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34567SETTEMBRE 2017 ARTICOLI DI STUDIO PER IL PERIODO:

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(1)

34567

SETTEMBRE 2017

ARTICOLI DI STUDIO PER IL PERIODO:

23 OTTOBRE – 26 NOVEMBRE 2017

(2)

La Torre di Guardiae un periodico mensile con supplemento nei mesi di gennaio, marzo, mag-` gio, luglio, settembre e novembre, edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, Via della Bufalotta 1281, Roma.

Direttore responsabile: Romolo Dell’Elice. Reg. Trib. Roma n. 14289 - 10/1/1972.

Stampata in Gran Bretagna da: Watch Tower Bible and Tract Society of Britain, The Ridgeway,

34567

September 2017

Vol. 138, No. 14 ITALIAN

IN COPERTINA:

EL SALVADOR

A San Salvador due coppie partecipano alla testimo- nianza pubblica con gli espositori mobili di fronte a uno dei piu grandi centri commerciali della citt` a.`

PROCLAMATORI

41.084

STUDI BIBLICI

42.813

PRESENTI ALLA

COMMEMORAZIONE (2016)

92.606

Questa pubblicazione non

`e in vendita. Viene distribuita nell’ambito di un’opera mondiale di istruzione biblica sostenuta mediante contribuzioni volontarie.

Salvo diversa indicazione, le citazioni della Bibbia sono tratte dalla Traduzione del Nuovo Mondo

INDICE

3

SETTIMANA:23-29 OTTOBRE

Sviluppiamo la padronanza

Geovae il massimo esempio di padronanza.` Come possiamo imitarlo? E quali suggerimenti pratici ci aiuteranno a esercitare sempre meglio questa qualita?`

8

SETTIMANA:30 OTTOBRE – 5 NOVEMBRE

Imitiamo la compassione di Geova

Cosa significa mostrare compassione? Sia Geova che Gesu sono esempi perfetti sotto questo aspetto.` In quali modi pratici possiamo imitarli? E in che sen- so mostrare compassione fa bene anche a noi?

13

BIOGRAFIA

Ho avuto la gioia di servire insieme a uomini spirituali

18

SETTIMANA:6-12 NOVEMBRE

“In quanto alla parola del nostro Dio, durer`

a a tempo indefinito”

23

SETTIMANA:13-19 NOVEMBRE

‘La parola di Dio esercita potenza’

Perche´ e significativo che la Bibbia sia disponibile` in sempre piu lingue? E come possiamo dimostrare` che siamo grati di poter leggere la Parola di Dio in una lingua che comprendiamo? Questi articoli ci aiuteranno a essere ancora piu riconoscenti per la` Bibbia e ad amare maggiormente il suo Autore.

28

SETTIMANA:20-26 NOVEMBRE

‘Sii coraggioso e agisci’

Il coraggio `

e una qualit`

a fondamentale per i cristia- ni. Cosa possiamo imparare da esempi di coraggio del passato? E come possono ragazzi, genitori, so- relle piu grandi d’et` a e uomini battezzati manifesta-` re coraggio e mostrarsi pronti a fare cio che piace` a Geova?

(3)

LA PADRONANZA DI S´

E fa parte del frutto dello spirito (Gal. 5:

22, 23). Geova manifesta questa qualita in maniera perfetta. Gli es-` seri umani invece sono imperfetti e quindi fanno fatica a mantene- re l’autocontrollo. In effetti, molti problemi sono dovuti proprio alla mancanza di padronanza. Chi non ha padronanza di se tende´ a rimandare i propri impegni e ottiene scarsi risultati a scuola o al lavoro. Questo atteggiamento puo anche portare a violenza fisica` o verbale, ubriachezza, divorzi, debiti non necessari, dipendenze, problemi con la giustizia, traumi emotivi, malattie trasmesse per via sessuale o gravidanze indesiderate (Sal. 34:11-14).

2 Naturalmente chi non ha padronanza di se causa problemi sia´ a se stesso che agli altri. E da questo punto di vista oggi le cose´ stanno peggiorando. Gia negli anni ’40 vennero fatte delle ricer-` che riguardo all’autodisciplina, e studi pi `u recenti hanno rivela- to che oggi le persone fanno molta pi `u fatica a esercitare questa qualita. Questo non dovrebbe sorprenderci, perch` e la Parola di´ Dio prediceva che gli “ultimi giorni” sarebbero stati caratterizza- ti fra l’altro da uomini “senza padronanza di s´

e” (2 Tim. 3:1-3).

3 Perch´

e dovremmo sviluppare la padronanza? Consideriamo due ragioni importanti. Primo, generalmente le persone che sono in grado di controllarsi hanno meno problemi gravi: rispetto 1, 2. (a) Quali sono alcune conseguenze della mancanza di padronanza?

(b) Perche oggi´ e molto importante parlare della padronanza di s` e?´ 3. Perch´

e i cristiani dovrebbero sviluppare la padronanza di s´ e?

Sviluppiamo la padronanza

Il frutto dello spiritoe padronanza di s` (GAL. 5:22, 23)

CANTICI:121, 36

COME RISPONDERESTE?

Cosa possiamo imparare dal modo in cui Dio reag`

ı alla ribellione in Eden?

Quali personaggi biblici ma- nifestarono padronanza e quali no?

In che modo studiare la Bib- bia pu`

o aiutarci a sviluppare la padronanza?

3

(4)

alle persone impulsive sono pi `u equilibrate a livello emotivo, stringono pi `u facilmente buoni rapporti con gli altri, sono meno in- clini alla rabbia e meno soggette a soffrire di stati d’ansia e depressione. Secondo, la capacit`

a di resistere alle tentazioni e di controllare i desideri sbagliatie essenziale` per continuare ad avere l’approvazione di Dio, come dimostra cio che accadde ad` Adamo ed Eva (Gen. 3:6). Da allora molti altri hanno seguito il loro esempio negati- vo e ne hanno sub`

ıto le conseguenze.

4 Nessun essere umano pu`

o esercitare padronanza di se in maniera perfetta. Geo-´ va sa quali sforzi fanno i suoi servitori e vuole aiutarli a dominare le loro ten- denze sbagliate (1 Re 8:46-50). Come un caro Amico, incoraggia calorosamente tut- ti quelli che hanno il sincero desiderio di servirlo ma fanno fatica a manifestare au- tocontrollo in alcune circostanze. Ora ve- dremo cosa ci pu`

o insegnare il perfet- to esempio di Geova. Poi prenderemo in considerazione esempi positivi e negativi contenuti nella Bibbia. Infine analizzeremo alcuni suggerimenti pratici che ci possono aiutare a sviluppare maggiormente la pa- dronanza di s´

e.

L’ESEMPIO DI GEOVA

5 Geova esercita padronanza di s´ e in ma- niera perfetta, perche´ e perfetto in ogni` cosa che fa (Deut. 32:4). Noi invece siamo imperfetti, quindi per capire come esercita- re padronanza dobbiamo esaminare il suo esempio. In questo modo potremo imitar- lo meglio. Consideriamo alcune occasioni in cui Geova ha manifestato questa qualita.`

6 Prima di tutto, vediamo come Geova esercit`

o padronanza quando Satana si ri- bello in Eden. La questione andava risolta.` 4. Se facciamo fatica a esercitare padronanza, cosa ci pu`

o incoraggiare?

5, 6. Perch´ e Geova `

e un esempio di padronanza?

A causa delle accuse lanciate dal Diavolo, le creature celesti leali a Dio avranno pro- vato indignazione, rabbia e disprezzo. For- se anche noi proviamo sentimenti simili quando pensiamo alle sofferenze causate da Satana. Tuttavia, invece di agire d’im- pulso, Geova affronto la rivolta di Satana` nella maniera pi `u equilibrata e appropriata.

Si dimostro giusto e lento all’ira (Eso. 34:6;` Giob. 2:2-6). Infatti decise di lasciar passa- re del tempo perche “non desidera che al-´ cuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento” (2 Piet. 3:9).

7 Il modo in cui Geova esercita padro- nanza di se ci insegna a non essere precipi-´ tosi e a riflettere bene prima di parlare o di agire. Di fronte a una questione importan- te, dobbiamo prenderci il tempo neces- sario per decidere come agire in modo saggio. `

E fondamentale che chiediamo in preghiera la sapienza necessaria per dire o fare la cosa giusta (Sal. 141:3). Quando sia- mo turbati o arrabbiati, infatti,e facile rea-` gire in maniera esagerata. Forse `

e capitato anche a noi di aver detto o fatto qualcosa senza pensare e di essercene poi pentiti (Prov. 14:29; 15:28; 19:2).

ESEMPI POSITIVI E NEGATIVI

8 Quali sono alcuni esempi biblici che sottolineano l’importanza di esercitare pa- dronanza di se? Nella Bibbia si parla di di-´ versi personaggi che riuscirono a control- larsi quando affrontarono delle prove. Uno di questi e Giuseppe, figlio di Giacobbe,` che esercito padronanza mentre era al ser-` vizio di Potifar, il capo delle guardie del fa- raone. La moglie di Potifar mise gli occhi addosso a Giuseppe, che era “bello di for- 7. Cosa impariamo dall’esempio di Geova?

8. (a) Dove possiamo trovare esempi di padro- nanza? (b) Perche Giuseppe fugg´ ı quando la mo-` glie di Potifar cerc`

o di sedurlo? (Vedi l’immagine iniziale.)

