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34567APRILE2018 ARTICOLI DI STUDIO PER IL PERIODO: 4 GIUGNO 8 LUGLIO 2018

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34567

APR I LE 2 0 18

ARTICOLI DI STUDIO PER IL PERIODO:

(2)

La Torre di Guardiae un periodico mensile con supplemento quadrimestrale` edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, Via della Bufalotta 1281, Roma.

Direttore responsabile: Gabriele Nannini. Reg. Trib. Roma n. 14289 - 10/1/1972.

ISSN: 0271-3004

Stampata in Gran Bretagna da: Watch Tower Bible and Tract Society of Britain,

34567

Vol. 139, No. 5 ITALIANApril 2018

IN COPERTINA:

KIRGHIZISTAN

Una coppia di pionieri speciali predica in una zona rurale vicino alla citta di Balykchy.`

PROCLAMATORI

5.235

STUDI BIBLICI

4.653

PRESENTI ALLA

COMMEMORAZIONE (2017)

10.067

Questa pubblicazione non

`e in vendita. Viene distribuita nell’ambito di un’opera mondiale di istruzione biblica sostenuta mediante contribuzioni volontarie.

Per fare una donazione

Salvo diversa indicazione, le citazioni della Bibbia sono tratte dalla Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture.

INDICE

SETTIMANA: 4 -10 GIUGNO

Come essere veramente liberi

SETTIMANA: 11-17 GIUGNO

Serviamo Geova, il Dio della libert` a

In tutto il mondo le persone chiedono piu libert` a.` Che concetto di liberta dovrebbero avere i cristiani?` Questi due articoli spiegheranno cos’e la vera liber-` ta, come possiamo ottenerla e come possiamo usa-` re la nostra liberta relativa per il nostro bene e quel-` lo degli altri. Cosa piu importante, vedremo come` usarla per onorare Geova, il Dio della vera liberta.`

Timoteo, un esempio per i fratelli nominati

SETTIMANA: 18-24 GIUGNO

Imitiamo Geova, un Dio che d`

a incoraggiamento

SETTIMANA: 25 GIUGNO – 1° LUGLIO

Incoraggiamoci a vicenda, tanto pi`

u ora

Questi articoli mostrano che Geova ha sempre in- coraggiato i suoi servitori, i quali hanno seguito il suo esempio nel corso dei secoli. Spiegano anche perche oggi´ e pi` u importante che mai incoraggiarsi` a vicenda.

SETTIMANA: 2-8 LUGLIO

Ragazzi, avete obiettivi spirituali?

I ragazzi sono felici quando mettono al primo posto nella vita cio che piace a Geova. Questo articolo` esamina alcune ragioni per le qualie bene porsi` obiettivi spirituali da giovani e dare particolare importanza alla predicazione.

DOMANDE DAI LETTORI

3 8

13

15

20

25

30

(3)

OGGI si parla molto di liberta e uguaglianza. Ovunque le` persone desiderano essere libere dall’oppressione, dalla di- scriminazione e dalla poverta. C’` e chi rivendica la libert` a di` espressione e di scelta. Quello di poter decidere come vive- re la propria vitae un desiderio molto comune in ogni parte` del mondo.

2 Tuttavia, un contoe avere questo desiderio, un altro` e ve-` derlo soddisfatto. In ambito sociale e politico molti organiz- zano manifestazioni di protesta, sommosse o vere e proprie rivoluzioni. Spesso, pero, non si ottengono i risultati spera-` ti, anzi i risvolti possono essere drammatici. Tutto questo di- mostra ancora una volta quanto siano vere le ispirate parole del re Salomone: “L’uomo ha dominato l’uomo a suo danno”

(Eccl. 8:9).

3 Il discepolo Giacomo indico come si pu` o provare vera fe-` licita e soddisfazione. Scrisse: “Chi esamina attentamente la` 1, 2. (a) Cosa dimostra che le persone desiderano essere libere?

(b) Che risultati producono i tentativi di ottenere la libert` a?

3. Come possiamo essere veramente felici e soddisfatti?

Come essere veramente liberi

Se il Figlio vi rendera liberi, sarete davvero liberi`

(GIOV. 8:36)

CANTICI:54, 36

SAPRESTE SPIEGARE?

In che senso la nostra libert`

` a e relativa?

In che modo l’uomo perse la vera liberta?`

Quale libert`

a promise Ges` u, e come possiamo ottenerla?

(4)

legge perfetta che appartiene alla liber- ta e persevera in essa [...] sar` a felice in` quello che fa” (Giac. 1:25). Geova, l’Au- tore di questa legge perfetta, sa meglio di chiunque altro cio che rende gli esse-` ri umani pienamente felici e soddisfatti.

Alla prima coppia umana diede tutto quello di cui avevano bisogno per esse- re felici, inclusa la vera liberta.`

QUANDO GLI ESSERI UMANI ERANO VERAMENTE LIBERI

4 Dai primi due capitoli di Genesie fa-` cile capire che Adamo ed Eva godevano di quella liberta che oggi le persone pos-` sono solo sognare: erano liberi da po- verta, timore e oppressione. Vivevano` una vita del tutto libera dalle preoccu- pazioni legate al cibo, al lavoro, alla sa- lute e alla morte (Gen. 1:27-29; 2:8, 9, 15). Questo vuol forse dire che Ada- mo ed Eva avessero una liberta assolu-` ta? Vediamo.

5 Per molti essere veramente liberi si- gnifica poter fare qualsiasi cosa si desi- deri, a prescindere dalle conseguenze.

Un’opera di consultazione definisce la liberta come “la facolt` a di prendere de-` cisioni e di attuarle”. Ma aggiunge: “Dal punto di vista giuridico le persone sono libere se la societa non impone loro al-` cun limite ingiusto, non necessario o irragionevole” (The World Book Ency- clopedia). In pratica, perche tutti i com-´ ponenti della societa godano della stes-` sa liberta,` e necessario che ci siano dei` limiti. Quindi la domandae: chi ha il di-` ritto di decidere quali limiti sono giusti, necessari e ragionevoli?

4. Che genere di libert`

a avevano Adamo ed Eva? (Vedi l’immagine iniziale.)

5. A differenza di ci`

o che pensano molti, cosa

`e necessario perch´

e ci sia vera libert` a?

6 `

E importante tener conto del fatto che solo Geova Dio gode di una liberta` assoluta e illimitata. Infattie il Creatore` di ogni cosa e l’onnipotente Sovrano dell’universo (1 Tim. 1:17; Riv. 4:11). A questo propositoe da notare la meravi-` gliosa descrizione che il re Davide fece della posizione unica ed eccelsa che solo Geova occupa. (Leggi 1 Crona- che 29:11, 12.) Di conseguenza, tutte le creature in cielo e sulla terra godono di una liberta relativa. Devono riconosce-` re che Geova Dio ha l’autorita assoluta` di imporre limiti che considera giusti, necessari e ragionevoli. Questo e pro-` prio cio che fece con gli esseri umani fin` dall’inizio.

7 Adamo ed Eva inizialmente godeva- no di una grande liberta, che per` o ave-` va dei limiti. C’erano limiti che a loro veniva naturale rispettare, ma che era- no pur sempre dei limiti. Per esem- pio, i nostri primogenitori sapevano che per continuare a vivere dovevano respirare, mangiare, dormire e cosı via.` Dovendo fare queste cose si sentiro- no forse privati della loro liberta? No` di certo, perche Geova aveva fatto in´ modo che provassero gioia e soddisfa- zione perfino svolgendo queste nor- mali attivita (Sal. 104:14, 15; Eccl. 3:` 12, 13). D’altra parte, chi none felice di` prendere una salutare boccata d’aria fresca, di gustare il suo piatto preferito o di svegliarsi dopo una bella nottata di riposo? Queste sono cose necessarie che facciamo senza sentirci oppressi o 6. (a) Perch´

e solo Geova `

e libero in senso as- soluto? (b) Che genere di libert`

a hanno gli es- seri umani, e perch´

e?

7. Quali sono alcuni limiti che ci viene naturale rispettare e che contribuiscono a renderci fe- lici?

(5)

costretti. Di sicuro era cosı anche per` Adamo ed Eva.

8 Geova diede ad Adamo ed Eva il pre- ciso comando di riempire la terra e di prendersene cura (Gen. 1:28). Questo comando non li privava della liberta. Al` contrario, dava loro la possibilita di col-` laborare con il Creatore rendendo la terra un paradiso in cui vivere per sem- pre insieme ai loro figli perfetti (Isa.

