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Lucidi delle Esercitazioni di Lucidi delle Esercitazioni di
Matematica Discreta Matematica Discreta
2006 2007
C.S. in Informatica C.S. in Informatica
Universit
Universitàà di Genovadi Genova
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http://www.dima.unige.it/~baratter~baratter
Dipartimento di Matematica Dipartimento di Matematica
Genova, 3 dicembre 2006 Genova, 3 dicembre 2006
♦
♦ Il principio di induzione
♦
♦ Immagine e controimmagine
♦
♦ Funzioni iniettive, surgettive, bigettive
Rosalba Barattero
ESERCITAZIONE N.1 24 ottobre 2006
ESERCIZIOC1.1
Il principio di induzione:la somma dei dispari
Provare per induzione che vale la seguente proprietà per ogni numero naturale n ≥1
(*) 1+3+5+…+ (2n-1)= n2.
(pari = multiplo di 2 = 2n, dispari= successivo o antecedente di un pari = 2n+1 opp. 2n-1 )
E' la somma dei primi n numeri naturali dispari consecutivi.
1 = 12 = 1 1+3 = 22 = 4
1+3+5 = 32 = 9 1+3+5+7 = 42 = 16 …..………..………
Per provare che (*) è vera per ogni n≥1 usiamo il principio di in- duzione.
BASE DELL'INDUZIONE:La proprietà è vera per n=1.
Sostituiamo n=1 in (*), otteniamo: 1 = 12 , vero (v.sopra).
PASSO DELL'INDUZIONE:Se la proprietà (*) è vera per un generico n≥1 allora è vera anche per il successivo n+1.
Un’immagine comoda per rappresentarsi la situazione è quella di una successione di pezzi di domino messi in piedi in equilibrio precario , distanti tra loro meno della loro al- tezza.
Così se un pezzo cade verso destra fa cadere verso destra quello adiacente. Se cade il primo, fa cadere il secondo, che fa cadere il terzo,e tutti cadono.
[ da G. Lolli – Logica Matematica – Corso di laurea in Informatica 2005-2006 ]
Supponiamo di sapere che la proprietà valga per n, n≥1 1+3+5+…+ (2n-1)= n2 IPOTESI INDUTTIVA. Mostriamo che la proprietà vale per n+1 TESI
Come si esprime la tesi ?
Sostituiamo in (*) n+1 al posto di n 1+3+5+…+ (2(n+1)-1)= (n+1)2 ,cioè 1+3+5+…+ (2n+1) = (n+1)2. TESI
Ora si tratta di dedurre dall'ipotesi 1+3+5+…+(2n-1)= n2 la tesi 1+3+5+… + (2n+1) = (n+1)2 , tramite calcolo.
2 2
ipotesi per n
1) (n 1) (2n n
1) (2n 1)
- ...(2n 5
3 1
2
+
= + +
= + +
+ + +
= 4 4443
4
4 2
1
Allora la tesi è vera.
CONCLUSIONE: per il principio di induzione la proprietà (*) è vera per tutti i numeri naturali n≥ 1.
In simboli (*) si scrive così :
l'addendo immediatamente precedente è 2n-1 ( il numero dispari che precede)
2 1
k ) 1 2
( − =
∑
= kn
n
ESERCIZIOC2.1
Il principio di induzione – esempio geometrico
Provare per induzione che la somma degli angoli interni di un poligono convesso con n lati è π (n - 2).
La proprietà ha senso a partire dal triangolo (n=3).
Quindi in questo caso il principio di induzione correttamente enun- ciato è :
• BASE : P(3)
• PASSO INDUTTIVO: ∀n ≥ 3 si ha P(n) ⇒ P(n+1)
∀n P(n)
In parole:
detta P(n) la proposizione “la somma degli angoli interni di un po- ligono convesso con n lati è π (n - 2)”, per provare che è vera
∀ n sono sufficienti due mosse:
• la prima consiste nel dimostrare che è vera per n=3
• la seconda nel dimostrare che se è vera per un generico n (n ≥3) allora è vera anche per il successivo n+1.
BASE
P(3): somma angoli interni è π=π(3-2)
PASSO INDUTTIVO
Il poligono dato, che nella figura immaginiamo avere n lati, si suddivide nel poligono R avente n-1 lati e nel triangolo T.
Per l’ ipotesi induttiva si sa che la somma degli angoli interni di R è π ((n-1) – 2 ).
A questo punto basta aggiungere la somma degli angoli interni di T, che vale π, per ottenere la somma degli angoli interni del poli- gono dato :
π((n-1) – 2 ) + π = π(n-2) ok!
R T
ESERCIZIOC3.1
Il principio di induzione:altro esempio aritmetico
Provare per induzione che vale la seguente proprietà per ogni numero naturale n ≥1
(*) 13 +23 + 33 + … + n3=
2 2
1) n(n ⎥⎦⎤
⎢⎣⎡ +
.
BASE DELL'INDUZIONE:La proprietà è vera per n=1. Sostituiamo n con 1 nella (*) :
13 =
2 2
1) 1(1 ⎥⎦⎤
⎢⎣⎡ +
Sì è vera !
PASSO DELL'INDUZIONE:Se la proprietà (*) è vera per un generico n≥1 allora è vera anche per il successivo n+1.
