addolorata” e “Santa Lucia”. Ad oggi solo la prima si trova nella propria nic- chia, mentre della seconda non si sono rinvenute tracce135 (Figura 42).

Al di sopra dell’ingresso della cappellina dell’Annunziata, è appeso un grande dipinto raffi gurante una Madonna con Bambino, adorata da alcuni personaggi, per l’identi cazio- ne dei quali si veda la descrizione settecentesca del Braccini136 (Figura 43).

L’ultima cappella sul lato di ponente è dedicata a S. Filippo Neri (5 in Figura 38); essa era sotto il patronato della famiglia Torriani, della quale si conserva lo stemma scolpito sui plinti alla base dell’altare in marmi policromi, molto simile a quello presente nella cap- pella della Madonna (Figura 44). L’altare è sovrastato da una teca che doveva contenere un dipinto della “Madonna del soccorso” risalente al XVI secolo, in parte ridipinto nel XVIII secolo; questa tavola, originariamente collocata nella chiesa di S. Giuseppe a Montecarlo (LU), raggiunse la chiesa della SS. Annunziata dopo il colera del 1855137. Ad oggi il dipin- to, danneggiato da in ltrazioni d’acqua nel 1994, è stato sottoposto a restauro nel 2000 e

135 Ivi, p. 191.

136 A.S.Par., Campia e memorie storiche della parrocchia, 1784-1987, Rettoria della SS. Annunziata a Pescia – Campia cc. 76-85.

Figura 42 - Cappellina della SS. Annunziata Figura 43 - Dipinto sovrastante la cappella dell’An- nunziata

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spostato nella chiesa collegiata di S. Andrea a Montecarlo138.

Verso nord la cappella comunica con un piccolo disimpegno pavimentato in cotto (6 in Figura 38), che a sua volta dà accesso sul lato ovest alla base del campanile; tuttavia risulta oggi impossibile accedere ai suoi livelli superiori, essendo stato costruito un solaio a chiu- dere il passaggio verso l’alto che in origine conteneva le scale.

Il disimpegno immette nella sacrestia (7 in Figura 38), un’ampia stanza di forma trape- zoidale pavimentata in laterizio, dotata di due nestre che si aff acciano su via dei Vetturali;

vi si riscontra un lavandino, posto in una nicchia ricavata nello spessore murario della parete sud, e mobili lignei che dovevano contenere il materiale per lo svolgimento delle funzioni religiose (Figura 45).

Dalla sacrestia si può accedere al presbiterio, o alternativamente imboccare una sca- linata in pietra che, prima di raggiungere il livello superiore, fornisce anche un accesso laterale al coro.

All’estremità della navata, innalzato di due scalini e parzialmente delimitato da una balaustra marmorea, si trova il presbiterio (8 in Figura 38) con l’altare maggiore, dietro al quale la chiesa si conclude in un abside semi-ottagonale (Figura 46); su di esso si imposta una semi-cupola intonacata e decorata con costoloni, che si continua poi con la volta a botte della navata (Figura 47).

138 http://istitutostoricolucchese.org/index.php?option=com_content&view=section&layout=blog&id=53&Itemid=103&limitstart=5

Figura 44 - Cappella di S. Filippo Neri (cappella Torriani)

Figura 45 - Sacrestia

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L’altare, poggiato su un basamento poligonale a gradini, è in marmo bianco con spec- chiature in marmi rossi e gialli, listate in marmo nero. Dietro all’altare maggiore si staglia un croci sso ligneo e, addossata alla parete, una grande tavola raffi gurante “la Vergine che arresta la pestilenza a Pescia”, commissionata al pittore orentino Carlo Sacconi139 (nel 1713) dal Consiglio Generale di Pescia in segno di riconoscenza per la ne della pestilenza del secolo precedente. A sovrastare il dipinto è presente un’imponente raffi gurazione in stucco dello stemma del Comune di Pescia, sorretto da due angeli.

Il pavimento dell’abside è in cotto e lungo il perimetro si erge un coro ligneo munito di sedute. Rivolgendosi verso la parete est, si osserva la targa in marmo che segnala l’os- sario contenente i resti di padre Antonio Pagni (Figura 48). A anco è presente un varco che immette in un’ulteriore stanza di servizio (9 in Figura 38), pavimentata in laterizio e voltata a botte.

Ritornando verso l’ingresso, lungo il versante est del fabbricato, si attraversa una pic- cola stanza rettangolare (10 in Figura 38) che presenta una scalinata in legno, in cattive condizioni, la quale conduce con una prima rampa ad un pulpito e, con altre due rampe, al primo livello.

All’altezza dell’ambiente di servizio ed esattamente sotto al pulpito, si sviluppa all’in- terno della navata uno stretto confessionale in muratura a tre postazioni (Figura 49), che vede di fronte a sè anche un suo gemello sul lato opposto della chiesa.

Proseguendo verso sud si accede alla cappella di San Carlo Borromeo (11 in Figura 38), anche questa posta sotto il patronato della famiglia Torriani, che viene qui ricordata

Figura 46 - Veduta del presbiterio con l’altare ed il coro

Figura 47 - Veduta della copertura nel punto in cui si incontrano abside e navata

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Figura 51 - Cappellina della Madonna di Pompei Figura 48 - Ingresso dell’ambiente di servizio e

sepolcro del Pagni

Figura 49 - Confessionale; sopra, pulpito e balaustra del 1° livello

Figura 50 - Cappella di S. Carlo Borromeo - cappella Torriani

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con diverse riproduzioni del proprio stemma (Figura 50). L’imponente altare marmoreo è sovrastato dall’illustre dipinto raffi gurante “S. Carlo Borromeo che comunica gli appesta- ti” di Baldassarre Franceschini, detto il Volterrano (Volterra 1611-Firenze 1689)140; esso raffi gura, appunto, san Carlo Borromeo che porta il SS. Viatico ad un appestato, alla luce di una torcia retta da un chierico141.