(5)

SETTEMBRE 2017 5 me e bello d’aspetto”, e cerco di sedurlo. In`

che modo Giuseppe riusc`

ı a non cedere alle sue ripetute avances? Sicuramente si prese il tempo di pensare alle conseguenze a cui avrebbe portato un peccato del genere.

Inoltre, quando la situazione si fece perico- losa, Giuseppe fuggı via da lei. In preceden-` za le aveva detto: “Come potrei dunque commettere questo grande male e peccare realmente contro Dio?” (Gen. 39:6, 9; leg- gi Proverbi 1:10).

9 Dall’esempio di Giuseppe impariamo che dobbiamo resistere alla tentazione di disubbidire alle leggi di Dio. Prima di di- ventare Testimoni, alcuni lottavano contro eccessi nel mangiare e nel bere, il vizio del fumo, l’uso di droghe, l’immoralit`

a sessua- le o altri problemi. Perfino dopo il battesi- mo, forse a volte sono stati tentati di rica- dere negli stessi comportamenti. Nel caso fossimo tentati di violare una legge di Geo- va, dovremmo fermarci a riflettere sulle conseguenze disastrose che subiremmo a livello spirituale se non tenessimo a freno i desideri sbagliati. Possiamo anche cercare di prevedere le situazioni in cui ci si potreb- be presentare una tentazione, e decidere cosa fare per evitarle (Sal. 26:4, 5; Prov.

22:3). Quando ci troviamo di fronte a una tentazione, facciamo bene a chiedere a Geova la sapienza e la padronanza necessa- rie per resistere.

10 Molti ragazzi si trovano nella stessa si- tuazione di Giuseppe. Prendiamo il caso di Kim. Spesso la maggior parte dei suoi com- pagni di classe si vantava delle esperienze sessuali avute nel fine settimana. Kim inve- ce non aveva niente da raccontare. Dice

9. Come possiamo prepararci per resistere alle tentazioni?

10, 11. (a) Quale situazione devono affrontare molti ragazzi a scuola? (b) Cosa puo aiutare i ra-` gazzi a resistere alla tentazione di abbandonarsi a una condotta sbagliata?

che essere diversa a volte la faceva sentire

“abbandonata e sola” e che i suoi coetanei pensavano fosse stupida perche non aveva´ un ragazzo. Kim, comunque, sapeva che quando si e giovani la tentazione di com-` mettere immoralita sessuale` e particolar-` mente forte (2 Tim. 2:22). I suoi compagni di classe spesso le chiedevano se fosse an- cora vergine. Questo le diede l’opportunit`

a di spiegare perche non voleva fare sesso.´ Sia Geova che i fratelli sono orgogliosi di vedere tanti ragazzi determinati a non commettere immoralita sessuale.`

11 Nella Bibbia troviamo l’esempio ne- gativo di persone che non esercitarono padronanza e si abbandonarono a una condotta immorale. Leggiamo anche delle tristi conseguenze a cui andiamo incontro se non manifestiamo padronanza. Se stia- mo affrontando una situazione simile a quella di Kim facciamo bene a riflettere su cio che accadde al giovane descritto in Pro-` verbi capitolo 7. Pensiamo anche a quello che fece Amnon e alle terribili conseguen- ze del suo comportamento (2 Sam. 13:1, 2, 10-15, 28-32). I genitori dovrebbero aiuta- re i figli a sviluppare padronanza e sapienza per gestire questioni sentimentali: potreb- bero parlare di questo argomento durante l’adorazione in famiglia servendosi degli esempi biblici appena citati.

12 Giuseppe diede un buon esempio di padronanza anche in un’altra occasione.

Quando i suoi fratelli vennero da lui in Egitto per comprare cibo, non rivel`

o loro la sua identita perch` e voleva capire cosa aves-´ sero davvero nel cuore. E quando stava per essere sopraffatto dall’emozione, cerc`

o un posto dove potesse cedere alle lacrime sen- za essere visto (Gen. 43:30, 31). Se un

12. (a) Cosa fece Giuseppe per tenere sotto con- trollo i suoi sentimenti nei confronti dei suoi fratel- li? (b) In quali situazioni dobbiamo tenere sotto controllo i nostri sentimenti?

(6)

compagno di fede o un familiare facesse qualcosa che ci offende, dovremmo eserci- tare padronanza proprio come fece Giu- seppe ed evitare di agire senza pensare (Prov. 16:32; 17:27). Inoltre, dobbiamo te- nere sotto controllo i nostri sentimenti per evitare contatti non necessari con familiari disassociati. Potrebbe essere difficile, ma possiamo riuscirci se ricordiamo che com- portarsi in questo modo `

e in armonia con l’esempio di Dio e con i suoi consigli.

13 Un altro esempio contenuto nella Bib- biae quello del re Davide. Quando Saul e` Simei lo provocarono, Davide non si arrab- bi`

o n´ e us`

o il suo potere per vendicarsi di loro (1 Sam. 26:9-11; 2 Sam. 16:5-10). Que- sto non significa che Davide abbia sem- pre esercitato padronanza, come sappiamo leggendo del suo peccato con Betsabea e della sua prima reazione al comporta- mento dell’avido Nabal (1 Sam. 25:10-13;

2 Sam. 11:2-4). Nonostante cio, possia-` mo imparare preziose lezioni da Davide.

Primo, i sorveglianti all’interno dell’orga- nizzazione di Dio devono essere partico- larmente attenti a esercitare padronanza, evitando cos`

ı di abusare della loro autorit` a.

Secondo, nessuno dovrebbe essere troppo sicuro di se e pensare che non ceder´ a mai` alla tentazione (1 Cor. 10:12).

COSA POSSIAMO FARE

14 Cosa possiamo fare per sviluppare la padronanza? Consideriamo un episodio realmente accaduto. Un veicolo tampono` l’auto di Luigi. Anche se aveva torto, l’au- tista si mise a insultare Luigi e cerc`

o di sca- tenare una lite. A quel punto Luigi fece una preghiera chiedendo a Geova di aiutarlo a mantenere il controllo. Cerc`

o di calmare 13. Quali lezioni possiamo imparare dal re Da- vide?

14. Cosa accadde a un fratello, e perch´ e `

e impor- tante esercitare padronanza in situazioni simili?

l’uomo, ma non ci riuscı. Mentre l’uomo` stava ancora gridando, Luigi prese nota dei dati dell’assicurazione e se ne ando. Una` settimana dopo, facendo una visita ulterio- re a una donna, Luigi scoprı che il marito` era proprio l’uomo che lo aveva tampona- to! L’uomo provo vergogna e si scus` o per la` sfuriata che aveva fatto. Poi si offr`

ı di con- tattare la compagnia assicurativa di Luigi per velocizzare le pratiche per il rimborso.

Partecipo anche alla conversazione su ar-` gomenti spirituali e si dimostr`

o interessato.

Luigi si rese conto che mantenere la calma dopo l’incidente era stata la cosa migliore e che perdere il controllo avrebbe invece portato a conseguenze negative. (Leggi 2 Corinti 6:3, 4.)

15 Studiare la Bibbia regolarmente e in modo significativo puo aiutarci a sviluppa-` re la padronanza. Infatti Dio disse a Gio- sue: “Questo libro della legge non si deve` allontanare dalla tua bocca, e vi devi legge- re sottovoce giorno e notte, per aver cura di fare secondo tutto cio che c’` e scritto;` poiche allora avrai successo nella tua via e´ allora agirai con saggezza” (Gios. 1:8). Ma in che modo lo studio della Bibbia puo` aiutarci a sviluppare la padronanza?

16 Come abbiamo visto, le Scritture con- tengono episodi che mostrano le conse- guenze positive o negative a cui si va incon- tro manifestando o meno la padronanza.

Geova ha fatto scrivere questi episodi con uno scopo (Rom. 15:4). Quindi e saggio` leggerli, studiarli e meditare su di essi. Do- vremmo cercare di capire in che modo pos- sono essere utili a noi e alla nostra famiglia, e chiedere a Geova di aiutarci a seguire i consigli della sua Parola. Se ci rendiamo conto che in alcune circostanze manchia- mo di padronanza, dobbiamo essere pron- 15, 16. In che modo lo studio della Bibbia pu`

o aiutare noi e la nostra famiglia a sviluppare la pa- dronanza?

(7)

ti ad ammetterlo. Poi possiamo pregare al riguardo e cercare di capire come migliora- re (Giac. 1:5). Sicuramente se facciamo ri- cerche nelle nostre pubblicazioni, trovere- mo informazioni che si applicano al nostro caso e che ci potranno essere d’aiuto.

17 Se siete genitori, come potete aiutare i vostri figli a sviluppare la padronanza? Na- turalmente, sapete bene che esercitare au- tocontrollo non viene spontaneo a chi e` giovane. Perci`

o dovreste dare l’esempio sotto questo aspetto, proprio come nel caso di tutte le altre qualit`

a che i figli de- vono imparare a manifestare (Efes. 6:4).

Quindi se vi rendete conto che i vostri figli fanno fatica a controllarsi, dovreste chie- dervi se state dando il buon esempio. Non sottovalutate quanto possono imparare ve- dendo che voi siete regolari nel ministero, nel frequentare le adunanze e nel tenere l’adorazione in famiglia. Inoltre, non ab- biate paura di dire di no ai vostri figli quan- doe necessario! Geova diede ad Adamo ed` Eva dei limiti che avrebbero dovuto aiutar-

17. In quali modi i genitori possono aiutare i figli a sviluppare la padronanza?

li ad avere il giusto rispetto per la sua auto- rita. Allo stesso modo, i genitori imparti-` scono disciplina e danno l’esempio con l’o- biettivo di insegnare ai figli a rispettare la loro autorit`

a; cos`

ı i figli impareranno a esercitare padronanza. L’amore per l’auto- rita di Dio e il rispetto per le sue norme` sono tra le cose pi `u preziose che potete tra- smettere ai vostri figli. (Leggi Proverbi 1:

5, 7, 8.)