Ipotesi induttiva: la proprietà è vera per n ,cioè
13 +23 + 33 + … + n3=
2 2
1) n(n ⎥⎦⎤
⎢⎣⎡ +
.
Tesi : La proprietà è vera per n+1, cioè (n+1 al posto di n)
13 +23 + 33 + … + n3+ (n+1)3 =
2 2
1) 1) 1)((n
(n ⎥⎦⎤
⎢⎣⎡ + + + =
2 2
2) 1)(n
(n ⎥⎦⎤
⎢⎣⎡ + +
Scriviamo il membro di sinistra dell’uguaglianza della tesi:
13 +23 + 33 + … + n3+ (n+1)3 =
?
=
2 2
1) n(n ⎥⎦⎤
⎢⎣⎡ +
+ (n+1)3
= n (n 1) 4 4(n 1)
3 2
2 + + +
= (n 1) (n4 4(n 1))
2
2 + +
+
= (n 1)4(n 2)
2
2 +
+
abbiamo ottenuto esattamente il membro di destra della tesi. Ok!
Ipotesi induttiva
ESERCIZIO 4.1
Funzioni - Immagini – Controimmagini – Surgettività - Iniettività
Sia f : N x N → Z la relazione così definita f (m,n) = m+n.
a) Verificare che f è una funzione.
b) Determinare f(0,1), f(1,0), f(2,3) ( = immagini di elementi di N x N ).
c) Determinare f –1(0) (=controimmagine di 0∈Z tramite f ), f –1(1) , f –1(-2).
d) Stabilire se f è iniettiva, surgettiva, bigettiva.
• N x N : prodotto cartesiano di due insiemi
Il prodotto cartesiano A x B di due insiemi A e B è per def. l’insieme di tutte le coppie ordinate (a,b) con a∈A e b∈B.
• f è una funzione se ad ogni elemento dell’insieme di partenza ( dominio) fa corrispondere uno ed un solo elemento dell’insieme di arrivo ( codominio) .
A ogni (m,n)∈NxN la nostra f fa corrispondere m+n, m+n ∈ N ⊆ Z e il valore della somma m+n è unico.
b) f : N x N → Z definita da f (m,n) = m+n.
Determinare f(0,1), f(1,0), f(2,3)
f(0,1) = ? N x N → Z
(0,1) → 0+1 = 1 ⇒ f(0,1) =1 f(1,0) = 1+0 = 1 ⇒ f(1,0) =1
f(2,3) = 2+3 = 5 ⇒ f(2,3) =5
c) Determinare f –1(0) (=controimmagine di 0 tramite f ), f –1(1) , f –1(-2).
f: A → B, x ∈ B : f –1(x) = {a∈ A| f(a) = x }
f: N x N → Z così definita f (m,n) = m+n
c) f –1(0) = {(m,n) ∈ N x N | f(m,n) = 0 } = {(m,n) ∈ N x N | m+n = 0 } = {(0,0)}
f –1(1) = {(m,n) ∈ N x N | f(m,n) = 1 } = {(m,n) ∈ N x N | m+n = 1 } = {(0,1), (1,0)}
f –1(-2) = {(m,n) ∈ N x N | m+n = -2 } = ∅
d) f è iniettiva se trasforma elementi distinti del dominio in elementi distinti del codominio
Detto con una metafora:
″ f è iniettiva se i bersagli che vengono raggiunti, lo sono con una sola freccia ! ″
In simboli : f è iniettiva se e solo se : x≠y in A ⇒ f(x) ≠ f(y) in B o equivalentemente
f(x) = f(y) in B ⇒ x = y in A
f non è iniettiva perché da b) sappiamo che (0,1) e (1,0) sono due elementi distinti di N x N che hanno uguale immagine mediante f :
f(0,1) = f(1,0) = 1
O equivalentemente da c) sappiamo che f –1(1) = {(0,1), (1,0)}
In generale si ha:
f:A → B è iniettiva ⇔∀ b ∈ B risulta : f –1(b) = ∅ oppure f –1(b) ={a}, a∈ A
f:A → B è surgettiva se
Im(f) = {f(x)| x∈A } (Immagine di f) coincide con B.
Ciò vuol dire che ogni elemento di B proviene da al- meno un elemento di A : ∀ b∈B ∃ a ∈ A t.c. f(a)=b
Con una metafora: "f è surgettiva se tutti i bersagli vengono raggiunti."
f: N x N → Z così definita f (m,n) = m+n
f è surgettiva se per ogni x ∈ Z esiste (m,n) ∈ N x N t.c. m+n = x.
Ciò è falso: se x=-2 non esistono m ed n naturali t.c.
m+n = -2. Quindi la nostra f NON è surgettiva.
Oppure possiamo anche dire che f non è surgettiva perché abbiamo trovato un elemento –2 del codominio la cui controimmagine f –1(-2) è vuota.
In generale si ha :
f:A → B è surgettiva ⇔ ∀ b ∈ B risulta f –1(b) ≠ ∅ ossia equivalentemente:
f:A → B non è surgettiva ⇔ ∃ b ∈ B t.c. f –1(b) = ∅
• f è bigettiva ⇔ f è iniettiva e surgettiva.
