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Psicoterapia e Medicina

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Academic year: 2021

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“Psicoterapia e Medicina”

Dominga Gullì (recensione)

www.narrareigruppi.it – Etnografia dell’interazione quotidiana. Prospettive cliniche e sociali, vol. 12, n° 1 (2017)

Narrare i gruppi

Etnografia dell’interazione quotidiana

Prospettive cliniche e sociali, vol. 12, n° 1 (2017)

ISSN: 2281-8960 Rivista semestrale pubblicata on-line dal 2006 - website: www.narrareigruppi.it

Titolo completo dell’articolo

“Psicoterapia e Medicina”, (a cura di) Daniele La Barbera e Girolamo Lo Verso. Roma: Alpes Italia, 2016, (recen- sione)

Autore Ente di appartenenza

Dominga Gullì

Psicologa clinica, afferente al Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Palermo.

To cite this article:

Gullì, D. (2017), “Psicoterapia e Medicina”, (a cura di) Daniele La Barbera e Girolamo Lo Verso. Roma: Alpes Italia, 2016, (recensione), in Narrare i Gruppi, vol. 12, n° 1, (2017), pp. 103-105 - website:

www.narrareigruppi.it

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recensione

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www.narrareigruppi.it – Etnografia dell’interazione quotidiana. Prospettive cliniche e sociali, vol. 12, n° 1 (2017)

recensione

“Psicoterapia e Medicina”, a cura di Daniele La Barbera e Girolamo Lo Verso. Roma: Alpes Italia, 2016, pp. 124

I libri migliori sono quelli capaci di aprire nuovi orizzonti di pensiero, per dirla con Andrè Green “la résponse est le malheur de la question” [la rispo- sta è la sventura, il malanno della domanda], non fornendo risposte saturanti ai possibili spazi legati al dire-fare-pensare in cui la curiosità è la forza che traina;

questo è quanto accade nel testo “Psicoterapia e medicina” in cui si esplora cosa accade nel mondo di chi cura, di chi si prende cura e di chi è curato.

Un testo che, tenendo saldo il riconoscimento delle specifiche ed eterogenee competenze del mondo psichiatrico, psicoterapeutico e non solo, tenta, con il raggiungimento di outcome efficaci ed efficienti, un proficuo scambio e con- divisione di operatività cliniche. Tutto ciò avviene a partire dal racconto delle esperienze svolte sul territorio palermitano: nell’ambito della psicoterapia e nel- la pratica medica del Policlinico Universitario; sentieri non del tutto nuovi ma già iniziati ed in parte esplorati in Relazioni Soggettuali (Lo Verso, 1994) e Gruppoanalisi Soggettuale (Lo Verso, Di Blasi, 2011).

La storia si snoda approdando ora nei meandri dei correlati neurobiologi dell’esperienza dell’umano, passando per le funzioni otoneurologiche ed i suoi risvolti psicomatici, fino alle esperienze con pazienti colpiti da Alzheimer, per concludere con ciò che di più attuale ed emergente è richiesto ai dispositivi cu- ranti: bisogni dei migranti, interventi con soggetti affetti da eiaculazione preco- ce, pazienti con neoplasie e presa in carico di un’utenza con disagi psicologici difficilmente collocabili nella specificità dei reparti ospedalieri, altamente par- cellizzati. Tutto questo viene narrato con una particolare attenzione all’intrapsichico e, contemporaneamente, al relazionale e all’extrapsichico. A tenere saldamente ancorate queste parti, apparentemente distanti, ma in realtà

“Parti di Sé”, è la matrice costitutiva dell’essere bio-psico-sociale senza la quale l’essere umano non è dato: il modello base è irriducibilmente la compresenza di mente, corpo e relazione; tale schema rende meno difficile il compito di pensa- re l’inevitabile complessità indispensabile perché ci sia l’uomo così come noi lo con-cepiamo, dunque non solo biologicamente e geneticamente, ma, forse e ancor di più, psichicamente, relazionalmente e culturalmente.

Un uomo che E’ dalla e nella relazione.

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Dominga Gullì

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www.narrareigruppi.it – Etnografia dell’interazione quotidiana. Prospettive cliniche e sociali, vol. 12, n° 1 (2017)

Questa l’altra questione fondamentale che gli autori propongono: la centralità della relazione nel lavoro di cura che diviene fondamentale persino negli inter- stizi più medicalizzati della clinica, rafforzata anche dalle evidenze empiriche che informano che l’effetto placebo è più efficace di alcuni psicofarmaci o al- meno si integra in maniera importante ad essi. E’ quindi possibile poter ad oggi parlare di “effetto relazione” ?

Tutto questo è reso operativo dal lavoro di e in gruppo: dai gruppi interni di ogni professionista e di ogni paziente ai gruppi di lavoro che consentono, at- traverso continui confronti in équipe, una proficua modulazione ed inter- connessione tra mondi che fino a qualche decennio addietro sembravano avere obiettivi di cura se non divergenti, comunque diversi. Ancora il lavoro dei mol- teplici gruppi clinici avviati ha consentito un miglioramento su vari livelli: in primis una migliorata qualità della vita del paziente e di quella dei suoi compagni di gruppo, una stimolazione delle reti neuronali, una maggiore risposta immu- nitaria, un migliore decorso delle patologie, la diminuzione del ricorso ai rico- veri ospedalieri e alla somministrazione di farmaci, una migliore compliance, un’esperienza formativa e professionale unica per i conduttori dei gruppi e in ultimo, non per importanza, la realizzazione di questo testo.

Concludendo, appare possibile affermare che oramai è consolidata la collabo- razione tra psichiatria e psicologia clinica quale realtà assistenziale necessaria e riconosciuta nel territorio. Una relazione che, con la medesima tensione etica, richiede ai professionisti della cura una continua riflessione su di sé nella rela- zione con il paziente, interrogandosi su: Chi sono i pazienti che arrivano nei servizi?

Come è cambiata la domanda dei pazienti? Quale sofferenza portano? Come la portano?

Come si può fare un intervento? Con quale relazione terapeutica? Quale la specificità nel modo di intervenire? Come sta cambiando l’intervento individuale, gruppale e istituzionale?

Bibliografia

Lo Verso G. (1994), Le relazioni oggettuali, Bollati Boringhieri, Torino.

Lo Verso G., Di Blasi M. (2011), Gruppoanalisi Soggettuale, Raffaello Cortina Edi-

tore, Milano.

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