18 Che siamo genitori o no, dovremmo scegliere saggiamente le nostre amicizie.

Dovremmo cercare di stare in compagnia di persone che ci incoraggiano a perseguire mete spirituali e a evitare problemi (Prov.

13:20). Vedendo che persone dalla mentali- ta spirituale hanno un’influenza positiva su` di noi, ci sentiamo spinti a imitare il loro esempio di padronanza. E sicuramente an- che noi incoraggiamo i nostri amici con il nostro buon esempio. Sviluppare la padro- nanzae essenziale per avere l’approvazio-` ne di Dio e continuare ad avere buoni rap- porti con le persone a cui vogliamo bene.

18. Perche dobbiamo scegliere saggiamente i no-´ stri amici?

Il modo in cui reagiamo influisce sul nostro ministero

(Vedi il paragrafo 14)

SETTEMBRE 2017 7

(8)

RIVOLGENDOSI a Mose, in un’occasione Dio menzion` o il Suo` nome e alcune delle Sue qualit`

a. Elenc`

o per prime la misericordia e la clemenza, o compassione. (Leggi Esodo 34:5-7.) Geova avrebbe potuto parlare della sua potenza o della sua sapienza.

Mos` e per`

o aveva bisogno di essere rassicurato del fatto che Dio lo avrebbe sostenuto. Quindi Geova parlo della sua misericordia` e della sua compassione proprio per sottolineare il desiderio che ha di aiutare i suoi servitori (Eso. 33:13). Comee toccante sape-` re che Dio ha voluto far conoscere queste sue qualit`

a prima di tut- te le altre! Questo articolo si concentrera sulla compassione, che` viene definita sentita partecipazione alle sofferenze o ai proble- mi degli altri unita al desiderio di alleviarli.

2 Geovae compassionevole e gli uomini sono stati creati a sua` immagine. Quindie naturale per gli esseri umani interessarsi del` benessere degli altri. Anche chi non conosce il vero Dio spesso mostra compassione (Gen. 1:27). Nella Bibbia si narra di tante persone che hanno mostrato compassione. Pensiamo ad esempio 1. Cosa disse Geova a Mos`

e in un’occasione, e cosa ci fa capire questo?

2, 3. (a) Perch´ e `

e naturale per gli esseri umani mostrare compassione?

(b) Perch´ e `

e necessario parlare della compassione?

Imitiamo

la compassione di Geova

Geova prov `o compassione del suo popolo

(2 CRON. 36:15)

CANTICI: 57, 147

COME RISPONDERESTE?

Perch´

e a volte pu`

o essere dif- ficile mostrare compassione?

In che modo Geova insegna ai suoi servitori a mostrare compassione?

In quali situazioni possiamo mostrare compassione?

(9)

SETTEMBRE 2017 9 alle due prostitute che davanti a Salomone

litigarono per stabilire chi di loro fosse la vera madre di un neonato. Il re le mise alla prova dando l’ordine di tagliare il bambino a meta. A quel punto la vera madre, spinta` dalla compassione, reagı: sarebbe stata di-` sposta perfino a cedere il suo bambino al- l’altra donna (1 Re 3:23-27). Pensiamo an- che alla figlia del faraone, che salvo il` piccolo Mos`

e. Sapeva che il bimbo era ebreo e che non avrebbe dovuto lasciarlo in vita, ma “provo compassione per lui” e de-` cise di allevare quel bimbo come se fosse suo (Eso. 2:5, 6).

3 Perch´ e `

e necessario parlare della com- passione? Perche la Bibbia ci esorta a imi-´ tare Geova (Efes. 5:1). Pur essendo stati creati con la capacit`

a di mostrare compas- sione, a causa dell’imperfezione ereditata da Adamo tutti tendiamo a essere egoisti.

A volte non `

e facile decidere se aiutare gli altri o pensare a noi stessi. Per molti trova- re l’equilibrio in questo campoe una vera e` propria sfida. Cosa pu`

o aiutarci quindi a sviluppare e mostrare compassione? Per prima cosa, in questo articolo capiremo in che modo sia Geova che altri hanno mani- festato questa qualita. Poi vedremo come` possiamo imitare l’esempio di Dio e perche´ questo `

e per il nostro bene.

GEOVA, ESEMPIO PERFETTO DI COMPASSIONE

4 La Bibbia contiene molti esempi della compassione di Geova. Pensiamo a ci`

o che Dio fece per Lot. Quell’uomo giusto era

“grandemente afflitto” a causa del compor- tamento sfrontato degli abitanti di Sodoma e Gomorra. Dio decise che quelle persone immorali meritavano di morire (2 Piet. 2:

7, 8). Mand`

o degli angeli a liberare Lot e 4. (a) Perch´

e Geova mand`

o degli angeli a Sodo- ma? (b) Cosa impariamo da quello che successe a Lot e alla sua famiglia?

questi lo esortarono a fuggire insieme alla sua famiglia dalla citta in cui abitava. Nella` Bibbia leggiamo: “Quando egli si indugia- va, allora, nella compassione di Geova ver- so di lui, gli [angeli] afferrarono la sua mano e la mano di sua moglie e le mani del- le sue due figlie e lo facevano uscire e lo po- nevano fuori della citta” (Gen. 19:16). Que-` sto episodio dimostra che Geova conosce molto bene le difficolta che a volte affron-` tano i suoi servitori fedeli (Isa. 63:7-9;

Giac. 5:11, nt.; 2 Piet. 2:9).

5 Geova non solo mostra compassione, ma ha anche insegnato ai suoi servitori quanto sia importante manifestarla. Consi- deriamo una delle leggi che diede a Israele:

un creditore era autorizzato a prendere il mantello di un uomo come garanzia che questi gli avrebbe restituito il prestito.

(Leggi Esodo 22:26, 27.) Forse qualche creditore sara stato tentato di non restitui-` re il mantello prima del tramonto come ri- chiesto dalla legge, privando cosı il debito-` re di cio che usava per coprirsi di notte.` Geova per`

o insegn`

o ai suoi servitori a evi- tare un atteggiamento cosı insensibile e a` mostrare compassione. Cosa impariamo dal principio che sta alla base di quella leg- ge? Sicuramente non vorremmo, per cosı` dire, lasciare i nostri fratelli al freddo, igno- rando i loro bisogni; dovremmo cercare piuttosto di fare qualcosa per loro quando soffrono (Col. 3:12; Giac. 2:15, 16; leggi 1 Giovanni 3:17).

6 Geova provava compassione per gli israeliti anche quando peccavano. Infatti leggiamo: “Geova l’Iddio dei loro antenati mandava avvertimenti contro di loro per mezzo dei suoi messaggeri, mandando pi `u

5. In che modo la Parola di Dio, per esempio in 1 Giovanni 3:17, ci insegna a mostrare compas- sione?

6. Cosa impariamo dagli sforzi che Geova fece per aiutare gli israeliti a pentirsi?

(10)

volte, perche prov´ o compassione del suo` popolo e della sua dimora” (2 Cron. 36:15).

Anche noi dovremmo provare la stessa compassione nei confronti di chi ha anco- ra la possibilita di pentirsi della sua condot-` ta sbagliata e ottenere l’approvazione di Dio. Geova “non desidera che alcuno sia di- strutto” quando eseguira il suo giudizio sui` malvagi (2 Piet. 3:9). Fino a quel momen- to, dovremmo continuare a diffondere il messaggio di avvertimento che Dio fa pro- clamare spinto dalla compassione.

7 Anche oggi molte esperienze mostrano in che modo Dio manifesta compassione.

Pensiamo ad esempio a cosa `

e successo alla famiglia di un ragazzino di 12 anni che chia- meremo Dragan. All’inizio degli anni ’90, nel bel mezzo di conflitti etnici, Dragan, suo fratello, i suoi genitori e tanti altri Te- stimoni stavano viaggiando in autobus dal- la Bosnia alla Serbia. Erano diretti a un congresso durante il quale i genitori di Dragan si sarebbero battezzati. Al confine, i soldati li costrinsero a scendere dall’auto- bus a causa della loro etnia. Permisero in- vece agli altri fratelli di proseguire. Tutti i membri della famiglia furono trattenuti per due giorni e poi l’ufficiale, in loro presen- za, chiese via radio ai suoi superiori cosa avrebbe dovuto fare di loro. La risposta fu:

“Portateli via e fateli fuori!”

8 Mentre l’ufficiale parlava con i soldati, due uomini si avvicinarono alla famiglia e, a bassa voce, dissero di essere Testimoni.