Quindi la nostra f non è bigettiva
ESERCIZIOC5.1
Funzioni iniettive - surgettive
Sia f: ZxZ→ N la funzione definita da f(a,b) = |ab|.
a) Determinare f-1(0).
b) Stabilire se f è iniettiva e/o surgettiva.
c) Se p è un numero primo, quanti elementi ha f-1(p) ?
a) f-1(0) = { (a,b)∈ZxZ | |ab| =0}
(Il valore assoluto di un numero vale zero se e solo se il numero è zero)
Quindi: f-1(0) = { (a,b)∈ZxZ | ab =0 }
= { (a,b)∈ZxZ | a = 0 oppure b = 0}
= { (0,b) | b∈Z } ∪ { (a,0) | a∈Z }
b) f non è iniettiva:
(1,0) ≠ (0,1) in ZxZ , ma f(1,0) = f(0,1) = 0
f: ZxZ→ N tale che f(a,b) = |ab| è surgettiva se
∀ n ∈N ∃ (a,b) ∈ ZxZ t.c. f(a,b) = n.
Quindi il quesito è :
∀ n ∈N ∃ (a,b) ∈ ZxZ t.c. |ab| = n ?
sì, basta scegliere ad esempio a=n, b=1 e si è trovato un elemento (n,1) ∈ ZxZ (n ∈Z, perché n ∈N) che va bene !
b) Se p è un numero primo,quanti elementi ha f-1(p)?
f-1(p) = { (a,b)∈ZxZ | |ab| = p } = { (a,b)∈ZxZ | |a|⋅|b| =p }
Ma ogni numero primo p si decompone in fattori primi così: 1⋅ p oppure p ⋅ 1 . Da cui segue che:
|a| = 1 , |b| =p oppure |a|=p, |b| = 1, cioè a = ± 1, b = ± p oppure a = ± p, b = ± 1.
Quindi f-1(p) è l'insieme di 8 elementi :
{(1, p),(-1, p),(1, -p),(-1, -p),(p, 1),(-p, 1),(p, -1),(-p, -1)}
F
Fuunnzziioonnii
Funzioni iniettive, surgettive Funzioni bigettive tra insiemi infiniti
CeCennnnii ddii ccaallccoolloo ccoommbibinnaattoorriioo Permutazioni, disposizioni,combinazioni
I
Innvveerrttiibbiilliittàà ddeellllee ffuunnzziioonnii Inversa destra – inversa sinistra
Rosalba Barattero
ESERCITAZIONE N.2 31 ottobre 2006
ESERCIZIOC1.2
Ancora sulle funzioni iniettive , surgettive
1) Sia f: Z→ ZxZ la funzione definita da f(n)=(n2,n).
a)Determinare la controimmagine f−1((1,1)).
b)Stabilire se f è iniettiva, surgettiva.
2) Provare che la funzione f:ZxZ→N definita da f(a,b)=|ab|
è surgettiva.
3) Provare che la funzione definita da f: Z → N
⎩⎨⎧
≤
−
= >
0 n se
n 1
- ) 2n
( n
n se
f 2
0 è bigettiva.
1a) f−1((1,1)) = {n ∈ Z | f(n)= (1,1) } = {n ∈ Z | (n2,n) = (1,1) }
= {n ∈ Z | n2 = 1 e n= 1) } = {1}
Due coppie (a,b), (c,d) sono uguali se e solo se hanno gli elementi ordinatamente uguali, ossia a=c, c=d
ATT.ne È un insieme !
1b) f: Z→ ZxZ la funzione definita da f(n)=(n2,n)
Iniettività : f(x) = f(y) ⇒ x=y
Per def. f(x)=(x2,x), f(y)=(y2,y).
Da (x2,x)=(y2,y) ne segue che ⎩⎨⎧
=
= y x
y x2 2
quindi ⎩⎨⎧
=
= + y x
0 y) y)(x - (x
⇒ x=y Ok: f iniettiva
Surgettività: Im(f) = ZxZ
no, ad esempio (-1,1) ∉ Imf
perché non esiste n∈Z t.c. f(n) = (-1,1) ( f(n) =(n2,n)=(-1,1)
⇒ n2 =-1 :assurdo in Z).
2) f: ZxZ→ N tale che f(a,b) = |ab| è surgettiva se ∀ n ∈N ∃ (a,b) ∈ ZxZ t.c. f(a,b) = n.
Quindi il quesito è :
∀ n ∈N ∃ (a,b) ∈ ZxZ t.c. |ab| = n ?
sì, basta scegliere ad esempio a=n, b=1 e si è trovato un elemento (n,1) ∈ ZxZ (n ∈Z, perché n ∈N) che va bene !
In pratica si risolve l’equazione |ab| = n dove n è
supposto essere termine noto ed a, b sono le incognite.
Per la surgettività basta trovare una soluzione soltanto, se esiste ! ( Quindi una sola coppia (a, b) ).
3) f: Z N t.c. ⎩⎨⎧
≤
−
= >
0 n se 2
0 n 1 - ) 2n
( n
n se
f iniettiva
Dallafigura intuitivamente f risulta iniettiva e surgettiva.
0 1 2 3 4
-1 -2 -3
0 1 2 3 4
Z
N
Per provare correttamente l’ iniettività occorre distinguere 3 casi.
