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raggiunge infine i massimi valori mediani nei pazienti in cui, con un contemporaneo alto livello del NIHSS, alla fine venga posta diagnosi di “ictus grave”.
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 0 10 20 30 40 50 60 Copeptina all'arrivo
Non stroke TIA/ictus minor Ictus grave
36 6.6. Conclusioni
I dati emersi dal nostro lavoro, modesto come numero di pazienti arruolati dato il breve lasso di tempo utilizzato nella fase di arruolamento della popolazione, hanno confermato che, su una popolazione standard con età media di 70,96 anni, omogenea per dati antropometrici, anamnestici e bioumorali di base (profilo idroelettrolitico, emocromo, creatinina, indici di funzionalità epatica e parametri della coagulazione), la copeptina risulta essere un sensibile marcatore di lesione cerebrale acuta di origine vascolare e che i suoi valori assoluti correlano con la severità del quadro clinico e con l’estensione della lesione cerebrale anticipando talora, in particolare negli stroke ischemici giunti in Pronto Soccorso entro poche ore dall’inizio dei sintomi, il quadro radiologico spesso negativo all’ingresso.
Alla luce di quanto detto, tenendo comunque conto dell’esiguità del campione studiato, possiamo affermare che il biomarker copeptina può essere di valido aiuto per un precoce indirizzo diagnostico e prognostico nei pazienti che si presentano al PS con disturbo neurologico acuto e che potrebbe rivestire un ruolo nella stratificazione del rischio evolutivo nei casi di stroke anche ai fini dell’indirizzo terapeutico da scegliere in urgenza.