Avevano saputo quello che era successo da altri fratelli che si trovavano sullo stesso autobus. Dissero a Dragan e a suo fratello di andare in macchina con loro per attra- versare il confine, visto che i documenti dei bambini non venivano controllati. Poi i due Testimoni si rivolsero ai genitori e dissero 7, 8. Perch´

e Dragan e la sua famiglia sono con- vinti che Geova abbia mostrato compassione ver- so di loro?

loro di andare dietro alla postazione della polizia di frontiera e raggiungerli dall’altra parte. A quel punto Dragan non sapeva se ridere o piangere. I suoi genitori chiesero:

“Pensate che ci lasceranno andare cosı?”` Tuttavia, mentre si allontanavano, i soldati guardavano proprio nella loro direzione ma sembrava che non li vedessero! Si ritrova- rono tutti al di l`

a del confine e continuaro- no il loro viaggio verso il luogo del con- gresso. Erano convinti che Geova avesse risposto alle loro disperate richieste di aiu- to. Dalla Bibbia impariamo che Geova non sempre interviene direttamente per pro- teggere i suoi servitori (Atti 7:58-60). Co- munque, Dragan descrive in questo modo cio che prov` o: “Sembrava che gli angeli` avessero accecato i soldati e che Geova ci avesse salvato!” (Sal. 97:10).

9 Anche Ges `ue un esempio per noi. Pro-` vava compassione per le persone perche´

“erano mal ridotte e disperse come pecore senza pastore”. Vedendo la loro triste condi- zione, cosa si sentı spinto a fare? La Bibbia` dice che “cominci`

o a insegnare loro molte cose” (Matt. 9:36; leggi Marco 6:34). Il suo atteggiamento era completamente diverso da quello dei farisei, che non desideravano affatto aiutare la gente comune (Matt. 12:

9-14; 23:4; Giov. 7:49). Anche noi, come Ges `u, proviamo il forte desiderio di aiutare le persone a conoscere la verita.`

10 Comunque, questo non significa che si debba sempre mostrare compassione. Negli episodi biblici che abbiamo considerato era giusto che Dio manifestasse questa qualita.` In un’occasione, invece, il re Saul fu disub- bidiente e manifesto quella che forse pensa-` va fosse compassione. Risparmi`

o la vita ad 9. Cosa si sent`

ı spinto a fare Ges`

u vedendo la condizione delle persone? (Vedi l’immagine inizia- le.)

10, 11. `

E sempre giusto mostrare compassione?

Spiegate.

(11)

Agag, un nemico del popolo di Dio, e agli animali migliori del suo gregge. Quindi Geo- va decise che Saul non sarebbe pi `u stato il re di Israele (1 Sam. 15:3, 9, 15). Geova, es- sendo il giusto Giudice, ha la capacita di ve-` dere cosa c’`

e nel cuore delle persone e sa quali sono le situazioni in cui non si deve mostrare compassione (Lam. 2:17; Ezec.

5:11). Presto eseguira il suo giudizio contro` chi si rifiuta di ubbidirgli (2 Tess. 1:6-10). In quel momento non mostrera compassione` verso quelli che ha giudicato come malvagi.

Invece, sara proprio eseguendo quel giudi-` zio che Dio mostrer`

a la sua compassione verso i giusti, che verranno salvati.

11 Ovviamente non abbiamo il diritto di stabilire quali persone dovrebbero essere distrutte e quali salvate. Piuttosto, orae il` momento di fare tutto il possibile per aiuta- rele persone. In quali modi pratici possia- mo mostrare compassione verso gli altri?

Consideriamone alcuni.

COME MOSTRARE COMPASSIONE

12 Aiutiamo gli altri nella vita di tutti i gior-

12. Come possiamo mostrare compassione nei confronti degli altri nella vita di tutti i giorni?

ni.Geova si aspetta che i cristiani mostrino compassione non solo ai loro fratelli ma a tutte le persone (Giov. 13:34, 35; 1 Piet.

3:8). Uno dei significati del termine com- passionee “soffrire insieme”. Se proviamo` compassione, avremo il desiderio di alle- viare le sofferenze degli altri, magari aiu- tandoli ad affrontare i loro problemi. Per- ch´

e non creare le opportunit`

a per farlo?

Per esempio, potremmo offrirci di aiutare qualcuno a sbrigare delle faccende? (Matt.

7:12).

13 Partecipiamo a operazioni di soccorso.

Quando le persone soffrono a causa di una calamita naturale, molti fratelli si sentono` motivati a mostrare compassione. I servi- tori di Geova sono conosciuti perch´

e sono pronti a dare aiuto in caso di necessita` (1 Piet. 2:17). Una sorella viveva in una zona del Giappone che subı molti danni a` causa del terremoto e dello tsunami del 2011. Racconta che fu “davvero incoraggia- ta e confortata” vedendo che molti volon- tari erano venuti da altre zone del Giap- pone e dall’estero per dare una mano a 13. In caso di calamit`

a naturale, cosa fanno i ser- vitori di Dio?

Mostriamo compassione nei confronti degli altri aiutandoli in modi pratici

(Vedi il paragrafo 12)

(12)

riparare case e Sale del Regno. La sorella scrive: “Questa esperienza mi ha fatto ca- pire che Geova si interessa di noi e che i Te- stimoni si interessano l’uno dell’altro. Inol- tre, in tutto il mondo molti fratelli e sorelle ci ricordano nelle loro preghiere”.

14 Aiutiamo chi e malato o avanti negli` anni.Quando vediamo le persone soffrire a causa delle conseguenze del peccato di Adamo, siamo spinti a mostrare loro com- passione. Aspettiamo con ansia il momen- to in cui non ci saranno pi `u ne malattie n´ e´ vecchiaia, e per questo preghiamo che venga il Regno di Dio. Nel frattempo, fac- ciamo tutto quello che possiamo per aiuta- re chi e nel bisogno. A questo riguardo,` consideriamo cosa disse uno scrittore a proposito di sua madre, che era avanti ne- gli anni e malata di Alzheimer. Un giorno, dopo essersi sporcata i vestiti, stava cer- cando di ripulirsi quando qualcuno suono` alla porta: erano due sorelle che andavano a trovarla regolarmente. Vedendola in dif- ficolta, le chiesero se potevano fare qual-` cosa per aiutarla. La donna rispose: “`

E im- barazzante.. . ma in effetti sı”. Cos` ı le` sorelle diedero assistenza alla donna. Poi le prepararono una tazza di te e chiacchie-` rarono un po’ con lei. Il figlio della donna fu davvero riconoscente. Infatti scrisse:

“Complimenti a queste Testimoni! Fanno davvero quello che predicano”. La com- passione nei confronti di chi `

e malato o avanti negli anni ci spinge a fare tutto quello che possiamo per alleviare le loro sofferenze (Filip. 2:3, 4).

15 Aiutiamo gli altri dal punto di vista spiri- tuale.Vedendo che le persone hanno pro- blemi e preoccupazioni, ci sentiamo spinti ad aiutarle a livello spirituale. Il modo mi- 14. Come possiamo aiutare chi `

e malato o avanti negli anni?

15. Come possiamo aiutare gli altri grazie all’ope- ra di predicazione?

gliore per farloe parlare loro di Dio e di` cosa fara il suo Regno per l’umanit` a. Un` altro modo per aiutarle e mostrare loro` quanto sia saggio vivere secondo i princ`

ıpi biblici (Isa. 48:17, 18). Il ministero onora Geova e ci permette di mostrare compas- sione alle persone. Possiamo partecipare in misura maggiore a quest’opera? (1 Tim. 2:

3, 4).

MOSTRARE COMPASSIONE FA BENE ANCHE A NOI

16 Esperti di salute mentale affermano che mostrare compassione puo migliorare` la nostra salute e i nostri rapporti con gli al- tri. Quando facciamo qualcosa per allevia- re le sofferenze altrui, ci sentiamo pi `u feli- ci, pi `u ottimisti, meno soli e abbiamo meno pensieri negativi. Quindi, mostrare com- passione fa bene anche a noi (Efes. 4:

31, 32). I cristiani che si impegnano ad aiu- tare altri hanno una buona coscienza, per- che sanno di agire in armonia con i princ´ ı-` pi biblici. Avere questo atteggiamento far`

a di noi genitori, coniugi e amici migliori. Se siamo pronti a mostrare compassione, e` pi `u probabile che anche noi riceveremo aiuto e sostegno quando ne avremo biso- gno. (Leggi Matteo 5:7; Luca 6:38.)

17 Naturalmente non dovremmo cercare di sviluppare la compassione solo perch´

e sappiamo che ci fa bene. La ragione princi- pale dovrebbe essere il nostro desiderio di imitare e onorare Geova Dio, la Fonte del- l’amore e della compassione (Prov. 14:31).

Luie l’esempio perfetto, quindi dovremmo` fare del nostro meglio per imitarlo. In que- sto modo ci sentiremo pi `u vicini ai nostri fratelli e avremo buoni rapporti con tutti (Gal. 6:10; 1 Giov. 4:16).

16. In che modo mostrare compassione fa bene anche a noi?

17. Per quale motivo dovremmo sviluppare la compassione?

(13)

SETTEMBRE 2017 13 A MET`

A degli anni ’30 i miei genitori, James e Jessie Sinclair, si trasferirono a New York, nel Bronx. Lı incontrarono Willie` Sneddon, che veniva dalla Scozia proprio come loro. Pochi minuti dopo essersi cono- sciuti parlavano gia delle loro famiglie. Que-` sto accadde un paio d’anni prima della mia nascita.