I CASO
Se m>0, n≤ 0 in Z (quindi m, n distinti)
⇒ f(m)=2m-1, f(n)=-2n
⇒ f(m) ≠ f(n), perché f(m) è dispari, mentre f(n) è pari.
ok!
II CASO
m ≤ 0, n ≤ 0 , m ≠ n ⇒ f(m) ≠ f(n)
In generale è meglio usare l’implicazione logica equi- valente che fa uso dell ″=″ anziché ″≠″ per poter applicare le note proprietà dell’uguaglianza rispetto alle operazioni.
Mostriamo quindi che:
f(m) = f(n), m ≤ 0, n ≤ 0 ⇒ m=n
Se f(m) = f(n) con m ≤ 0, n ≤ 0 ⇒ -2m = -2n
⇒ m = n ok!
III CASO
Mostriamo che : m>0, n>0, f(m)=f(n) ⇒ m=n Se f(m) = f(n) con m>0, n>0 ⇒ 2m-1 = 2n-1
⇒ m=n Conclusione: f è iniettiva.
Proviamo ora la surgettività di f: Z N t.c
⎩⎨
⎧
≤
−
= >
0 n se 2
0 n 1 - ) 2n
( n
n se f
Proviamo cioè che vale la proprietà:
∀ b ∈ N ∃ a ∈ Z t.c. f(a)=b
Dobbiamo distinguere i pari dai dispari:
♦ se b ∈ N e b è dispari, b è del tipo b = 2a-1 con a∈N*, ma 2a-1 è proprio f(a) quando a>0 (per def. di f),quindi abbiamo trovato a∈Z t.c. b=f(a) ok!
♦ se b ∈ N e b è pari, dobbiamo trovare a∈ Z t.c. f(a)=b, ossia t. c. –2a = b, con a≤0. Supposto quindi b dato, e a incognita, si ha che
∀ b∈ N, b pari ∃ a= −2b , a∈ Z, t.c. f(a)=b. ok!
OSSERVAZIONE : La funzione f che abbiamo studiato è bigettiva e stabilisce quindi una corrispondenza biunivoca tra i due insiemi infiniti N e Z. Si dice che Z è numerabile, o che ha la stessa cardinalità di N, nel senso che riusciamo a “contare fino all’infinito” gli elementi di Z (uno, due, tre, …. ), essendo Z in corrispondenza biunivoca con N.
ESERCIZIOC2.2
Contiamo le funzioni…
Siano A ={1,2,3}, B={1,2,3,4}. Si considerino gli insiemi seguenti
a) X = {funzioni f: A →B}
b) Y = {funzioni iniettive f: A →B}
c) Z = {funzioni iniettive f: A →B tali che f(1)=1}
d) W = {funzioni surgettive f: A →B}
Dire quanti elementi hanno gli insiemi X, Y, Z,W.
a) f: {1,2,3}→ {1,2,3,4} è una funzione quando ad ogni elemento del dominio fa corrispondere uno ed un solo elemento del codominio.
Ad esempio:
1 → 3 2 → 2 3 → 3
In generale le funzioni da A in B sono |B||A|
dove con |A| indichiamo la cardinalità dell’insieme A.
f è individuata da una terna ordinata (•,∗,♦) di elementi del codominio (che possono anche essere ripetuti). Quante sono queste terne? Per ogni elemento abbiamo 4 scelte.
In totale 4⋅4⋅4 = 43 = 64. Quindi |X|=64.
f
b) f: {1,2,3}→ {1,2,3,4} funzione iniettiva: funzione che manda elementi distinti in elementi distinti.
Ad esempio:
f: {1,2,3}→ {1,2,3,4} t.c. 1 →3, 2 →4, 3 →1
f è individuata da una terna ordinata (•,∗,♦) di elementi distinti del codominio.
Quante sono queste possibili terne (f(1),f(2),f(3)) ? Ci sono 4 scelte per il I° elemento f(1) che, una volta fissato, consente 3 scelte per il II°, e così … 2 scelte per il III° ( per l’iniettività! ).
In totale le terne sono : 4 ⋅ 3 ⋅ 2 = 24. Quindi |Y|=24.
QUESITO
E’ una domanda “equivalente” chiedere:
quante sono le possibili assegnazioni di medaglie (oro, argento, bronzo) in una gara a cui partecipano 4 concorrenti ?
Sì, perché…
Le funzioni iniettive f: A →B con A={1,2,3,…k}, |B|=n, (k ≤ n) si chiamano disposizioni (semplici) di n oggetti di classe k , con k ≤ n
( nel nostro esempio:k=3, n=4) e il loro numero è Dn,k = n ⋅ (n-1) ⋅ (n-2) ⋅ ⋅ ⋅ (n-(k-1))
D4,3 = 4 ⋅ 3 ⋅ 2 ( 3 fattori decrescenti consecutivi) . (Cfr. lo schema riassuntivo alle pagine successive).
c) funzioni iniettive f: {1,2,3}→ {1,2,3,4} tali che f(1)=1.
1 → 1
2 → ♣ abbiamo per ♣ 3 scelte ( va escluso 1 ) 3 → ♠ abbiamo per ♠ 2 scelte (va escluso 1 e ♣ )
Sono in pratica tante quante le funzioni iniettive di {2,3}→ {2,3,4}, cioè 3⋅2=6. Quindi |Z|=6.