45:18). Oggi none contrario alla volon-` ta di Geova scegliere di rimanere single` o di non avere figli. Eppure molti si spo- sano e decidono di avere figli nonostan- te le difficolta che ne derivano (1 Cor. 7:` 36-38). Perche lo fanno? Perch´ e questo´ di norma da felicit` a e soddisfazione` (Sal. 127:3). Se avessero ubbidito a Dio, Adamo ed Eva avrebbero potuto avere un bel matrimonio e una famiglia felice per l’eternita.`

COME L’UOMO PERSE LA VERA LIBERT` A

9 Geova diede ad Adamo ed Eva un al- tro comando, specificando chiaramente la pena in caso di violazione: “Il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiarlo, perche nel´ giorno in cui lo mangerai sicuramente morirai” (Gen. 2:17). Si trattava di un comando ingiusto, non necessario o ir- ragionevole? Privo forse Adamo ed Eva` della liberta? No di certo. Diversi bibli-` sti si sono espressi su quanto questo comando fosse logico e sensato. Per esempio uno di loro ha osservato: “Dal comando di Dio riportato in [Genesi 2:

16, 17] si deduce che solo Dio sa cosae` 8. Quale preciso comando diede Dio ad Ada- mo ed Eva, e perch´

e?

9. Il comando di Dio riportato in Genesi 2:17 era ingiusto, non necessario o irragionevole?

Spiegate.

bene [...] per gli esseri umani e solo Dio sa cosa none bene [...] per loro. Per be-` neficiare del ‘bene’ gli esseri umani de- vono avere fiducia in Dio e ubbidirgli.

Se disubbidiscono, si trovano a decide- re da se cosa´ e bene [...] e cosa non lo`

`e”. Questo `e un peso che gli uomini non sono in grado di portare da soli.

10 Molti oggi potrebbero concludere che il comando di Geova togliesse ad Adamo la liberta di fare quello che vole-` va. Tuttavia, il libero arbitrio non va confuso con il diritto di decidere cosae` bene e cosae male. Adamo ed Eva ave-` vano la liberta di scegliere se ubbidire a` Dio o no. Ma solo Geova ha il diritto as- soluto di decidere cosae bene e cosa` e` male, come simboleggiato dall’“albero della conoscenza del bene e del male”

che era nel giardino di Eden (Gen. 2:9).

Noi esseri umani non possiamo sapere con certezza quali risultati avranno le nostre scelte, tanto meno possiamo sa- pere se saranno sempre positivi. Questo

`e il motivo per cui molte persone, pur prendendo decisioni con le migliori in- tenzioni, si trovano poi a fare i conti con conseguenze negative o addirittura tragiche (Prov. 14:12). In gran parte questo dipende dalle limitazioni dell’es- sere umano. Con il suo comando Geova insegno con amore ad Adamo ed Eva` che per essere veramente liberi doveva- no ubbidirgli. Come reagı la prima cop-` pia umana?

11 Come sappiamo, Adamo ed Eva scelsero di disubbidire. Eva non seppe resistere alla tentazione quando Satana promise: “I vostri occhi si apriranno e 10. Perche il libero arbitrio´ e diverso dal diritto` di decidere cosa `

e bene e cosa ` e male?

11, 12. Perch´

e la decisione di Adamo ed Eva si rivel`

o disastrosa? Fate un esempio.

(6)

voi sarete come [Dio], conoscendo il bene e il male” (Gen. 3:5). Quella deci- sione rese Adamo ed Eva in qualche modo pi `u liberi? No, non ottennero nul- la di quello che Satana aveva promesso loro. Al contrario, capirono in fretta che rigettare la guida di Geova e scegliere di essere indipendenti da lui provoca solo conseguenze disastrose (Gen. 3:16-19).

Questo accade perche Geova non ha´ dato agli esseri umani la liberta di de-` cidere da soli cosa e bene e cosa` e` male. (Leggi Proverbi 20:24; Geremia 10:23.)

12 Possiamo comprendere meglio que- sto punto pensando al pilota di un ae- reo. Per raggiungere la destinazione in modo sicuro, generalmente deve segui- re una rotta prestabilita. Inoltre usa la strumentazione di bordo e si tiene in contatto con i controllori di volo duran- te tutto il percorso. Se decidesse di ignorare le istruzioni e di cambiare rot- ta a suo piacimento, le conseguenze po- trebbero essere disastrose. Adamo ed Eva fecero proprio questo: scelsero di

rigettare la guida di Dio e di fare di testa propria. Quale fu il risultato? Precipita- rono nel peccato e nella morte, trasci- nando con se i loro discendenti (Rom.´ 5:12). Volendo decidere da soli cosa e` bene e cosa e male non acquistarono` maggiore liberta; piuttosto persero la` vera liberta di cui godevano.`

COME OTTENERE LA VERA LIBERT` A

13 Alcuni pensano che non ci sia nien- te di meglio che godere di liberta asso-` luta. Mae realmente cos` ı?` `

E vero che es- sere liberi offre molti vantaggi; d’altra parte rabbrividiamo pensando a come sarebbe il mondo se non ci fossero re- strizioni di alcun genere. Un’opera di consultazione afferma: “Le leggi di ogni societa organizzata formano un sistema` complesso in cui liberta e restrizioni si` bilanciano” (The World Book Encyclope- dia). Il termine “complesso” rende bene l’idea. Pensate all’enorme quantita di li-` bri che contengono leggi scritte da esse- ri umani e alle schiere di avvocati e 13, 14. Come si pu`

o ottenere la vera libert` a?

(7)

giudici che servono per interpretarle e applicarle!

14 Ges `u Cristo indico invece un modo` semplice per ottenere la vera liberta` quando disse: “Se rimanete nella mia parola, siete veramente miei discepo- li; conoscerete la verita, e la verit` a vi` rendera liberi” (Giov. 8:31, 32). Ges `u` menziono quindi due azioni necessarie:` (1) accettare la verita che insegn` o e` (2) diventare suoi discepoli. Questo ci rendera veramente liberi. Ma liberi da` cosa? Ges `u aggiunse: “Chiunque pratica il peccatoe schiavo del peccato. [...] Se` percio il Figlio vi render` a liberi, sarete` davvero liberi” (Giov. 8:34, 36).

15 La liberta che Ges `u promise ai suoi` discepolie di gran lunga superiore alla` liberta che oggi molti desiderano in` campo sociale e politico. Con le parole

“se percio il Figlio vi render` a liberi, sa-` rete davvero liberi”, Ges `u si stava ri- ferendo alla liberazione dalla peggio- 15. Perch´

e la libert`

a promessa da Ges` u ci ren- de “davvero liberi”?

re forma di schiavit `u e oppressione a cui l’uomo sia mai stato sottoposto: la schiavit `u del peccato. Oltre a spingerci a fare il male, il peccato puo impedirci di` fare il bene, anche quando sappiamo che una cosa e giusta o` e nelle nostre` possibilita. In questo senso siamo schia-` vi del peccato. I risultati sono frustra- zione, sofferenze, dolore e infine la mor- te (Rom. 6:23). L’apostolo Paolo provo` in prima persona questo genere di dolo- re e di angoscia. (Leggi Romani 7:21- 25.) Solo quando saremo liberi dal pec- cato potremo godere della vera liberta` che avevano i nostri primogenitori.

16 Con l’espressione “se rimanete nel- la mia parola”, Ges `u intendeva sottoli- neare il fatto che se desideriamo essere liberati da lui dobbiamo soddisfare cer- ti requisiti e rispettare certi limiti. Es- sendo cristiani dedicati, abbiamo rin- negato noi stessi e abbiamo scelto di vivere all’interno dei confini traccia- ti dagli insegnamenti di Cristo (Matt.

16:24). Come promesso da Ges `u, sa- remo veramente liberi solo quando go- dremo pienamente dei benefıci del sa-` crificio di riscatto.

17 Se ci sottomettiamo agli insegna- menti di Ges `u come suoi discepoli, la nostra vita sara significativa e soddisfa-` cente. Inoltre avremo la prospettiva di essere completamente liberi dalla schia- vit `u del peccato e della morte. (Leggi Romani 8:1, 2, 20, 21.) Nel prossimo articolo vedremo come possiamo usare la nostra liberta in modo da onorare` Geova, il Dio della vera liberta, per sem-` pre.

16. Come possiamo diventare davvero liberi?

17. (a) Cosa render`

a significativa e soddisfa- cente la nostra vita? (b) Cosa vedremo nel prossimo articolo?

La decisione di Adamo ed Eva si `

e rivelata disastrosa!

(Vedi i paragrafi da 9 a 12)

(8)

I ROMANI, il popolo in mezzo a cui vivevano i primi cristia- ni, si consideravano con orgoglio i difensori della legge, del- la giustizia e della liberta. Eppure la grandezza dell’impero` romano fu in gran parte raggiunta grazie alle fatiche degli schiavi. Ci fu un periodo in cui gli schiavi costituivano circa il 30 per cento della popolazione. Sicuramente schiavit `u e li- berta erano argomenti che riguardavano da vicino la gente` comune, cristiani inclusi.

2 Nelle sue lettere l’apostolo Paolo parla molto di liberta.` Tuttavia lo scopo del suo ministero non era promuovere le tanto desiderate riforme sociali o politiche. Anziche cercare´ di ottenere la liberta tramite governi o istituzioni umane,` Paolo e gli altri cristiani si impegnarono per far conoscere la buona notizia del Regno di Dio e l’immenso valore del sacri- ficio di riscatto di Cristo Ges `u. Paolo indirizzo i suoi compa-` gni di fede alla Fonte della vera liberta. Per esempio, nella sua` seconda lettera ai cristiani di Corinto, disse chiaramente:

1, 2. (a) Perch´

e schiavit`

u e libert`

a erano temi molto discussi ai giorni di Paolo? (b) In base alle parole di Paolo, chi d`

a la vera libert` a?