Adiacente a questa si trova una cappella più piccola dedicata alla Madonna di Pompei (12 in Figura 38), speculare a quella della SS. Annunziata; fu eretta dal parroco Luigi Bat- taglini nel 1893, come testimoniato dalla targa posta sotto alla mensa in marmo:

«HOC SACELLUM

REGINAE A NEOPOMPEIIS NUNCUPATAE ROSARII AERE PROPRIO ET CONLATO

CANONICUS ALOJSIUS BATTAGLINI HUJUS ECCLESIAE RECTOR

DEVOTIONIS ERGO CONSTITUIT, ORNAVIT, DICAVIT

A.D. 1893»

La parete di fondo ospita un dipinto dal pesciatino Italiano Franchi, allievo dell’illustre pittore, anch’egli pesciatino, Prof. Luigi Nor ni142. Il quadro rappresenta una Madonna con Gesù bambino in braccio seduta su una sorta di podio, con ai lati due santi. Il dipin- to, inserito in una teca di vetro, è circondato da una decorazione in legno raffi gurante un sole che irraggia la parete, quest’ultima dipinta di azzurro con striature dorate. Il soffi tto è costituito da una volta a botte intonacata e dipinta in azzurro, arricchito da stelle in stucco dorate, applicate in un reticolo ordinato. Una mensola aggettante separa orizzontalmente la volta dalle pareti laterali, dipinte in bianco e decorate da cornici in legno dorate (Figura 51). Questa cappellina presenta una pavimentazione diversa rispetto a tutte le altre della chiesa: tre tipi di mattonelle romboidali in marmo bianco, marmo nero e marmo grigio, vanno a formare un motivo ottagonale ripetuto.

Sopra all’accesso principale della cappella della Madonna di Pompei, analogamente a quanto accade sulla parete di fronte, è esposta una grande tavola pittorica (Figura 52), in questo caso raffi gurante San Filippo Neri in estasi sostenuto dagli angeli con la Beata Vergine in alto, opera del bolognese Antonio Franceschini datata 1727143; essa era posta originariamente ad ornamento della cappella omonima del santo (5 in Figura 38), ma fu successivamente spostata in questa sede quando in sua vece si decise di esporre all’interno della cappella la Madonna del Soccorso, opera ben più venerata e ammirata dai fedeli.

140 B. Gerini, Pescia, la provincia di Pistoia, Pistoia, Etruria, 1990, p. 192.

141 I. Ansaldi, Descrizione delle sculture, pitture, ed architetture della città, e diogesi di Pescia, Bologna, stamperia di s. Tommaso d’Aquino,1816, p. 34.

142 E. Nucci, La Chiesa Plebana della SS. Annunziata in Pescia, note storiche, Pescia, Tipogra a G. Franchi, 1938, pp. 9-10.

143 I. Ansaldi, Descrizione delle sculture, pitture, ed architetture della città, e diogesi di Pescia, Bologna, stamperia di s. Tommaso

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Figura 52 - Dipinto sovrastante la Cappellina Figura 53 - Cappella dell’Addolorata, un tempo del SS. Croci sso

La cappella successiva, verso la facciata meridionale, è quella dell’Addolorata (13 in Figura 38), un tempo intitolata al SS. Croci sso. Essa presenta un altare di stile affi ne agli altri osservati nelle cappelle vicine, con colonne intonacate ad imitare marmi policromi e stucchi bianchi (Figura 53). Nello spessore murario delle pareti laterali sono ricavate due nicchie contenenti altrettante statue in legno.

Da quest’ultima cappella si accede ad un piccolo ambiente (14 in Figura 38) che a sua volta comunica con la navata centrale all’altezza della bussola. Il piccolo spazio, poco pro-

Figura 54 - Dettaglio della cantoria e dell’organo Figura 55 - Ingresso originario alla casa dei padri, con tamponamento

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fondo in quanto addossato alle scale, ospita una teca di vetro contenente numerose statue lignee.

Le scale in pietra conducono alla cantoria (15 in Figura 39), che si sviluppa al livello su- periore su di un soppalco pavimentato in legno e delimitato da una balaustra in muratura;

essa ospita l’organo (Figura 54).

Sempre al livello superiore, si possono raggiungere altri due ambienti. Il primo (16 in Figura 39), posto sul lato ovest, è accessibile dalle scale con nanti con la sacrestia; si tratta di un’area di passaggio che doveva condurre alle stanze private dei padri, delle quali si pos- sono ancora osservare i varchi di accesso, tamponati in muratura (Figura 55). Il versante rivolto verso la navata è aperto ad aff acciarsi su di essa, con la protezione di un parapetto che si sviluppa con andamento curvilineo.

Un secondo ambiente posto al primo livello si trova sul versante opposto della fabbrica (17 in Figura 39) e vi si accede tramite le scale lignee a cui si accennava nella descrizione della stanza di servizio (10 in Figura 38).

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