Se f fosse surgettiva sarebbe Im(f) = B, ma B ha 4 elementi e Imf ha al massimo 3 elementi : assurdo!
⇒ non ci sono f surg.
RIEPILOGO
Denominazione Definizione Numero Disposizione con
ripetizione
Funzione : A →B
A={1,2,3,…k}, |B|=n nk
Disposizione (semplice) Funzione iniettiva: A →B
A={1,2,3,…k}, |B|=n, (k ≤ n) n(n-1)(n-2)…(n-(k-1))
Permutazione
Funzione bigettiva: A →A o funzione bigettiva f :{1,2,3,…,n}→A, n=|A|
n!
Combinazione di classe k di n elementi , k≤n
Sottoinsieme di {1,2,3,…n} di k
elementi ⎟⎟⎠
⎜⎜ ⎞
⎝
⎛ k n d)
ESERCIZIOC3.2
… ancora un po’ di calcolo combinatorio
a) Quanti sono i possibili anagrammi della parola “Esami”
( senza tener conto del significato ! ) ?
b) Quanti sono i possibili terni al gioco del lotto ? c) Quante sono le possibili colonne di 13 al totocalcio ?
a) Sono tutti i possibili modi di “disporre”,tenendo conto dell’ordine, i caratteri “e, s, a, m, i”, o meglio tutti gli elementi dell’insieme {e,s,a,m,i}.
Sono tanti quante le funzioni bigettive
f: A={e,s,a,m,i} → A={e,s,a,m,i}, o equivalentemente g: A={1,2,3,4,5} → A={e,s,a,m,i}, e si chiamano permutazioni di A.
Le permutazioni si possono riguardare come un caso particolare delle disposizioni (semplici), quando n=k.
Il numero delle permutazioni di un insieme di n elementi è:
n(n-1)(n-2) ⋅ ⋅ ⋅ 1 = n! ( n fattoriale ).
Nel nostro caso sono 5! = 5 ⋅ 4 ⋅ 3 ⋅ 2 ⋅ 1 = 120.
Notiamo che nel caso finito per f:A→ A si ha : f bigettiva ⇔ f iniettiva ⇔ f surgettiva
b) Contiamo le possibili terne scelte nell’insieme L={1,2,3,4,…..,90}.
Poiché non conta l’ordine,ma solo gli elementi stessi ( non ripetuti), sono tutti i possibili sottoinsiemi di 3 elementi di L.
Si chiamano “ combinazioni” di classe k degli n elementi ( qui k=3, n= 90 ).
Il numero delle combinazioni di n elementi di classe k ( k≤ n) è Cn,k = ⎟⎟⎠⎞
⎜⎜⎝
⎛ k n =
k!
1)) (k (n 2) 1)(n
n(n− − ⋅⋅⋅ − −
(al numeratore:k fattori decrescenti).
N.B. E’ la formula ⎟⎟⎠
⎜⎜ ⎞
⎝
⎛ k
n = (n k)!k!
n!
− semplificata.
Nel nostro caso C90,3 = ⎟⎟⎠
⎜⎜ ⎞
⎝
⎛ 3
90 = 3! 88 89 90⋅ ⋅
= 3 2 1 88 89 90
⋅
⋅
⋅
⋅ =117.480.
Curiosità : la probabilità di fare terno, giocando 1 sola volta è pari a 117480
1
. ∼ 0.000008512 ossia ∼ 0.0008512 %
c) Si tratta di contare tutte le funzioni f: {1,2,3,….,13}→ {1,x,2}.
Il loro numero è quindi 313 .
ESERCIZIOC4.2
Funzioni composte
Sono date la funzione f:ZxZ →Z definita da f((x,y)) =x-y e la funzione g:Z →Z xZ definita da g(n) = (n+1,3n).
Stabilire il dominio e il codominio delle funzioni f ○ g, g ○ f e darne la rispettiva definizione.
La funzione f ○ g è definita poiché il codominio di g coincide con il dominio di f.
Z⎯⎯→g ZxZ⎯⎯→f Z
n⎯⎯→g (n +1,3n)
(x,y)⎯⎯→f x− y
n g(n) = (n+1,3n) f((n+1,3n)= n+1-3n=1-2n
Z ⎯⎯ →f⎯og Z t.c. f ○ g (n) = 1-2n.
Analogamente si trova ZxZ⎯⎯ →g⎯of ZxZt.c. g○f (x,y)=(x-y+1,3x-3y).
Sta in “codominio di g” = “dominio di f”
dominio codominio
ESERCIZIOC5.2
Inversi destri – inversi sinistri
Sia f: ù→ù la funzione definita da f(n) =n+1.
a) Stabilire se ha inversa sinistra e in caso affermativo determinarne una.
b) Stabilire se ha inversa destra.
c) Stabilire se è invertibile.
a) Data f: ù →ù si dice inversa sinistra di f una funzione g: ù →ù t.c. g ○ f = Idù .
Vale la seguente proprietà : f ha inversa sinistra ⇔ f è iniettiva
La funzione f: ù →ù definita da f(n) =n+1 è iniettiva se: f(x) = f(y) ⇒ x= y.
Ma f(x) = x+1, f(y) =y+1, e da x+1=y+1 discende x=y,
quindi f è iniettiva ed ha inversa sinistra.
Troviamola ( o troviamone una ! ).