Serviamo Geova, il Dio della libert `

a

“Dove c’e lo spirito di Geova c’` e libert` a”`

(2 COR. 3:17)

CANTICI:49, 73

COME RISPONDERESTE?

In quali modi lo spirito di Geova ci ha liberato?

Come possiamo evitare di usare male la libert`

a che Dio ci ha dato?

Cosa possiamo fare per usare bene la nostra libert`

a?

(9)

“Geovae lo Spirito, e dove c’` e lo spirito` di Geova c’e libert` a” (2 Cor. 3:17).`

3 Nella sua lettera Paolo stava parlan- do di quello che era successo a Mose` quando era sceso dal monte Sinai dopo essere stato alla presenza di un angelo di Geova. Il suo volto emetteva raggi. Ve- dendo Mose, il popolo aveva avuto pau-` ra; cosı Mos` e si era messo un velo sul` volto (Eso. 34:29, 30, 33; 2 Cor. 3:7, 13).

Paolo spiego: “Ma quando qualcuno si` converte a Geova, il velo viene tolto”

(2 Cor. 3:16). Cosa significano queste parole?

4 Come abbiamo visto nell’articolo precedente, Geova, il Creatore di ogni cosa,e l’unico ad avere libert` a assoluta` e illimitata. `

E quindi logico che alla pre- senza di Geova e “dove c’e lo spirito di` Geova” ci sia liberta. Per avere quella li-` berta e goderne i benef` ıci, per` o, dob-` biamo ‘convertirci a Geova’, cioe in-` staurare un rapporto personale con lui.

Quando erano nel deserto, gli israeliti non vedevano in modo spirituale quello che Geova stava facendo per loro. Ave- vano indurito il loro cuore; era come se il loro cuore e la loro mente fossero co- perti da un velo, e questo li portava a concentrarsi solo su come usare in modo carnale, o egoistico, la liberta ap-` pena ottenuta con l’uscita dall’Egitto (Ebr. 3:8-10).

5 La liberta che deriva dallo spirito di` Geova, comunque, e pi `u di una libera-` 3, 4. (a) Di cosa aveva parlato Paolo nei ver- setti che precedono 2 Corinti 3:17? (b) Cosa dobbiamo fare per godere della libert`

a che vie- ne da Geova?

5. (a) Che tipo di libert` a d`

a lo spirito di Geo- va? (b) Perche possiamo dire che la prigionia´ letterale non pu`

o togliere la libert`

a che ci d` a Geova? (c) A quali domande daremo risposta?

zione dalla schiavit `u letterale. Lo spirito di Geova puo fare qualcosa che gli esse-` ri umani non potranno mai fare: rende- re liberi dalla schiavit `u del peccato e del- la morte, oltre che dalla schiavit `u della falsa religione e delle sue pratiche (Rom.

6:23; 8:2). Che liberta straordinaria!` Si puo godere di questa libert` a anche` quando si e in prigione o in schiavit `u` (Gen. 39:20-23). `

E il caso della sorella Nancy Yuen e del fratello Harold King, che rimasero in prigione per anni a mo- tivo della loro fede. Su JW Broadcasting (nella categoria INTERVISTE ED ESPE- RIENZE ˛ DI FRONTE ALLE PROVE) sono disponibili due video in cui raccon- tano la loro esperienza. Ma come pos- siamo dimostrare che consideriamo pre- ziosa la nostra liberta? E cosa possiamo` fare per usarla bene?

APPREZZIAMO LA LIBERT` A CHE DIO CI HA DATO

6 Quando ci rendiamo conto del valo- re di un regalo vogliamo dimostrare gra- titudine a chi ce l’ha fatto. Gli israeliti non apprezzarono la liberta che Geova` aveva dato loro facendoli uscire dall’E- gitto. Pochi mesi dopo la loro liberazio- ne iniziarono a rimpiangere il cibo e le bevande che avevano in Egitto e a la- mentarsi per cio che Geova stava dando` loro. Arrivarono al punto di voler torna- re indietro. Finirono per dare pi `u valore a pesce, cetrioli, cocomeri, porri, cipol- le e aglio che alla liberta di adorare il` vero Dio, Geova. Non stupisce che Geo- va si sia adirato moltissimo con loro (Num. 11:5, 6, 10; 14:3, 4). Questae una` lezione anche per noi.

6. Cosa dimostra che gli israeliti non apprez- zarono la libert`

a che Geova aveva dato loro?

(10)

7 L’apostolo Paolo esorto tutti i cri-` stiani a non sottovalutare la liberta che` Geova aveva generosamente dato loro tramite suo Figlio, Ges `u Cristo. (Leggi 2 Corinti 6:1.) Pensiamo a quanto sof- friva Paolo sentendosi prigioniero del peccato e della morte. Eppure dichiaro` con gratitudine: “Sia ringraziato Dio per mezzo di Ges `u Cristo nostro Signore!”

Ne spiego il motivo con queste paro-` le: “La legge dello spirito che da vita` per mezzo di Cristo Ges `u ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte”

(Rom. 7:24, 25; 8:2). Vogliamo imitare l’esempio di Paolo non dimenticando mai il fatto che Geova ci ha liberato dal- la schiavit `u del peccato e della morte.

Per mezzo del riscatto possiamo servire il nostro Dio con la coscienza pulita e provando vera gioia (Sal. 40:8).

8 Oltre a mostrare gratitudine, pero,` dovremmo fare attenzione a non usare male la nostra preziosa liberta. L’apo-` stolo Pietro avvertı i cristiani di non` usare la loro liberta come una scusa per` assecondare i desideri carnali. (Leggi 1 Pietro 2:16.) Quell’avvertimento ci ri- corda cio che accadde agli israeliti nel` deserto. Anche noi corriamo un perico- lo simile, se non peggiore. Satana e il suo mondo propongono mode e stili sempre pi `u allettanti in fatto di abbiglia- mento e aspetto in generale, alimen- tazione, divertimenti e in molti altri campi. La pubblicita si serve in modo` subdolo di persone affascinanti per far- ci credere che abbiamo bisogno di cose 7. In che modo Paolo segu`

ı il consiglio che lui stesso diede in 2 Corinti 6:1, e come possiamo imitare il suo esempio?

8, 9. (a) Quale avvertimento diede Pietro ai cristiani su come usare la libert`

a? (b) Quali pe- ricoli corriamo oggi?

che in realta non ci servono. Com’` e faci-` le cadere vittima di queste tattiche e usa- re male la propria liberta!`

9 L’avvertimento di Pietroe valido an-` che per decisioni pi `u importanti, come nel campo dell’istruzione, del lavoro o della carriera. A scuola, ad esempio, si fa molta pressione sui ragazzi perche va-´ dano all’universita. Viene promossa l’i-` dea che un’istruzione elevata permetta di ottenere un lavoro prestigioso e ben pagato, e vengono presentate statistiche che evidenziano la differenza di stipen- dio tra laureati e diplomati. Davanti a una decisione che puo cambiare la vita,` un ragazzo puo essere molto attratto da` quanto gli viene proposto. Di cosa do- vrebbero tenere conto lui e i suoi geni- tori?

10 Alcuni pensano che queste siano decisioni personali e che ognuno abbia la liberta di fare tutto ci` o che la sua co-` scienza gli permette. Forse hanno in mente le parole che Paolo disse ai cri- stiani di Corinto a proposito del cibo:

“Per quale motivo, infatti, la mia liberta` dovrebbe essere giudicata dalla coscien- za di un altro?” (1 Cor. 10:29). Anche se

`e vero che abbiamo la libert`a di fare scel- te personali in fatto di istruzione e car- riera, dobbiamo ricordare che la nostra liberta` e relativa e che tutte le decisioni` che prendiamo hanno delle conseguen- ze. Infatti poco prima di quelle parole Paolo aveva scritto: “Tuttoe lecito [o “` e` permesso”, nt.], ma non tuttoe vantag-` gioso. Tuttoe lecito, ma non tutto edifi-` ca” (1 Cor. 10:23). Capiamo quindi che, ogni volta che usiamo la nostra liberta` per prendere decisioni, dobbiamo tener

10. Cosa dobbiamo ricordare quando usiamo la nostra libert`

a per prendere decisioni?

(11)

conto di questioni molto pi `u importanti delle nostre preferenze.

USIAMO BENE LA NOSTRA LIBERT` A

11 Quando avvertı i cristiani di non` usare male la loro liberta, Pietro ne spie-` go anche il motivo. Li incoraggi` o a usa-` re la loro liberta “come schiavi di Dio”.` Quindi lo scopo per cui Geova ci ha li- berato tramite Ges `u dalla legge del pec- cato e della mortee quello di permetter-` ci di vivere una vita dedicata a Lui come Suoi schiavi.