Mia madre racconto a Willie che, poco` prima della Grande Guerra, suo padre e il suo fratello maggiore erano annegati quan- do la loro barca da pesca aveva urtato una mina nel Mare del Nord. Willie le disse:

“Tuo padre e all’inferno!” Willie era testi-` mone di Geova, e quell’affermazione scon- certante fu il primo contatto che mia madre ebbe con la verita.`

Mia madre fu molto turbata dalle parole di Willie perche sapeva che suo padre era´ stato un brav’uomo. Comunque, Willie ag- giunse: “E se ti dicessi che anche Gesu` e sta-` to all’inferno?” A mia madre venne in men- te il Credo: nella sua formulazione antica dice che Gesu discese agli “inferi” e fu risu-`

scitato il terzo giorno. Cosı inizi` o a chieder-` si: “Se l’inferno e un luogo dove i malvagi` vengono tormentati con il fuoco, perche an-´ che Gesu` e stato l` ı?” Questo port` o mia ma-` dre a interessarsi della verita. Cominci` o a` frequentare le adunanze nella congregazio- ne del Bronx e si battezzo nel 1940.`

A quel tempo i genitori cristiani non veni- vano particolarmente incoraggiati a studia- re la Bibbia con i figli. Quando ero molto piccolo, infatti, nel fine settimana mia ma- dre andava all’adunanza o partecipava al ministero e mio padre si occupava di me.

Dopo alcuni anni anche io e mio padre ini- ziammo a frequentare le adunanze. Mia ma- dre era davvero zelante nel predicare la buona notizia e studiava la Bibbia con mol- te persone. Per un periodo, con alcune di loro tenne addirittura uno studio di gruppo, dato che abitavano tutte nella stessa zona.

Io la accompagnavo nel ministero durante le vacanze scolastiche; in quel modo impa- rai molto riguardo alla Bibbia e a come inse- gnare la verita agli altri.`

BIOGRAFIA

Ho avuto la gioia di servire insieme a uomini spirituali

NARRATO DA

DAVID SINCLAIR

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Devo ammettere che da bambino non ap- prezzavo fino in fondo la verita e la davo per` scontata. Comunque, all’eta di circa 12 anni` diventai un proclamatore del Regno, e da al- lora ho sempre partecipato regolarmente al ministero. A 16 anni dedicai la mia vita a Geova e mi battezzai il 24 luglio 1954 duran- te un congresso a Toronto, in Canada.

SERVO ALLA BETEL

Alcuni fratelli della nostra congregazione erano beteliti o lo erano stati in passato. Tut- ti loro ebbero un’influenza positiva su di me:

ero colpito dal modo in cui spiegavano le ve- rita della Bibbia sia nel ministero che duran-` te i loro discorsi. Anche se i miei insegnanti volevano che frequentassi l’universita, la mia` meta era servire alla Betel. Cosı compilai la` domanda al congresso di Toronto del 1954 e la consegnai di nuovo nel 1955 al congresso che si tenne allo Yankee Stadium di New York. Poco dopo, quando avevo 17 anni, ri- cevetti l’invito a presentarmi alla Betel di Brooklyn il 19 settembre 1955. Il secondo giorno cominciai a lavorare nella legatoria che si trovava al n. 117 di Adams Street. Pre- sto mi misero a lavorare a una macchina che assemblava fascicoli di 32 pagine perche fos-´ sero pronti per formare i libri da rilegare.

Dopo circa un mese in legatoria, fui man- dato al Reparto Riviste perche sapevo batte-´ re a macchina. A quel tempo fratelli e sorel- le scrivevano a macchina gli indirizzi dei nuovi abbonati alla Torre di Guardia e a Sve- gliatevi!su mascherine di metallo. Qualche mese dopo fui trasferito al Reparto Spe- dizioni. Il sorvegliante del reparto, Klaus Jensen, mi chiese di lavorare con l’autista del camion che trasportava scatole di pub- blicazioni al porto perche venissero poi in-´ viate in tutto il mondo. Bisognava anche portare all’ufficio postale sacchi di riviste che sarebbero stati spediti alle congregazio- Con mia madre,

e poi con mio padre

Willie e Liz Sneddon

La lettera con la quale fui invitato a servire alla Betel

A 17 anni, quando iniziai a servire alla Betel di Brooklyn

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SETTEMBRE 2017 15 ni degli Stati Uniti. Il fratello Jensen disse

che un po’ di lavoro fisico mi avrebbe fatto bene: non pesavo neanche 60 chili ed ero magro come un chiodo. Quei viaggi al por- to e all’ufficio postale mi resero fisicamente piu forte. Evidentemente il fratello Jensen` sapeva cos’era meglio per me!

Il Reparto Riviste evadeva anche gli ordi- ni di riviste delle congregazioni. Cosı venni` a sapere in quali lingue a Brooklyn si stam- pavano le riviste da inviare in altre parti del mondo. Per me molte di quelle lingue erano completamente sconosciute, ma era bello sapere che migliaia di riviste venivano spe- dite in posti cosı lontani. Anche se a quel` tempo non potevo immaginarlo, negli anni successivi avrei avuto il privilegio di visitare molti di quei posti.

Nel 1961 fui mandato a lavorare nell’Uf- ficio Tesoreria, sotto la supervisione del fra-

tello Grant Suiter. Dopo un paio d’anni Nathan Knorr, che allora soprintendeva al- l’opera mondiale, mi fece chiamare nel suo ufficio. Mi spiego che uno dei fratelli che la-` vorava con lui avrebbe frequentato la Scuo- la di Ministero del Regno per un mese e successivamente sarebbe stato trasferito al Reparto Servizio. Fui incaricato di prende- re il suo posto e lavorare con Don Adams, che era proprio il fratello a cui avevo con- segnato la mia domanda per la Betel al congresso del 1955. Altri due fratelli che lavoravano gia nello stesso ufficio erano` Robert Wallen e Charles Molohan. Io e que- sti tre fratelli lavorammo insieme per piu di` 50 anni. Che gioia servire al fianco di fedeli uomini spirituali! (Sal. 133:1).

A partire dal 1970 mi fu chiesto di viag- giare per qualche settimana, ogni anno o due, e fare quelle che allora venivano

L’edificio al n. 124 di Columbia Heights, dove lavorai per tantissimi anni

Con Robert Wallen, Charles Molohan e Don Adams

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chiamate visite di zona a diverse filiali della Watch Tower Society. Questo significava vi- sitare famiglie Betel e missionari in tutto il mondo, dare incoraggiamento spirituale e controllare le registrazioni delle filiali. Sono davvero felice di aver conosciuto alcuni di- plomati delle prime classi della Scuola di Galaad che stavano ancora servendo fedel- mente all’estero nei paesi in cui erano stati assegnati. Grazie a questo incarico ho visi- tato piu di 90 paesi: che privilegio meravi-` glioso!

TROVO UNA FEDELE COMPAGNA

Tutti i membri della famiglia Betel di Brooklyn servivano in congregazioni della zona di New York. La mia era nel Bronx. Si trattava della prima congregazione di quel quartiere, che era cresciuta, era stata divisa e poi era stata chiamata Upper Bronx.

A meta degli anni ’60, una famiglia di Te-` stimoni di origine lettone che aveva cono- sciuto la verita nella zona meridionale del` Bronx si trasferı nel territorio della mia con-` gregazione. Livija, la figlia maggiore, ini- zio a servire come pioniera regolare subito` dopo aver finito le scuole superiori. Qual-

che mese dopo si sposto nel Massachusetts` per servire dove c’era piu bisogno. Iniziai a` scriverle per aggiornarla sulle novita della` congregazione e lei mi rispondeva raccon- tandomi dei buoni risultati che aveva predi- cando nella zona di Boston.

Qualche anno dopo Livija fu nominata pioniera speciale. Voleva dare il massimo nel servizio che rendeva a Geova, cosı fece` domanda per la Betel e vi fu invitata nel 1971. Mi sembrava quasi un segno da parte di Geova! Ci sposammo il 27 ottobre 1973, e per noi fu un privilegio sentir pronunciare il discorso di matrimonio dal fratello Knorr.

Proverbi 18:22 dice: “Sie trovata una buo-` na moglie? Sie trovata una cosa buona, e si` ottiene buona volonta da Geova”. Io e Livija` abbiamo avuto il piacere di servire insieme alla Betel per piu di 40 anni. E serviamo an-` cora in una congregazione del Bronx.

COLLABORO CON I FRATELLI DI CRISTO Collaborare con il fratello Knorr fu un vero piacere. Lavorava instancabilmente a favore della verita e apprezzava tanto` i missionari, molti dei quali erano stati mandati in paesi dove a quel tempo non c’erano altri Testimoni. Nel 1976 il fratello Knorr si ammalo di cancro, e tutti ne` fummo molto addolorati. In un’occasione, mentre era costretto a letto, mi chiese di leggergli del materiale che non era ancora stato mandato in stampa. Mi disse di chia- mare Frederick Franz perche potesse veni-´ re anche lui ad ascoltare la lettura. Piu tar-` di venni a sapere che il fratello Knorr aveva passato molto tempo a leggere materiale di quel genere al fratello Franz, che aveva problemi di vista.

Il fratello Knorr morı nel 1977, ma quelli` che lo avevano conosciuto e amato trovaro- no conforto al pensiero che avesse termina- to fedelmente la sua vita terrena (Riv. 2:10).

Con Livija

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Da quel momento fu il fratello Franz a so- printendere all’opera.