ù ù ù 0 → 1 → 0
1 → 2 → 1 2 → 3 → 2 . → . → .
Problema
g non è stata “automaticamente” definita in 0.
Come definiamo g(0) = ?
Come g(0) va bene un qualsiasi numero naturale, poiché g(0) non interviene nel fare la composizione.
Quindi scriviamo la definizione di una delle infinite g inverse sinistre di f.
Ad esempio: g: ù → ù t.c. g(n)= ⎩⎨⎧0n −1 sese nn=≥10
Oppure anche g(n)= |n-1| va bene, oppure … g
f
Imponiamo la condizione g ○ f = Idù
b) Data f: ù →ù si dice inversa destra di f una funzione g: ù →ù t.c. f ○ g = Idù .
Vale la seguente proprietà :
f ha inversa destra ⇔ f è surgettiva.
f è surgettiva se
∀ y∈ù (codominio) ∃ x∈ù (dominio) t.c. f(x) = y.
Ma dallo schema fatto vediamo che 0 ∉ Im(f) , in
altre parole, scelto y=0 (nel condominio di f ) non esiste x ∈ ù (dominio) t.c. f(x) = 0.
Quindi f non è surgettiva e di conseguenza non ha inversa destra.
c) f è invertibile se ∃ g: ù →ù tale che f○g=Idù e g○f=Idù Per b) f non è invertibile perchè non ha inversa destra.
O equivalentemente, usando la proprietà (cfr. teoria)
"f invertibile ⇔ f è bigettiva"
si ricava che f non è invertibile, perché non è bigettiva.
FuFunnzziioonnii iinnvveerrttiibbiillii
LaLa ddiivviissiioonnee iinn ZZ :: aapppplliiccaazziioonnii MM. . CC.. DD..
AlAlggoorriittmmoo eeuucclliiddeeo o IdIdeennttiittàà ddii BBeezzoouutt
Rosalba Barattero
ESERCITAZIONE N.3 7 novembre 2006
ESERCIZIOC1.3
E’ la funzione inversa ?
Sia f: Z2 → Z2 la funzione definita da f(x,y) = (x-y+1, x+1).
Provare che g: Z2 → Z2 definita da g(a,b) = (b-1,b-a) è l’inversa di f.
Ricordiamo che :
• f:A →A è invertibile se ∃ g:A →A t.c. f○g=IdA e g○f=IdA
• Se f è invertibile allora l’inversa è unica (coincide con g).
Quindi per provare che g è l’inversa di f basta verificare che valgono le due condizioni f ○ g = IdA e g ○ f = IdA .
¾ f ○ g : Z2 → Z2 f(g(a,b)) = f(b-1,b-a)
= ( b-1– (b-a) +1, (b-1)+1) = (a,b)
⇒ f ○ g = Id Z2
¾ g ○ f = IdA g(f(x,y)) = g((x-y+1, x+1))
= ((x+1)-1, (x+1)-(x-y+1)) = (x,y)
⇒ f ○ g = Id Z2 OK
ESERCIZIOC2.3
Determinazione dell’inversa destra ( quando esiste)
a) Provare che la funzione f:R→R+ definita da f(x) = x2 ammette inversa destra
b) Determinare tutte le inverse destre di f . a) f ammette inversa destra ⇔ f è surgettiva
Proviamo che ∀ y∈R+ (reali≥0)lacontroimmagine f-1(y) di y mediante f non è vuota.
f-1(y) = {x∈R| f(x)=y}
= {x∈R| x2=y}
= {x∈R| x=± y }
La controimmagine di y non è mai vuota, quindi f è surgettiva.
b) g :R+→R è inversa destra di f se f ○ g = IdR+. Ma com’è definita ? Basta porre g(y)= y’ con y’ ∈ f-1(y).
R R+ x x2
R R+ y y
f
g
Ci sono in questo caso 2 possibili inverse destre di f:
g: R+→R t.c. g(y) = y e h: R+→R t.c. h(y) = - y . Infatti per entrambe si ha:
f(g(y)) = f( y ) = y ∀ y∈ R+ f(h(y)) = f(- y) = y ∀ y∈ R+
ESERCIZIOC3.3
Determinazione dell’inversa
a) Determinare l’inversa della funzione f:IR → IRdefini- ta da f(x) = 2x-3.
b) Determinare l’inversa della funzione g:ZxZ→ZxZ de- finita da g(a,b)=(a-1,2a+b).
Se mostriamo che la controimmagine di ogni elemento y del co- dominio è un sottoinsieme del dominio costituito da un solo e- lemento (diverso dal vuoto), proviamo che f è bigettiva e trovia- mo simultaneamente anche la definizione della funzione inversa.
Se y ∈ R (codominio), la controimmagine di y è f –1 (y) ={x ∈ R (dominio) | f(x)=y}.
Quindi risolviamo l’equazione 2x-3 = y , dove possiamo supporre y noto e x incognita. Ricaviamo x= y2+3 unica soluzione.
Conclusione: f è bigettiva e la sua inversa è la funzione g: R → R definita da g(y) = y2+3. ( La funzione inversa si indica spesso f-1).
Attenzione: f-1(y) ha due diversi significati !.
b) g:ZxZ→ZxZ definita da g(a,b)=(a-1,2a+b) Poniamo (a-1,2a+b) = (x,y).