12 Il modo migliore di usare la nostra liberta` e impegnarsi al massimo per rag-` giungere obiettivi spirituali. Questo ci impedira di diventare di nuovo schiavi` delle ambizioni e dei desideri tipici del mondo (Gal. 5:16). Pensiamo per esem- pio al patriarca Noe e alla sua famiglia.` Vivevano in un mondo violento e immo- 11. Qual `

e l’obiettivo per cui siamo stati libe- rati?

12. Quale esempio ci hanno lasciato No` e e la sua famiglia?

rale, eppure evitarono di lasciarsi in- fluenzare dai desideri e dagli obietti- vi delle persone che li circondavano.

Come ci riuscirono? Si dedicarono con impegno alle attivita che Geova aveva` comandato loro di compiere: costruire l’arca, preparare provviste per se e per´ gli animali, e avvertire la gente. Infatti leggiamo: “Noe fece tutto ci` o che Dio gli` aveva comandato. Fece proprio cosı”` (Gen. 6:22). Questo permise a lui e alla sua famiglia di sopravvivere alla fine di quel mondo (Ebr. 11:7).

13 Oggi cosa ci comanda di fare Geo- va? Quali discepoli di Ges `u, sappiamo bene qual e l’incarico che Dio ci ha af-` fidato. (Leggi Luca 4:18, 19.) La mag- gioranza delle personee ancora acceca-` ta dal dio di questo sistema di cose ede` schiava dal punto di vista religioso, eco- nomico e sociale (2 Cor. 4:4). Sta a noi seguire l’esempio di Ges `u aiutando le 13. Quale fu l’incarico che Ges`

u ricevette e che affid`

o ai suoi discepoli?

Stiamo usando la libert`

a di scelta

per promuovere l’opera del Regno o per i nostri interessi?

(Vedi i paragrafi da 8 a 10)

(12)

persone a conoscere e adorare Geova, il Dio della liberta (Matt. 28:19, 20). Non`

`e un compito facile, anzi presenta molte sfide. In alcuni paesi la gente sta diven- tando sempre pi `u indifferente, se non addirittura ostile. La domanda che tutti dovremmo farci e: “Posso usare la mia` liberta per sostenere in misura ancora` maggiore l’opera del Regno?”

14 `

E incoraggiante vedere che molti hanno capito che la fine di questo siste- mae veramente vicina e hanno semplifi-` cato la loro vita per impegnarsi nel mi- nistero a tempo pieno (1 Cor. 9:19, 23).

Alcuni prestano servizio nel loro ter- ritorio, altri si spostano dove c’e pi `u` bisogno. I dati indicano che negli ul- timi cinque anni oltre 250.000 procla- matori sono diventati pionieri regolari, portando a pi `u di 1.100.000 la media dei predicatori a tempo pieno. Scegliere di servire Geova a tempo pieno e uno` splendido modo di utilizzare la propria liberta (Sal. 110:3).`

15 Cosa ha aiutato questi fratelli a usa- re bene la loro liberta? Pensiamo a John` e Judith, che negli ultimi 30 anni hanno servito in diversi paesi. Ricordano che quando nel 1977 fu istituita la Scuola del Servizio di Pioniere si diede molta im- portanza all’essere disposti a trasferirsi dove c’era pi `u bisogno. John racconta che, per non perdere di vista quell’o- biettivo e mantenere una vita semplice, cambio lavoro molte volte. Infine lui e la` moglie si trasferirono all’estero. Pregan- do Geova e confidando in lui riuscirono a superare ostacoli come imparare una nuova lingua o adattarsi a una nuova cultura e a un clima diverso. Come han- 14, 15. Come viene accolto dai servitori di Geova il comando di predicare? (Vedi l’imma- gine iniziale.)

no influito su di loro quegli anni spesi nel servizio? “Sentivo che di tutte le at- tivita in cui mi ero impegnato fino ad al-` lora, quella era la migliore”, dice John.

“Geova divento pi `u reale per me; fu` come un padre affettuoso. Ora capisco meglio cosa significano le parole di Gia- como 4:8: ‘Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinera a voi’. Capii di aver trovato` quello che cercavo, un vero scopo nella vita e tante soddisfazioni”.

16 A differenza di John e Judith, altri a motivo delle circostanze non possono servire a tempo pieno per un lungo pe- riodo. Nonostante cio, molti di loro si` offrono di lavorare come volontari in progetti di costruzione in varie parti del mondo. Per esempio, alla costruzione della sede mondiale a Warwick, nello stato di New York, hanno partecipato circa 27.000 fratelli e sorelle, che si sono offerti volontari per periodi che andava- no dalle due settimane fino a un anno o pi `u. Molti hanno lasciato temporanea- mente tutte le loro attivita. Hanno usato` la loro liberta per lodare e onorare Geo-` va, il Dio della liberta. Che bell’esempio!`

17 Siamo grati di aver conosciuto Geo- va e di avere la liberta che deriva dall’a-` dorarlo. Con le nostre scelte vogliamo dimostrare di apprezzare questa liberta.` Anziche usarla male, sfruttiamola per´ servire Geova al massimo. Cosı potremo` godere delle benedizioni promesse da Geova quando si adempira questa profe-` zia: “La creazione stessa sara liberata` dalla schiavit `u della corruzione e avra la` gloriosa liberta dei figli di Dio” (Rom.` 8:21).

16. In che modo migliaia di fratelli hanno di- mostrato di usare bene la loro libert`

a?

17. Quale futuro meraviglioso attende coloro che usano bene la libert`

a data da Dio?

(13)

DURANTE lo scorso anno nelle congre- gazioni dei Testimoni di Geova in tutto il mondo migliaia di fratelli sono stati nomi- nati anziani o servitori di ministero. Se sei fra loro, sicuramente sei contento di aver ricevuto questo privilegio.

D’altro canto, potresti essere un po’ in ansia, e questo sarebbe comprensibile.

Jason, un giovane anziano di congregazio- ne, racconta: “Quando sono stato nomina- to, mi sono sentito sommerso dalle nuove responsabilita”. Anche Mos` e e Geremia non` si sentirono all’altezza dei nuovi incarichi ri- cevuti da Geova (Eso. 4:10; Ger. 1:6). Se provi sentimenti simili, come puoi superar- li e fare ulteriori progressi? L’esempio di Ti- moteo pu`

o esserti utile (Atti 16:1-3).

IMITA L’ESEMPIO DI TIMOTEO

Quando l’apostolo Paolo lo invito ad ac-` compagnarlo nei suoi viaggi missiona- ri, Timoteo era probabilmente negli ulti- mi anni dell’adolescenza o aveva poco pi`

u di 20 anni. Essendo giovane, forse all’ini- zio avra avuto scarsa fiducia in s` e stesso´ e non gli sara stato facile svolgere alcu-` ni compiti richiesti dal suo nuovo incari- co (1 Tim. 4:11, 12; 2 Tim. 1:1, 2, 7). Eppu- re, una decina di anni piu tardi Paolo pot` e´ dire alla congregazione di Filippi: “Spero nel Signore Ges`

u di mandarvi presto Timo- teo [...]. Non ho nessun altro che abbia la sua stessa disposizione d’animo” (Filip. 2:

19, 20).

Cosa rendeva Timoteo un anziano cos` ı speciale? Vediamo sei cose che possiamo imparare da lui.

1. Si interessava degli altri.Paolo disse ai fratelli di Filippi che Timoteo si preoccu- pava sinceramente di loro (Filip. 2:20). In effetti Timoteo si interessava delle perso- ne. Aveva davvero a cuore il loro benesse- re spirituale, ed era disposto a darsi molto da fare per loro.

Una storiella narra di un conducente di autobus che era cos`

ı preoccupato di ri- spettare gli orari da non fermarsi per far salire i passeggeri. Cerca di non compor- tarti allo stesso modo. William, un fratello rispettato che `

e anziano da pi`

u di 20 anni, da questo consiglio a chi` e nominato da` poco: “Ama i fratelli. Da’ pi`

u importanza alle loro necessita che agli aspetti organiz-` zativi della congregazione”.

2. Metteva al primo posto le attivit` a spirituali.Con l’esempio di Timoteo in mente, Paolo disse: “Tutti gli altri [...] cer- cano i propri interessi, non quelli di Gesu` Cristo” (Filip. 2:21). Paolo noto che i fra-` telli di Roma, citta da cui stava scrivendo,` erano troppo presi dalle loro faccende. Dal punto di vista spirituale non davano tut- to quello che avrebbero potuto. Ma questo non era il caso di Timoteo! Quando si pre- sento l’opportunit` a di fare di pi` u per dif-` fondere la buona notizia, dimostro lo stes-` so atteggiamento di Isaia, che aveva detto:

“Eccomi! Manda me!” (Isa. 6:8).