A quel tempo facevo da segretario a Milton Henschel, che aveva lavorato con il fratello Knorr per molti anni. Il fratello Henschel mi informo che da allora in poi il` mio incarico principale alla Betel sarebbe stato aiutare il fratello Franz per ogni sua necessita. Gli leggevo regolarmente del ma-` teriale prima che venisse stampato. Il fratel- lo Franz aveva una memoria prodigiosa e una straordinaria capacita di concentrarsi` totalmente durante la lettura. Fui davvero felice di assisterlo fino al dicembre 1992, quando la sua vita terrena termino.`

I 61 anni che ho trascorso alla Betel sono passati velocemente. I miei genito- ri sono morti fedeli a Geova, e non vedo l’ora di riabbracciarli nel nuovo mondo

(Giov. 5:28, 29). Nulla che questo vecchio sistema di cose possa offriree paragonabile` allo straordinario privilegio di servire con fratelli e sorelle fedeli a favore del popolo di Dio. Io e Livija possiamo davvero dire che durante questi anni nel servizio a tempo pieno ‘la gioia di Geovae stata la nostra for-` tezza’ (Nee. 8:10).

L’opera di diffondere le verita del Regno` continuera qualsiasi cosa accada, indipen-` dentemente dal contributo che puo dare` ogni singola persona nell’organizzazione di Geova. Nel corso degli annie stato un privi-` legio servire al fianco di molti fratelli e so- relle coraggiosi e leali. La maggior parte dei fratelli unti con i quali ho lavorato none pi` u` qui sulla terra. Ma sono felice di aver servi- to Geova insieme a persone cosı fedeli e spi-` rituali.

Che privilegio `

e stato visitare fratelli in pi ` u di

90 paesi!

In Venezuela per la mia prima visita di zona, nel 1970

Durante una visita di zona con Daniel e Marina Sydlik nel 1977

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RIUSCIAMO a immaginare come sarebbe la nostra vita senza la Bibbia? Non avremmo a disposizione consigli affidabili per la vita di tutti i giorni. Non conosceremmo la risposta alle nostre do- mande su Dio, sulla vita e sul futuro. Inoltre, non sapremmo quel- lo che Geova ha fatto nel passato per gli esseri umani.

2 Siamo felici di non trovarci in questa triste situazione. Infatti Geova non solo ci ha dato la sua Parola, la Bibbia, ma ci ha anche assicurato che il suo messaggio “durera a tempo indefinito”. L’apo-` stolo Pietro cito le parole riportate in Isaia 40:8. Questo versetto` non si riferisce in maniera specifica alla Bibbia, ma si pu`

o applica- re per estensione al messaggio contenuto nelle Scritture. (Leggi 1 Pietro 1:24, 25.) Naturalmente possiamo trarre il massimo be- neficio dalla Bibbia see disponibile in una lingua che comprendia-` mo bene. Di questo sono consapevoli da molto tempo tutti quelli che amano la Parola di Dio. Anche se none sempre stato facile, nel` corso dei secoli molte persone hanno fatto grandi sacrifici per tra- durre e rendere disponibili le Scritture. Erano motivate dallo stes-

1, 2. (a) Come sarebbe la nostra vita senza la Bibbia? (b) Cosa ci aiuta a trarre il massimo beneficio dalla Parola di Dio?

“In quanto alla parola del nostro Dio, durer `

a a tempo indefinito”

“L’erba verde si e seccata, il fiore` e appassito; ma in quanto` alla parola del nostro Dio, durera a tempo indefinito”` (ISA. 40:8)

CANTICI:95, 97

IN CHE MODO LA PAROLA DI DIO `

E SOPRAVVISSUTA NONOSTANTE. . .

il fatto che le lingue cambiano?

i cambiamenti politici?

l’opposizione alla sua traduzione?

(19)

SETTEMBRE 2017 19 so desiderio di Dio, cioe che “ogni sorta di`

uomini siano salvati e vengano all’accurata conoscenza della verit`

a” (1 Tim. 2:3, 4).

3 In questo articolo vedremo come la Pa- rola di Dio `

e sopravvissuta nel corso del tempo nonostante (1) il fatto che le lingue cambiano, (2) i cambiamenti politici che ebbero un effetto sulla lingua franca, cioe` la lingua usata nella comunicazione tra po- poli diversi, e (3) l’opposizione alla sua tra- duzione. Prendere in esame queste infor- mazioni accrescer`

a la nostra gratitudine per la Bibbia. Render`

a anche pi `u forte il nostro amore per il suo Autore, che ci ha fornito questo libro per il nostro bene (Mic. 4:2; Rom. 15:4).

LE LINGUE CAMBIANO

4 Con il passare del tempo le lingue ten- dono a cambiare. Alcune parole o espres- sioni che prima avevano un significato, in seguito ne hanno assunto uno completa- mente diverso. Forse ci vengono in mente degli esempi che dimostrano quanto sia cambiata la lingua che parliamo. La stessa cosa accadde all’ebraico e al greco, le lin- gue in cui fu scritta la maggior parte della Bibbia. Infatti l’ebraico e il greco moderni sono molto diversi da quelli parlati all’epo- ca degli scrittori biblici. Quindi, pratica- mente tutti quelli che desiderano capire la Bibbia devono leggere una sua traduzione, e questo vale anche per chi conosce l’ebrai- co o il greco moderni. Alcune persone cre- dono di dover imparare l’ebraico e il greco antichi per leggere la Bibbia nelle lingue in cui fu scritta in origine. Comunque, questo potrebbe non essere poi cosı utile come` 3. Cosa prenderemo in esame in questo articolo?

(Vedi l’immagine iniziale.)

4. (a) Come cambiano le lingue con il passare del tempo? (b) Cosa dimostra che Dio non preferi- sce una lingua in particolare? Riflettere su questo come ci fa sentire?

pensano.1 Siamo grati del fatto che oggi la Bibbia sia stata tradotta, per intero o in parte, in oltre 3.200 lingue. Senza dubbio, Geova vuole che persone di “ogni nazione e trib `u e lingua e popolo” abbiano l’oppor- tunita di trarre beneficio dalla sua Parola.` (Leggi Rivelazione 14:6.) Riflettere su questo ci fa sentire ancora pi `u vicini al no- stro Dio, che dimostra sempre amore e im- parzialita (Atti 10:34).`

5 Anche le lingue in cuie stata tradotta la` Bibbia hanno subıto dei cambiamenti nel` corso del tempo. Una traduzione della Bib- bia che e facile da capire quando viene` realizzata, col tempo potrebbe diventare meno chiara. Prendiamo il caso di una tra- duzione in inglese del 1611, la “Bibbia del re Giacomo”. Divento una delle Bibbie in in-` glese pi `u diffuse ed ebbe una notevole influenza su questa lingua.2 Comunque, `e da notare che la “Bibbia del re Giacomo”

dava un’importanza limitata al nome di Dio. Usava il nome “Geova” solo in alcuni versetti, mentre riportava il termine “SI- GNORE” in lettere maiuscole in altri verset- ti delle Scritture Ebraiche dove il nome di- vino era presente nel testo originale. In edizioni successive il termine “SIGNORE”

compariva anche in alcuni versetti delle Scritture Greche Cristiane. Da questo pun- to di vista, la “Bibbia del re Giacomo” rico- nosceva al nome di Dio il posto che gli spetta in quello che generalmente viene chiamato Nuovo Testamento.

6 Nel corso dei secoli pero molti dei ter-` mini usati dalla “Bibbia del re Giacomo”

1 Vedi l’articolo “`

E necessario imparare l’ebraico e il greco?”, nella Torre di Guardia del 1° novembre 2009.

2 Molte espressioni inglesi in uso ancora oggi sono tratte dalla “Bibbia del re Giacomo”.

5. Perch´

e la “Bibbia del re Giacomo” era partico- larmente interessante?

6. Perch´

e siamo felici di avere la Traduzione del Nuovo Mondo?

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diventarono antiquati. Questo accadde an- che nel caso delle prime traduzioni della Bibbia in altre lingue. Quindi, siamo davve- ro felici di avere una Bibbia che usa un lin- guaggio moderno: la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture. Questa tradu- zione `

e stata prodotta per intero o in parte in pi `u di 150 lingue, e questo la rende dispo- nibile oggi a buona parte della popolazione mondiale. Il suo linguaggio comprensibile permette al messaggio della Parola di Dio di toccare il nostro cuore (Sal. 119:97).

Cosa ancora pi `u importante, la Traduzione del Nuovo Mondorestituisce al nome di Dio il posto che gli spetta nelle Scritture.

MOLTI POPOLI, UNA LINGUA

7 A volte i cambiamenti politici determi- narono quale fosse in un dato momento la lingua franca, cio`

e la lingua usata nella co- municazione tra popoli diversi. Ma Dio fece in modo che, nonostante questi cambia- menti, le persone potessero leggere la Bib- bia in una lingua che comprendevano. Ad esempio, i primi 39 libri della Bibbia furono scritti da israeliti, o ebrei, ai quali inizial- mente “furono affidati i sacri oracoli di Dio”

(Rom. 3:1, 2). Comunque, gia nel III seco-` lo a.E.V. molti ebrei non comprendevano pi `u l’ebraico. Questo era dovuto al fatto che Alessandro Magno aveva esteso il suo impe- ro conquistando nuovi territori (Dan. 8:5-7, 20, 21). Con la graduale espansione dell’im- pero, il greco divenne la lingua usata da mol- ti dei suoi abitanti, inclusi gli ebrei che era- no sparsi su una vasta area. Ma dato che molti di loro ormai parlavano il greco, com- prendere le Scritture Ebraiche era diventato pi `u difficile. Quale fu la soluzione?