Deduciamo che ⎩⎨⎧
= +
=
−
y b 2a
x 1 a
.
Supponiamo x,y noti, a,b incognite che ricaviamo:
⎩⎨⎧
= +
=
2a - y b
1 x a
⇒ ⎩⎨⎧
+
= +
=
1) 2(x - y b
1 x a
⇒ ⎩⎨⎧
−
= +
=
2 2x - y b
1 x a
Per ogni (x,y)∈ZxZ codominio esiste una ed una sola soluzione: l’elemento (a,b)∈ZxZ dominio tale che g(a,b) =(x,y) , per cui g è bigettiva e la sua inversa è h(x,y) = (x+1,y-2x-2).
LA DIVISIONE EUCLIDEA IN Z
Siano a, b ∈ Z , b≠0. Allora esistono e sono unici due inte- ri, il quoziente q e il resto r tali che a = b q +r , con 0≤r<|b|.
Come si fa la divisione se entrambi o uno dei numeri a, b è negativo ?
Esempio 1 : -62 : 20 = ?
-62 = 20 (-3) – 2 Non va bene ! il resto è negativo !
-62 = 20(-4) + 18 OK !
Esempio 2: 62 : (-20) = ?
Si fa 62 = 20 ⋅ 3 +2, poi si cambia segno …
62 = (-20) ⋅ (- 3) +2
Esempio 3: (-62) : (-20) = ?
(-62) = (-20) ⋅ 4 +18.
Vediamo un’ applicazione dell’algoritmo della divisione.
ESERCIZIOC4.3
Numeri di patente in Florida
I numeri di patente in Florida sono codificati nel modo se- guente SSSS-FFF-YY-DDD, dove nei gruppi con ′S′ ed ′F′
ci sono informazioni relative a nome e cognome, mentre YY indicano le ultime due cifre dell’anno di nascita e DDD codificano il mese m e il giorno b di nascita secondo la se- guente espressione:
40(m-1)+b nel caso dei maschi,
40(m-1)+b+500 nel caso delle femmine.
Trascuriamo i casi di persone aventi lo stesso numero di patente, etc.
Determiniamo la data di nascita e il sesso dei titolari di pa- tente aventi un numero di patente le cui ultime 5 cifre del codice sono: 80251, 62789.
80251: 80 indica l’anno di nascita 1980
251 corrisponde a 40(m-1)+b , poiché risulta 40(m-1)+b+500 ≥ 501. Si tratta quindi di maschio.
251 : 40 = ? 251= 40 ⋅ 6+11
6 è il quoziente e 11 il resto (univocamente determinati).
⇒ 80251 : maschio nato il giorno 11 luglio 1980
62789: 62 indica l’anno di nascita 1962
789 corrisponde a 40(m-1)+b+500, poiché il mas simo di 40(m-1)+b è 40 ⋅ 11 +31 = 471. Si tratta quindi di femmina.
789= 40(m-1)+b+500 ⇒ 789-500= 40(m-1)+b ⇒ 289=40(m-1)+b 289 : 40 = ? 289= 40 ⋅ 7+9
7 è il quoziente e 9 il resto (univocamente determinati).
⇒ 62789 : femmina nata il giorno 9 agosto 1962.
Per approfondimenti su US Driver's License Numbers:
http://www.highprogrammer.com/alan/numbers/dl_us_shared.html http://www.highprogrammer.com/alan/numbers/dl_us_shared_mmm.html
Qui un applet Java per codificare i dati della Florida
http://www.highprogrammer.com/cgi-bin/uniqueid/dl_fl
ESERCIZIOC5.3
M.C.D.
Calcolare il massimo comun divisore delle seguenti coppie di numeri:
a) M.C.D. ( 12, 18)
b) M.C.D. ( 23⋅32⋅5 , 2 ⋅33 ⋅11) c) M.C.D. ( 84, 120)
def. di M.C.D. (a,b) , con a, b interi non nulli:
è quell’intero d tale che
• d|a e d|b
• per ogni intero c tale che c|a e c|b, risulta c|d
a) M.C.D. (12,18)= 6
Anche -6 va bene, ma prendiamo quello positivo, nel senso che in Z M.C.D. è unico a meno del segno.
L’insieme dei divisori comuni è: {1,2,3,6}
6 è il più grande dei divisori comuni, ed è anche multiplo di tutti i divisori.
b) M.C.D. ( 23⋅32⋅5 , 2 ⋅33 ⋅11) =
C’era una regoletta che suonava così:
″il M.C.D. si calcola moltiplicando i fattori primi che com- paiono in entrambe le scomposizioni ( in fattori primi), cia- scuno preso con il minimo esponente″.
M.C.D. ( 23⋅32 ⋅5 , 2 ⋅33 ⋅11) = 2⋅32 =18
c) M.C.D. ( 84, 120) = ?
Usiamo il “vecchio” metodo della scomposizione in fat- tori primi.
84 2 120 2
42 2 60 2
21 3 30 2
7 7 15 3
1 5 5
1
Sempre con la vecchia regoletta risulta M.C.D. ( 84,120) = 22⋅ 3 = 12
Quindi si ha:
84 = 22⋅ 3 ⋅ 7 120 = 23⋅ 3 ⋅ 5
ESERCIZIOC6.3
M.C.D. con l'algoritmo euclideo
Calcolare il M.C.D. tra 120 e 84 con l’algoritmo di Euclide.