Come puoi trovare l’equilibrio tra le re- sponsabilita spirituali e quelle di altro ge-` nere? In primo luogo, stabilisci le priori- ta. Paolo raccomand` o di ‘accertarsi` delle cose piu importanti’ (Filip. 1:10). Fa’`

TIMOTEO

UN ESEMPIO PER I FRATELLI NOMINATI

1

2

(14)

coincidere le tue priorita con quelle di Dio.` In secondo luogo, semplifica la tua vita.

Elimina tutto quello che ti porta via tem- po ed energie. Paolo esorto Timoteo: “Ri-` fuggi [...] i desideri tipici della giovinezza, ma persegui giustizia, fede, amore, pace”

(2 Tim. 2:22).

3. Si impegnava molto nel sacro servi- zio.Paolo ricordo ai filippesi: “Voi sapete` quale prova [Timoteo] ha dato di se: come´ un figlio con il padre, ha servito insieme a me per diffondere la buona notizia” (Filip.

2:22). Timoteo non era pigro. Si impegn` o molto nel servizio che svolse con Paolo, e questo rinsaldo il loro legame.`

Oggi nell’organizzazione di Dio il lavo- ro non manca di certo. Si tratta di attivi- t`

a gratificanti che possono farti sentire pi` u vicino ai fratelli. Poniti quindi l’obiettivo di avere “sempre molto da fare nell’opera del Signore” (1 Cor. 15:58).

4. Metteva in pratica quello che impa- rava.Paolo scrisse a Timoteo: “Hai segui- to attentamente il mio insegnamento, la mia condotta, i miei obiettivi, la mia fede, la mia pazienza, il mio amore, la mia per- severanza” (2 Tim. 3:10). Mettendo in pra- tica quello che imparava, Timoteo divento` idoneo a ricevere maggiori responsabilita` (1 Cor. 4:17).

Hai un amico maturo che per te ` e un punto di riferimento a livello spirituale? Se la tua rispostae no, pensa a chi potrebbe` esserlo. Tom, chee anziano da molti anni,` ricorda: “Un anziano esperto mi prese sot- to le sue ali e mi addestro in modo eccel-` lente. Gli chiedevo consigli e poi li seguivo.

Questo in breve tempo mi fece acquistare fiducia in me stesso”.

5. Continuava ad addestrare se stes-´ so.Paolo esorto Timoteo ad addestrare s` e´ stesso avendo come obiettivo la devozio- ne a Dio (1 Tim. 4:7). Pur avendo un alle- natore, un atleta deve allenarsi anche da solo. Per questo Paolo incoraggio Timoteo:`

“Continua ad applicarti alla lettura pubbli- ca, all’esortazione, all’insegnamento. [...]

Medita su queste cose; dedicati interamen-` te a esse, affinch´

e il tuo progresso sia chia- ramente visibile a tutti” (1 Tim. 4:13-15).

Anche tu devi continuare ad affinare le tue capacit`

a. Non smettere di crescere dal punto di vista spirituale e tieniti al passo con le direttive dell’organizzazione. Inoltre, evita di diventare troppo sicuro di te; non pensare di avere cosı tanta esperienza da` poter gestire qualunque situazione senza fare attente ricerche. Come Timoteo, “pre- sta costante attenzione a te stesso e al tuo insegnamento” (1 Tim. 4:16).

6. Confidava nello spirito di Geova.Ri- flettendo sul ministero di Timoteo, Paolo gli ricord`

o: “Custodisci questo eccellente tesoro per mezzo dello spirito santo, che dimora in noi” (2 Tim. 1:14). Per continua- re a svolgere e ad apprezzare il suo incari- co, Timoteo doveva confidare nello spirito di Dio.

Donald, chee anziano da vari decenni,` osserva: “I nominati devono proteggere la loro amicizia con Dio. In questo modo ‘le loro forze non faranno che aumentare’. Se pregano per chiedere lo spirito santo e svi- luppano le qualit`

a che fanno parte del suo frutto, saranno una vera benedizione per i fratelli” (Sal. 84:7; 1 Piet. 4:11).

UN PRIVILEGIO DA CUSTODIRE

`E molto incoraggiante vedere che, pro-

prio come te, tanti altri fratelli nominati di recente stanno facendo ulteriori progressi dal punto di vista spirituale. Jason, men- zionato all’inizio, dice: “Da quando sono anziano ho imparato molte cose e ho svi- luppato piu fiducia in me stesso. Ora mi` piace molto il mio incarico e lo considero un meraviglioso privilegio”.

Continua a fare progressi, impara da Ti- moteo, e cosı anche tu sarai di grande aiu-` to nel popolo di Dio!

3

4

5

6

(15)

GEOVA si e sempre dimostrato un Dio che d` a incoraggia-` mento, fin da quando l’uomo ha peccato ede diventato im-` perfetto. Subito dopo la ribellione nell’Eden pronuncio una` profezia che, una volta compresa, avrebbe dato coraggio ai discendenti di Adamo. La situazione non era disperata. La promessa riportata in Genesi 3:15 avrebbe dato all’umanita` la speranza che un giorno “l’antico serpente”, Satana il Dia- volo, sarebbe stato distrutto insieme a tutte le sue opere mal- vagie (Riv. 12:9; 1 Giov. 3:8).

GEOVA INCORAGGI`

O I SUOI SERVITORI NEL PASSATO

2 Noe visse in un mondo malvagio dove le uniche persone` che adoravano Geova erano lui e i suoi familiari. Visto che violenza e perversione sessuale dilagavano, Noe avrebbe` 1. Quale incoraggiamento diede Geova al tempo della ribellione nel- l’Eden?

2. In che modo Geova incoraggi` o No`

e?

Imitiamo Geova Un Dio che d `

a incoraggiamento

Sia lodato l’Iddio che ci incoraggia in tutte le nostre prove

(2 COR. 1:3, 4, nt.)

CANTICI:7, 3

COME RISPONDERESTE?

In che modo Geova si ` e di- mostrato un Dio che d`

a incoraggiamento?

In che modo Ges`

u incoraggi` o altri?

In che modo gli apostoli inco- raggiarono i loro fratelli?

(16)

potuto scoraggiarsi (Gen. 6:4, 5, 11;

Giuda 6). Geova pero gli disse qualcosa` che gli diede il coraggio di cui aveva bi- sogno per continuare a ‘camminare con Dio’ (Gen. 6:9). Lo informo che stava` per mettere fine a quel mondo malvagio e gli spiego cosa doveva fare perch` e la´ sua famiglia si salvasse (Gen. 6:13-18).

Si dimostro cos` ı un Dio che d` a incorag-` giamento.

3 Secoli dopo, Giosue dovette svolgere` il difficile compito di far entrare il popo- lo di Dio nella Terra Promessa. Per inse- diarsi nel territorio bisognava sconfigge- re i potenti eserciti delle nazioni che lo occupavano. Giosue aveva tutte le ragio-` ni per essere in ansia. Sapendolo, Geova disse a Mose di rassicurare Giosu` e. Gli` comando: “Da’ a Giosu` e l’incarico, inco-` raggialo e rafforzalo, perche´ e lui che [at-` traversera il Giordano] alla testa di que-` sto popolo ede lui che gli far` a ereditare` il paese che vedrai” (Deut. 3:28). Prima che Giosue entrasse in azione, Geova` stesso lo incoraggio dicendogli: “Non ti` ho comandato di essere coraggioso e forte? Non farti prendere dal terrore e non aver paura, perche Geova tuo´ Dioe con te ovunque tu vada” (Gios. 1:` 1, 9). Che parole rassicuranti!

4 Geova non incoraggio soltanto sin-` goli individui, ma anche il suo popolo nell’insieme. Per esempio, sapeva che gli ebrei avrebbero avuto bisogno di inco- raggiamento una volta prigionieri in Ba- bilonia, e quindi pronuncio queste con-` fortanti parole profetiche: “Non aver paura, perche io sono con te. Non esse-´ 3. Come fu incoraggiato Giosu`

e? (Vedi l’imma- gine iniziale.)

4, 5. (a) Quale incoraggiamento diede Geova al suo popolo nell’antichit`

a? (b) In che modo Geova incoraggi`

o suo Figlio?

re ansioso, perche io sono il tuo Dio. Ti´ rafforzero, ti aiuter` o, ti sorregger` o con` la mia destra di giustizia” (Isa. 41:10).

I primi cristiani ricevettero la stessa ga- ranzia, che vale anche per noi oggi.

(Leggi 2 Corinti 1:3, 4.)

5 Ges `u stesso ricevette incoraggia- mento da suo Padre. Al battesimo sentı` una voce dal cielo dire: “Questoe mio` Figlio, il mio amato Figlio, che io ho approvato” (Matt. 3:17). Queste paro- le avranno sicuramente rafforzato Ges `u mentre svolgeva il suo ministero sulla terra.

GES`

U INCORAGGI` O ALTRI

6 Ges `u imito l’esempio del Padre. La` parabola dei talenti, inclusa nella profe- zia di Ges `u sulla conclusione del sistema di cose, incoraggia a essere fedeli. Il padrone diede onore a ognuno degli schiavi fedeli con queste parole: “Bravo, schiavo buono e fedele! Ti sei mostrato fedele in relazione a poche cose. Ti co- stituiro su molte cose. Partecipa alla` gioia del tuo padrone” (Matt. 25:21, 23).