8 Verso la met`

a del III secolo a.E.V. i pri- mi cinque libri della Bibbia furono tradotti

7, 8. (a) Perche molti ebrei del III secolo a.E.V.´ non riuscivano a capire le Scritture Ebraiche?

(b) Cos’`

e la Settanta greca?

dall’ebraico al greco. La traduzione di tutti gli altri libri delle Scritture Ebraiche fu completata nel II secolo a.E.V. Questa rac- colta di traduzioni di libri della Bibbia di- venne nota come la Settanta greca. La Set- tantae la prima traduzione completa delle` Scritture Ebraiche di cui si abbia notizia.

9 Grazie alla Settanta gli ebrei che parla- vano greco potevano leggere le Scrittu- re Ebraiche. Immaginiamo l’emozione che avranno provato ascoltando o leggendo la Parola di Dio in quella che era diventata la loro madrelingua. Successivamente, la Bibbia fu tradotta in parte anche in altre lingue parlate da molti popoli, come il siria- co, il gotico e il latino. Dato che ora pote- vano leggere le Scritture in una lingua che comprendevano, indubbiamente molti let- tori avranno avuto un loro brano preferito, proprio come noi oggi. (Leggi Salmo 119:

162-165.) La Parola di Dio `

e sopravvissuta nonostante il fatto che la lingua usata nella comunicazione tra i vari popoli sia cam- biata.

OPPOSIZIONE ALLA TRADUZIONE DELLA BIBBIA

10 Persone influenti cercarono pi `u volte di impedire che la gente comune leggesse la Bibbia. Comunque, alcuni non si fecero in- timidire. Tra di loro ci fu un teologo del XIV secolo, John Wycliffe. Lui era convinto che tutti dovessero avere la possibilit`

a di trarre beneficio dalla Parola di Dio. Ma a quel tempo in Inghilterra la Bibbia non era a disposizione della gente comune. Un mo- tivo era che la maggior parte delle persone non poteva permettersi di comprare una 9. (a) Come influirono la Settanta e altre tra le prime traduzioni della Bibbia sulle persone?

(b) Qual `

e il brano delle Scritture Ebraiche che pre- ferite?

10. Perche ai tempi di Wycliffe la Bibbia non era a´ disposizione della gente comune?

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Bibbia, perche le copie erano scritte a mano´ ed erano molto costose; inoltre la maggio- ranza della popolazione era analfabeta. An- che se in chiesa venivano letti dei passi del- la Bibbia, probabilmente molti non erano in grado di capirli. Questo perche la traduzio-´ ne ufficiale della Bibbia adottata dalla Chie- sa, la Vulgata, era scritta in latino, ma nel Medioevo quella lingua non era pi `u usata dalla gente comune. Come avrebbero fatto le persone a scoprire i tesori contenuti nella Bibbia? (Prov. 2:1-5).

11 Nel 1382 fu prodotta una traduzione in inglese, che in seguito divenne nota come la Bibbia di Wycliffe. Questa si diffuse rapi- damente tra i seguaci di Wycliffe. Predica- tori itineranti, detti lollardi, desideravano che la Parola di Dio raggiungesse la mente e il cuore della gente comune. Viaggiavano a piedi di villaggio in villaggio per tutta l’In- ghilterra, leggendo spesso dei brani della Bibbia di Wycliffe alle persone che incon- travano e lasciando loro delle copie di quel- la traduzione. Tutto questo ebbe un effetto straordinario: le persone ricominciarono a interessarsi alla Parola di Dio.

11. Che effetto ebbe la Bibbia di Wycliffe sulle per- sone?

12 Come reagirono i membri del clero?

Manifestarono tutto il loro odio per la Bib- bia di Wycliffe, per Wycliffe e per i suoi se- guaci. Le autorit`

a religiose perseguitarono i lollardi. Inoltre, andarono alla ricerca del- le copie della Bibbia di Wycliffe e distrusse- ro tutte quelle che riuscirono a trovare.

Wycliffe fu dichiarato eretico anche se era gia morto. Non potendo punire un uomo` morto, il clero fece riesumare le sue ossa, le brucio e gett` o le ceneri nel fiume Swift.` Ma la Chiesa non poteva fermare il rinno- vato interesse che si era creato nei confron- ti della Parola di Dio, dato che molte perso- ne ormai volevano leggerla e capirla. Nei secoli successivi, molti in Europa e in altre parti del mondo si impegnarono affinche la´ Bibbia fosse tradotta, distribuita e messa cos`

ı a disposizione della gente comune.

“COLUI CHE TI INSEGNA PER IL TUO BENEFICIO”

13 Naturalmente, non dobbiamo pensa- re che Dio abbia ispirato il lavoro di

12. Cosa fece il clero nei confronti di Wycliffe e dei suoi seguaci?

13. Cosa risulta chiaro esaminando la storia delle traduzioni della Bibbia? Perche questo rafforza la´ nostra fede?

John Wycliffe e altre persone desideravano che la Parola di Dio fosse a disposizione di tutti. Abbiamo anche noi lo stesso desiderio?

(Vedi il paragrafo 11)

5 Classic Vision/age fotostock

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traduzione della Settanta, della Bibbia di Wycliffe, della “Bibbia del re Giacomo” o di qualsiasi altra versione. Tuttavia, esami- nando la storia di queste e di molte altre traduzioni, risulta chiara una cosa: proprio come Geova aveva promesso, la sua Parola

`e sopravvissuta. Questo sicuramente raf- forza la nostra fede nel fatto che tutte le altre promesse di Geova si avvereranno (Gios. 23:14).

14 Esaminando il modo in cui la Bibbiae` sopravvissuta nel corso del tempo non solo rafforziamo la nostra fede, ma accresciamo anche il nostro amore per Geova.1 Pensia- mo infatti al motivo per cui ci ha dato la

1 Vedi il riquadro “Una mostra da non perdere!”

14. Perch´

e sapere che la Bibbia `

e sopravvissuta nel corso del tempo accresce il nostro amore per Geova?

Bibbia e per cui ci ha assicurato che sareb- be sopravvissuta: l’ha fatto perche ci ama´ e vuole ‘insegnarci per il nostro benefi- cio’. (Leggi Isaia 48:17, 18.) Se vogliamo contraccambiare questo amore, dobbiamo amare Geova e ubbidire ai suoi comanda- menti (1 Giov. 4:19; 5:3).

15 Dato che siamo felici di avere la Paro- la di Dio, vogliamo sicuramente fare del no- stro meglio per trarne beneficio. Come possiamo fare in modo che la lettura della Bibbia influisca sulla nostra vita? Come possiamo richiamare l’attenzione delle per- sone sulla Bibbia quando predichiamo? In che modo i fratelli possono basare sulle Scritture quello che insegnano nella con- gregazione? Nel prossimo articolo rispon- deremo a queste domande.

15. Cosa prenderemo in esame nel prossimo arti- colo?

Il 3 aprile 2017 alla nostra sede mon- diale di Warwick, negli Stati Uniti, ha aperto i battenti una mostra sulla Bib- bia. Questa mostra si intitola “La Bibbia e il nome divino” e, oltre a un’esposizio- ne permanente, include anche un’area in cui sono esposti a rotazione manu- fatti che hanno relazione con la Bibbia e Bibbie rare. Vi invitiamo a visitare la mostra sulla Bibbia e le altre mostre che si trovano presso la nostra sede mondiale. Potete prenotare una visita su www.jw.org, nella sezione CHI SIAMO˛ UFFICI E VISITE GUIDATE.

Una mostra da non perdere!

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NOI servitori di Geova siamo convinti del fatto che la parola di Dio, cioe il suo messaggio per gli esseri umani, “` e vivente ed eser-` cita potenza” (Ebr. 4:12). La Bibbia infatti ha il potere di cambia- re la vita delle persone, come dimostra l’esperienza di molti fra- telli. Nel passato alcuni rubavano, facevano uso di droghe o commettevano immoralita sessuale. Altri avevano raggiunto un` certo successo in questo sistema di cose ma sentivano che nella loro vita mancava qualcosa (Eccl. 2:3-11). Spesso, pero, persone` che sembravano non avere uno scopo hanno trovato la via della vita grazie al potere che ha la Bibbia di trasformare le persone.

Probabilmente abbiamo letto nella Torre di Guardia tante espe- rienze della serie “La Bibbia ha cambiato la loro vita”, che ci sono piaciute molto. Inoltre, abbiamo notato che i cristiani continua- no a crescere dal punto di vista spirituale proprio grazie all’aiuto delle Scritture, anche dopo aver accettato la verita.`

2 Naturalmente non dovremmo essere sorpresi vedendo che molti hanno fatto grandi cambiamenti nella loro vita grazie allo studio della Parola di Dio. Pensando a esperienze del genere, ci 1. Cosa ci convince che la Parola di Dio esercita potenza? (Vedi l’immagi- ne iniziale.)

2. In che modo la Parola di Dio esercit`

o potenza nel I secolo?

‘La parola di Dio esercita potenza’

“La parola di Dio `e vivente ed esercita potenza” (EBR. 4:12)

CANTICI: 96, 94 COME POSSIAMO PERMETTERE ALLA PAROLA DI DIO DI ESERCITARE POTENZA.. .

nella nostra vita?

quando predichiamo?

quando insegniamo nella congregazione?

23

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vengono in mente i nostri fratelli del I seco- lo, che avevano la speranza celeste. (Leggi 1 Corinti 6:9-11.) Dopo aver elencato di- verse categorie di persone che non eredite- ranno il Regno di Dio, l’apostolo Paolo aggiunse: “Questo eravate alcuni di voi”.