L'algoritmo euclideo consiste in una sequenza di divisioni successive:
1. 120 = 84 ⋅ 1 + 36 2. 84 = 36 ⋅ 2 + 12
3. 36 = 12 ⋅ 3
L’algoritmo di Euclide afferma che l’ultimo resto non nullo è il M.C.D. Abbiamo ritrovato M.C.D. (120,84) = 12 .
Questo succede perché il M.C.D. tra dividendo e divisore di una divisione euclidea (purchè i due numeri non siano uno multiplo dell’altro) è uguale al M.C.D. tra divisore e resto.
Così si conclude: M.C.D. ( 120,84) = M.C.D. ( 84,36) = M.C.D. ( 36,12) = 12 .
poiché il resto è 36≠0, procediamo dividendo il divisore 84 per il resto 36, e così via, fino ad avere resto nullo.
ESERCIZIOC7.3
Identità di Bezout
Calcolare mediante l’algoritmo euclideo il M.C.D. delle se- guenti coppie di interi: (120,84), (501,468) e scrivere la corrispondente identità di Bezout.
Algoritmo euclideo
4. 120 = 84 ⋅ 1 + 36 5. 84 = 36 ⋅ 2 + 12
6. 36 = 12 ⋅ 3
Con l'algoritmo euclideo troviamo M.C.D.(120,84)=12.
Ora ricordiamo che vale il seguente Teorema di Bezout
Se d= M.C.D. (a,b),allora esistono due interi m, n tali che d= am +bn.
Scriviamo dunque 12 come combinazione lineare di 120 e 84,ossia cerchiamo due interi x e y tali che 120x +84y=12.
poiché il resto è 36≠0, procediamo dividendo il divisore 84 per il resto 36, e così via, fino ad avere resto nullo.
Alla tabella precedente affianchiamo a destra l’espressione dei resti:
1. 120 = 84 ⋅ 1 + 36 36 = 120 - 84 ⋅ 1 2. 84 = 36 ⋅ 2 + 12 12 = 84 - 36 ⋅ 2 3. 36 = 12 ⋅ 3
Partiamo dalla riga 2.(quella in cui compare l’ultimo resto non nullo ), e sostituiamo a ritroso i resti:
12 = 84 - 36 ⋅ 2
= 84 – (120 - 84 ⋅ 1) ⋅ 2 = 84 – 120 ⋅ 2 + 84 ⋅ 2
= 120 (-2) + 84 (3) OK !
N.B. I coefficienti dell’uguaglianza di Bezout NON sono unici !
Ad esempio vale anche:
12 = 120 (-9) + 84 (13) ( = -1080 + 1092) .
…vedremo presto perché !
Ora rifacciamo la procedura per trovare il
M.C.D. (501,468) e la relativa identità di Bezout.
1. 501 = 468 ⋅ 1 + 33 33 = 501 - 468 ⋅ 1 2. 468 = 33 ⋅ 14 + 6 6 = 468 - 33 ⋅ 14
3. 33 = 6 ⋅ 5 + 3 = 33 - 6 ⋅ 5 4. 6 = 3 ⋅ 2
Facciamo il procedimento di “goback” , a partire da 3. per trovare i coefficienti dell’identità di Bezout.
3 = 33 - 6 ⋅ 5
= 33 - ( 468 - 33 ⋅ 14) ⋅ 5 = 468 (-5) + 33 (71) = 468 (-5) + (501 - 468 ⋅ 1)(71)= 501 (71)+468 (-76)
CONCLUSIONE. M.C.D.(501,468)=3 &
3 = 501 (71) + 468 (-76) q r
ultimo resto non nullo ⇒ M.C.D.(501,468)=3 3
EqEquuaazizioonnii ddiiooffaantnteeee lliinneeaarrii a
apppplliiccaazziioonnii eelleemmeennttaarrii pprraattiicchhee:: i
ill pprroobblleemma a cciinneessee ddeeii 110000 ppoollllii
ReRellaazziioonnii ssuu iinnssiieemmii
DoDommaannddee iinntteerreessssaannttii popossttee iinn aauullaa ddaaglglii ssttuuddeennttii
Rosalba Barattero
ESERCITAZIONE N.4 14 novembre 2006
EQUAZIONI DIOFANTEE LINEARI (= equazioni di I° grado a coefficienti
in Z che vengono risolte in Z)
1INCOGNITA
Esempi a) 3x=4 non ha sol. in Z
b) 5x=10 ha unica sol. in Z, x= 10/5 =2
Quindi ax=b con a, b ∈ Z , a≠0 ha un’unica soluzione in Z (x= b/a) se e solo se a|b ( a divide b)
Altrimenti non ci sono soluzioni in Z
2INCOGNITE
Esempi a) 4x+6y=3 non ha sol. in Z:comunque si sostituiscano x e y con due interi il I° membro è pari, il secondo è dispari.
Si noti che in R l’equazione ha infinite soluzioni, basta assegnare ad x un generico valore reale t e ricavare il corrispondente
y= 6
4t 3−
, con t∈R .
b) 3x+6y=18 ha soluzioni intere,ad esempio (4,1), (-6,6),(10,-2).