Che vigoroso incoraggiamento a conti- nuare a servire fedelmente Geova!

7 Gli apostoli di Ges `u discutevano spesso su chi fosse il pi `u grande fra loro, ma Ges `u con pazienza li incoraggio a es-` sere umili e a servire gli altri piuttosto che pretendere di essere serviti (Luca 22:24-26). Pietro in particolare delu- se Ges `u diverse volte (Matt. 16:21-23;

26:31-35, 75). Ma, anziche respingerlo,´ Ges `u lo incoraggio e gli diede addirittu-` ra l’incarico di rafforzare gli altri disce- poli (Giov. 21:16).

6. Quale incoraggiamento `

e contenuto nella parabola dei talenti?

7. In che modo Ges`

u incoraggi`

o gli apostoli e in particolare Pietro?

(17)

SERVITORI DI DIO CHE INCORAGGIARONO ALTRI

8 Gia prima che Ges `u venisse sulla ter-` ra e desse l’esempio perfetto di come in- coraggiare altri, i fedeli servitori di Geo- va riconoscevano l’importanza di essere incoraggianti. Quando gli assiri stavano per attaccare Gerusalemme, il re Eze- chia convoco i capi militari e il popolo` per incoraggiarli. “E il popolo fu raffor- zato dalle parole di Ezechia”. (Leggi 2 Cronache 32:6-8.)

9 Pur avendo bisogno lui stesso di conforto, Giobbe diede una lezione in quanto a incoraggiare altri. Ai tre uomi- ni che lo tormentavano invece di con- fortarlo disse: “Se foste al mio posto, [...] io vi rafforzerei con le parole della mia bocca, e il conforto delle mie labbra vi darebbe sollievo” (Giob. 16:1-5). Co- munque, alla fine Giobbe fu incoraggia- to da Eliu e da Geova stesso (Giob. 33:

24, 25; 36:1, 11; 42:7, 10).

10 Un’altra persona che ebbe bisogno di incoraggiamento fu la figlia di Iefte.

Prima di andare a combattere contro gli ammoniti, il giudice Iefte promise che, se Geova gli avesse dato la vittoria, avrebbe dedicato al Suo servizio presso il tabernacolo la prima persona che gli fosse venuta incontro dopo la battaglia.

Tuttavia fu sua figlia ad andargli incon- tro per festeggiare la vittoria. A parte lei, Iefte non aveva altri figli. Quando la vide, gli si spezzo il cuore. Comunque` mantenne la promessa e mando sua fi-` 8. Cosa fece Ezechia per incoraggiare i capi militari e il popolo?

9. Cosa ci insegna il libro di Giobbe sull’inco- raggiamento?

10, 11. (a) Perch´

e la figlia di Iefte aveva biso- gno di incoraggiamento? (b) Oggi chi merita di essere incoraggiato?

glia, che era vergine, a Silo perche pre-´ stasse servizio al tabernacolo per il resto della sua vita (Giud. 11:30-35).

11 Se questo fu difficile per Iefte, lo sara stato ancora di pi `u per sua figlia,` che pero fu disposta a fare ci` o che il pa-` dre aveva promesso (Giud. 11:36, 37).

Questo significo rinunciare a sposarsi,` ad avere figli e a tramandare il nome e l’eredita della famiglia. Se c’era qualcu-` no che aveva bisogno di conforto e inco- raggiamento, era proprio lei. La Bibbia dice: “In Israele si affermo questa con-` suetudine: di anno in anno, quattro gior- ni all’anno, le giovani israelite andavano a lodare la figlia di Iefte il galaadita”

(Giud. 11:39, 40). Anche i cristiani non sposati che sfruttano la loro situazione per dedicarsi maggiormente alle “cose del Signore” meritano senz’altro di esse- re lodati e incoraggiati (1 Cor. 7:32-35).

GLI APOSTOLI INCORAGGIARONO I LORO FRATELLI

12 La notte prima di morire, Ges `u dis- se all’apostolo Pietro: “Simone, Simo- ne, ecco, Satana ha chiesto di avervi per vagliarvi come il grano. Ma io ho suppli- cato Dio in tuo favore perche la tua fede´ non venga meno; e tu, quando sarai tor- nato, rafforza i tuoi fratelli” (Luca 22:

31, 32).

13 Pietro fu una colonna della congre- gazione cristiana del I secolo (Gal. 2:9).

Rafforzo i suoi fratelli con l’esempio di` coraggio che diede alla Pentecoste e in occasioni successive. Verso la fine dei suoi tanti anni di ministero scrisse ai compagni di fede. Spiegando il motivo per cui scriveva, disse: “Vi ho scritto poche parole per incoraggiarvi e per 12, 13. In che modo Pietro rafforz`

o i suoi fra- telli?

(18)

assicurarvi che questae la vera immeri-` tata bonta di Dio. Mantenetevi saldi in` essa” (1 Piet. 5:12). Le lettere ispirate di Pietro hanno incoraggiato i cristiani nel corso del tempo e continuano a farlo an- cora oggi. Abbiamo proprio bisogno di questo incoraggiamento mentre aspet- tiamo l’adempimento delle promesse di Geova! (2 Piet. 3:13).

14 Anche l’apostolo Giovanni fu una colonna della congregazione cristiana dei primi tempi. Il suo avvincente reso- conto del ministero di Ges `ue stato fon-` te di incoraggiamento per i cristiani nel corso dei secoli e lo e tuttora. Solo` nel suo Vangeloe riportata l’affermazio-` ne di Ges `u secondo cui l’amoree il se-` gno che contraddistingue i suoi veri di- scepoli. (Leggi Giovanni 13:34, 35.) 14, 15. Perch´

e possiamo dire che gli scritti ispirati dell’apostolo Giovanni sono fonte di in- coraggiamento per i cristiani?

15 Le tre lettere di Giovanni contengo- no altre preziose verita. Quando siamo` scoraggiati a causa dei nostri errori, non ci sentiamo sollevati leggendo che “il sangue di [...] Ges `u ci purifica da ogni peccato”? (1 Giov. 1:7). E se il nostro cuore continua a condannarci, non ci vengono le lacrime agli occhi per la gra- titudine leggendo che “Dio e pi `u gran-` de del nostro cuore”? (1 Giov. 3:20).

Solo Giovanni scrive che “Dioe amore”` (1 Giov. 4:8, 16). Sia nella sua seconda lettera che nella terza loda i cristiani che

“continuano a camminare nella verita”` (3 Giov. 3, 4; 2 Giov. 4).

16 Un cristiano del I secolo che fece tanto per incoraggiare i fratelli fu l’apo- stolo Paolo. Nei primi tempi dopo la na- scita della congregazione cristiana, la maggioranza degli apostoli rimase evi- 16, 17. In che modo l’apostolo Paolo incorag- gi`

o i primi cristiani?

Le lettere degli apostoli incoraggiarono molto le congregazioni del I secolo e incoraggiano anche noi oggi

(Vedi i paragrafi da 12 a 17)

(19)

dentemente a Gerusalemme, che conti- nuo a essere la sede del corpo direttivo` (Atti 8:14; 15:2). In Giudea i cristiani predicavano a persone che gia credeva-` no in un solo Dio. L’apostolo Paolo, invece, fu mandato dallo spirito san- to a predicare alle persone del mondo greco-romano, che adoravano molte di- vinita (Gal. 2:7-9; 1 Tim. 2:7).`

17 Paolo percorse in lungo e in largo quella che oggie la Turchia, e and` o an-` che in Grecia e in Italia. Predico ai non` ebrei che vivevano in quelle zone e for- mo nuove congregazioni. Quei cristiani` convertiti da poco venivano perseguita- ti dalla loro stessa gente, quindi aveva- no bisogno di incoraggiamento (1 Tess.

2:14). Scrivendo verso il 50 E.V. alla congregazione di Tessalonica, che era nata da poco, Paolo disse: “Ringrazia- mo sempre Dio quando menzioniamo tutti voi nelle nostre preghiere, perche´ ricordiamo continuamente [...] l’opera che svolgete mossi dalla fede, gli sfor- zi che fate spinti dall’amore e la perseve- ranza che mostrate” (1 Tess. 1:2, 3).

Esorto anche quei cristiani a rafforzarsi` gli uni gli altri; infatti scrisse: “Conti- nuate a incoraggiarvi e a edificarvi a vi- cenda” (1 Tess. 5:11).

INCORAGGIAMENTO DATO DAL CORPO DIRETTIVO

18 Il corpo direttivo del I secolo inco- raggio sia chi aveva incarichi di respon-` sabilita nella congregazione che i cri-` stiani in generale. Quando predico ai` samaritani parlando loro del Cristo, Fi- lippo l’evangelizzatore ebbe il pieno ap- poggio del corpo direttivo, che invio` due dei suoi membri, Pietro e Giovanni;

18. In che modo il corpo direttivo del I secolo incoraggi`

o Filippo?

questi pregarono affinche i nuovi disce-´ poli ricevessero lo spirito santo (Atti 8:

5, 14-17). Per Filippo e per coloro che si erano convertiti grazie a lui sara stato` senz’altro molto incoraggiante sentire l’appoggio del corpo direttivo.