Quindi quei fratelli erano cambiati con l’aiuto delle Scritture e dello spirito santo di Dio. Comunque, anche dopo essere diven- tati cristiani, alcuni ebbero seri problemi spirituali. Infatti la Bibbia parla di un cristia- no unto del I secolo che dovette essere di- sassociato; in seguito fece dei cambiamenti e fu riassociato (1 Cor. 5:1-5; 2 Cor. 2:5-8).

`E davvero incoraggiante vedere che i nostri fratelli hanno superato problemi di vario genere grazie alla Parola di Dio.

3 Dato che la Parola di Dioe uno stru-` mento molto potente a nostra disposizio- ne, dobbiamo usarla nel modo migliore (2 Tim. 2:15). In questo articolo, quindi, considereremo comee possibile permette-` re alla Parola di Dio di esercitare potenza in misura sempre maggiore (1) nella nostra vita, (2) quando predichiamo e (3) quando insegniamo nella congregazione. Questo ci aiutera a dimostrare amore e gratitudine` nei confronti del nostro Padre celeste, ‘che ci insegna per il nostro beneficio’ (Isa.

48:17).

NELLA NOSTRA VITA

4 Per fare in modo che la Parola di Dio in- fluisca sulla nostra vita, dobbiamo legger- la regolarmente, ogni giorno se possibile (Gios. 1:8). `

E vero che abbiamo tutti una vita piena di impegni. Ma non dovremmo permettere a nulla, neanche alle responsa- bilita che` e giusto assolvere, di ostacola-`

3. Cosa considereremo in questo articolo?

4. (a) Cosa dobbiamo fare affinch´

e la Parola di Dio influisca sulla nostra vita? (b) Come trovate il tempo per leggere la Bibbia?

re la nostra lettura regolare della Bibbia.

(Leggi Efesini 5:15, 16.) Molti fratelli si sono davvero ingegnati per trovare il tem- po di leggere la Bibbia ogni giorno, che sia all’inizio della giornata, alla fine, o in qual- siasi altro momento. Si sentono proprio come quel salmista che scrisse: “Quanto amo la tua legge! Tutto il giornoe la mia` sollecitudine” (Sal. 119:97).

5 Oltre a leggere la Bibbia,e anche im-` portante meditare su cio che leggiamo` (Sal. 1:1-3). Solo in questo modo potremo davvero capire come mettere in pratica i saggi consigli biblici. Sia che leggiamo la Parola di Dio su carta o in formato elettro- nico, dovremmo fare in modo che il suo messaggio raggiunga il nostro cuore.

6 Ma come possiamo meditare in modo efficace? Dopo aver letto un brano dalle 5, 6. (a) Perch´

e `

e importante meditare?

(b) Come possiamo meditare in modo efficace?

(c) In che modo la lettura della Parola di Dio e la meditazione vi hanno aiutato?

PERMETTIAMO ALLA PAROLA DI DIO DI ESERCITARE POTENZA. . . nella nostra vita:

˛ leggiamola regolarmente

˛ meditiamo su quello che leggiamo

˛ mettiamo in pratica quello che impariamo

(25)

Scritture, molti trovano utile prendersi del tempo per farsi domande come queste:

“Cosa mi insegna questo brano riguardo a Geova? In quali modi sto gia mettendo in` pratica il principio contenuto in questo brano? In quali campi potrei migliorare?”

Meditando sulla Parola di Dio e pregando riguardo a cio che abbiamo letto, ci senti-` remo spinti a mettere in pratica pi `u piena- mente i consigli biblici. In questo modo permetteremo alla Parola di Dio di eserci- tare potenza in misura sempre maggiore nella nostra vita (2 Cor. 10:4, 5).

QUANDO PREDICHIAMO

7 Come possiamo usare bene la Paro- la di Dio nel ministero? Prima di tutto, dovremmo usarla il pi `u possibile quando predichiamo e insegniamo. Un fratello sie` espresso in questo modo: “Immagina di predicare di casa in casa con Geova: parle-

7. Come possiamo usare bene la Bibbia quando predichiamo?

resti solo tu o lasceresti parlare lui?” Quel fratello voleva dire che quando leggiamo dei versetti direttamente dalla Parola di Dio, stiamo permettendo a Geova di parla- re alle persone. Probabilmente un versetto scelto con cura avra molta pi `u forza di` qualsiasi cosa potremmo dire noi (1 Tess.

2:13). Percio dovremmo chiederci: “Cerco` ogni opportunita per leggere un passo del-` la Bibbia alle persone a cui sto predican- do?”

8 Naturalmente, none sufficiente legge-` re dei versetti biblici alle persone a cui predichiamo. Infatti, oggi come nel I se- colo, molti fanno fatica a capire quello che dice la Bibbia (Rom. 10:2). Quindi non dovremmo dare per scontato che una persona comprenda il senso di un ver- setto solo perche l’abbiamo letto. Dobbia-´ mo prenderci il tempo di isolare le parole 8. Perch´

e quando predichiamo non `

e sufficiente leggere dei versetti?

SETTEMBRE 2017 25

quando predichiamo:

˛ usiamo le Scritture il pi`

u possibile

˛ isoliamo e spieghiamo le parole chiave del versetto

˛ introduciamo i versetti in modo

da suscitare rispetto per la Parola di Dio

quando insegniamo nella congregazione:

˛ facciamo in modo che le Scritture siano la struttura portante del nostro discorso

˛ non permettiamo a esperienze, esempi o al nostro modo di insegnare di far passare in secondo piano la Bibbia

˛ prendiamoci il tempo di spiegare i versetti, fare esempi e mostrare come metterli in pratica

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chiave del versetto, magari rileggendole, e poi spiegarne il significato. Solo in questo modo il messaggio della Parola di Dio po- tra davvero raggiungere la mente e il cuo-` re di chi ci ascolta. (Leggi Luca 24:32.)

9 Dovremmo anche introdurre i versetti in modo da suscitare rispetto per la Bibbia.

Per esempio, potremmo dire: “Vediamo come la pensa il nostro Creatore su questo argomento”. Parlando con una persona che proviene da un ambiente non cristiano, po- tremmo dire: “Noti cosa ci dicono gli Scrit- ti Sacri”. Se invece stiamo conversando con una persona poco religiosa, potremmo chiedere: “Ha mai sentito questo antico proverbio?” In pratica, dovremmo tenere conto del fatto che ogni personae diversa` e modificare di conseguenza il modo in cui presentiamo la buona notizia (1 Cor. 9:

22, 23).

10 Molti di noi hanno riscontrato che usare la Parola di Dio nel ministero puo` avere un profondo effetto sulle persone.

Facciamo un esempio. Un fratello fece una visita ulteriore a un anziano signore che leggeva le nostre riviste da molti anni. In- vece di limitarsi a presentare l’ultimo nu- mero della Torre di Guardia, il fratello deci- se di leggere un passo biblico citato in quella rivista. Lesse 2 Corinti 1:3 e 4, che dice: “Il Padre delle tenere misericordie e l’Iddio di ogni conforto [...] ci conforta in tutta la nostra tribolazione”. L’uomo fu cosı colpito da quelle parole che chiese al` fratello di rileggere i versetti. Poi disse che lui e sua moglie avevano molto bisogno di conforto e si mostro interessato al messag-`

9. Come possiamo introdurre i versetti in modo da suscitare rispetto per la Bibbia? Fate un esem- pio.

10. (a) Raccontate l’esperienza avuta da un fra- tello. (b) In che modo avete riscontrato che la Pa- rola di Dio `

e potente nel ministero?

gio della Bibbia. Sicuramente anche noi ab- biamo sperimentato quanto la Parola di Dio sia potente nel ministero (Atti 19:20).

QUANDO INSEGNIAMO NELLA CONGREGAZIONE

11 Tutti noi siamo felici di andare alle adunanze, alle assemblee e ai congressi. Le frequentiamo soprattutto per adorare Geo- va, ma anche per ricevere un’istruzione spi- rituale che cie molto utile. I fratelli che` insegnano nella congregazione hanno un grande privilegio; allo stesso tempo, pero,` dovrebbero riconoscere di avere una seria responsabilita (Giac. 3:1). Devono sempre` assicurarsi che cio che insegnano sia soli-` damente basato sulla Parola di Dio. Se sie- te tra i fratelli che hanno questo privilegio, come potete permettere alla Bibbia di eser- citare potenza mentre insegnate nella con- gregazione?

12 Fate in modo che le Scritture siano la struttura portante del vostro discorso (Giov. 7:16). Come potete farlo? Per prima cosa, accertatevi che nulla — esperienze, esempi o anche il vostro modo di esporre il materiale — faccia passare in secondo pia- no i versetti biblici che usate. Inoltre, ricor- date che leggere molti versetti non significa insegnare usando la Bibbia. Infatti, se ne leggete troppi, chi vi ascolta fara fatica a ri-` cordarli. Quindi scegliete bene i versetti chiave e prendetevi il tempo di legger- li, spiegarli, fare degli esempi e mostrare come metterli in pratica (Nee. 8:8). Se il vostro discorso si basa su uno schema for- nito dall’organizzazione, studiatelo bene e consultate i versetti citati. Cercate di capi- re come questi si collegano ai vari punti 11. Quale responsabilit`

a hanno i fratelli che inse- gnano nella congregazione?

12. In che modo un oratore pu`

o assicurarsi che le Scritture siano la struttura portante del suo di- scorso?

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