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Tasso di occupazione 20-64 anni

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Academic year: 2021

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1993 1996 1999 2002 2005 2008 2011 2014 0,0 20,0 40,0 60,0 % 0,0 50,0 100,0 % R ep ub lic a C ec a Lu ss em bu rg o R eg no U ni to S lo va cc hi a D an im ar ca P or to ga llo G er m an ia F in la nd ia R om an ia S lo ve ni a B ul ga ria Le tto ni a U ng ar ia Li tu an ia S pa gn a C ro az ia F ra nc ia P ol on ia E st on ia A us tr ia Ir la nd a S ve zi a G re ci a Belgi o M al ta C ip ro Ita lia

Tasso di occupazione 20-64 anni

Se nel 2008 il tasso di occupazione in Italia aveva raggiunto il picco del 62,9% per i 20-64enni, la crisi finanziaria prima e quella economica poi hanno provocato una inversione nel trend, con una caduta del tasso nel 2014 al 59,9%, un livello sostanzialmente uguale a quello di 11 anni prima e inferiore di 7,1 punti al target fissato per l’Italia nel 2020 (67%). Lo squilibrio di genere continua ad essere molto forte: nel 2014 il tasso di occupazione in Italia si attesta al 69,7% per gli uomini e appena al 50,3%per le donne. La media dei 28 paesi dell’Ue presenta un tasso di occupazione del 69,2%, inferiore di 5,8 punti percentuali al traguardo previsto dalla Strategia Europa 2020 (75%), ma superiore di 9,3 punti percentuali rispetto al nostro.

Anno 2014

Totale Donne Uomini Fonte: elaborazione Istat su dati Eurostat 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 % Target Valore

Francia Germania ITALIA Spagna Regno Unito

ITALIA

(2)

10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 % R ep ub bl ic a C ec a Lu ss em bu rg o Regno U ni to P ae si B as si S lo va cc hi a D an im ar ca P or to ga llo G er m an ia U ng he ria F in la nd ia R om an ia S lo ve ni a B ul ga ria Le tto ni a Li tu an ia Spagn a C ro az ia E st on ia P ol on ia Fra nc ia A us tr ia Ir la nd a S ve zi a G re ci a B el gi o E U 28 M al ta C ip ro Ita lia Privato 2004 2006 2008 2010 2012 2014 0,00 0,50 1,00 1,50 % Nel 2014 in Italia la spesa in R&S in rapporto al Pil è pari all'1,29%, sostanzialmente stabile rispetto al 2013. Negli ultimi 10 anni l’intensità delle spese in R&S per il nostro Paese è cresciuta di 0,24 punti percentuali, un progresso insufficiente a colmare la distanza con gli altri paesi europei. La spesa in R&S in percentuale del Pil risulta ancora inferiore alla media Ue (pari a 2,03%), distante dall’obiettivo nazionale per il 2020 (1,53%) e ancora di più dal target europeo del 3%. Per il nostro Paese l’obiettivo complementare fissato dall’Agenda di Lisbona di portare a due terzi del totale il finanziamento privato si è avvicinato: nel 2013 la quota del finanziamento privato ha raggiunto il 47,9%, oltre 6,5 punti in più rispetto al 2005.

Spesa in ricerca e sviluppo rispetto al Pil

Principali fonti di finanziamento

0,00 1,00 2,00 3,00 % Target Valore ITALIA Fonte: elaborazione Istat su dati Eurostat

Francia Germania ITALIA Spagna Regno Unito

(3)

11

2006 2008 2010 2012 0,0 50,0 100,0 Emission di gas serra

Ungheria

Svezia

Spagna

Slovenia

Slovacchia

Romania

Repubblica Ceca

Regno Unito

Portogallo

Polonia

Olanda

Malta

Lussemburgo

Lituania

Lettonia

Italia

Irlanda

Grecia

Germania

Francia

Finlandia

Estonia

Danimarca

Croazia

Cipro

Bulgaria

Belgio

Austria

0,0 50,0 100,0 ITALIA Target Valore Spagna ITALIA

Francia Germania Regno Unito

(4)

Abbandoni scolastici 2004 2006 2008 2010 2012 2014 0,0 10,0 20,0 % Target Valore L’abbandono scolastico è in diminuzione pressoché costante dai primi anni Novanta. Nel 2014 la percentuale di giovani che esce prematuramente dal sistema di istruzione e formazione è scesa al 15%, superando così l’obiettivo del 16% fissato per il 2020. Il fenomeno risulta più elevato tra gli uomini (17,7%) rispetto alle donne (12,2%). Il tasso italiano rimane superiore al valore medio dell’Ue28, che si attesta all’11,2%. Negli ultimi anni la quota di 30-34enni che hanno conseguito un titolo universitario è progressivamente cresciuta, ma nel 2014 (23,9%) risulta ancora inferiore al target 2020 fissato al 26%. Quasi la metà dei paesi europei ha invece raggiunto il proprio obiettivo. L’Italia si posiziona all’ultimo posto nella graduatoria dell’Ue28, (23,9% contro 37,9% dell’Ue). Fonte: elaborazione Istat su dati Eurostat

Abbandoni scolastici e istruzione universitaria

ITALIA 0,0 10,0 20,0 30,0 %

Ungheria

Svezia

Spagna

Slovenia

Slovacchia

Romania

Repubblica Ceca

Portogallo

Polonia

Paesi Bassi

Malta

Lussemburgo

Lituania

Lettonia

Italia

Irlanda

Grecia

Germania

Francia

Finlandia

Estonia

Danimarca

Croazia

Cipro

Bulgaria

Belgio

Austria

2014

15

12

Paesi che hanno raggiunto il target Paesi che non hanno raggiunto il target

Francia Germania ITALIA Spagna Regno Unito

(5)

2004 2006 2008 2010 2012 2014 0 5.000 10.000 15.000 m ig lia ia 0,0 20,0 40,0 %

Ungheria

Svezia

Spagna

Slovenia

Slovacchia

Romania

Repubblica Ceca

Regno Unito

Portogallo

Polonia

Paesi Bassi

Malta

Lussemburgo

Lituania

Lettonia

Italia

Irlanda

Grecia

Germania

Francia

Finlandia

Estonia

Danimarca

Croazia

Cipro

Bulgaria

Belgio

Austria

Persone a rischio povertà o esclusione sociale

In base all’indicatore sintetico, nel 2014 sono circa 17 milioni le persone che vivono in condizioni di rischio povertà o esclusione sociale. In termini percentuali, la quota di persone sul totale della popolazione si attesta al 28,1%, un valore superiore di oltre 3 punti e mezzo rispetto alla media dei 28 paesi Ue ( 24,4%). L’indicatore sintetico risulta in diminuzione rispetto al 2012 (29,9%), ma più elevato di 3,6 punti rispetto al 2010. La riduzione del 2014 riflette soprattutto la diminuzione della quota di persone in situazione di grave deprivazione, scesa dal 14,5% del 2012 all’11,5%. 2,2 milioni in meno rispetto al 2008 Fonte: elaborazione Istat su dati Eurostat

a rischio povertà o esclusione sociale a rischio povertà dopo trasferimenti s.. in famiglie con bassa intensità lavorat.. con gravi deprivazioni materiali

Target

2014

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