19 In seguito il corpo direttivo si trovo` a dover decidere se la circoncisione era necessaria per i cristiani non ebrei come lo era stata per gli ebrei sotto la Legge di Mose (Atti 15:1, 2). I fratelli del corpo` direttivo si lasciarono guidare dallo spi- rito santo, ragionarono sulle Scritture e giunsero alla decisione che non era pi `u necessario circoncidersi. Scrissero una lettera per comunicare quella decisione e inviarono dei rappresentanti perche la´ consegnassero ai fratelli delle congrega- zioni. Quale fu la reazione? “Dopo aver- la letta, questi si rallegrarono dell’inco- raggiamento” (Atti 15:27-32).

20 Oggi il Corpo Direttivo dei Testi- moni di Geova da incoraggiamento ai` membri della famiglia Betel, ai fratelli nelle altre forme di servizio speciale a tempo pieno e a tutti i veri cristiani nel mondo. Come accadeva nel I secolo, an- che noi ci rallegriamo dell’incoraggia- mento. Inoltre, nel 2015 il Corpo Diret- tivo ha pubblicato l’opuscolo Ritorna a Geova, che sie dimostrato fonte di inco-` raggiamento per molti in tutto il mon- do. Ma sono solo i fratelli che hanno in- carichi di responsabilita a dover imitare` Geova incoraggiando altri? A questa domanda rispondera il prossimo arti-` colo.

19. Che effetto ebbe sui fratelli delle congrega- zioni la lettera inviata dal corpo direttivo?

20. (a) In che modo oggi il Corpo Direttivo d`

a incoraggiamento alla famiglia mondiale dei veri cristiani? (b) A quale domanda risponder`

a il prossimo articolo?

(20)

PERCH´

E dovremmo impegnarci sempre di pi `u per incoraggia- re gli altri? L’apostolo Paolo ce ne spiega la ragione nella sua let- tera ai cristiani ebrei dicendo: “Interessiamoci gli uni degli altri per spronarci all’amore e alle opere eccellenti, non trascurando di riunirci insieme, come invece alcuni fanno abitualmente, ma incoraggiandoci a vicenda, tanto piu che vedete avvicinarsi il gior-` no” (Ebr. 10:24, 25). Nel giro di soli cinque anni i cristiani ebrei che vivevano a Gerusalemme avrebbero visto avvicinarsi un

“giorno di Geova”; avrebbero riconosciuto il segno dato da Ges `u e capito che era il momento di fuggire per mettersi in sal- vo (Atti 2:19, 20; Luca 21:20-22). Quel “giorno di Geova” arri- vo nel 70 E.V., quando i romani eseguirono il giudizio divino su` Gerusalemme.

2 Oggi abbiamo ogni motivo per credere che il grande e tre- mendo giorno di Geova sia vicino (Gioe. 2:11). Il profeta Sofo- 1. Perch´

e Paolo us`

o l’espressione “tanto pi`

u” quando disse ai cristiani di incoraggiarsi a vicenda?

2. Perch´

e dovremmo incoraggiarci a vicenda sempre di pi` u?

Incoraggiamoci a vicenda, tanto pi `

u ora

Interessiamoci gli uni degli altri, incoraggiandoci a vicenda, tanto piu che vedete avvicinarsi il giorno`

(EBR. 10:24, 25)

CANTICI:90, 87

COME RISPONDERESTE?

Perche Paolo us´ o l’espressio-` ne “tanto pi`

u” quando disse ai cristiani di incoraggiarsi a vicenda?

Chi ha bisogno di essere incoraggiato?

Chi ha la responsabilit` a di incoraggiare altri?

(21)

nia scrisse: “Il grande giorno di Geova e` vicino! `

E vicino e arriva molto velocemen- te!” (Sof. 1:14). Le energiche parole di questa profezia si applicano anche ai no- stri tempi. Dato che il giorno di Geovae` molto vicino, Paolo dice di ‘interessarsi gli uni degli altri per spronarsi all’amore e alle opere eccellenti’ (Ebr. 10:24). Do- vremmo sforzarci sempre pi `u di interes- sarci dei nostri fratelli, in modo da inco- raggiarli ogni volta che ne hanno bisogno.

CHI HA BISOGNO DI ESSERE INCORAGGIATO?

3 La Bibbia dice: “L’ansia opprime il cuore dell’uomo, ma una parola buona lo fa rallegrare” (Prov. 12:25). Questo vale per ognuno di noi: abbiamo tutti bisogno di una parola di conforto di tanto in tan- to. Da cio che Paolo scrisse capiamo che` anche chi ha la responsabilita di incorag-` giare gli altri ha bisogno di essere in- coraggiato. Infatti ai cristiani di Roma disse: “Desidero moltissimo vedervi per trasmettervi qualche dono spirituale che vi renda saldi, anzi, affinche possiamo in-´ coraggiarci a vicenda mediante la nostra fede, tanto la vostra quanto la mia” (Rom.

1:11, 12). Questo dimostra che anche lui, pur facendo molto per incoraggiare gli al- tri, a volte aveva bisogno di essere edifi- cato. (Leggi Romani 15:30-32.)

4 Tutti i fratelli che fanno molti sacrifi- ci per Geova meritano di essere lodati. Ad esempio, tanti fedeli pionieri fanno gran- di rinunce per poter svolgere il loro servi- zio. Lo stesso vale per missionari, beteliti, sorveglianti di circoscrizione con le loro mogli e per coloro che lavorano in un uf- ficio di traduzione decentrato. Tutti loro 3. Cosa disse l’apostolo Paolo riguardo all’inco- raggiamento? (Vedi l’immagine iniziale.) 4, 5. Chi possiamo incoraggiare, e perch´

e?

fanno sacrifici per dedicare pi `u tempo al sacro servizio, quindie giusto che riceva-` no incoraggiamento. Anche chi vorrebbe servire ancora a tempo pieno ma per qual- che ragione non ne ha pi `u la possibilita` e` contento di essere incoraggiato.

5 Chi altro merita di essere incoraggia- to? Per esempio, i fratelli e le sorelle che rimangono single perche desiderano ubbi-´ dire alla vigorosa esortazione di sposarsi

“solo nel Signore” (1 Cor. 7:39). Le donne sposate sono felici di sentirsi rivolgere pa- role incoraggianti dal marito per tutto il lavoro che fanno (Prov. 31:28, 31). Han- no bisogno di incoraggiamento anche i cristiani che restano fedeli nonostante malattie o persecuzione (2 Tess. 1:3-5).

Geova e Cristo confortano tutti questi servitori fedeli. (Leggi 2 Tessalonicesi 2:

16, 17.)

GLI ANZIANI SI SFORZANO DI ESSERE INCORAGGIANTI

6 Leggi Isaia 32:1, 2. Ges `u Cristo d `a in- coraggiamento e guida a chi in questi tem- pi difficilie abbattuto e scoraggiato attra-` verso i “principi”, anziani che sono unti o che appartengono alle altre pecore. `

E pro- prio cosı: gli anziani non sono “padroni”` della fede degli altri, ma “compagni d’ope- ra” per la gioia dei fratelli (2 Cor. 1:24).

7 L’apostolo Paoloe un ottimo esempio` per gli anziani. In un’occasione scrisse ai cristiani di Tessalonica, che erano perse- guitati: “Nel nostro tenero affetto per voi, eravamo decisi non solo a trasmettervi la buona notizia di Dio, ma anche a darvi noi stessi, tanto ci eravate divenuti cari”

(1 Tess. 2:8).

6. Quale ruolo hanno gli anziani menzionati in Isaia 32:1, 2?

7, 8. In che modo gli anziani possono incorag- giare i fratelli, oltre che con le loro parole?

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8 Mostrando che non sempre basta una parola di incoraggiamento, Paolo disse agli anziani di Efeso: “Dovete assistere quelli che sono deboli e dovete ricordarvi delle parole del Signore Ges `u, che disse:

‘C’e pi `u felicit` a nel dare che nel ricevere’”` (Atti 20:35). Paolo era disposto non solo a incoraggiare i fratelli, ma anche a ‘spen- dere tutto e a essere completamente spe- so per loro’ (2 Cor. 12:15). Quindi gli anziani non dovrebbero incoraggiare e confortare i fratelli solo con parole rin- cuoranti ma anche dimostrando che si in- teressano sinceramente di loro (1 Cor.

14:3).

9 Per rafforzare qualcuno a volte biso- gna dargli un consiglio. Anche in questo caso, comunque, gli anziani dovrebbero seguire quello che dice la Bibbia su come dare consigli in modo incoraggiante. Un eccellente esempio sotto questo aspetto fu Ges `u. Dopo la sua morte e risurrezione 9. Cosa possono fare gli anziani per dare consi- gli in maniera incoraggiante?

dovette dare consigli energici ad alcune congregazioni dell’Asia Minore. Come lo fece? Nel caso di Efeso, Pergamo e Tiati- ra, prima di dare consigli espresse caloro- se parole di lode (Riv. 2:1-5, 12, 13, 18, 19).

E alla congregazione di Laodicea disse:

“Tutti quelli che amo li riprendo e li disci- plino. Percio sii zelante e pentiti” (Riv.` 3:19). Quando danno consigli, gli anziani fanno bene a imitare l’esempio di Cristo.

UNA RESPONSABILIT`

A AFFIDATA SOLO AGLI ANZIANI?

10 Non sono solo gli anziani ad avere la responsabilita di incoraggiare gli altri.` Paolo esorto tutti i cristiani a pronuncia-` re “parole buone che edifichino secondo la necessita e facciano bene a chi le ascol-` ta” (Efes. 4:29). Quindi ognuno di noi do- vrebbe essere attento a capire i bisogni degli altri. Paolo disse ai cristiani ebrei:

“Rinvigorite le mani fiacche e le ginocchia 10. Cosa possiamo fare tutti per incoraggiare gli altri?

Genitori, state insegnando ai vostri figli a incoraggiare gli altri?

(Vedi il paragrafo 10)

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deboli, e continuate a fare sentieri diritti per i vostri piedi, affinche ci´ o che` e zoppi-` cante non si sloghi, ma guarisca” (Ebr. 12:

12, 13). Tutti noi, giovani compresi, pos- siamo edificarci a vicenda con parole in- coraggianti.

11 Marie,1 una sorella che per un certo periodo ha sofferto di depressione, scrive:

“Un giorno in cui avevo pregato per rice- vere incoraggiamento incontrai una sorel- la anziana che mi mostro affetto e com-` passione. Era proprio cio di cui avevo` bisogno. Mi racconto anche di aver af-` frontato una prova simile alla mia, e io mi sentii meno sola”. Probabilmente quella sorella anziana non si rese nemmeno con- to di quanto le sue parole avessero fatto bene a Marie.

12 A tutti i fratelli della congregazione di Filippi Paolo diede questo consiglio: “Se dunque c’e qualche incoraggiamento in` Cristo, qualche consolazione che nasce dall’amore, qualche comunione di spirito, se ci sono tenero affetto e compassione, rendete completa la mia gioia avendo lo stesso modo di pensare e lo stesso amore, essendo perfettamente uniti e dello stesso pensiero. Non fate nulla per rivalita o va-` nagloria, ma, con umilta, considerate gli` altri superiori a voi; non cercate solamen- te il vostro interesse, ma anche quello de- gli altri” (Filip. 2:1-4).

13 Tutti noi dovremmo sforzarci di ‘cer- care l’interesse’ degli altri. Possiamo inco- raggiare i nostri fratelli consolandoli con amore, preoccupandoci di loro e mostran- do loro “tenero affetto e compassione”.

1 I nomi sono stati cambiati.

11. In che modo Marie fu aiutata in un periodo in cui soffriva di depressione?

12, 13. In quali modi possiamo seguire il consi- glio riportato in Filippesi 2:1-4?

ALCUNI MODI

PER INCORAGGIARE GLI ALTRI

14 Sapere che qualcuno che abbiamo aiutato in passato continua a essere fede- le puo incoraggiarci molto. L’apostolo` Giovanni infatti scrisse: “Per me non c’e` gioia pi `u grande di questa: sapere che i miei figli continuano a camminare nella verita” (3 Giov. 4). Molti pionieri posso-` no testimoniare quanto sia incoraggiante venire a sapere che alcuni che hanno aiu- tato anni prima continuano a essere fede- li e forse servono anche loro come pionie- ri. Quando un pioniere e scoraggiato,` possiamo confortarlo ricordandogli tutto quello che ha fatto per aiutare altri.

15 Molti sorveglianti di circoscrizione dicono che loro e le loro mogli si sono sen- titi davvero incoraggiati anche solo da un biglietto di ringraziamento ricevuto dopo aver visitato una congregazione. Lo stes- so vale per anziani, missionari, pionieri e beteliti. Possiamo incoraggiare molto questi fratelli facendo sapere loro quanto li apprezziamo per il loro fedele servizio.

IN CHE MODO TUTTI NOI POSSIAMO DARE INCORAGGIAMENTO?

16 Sarebbe un errore pensare che non possiamo incoraggiare gli altri solo perche´ facciamo fatica a esternare i nostri senti- menti. None cos` ı difficile essere incorag-` gianti: a volte basta un bel sorriso quando salutiamo qualcuno. Se il sorriso non vie- ne ricambiato, questo puo voler dire che la` persona ha un problema. Anche solo ascol- tarla puo esserle di conforto (Giac. 1:19).` 14. Qual `

e un modo in cui possiamo dare inco- raggiamento?

15. Qual `

e un modo in cui possiamo incoraggia- re fratelli e sorelle che servono Geova fedel- mente?

16. Quali piccole cose possono essere di inco- raggiamento?

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17 Un giovane fratello di nome Henri soffrı molto quando diversi dei suoi fami-` liari — tra cui suo padre, che era un anzia- no rispettato — lasciarono la verita. Fu` incoraggiato da un sorvegliante di circo- scrizione che lo porto a prendere un caf-` fe e lasci` o che parlasse di come si sentiva.` Henri capı che l’unico modo in cui poteva` aiutare i suoi familiari a tornare alla veri- ta era perseverare fedelmente. Inoltre,` trovo di grande conforto leggere il Salmo` 46, Sofonia 3:17 e Marco 10:29, 30.

18 Le esperienze di Marie e Henri dimo- strano che ognuno di noi puo incoraggiare` un fratello o una sorella che ha bisogno di conforto. Il re Salomone scrisse: “Quant’e` buona una parola detta al momento giusto!

17. Come fu aiutato un fratello in un momento difficile?

18. (a) Cosa scrisse il re Salomone riguardo all’incoraggiamento? (b) Quale suggerimento diede l’apostolo Paolo?

[...] Lo sguardo allegro fa rallegrare il cuo- re, e una buona notizia rinvigorisce le ossa” (Prov. 15:23, 30, nt.). Possiamo raf- forzare chie scoraggiato anche leggendo-` gli qualcosa dalla Torre di Guardia o dal no- stro sito. Oppure possiamo cantare un cantico insieme, come indicano le seguen- ti parole di Paolo: “Continuate a istruirvi e a incoraggiarvi gli uni gli altri con salmi, inni e canti spirituali innalzati con gratitu- dine; continuate a cantare a Geova con il cuore” (Col. 3:16; Atti 16:25).

19 Incoraggiarsi a vicendae sempre pi `u` importante man mano che vediamo avvi- cinarsi il giorno di Geova (Ebr. 10:25). Se- guiamo dunque il consiglio di Paolo, che scrisse: “Continuate a incoraggiarvi e a edificarvi a vicenda, come state gia facen-` do” (1 Tess. 5:11).

19. Perch´

e incoraggiarsi a vicenda sar` a sempre pi`

u importante, e quale consiglio dovremmo se- guire?

Tutti noi possiamo fare qualcosa per incoraggiare gli altri

(Vedi il paragrafo 18)

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IMMAGINA di dover andare in una citta lontana per un` evento importante. Ti aspetta un lungo viaggio in autobus.

Alla stazione ti ritrovi in mezzo a una folla di passeggeri e a tanti autobus in partenza. `

E importante che tu abbia chiaro in mente dove vuoi andare e quale autobus devi prendere.

Se salissi su quello sbagliato, ti ritroveresti da tutt’altra parte.

2 La vitae come un viaggio, e voi ragazzi siete come quella` gente alla stazione. Davanti alle molte opportunita che vi si` presentano e alle scelte che dovete fare potreste sentirvi di- sorientati. Ma vi sara pi `u facile prendere le decisioni giuste se` avete un’idea chiara di cio che volete fare nella vita. E tu, qua-` le indirizzo vuoi dare alla tua vita?

3 Questo articolo ti aiutera a dare una risposta incoraggian-` doti a mettere al primo posto nella tua vita cio che piace a` Geova. Questo significa tenere conto di Geova in ogni aspet- to della vita — istruzione, lavoro, responsabilita familiari e` 1-3. (a) In quale situazione si trovano tutti i ragazzi, e quale esempio si pu`

o fare al riguardo? (Vedi l’immagine iniziale.) (b) In che modo i ra- gazzi possono affrontare questa situazione?

Ragazzi,

avete obiettivi spirituali?

“Affida a Geova tutto cio che fai, e i tuoi piani` avranno successo”(PROV. 16:3)

CANTICI:135, 144

COME RISPONDERESTE?

Perch´

e i ragazzi fanno bene a seguire il consiglio di Proverbi 16:3?

Quali obiettivi possono porsi i ragazzi?

Cosa pu`

o aiutare i ragazzi a non farsi distrarre dai loro obiettivi?

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